24 November, 2024
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Il blu è un colore bellissimo, è il colore del cielo e del mare. Anche quest’anno, il 2 aprile, il blu sarà protagonista della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.

Ma non basta illuminare i monumenti per un giorno: quella luce deve restare accesa nel cuore, deve ricordarci ogni giorno il dovere di rendere più inclusive la società e la scuola. Perciò l’Istituto «Cossu» inizia ben prima a coinvolgere alunni, genitori e insegnanti di tutti gli ordini di scuola.

Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza avviata il 2 aprile 2016 con un’iniziativa che ha unito i cittadini di Teulada e Sant’Anna Arresi e con la partecipazione al concorso #SfidAutismo2016 del nostro spot Con gli occhi dei bambini l’autismo non si vede.

Quest’anno la scuola si tinge di blu ben prima del 2 aprile 2018 con un percorso che coinvolge tutte le classi con letture, poesie, canzoni, filmati, cartelloni… I genitori hanno dato un esempio straordinario di continuità scuola-famiglia realizzando coi bambini orsetti e cuoricini blu che verranno offerti in una manifestazione conclusiva: il ricavato sarà devoluto all’associazione Autismo Carbonia Onlus.

Tra le numerose attività realizzate merita un cenno la rielaborazione grafica e audiovisiva del libro Il segreto di Camillo, utilizzando la traduzione in lingua sarda curata dal compianto Oreste Pili per l’associazione Diversamente Onlus. I bambini della 2ª A della Scuola primaria di Sant’Anna Arresi partecipano al concorso nazionale «Raccontami l’autismo» con il video Una classe assai speciale. Pensando di fare cosa utile non solo a livello locale, la scuola ha infine sottotitolato in italiano la bellissima animazione Mon Ami Tom realizzata dall’associazione francese Autistes sans frontières.

Il 6 e il 12 aprile tutti e sei i plessi dell’Istituto parteciperanno alla «Giornata» conclusiva in entrambi i comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada, coinvolgendo tutta la cittadinanza e soprattutto i genitori dei bambini con autismo disposti a raccontare la loro esperienza per sensibilizzare adulti e ragazzi.

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Con le audizioni delle associazioni di tutela e valorizzazione del sardo la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lavoro istruttorio relativo al Testo unico della lingua sarda.

Illustrando la posizione dell’Accademia de su Sardu Oreste Pili ha sottolineato in premessa «la diversità del sardo rispetto alle altre lingue romanze e la sua radice nel latino antico, fino alla biforcazione nelle due macro-varietà campi danese e logudorese». «Rispetto a questo dato di partenza – ha aggiunto – la legge ci piace molto anche per l’introduzione di una grafia unica aperta alla divulgazione ma abbiamo alcuni dubbi sullo standard riservato solo agli atti istituzionali. Ci sembra ancora troppo poco, mentre sarebbe meglio continuare a lavorare sulle due macro-varietà cercando di avvicinarle in un percorso di medio e lungo periodo di almeno 20 anni; poi potrà scattare la scintilla di un sardo comune, se i sardi lo vorranno». Oreste, infine, Pili ha auspicato una attenzione particolare sui neo-logismi, citando l’esempio di parole come “Pc portatile” e sostenendo che anche questi termini vanno rielaborati per fare del sardo una lingua viva.

Per la Fondazione Sardinia il direttore Salvatore Cubeddu ha parlato di «una legge fatta bene che rende centrale la lingua sarda nel processo di riconoscimento dell’identità del nostro popolo estesa a tutti i campi della società». Cubeddu ha poi raccomandato il completamento dell’Atlante linguistico della Sardegna, «come strumento scientifico e didattico indispensabile per la ricognizione dell’intero patrimonio linguistico sardo distribuito nell’insieme dei Comuni dell’Isola».Soffermandosi su alcune significative attività della Fondazione, Cubeddu ha ricordato il lavoro sulla tradizione religiosa che, partendo dalla messa in sardo celebrata a Cagliari in occasione della ricorrenza de Sa Die de sa Sardigna, ha consolidato l’interesse della Conferenza episcopale sarda per la diffusione della lingua nella liturgia.

Una valutazione più critica della legge è stata espressa invece da Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Bellieni di Sassari. La legge, a suo giudizio, rappresenta «uno sforzo apprezzabile per dare maggiore importanza alla lingua sarda ma non tiene conto del lavoro sul territorio che è stato fatto da tanti operatori in questi anni, lavoro che va adeguatamente riconosciuto e valorizzato sia nella formazione degli insegnanti che nelle certificazioni linguistiche per gli stessi docenti».

«Nel merito – ha poi osservato Michele Pinna sempre a nome del Bellieni – rischiamo di costruire una nuova struttura di burocrati della lingua con il deserto attorno, spazzando via un grande patrimonio di conoscenze e professionalità». Dopo aver criticato l’assenza dal dibattito delle università sarde, Pinna ha messo l’accento sulla necessità che i docenti acquisiscano “la didattica del sardo” ricordando, in proposito, l’esperienza dell’introduzione dello studio della lingua inglese in Italia, frutto di un lavoro di concertazione fra il governo britannico e il mondo dell’associazionismo.

Per l’associazione Acordu, Alessia Etzi ha individuato nella legge «un impianto sostanzialmente analogo a quello della precedente legge regionale 26 e della 482 nazionale, segno di un approccio troppo timido che andrebbe sviluppato a partire dal mondo della scuola con didattica e pedagogia adeguate». Alessia Etzi ha concluso evidenziando che nella norma c’è una lacuna evidente rappresentata dalla mancanza di riferimenti puntuali “all’informatica ed al mondo digitale” che possono invece rappresentare per il sardo canali espressivi di grandissima potenzialità.

Palazzo Regio Cagliari 1

E’ stato costituito lo scorso 7 luglio, a Cagliari, l’#Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali.

Alla costituzione dell’organismo si è pervenuti a seguito dell’iniziativa delle associazioni culturali #Fondazione Sardinia, #Carta di Zuri e #Sardegna Soprattutto, che hanno promosso a Cagliari, palazzo viceregio, il recente seminario-convegno “Est ora, move(m)us”, nelle due giornate del 9 e del 23 giugno u.s.

All’Osservatorio aderiscono liberamente singoli cittadini, tra i quali parlamentari sardi, consiglieri regionali, operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi.

L’Osservatorio si propone di monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano in materia di riforme istituzionali, paventando e contrastando il pericolo della perdita della nostra specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico.

I partecipanti opereranno informandosi e informando su quanto sta avvenendo, valutando le possibili conseguenze e decidendo le eventuali iniziative di contrasto.

Il lavoro dell’Osservatorio, senza preclusioni di sorta, giacché riguarda tutti i sardi, corrisponde e dà seguito all’urgenza segnalata dalla commissione regionale Autonomia nel documento del 26 giugno 2014 e intende fornire uno strumento utile alle finalità da esso proposte.

Già nella prima riunione costitutiva sono state segnalate alcune iniziative possibili:

• riunione solenne dei parlamentari sardi tra loro e con il Consiglio regionale;

• riunione solenne dei parlamentari e consiglieri sardi coi parlamentari e coi consiglieri delle altre regioni a statuto speciale;

•creazione di una rete tra tutti i soggetti interessati, compresi i canali informatici;

• diffusione dell’informazione in materia sia attraverso la stampa e i media locali, come avviene in altre regioni a statuto speciale, e attraverso internet;

• riunioni periodiche dell’Osservatorio e promozione di incontri pubblici.

All’Osservatorio hanno aderito al momento i parlamentari Roberto Cotti, Michele Piras e Pierpaolo Vargiu, i consiglieri regionali Gavino Sale e Paolo Zedda, i sindaci Piersandro Scano (Villamar) e Guido Tendas (Oristano), insieme a operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi come Gianluca Argiolas, Bachisio Bandinu, Vito Biolchini, don Pietro Borrotzu, Mario Carboni, Nello Cardenia, Salvatore Cubeddu, Bustianu Cumpostu, Federico Francioni, Enrico Lobina, Piero Marcialis, Pierluigi Marotto, Piero Marras, Monica Mascia, Valerio Medda, Mario Medde, Franco Meloni, Giacomo Meloni, Vincenzo Migaleddu, Nicolò Migheli, Luigi Mossa, Giancarlo Nonnis, Fabrizio Palazzari, Lorenzo Palermo, Oreste Pili, Vindice Ribichesu, Michele Schirru, Carlo Serra.

L’associazione Culturale S’Ischiglia, con il patrocinio del CSC della Società Umanitaria, mercoledì 13 novembre, presenta la conferenza sul tema “Arrègulas po ortografia, fonètica, morfologia e fueddàriu de sa Norma Campidanesa de sa Lìngua Sarda a cura del Comitato Scientifico per la Norma Campidanese del Sardo Standard”. Interverranno il prof. Oreste Pili, presidente del Comitato Scientifico e presidente de S’Accademia de su Sardu, e il Coro Polifonico “Su Conti” di Serbariu, diretto dal maestro Antonino Collu.
La conferenza avrà inizio alle ore 17.30, nel salone Velio Spano, in Via della Vittoria 96 a Carbonia.