La quinta commissione ha esaminato oggi il progetto del #marchio di qualità Sardegna.
La quinta commissione (agricoltura) del Consiglio regionale ha affrontato oggi il tema del #marchio unico di qualità dei prodotti agroalimentari della Sardegna. Un’idea nata qualche anno fa, che ha come concetto di base quello di rendere immediatamente riconoscibili sui banchi dei mercati i prodotti sardi e distinguerli dagli altri, per consentire ai consumatori, italiani e stranieri, una scelta consapevole dei prodotti da portare sulla propria tavola. La quinta commissione riprende quindi un percorso cominciato oltre un anno fa per volontà dell’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi nella passata legislatura e affiancato dallo slogan “Mangia sardo e compra sardo”. La giunta Cappellacci aveva scelto, fra diverse opere presentate in seguito ad un apposito bando, un marchio che richiamava esplicitamente la bandiera sarda, con in evidenza una grande “Q” rossa ad indicare la qualità, con quattro pallini neri disposti negli angoli a simboleggiare i quattro mori del vessillo regionale. Ovviamente le aziende che vorranno gratuitamente apporre il marchio di qualità sui propri prodotti, quando questo sarà pienamente operativo, dovranno garantire e sottoscrivere il pieno rispetto dei disciplinari di produzione. Il marchio era anche già stato sottoposto all’esame della competente commissione dell’Unione Europea che doveva stabilirne la conformità alle rigide norme in materia di promozione dei prodotti dell’area comunitaria.
L’ex assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi, egli stesso componente della commissione Agricoltura, ha commentato positivamente l’intenzione di procedere anche in questa legislatura con il lavoro già cominciato: «Trovo sia giusto – commenta – che le buone iniziative siano portate avanti a prescindere da chi le ha proposte, nell’interesse unico dei sardi, che noi rappresentiamo in Consiglio regionale seppure da posizioni politiche distinte. Ora sarà nostro compito fare in modo che i passi in avanti già fatti con la presentazione del marchio e del disciplinare d’uso dello stesso, siano al più presto integrati con quello di produzione, tenendo conto che fra gli scopi della proposta di legge che conterrà le prescrizioni relative al marchio, rivestono particolare importanza quelli relativi alla tutela, la conservazione e la valorizzazione delle biodiversità.»