25 November, 2024
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La quinta commissione (agricoltura) del Consiglio regionale ha affrontato oggi il tema del #marchio unico di qualità dei prodotti agroalimentari della Sardegna. Un’idea nata qualche anno fa, che ha come concetto di base quello di rendere immediatamente riconoscibili sui banchi dei mercati i prodotti sardi e distinguerli dagli altri, per consentire ai consumatori, italiani e stranieri, una scelta consapevole dei prodotti da portare sulla propria tavola. La quinta commissione riprende quindi un percorso cominciato oltre un anno fa per volontà dell’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi nella passata legislatura e affiancato dallo slogan “Mangia sardo e compra sardo”. La giunta Cappellacci aveva scelto, fra diverse opere presentate in seguito ad un apposito bando, un marchio che richiamava esplicitamente la bandiera sarda, con in evidenza una grande “Q” rossa ad indicare la qualità, con quattro pallini neri disposti negli angoli a simboleggiare i quattro mori del vessillo regionale. Ovviamente le aziende che vorranno gratuitamente apporre il marchio di qualità sui propri prodotti, quando questo sarà pienamente operativo, dovranno garantire e sottoscrivere il pieno rispetto dei disciplinari di produzione. Il marchio era anche già stato sottoposto all’esame della competente commissione dell’Unione Europea che doveva stabilirne la conformità alle rigide norme in materia di promozione dei prodotti dell’area comunitaria.

L’ex assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi, egli stesso componente della commissione Agricoltura, ha commentato positivamente l’intenzione di procedere anche in questa legislatura con il lavoro già cominciato: «Trovo sia giusto – commenta – che le buone iniziative siano portate avanti a prescindere da chi le ha proposte, nell’interesse unico dei sardi, che noi rappresentiamo in Consiglio regionale seppure da posizioni politiche distinte. Ora sarà nostro compito fare in modo che i passi in avanti già fatti con la presentazione del marchio e del disciplinare d’uso dello stesso, siano al più presto integrati con quello di produzione, tenendo conto che fra gli scopi della proposta di legge che conterrà le prescrizioni relative al marchio, rivestono particolare importanza quelli relativi alla tutela, la conservazione e la valorizzazione delle biodiversità.»

Oltre tre milioni di euro le risorse stanziate per il secondo bando della misura 124 del PSR 2007/2013 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare, forestale”, incrementabili dalle economie che si dovessero rendere disponibili dal primo bando del 2012, saranno a disposizione delle aziende agricole o forestali e delle Piccole e Medie imprese (PMI) di produzione, commercializzazione o trasformazione di prodotti agricoli e forestali, che intendano puntare su progetti di innovazione tecnologica. 
Con la misura 124 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 la Regione intende incentivare la cooperazione tra imprese del settore agricolo, alimentare e forestale per la realizzazione di progetti ad alto livello di innovazione. La spinta verso la modernizzazione mira ad incrementare l’indice sintetico dell’attività innovativa che in Sardegna, come nel resto d’Italia, è inferiore alla media Ue nonostante lo sviluppo di un sistema di infrastrutture avanzate e servizi per l’innovazione e lo sviluppo della ricerca, con aree di specializzazione nelle biotecnologie e in particolare nei settori delle produzioni agro-industriali, dell’ambiente e della biodiversità.

«La Sardegna – osserva l’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi – deve colmare il ritardo che la separa dall’Europa in termini di innovazione tecnologica per aumentare la propria competitività in un mercato sempre più dinamico. Con la misura 124 andiamo proprio in questa direzione, incoraggiando allo stesso tempo la diversificazione produttiva e la cooperazione tra produttori primari e imprese di trasformazione.»

Le imprese in possesso dei requisiti necessari per l’accesso all’aiuto dovranno avvalersi necessariamente del supporto tecnico- scientifico di organismi pubblici o privati operanti nel campo della ricerca e sperimentazione pre-competitiva. Attraverso il bando potranno ottenere un importo massimo di spesa di 400 mila euro per progetto di cooperazione. Per quelli in “de minimis” l’importo massimo è invece di 200 mila euro. In entrambi i casi gli importi potranno coprire il 100% della spesa ammissibile per lo sviluppo sperimentale di nuovi prodotti, processi e tecnologie, compresi gli studi di fattibilità tecnica preliminari alle attività di sviluppo sperimentale.

La presentazione delle domande di aiuto potrà cominciare il 28 gennaio per concludersi l’11 marzo 2014.

«L’aumento del prezzo del latte ovino, che alle quotazioni attuali rende merito ad un settore importante i cui sforzi non sono mai stati proporzionalmente remunerati, è la conseguenza naturale dell’attenzione che anche la Regione Sardegna ha dedicato, e continua a dedicare, al mondo agropastorale.»
Lo ha detto stamane l’assessore regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, che ha parlato di «passi avanti notevoli grazie ad un’attività armonizzata di quasi tutte le componenti della filiera, a partire dagli stessi allevatori per arrivare fino al consumatore, passando per l’operato delle organizzazioni agricole e, ovviamente, della Regione». 
L’esponente della Giunta ha rimarcato come l’impegno dell’assessorato sia sempre stato improntato alla ricerca della massima condivisione possibile delle attese degli allevatori ovini.
«Si tratta di un risultato positivo – ha aggiunto Cherchi – si può ottenere solo unendo gli sforzi di chi lo cerca davvero, e anche in questa vicenda l’assessorato ha recitato un ruolo da protagonista, fornendo agli allevatori gli strumenti, sia finanziari che di supporto tecnico, per accrescere la qualità e la quantità e la diversificazione delle produzioni, incentivando il benessere animale, migliorando le strutture aziendali, favorendo l’aggregazione fra produttori e, non ultima, promuovendo l’eccellenza delle nostre produzioni in ogni rassegna agro-alimentare, attraverso le manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali, e la tutela del prodotto sardo contro le contraffazioni. Ovviamente non possiamo fermarci qui, questo è solo un primo passo che deve darci la spinta per continuare a restituire al comparto la dignità economica che merita e come attività simbolo di un intero popolo legato alle proprie tradizioni. Accolgo quindi con la dovuta considerazione la richiesta di Coldiretti per l’organizzazione di un tavolo condiviso attraverso il quale approfondire le future strategie di sviluppo del settore.»
Pecore

 

Anche quest’anno l’assessorato regionale dell’Agricoltura ha evitato il disimpegno automatico dei fondi comunitari destinati all’agricoltura sarda.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi – di un risultato importante, frutto del costante impegno e programmazione del lavoro, Non ho mai avuto dubbi sull’esito finale, anche se, per poterlo affermare con la certezza dei numeri, ho preferito attendere gli ultimi resoconti. E’ la giusta conseguenza della qualità del lavoro svolto ad ogni livello dalla struttura regionale, dall’assessorato e da Argea,”
Il raggiungimento degli obiettivi di spesa e’ la condizione essenziale per poter contare anche negli anni successivi sui fondi destinati alla crescita del settore che l’Unione europea destina a questo scopo. La dotazione complessiva del Psr della Regione Sardegna, approvato nel 2007, e’ di poco inferiore a un miliardo e 300 milioni di euro, di cui oltre 570 milioni di fondi Feasr. L’obiettivo del 2013 era di oltre 200 milioni di euro.

Dopo anni di crisi e dopo il colpo mortale inferto dal ciclone che lo scorso 18 novembre si è abbattuto sulla Sardegna, l’agricoltura sarda cerca di rialzare la testa. Per farlo servono scelte mirate soprattutto per indirizzare al meglio gli investimenti e i fondi comunitari spendibili dal prossimo anno. Per fare il punto sulla stato del comparto, Copagri Sardegna ha organizzato per giovedì prossimo (19 dicembre a partire dalle 9.00) a Sanluri la terza Conferenza agraria che avrà come tema: “Un nuovo progetto per l’agricoltura sarda”.

La giornata assume particolare rilievo nel momento in cui il settore deve affrontare particolari emergenze. Tra queste si annovera anche quella determinata dalla blue tongue. E sullo sfondo, in Consiglio regionale, è in corso il dibattito sulla nuova legge finanziaria per il 2014. L’agricoltura sarda è inoltre davanti a nuove prospettive per effetto della ormai definita politica agricola comunitaria per il periodo 2014-2020 che chiama sia il governo nazionale che quello regionale a rapide e importanti scelte che, secondo la direzione che prenderanno, possono condizionare in termini diversi il reddito dei produttori sardi.

Il convegno vuole inoltre fermare l’attenzione su un comparto come quello del grano duro, un tempo coltura centrale dell’agricoltura isolana, che ha visto negli ultimi anni una contrazione notevole delle superfici coltivate, passate dai circa 97.000 ettari del 2004 ai 38.500 del 2010. Il dato sollecita  nuove politiche per il  rilancio del settore anche per rispondere alla crescente attenzione del consumatore verso i prodotti tipici con un forte legame con il territorio come il pane carasau, coccoi, civraxiu e paste come i culurgiones.

Il convegno sarà introdotto dal presidente regionale di Copagri Sardegna Ignazio Cirronis, a cui seguirà una breve relazione del coordinatore regionale Pietro Tandeddu sulle politiche di filiera con particolare riferimento al comparto del grano duro.

Partecipano al dibattito l’assessore regionale dell’Agricoltura Oscar Cherchi, il vice presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale Antonio Solinas, autorevoli esponenti della filiera del grano come i rappresentanti della cooperativa “Madonna d’Itria” di Villamar, la cooperativa “Co.Ce.Sa” di Cagliari che ha ottenuto il riconoscimento di Op (Organizzazione di produttori). Ancora parteciperanno Vito Arra, presidente del comitato promotore per l’Igp culurgionis, Gianfranco Porta, presidente dell’associazione Panificatori artigiani per la provincia di Cagliari e Marco Dettori, ricercatore di Agris.

Chiuderà la giornata il vice presidente di Copagri nazionale, Alessandro Ranaldi.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, informa che la scadenza per la presentazione delle domande di aiuto/pagamento della IX sottofase del bando a sostegno della partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare è prorogata al 31 gennaio 2014.

Gli operatori agricoli potranno compilare e inviare per via telematica la domanda di finanziamento attraverso gli appositi servizi online disponibili all’indirizzo internet: http://intranet.sardegnaagricoltura.it
Gli obiettivi dell’intervento sono:
– accrescere la competitività delle produzioni di qualità sui mercati nazionali e internazionali;
– favorire la sinergia tra aiuti alla certificazione dei prodotti ottenuti dall’agricoltura biologica e pagamenti per i relativi impegni agro-ambientali;
– garantire una maggiore sicurezza alimentare e tutela del consumatore, oltre che una maggiore remuneratività per il produttore.
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Una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento e preparazione all’Expò di Milano. Per definire e condividere operativamente le linee-guida della partecipazione della Sardegna all’esposizione universale (130 nazioni accreditate, 20 milioni i visitatori attesi e un miliardo quelli virtuali), martedì 10 dicembre (a partire dalle 9.30), si svolgerà presso il Terminal Crociere del porto di Cagliari, un primo appuntamento di confronto promosso dall’agenzia regionale Sardegna Promozione in collaborazione con il Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, dal titolo “La Sardegna all’EXPO 2015: una grande opportunità internazionale”. Parteciperanno gli assessori della Programmazione, Alessandra Zedda, dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, del Turismo, artigianato e commercio, Luigi Crisponi, e il direttore di Sardegna Promozione, soggetto attuatore di progettazione, realizzazione e gestione degli spazi destinati all’Isola, Mariano Mariani. Sono stati invitati a intervenire i principali soggetti istituzionali coinvolti nell’evento: agenzie governative, Università di Cagliari e Sassari, Unioncamere, sistema camerale, Anci, confederazioni di categoria, consorzi di tutela del comparto agroalimentare, società di gestione aeroportuale e istituti finanziari.
Il seminario sarà aperto dall’introduzione del direttore generale del Padiglione ltalia, Cesare Vaciago, seguiranno gli interventi di Aldo Bonomi, direttore del Consorzio Aaster, e di Francesco Maietta, della Fondazione Censis. Vi saranno poi sessioni operative di confronto per individuare contenuti e forme della partecipazione della Sardegna alla prestigiosa manifestazione mondiale, che si terrà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.
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La Giunta regionale ha stanziato sette milioni di euro per interventi immediati a favore dei Consorzi di bonifica nei territori danneggiati dal nubifragio. La delibera dell’assessorato dell’Agricoltura prevede una rimodulazione del Programma 2010-2011 destinando 2,5 milioni alla Gallura, 2 mln all’Oristanese e 2,5 mln alla Sardegna Centrale.
«Considerata l’estrema gravità della situazione e la straordinarietà degli eventi – hanno spiegato il presidente Ugo Cappellacci e l’assessore Oscar Cherchi – abbiamo ritenuto prioritario adoperare le risorse per finanziare i Consorzi di bonifica le cui opere sono state maggiormente danneggiate e compromesse.»
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Al termine del Consiglio dei ministri, convocato in via straordinaria, nel corso del quale è stato dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio della Regione autonoma della Sardegna, il presidente Enrico letta ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha sottolineato “l’intensità straordinaria” l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sardegna, assicurando l’impegno di tutta la comunità nazionale per affrontare questa emergenza.

Il capo del Governo ha poi spiegato che lo stanziamento di 20 milioni deciso dal consiglio dei ministri, servirà per «gli interventi primari essenziali, che sono il salvataggio di vite umane, l’assistenza agli sfollati ed il ripristino della viabilità». Una scelta che riguarda l’immediato e non il più ampio programma per la ricostruzione per la quale si attendono le stime sull’entità dei danni.

«Da ieri – ha proseguito Letta – sono in contatto con il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, con il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e con il sindaco di Olbia. Stiamo seguendo dall’inizio questa drammatica vicenda che ha delle dinamiche straordinarie dell’evento.»

Dopo aver ringraziato i volontari della Protezione civile, i funzionari e i rappresentanti delle forze armate che stanno operando in queste ore, Letta ha anche annunciato che ci saranno deroghe al patto di stabilità, legate alla ricostruzione.

«Quando avvengono simili calamità – ha concluso Letta – è naturale un allentamento del Patto di stabilità per i comuni colpiti.»

«E’ giusto pensare prima a mettere in sicurezza le persone per evitare che questo già tragico bilancio possa peggiorare – ha detto questo pomeriggio l’assessore regionale dell’Agricoltura Oscar Cherchi – ma contemporaneamente nessuno dimentichi il dramma che si sta vivendo nelle campagne. Uomini e animali che si trovano lontano dalle zone urbane e che corrono dei rischi enormi sono ancora in piena emergenza, soprattutto in vista di una nuova ondata di maltempo che, seppure preannunciata meno violenta, non può certo lasciarci tranquilli. Stiamo predisponendo, insieme alle agenzie Agris e Laore, una verifica puntuale delle scorte alimentari da destinare agli allevamenti. Insieme alle agenzie siamo già al lavoro per capire, in tempi rapidi, quali sono le necessità più urgenti e provvedere a portare soccorso alle aziende in pericolo. Superata questa prima fase si farà la conta dei danni e bisognerà pensare a ripartire, con l’aiuto di tutti.»

Pecore
Il tema della tracciabilità elettronica, evoluzione naturale di quella manuale nata nel 2001 ma resa effettivamente operativa dal 2005, e che ha portato alla certificazione quasi 330.000 agnelli nel solo 2012 contro i 137.000 del 2011 (i dati dell’anno in corso saranno noti nel 2014 ma si presume possano essere circa 500.000), è stato al centro di un convegno svoltosi sabato a Bidonì, piccolo centro in provincia di Oristano, nel quale la pastorizia è la prima voce dell’economia locale.
Gli esperti di Laore e del Consorzio di Tutela hanno descritto agli allevatori i contenuti del ‘”Progetto pilota per la realizzazione di un sistema di tracciabilità elettronica e rintracciabilità dell’Agnello di Sardegna IGP”.
«La certificazione elettronica renderà più veloce ed efficiente tutto il percorso di qualità – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi – e darà agli allevatori isolani la possibilità di distinguere il loro patrimonio zootecnico da quello di provenienza extraisolana, soprattutto estera, che, pur non in possesso delle peculiarità del nostro, occupano quote di mercato consistenti solo grazie al prezzo concorrenziale, danneggiando l’immagine e l’economia locale.»
«Con il progetto – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – partirà anche una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti gli allevatori sardi per arrivare a certificare l’intero patrimonio zootecnico isolano nei prossimi 14 mesi.»
La certificazione Igp (Indicazione geografica protetta) per l’Agnello di Sardegna, garantisce la qualità assoluta determinata da un tipo di allevamento in totale libertà in condizioni naturali e ambientali eccellenti, dall’alimentazione esclusivamente naturale, quindi con latte materno ed essenze dei pascoli della Sardegna, al controllo permanente di tutta la filiera.
La garanzia è certificata dagli appositi organismi di controllo che ne verificano continuamente gli standard del percorso di qualità e assicurano il rispetto dell’origine, delle modalità di allevamento e le caratteristiche organolettiche, fino al confezionamento. Il marchio identifica e certifica il prodotto e garantisce che tutte le caratteristiche del disciplinare siano state rispettate.
La tutela del marchio “Agnello di Sardegna IGP”, insieme alla vigilanza sulla produzione e sulla commercializzazione, è compito dell’omonimo Consorzio di tutela.