20 November, 2024
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Dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto Viaggi della Memoria, svoltasi ieri, oggi e domani gli ultimi due giorni di formazione.

E’ il modo con cui ARCI Sardegna da otto anni investe sui giovani e propone la memoria come chiave di lettura del presente.

Dal 31 gennaio al 6 febbraio i giovani sardi saranno a Cracovia per visitare i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, la Fabbrica di Schindler, il Ghetto Ebraico.

Dal 2012 l’associazione ARCI Sardegna promuove I Viaggi della Memoria, un progetto educativo che parte dalla memoria storica dell’Olocausto per approdare a dei percorsi di cittadinanza attiva.

In otto edizioni, circa 600 ragazze e ragazzi sardi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, grazie al contributo delle Pubbliche Amministrazioni della Sardegna, hanno partecipato al progetto che prevede un corso di formazione storica, il viaggio nella città di Cracovia con la visita al Ghetto Ebraico, la Fabbrica di Oskar Schindler, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e, infine, il percorso di restituzione presso i propri comuni di appartenenza.

Il progetto gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e del sostegno e/o patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, della Provincia Autonoma di Trento, della Provincia di Trieste e di oltre cinquanta comuni italiani.

In Sardegna da 8 anni, grazie al partenariato tra l’ARCI sarda e l’associazione Deina di Torino, questa opportunità viene offerta anche ai giovani dell’Isola. L’associazione sarda cura tutto il percorso educativo prima della partenza e dopo il rientro, avvalendosi di educatori esperti che sono i punti di riferimento costanti per le ragazze e i ragazzi sardi.

Nell’Isola il progetto de “I Viaggi della Memoria – Promemoria Auschwitz” gode del patrocinio e del sostegno della Presidenza del Consiglio regionale, dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, e il contributo della Fondazione di Sardegna.

27 Comuni quest’anno hanno scelto di sostenere l’iniziativa: Ardauli, Bauladu, Bidonì, Bonarcado, Busachi, Calasetta, Capoterra, Carloforte, Cuglieri, Gavoi, Iglesias, Masainas, Milis, Narcao, Neoneli, Nuxis, Portoscuso, Sant’Antioco, Santu Lussurgiu, Sassari, Scano di Montiferro, Seneghe, Sennori, Silius, Ula Tirso, Villamassargia, Zeddiani.

«Un progetto rivolto direttamente ai giovani – sottolinea il presidente regionale dell’ARCI, Marino Canzoneri – che sin dall’inizio abbiamo scelto di sostenere. Sono convinto che si tratti di un utilissimo investimento in civiltà, grazie al percorso educativo e formativo che io stesso ho avuto modo di seguire. È un’esperienza unica, intensa e coinvolgente che tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere. I giovani che partecipano ai viaggi diventano i nuovi testimoni dell’Olocausto e preziosi custodi della memoria, importante antidoto contro l’atomizzazione sociale e l’imbarbarimento dello spazio pubblico.»

Pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che le circonda a partire dal passato e dalle sue narrazioni, il progetto propone un percorso strutturato in grado di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza.

«Oggi il nostro pensiero deve andare a tutti coloro che hanno pagato con la vita la propria identità, la propria appartenenza a una comunità – sottolinea il segretario regionale dell’ARCI, Franco Uda -. Dobbiamo ricordare con rispetto i morti e il coraggio dei sopravvissuti, ma abbiamo anche la responsabilità di promuovere in ogni modo la conoscenza di un dramma che ha colpito migliaia di persone, perché non si ripeta mai più. Per questo abbiamo il dovere di contrastare ogni forma di violenza e odio e diffondere la cultura del rispetto della diversità, perché a ogni popolo siano garantiti quei diritti che possano favorire una convivenza pacifica tra le persone. Si tratta di un progetto che dalla Memoria mira a formare una generazione di giovani cittadini che abbiano interiorizzato la lezione della Storia e sappiano spenderla consapevolmente nelle pratiche della democrazia partecipata. Non possiamo prescindere dalla più grande tragedia del ‘900 se vogliamo far nascere una cittadinanza europea che guardi al futuro con le solide radici della memoria condivisa del Vecchio Continente.»

In questi otto anni hanno sono stati coinvolti oltre 50 Comuni della Sardegna e hanno collaborato più di 30 istituti scolastici. L’edizione del 2019 vedrà partire, dal 31 gennaio al 6 febbraio, 81 giovani (52 ragazze e 29 ragazzi), studenti delle scuole medie superiori e dell’Università sarde.

I giovani partecipanti sono stati formati da uno staff di 12 tutor di età compresa tra i 22 e i 30 anni che hanno preso parte al progetto nelle scorse edizioni dopo aver partecipato a tre giornate di formazione a Trento a cura dell’associazione Deina e ad un seminario formativo di ulteriori due giorni in Sardegna, a cura dell’ARCI. Sette di loro accompagneranno i giovani durante il viaggio.

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Non ci sono più i forni crematori ma esistono ancora i soprusi. I giovani devono riconoscerli per sapere da che parte stare. Il compito delle Istituzioni è anche quello di infondere nelle nuove generazioni la cultura del rispetto e dell’identità. Questa mattina in occasione della Giornata della Memoria il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau ha presentato nel corso di una conferenza stampa il progetto “I Viaggi della Memoria” insieme all’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti il presidente e il segretario regionale dell’Arci Sardegna, Marino Canzoneri e Franco Uda, Roberto Filippini uno dei sessantadue studenti che il 2 febbraio partirà a Cracovia  insieme alla tutor Maria Chiara Devoto.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i sindaci dei comuni della Sardegna che sostengono il progetto. Dal 2012 l’associazione Arci Sardegna promuove “I Viaggi della Memoria”, un progetto educativo che parte dalla memoria storica dell’Olocausto per tentare di approdare a dei percorsi di cittadinanza attiva. In sei edizioni, oltre 400 ragazze e ragazzi sardi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, grazie al contributo delle pubbliche amministrazioni della Sardegna, hanno partecipato al progetto che prevede un corso di formazione storica, il viaggio nella città di Cracovia con la visita al ghetto ebraico, la Fabbrica di Oskar Schindler, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e infine il percorso di restituzione presso i propri comuni di appartenenza.
Nato nel 2005, il Treno della Memoria, ha visto in dodici anni la partecipazione di circa 20 mila giovani provenienti da tutta Italia, che sono tornati da questa esperienza più maturi, più critici e più interessati alle problematiche della realtà che li circonda.
Il progetto nel 2016 ha goduto del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e del sostegno e/o patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, della Provincia Autonoma di Trento, della Provincia di Trieste e di oltre cinquanta comuni italiani. In Sardegna da sei anni, grazie al partenariato dell’ARCI sarda, questa opportunità viene offerta anche ai giovani dell’isola. L’associazione sarda cura tutto il percorso educativo prima della partenza e dopo il rientro, avvalendosi di educatori esperti che sono i punti di riferimento costanti per le ragazze e i ragazzi sardi. Nell’isola “I Viaggi della Memoria” godono del patrocinio e del sostegno della Presidenza del Consiglio regionale, dell’assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e il contributo della Fondazione di Sardegna. Diciannove i comuni che quest’anno hanno scelto di sostenere l’iniziativa: Arbus, Banari, Capoterra, Fonni, Gavoi, Gonnesa, Guspini, Iglesias, Lodine, Masainas, Olzai, Oniferi, Orani, Pabillonis, Sarule, Sassari, Sant’Antioco, Silius e Villamassargia.

«Un progetto rivolto direttamente ai giovani – sottolinea il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau –  che sin dall’inizio di questa legislatura abbiamo scelto di sostenere. Sono convinto che si tratti di un utilissimo investimento in civiltà, grazie al percorso educativo e formativo che io stesso, qualche anno fa, ho avuto modo di seguire, quando da sindaco ho deciso di partire a Cracovia insieme ai ragazzi di Sassari. È stata un’esperienza unica, intensa e coinvolgente che tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere. I giovani che partecipano ai viaggi diventano i nuovi testimoni dell’Olocausto e preziosi custodi della memoria, importante antidoto sociale».  
Pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che le circonda, a partire dal passato e dalle sue narrazioni, il progetto propone un percorso strutturato in grado di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza.

«Oggi il nostro pensiero deve andare a tutti coloro che hanno pagato con la vita la propria identità, la propria appartenenza a una comunità – sottolinea l’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino -. Dobbiamo ricordare con rispetto i morti e il coraggio dei sopravissuti, ma abbiamo anche la responsabilità di promuovere in ogni modo la conoscenza di un dramma che ha colpito migliaia di persone, perché non si ripeta mai più. Per questo – aggiunge l’assessore Firino – abbiamo il dovere di contrastare ogni forma di violenza e odio e diffondere la cultura del rispetto, della diversità, perché a ogni popolo siano garantiti quei diritti che possano favorire una convivenza pacifica tra le persone.»

In questi sei anni sono stati coinvolti oltre 40 comuni della Sardegna e hanno collaborato più di 30 scuole e istituti scolastici. L’edizione del 2017 vedrà partire, dal 2 al 8 febbraio, 56 giovani (36 ragazze e 20 ragazzi), studenti delle scuole medie superiori e dell’Università sarde.
I giovani partecipanti sono stati formati da uno staff di 10 tutor di età compresa tra i 25 e i 32 anni che hanno preso parte al progetto nelle scorse edizioni. Hanno partecipato a tre giornate di formazione a Trento, a cura dell’associazione Deina, e a due seminari formativi in Sardegna, a cura dell’ARCI. Cinque di loro accompagneranno i giovani nel viaggio.

«Si tratta di un progetto che dalla Memoria mira a formare una generazione di giovani cittadini – chiarisce il segretario regionale dell’Arci Sardegna, Franco Uda – che abbiano interiorizzato la lezione della Storia e sappiano spenderla consapevolmente nelle pratiche della democrazia partecipata. Non possiamo prescindere dalla più grande tragedia del ‘900 se vogliamo far nascere una cittadinanza europea che guardi al futuro con le solide radici della memoria condivisa del Vecchio Continente».

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In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, alle ore 19.45, il Cine – Teatro Centrale in piazza Roma a Carbonia ospita la proiezione pubblica del film documentario “RACCONTI DI UN VIAGGIO DENTRO LA MEMORIA”. La manifestazione è organizzata da ARCI Sardegna, con il patrocinio del comune di Carbonia, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, lo Sbis – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, con il contributo della CGIL – Camera del Lavoro del Sulcis-Iglesiente, ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e con la Compagnia Teatrale La Cernita.

Il film racconta il viaggio di alcune ragazze e ragazzi sardi che nel 2016 si sono recati a Cracovia, attraverso il progetto “Viaggi della Memoria”curato dall’Arci Sardegna. Il film è prodotto e distribuito dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e dallo SBIS, insieme ad ARCI Sardegna, in collaborazione con l’associazione Deina, grazie al contributo della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al patrocinio e al contributo della Fondazione di Sardegna e della Presidenza del Consiglio regionale e dell’assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna.

Dal 2012 l’associazione ARCI Sardegna promuove “I Viaggi della Memoria”, un progetto educativo che parte dalla memoria storica dell’Olocausto per costruire percorsi di cittadinanza attiva.

In cinque edizioni, oltre 400 ragazze e ragazzi sardi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, grazie al contributo delle pubbliche amministrazioni della Sardegna, hanno potuto partecipare al progetto che prevede un corso di formazione storica, il viaggio nella città di Cracovia con la visita al ghetto ebraico, la Fabbrica di Oskar Schindler e il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, infine il percorso di restituzione presso i propri Comuni di appartenenza.

Dal 4 al 10 febbraio 2016, 52 ragazze e ragazzi provenienti da tutta la Sardegna hanno partecipato al progetto, organizzato in collaborazione con l’associazione Deina, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dei patrocini della Presidenza del Consiglio Regionale e dell’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna.

In treno dal Brennero hanno raggiunto la città di Cracovia, insieme a centinaia di partecipanti provenienti da altre regioni italiane, ripercorrendo metaforicamente quello che era il tragitto fatto dai deportati.

Al progetto “Viaggi della Memoria Sardegna – Promemoria Auschwitz 2016” hanno partecipato i Comuni di: Arbus, Capoterra, Carbonia, Decimomannu, Gonnesa, Iglesias, Guspini, Masainas, Sant’Antioco, Sassari, Silius, Uri e Villamassargia.

Durante la serata interverranno alcuni rappresentanti degli Enti e delleIstituzioni coinvolte e alcune ragazze e ragazzi che hanno partecipato al progetto nell’anno 2016, per restituire la propria esperienza alla Comunità.

La Compagnia La Cernita curerà la lettura di alcuni passi dedicati al tema della Memoria.