E’ stata presentata stamane, a Cagliari, la 51ª edizione del Matrimonio Mauritano (gli sposi sono due giovani di Carbonia, Stefania e Flavio), in programma il 4 agosto, con anteprima giovedì 25 luglio.
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Dopo l’esito positivo dell’anteprima di “Ballus”, 19° Incontro internazionale del Folklore, tenutosi giovedì 18 luglio, allo Spazio DomOSC (in via Newton, 12 – piano superiore edificio Room Club), giovedì 25 luglio, dalle 20,30 si svolgerà la seconda serata dedicata alle feste popolari. In cartellone, l’anteprima del Matrimonio Mauritano – Sa Coia Maurreddina, giunto alla sua 51ª edizione e presentato oggi, presso DomOSC, a Cagliari, dalla presidente della Proloco Ilaria Forresu e l’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche Sociali, Beni Culturali, Cultura Simona Garau.
La serata comprende prevede suoni, canti e balli popolari locali di alcuni gruppi folk sulcitani e la degustazione del piatto tipico “Pecora a cassola” stufato di pecora tagliata a piccoli pezzi, cucinata a fuoco lento, con pomodori secchi, cipolle, carote, sedano, foglie di alloro e pelati.
Durante l’evento saranno proiettati alcuni video con i Visuals di Marco Quondamatteo.
A presenziare e presentare la serata: Ottavio Nieddu, Nicole Nieddu, Roberto De Martis, Ilaria Nina Zedda, Marco Lutzu, Aquilone Di Viviana, Video Gum, Produzioni Sardegna, Cristian Urru. Inoltre, parteciperanno gli sposi della scorsa edizione, oltre ad una coppia che vestirà gli abiti della cerimonia nuziale.
Il costo della serata con degustazione è di 10 euro.
L’evento storico sulcitano che si svolgerà successivamente a Santadi dal 1° al 4 agosto 2019 con un fittissimo programma che comprenderà musica, mostre, letture, concerti e degustazioni in attesa del rito di domenica 4 agosto, in cui gli sposi coroneranno il loro sogno d’amore in una rievocazione degli usi e costumi tradizionali, una cornice unica sapientemente animata e organizzata dall’operosità della Pro Loco di Santadi.
«Ci occupiamo dello svolgimento dell’evento in tutti i suoi aspetti. Come ogni anno, abbiamo invitato numerosi gruppi folk; abbiamo scelto i cavalieri; preparato il corteo nuziale con le traccas e, infine, organizzato mostre e spettacoli – racconta entusiasta e frizzante, la giovane presidente della Pro Loco Ilaria Forresu -. Gli sposi sono di due ragazzi di Carbonia ormai in Friuli da molto tempo, Stefania e Flavio (32 e 36 anni), ma hanno deciso di tornare nella loro terra e sposarsi secondo quest’antico rito. Noi daremo loro gli abiti nuziali, confezionati su misura dai nostri sarti con stoffe e tessuti scelti insieme.»
La manifestazione, così come la conosciamo oggi, de “Sa Coia Maurreddina” nasce nel 1968 grazie all’iniziativa di un gruppo di cittadini di Santadi i quali erano intenzionati a riproporre il matrimonio di un tempo ormai perduto, rievocando usanze e tradizioni quasi del tutto scomparse, ma ancora sentite dalla comunità sulcitana.
«Le prime edizioni sono state celebrate in giugno. Col passare degli anni, sia per una questione turistica, sia per consentire ai lavoratori di andare in ferie e tornare finalmente in paese, la festa è stata spostata ad agosto», aggiunge Ilaria Forresu.
«Inizieremo con la vestizione degli sposi a “Sa Domu Antiga” una casa meravigliosa di inizi ‘900 dove prepareremo gli sposi.
Verranno poi prelevati dalle traccas che saranno a disposizione per lo sposo, la sposa, i testimoni e autorità (i sindaci dei paesi degli sposi). Tutte le traccas saranno adornate dai cittadini di Santadi e sono un simbolo della vita contadina.
Inizialmente, la messa veniva celebrata su un palco installato appositamente per l’occasione, mentre oggi ci si è spostati di fronte al sagrato della chiesa di San Nicolò di Bari dove viene officiato il rito tradizionale della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, benché questo matrimonio abbia origini pagane. Dalla casa sino alla chiesa, gli sposi saranno scortati dagli invitati, dai cavalieri e dai suonatori di launeddas.»
Una festa che coinvolge i cittadini, i turisti (sia esteri sia dello stesso circondario) oltre ai parenti e agli amici della coppia.
Dopo il Rito dell’Acqua e de Sa Gratzia, eseguito dalle madri degli sposi, le quali preparano anche il piatto con grano, fiori e monete che verrà spaccato come gesto benaugurante. Dopo il ricevimento si tornerà al centro del paese per proseguire la festa con balli e canti, mentre ai presenti verranno distribuiti dolci tipici e le torte nuziali.