5 November, 2024
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Seconda guerra mondiale, Cagliari, 17 febbraio 1943: la città subisce uno degli attacchi aerei più pesanti da parte delle forze angloamericane. Dopo quei bombardamenti apparirà spettrale, semidistrutta. Il ricordo di quei giorni neri ritorna, ancora una volta, con “CAGLIARI 1943: LA GUERRA DENTRO CASA”, la produzione di Cada Die Teatro con la regia di Pierpaolo Piludu, che va in scena proprio domani, domenica 17 febbraio, alle 18.00, al Teatro La Vetreria di Pirri. Dello spettacolo sono in programma anche alcune rappresentazioni per le scuole per la rassegna Terza ora Teatro: lunedì 18 alle 10.00, martedì 19 e mercoledì 20 alle 11.00 (Teatro La Vetreria).

Cada Die Teatro, in collaborazione con la Cattedra di Antropologia Culturale dell’Università di Cagliari e con l’ISRE di Nuoro, ha portato avanti a partire dal 2006 una ricerca certosina per arrivare alla creazione di un video-archivio dei testimoni dei bombardamenti del 1943. Pierpaolo Piludu, in quel contesto, ha condotto un laboratorio teatrale con venti adulti, alcuni dei quali testimoni diretti di quei giorni di cielo nero, conclusosi con uno spettacolo teatrale, che ogni anno viene replicato in occasione dell’anniversario dei bombardamenti sulla città.

Quegli allievi della Scuola di Arti Sceniche La Vetreria tornano così a indossare i pantaloni corti e le divise da Piccole Italiane, per rivivere tra i banchi delle scuole cagliaritane le giornate degli anni ’40. La maestra è severa: i bambini devono cercare di memorizzare le frasi del duce in ogni momento della giornata, anche quando giocano con le cerbottane o a “tzacca e poni”. All’inizio anche il suono degli allarmi, la corsa verso i rifugi sembrano quasi un gioco. Fino a quel tragico 17 febbraio del 1943… Un esempio, “La guerra dentro casa”, di scena popolare e di teatro civile, a cui Cada Die dedica un filone importante del suo impegno culturale. Sul palco, insieme agli altri diciannove compagni, anche Paola Ferro, allieva ottantaseienne, testimone diretta di quella pioggia di bombe. «A conclusione della rappresentazione è sempre particolarmente commovente sentire raccontare dalla sua viva voce i ricordi della guerra: le bombe che distruggono la sua casa, la fuga con la famiglia verso un paese dell’interno, la fame, il baratto della sua unica bambola per un po’ di cibo…», racconta Pierpaolo Piludu. Prima dello spettacolo verranno proiettati alcuni frammenti del documentario, prodotto dalla sede Rai della Sardegna, “Quando scappavamo col cappotto sul pigiama” di cui lo stesso Pierpaolo Piludu è autore e regista insieme a Cristina Maccioni.