Con nota del 3 maggio scorso, il Parco Geominerario, d’intesa con il comune di Carbonia, ha proposto all’assessora regionale del Lavoro ed ad Aspal un incontro per valutare la possibilità della riapertura dei cantieri archeologici. Nella nota si fa riferimento alla perdita dell’obiettivo originario posto a sostegno dello sviluppo del Parco Geominerario, con l’avvio di interventi di messa in sicurezza e di recupero di importanti infrastrutture come: Arenas a Fluminimaggiore, Corti Beccia a Ballao, Su Suergiu a Villassalto, Sos Enattos a Lula, Funtana Raminosa a Gadoni, Orbai a Villamassargia, Laveria Sanna a Montevecchio, direzione ed ospedale ad Ingurtosu Arbus, Argentiera a Sassari, per richiamarne alcuni, lasciati nel momento più delicato, in quanto con successivi interventi sarebbero stati pronti per nuove opportunità di lavoro e relative stabilizzazioni.
Prendendo atto che il nuovo bando non consente il completamento delle suddette infrastrutture, il Parco, con i comuni interessati e col coordinamento con l’Università di Cagliari, informa, attraverso la nota suddetta, che buona parte delle infrastrutture, perché quanto investito non sia perso, sono state inserite nei progetti per lo Sviluppo del Sud, in capo ad Invitalia, di cui si attendono gli esiti, e ultimamente, nel progetto Just Transition Fund, per il Sulcis Iglesiente.
Alla luce di quanto detto, nella nota si fa appello alla riapertura dei siti archeologici, dei Nuraghi Sirai, Carbonia, Seruci, Gonnesa, necropoli Sant’Antioco e Pani Loriga, Santadi, visto che in termini operativi non dovrebbe esserci particolari difficoltà, peraltro vi sono tantissime maestranze già formate per gli interventi archeologici, sia nel Sulcis ma, anche in altre aree, visto il programma deliberato a suo tempo dalla Giunta il 13 luglio 2010, con ben 21 interventi alla voce Attività Museali ed Archeologiche. Non tutti attivati, ma una parte importante fu oggetto di pulizia e scavi come: Pranu Marteddu a Goni, Su Nuraxi e Turriga ad Armungia, tomba dei giganti di San Cosimo a Gonnosfanadiga, Funtana Coperta a Ballao, Pozzo Sacro a Silius, Neapolis a Guspini, Santu Jacci a San Nicolò Gerrei, nuraghe Dom’e s’orku a Domusnovas, non ultimo i quattro cantieri ripresi in questo ultimo anno di Sirai a Carbonia, Seruci a Gonnesa, Necropoli a Sant’Antioco e Pani Loriga Santadi.
Se riproposti, tutti o parte di essi, sotto il profilo organizzativo, come detto, non comportano particolari oneri e sono assimilabili per operatività alla pulizia dei sentieri, ma certamente rivestono, all’interno del Progetto, una rilevanza molto più significativa, anche alla luce degli impegni che la regione Sardegna sta assumendo per l’inserimento della Civiltà Nuragica nella lista del Patrimonio Unesco e che il Parco con delibera del Consiglio Direttivo ha patrocinato.
Per presentare la proposta e le schede degli interventi sulle misure di sviluppo per il Sud, nell’occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali posti a disposizione del comune di Carbonia, per la sede provvisoria di una parte degli uffici del Parco, si terrà venerdì 7 maggio, alle ore 11,00, nella sala riunioni nei locali della Grande Miniera di Serbariu, la conferenza stampa sul tema. Interverranno la sindaca di Carbonia, la dott.ssa Paola Massidda e sindaci del territorio.
Tarcisio Agus
Presidente Parco Geominerario