19 August, 2024
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Domani, giovedì 22 novembre, alle ore 9.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma, un incontro dibattito dal titolo “I murales ieri e oggi come strumento di comunicazione sociale”.

Il convegno sarà un punto di incontro per studiosi e appassionati che ripercorreranno le origini storiche ed archeologiche dei murales, fino ad arrivare al loro recente utilizzo nei campi dell’architettura e ai risvolti sociologici e antropologici legati a questa forma di comunicazione artistica.

«Uno strumento di espressione che, se utilizzato nei modi opportuni e correttamente regolamentati, può contribuire in misura determinante all’abbellimento estetico, al decoro e alla riqualificazione di alcune aree cittadine, specie di quelle periferiche», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Nel corso dell’incontro, il contributo degli artisti e dei muralisti ci aiuterà a capire quali approcci artistici e pratici vengono adottati nel territorio e attraverso quali modalità essi si esplicano. Come ha precisato il moderatore del convegno, l’assessore dell’Urbanistica e della Pianificazione strategica e territoriale Luca Caschili, «l’appuntamento di domani sarà un’occasione per discutere anche con i responsabili dell’ufficio Urbanistica e Cultura al fine di co-costruire, insieme alle scuole, alle associazioni, ai consiglieri comunali, ai tecnici e a tutta la cittadinanza un regolamento basato su contributi di valenza tecnico-scientifica, oltreché legati all’arte, alla percezione e al miglior inserimento di queste forme d’arte all’interno del tessuto urbano come strumento di comunicazione sociale».

L’apertura dei lavori sarà a cura del sindaco Paola Massidda. Sono previsti gli interventi dei seguenti relatori: Maria Antonietta Mongiu, archeologa; Nicola Migheli, sociologo; Giuseppe Tuveri, artista; Danilo Mucelli, writer; Alberto Siletto, dirigente dei Servizi Tecnici ed Urbanistici del comune di Carbonia.

Le conclusioni del dibattito saranno affidate all’assessore della Cultura, Sabrina Sabiu.

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Sono in corso le attività di pulizia delle caditoie stradali, eseguite dalla De Vizia, società che gestisce il servizio di raccolta differenziata nel territorio comunale.

Dal 1° gennaio 2018 sono state pulite 2.942 caditoie, delle quali 2.626 sono risultate libere e 316 ancora ostruite. Proprio su queste ultime è cominciata nella giornata di lunedì 19 novembre una campagna di accertamento con l’utilizzo di un tubo flessibile con getto ad alta pressione, il cosiddetto canal jet, per verificare se l’ostruzione sia rimovibile con questo tipo di intervento, oppure se sia necessario intervenire con l’apertura dei tratti di linea intasati.

La pulizia delle caditoie stradali dalla terra e dai rifiuti di ogni genere in esse presenti, è necessaria per garantire un sufficiente smaltimento delle acque piovane ed evitare i gravi disagi verificatisi in occasione delle ultime precipitazioni straordinarie.

«L’Amministrazione comunale è vigile e attenta nello svolgimento di queste attività di cura e manutenzione delle infrastrutture a rete – dice il sindaco, Paola Massidda -, fondamentali al fine di prevenire e, nel contempo, mitigare i danni causati da eventi meteorici eccezionali e di vasta portata.»

«Tuttavia – ha precisato l’assessore delle Manutenzioni, Gian Luca Lai – in caso di eventi straordinari con precipitazioni abbondanti e concentrate in un breve arco temporale, la rete di raccolta acque esistente può risultare non adeguata, anche perché essa necessita di alcuni interventi strutturali e di potenziamento al fine di ridurre il rischio.»

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Una mattinata domenicale all’insegna della partecipazione, della condivisione e di un rinnovato senso di comunità. È questa la fotografia più bella della giornata di ieri, caratterizzata dalla seconda edizione di “Alberi per il Futuro”, un’iniziativa in cui il gruppo Scout di Cortoghiana e decine di volontari sono stati protagonisti della piantumazione di nuovi arbusti nell’area Camper Service della Grande Miniera di Serbariu. Sono stati messi a dimora numerosi esemplari di carrubo, fillirea, alaterno e corbezzolo. «Un bellissimo esempio pratico di cittadinanza attiva e amore per la propria città». Così lo ha definito il Sindaco Paola Massidda, che ha voluto tributare un «sentito ringraziamento a tutti i partecipanti per l’ottimo lavoro svolto a beneficio dell’intera collettività».

L’evento prevede un secondo appuntamento, con gli studenti di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Satta che, inizialmente in programma domani 21 novembre, in concomitanza con la “Giornata Nazionale degli Alberi”, presso il Parco Archeologico storico di Cannas di Sotto – Medau Sa Grutta, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, è stato rinviato a martedì 27 novembre, dalle 9.30 alle 12.30. Come ha precisato l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai, «in quell’occasione verranno messe a dimora una quarantina di piante tra mandorli, lecci, sughere e olivastri. La piantumazione avverrà con la collaborazione del Sistema Museo, all’interno di un’area autorizzata dalla Soprintendenza, con visite guidate dell’area archeologica rivolte alle classi scolastiche partecipanti». 

 

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«Ci sono ragazzi che si escludono completamente dalla comunità, che comunicano solo dal cellulare o dal telefonino. Qualcuno ha migliaia di amicizie ma non ha chiaro il concetto di amicizia. C’è urgenza di introdurre un’educazione digitale, perché la rete non è solo uno strumento, ma una realtà vissuta che nasconde insidie da cui sapersi difendere.»

Queste parole di Bachisio Bandinu, rivolte agli studenti ospiti di “Una miniera di Cultura 2018”, sono state forse uno dei messaggi più forti e significativi dell’intera manifestazione di promozione dell’editoria libraria sarda coordinata dall’AES durante il weekend nel capoluogo del Sulcis.

Nella Sala consultazione della Biblioteca comunale di Carbonia, il noto antropologo originario di Bitti ha incontrato diverse classi di liceali e di istituti tecnici, che hanno interagito con interesse mostrando forte slancio verso un tema di attualità che tocca da vicino le nuove generazioni.

E proprio agli adolescenti è rivolta la pubblicazione di Bachisio Bandinu, “Lettera a un giovane sardo sempre connesso” (Domus de Janas), un lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre 5mila studenti, facendo emergere la necessità di introdurre nelle aule scolastiche l’educazione digitale a livello curricolare.

«Internet è certamente una ricchezza con tanti aspetti positivi, ma nasconde tanti inganni – ha spiegato l’antropologo -. Soprattutto gli adolescenti, il cui ‘Io’ identitario non è ancora formato, sentono una pulsione, una forte necessità di essere presenti in rete, rendendo pubblici aspetti della vita privata, quasi che, se non si è in rete non si esiste. Ecco il perché del trionfo dell’apparire sull’essere.»

Il rischio è quello di un impoverimento della comunicazione attraverso forme di superficie. Le grandi piattaforme digitali sembrano offrire un mondo, ma questo mondo è più preoccupato agli aspetti merceologici e finanziari che ai fenomeni come il cyberbullismo, la fragilità dei ragazzi e le fake news.

L’incontro con Bachisio Bandinu è stato uno dei più coinvolgenti appuntamenti con le scuole della sezione “Adotta un libro sardo”, il cui successo conferma l’importanza di coinvolgere gli studenti in iniziative di promozione editoriale. Una discreta presenza di pubblico si è avuta anche negli incontri con gli autori della sezione “Adotta un libro sardo” che, per l’occasione, si è tenuta negli spazi della Torre Civica di Piazza Roma. Alla manifestazione hanno partecipato ben trenta editori sardi.

Nella giornata di chiusura, il convegno “Carbonia 80 anni dopo”, al quale hanno preso parte il sindaco Paola Massidda e la prima cittadina di Arborea, Manuela Pintus, è stato occasione per un confronto tra le due giovani comunità fondate durante il Ventennio. Due centri accomunati dalla storia, dall’integrazione e da un’architettura caratterizzata da spazi che, Pierpaolo Pasolini,  non esitava a definire “metafisici”. Questi aspetti di comunanza sono stati suggellati nell’adesione all’associazione Atrium, nella quale si inseriscono tutte le città di fondazione, anche quelle nate attraverso i regimi dell’est europeo nel secolo scorso.

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Gli incontri con gli autori di “Una miniera di Cultura” hanno preso il via ieri sera (16 novembre) nella Torre Civica in un’atmosfera di piacevole divulgazione storica, con un forte richiamo al clima del periodo di fondazione della città. A dare il via alle presentazioni è stato il volume “Eva canta” (Aipsa) di Maria Tiziana Putzolu Mura, un romanzo ispirato a una storia vera, in parte ambientata proprio nel territorio di Carbonia, «una zona molto evocativa – come ha sostenuto l’autrice – del periodo del Ventennio». La protagonista è una donna della Sardegna meridionale, figlia di ricchi imprenditori approdati a Tripoli all’inizio del periodo coloniale. Nel vivace scambio di battute con Marco Corrias, che ha presentato la serata, sono emersi come sfondo del narrato elementi della politica regionale al suo esordio, del mondo agropastorale e del piano di Rinascita.

Altro libro di grande interesse per la storia di Carbonia è stato “Banditi in miniera” (Alfa Editrice) di Francesco Carta, ex minatore-sindacalista e in seguito giornalista, il cui lavoro è quasi una sorta di omaggio, di resa giustizia a quei personaggi che avevano costituito la comunità mineraria, caratterizzando la vita in questa giovane cittadina fondata nel ‘38. Come ha evidenziato il giornalista Sandro Mantega, che ha introdotto la presentazione, il volume è un giallo che parla di omicidi, di sfruttamento, di lotta operaia. Un racconto in parte di fantasia ma basato su storie vere, nel quale un ruolo preponderante è acquisito dalle donne, personaggi realmente esistiti che hanno avuto una certa importanza nella storia delle miniera.

La serata si è conclusa con “Il principe di Algeri” (Arkadia) del giornalista Pietro Picciau. Sono contesti diversi, quelli nei quali ci catapulta questo romanzo storico, in qualche modo sempre collegato al territorio sud-occidentale sardo, spesso colpito durante la sua storia da attacchi di “pirateria barbaresca”. Siamo nel 1816, in era post-napoleonica, e l’intera Europa vuole la fine delle scorrerie dei mori nel Mediterraneo. Sullo sfondo di corsari, intrighi inconfessabili, trame di palazzo, agenti segreti e donne affascinanti, si prepara un’implacabile resa dei conti con le città-Stato del Maghreb.

Domani 18 novembre, nella giornata conclusiva dell’evento targato AES, sono in programma altri importanti appuntamenti per parlare di storia di Carbonia nell’ottantesimo anno della fondazione. Alle 16.00, la Torre Civica ospita la conferenza dedicata a “Carbonia ottant’anni dopo”, con la partecipazione del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, del primo cittadino di Alghero, Mario Bruno e del sindaco di Arborea, Manuela Pintus.

Alla stessa ora, gli incontri con gli autori moderati da Salvatore Taras per la sezione “Tra Isola e mondo”, daranno spazio a un’attesissima ripubblicazione di “La Terra del Carbone”, un romanzo sulla fondazione di Carbonia (XEdizioni) scritto nel ‘37-38 da Valerio Tonini, impresario che partecipò alla costruzione. Interverranno l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e Leonardo Mureddu. Alle 16.45 la NOR Edizioni proporrà “A Iscola ’e ballu”, un metodo didattico per imparare il ballo sardo realizzato da Emanuele Garau, che ne evidenzierà i contenuti assieme a Claudia Serra. Alle 17.30 Carlo Delfino Editore presenta una pubblicazione di straordinaria importanza per ricordare la nascita di Carbonia, “Sardegna del ‘900. Memorie di un secolo”, un cofanetto di quattro dvd che contengono filmati dell’Istituto Luce sulle città di fondazione, frutto di un grande lavoro di ricerca archivistica. Le proiezioni saranno accompagnate dagli interventi illustrativi di Giorgio Pellegrini. Un teaser in questi giorni è presentato in loop su schermo all’interno della sala espositiva dell’editoria libraria. Alle 18.15 l’intera manifestazione si concluderà al Teatro Centrale con la proiezione del film “Scritto sulla pietra” di Gianfranco Cabiddu, che sarà introdotto da Paolo Serra a cura della Società Umanitaria di Carbonia.

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Voglio rassicurare i cittadini: non arretriamo di un centimetro. Garantiamo, per quanto di nostra competenza, la massima attenzione sulle problematiche che pervadono il mondo giovanile. I recenti fatti accaduti a Carbonia sono la punta dell’iceberg di un più ampio e diffuso fenomeno di devianza minorile, che caratterizza, a vario modo, tutte le città d’Italia. Ciò è emerso a chiare lettere anche ieri mattina, quando insieme all’assessore Loredana La Barbera abbiamo partecipato fattivamente in Prefettura a un vertice su questo tema. Un incontro proficuo, in cui è stato evidenziato che il fenomeno della devianza giovanile può essere contrastato soltanto se sapremo muoverci all’unisono, lavorando in stretta collaborazione con la scuola, le famiglie, le Forze dell’Ordine, le istituzioni civili, religiose, politiche, le associazioni sportive, sociali e culturali.

Plaudiamo all’avvenuta costituzione di un Osservatorio Permanente sui fenomeni di devianza giovanile, un ottimo strumento per mettere a fuoco e monitorare tutte le problematiche presenti, affrontandole con soluzioni tempestive e pragmatiche. Senza tema di smentita, posso affermare che la nostra Amministrazione comunale, fin dal suo insediamento, ha dimostrato la sua sensibilità al problema della devianza giovanile. Ne sono una prova i numerosi incontri, seminari e convegni dedicati alle giovani generazioni e alle loro comunità educanti. E per questo ringrazio fortemente l’assessore ai Servizi sociali e alle Politiche giovanili. Ci stiamo confrontando in modo costruttivo con tutti i soggetti interessati per cercare di analizzare il fenomeno e proporre delle contromisure alla devianza minorile, sia essa intesa come bullismo, cyberbullismo, ludopatia, droga e alcol. E proprio di questo parleremo martedì 20 novembre in un incontro pubblico intitolato “Devianza giovanile e comunità educante”, alla presenza di qualificati relatori e con la partecipazione straordinaria di don Ettore Cannavera, pedagogista e responsabile della Comunità “La Collina”, una struttura che da diversi anni profonde il proprio impegno nell’ospitare e rieducare i giovani a cui il magistrato di sorveglianza concede una misura alternativa alla detenzione. Tutti noi siamo coinvolti come educatori e tutti noi possiamo impegnarci per fare quel qualcosa in più per garantire un futuro migliore ai nostri figli.

Paola Massidda

Sindaco di Carbonia

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Stamattina, nell’area della Grande Miniera di Serbariu, gli operai del cantiere di riforestazione hanno scavato le buche al cui interno, nella mattinata di domenica 18 novembre (dalle ore 9 alle ore 13.00), un gruppo di volontari pianterà circa 220 nuovi arbusti tra alaterni, biancospini, lentischi e perastri.

«L’iniziativa, intitolata “Alberi per il Futuro”, è stata organizzata, per il secondo anno consecutivo, dall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo della nostra città. Si tratta di un appuntamento ormai quasi tradizionale per Carbonia, ma che si rinnova e si carica di significati sempre differenti in ogni edizione», ha detto il sndaco Paola Massidda.

L’evento “Alberi per il Futuro” ha avuto un prologo nel febbraio del 2017, allorché gli scout, in occasione della “Giornata del Pensiero”, piantarono nella pineta di Rosmarino alcuni esemplari di lecci e carrubi.

«Il progetto “Alberi per il Futuro”, promosso dal MoVimento 5 Stelle, è aperto all’intera cittadinanza: la piantumazione partecipata avviene senza bandiere o simboli politici nella ferma convinzione che gli alberi, come l’aria, sono patrimonio di tutti. L’Amministrazione comunale e la So.Mi.CA. forniranno l’assistenza necessaria alla realizzazione dell’evento e la società Verde Vita Srl, concessionaria dell’impianto di compostaggio di Sa Terredda, fornirà il compost da utilizzare per la messa a dimora delle piantine», ha precisato l’assessore all’Ambiente Gian Luca Lai.

L’evento prevede un secondo appuntamento – con gli studenti di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Satta – che si svolgerà mercoledì 21 novembre, in concomitanza con la “Giornata Nazionale degli Alberi”, presso il Parco Archeologico storico di Cannas di Sotto – Medau Sa Grutta, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. In quell’occasione verranno messe a dimora una quarantina di piante tra mandorli e lecci. La piantumazione avverrà con la collaborazione del Sistema Museo, all’interno di un’area autorizzata dalla Soprintendenza, con visite guidate dell’area archeologica rivolte alle classi scolastiche partecipanti.

In base alla legge n. 10 del 2013, istitutiva della “Giornata nazionale degli Alberi”, si dovrebbe piantare un albero per ogni nuovo nato, una cifra che invece sarà superiore, dato che saranno piantumati in città complessivamente 260 nuovi arbusti a fronte dei 108 nuovi nati registrati nello Stato Civile del comune di Carbonia nel 2017.

Tutta la cittadinanza è invitata partecipare, presentandosi sul posto domenica 18 Novembre, munita di guanti e, possibilmente, di vanga. Il punto di ritrovo dei partecipanti è all’ingresso sud della Grande Miniera di Serbariu, passando da via Giovanni Maria Lai.

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È stata inaugurata questa mattina, nella sala riunioni della Torre civica di Carbonia, la terza edizione di “Una miniera di Cultura”, evento inserito nel circuito regionale “L’Isola dei libri”  che fino al 18 novembre sarà occasione di  promozione dell’editoria libraria sarda e al contempo di valorizzazione del territorio del Sulcis, della sua storia e delle sue specificità.

Ad illustrare il ricco programma di appuntamenti sono state il sindaco Paola Massidda, l’assessore comunale della Cultura, il presidente AES Simonetta Castia ed Ilaria Portas, capo di Gabinetto dell’assessorato regionale alla Cultura, che ha portato i saluti dell’assessore Giuseppe Dessena.

«Siamo tornati a Carbonia – ha spiegato Ilaria Portas – perché crediamo che sia importante consolidare eventi culturali di diffusione dell’editoria sarda, in una città in cui la crisi post-industriale si è fatta particolarmente sentire. La Regione ci crede, ci investe, nell’auspicio che queste iniziative possano essere veicolo per un nuovo sviluppo dei territori dell’isola. Al circuito quest’anno è stato aggiunto un nuovo appuntamento che si terrà a Fonni a metà dicembre.»

Il passaggio dalla miniera di carbone a quella culturale è stato enfatizzato in particolar modo dalla prima cittadina, Paola Massidda. «L’obiettivo che vogliamo perseguire è quello di una cultura intesa non solo come crescita personale e strumento per combattere la solitudine del territorio, ma anche come stimolo per la crescita economica».

Non a caso il capoluogo sulcitano ha vinto il prestigioso riconoscimento di “Città che legge 2018-2019” assieme ad altri quattrocento comuni, ricavandone premi in denaro che possono permettere di rafforzare il cammino intrapreso. Al riguardo è stato fatto l’esempio della cittadina tedesca di Oberhausen, che ha utilizzato l’architettura industriale residua come strumento e luogo di cultura e di sport.

Per l’assessore Sabrina Sabiu ‘Una miniera di cultura’ è oltretutto occasione di riscoperta di tanti aspetti della nostra storia: «Saranno occasione di approfondimento la conferenza di domenica sulle città di fondazione e la presentazione di diverse opere che ricordano quegli anni sotto il duplice aspetto che inquadra da un lato gli operai che lavorarono all’edificazione, e dall’altro dei minatori che ne rappresentavano un po’ il cuore pulsante. Ma iniziative come questa, hanno anche lo scopo di cercare di abbattere il disagio sociale, che è tristemente presente nelle realtà periferiche».

«Questa tipologia di manifestazioni non parte dall’alto ma dal basso – ha affermato la presidente degli Editori sardi, Simonetta Castia – ha bisogno di interagire con il territorio che racconta e di avere la possibilità di svilupparsi nel tempo. È una filosofia che l’AES intraprende da trent’anni e il libro sardo ne è lo strumento principale.  Quella dell’Isola dei libri è una sperimentazione riuscita al punto che altre amministrazioni stanno esprimendo il desiderio di far parte del circuito.»

Durante la mattinata, nelle sale della Biblioteca comunale, si sono svolti numerosi incontri con le scuole, e in serata, alla Torre Civica, prendono il via invece gli incontri con gli autori. Sono presenti trenta editori provenienti da ogni parte della Sardegna.

 

 

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L’Associazione Alzheimer Cagliari ha organizzato per venerdì 16 e sabato 17 novembre una mostra dal titolo “LOVE, LOSS AND LAUGHTER” di Cathy Greenblat, fotografa e autrice del libro “Amore, perdita e risate: una visione differente dell’Alzheimer”.

L’iniziativa si svolgerà nella sala polifunzionale di piazza Roma ed è patrocinata dal comune di Carbonia, che mira a tenere alta l’attenzione su una malattia del cervello che provoca un lento ed inesorabile declino delle capacità di memoria, del pensare e del ragionamento. Una patologia di cui, in Italia, sono affette circa 600mila persone.

«La mostra di Cathy Greenblat ci consentirà di vedere in modo nuovo i pazienti malati di Alzheimer, invitandoci a mettere da parte gli stereotipi della solitudine, dell’angoscia e della sofferenza che hanno sovente caratterizzato queste persone, mettendo invece in risalto la poesia dell’affetto, la tenerezza della vicinanza, la leggerezza di un abbraccio e di un sorriso», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«Le foto ci faranno capire meglio di tante parole cosa significa per familiari e caregiver stare vicino ai malati di Alzheimer, vivendo con loro una relazione ricca di significati emotivi, affettivi e valoriali», ha aggiunto l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

L’evento si inserisce nell’ambito del Mese Mondiale dell’Alzheimer, un’iniziativa volta a far sentire meno soli sia i pazienti che i loro assistenti familiari.

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Da domani, venerdì 16, a domenica 18 novembre, Carbonia sarà protagonista della terza edizione dell’evento intitolato “Una miniera di cultura”.

L’iniziativa di promozione dell’editoria libraria sarda, finanziata e coordinata dall’assessorato regionale alla Cultura, fa parte del circuito regionale “L’Isola dei libri” ed è organizzata dall’Associazione Editori Sardi d’intesa con l’assessorato della Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

«Si tratta di un’iniziativa fortemente incoraggiata dall’Amministrazione Comunale al fine di diffondere tra i cittadini e gli addetti ai lavori la conoscenza dei libri pubblicati in Sardegna, molti dei quali scritti da autori di talento del nostro territorio che necessitano di essere valorizzati», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«L’evento prevede presentazioni di libri, incontri con gli autori e con le scuole, reading letterari e proiezioni cinematografiche. Gli appuntamenti saranno suddivisi tra la Torre Civica (ex Torre Littoria) e il Teatro Centrale, mentre la Biblioteca comunale ospiterà gli incontri con gli studenti», ha precisato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu. Nell’arco dei tre giorni sarà inoltre allestita la vetrina completa dell’editoria sarda, una delle poche occasioni in cui scoprire in un unico allestimento le migliori proposte di trenta case editrici isolane.

L’inaugurazione di “Una Miniera di cultura” è prevista per domani, venerdì 16 novembre, alle ore 10.30, nella sala riunioni della Torre Civica. Interverranno il sindaco Paola Massidda, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, l’assessore alla Cultura del Comune di Carbonia Sabrina Sabiu ed il presidente dell’Associazione Editori Sardi (AES) Simonetta Castia.

Tra le curiosità più interessanti nel calendario degli eventi spicca l’incontro di sabato 17 Novembre con Claudio Pozzani, poeta e scrittore genovese, direttore artistico del Festival Internazionale della Poesia di Genova, che porterà in scena “Poetici scavi”.

Nella mattinata di domenica 18 novembre, sarà organizzato un convegno per mettere a confronto i sindaci di diverse località interessate, durante il ventennio fascista, dalla fondazione di centri urbani, come Carbonia, Fertilia ed Arborea.