Alzheimer e colesterolo. Due patologie che in Sardegna, come nel resto dell’Italia, registrano preoccupanti tassi di crescita. La prima distrugge i neuroni, porta alla perdita della memoria e, purtroppo, non è curabile in modo definitivo. La seconda lentamente ostruisce le arterie, danneggia il cuore provocando crisi cardiocircolatorie. Entrambe però, possono essere prevenute e controllate.
Per questo, come avviene ormai da 7 anni, domani, sabato 5 aprile, l’ANAP, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato Cagliari, e la Croce Rossa di Cagliari, in Piazza Yenne, a Cagliari, dalle 9.00 alle 13.00, metteranno a disposizione i loro esperti e medici, per effettuare test sulle due patologie, ma anche su pressione e glicemia. Un esperto della Croce Rossa parlerà degli effetti nocivi del fumo da sigaretta.
«Sotto un gazebo informativo, i cittadini interessati potranno approfondire la propria predisposizione all’Alzheimer o al Colesterolo e ricevere informazioni – afferma Paola Montis, presidente regionale dell’ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) di Confartigianato – qui il personale esperto, attraverso analisi e specifici questionari e test di rilevazione, saranno in grado di chiarire dubbi e approfondire quesiti. I dati raccolti poi analizzati ed elaborati dal Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento della Sapienza di Roma.»
La malattia di Alzheimer colpisce almeno 5 mila persone in Sardegna, con circa 900 nuovi casi annualmente riscontati e destinati ad aumentare con l’aspettativa di vita. E’ la forma più frequente tra le varie forme di deterioramento cognitivo e responsabile di circa il 50-60% delle demenze, e colpisce il 6-8% degli over 65enni e oltre il 30% degli over 80. Il tempo di sopravvivenza alla malattia è estremamente eterogeneo: dai 3 ai 20 anni.
Il colesterolo interessa più della metà della popolazione italiana ed è devastante per la funzionalità di vene, arterie e apparato cardiocircolatorio in generale e porta, se non curato in tempo, a crisi nelle quali il cuore è l’organo che viene colpito in maniera devastante.
In Sardegna risultano dichiarati circa cinquemila casi di Alzheimer, diecimila sono quelli presunti mentre i casi di demenza sfiorano quota 19mila. In Italia la cifra totale supera le 700 mila unità.
Nell’isola, in base ai dati del centro nazionale di epidemiologia, la malattia colpisce il 6 per cento degli anziani oltre i 65 anni. I dati sono comunque ufficiosi perché in molti casi la patologia non viene denunciata e rimane sommersa.
In Sardegna, il fabbisogno di posti letti per la cura dell’Alzheimer è di 4500 unità, di cui solo 1250 nella ASL 8 di Cagliari.
Per la popolazione anziana, secondo i dati del rapporto elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, la speranza di vita in Sardegna, è aumentata per gli uomini di 1 anno (quasi 78 anni di media) e per le donne di 4 mesi (85 anni in media).
In questo arco di tempo, la speranza di vita in “buona salute” per gli uomini è di 53,6 anni mentre per le donne è di 51,8. Viceversa, gli uomini trascorrono 25,2 anni (il 32% della loro vita) in uno stato di “non buona salute”, mentre le donne passano ben 33,1 anni (39% della vita) in questa condizione.
Questi ultimi dati sono nettamente superiori alla media nazionale: infatti, gli anni in “non buona salute” per la media degli italiani maschi è solo di 19,9 anni mentre per le donne è di 27,7 anni
Secondo le previsioni dell’ISTAT, l’”indice di dipendenza” degli anziani della Sardegna (ovvero il rapporto tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione in età attiva 15-65 anni,) passerà dal 24,5% per gli uomini e dal 32,6% delle donne (attuale) al 70,1% degli uomini e al 89,1% nel 2050.
Nella nostra regione, in netto aumento anche la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso.
Tra il 2006 e il 2009, nelle persone con più di 65 anni, tali decessi sono cresciuti del 9%, ovvero +10% per gli uomini e +8,3% per le donne.
L’Alzheimer e le demenze senili, generano una elevata pressione anche sulla domanda di servizi ospedalieri. Nel 2010, il tasso di ospedalizzazione per i disturbi mentali senili, in Sardegna è di 53,4% ogni 10mila abitanti.
Un importante servizio per l’assistenza degli anziani colpiti da questa malattia neurodegenerativa e da demenze senili, è rappresentato dal servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) che rappresenta una tipologia di assistenza alternativa al ricovero ospedaliero e che presenta vantaggi per la qualità della vita del paziente. Nonostante la grande rilevanza di questa forma di assistenza il numero medio di anziani presi in carico è ancora basso.
In Sardegna si è passati dall’1,1% del 2005 (nazionale 2,9%) al 2,5% del 2010 (nazionale 4,1%). Se prendessimo ad esempio la media (8,7%) delle 3 migliori regioni (Emilia Romagna 11,6%, Umbria 7,7% e Friuli 6,8%) che applicano l’Adi, la Sardegna potrebbe passare dagli attuali 8.137 assistiti a 32.928.