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E’ iniziato il conto alla rovescia per l’inizio del XXX Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” al via martedì 1 settembre a Sant’Anna Arresi.
“Ai confini tra Sardegna e Jazz” raggiunge, con l’edizione di quest’anno, ai trent’anni di attività ininterrotta, un traguardo non da poco nell’ambito dei festival estivi. Numerosi sono stati i traguardi raggiunti dall’associazione culturale “Punta Giara”, promotrice del festival: l’abbattimento proprio dei confini geografici del movimento Jazz è sicuramente uno dei meriti dell’associazione Arresina che è riuscita attraverso programmi mai banali e attenti alle nuove correnti provenienti dagli Stati Uniti a fondere, con risultati eccelsi, tratti caratteristici della cultura sarda con la musica e la cultura afro-americana. Numerosi infatti sono stati i musicisti che in questi ventisei anni si sono confrontati con la tradizione sarda: Pat Metheny più volte a condiviso il palco con artisti come Antonello Salis, Paolo Angeli e Enzo Favata, Hamid Drake con gli stessi Angeli e Salis ha inaugurato proprio all’ombra del nuraghe Arresi un sodalizio che tutt’ora continua e Butch Morris, innovatore della scena free-jazz mondiale con la sua Conduction, è stato per tre anni consecutivi protagonista a Sant’Anna Arresi con il suo progetto che ha coinvolto non solo musicisti professionisti, ma anche musicisti provenienti da scuole civiche e conservatori. E proprio a Butch Morris a cui quest’anno abbiamo rivolto il nostro pensiero nel concepire questa trentesima edizione del festival, proprio a sigillo di questo straordinario risultato, l’Associazione Culturale Punta Giara con il supporto di Poste Italiane hanno realizzato un annullo filatelico di cui daremo ampio ragguaglio con un apposito comunicato stampa.
Ogni sera, novità del programma, prima dell’inizio dei concerti, una breve sessione d’ascolto “EXTRA SPEED TO YOUR GOALS: RADIO BUTCH WARM UP”, a cura di Letizia Renzini e Giuseppe Vigna, avvicinerà il pubblico alla musica e allo spirito di Butch Morris, gettando un ponte sonoro tra il suo pensiero musicale vasto e originale e gli artisti invitati quest’anno a Sant’Anna Arresi.
Butch Morris ha coinvolto il festival e la sua gente in un rapporto umano e di produzione artistica che si è arricchito negli anni; tenteremo ogni sera di colmare il vuoto che ha lasciato parlando di musica, ricordando l’uomo e il musicista, le sue tante e articolate esperienze, ripercorrendo storie, amicizie e sodalizi artistici.
Extra Speed To Your Goals (possano i tuoi obiettivi essere raggiunti velocemente) è l’esortazione che Morris apponeva in calce ad ogni sua e-mail.
Questo semplice augurio collettivo, che testimonia una visione energica del fare e del volere, è la lezione del maestro alla quale teniamo di più. Evocare lo spirito ed espolorare l’orizzonte musicale di Butch Morris ogni sera attraverso un brano suo o di altri, sarà il modo per sentirci ancora tutti in comunicazione con la straordinaria energia di questo grande musicista, amico e conduttore visionario.
Altra novità: Evan Parker venuto a conoscenza del cartellone Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2015, della presenza di uno dei più grandi contrabbassisti viventi William Parker, chiese ai responsabili di Punta Giara se fosse possibile esaudire un suo grande desiderio quello di inserirlo come ospite improvvisatore nell’organico allestito per la realizzazione del Progetto Large Ensamble direct by Evan Parker “Homage to Butch Morris”. L’amore dei due per la figura di Butch Morris, il grande rispetto tra il sassofonista e il contrabbassista di New York, l’amicizia che lega i due all’Associazione Culturale Punta Giara ha fatto quello che trova concretezza il giorno 3 settembre. Operazioni di questa rilevanza che a noi colgono in maniera profondissima l’essenza del Jazz trovano a Sant’Anna Arresi da sempre condizioni ambientali, tale che ormai passano per essere normalità da queste parti, se come ebbe a dire un grande chitarrista di casa da queste parti il festival di Sant’Anna Arresi meriterebbe di essere insignito di patrimonio dell’umanità e luogo unico al mondo dove è possibile a seconda delle frequentazioni mattutine cambiare la scaletta della stessa sera.
Al Festival di Sant’Anna Arresi ritorna anche quest’anno la Bandakadra. Difficoltà di carattere finanziario avevano fatto assumere ai soci di Punta Giara la dolorosa decisione di non far rientrare nel cartellone 2015 la Marching Band Piemontese che oramai da qualche anno era di casa nel nostro paese. I legami di carattere culturale ed i legami sorprendenti con la comunità che vi ospita ha fatto in modo che proprio all’ultimo momento grazie anche ad una raccolta di fondi effettuata dai soci la disponibilità della band pur di esserci anche se pur con un cache ridottissimo ha fatto il resto, e pertanto la band potrà realizzare la seconda tappa del suo Mississippi Viaggio musicale nelle vie del Jazz, progetto che prende avvio con l’edizione 2014-2015.
Con Mississippi la Bandakadabra ripercorrerà in tre giorni la storia dell’evoluzione del jazz, esplorando ogni giorno una corrente musicale differente, dalle radici a New Orleans sino alle avanguardie di New York, accompagnando il pubblico a riscoprire i grandi musicisti e gli stili musicali che si svilupparono in sette delle maggiori città Americane.
Durante il viaggio lungo il Mississippi, la Bandakadabra si vedrà impegnata nell’esplorazione dei brani classici della tradizione americana, partendo dalle correnti Second Line e Dixieland tipiche di New Orleans, alla foce del grande fiume, o quelli classici di Chicago, città che vide l’esplorazione artistica di Louis Amstrong, per passare al Jazz di Washington, egregiamente interpretato dalle composizioni di Duke Ellington, quello di Kansas City con Count Basie, il bepop di Charlie Parker e Dizzie Gillespie, e infine le avanguardie di New York con le musiche di Coltrane, Davis e Mingus. La Bandakadabra saranno guidati dall’istrionico front-man e percussionista Gipo Di Napoli, e caratterizzati da una forte componente comica e teatrale.
Definita da Carlo Petrini “una fanfara urbana”, la Bandakadabra nasce a Torino nel gennaio 2005. Il progetto era quello di creare una big band capace di raccogliere, intorno alla medesima idea di musica, strumentisti di ogni età e con diverse sensibilità artistiche.
L’obiettivo iniziale è stato raggiunto: nel giro di pochi mesi, la Banda ha saputo coinvolgere jazzisti, musicisti con esperienze nel campo della musica balcanica, della musica di strada, del combat folk o con una formazione bandistica di stampo più tradizionale, fino a raggiungere il ragguardevole numero di 21 elementi.
L’esigenza di non disperdere quel patrimonio di suoni e di atmosfere che caratterizzano la tradizione bandistica rimane un tratto specifico del progetto Bandakadabra, il cui intento è appunto quello di riproporre, attualizzandole, le sonorità delle bande tradizionali e di avvicinare alle atmosfere della musica popolare un pubblico sempre più numeroso.
Il repertorio della banda comprende suggestioni musicali diverse, dagli sfrenati ritmi balcanici, alle marcette popolari, senza disdegnare melodie latine e jazz.
Assolutamente originale è l’approccio ai singoli brani, che vengono eseguiti con una forte carica teatrale,
dando luogo a performance in cui il pubblico viene letteralmente trascinato a partecipare.
La possibilità di esibirsi liberamente ed ovunque senza vincoli di amplificazione rendono il progetto adatto a qualsiasi tipo di situazione.
In soli cinque anni di attività, la BandaKadabra ha già avuto modo di esibirsi e di farsi apprezzare in diverse rassegne di world music italiane, suscitando una crescente attenzione e curiosità da parte di festival, istituzioni e club.
Oltre ad aver prodotto nel 2007 l’album “Sputnik”, la banda ha saputo dialogare con diverse realtà musicali: dal cantautorato (Banda Elastica Pellizza, Luca Morino) al jazz (Carlo Actis Dato) fino alla musica elettronica (Feelgoodproduction autori delle fortunate raccolte “Balkanica!”) e alla clownerie musicale (Gianluigi Carlone della Banda Osiris).
Attualmente la Bandakadabra ha registrato il suo secondo cd, ospitando tra le sue file il virtuoso del sax contralto, Piero Ponzo, storico strumentista di Gian Maria Testa.
Ai confini tra Sardegna e Jazz costituisce una delle poche realtà della cultura sarda capace di proiettarsi anche al di fuori dell’isola garantendo al nostro territorio un eccezionale ritorno sia sul mercato locale che su quello nazionale e internazionale.
Proiettare all’esterno l’immagine di una terra dove si produce e di un’isola vitale e culturalmente produttiva questo è il principale obiettivo dell’associazione Punta Giara.
Il festival costituisce da tempo uno dei principali eventi culturali isolani seguito costantemente da dai mass-media locali e internazionali, questo consente di offrire al nostro territorio oltre che al tradizionale rilievo sulla pubblicità del festival un ancor più importante e significativo rilievo sulla pubblicità in tutti i momenti di presentazione e di commento giornalistico e radiotelevisivo.
A testimonianza di quanto sopra, l’Associazione comunica che alla data odierna sono stati accreditati 29 richieste da parte delle più rilevanti e importanti riviste nazionali ed internazionali a cui si aggiungono 10 fotografi nazionali ed internazionali.
La Rai ha acquisito i diritti di messa in onda di tutti i concerti compreso una diretta che sarà mandata in onda il giorno 3 settembre alle ore 21.00 dal canale Rai della trasmissione condotta da Pino Saulo “Battiti”.