21 November, 2024
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Alberto Cacciarru, consigliere comunale di minoranza a Iglesias, è stato eletto segretario di Azione del Sulcis Iglesiente.

«Azione è un partito liberale, socialista e riformista, che, pur se nel Sulcis Iglesiente è nato solo da poco tempo, si propone da subito contro il modo di fare politica demagogico e irresponsabile dice il neo segretario -. Abbiamo tante idee, crediamo di avere le giuste competenze e seri progetti per il rilancio della nostra terra, ormai da troppo tempo in mano, soprattutto, a tanta incompetenza. Su tutte le idee, in primis quella sul tema della Sanità, sul Lavoro, con un occhio di riguardo al Piano energetico, sullo Sviluppo green delle imprese, sull’Ambiente, sull’Insularità, sulla Cultura ed il Turismo vero. Vogliamo sul serio ridare fiducia e dignità a questo paese.»

«A livello locale, come consigliere comunale della mia città, Iglesias, e come neoeletto segretario provinciale di Azione del Sulcis Iglesienteaggiunge Alberto Cacciarru -, ritengo opportuno continuare a lavorare per ritrovare la via dello sviluppo e del benessere della nostra comunità, con una maggiore attenzione rivolta sempre ai più deboli e a chi subisce soprusi e quotidiane ingiustizie, nonché al rispetto del nostro ambiente. Puntiamo sempre a realizzare progetti che mirano al bene della collettività senza pregiudizi nei confronti di nessuno, anche perché non siamo autosufficienti e sappiamo di dover collaborare con altre forze politiche, ma non con tutte. Non possiamo condividere i nostri intenti con i sovranisti e populisti, che sono pronti a tutto pur di prendere voti, ma non hanno idea di cosa fare quando si tratta di amministrare il Paese. Occorre uno sforzo politico comune, pragmatico e non ideologico per riuscire a uscire dalla crisi perenne che colpisce il Sulcis Iglesiente.»

«Nei prossimi mesi, insieme al coordinatore cittadino Lorenzo Perra e al responsabile della comunicazione Paolo Aureli, e a tutti gli iscritti ad Azioneconclude Alberto Cacciarru -, discuteremo di alleanze, in vista delle elezioni comunali in città del 2023, ma ora la priorità del nostro lavoro è costruire un’alleanza con il più grande partito del Paese: il 50% di italiani che non va più a votare.»

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Le Zone franche nelle loro varie declinazioni (zone franche integrali, zone franche urbane, zone economiche speciali, porti franchi) rappresentano da sempre un argomento “caldo” della politica economica, specie quella regionale, un tema di stringente attualità, motivo di vivace discussione soprattutto durante le campagne elettorali.
L’occasione per discuterne in maniera approfondita con i maggiori esperti in materia è il convegno “Zone franche e zone economiche speciali: una sfida comune” organizzato dall’associazione Azione Sardegna, in collaborazione con Arci Iglesias ed il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari, in programma a Iglesias il 20 giugno 2019, presso il Centro Culturale.
L’avv. Paolo Aureli, con l’intervento dal titolo “Introduzione alle zone franche e alla fiscalità di vantaggio”, percorrerà l’evoluzione storica, sociale e geografica delle zone franche e lo sviluppo della relativa normativa in ambito europeo.
Con l’avv. Francesco Scifo (“Le zone franche”) si analizzeranno i vantaggi economico-fiscali derivanti dall’adozione di questo strumento di politica economica su una porzione del territorio statale.
L’intervento accademico del prof. Aldo Berlinguer disserterà su “Le zone economiche speciali”, proponendo un accurato resoconto sulla disciplina delle Zes a livello statale e europeo, con l’approfondimento della disciplina europea degli aiuti di stato nella loro particolare declinazione di strumenti di riequilibrio insulare.
Seguirà una tavola rotonda e un dibattito con il pubblico, moderato da Marino Canzoneri, sulle opportunità e sui vantaggi dell’applicazione contestuale e delle Zone franche e delle Zone economiche speciali.
Un’occasione di studio e di riflessione su uno strumento di forte propulsione economica, purtroppo rimasto tuttora inattuato in Sardegna, e sui rapporti tra le fonti dell’Unione Europea e le politiche fiscali nazionali.

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L’ex sindaco Luigi Perseu (Pro Sardinia Unione di Centro) è stato il candidato più votato nelle 32 sezioni del comune di Iglesias, con 994 preferenze; alle sue spalle, ad una manciata di voti, il consigliere regionale uscente Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia), 989; il consigliere comunale Simone Pinna (Campo Progressista Sardegna) si è classificato al terzo posto, 926, seguito da Angela Scarpa (Pro Sardinia Unione di Centro) con 748. Seguono, nell’ordine di preferenze: Pietro Cocco (Partito Democratico) 660; Michele Ennas (Lega) 549; Simonetta Ulargiu (Partito Democratico) 491; Luigi Biggio (Forza Italia) 420; Fabio Enne (Partito dei Sardi) 263; Patrizia Mattioni (Riformatori Sardi) 243; Andrea Tunis (Sardegna20Venti) 241; Rita Melis (Sardi Liberi) 238; Paolo Zandara (M5S) 199; Renato Tocco (Autodeterminatzione) 181; Alberto Pani (Liberi e Uguali Zedda Presidente) 176; Luca Pizzuto (Liberi e Uguali Zedda Presidente) 150; Ilaria Ottavia Pisu (Partito Democratico) 146; Giuseppe Casti (Partito Democratico) 144; Paolo Aureli (Sardi Liberi) 132; Fabio Usai (4 Mori Solinas Presidente); Laura Cappelli (Sardegna20Venti) 108: Monica Atzori (Lega) 104; Claudia Cannas (M5S) 103.

Allegate le preferenze di tutti i 96 candidati delle 24 liste e i risultati dei 7 candidati alla carica di Presidente e delle 24 liste nelle 32 sezioni.

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La lista Sardi Liberi, collegata alla candidatura dell’ex governatore e deputato Mauro Pili, ha ufficializzato la lista dei candidati della circoscrizione di Carbonia Iglesias per le elezioni Regionali del prossimo 24 febbraio. Ne fanno parte due candidati di Iglesias e due di Carbonia. Si tratta di Rita Melis, casalinga di Iglesias; Paolo Aureli, avvocato di Iglesias; Silvia Ibba, laureata in Scienza delle Comunicazioni, di Carbonia; e Luciano La Mantia, imprenditore di Carbonia.

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I giuristi del Movimento Sardegna Zona Franca, avv. Francesco Scifo, segretario politico e l’avv. Paolo Aureli, vice presidente, hanno avuto un lungo colloquio con l’economista Claudio Borghi – insieme al suo collega Alberto Bagnai – entrambi della Lega – in occasione del convegno di Olbia tenutosi ieri 17 maggio al Blu Marine, dove pochi mesi prima il Movimento aveva raccolto oltre 600 persone interessate alla questione della zona franca. 

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Il Movimento Zona Franca ha contestato il presidente della Regione per i ritardi nell’applicazione della legge sulla zona franca. All’incontro tenutosi sabato al Palazzo Regio di Cagliari, dopo che il Movimento Sardegna Zona Franca aveva fatto un appello esplicito alla Giunta regionale sarda per l’applicazione della legge sulla zona franca durante il sit-in davanti al Palazzo regionale di Viale Trento, il presidente Francesco Pigliaru – si legge in una nota stampa del Movimento Zona Franca – è stato incalzato dalle domande della delegazione dei zonafranchisti composta dalla dott.ssa Maria Rosaria Randaccio, dall’avv. Francesco Scifo, dall’avv. Paolo Aureli, da Claudia Mariani e da un folto gruppo proveniente dai comitati pro zona franca dei vari territori dell’isola. 

Le scintille sono iniziate con l’intervento dell’avv. Francesco Scifo che ha chiesto al presidente Pigliaru di utilizzare tutto il suo prestigio di professore universitario e studioso della zona franca per far applicare la legge dello Stato, in particolar modo il decreto legislativo n.75 del 1998, dal momento che l’Agenzia delle Dogane non ne riconosce addirittura l’esistenza. 

«Il presidente Pigliaru – si legge ancora nella nota – inizialmente si è tenuto all’interno dei meandri del solito linguaggio in politichese prendendo l’impegno di rivendicare nelle opportune sedi il diritto della Sardegna ad avere la zona franca doganale nei 6 porti franchi, ma poi – dopo l’intervento della dott.ssa Maria Rosaria Randaccio – la quale ha chiesto al suo interlocutore se sia al corrente che il Decreto Legislativo n. 116/2016 (entrato in vigore nello scorso luglio) ha modificato nuovamente l’art. 8 dello Statuto Sardo e che quindi la Regione Sardegna, che è un’isola ultraperiferica, può incamerare direttamente i tributi che prima erano competenza dello Stato Italiano e di conseguenza dovrà rimborsare l’Iva che i cittadini sardi stanno pagando – l’ambiente si è scaldato e il presidente ha ribadito il disaccordo della sua Giunta alla questione della zona franca come intesa dai zonafranchisti, negando addirittura che la Sardegna sia un’isola ultraperiferica e che niente abbia a che fare con il regime fiscale delle Isole Canarie.»

Molto critici anche gli interventi dell‘avv. Paolo Aureli e di Claudia Mariani.

Protesta zonafranchisti al presidente Pigliaru

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Zona Franca ad Arbatax

Ieri sera, nella sala congressi dell’Arbatax Park, nel corso del convegno sulla zona franca ad Arbatax, deliberata dalla Giunta comunale il 27 aprile scorso, diversi imprenditori provenienti non solo da tutta l’Ogliastra, ma anche dal Nord Italia, hanno avuto modo di ascoltare direttamente dalla bocca dei relatori quante siano state le occasioni perse per il territorio a causa di una mancanza di consulenti preparati e capaci di “scovare” le varie opportunità nazionali che europee. 

In particolare, Maria Rosaria Randaccio, Intendente di Finanza in pensione e presidente del Movimento Sardegna Zona Franca, ha “bacchettato” il comune di Tortolì per non aver saputo sfruttare i fondi europei per il settore della nautica da diporto, la cui destinataria sarebbe dovuta essere l’area dell’ex Cartiera ai sensi della legge n.355/1976 che aveva previsto che l’esecuzione dei lavori ordinari e straordinari sul porto di Cagliari (di conseguenza anche Arbatax), Ancona, La Spezia, Livorno e Messina dovessero essere a totale carico dello Stato, e ai sensi dell’art. 1 commi da 990 a 994 della legge n.296/2006 (Finanziaria 2007) che autorizzava un contributo  di 10  milioni di euro per 15 anni a decorrere dal 2007 per la realizzazione di grandi infrastrutture portuali immediatamente cantierabili, previa acquisizione dei corrispondenti piani finanziari presentati dalle competenti Autorità portuali.

L’avvocato Francesco Scifo ha poi fatto un riepilogo delle azioni recenti del Movimento, citando in particolare la preparazione delle delibere regionali e dei comuni di Olbia e di Portovesme, che hanno portato all’attivazione della zona franca nei porti della Sardegna da parte del Consiglio Regionale.

Il segretario politico del Movimento si è poi dilungato nel citare vari esempi di operatività delle zone franche più conosciute e i modi di una eventuale applicazione nel porto di Arbatax e nella zona industriale retrostante. Pur riconoscendo che sia necessario che almeno una delle zone franche previste nelle delibere regionali inizi la sua operatività a tutti gli effetti, si è lanciata l’idea di costituire una o più cooperative per facilitarne la partenza.

L’avvocato Paolo Aureli, delegato del Sulcis del Movimento, ha poi concluso spiegando le differenze tra le varie zone franche e ponendo la questione dal punto di vista delle imprese già esistenti nel territorio e della possibilità di lavoro non solo per tutti gli attuali disoccupati e cassaintegrati, ma anche dei migranti che numerosi stanno sbarcando nelle coste dell’isola.

L’intervento più atteso è stato quello del dott. Gianni Andrea Deligia, alto funzionario dell’ONU e Premio Nobel per la pace nel 2001, che ha parlato della sua vasta esperienza in campo internazionale e dell’amarezza di tornare nella sua terra natìa e di trovare gli stessi problemi di sempre ancora irrisolti.Gianni Andrea Deligia ha messo l’accento sullo spopolamento della Sardegna e sul futuro drammatico che ci attende se non si cercherà di sfruttare subito l’opportunità di aprire nuove frontiere commerciali verso il Nord Africa attraverso un regime fiscale “privilegiato” per poter essere competitivi nei settori in cui la Sardegna possiede un’eccellenza qualitativa di prodotti, cioè l’agricoltura e la pastorizia. 

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incontrerà domani, mercoledì pomeriggio, alle 17.00, una delegazione del Comitato per la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente che oggi ha manifestato con un migliaio di persone a Cagliari, davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento, per rivendicare lo sblocco di tutte le risorse contenute nel Piano Sulcis e la nomina di un commissario straordinario che si occupi della spesa dei fondi e dell’avvio immediato dei cantieri, nonché un Piano occupazionale straordinario per il territorio.

La delegazione sarà composta da Fabio Enne, segretario generale dell’Ust Cisl del Sulcis Iglesiente; Elio Cancedda, rappresentante del Movimento delle Partite Iva del Sulcis Iglesiente; Paolo Aureli, rappresentante del movimento Zona Franca; Ivan Garau, rappresentante del movimento artigiani e commercianti; Simone Siotto, rappresentante dei comitati dei disoccupati; e, infine, Ivano Sais, rappresentante del movimento degli studenti.

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«Non è pensabile il futuro dell’Isola senza l’applicazione della Zona Franca. Abbiamo un gap economico superiore di oltre il 30% da colmare – afferma Aureli -. Al tavolo di confronto, che ci auguriamo si insedi quanto prima, porteremo all’attenzione del presidente Francesco Pigliaru le sue stesse promesse elettorali: ovvero la sperimentazione della Zona franca, almeno sul territorio del Sulcis.»

Lo ha detto chiaro Paolo Aureli, avvocato del foro di Cagliari, ed esponente nel Sulcis del Movimento zonafranchista, attivamente impegnato con il Comitato per la mobilitazione del Sulcis Iglesiente per dare prospettive economiche durature al territorio, così come per tutto il resto della regione Sarda.

Il riferimento è ad un articolo scritto di pugno del presidente Pigliaru e pubblicato nell’ottobre 2013 su “La Nuova Sardegna” e sul blog del professore. Il contenuto esprimeva perplessità sulla possibilità di fare dell’intera Sardegna una Zona franca, tuttavia riteneva utile sperimentarne le potenzialità nel Sulcis, per poi valutarne gli effetti. Senza dimenticare le positive considerazioni del prof. Aldo Berlinguer, esponente del mondo intellettuale affine al PD, che ha decantato la positività della Zona franca.

«E’ venuto il momento per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale – conclude Aureli -; al presidente Pigliaru spetta chiedere immediatamente al Governo la stesura urgente del DPCM di attivazione della Zona franca del Sulcis Iglesiente, da trasmettersi con carattere d’urgenza alla Commissione Europea, stante l’approssimarsi dell’applicazione del nuovo Codice doganale internazionale.»

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