22 November, 2024
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L’ex Teatro Anatomico di via Ospedale 121 ha ospitato oggi l’ingresso del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) nel Dass (Distretto aerospaziale Sardegna). Ai lavori, preceduti dall’incontro tra i soci del Distretto e il Centro regionale di programmazione (Crp), hanno preso parte Giacomo Cao (presidente Dass), Luigi Carrino (presidente Cira) e Paolo Bellomi (responsabile progetti sviluppo Avio). In chiusura, la presentazione del logo del Dass, firmato da Pinuccio Sciola.

«L’ingresso di Cira nel Distretto aerospaziale della Sardegna ha un rilievo straordinario e strategico sia per le nostre ricerche e attività operative, sia per il rafforzamento delle sinergie in ambito nazionale e internazionale. Le aziende che fanno parte del Dass danno lavoro a circa 250 persone, un obiettivo che contiamo di raddoppiare – spiega il professor Cao – entro il 2020».

Proseguono, intanto, i contatti per espandere le eccellenze della ricerca made in Sardinia maturate in seno alla formazione avanzata offerta dall’Università di Cagliari. «Puntiamo a un accordo di programma con la Regione che potrebbe permetterci l’accesso ai fondi europei 2014/20. In cifre – sottolinea il presidente del Dass – siamo nell’ordine del miliardo di euro. Somme ingenti per uno scenario destinato a crescere».

Sul tema, il commento di Luigi Carrino: «Per noi l’ingresso nel Dass è un momento molto importante. Il Cira è motore di sviluppo per territorio, imprese ed eccellenze della scienza. Il nostro socio di riferimento l’Agenzia spaziale italiana e il ministero per la Ricerca, nella nostra sede (Capua, Caserta) possiamo supportare progetti aerospaziali ad ampio respiro: abbiamo avviato lavori per 400 milioni di euro».

Il Cira ha acquisito una quota di 4.600 euro pari al 6 per cento del capitale del Distretto che ammonta a 76.122 euro. Per Paolo Bellomi la riconferma di un percorso virtuoso: «Il nostro metodo di lavoro si avvale di team qualificati con storie di successo. Lavorare con Cira per Avio è un ulteriore proficuo tassello utile anche per lo sviluppo del Dass».

L’artista di San Sperate ha “suonato” le sue famose pietre da cui ha tratto il logo con il moto “Lo spazio è memoria”. Un quadrato di calcare e un rettangolo di basalto sono stati al centro della presentazione. Pinuccio Sciola sfiora le sue pietre e regala sensazioni uniche. Il logo del Dass riproduce una pietra con righe e quadrati, vergata in parte da righe concentriche. «La pietra non è mai muta e sorda, racchiude memorie e storie. E rilascia suoni simili a quelli che gli studiosi dello spazio, come i fisici dell’università di Pisa, trovano sui pianeti».

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