18 July, 2024
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«Il Governo ascolti le istanze dei lavoratori e delle imprese balneari, un comparto di fondamentale importanza per la promozione del turismo e la tutela del patrimonio paesaggistico del nostro Paese. Come sindacato UGL, auspichiamo un accordo di buon senso sul testo del Dl ‘Concorrenza’ che riconosca un diritto di prelazione a favore dei piccoli imprenditori titolari di interessi legittimi, a salvaguardia degli investimenti effettuati in questi anni. Il rischio è quello di una svendita delle spiagge italiane alle multinazionali del settore, un danno economico enorme per il Paese con ricadute drammatiche sotto il profilo occupazionale. Al contempo, è necessario prevedere indennizzi adeguati a favore dei titolari degli stabilimenti in considerazione dei costi sopportati durante la crisi pandemica. Servono risposte concrete e non provvedimenti ‘spot’ come il salario minimo pari a mille euro proposto dal Presidente dell’Inps Tridico, già sostenitore, peraltro, di una misura fallimentare come il reddito di cittadinanza. E’ il momento di abbandonare la campagna elettorale e affrontare problemi come l’aumento del costo dell’energia e l’inflazione, abbattendo il cuneo fiscale sul lavoro per consentire alle imprese di assumere e rafforzare il potere di acquisto dei lavoratori.»
Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito al dibattito sul Dl ‘Concorrenza’.

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«E’ appena stata confermata la chiusura delle scuole e università in tutta Italia come misura di prevenzione per contrastare il Coronavirus. Speriamo che questo provvedimento non sia arrivato troppo tardi. Ora dobbiamo pensare ad aiutare economicamente i genitori per consentire loro di gestire al meglio i figli che da domani rimarranno a casa. Non dimentichiamoci che questo è un momento difficile soprattutto per i lavoratori. Il Governo, quindi, vari subito un piano Marshall per rilanciare l’occupazione e bloccare questa ondata di crisi.»

Lo scrive, in una nota, Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito all’emergenza Coronavirus. 

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«Il Rapporto Svimez 2019 evidenzia il pericoloso divario che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud, sempre più penalizzate per la mancanza di servizi e di infrastrutture. Sono dati che ci preoccupano, perché il gap potrebbe aumentare. Per curarsi o per lavorare i cittadini che vivono nel Mezzogiorno sono costretti ad andare al Nord, dove sono presenti standard qualitativi maggiori per quanto riguarda sanità, istruzione, occupazione, scuola. Bisogna allora puntare su politiche pubbliche capaci di incidere sul territorio. Servono nuovi investimenti, una sorta di Piano Marshall che riporti sviluppo e crescita anche al Sud.»
Lo afferma Paolo Capone, segretario Generale dell’Ugl.
«Colpisce il fatto che, come riferisce il Rapporto Svimez, negli ultimi 15 anni quasi due milioni di meridionali si sono spostati al centro nord, un’emigrazione che deve allarmarci tutti. Il Sud, dove l’edilizia scolastica segna forti limiti – conclude Paolo Capone -, si spopola ed è forte la contrazione dei consumi. Non lasciamo che l’Italia si divida in due.»

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L’iniziativa dell’UGL “Lavorare per Vivere” arriva a Marcinelle, in Belgio, per commemorare le 262 vittime, di cui 136 italiani, che persero la vita nell’incendio in miniera, l’8 agosto del 1956. È questo il tema scelto dal sindacato che, dopo l’Italia, oltrepassa i confini nazionali per sensibilizzare le autorità europee sul fenomeno delle “morti bianche” Inoltre, in virtù di questa ricorrenza l’8 agosto è stata proclamata la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. 

«Il dramma di Marcinelle, avvenuto 62 anni fa, invita a riflettere sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un impegno prioritario anche in ambito europeo con il fine di contribuire al miglioramento delle condizioni lavorative – ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, presente all’evento che si sta tenendo a Marcinelle in Rue du Cazier -. Mentre si parla di robot pronti a sostituire gli operai, si continua a morire nelle fabbriche e sui cantieri, soprattutto perché la formazione rimane, spesso, solo sulla carta e, a causa della crisi, le imprese hanno sempre meno fondi da investire in sicurezza. Anche per tale ragione, e con l’obiettivo di divulgare una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro, il sindacato UGL quest’anno ha ricordato i 1029 decessi del 2017 con due manifestazioni, svoltesi a Roma e Milano, con l’installazione di altrettante sagome di cartone per commemorare le ‘morti bianche’. Oggi siamo a Marcinelle con 262 sagome bianche, in ricordo dei minatori che persero la vita, a causa di un incendio in una miniera di carbone. Investire nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro è un dovere civico a livello globale, che deve coinvolgere le Istituzioni, le parti sociali, le aziende e i loro dipendenti. Infatti, con la condivisione e la diffusione di best practice, si può salvare la vita ai dipendenti, soprattutto di chi svolge lavori a rischio.»

 

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«Nel Mezzogiorno il disagio socioeconomico è indice di una occupazione precaria, conseguenza di politiche territoriali inefficaci. Il fenomeno ‘working poor’ fa da padrone: quelli occupati risultano comunque poveri e hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.»

Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, segretario generale UGL in merito al rapporto Svimezin cui emerge che in 16 anni 1 milione e 883mila giovani hanno abbondato il Sud Italia. Nel 2017 la crescita dei posti di lavoro è stata determinata quasi esclusivamente da contratti a tempo determinato con un +61mila, mentre restano stabili quelli a tempo indeterminato con un irrilevante +0,2%.

«Colpa del Jobs Act, per cui finiti gli sgravi fiscali, come era prevedibile, gli imprenditori non hanno rinnovato alcun contratto. Inoltre, dal 2010 al 2018 il numero di famiglie dove tutti cercano un lavoro è raddoppiato sensibilmente – aggiunge il sindacalista –. Segno evidente di una cancrena sociale ormai avanzata. I nostri giovani del Sud sono i più colpiti: studiano, si istruiscono, eppure sono costretti a scappare dalle loro terre, dove non c’è il futuro che si meritano. Pur tenendo conto delle diverse esigenze territoriali con il fine di colmare il gap tra nord e sud, c’è da fare una valutazione più ampia che riguarda i servizi socioassistenziali. Le periferie sono abbandonate a sé stesse, presentano una carenza di servizi, spesso sotto lo standard minimo nazionale. Per non parlare dei trasporti che rendono difficile ogni tipo di spostamento, arrecando danni ai cittadini e al turismo che impatta sull’economia locale.»

«È vero che i privati investono, ma se mancano i finanziamenti pubblici, è difficile colmare tutte le lacune che questi territori presentano. Mi auguro che nell’agenda di Governo rientri al più presto la questione meridionale, affinché s’intervenga con politiche economiche mirate. L’Italia funziona bene – conclude Paolo Capone – solo se si guarda alla sua interezza ed è per questo che lo sviluppo del Meridione deve passare da norme omogenee a livello nazionale.»

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«L’Ugl esprime sincero cordoglio ai famigliari dell’ultima vittima del lavoro a Olbia. Nel 2018 sono circa 400 morti sul lavoro, oltre 650 vittime se si considerano anche gli incidenti mortali in itinere. I numeri in costante crescita confermano l’inadeguatezza degli organi di vigilanza e, a volte, la totale assenza. E non si tratta di scrivere Leggi nuove, ma applicare quelle già esistenti inasprendo le sanzioni per chi non le rispetta.»

Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, leader dell’UGL, in merito all’ultimo incidente di stamane a Olbia, dove un operaio di 45 anni ha perso la vita schiacciato da alcuni tubi di metallo.  

«È indispensabile che tutti gli operatori coinvolti nel combattere il fenomeno delle morti bianche collaborino insieme al Governo, che ha dimostrato aperture prevedendo investimenti sulla sicurezza e sulla salute nel lavoro. Servono più controlli e una maggiore formazione per i dipendenti, soprattutto per quelli che svolgono mansioni particolarmente a rischio. L’Ugl – ha concluso Paolo Capone – continuerà nel suo impegno di sensibilizzazione con il tour ‘Lavorare per Vivere’ volto a diffondere una maggiore cultura della sicurezza.»

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Simone Testoni è il nuovo segretario Ugl/Utl di Nuoro- E’ stato eletto dau delegati al terzo Congresso che si è celebrato il 9 e 10 luglio nella sede Ugl sita, in via Nino di Gallura 29, a Nuoro, presidente del congresso il segretario generale Ugl Sardegna Sandro Pilleri, presidente della commissione elettorale Davide Secchi, coadiuvato dai componenti Mario Condemi e Paolo Angelo Medde.

Ha aperto i lavori Sandro Pilleri, portando i saluti del segretario generale Paolo Capone e di tutta l’Ugl. Hanno partecipato la dottoressa Valeria Pintori, relazionando sulle necessità di intervento su lavoro nero e morti bianche.

Il neo eletto segretario Simone Testoni, nel suo intervento, ha voluto sottolineare come quello di Nuoro sia un territorio complicato e in profonda crisi economica, politica e sociale, con un Pil crollato con la fine del sogno industriale.

«Oggi – ha detto il sindacalista – serve guardare al futuro con una visione moderna e proiettata a nuovi traguardi. La scommessa passa dalla tutela dell’ambiente, dalle infrastrutture e dalla capacità di saper offrire in un unico paniere le eccellenze della terra e del mare, la tradizione enogastronomica Sarda e Nuorese, il tutto raccontato nella cornice unica delle aree archeologiche, delle aree e riserve protette, accompagnato dal vino, prodotto unico e di grande valore simbolico