22 November, 2024
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Stefano Delunas.

Yoga, meditazione e un laboratorio cinematografico per imparare l’arte della realizzazione dei cortometraggi. Sono queste alcune della attività del progetto Conoscer-Si, ideato per contrastare il disagio giovanile tra i ragazzi dai 12 ai 19 anni. Organizzato dall’Associazione Enti locali per le attività Culturali e di Spettacolo al programma hanno aderito i Comuni di Guasila, Villasalto, Villaspeciosa e Quartu.

Si parte martedì 15 ottobre, alle ore 12.00, nella scuola secondaria di Villaspeciosa con la presentazione e la proiezione del docufilm: Vinti ma non Convinti, Francesco Masala, il Capo Tribù Nuragico con la regia di Marco Gallus, prodotto dall’associazione culturale Cicito Masala. Un documentario di resistenza, e un’operazione di controinformazione sulla storia della Sardegna. Il docufilm sarà poi presentato negli altri Comuni: il 16 ottobre nella scuola primaria di Villasalto, il 18 nella scuola secondaria per i ragazzi di Guasila, mentre a Quartu Sant’Elena la proiezione è prevista in orario extracurricolare, per il pomeriggio del 22 ottobre.

I ragazzi iscritti ai corsi potranno, dunque, avere accesso a diversi laboratori proposti. Tra questi il Cinema low cost. Obiettivo di questo progetto è guidare gli allievi attraverso lo studio e l’analisi delle varie fasi di realizzazione di un cortometraggio, ma realizzato in maniera particolare: gli strumenti ammessi saranno gli smartphone e altre attrezzature facilmente reperibili. In questo modo non solo si azzerano i costi di produzione dell’opera cinematografica, ma si rende, soprattutto, l’operazione più vicina al linguaggio normalmente utilizzato dai più giovani. Il Laboratorio di Cinema Low Cost sarà a cura degli operatori di artisti fuori posto. Gli appuntamenti partono il 22 ottobre con i giovani di Villaspeciosa, a seguire si cimenteranno nelle operazioni cinematografiche i ragazzi di Guasila, sarà il turno di Quartu con Marco Gallus il 29 ottobre, e infine gli artisti fuori posto l’8 novembre guideranno la regia dei giovani di Villasalto.

«Il progetto nasce con l’obiettivo di dare spazio alla creatività e alle passioni e inclinazioni dei più giovani, specialmente in territori dove è più facile che si sviluppino situazioni di disagio – ha detto Paola Casula, sindaca di Guasila -. E’ un progetto che darà buoni risultati all’interno delle comunità coinvolte e per questo auspichiamo che si possa ripetere l’esperienza allargando la rete ad altri Comuni.»

E’ soddisfatto il presidente dell’Associazione Enti locali e primo cittadino di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas: «L’Associazione sta ampliando i suoi interventi insieme alle amministrazioni lavorando anche sul sociale. I ragazzi potranno attraverso questo progetto non solo scoprire e imparare arti diverse, nuove passioni e inclinazioni personali, ma dare una svolta alla propria vita allargando il proprio orizzonte di apprendimento».

Laboratori esperienziali. Si è poi deciso di proporre ai ragazzi il laboratorio di Yoga: una filosofia di vita, un modo di vivere, uno stile che si ispira all’armonia, alla condivisione e promuove il rispetto di sé e degli altri. Alla fine della sessione yogica, ci sarà sempre uno spazio dedicato al laboratorio per lasciare traccia dell’esperienza svolta in modo più incisivo. Questi laboratori possono essere musicali, di danza, di teatro attraverso lo psicodramma oppure grafico-pittorici.

C’è anche il laboratorio di Mindfulness. La parola Mindfulness significa “presenza mentale”. La mindfulness può essere descritta come “la consapevolezza che emerge dal prestare attenzione di proposito, nel momento presente e in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento” (Kabat-Zinn, 2003).

Il laboratorio di Yoga a Guasila e Villaspeciosa sarà tenuto da Barbara Olivari, mentre a Quartu e Villasalto i ragazzi saranno seguiti nel percorso disciplinare da Maria Valeria Cingolani. Le attività si svolgeranno in orario extrascolastico e coinvolgeranno ludoteche, centri culturali, associazioni locali nell’organizzazione del progetto. L’avvio del percorso è previsto per la settimana dal 15 al 18 ottobre per concludersi nel mese di febbraio del prossimo anno.

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Lettera Aperta al commissario straordinario della ASL 7 di Carbonia.

Egregio Dottor Onnis, mi chiamo Nadia Pische e le scrivo per invitarla pubblicamente a recarsi, in mia compagnia, in visita al “Sirai”, l’ospedale in cui io vado, ahimè purtroppo da molti anni, per una serie di vicissitudini di salute, mie personali e di alcuni familiari.

La invito a questa “passeggiata”, perché non voglio assolutamente credere che lei sia al corrente di alcune questioni organizzative che noi pazienti, già provati per problemi di salute, ci ritroviamo a subire…

La invito, prima di tutto, come cittadina di Carbonia, profondamente addolorata per la piega economico-sociale catastrofica che sta prendendo il territorio; in secondo luogo come docente, attualmente in servizio presso una scuola primaria della città, educatrice di “uomini” e “donne” del domani, ora bambini e bambine in via di formazione; in ultima analisi le scrivo come giornalista, regolarmente iscritta all’albo e collaboratrice di un mensile e di un sito, che operano e si muovono gratuitamente nel territorio.

Credo fermamente che i mass media abbiano ancora un ruolo non da poco, perché sono convinta che tanti cittadini vorrebbero scrivere questa lettera, ma poi per mancanza di tempo, pazienza, voglia di lottare, non l’abbiano ancora scritta, perché credo che in questo particolare momento che la nostra città, la nostra provincia, la nostra regione, la nostra Italia stanno vivendo, ci si debba un attimino fermare a parlare e magari, parlando ed osservando, sono convinta che si possano risolvere, se non tutte, gran parte delle situazioni incresciose che puntualmente si verificano e di cui magari lei non è a conoscenza.

Se mi permette, vorrei farle qualche esempio, qualche segnalazione…

In quest’ultima settimana mi sono recata praticamente in ospedale tutti i giorni… pertanto le sto per dare uno spaccato abbastanza preciso ed attento… correlato di fotografie.

Gli ascensori, diciamo i nuovi, giusto per capirci, non funzionano da almeno una settimana… questo ha creato una fila interminabile nel “vecchio” ascensore, quello che si trova al centro delle scale, mentre quello che invece si trova poco dopo la farmacia, nel sotterraneo sulla parete destra, non può essere utilizzato perché ha un’altra funzione; infine, gli ascensori posti in fondo al corridoio sotterraneo non sarebbero una soluzione perché portano ad una sola parte dei reparti.

Ieri mattina poi, strabiliata, noto pure, nei pressi degli ascensori, una sorta di legenda colorata, appena sistemata, nella quale vengono spiegate in modo dettagliato “le funzioni” degli ascensori… la cosa pazzesca è che l’ascensore… l’unico in cui ci riversavamo tutti in questi giorni… noi utenti non lo possiamo più utilizzare…

Premetto che questo ascensore viene attualmente usato per trasportare malati, defunti, personale, utenti malati ed utenti in visita… tutti insieme appassionatamente…

Quindi procedo raccontando giusto qualche episodio esemplificativo…

Salendo a piedi al quinto piano, emodinamica, dove dovevo recarmi in visita, incontro lo stimato dottor Paolo Casula, il medico della pediatria, se non ricordo male, di circa 40 anni fa, che, in compagnia della sua signora e di un figlio accompagnatore, entrambi i coniugi con un bastone a tre piedi, si accingevano a raggiungere il pianterreno a piedi… non le dico il mio sgomento, claudicanti e costretti a scendere a piedi ben cinque piani…

Il giorno dopo, mi reco in radiologia, bellissima dopo la ristrutturazione ma sconvolgente nella lunghezza dei tempi, trovo un tecnico dal modo di fare veramente improponibile, tanto di rispetto per la sua persona, ma veramente da non poter lasciare con un incarico come quello attuale a stretto contatto con i pazienti… per non parlare poi dell’esito… faccio la radiografia alle 17.00 del 14 gennaio e devo recarmi a ritirare il referto il giorno dopo… ma se siamo in tre pazienti in tutto ed io ho una visita ortopedica di lì a poco, perché devo aspettare? Potrei capire se ci fossero tanti pazienti ma così… non se ne parla nemmeno…

Mesi fa, porto mia madre, in dimissioni protette, nel reparto di cardiologia e una dottoressa mi dice che dobbiamo passare dal pronto soccorso… meravigliata seguo le sue indicazioni anche se non ne condivido la politica… riscendo con mia madre con la pressione alle stelle al pronto soccorso, dove la lasciano buttata su una sedia dal pomeriggio all’alba… ma, a quel punto, penso fra me e me… a cosa serve essere in dimissioni protette???

Potrei continuare ma credo che questi esempi siano più che sufficienti per avere delle spiegazioni in merito.

Il mio desiderio e credo che dai toni della lettera sia di facile comprensione, è solo quello di “aiutarla” a vedere alcune cose dal punto di vista di noi utenti…

Le posso assicurare che diventa faticoso districarsi in una situazione di questo tipo…

Al Sirai lavorano, a mio avviso, e non solo, in maggioranza delle eccellenze mediche, personale squisito che da anni cerca di dare il meglio di sé, infermieri che svolgono il loro lavoro con attenzione e professionalità, inservienti che si impegnano anche di più…

Pertanto, vorrei che loro come lavoratori… e noi come utenti… avessimo l’opportunità di “vivere meglio” il nostro quotidiano.

Mi sono rivolta a lei, dottor Onnis, non perché ritenga che lei debba fare tutto da solo o perché le responsabilità siano solo sue, ma semplicemente perché da qualcuno dovevo iniziare…

La prego, faccia sentire la nostra voce in Regione, combatta per un ampliamento dell’organico… ricordi a chi di dovere che stiamo già morendo di fame… e non possiamo anche morire di stenti…

La ringrazio infinitamente per il tempo che mi ha dedicato… e aspetto impaziente che lei mi contatti…

Fremo all’idea di poter scrivere quanto prima che qualcosa è migliorato… e poi se vorrà, mentre passeggeremo per il Sirai, le potrò far notare anche qualche altra piccola cosa che si potrebbe sistemare…

Ci tengo a precisare… che chi scrive è portavoce di un malcontento generale.

Ancora grazie infinite e buona giornata… ora corro a prepararmi… i miei alunni aspettano la maestra e son già le sette e venti.

Carbonia, 20 gennaio 2016

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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