22 November, 2024
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Ha un valore speciale, quest’anno, l’immancabile appuntamento dell’estate con i Seminari Jazz di Nuoro: dal 21 al 31 agosto, l’iniziativa promossa dall’Ente Musicale di Nuoro taglierà infatti il traguardo della sua trentesima edizione. Un traguardo ragguardevole per quella che, nata quasi in sordina nel 1989 su invito della compianta Antonietta Chironi con il gruppo docente formato dal quintetto di Paolo Fresu (che avrebbe poi diretto i seminari per ben cinque lustri) e la partecipazione di trentasette allievi, anno dopo anno si è consolidata tra le realtà più rappresentative nel campo della didattica jazz in Italia. Lo dimostra anche il numero (e la composizione) degli allievi già confermati: più di centoventi (10 sardi, 115 in arrivo dalla penisola, 6 da Norvegia, Austria, Belgio, Germania, Inghilterra e Spagna), un numero ormai prossimo a un nuovo record di iscritti, dopo quello della scorsa edizione.

Anche stavolta, la formula dei seminari prevede undici giornate dense di impegni, tra lezioni teoriche e pratiche, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto l’insegnamento di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale (alcuni dei quali, in passato, sono stati essi stessi allievi dei corsi nuoresi), coordinati dal direttore artistico Roberto Cipelli: oltre allo stesso pianista cremonese (teoria e armonia jazz le sue materie), ne fanno parte Emanuele Cisi (in cattedra per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere) e Enrico Merlin (storia del jazz), più la novità del chitarrista Angelo Lazzeri, già tra i docenti dei corsi invernali, qui “a rinforzo” di una delle classi che conta il maggior numero di iscritti (ben venticinque, come quella di canto).

L’offerta formativa è impreziosita anche quest’anno da due masterclass: come già annunciato, spetterà a Paolo Angeli il compito di condurre, il 24 agosto, quella dedicata alla musica tradizionale, mentre sarà un altro chitarrista, l’americano Peter Bernstein, a tenere la masterclass internazionale dal 23 al 27. Ritorna, infine, ed è la quarta volta consecutiva, il corso per fonici condotto dall’ingegnere del suono Marti Jane Robertson: dal 21 al 28 agosto.

Varie borse di studio verranno assegnate, come ogni anno, al termine dei Seminari: c’è quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento per l’iscrizione gratuita alla prossima edizione di Nuoro Jazz; c’è poi la borsa “Billy Sechi” (in memoria del batterista sardo scomparso nel novembre 2005) che offre invece la possibilità di partecipare ai seminari di Siena Jazz; ai docenti spetta poi anche il compito di scegliere un allievo da proporre come finalista all’annuale premio “Massimo Urbani” di Camerino riservato ai solisti jazz under 30, mentre un’altra borsa di studio immancabile è quella dedicata alla formazione del gruppo dei migliori allievi che avrà modo di esibirsi l’anno venturo in apertura di Nuoro Jazz.

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Il giorno più atteso è arrivato. Il tradizionale taglio del nastro ha aperto la nuova stagione del Waterfront Costa Smeralda, il luxury temporary store che, sulla banchina del Porto Vecchio di Porto Cervo, ospita brand di fama mondiale, eventi inediti e atelier di lusso. La via dello stile assoluto si sviluppa davanti al mare, come evoca il nome scelto da Smeralda Holding per il cuore glamour dell’estate 2018 in Costa Smeralda.

Il salotto smeraldino è il matrimonio tra un’irresistibile via dello shopping e un palcoscenico per spettacoli d’eccezione. Il sipario si è alzato ieri sera alla presenza di Mario Ferraro, Ceo di Smeralda Holding, il quale ha sottolineato l’importanza dell’ambizioso progetto voluto dalla proprietà della Qatar Holding.

«Waterfront Costa Smeralda rappresenta l’attrazione principale della stagione 2018 – dichiara Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding – un ambizioso progetto che rientra nel piano strategico di diversificazione della nostra offerta turistica. Puntiamo a rendere la Costa Smeralda ancora più esclusiva e competitiva, innalzando il numero e gli standard delle attività di ristorazione e intrattenimento, supportando la creazione di nuove infrastrutture per migliorare la fruibilità della destinazione ed organizzando eventi di prestigio, proprio come il Waterfront. La Costa Smeralda è sempre stata tra le destinazioni turistiche più esclusive al mondo, ma per rimanere competitivi è necessario adeguare l’offerta alle mutevoli esigenze del mercato: per farlo vogliamo scegliere brand globali, noti e riconosciuti in tutto il mondo, esattamente come la Costa Smeralda, che operano nel mercato turistico di lusso

All’evento era presente anche il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda. «L’inaugurazione del Waterfront rappresenta un’occasione importante per la promozione di tutto il territorio – ha dichiarato il primo cittadino -. Un palcoscenico di prestigio con eventi unici che permetteranno ad Arzachena e alla Costa Smeralda di tornare ai fasti di un tempo».

Disegnato dall’architetto Gio Pagani e realizzato da Filmmaster Events, per conto di Smeralda Holding, Waterfront Costa Smeralda stupisce per il raffinato design perfettamente incastonato in uno dei contesti ambientali più belli al mondo e per i contenuti di altissima qualità.

Il nuovo salotto protagonista dell’estate, da oggi all’8 settembre offrirà ai visitatori di Porto Cervo un palinsesto di intrattenimento e contenuti unici, costruiti su quattro differenti aree tematiche, Taste, Music, Innovation, Active.

Smeralda Holding ringrazia gli sponsor del Waterfront: Banco di Sardegna, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Consorzio Costa Smeralda.

Tra i brand che hanno sposato il progetto Waterfront Costa Smeralda: Tag Heuer con Zenith, Dolce & Gabbana, Technogym, Riva, Bugatti, De Grisogono, San Lorenzo, BMW, Maserati, Halevim, FR Art Collection, Mazzoleni Art Events e nello stesso luogo anche lo spazio “Costa Smeralda Virtual Tour”, patrocinato dal comune di Arzachena e dal Consorzio Costa Smeralda. La serata ha visto la partecipazione di Federico Quaranta, autore e conduttore di trasmissioni televisive sul tema dell’enogastronomia; Simona Molinari, cantante e compositrice italiana, che per due volte ha partecipato al Festival di Sanremo e la Dj Anfisa Letyago, a cui sarà affidato l’intrattenimento musicale della serata.

Waterfront Costa Smeralda si sviluppa lungo il molo del Porto Vecchio, sull’area che costeggia l’ormeggio degli yacht fino al ristorante “Quattro Passi al Pescatore”: è composto da 10 pop-up store, 5 piazze espositive, il cocktail bar e lounge del Nikki Beach e un palco per le esibizioni. Un luogo dove trascorrere qualche piacevole ora di relax o l’intera serata assistendo a uno degli spettacoli del programma estivo.

Un palco di “idee e contenuti” con una fruizione per il pubblico del tutto gratuita, con un programma ricchissimo che coinvolgerà scrittori, personaggi dello spettacolo, sportivi, artisti italiani e stranieri: come Joe Bastianich, Mario Hofferer, Beppe Severgnini, Karim Rashid, Fabio Caressa, Gianluca Vialli e molti altri.

Filmmaster Events – che sarà partner di Smeralda Holding per un progetto triennale, lavorando per incrementare qualitativamente l’offerta turistica dell’area – ha ideato un palinsesto di eventi che ruotano attorno a uno “scrigno”, da cui prendono vita gli ICONIC TALES, interviste che si svolgono con la formula del background entertainment, in un’atmosfera da dietro le quinte, intima, coinvolgente, in cui conduttore e ospite si scambiano i ruoli presentandosi al pubblico nella loro veste più naturale e spontanea. Tra gli eventi principali previsti : il 20 luglio Fabio Caressa incontra Dennis Conner; 2 agosto,  Joe Bastianich e Mario Hofferer; 12 agosto Beppe Severgnini e Karim Rachid; 23 agosto Fabio Caressa e Gianluca Vialli; 27 agosto  Neri Marcorè e Paolo Fresu e 8 settembre Joe Bastianich con Cristina Bowerman.

«Waterfront è un progetto incredibile, oltre alla produzione di un evento lungo quasi 3 mesi, Filmmaster Events ha portato avanti un meticoloso lavoro di ricerca per poter garantire un alto livello di contenuti, e che potesse essere in grado di coniugare entertainment con un prodotto di alta qualità per gli ospiti, per le personalità e i temi affrontati – afferma Andrea Varnier, CEO di Filmmaster Events -. Abbiamo un’ expertise forte sul project management e abbiamo nel nostro palmares eventi come le cerimonie olimpiche, ma Waterfront è qualcosa di più,si tratta di cercare ed esaltare l’italianità di uno dei posti più glamour al mondo attraverso un’attività di entertainment completamente inedita.»

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Penultimo appuntamento con JazzAlguer, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu, in corso dallo scorso dicembre ad Alghero. Ed è uno degli eventi più attesi in cartellone quello ospitato domani (venerdì 29 giugno) dalle Tenute Sella&Mosca, tra i principali partner della manifestazione, a una decina di chilometri dalla città di origine catalana in provincia di Sassari: in programma “L’art de l’encontre”, per una serata – con inizio alle 21,30 – che si annuncia ricca di emozioni con due artisti davvero capaci di parlare all’anima dell’ascoltatore con la forza delle parole e della musica: Eugenio Finardi, un cammino lungo oltre quarant’anni nel mondo della canzone d’autore, e Franca Masu, una delle voci più internazionali del panorama musicale mediterraneo.

I due artisti saranno al centro dei riflettori in momenti distinti, ognuno con il proprio gruppo e repertorio; ma il cantautore milanese (accompagnato da Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Marco Lamagna al basso, Federica Finardi Goldberg al violoncello e Claudio Arfinengo alle percussioni) e la cantante algherese (con Oscar Del Barba al pianoforte, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria) avranno anche modo di incontrarsi sulle note di alcuni brani scelti per l’occasione. Un incontro ideato da Paolo Fresu, direttore artistico di JazzAlguer, sulla scorta di quello avvenuto quattro anni fa a Cagliari quando cantarono insieme “Amore diverso” sul palco di Sardegna chi_ama, il “concertone” dell’iniziativa di raccolta fondi per la ricostruzione delle scuole isolane colpite dall’alluvione del novembre 2013.

Eugenio Finardi fa tappa ad Alghero con il suo tour “Finardimente” che, dopo la stagione invernale nei teatri, si sposta all’aperto, abbracciando il clima più gioioso delle serate estive per accompagnare il pubblico in un percorso di racconti e considerazioni che toccheranno temi universali ma anche aneddoti intimi, generando un’ampia tavolozza di emozioni, dalle risate alla commozione. Uno show tra musica e parole in cui il cantautore, oltre a proporre brani fondamentali della sua lunga carriera, si sentirà anche libero di improvvisare lasciandosi influenzare dall’atmosfera e dalle suggestioni del pubblico.

Gioca invece “in casa” Franca Masu, che proporrà brani tratti in particolare dal suo sesto album, “Almablava”, e due inediti, oltre a una medley di canzoni algheresi. Voce passionale dalla versatile personalità, di formazione proveniente dal jazz, la cantante si è specializzata nel tempo in uno stile personalissimo scegliendo di cantare nella lingua catalana di Alghero una fusione di stili molto suggestiva, tra fado, musica napoletana, tango e sonorità arabeggianti, in un sapiente intreccio artistico tra memoria, poesia ed emozioni. Il suo è un repertorio raffinato che lascia ampio spazio all’interplay con i musicisti e che riesce a coinvolgere l’ascoltatore incrociando terre, storie di vita e mari del mondo.

Eugenio Finardi

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È uno degli appuntamenti di spicco nel ricco cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu, che dallo scorso dicembre (e fino al prossimo 21 luglio) celebra ad Alghero (Ss) la sua prima edizione. Venerdì 29 giugno, le Tenute Sella&Mosca, tra i principali partner della manifestazione, ospitano “L’art de l’encontre”: protagonisti della serata (con inizio alle 21.30) Eugenio Finardi, un cammino lungo oltre quarant’anni nel mondo della canzone d’autore, e Franca Masu, una delle voci più internazionali del panorama musicale mediterraneo.

I due artisti saranno al centro dei riflettori in momenti distinti, ognuno con il proprio gruppo e repertorio; ma il cantautore milanese (che fa tappa con il suo tour “Finardimente” accompagnato da Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Marco Lamagna al basso, Federica Finardi Goldberg al violoncello e Claudio Arfinengo alle percussioni) e la cantante algherese (con Oscar Del Barba al pianoforte, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria) avranno anche modo di incontrarsi sulle note di qualche brano scelto per l’occasione.

De “L’art de l’encontre” si parlerà questo venerdì mattina (15 giugno) ad Alghero nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10.30 a Lo Quarter. Con Franca Masu e con il direttore artistico di JazzAlguer Paolo Fresu, parteciperanno all’incontro il sindaco di Alghero Mario Bruno, l’assessora alle Politiche culturali, turistiche e dell’istruzione Gabriella Esposito, e Antonio Posadinu, direttore delle relazioni esterne di Sella&Mosca.

Eugenio Finardi

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È iniziata la prevendita dei biglietti per l’ultimo appuntamento nel cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu; partita lo scorso dicembre, e proseguita poi con cadenza mensile, la manifestazione arriva al suo gran finale sabato 21 luglio: protagonista Jan Garbarek, in concerto con il suo gruppo (unica data in Italia) a Casa Gioiosa, sede del Parco di Porto Conte, in località Tramariglio (ad una ventina di chilometri da Alghero), con inizio alle 21.30.

Una vastissima produzione discografica, concerti sui palchi più prestigiosi in tutto il mondo, la lunga collaborazione con Keith Jarrett o il suo lavoro senza precedenti con l’Hilliard Ensemble hanno reso famoso Jan Garbarek al di là di generi musicali e confini. Il suono del sassofonista norvegese (classe 1947) è diventato un marchio inconfondibile, e questo suono ha acquisito una dimensione altra da ciò che normalmente viene definito jazz. Tra i rappresentanti di maggior successo fin dai primi giorni dell’etichetta di culto tedesca ECM, Jan Garbarek è un maestro nel creare musica dalla forte presa melodica, che arriva dritta al cuore; ampi paesaggi sonori che si dilatano da una tranquillità assoluta a un rapimento espressivo, musica che respira e offre spazio per respirare, che suona semplice e complessa al tempo stesso, solenne e sobria, seria e gioiosa, introversa e aperta in maniera eccezionale. Nel suo concerto in terra sarda Jan Garbarek sarà accompagnato al pianoforte da Rainer Brüninghaus, dal bassista brasiliano Yuri Daniel e dal percussionista Trilok Gurtu. Il concerto ideale per chiudere in bellezza la prima edizione di JazzAlguer. 

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Si è tenuta sabato sera, ad Alghero, la finale di JazzAlguer Mediterrani, il contest per giovani band proposto nell’ambito della prima edizione di JazzAlguer, la rassegna in corso nella cittadina di origine catalana da dicembre al prossimo luglio, per la direzione artistica di Paolo Fresu.

A contendersi la palma della vittoria cinque formazioni selezionate dalla giuria fra le trentanove iscritte al concorso: il quartetto italo-austriaco Ujig, il progetto Traginers de la llum del pianista catalano Pol Oñate e tre proposte italiane: Lilac for People della cantante e compositrice Francesca Gaza, il trio del pianista Lorenzo Vitolo, e la cantante Miriam Neglia con Midihands.

Quindici minuti di tempo a disposizione di ogni finalista per mettere in mostra dal vivo, sul palco allestito a Lo Quarter, il proprio progetto musicale che, da regolamento, doveva essere basato esclusivamente su brani originali. Al termine delle esibizioni, la giuria (formata da Paolo Fresu, Nick The Nightfly, cantante e voce “storica” di Radio Monte Carlo, il contrabbassista Salvatore Maltana, la cantante Franca Masu ed il giornalista Riccardo Sgualdini) ha eletto vincitore il progetto Lilac for People di Francesca Gaza, ma l’alta qualità e la varietà di generi e stili delle diverse proposte in gara hanno reso difficile la scelta finale.

Lilac for People è un moderno ensemble di otto elementi provenienti da diverse regioni che affonda le sue radici nel jazz, ma si nutre di suggestioni del pop e dell’elettronica dando forma a un originale “chamber jazz-pop”. La giovane formazione, che si è sviluppata ai seminari estivi di Siena Jazz, contava già all’attivo riconoscimenti da parte della critica specializzata e il primo premio di composizione del MIDJ, l’associazione Musicisti Italiani di Jazz. Al progetto guidato dalla toscana Francesca Gaza (voce, direzione, composizioni) e formato da Jacopo Fagioli (tromba, flicorno, trombone), Francesco Panconesi (sax tenore), Federico D’Angelo (sax baritono, clarinetto basso), Lorenzo Pellegrini (chitarra), Luca Sguera (tastiere, synth, live fx), Alessandro Mazzieri (basso) e Mattia Galeotti (batteria), vanno dunque i cinquemila euro in palio per questa prima edizione di JazzAlguer Mediterrani e che serviranno a produrre il disco d’esordio di Lilac for People. Al termine della serata, targhe e applausi per tutti i concorrenti, più una menzione speciale per la Jaama Dambé Band, costola musicale dell’associazione Jaama Dambé, nata nel giugno dell’anno scorso grazie al supporto della cooperativa La Luna all’interno dei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo “Baja Sunajola” a Castelsardo e “Vel Marì” ad Alghero, che – fuori concorso – ha aperto e chiuso l’appuntamento di sabato sera (dopo essere già stata, con i ritmi delle sue percussioni, tra i protagonisti, il 30 aprile scorso, della giornata algherese dell’International Jazz Day): un riconoscimento, oltre che per la musica, per il significato sociale del progetto.  

  

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Cinque proposte in lizza, sabato 19 maggio, ad Alghero, nella finale di JazzAlguer Mediterrani, il contest per giovani band inserito nella rassegna JazzAlguer in corso da dicembre (e fino al prossimo luglio) nella cittadina di origine catalana.

Come già annunciato, a contendersi la palma della vittoria sono il quartetto italo-austriaco Ujig, il progetto Traginers de la llum del pianista catalano Pol Oñate e tre proposte italiane: Lilac for People della cantante e compositrice Francesca Gaza, il trio del pianista Lorenzo Vitolo e la cantante Miriam Neglia con Midihands;

A partire dalle 21.00, si sfideranno dal vivo a suon di musica sul palco allestito a Lo Quarter: quindici minuti a disposizione di ciascun finalista per mettere in mostra il proprio progetto musicale, che dovrà essere basato su brani originali. A valutare le prove saranno gli stessi giurati che hanno selezionato i cinque finalisti tra la trentanove band iscritte a questa prima edizione del concorso: insieme a Paolo Fresu, direttore artistico di JazzAlguer, fanno parte della giuria Nick The Nightfly, musicista, deejay e voce storica della radio, il contrabbassista Salvatore Maltana, coordinatore artistico della rassegna, e i giornalisti Marco Molendini, firma autorevole della critica musicale e del quotidiano Il Messaggero, e Riccardo Sgualdini. Al termine delle esibizioni, i giurati decreteranno il gruppo vincitore al quale andrà una borsa di studio del valore di cinquemila euro da destinare ad attività di formazione e crescita artistica, come corsi di specializzazione, produzione e/o pubblicazione di un disco, tournée.

La cinque band finaliste rispecchiano bene la varietà dei generi e degli stili ammessi dal regolamento di JazzAlguer Mediterrani, concorso aperto alla partecipazione di formazioni musicali dell’area mediterranea che, sommando l’età dei loro componenti, abbiano un’età media non superiore ai trentacinque anni, contino un massimo di due album già all’attivo e propongano un repertorio all’insegna dell’originalità.

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Il quartetto italo-austriaco Ujig, il pianista catalano Pol Oñate e tre proposte italiane: la cantante Miriam Neglia con Midihands, il trio del pianista Lorenzo Vitolo e il progetto Lilac for People della cantante e compositrice Francesca Gaza. Sono i cinque finalisti di JazzAlguer Mediterrani, il concorso per giovani band in programma nell’ambito della prima edizione di JazzAlguer, la rassegna di musica e arti in corso ad Alghero da dicembre al prossimo luglio, per la direzione artistica di Paolo Fresu.

Questo sabato sera (19 maggio) si contenderanno la palma della vittoria nella cittadina sarda di origine catalana esibendosi dal vivo sul palco allestito a Lo Quarter. Ogni formazione avrà a disposizione quindici minuti per proporre il meglio del proprio progetto musicale, che dovrà essere rigorosamente basato su brani originali. A valutare le prove saranno gli stessi giurati che hanno selezionato i cinque finalisti tra la trentanove band iscritte a questa prima edizione del concorso: insieme a Paolo Fresu fanno parte della giuria Nick The Nightfly, musicista, deejay e voce storica della radio, il contrabbassista Salvatore Maltana, coordinatore artistico del festival, e i giornalisti Marco Molendini, firma di punta della critica musicale e del quotidiano Il Messaggero, e Riccardo Sgualdini. Al termine delle esibizioni, i giurati decreteranno il gruppo vincitore al quale andrà una borsa di studio del valore di cinquemila euro da destinare ad attività di formazione e crescita artistica, come corsi di specializzazione, produzione e/o pubblicazione di un disco, tournée.

La cinque band finaliste rispecchiano bene la varietà dei generi e degli stili ammessi al concorso che, per regolamento, è aperto alla partecipazione di formazioni musicali dell’area mediterranea di età media (sommando quella dei rispettivi componenti) non superiore ai trentacinque anni, con un massimo di due album già all’attivo e un repertorio all’insegna dell’originalità.

Il quartetto Ujig è nato nel 2014 durante una serie di workshop tenuti dal Berklee College of Music agli Umbria Jazz Clinics di Perugia, con l’idea di mescolare generi diversi, dal jazz al rock, ma mantenendo un forte identità europea. Il gruppo formato dagli italiani Edoardo Maggioni (piano e tastiere) e Marco Leo (chitarra) con gli austriaci David Ambrosch (basso e contrabbasso) e Konstantin Kräutler (batteria) conta già un disco all’attivo (“8 Out Of 8”) e un altro in uscita prevista per questa estate.

Lilac for People è invece il progetto della cantante e compositrice Francesca Gaza: un moderno ensemble composto da otto elementi che affonda le sue radici nel jazz, ma si nutre di suggestioni del pop e dell’elettronica dando forma a un “chamber jazz-pop” originale e sognante. Nato l’anno scorso, il progetto ha ricevuto riconoscimenti da parte della critica specializzata e vinto il primo premio di composizione del MIDJ, l’associazione Musicisti Italiani di Jazz. Con Francesca Gaza (voce, direzione, composizioni), sono attesi sabato sul palco di Lo Quarter Jacopo Fagioli (tromba, flicorno, trombone), Francesco Panconesi (sax tenore), Federico D’Angelo (sax baritono, clarinetto basso), Lorenzo Pellegrini (chitarra), Luca Sguera (tastiere, synth, live fx), Alessandro Mazzieri (basso) e Mattia Galeotti (batteria).

Un’altra voce femminile tra i finalisti di JazzAlguer Mediterrani è quella della pugliese Miriam Neglia: cantautrice/performer digitale, mescola gli studi e la passione per il jazz con l’ambiente elettronico, motore portante dei Midihands, progetto nato nel 2007 dall’idea di due artisti/producers, Gianfranco Fuso e Francesco Navach. La sperimentazione e la tecnologia di cui si avvalgono caratterizzano le loro performance, installazioni, Vj-Dj e Live sets: un viaggio sonoro influenzato e potenziato dalla voce di Miriam Neglia che ad Alghero, insieme a Gianfranco Fuso (producer, joystick drum control), avrà accanto Liliana Neglia (voce, efx, elettronica).

Si ispira più rigorosamente alle sonorità della musica afroamericana, del be-bop e del jazz contemporaneo, il trio guidato dal giovane pianista napoletano Lorenzo Vitolo (classe 1998) con Gabriele Pagliano al contrabbasso e Lucio Miele alla batteria. Tre musicisti campani di formazione classica che suonano insieme dall’inizio del 2016 sia elaborando un repertorio di brani originali che cercando nuovi arrangiamenti per pezzi già esistenti. Vincitore l’estate scorsa del primo premio al Festival Nazionale ed Europeo dei Conservatori di Musica – Città di Frosinone, il trio è anche tra le sei formazioni finaliste al diciassettesimo concorso Tremplin Jeunes Talents in programma il 26 e 27 maggio a Parigi nell’ambito del festival Jazz à Saint-Germain-des-Prés.

Traginers de la llum è invece il progetto più personale con cui si presenta ad Alghero il pianista e compositore catalano Pol Oñate Gil de Bernabé: un progetto cucinato «a fuoco lento» per quattro anni, che si annuncia come «un’ondata di freschezza mediterranea nella voluttuosità del Sud Atlantico». Formato da musicisti di entrambe le provenienze – Laia Escartin alla voce e al violino, Pablo Giménez ai flauti, Pere Bujosa al contrabbasso e Juan Pablo Caminos alla batteria – il gruppo propone uno spettacolo fatto di contrasti, umorismo e trascendenza, ritmo e lirismo, in cui le canzoni, come dichiara lo stesso Pol Oñate, «sono uno sguardo intimo alle stelle, una festa per l’anima».

 

 

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Domenica ritorna Interzone, una giornata per ricordare l’eclettica figura di Roberto Pellegrini. Dalle 11.00 alle 21.00, nei diversi spazi del Conservatorio, appuntamento con concerti di musica contemporanea, elettronica, jazz, teatro musicale e installazioni audio-video.

Una giornata di musica, volta interamente alla ricerca e alla sperimentazione, per ricordare, a quattro anni dalla scomparsa, Roberto Pellegrini, musicista ecelettico che ha dedicato la sua vita allo studio e all’insegnamento delle percussioni.

L’appuntamento è domenica 13 maggio, negli spazi del Conservatorio di Cagliari (in piazza Porrino) quando, dalle 11.00 alle 21.00, si svolgerà l’edizione 2018 della rassegna “Interzone”.

Grazie alla generosa partecipazione di tutti gli allievi, musicisti, docenti ed amici a Roberto Pellegrini legati, la manifestazione punta a far vivere la sua idea di un Conservatorio aperto al pubblico ed alla città e a dar seguito alle sue idee d’innovazione, nel solco del percorso professionale e umano da lui tracciato.

Attraverso le classi dei dipartimenti di percussioni, di jazz e di musica e nuove tecnologie, il musicista sarà ricordato nella maniera che a lui sarebbe piaciuta: un programma ricco di eventi volto alla sperimentazione ed alla divulgazione delle nuove pratiche musicali, proponendo concerti di musica contemporanea, teatro musicale, musica elettronica, jazz e installazioni audio-video.

Diplomato al Conservatorio di Cagliari, prima in contrabbasso poi in strumenti a percussione, Roberto Pellegrini è sempre stato un artista attivissimo nel mondo del jazz, dell’improvvisazione e della musica contemporanea. Negli anni ha collaborato con compositori e interpreti di altissima levatura – tra i quali Mauricio Kagel, James Wood, David Cossin, Giancarlo Schiaffini, Michiko Hirayama, Lester Bowie, Furio Di Castri, Paolo Fresu, Enrico Rava – intervenendo in numerosi festival internazionali e divenendo con la sua gentilezza e professionalità un riferimento imprescindibile in Sardegna.

Ha ricoperto il ruolo di docente di percussioni e di batteria jazz prima nel Conservatorio di Sassari poi in quello di Cagliari, creando nell’isola una moderna scuola di percussionisti, che ha formato e continua a formare ottimi professionisti. Musicista, percussionista ed improvvisatore moderno, versatile e colto, era capace di esprimersi e di comunicare in qualsiasi ambito musicale; i suoi molteplici interessi spaziavano dal cinema alla letteratura e all’arte.

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Il sito archeologico di Tharros come polo di attrazione turistica attraverso grandi eventi di spettacolo e la costituzione di un sistema di rete che lo collega agli altri beni culturali della penisola del Sinis, in provincia di Oristano, e della Sardegna intera. A scommettere su una delle più affascinanti aree archeologiche dell’isola, con il suo anfiteatro naturale immerso in uno scenario unico, per realizzare una location di spettacolo tra le più suggestive in Europa, sono l’associazione culturale Dromos di Oristano, organizzatrice dell’omonimo festival (al traguardo della sua ventesima edizione la prossima estate) ed il comune di Cabras, nel cui territorio ricade il sito archeologico. Lo faranno con un progetto finanziato attraverso il bando Culture Lab “Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi”, uno strumento per “creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del POR FESR 2014-2020.

Sostenuto dal Banco di Sardegna, il progetto integrato prevede interventi di adeguamento con strutture amovibili dell’anfiteatro all’interno della zona archeologica di Tharros, in un’area non interessata dagli scavi e priva di resti archeologici affioranti, miglioramenti della sicurezza, dell’accessibilità alle informazioni culturali e commerciali del sito archeologico, e un cartellone di concerti e spettacoli allestito attraverso un adeguato coinvolgimento degli operatori di spettacolo e dei circuiti teatrali e musicali regionali e nazionali. Ad inaugurarlo il prossimo 25 giugno, come anteprima del ventesimo festival Dromos, una serata d’eccezione con il progetto Two Islands, che audacemente affianca gli estri e la fantasia del trombettista sardo Paolo Fresu con quelli del violoncellista siciliano Giovanni Sollima, accompagnati dall’Orchestra da Camera di Perugia, mentre è già un’altra data da segnare in agenda quella del 12 agosto: in concerto all’Anfiteatro di Tharros il cantautore Ermal Meta, vincitore, in coppia con Fabrizio Moro, dell’ultimo Festival di Sanremo con la canzone “Non mi avete fatto niente”.