2 November, 2024
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Antonello Angioni, 63 anni, affermato avvocato cagliaritano patrocinante in cassazione e nelle giurisdizioni superiori, giornalista-pubblicista e scrittore, appassionato di letteratura e storia, è il neoeletto presidente della Fondazione “Giuseppe Dessì”, l’ente culturale di casa a Villacidro, dove lo scrittore (1909-1977) cui è intitolato, aveva le sue radici.

Giovedì scorso, 17 febbraio, il Comitato Direttivo – composto da Stefano Mais, Rachele Meloni ed Antonello Angioni per quanto riguarda la componente regionale e dal sindaco di Villacidro, Federico Sollai, Giuditta Sireus e Marta Cabriolu per la parte comunale, oltre a Francesco Dessì, figlio dello scrittore, in rappresentanza della famiglia – ha eletto all’unanimità il nuovo presidente che guiderà la Fondazione nei prossimi anni. Antonello Angioni succede a Paolo Lusci in quello che fu lo scranno di Salvator Angelo Spano, primo presidente della Fondazione.
Antonello Angioni ha subito dichiarato l’intento di continuare il percorso di valorizzazione della figura di Giuseppe Dessì con il coinvolgimento di tutte le risorse presenti nel territorio. In questa linea ha da subito individuato e nominato Giuditta Sireus nel ruolo di vicepresidente.
La Fondazione è impegnata nell’organizzazione della trentasettesima edizione del Premio Letterario Dessì, il cui bando è stato pubblicato a inizio febbraio (e già si registrano le prime candidature). Contemporaneamente sono operativi i corsi di formazione per insegnanti delle scuole di diverso ordine e grado del circondario, che dal 2015 rappresentano una delle attività sulle quali l’ente sta investendo e che ha evidenziato, di anno in anno, una crescita esponenziale sia per numero di partecipanti, sia per il coinvolgimento di figure professionali e formative di livello altissimo; dal 2021 la Fondazione ha aderito al Polo regionale SBN Sardegna, adeguando l’attività della biblioteca agli standard richiesti e procedendo alla catalogazione del vasto patrimonio attraverso il sistema operativo Sebina Next. Il patrimonio dell’ente conta al suo interno diverse serie inventariali che raggruppano, oltre al Fondo Dessì, i Fondi Franca Linari ed il Fondo De Magistris, la collezione delle opere di tutti i partecipanti al Premio Dessì a partire dal 2006, anno in cui la Fondazione ha assunto la gestione diretta del concorso letterario. L’intero patrimonio è fruibile nell’Opac regionale.
Il nuovo consiglio direttivo guidato dal presidente Antonello Angioni sarà impegnato inoltre nel progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio immobiliare acquisito dall’ente (Casa ed ex Frantoio Pinna) e al conseguente sviluppo del Parco Letterario Giuseppe Dessì, di recente istituzione, con programmi di itinerari turistico-culturali e progetti culturali finalizzati a far interagire tutte le realtà del territorio del Linas.

 

Cos’è un libro? Si intitola così la manifestazione organizzata dal Centro Commerciale Naturale “Welcome to Sant’Antioco” con la collaborazione di Visit Sant’Antioco e del comune di Sant’Antioco, in programma il 9 e il 10 dicembre prossimi a Sant’Antioco. Obiettivo: raccontare i segreti dell’editoria odierna mettendo al centro dell’attenzione il libro come oggetto fisico, fatto di carta e di tanti elementi, ancora oggi preferito ad altre modalità di lettura anche per la sua forza estetica.

Protagonisti di questa prima edizione, che si svolgerà tra l’aula consiliare del comune di Sant’Antioco e lo spazio “The beat goes on!!” del Corso Vittorio Emanuele, saranno Paolo Lusci, presidente della Fondazione Giuseppe Dessì, editore e direttore Marketing delle Grafiche Ghiani; Stefano Salis, giornalista de “Il Sole 24 Ore” e scrittore esperto di letteratura, editoria, bibliofilia e grafica editoriale; Valentina Notarberardino, giovane scrittrice e autrice per l’edizione Ponte alle Grazie dello splendido libro “Fuori di testo”, descrizione di tutti i segreti dell’editoria moderna.

Nella serata inaugurale del 9 dicembre, dopo il primo incontro in Sala Consiliare, ci si sposterà nello spazio “The beat goes on!!!” del Corso Vittorio Emanuele per la presentazione della mostra “Buona la prima!” (visitabile per tutto il mese di dicembre) che, attraverso le migliori copertine uscite in Italia durante l’anno e scelte da una giuria di esperti del settore di tutta Italia, racconta e “spiega” la grafica editoriale. La mostra è ideata e curata da anni da Stefano Salis e tradizionalmente viene presentata durante il Premio letterario Giuseppe Dessì, a Villacidro, per poi fare tappa nei vari istituti di cultura italiana nel mondo col relativo catalogo.

Nella seconda serata del 10 dicembre, l’oggetto libro sarà ancora in evidenza con la presentazione del libro di Valentina Notarberardino e la lezione su tutto quel che riguarda l’ideazione, le scelte editoriali, la costruzione di tutte le fasi che compongono l’oggetto dei desideri degli amanti lettori: il libro di carta.

Marco Belpoliti con il romanzo “Pianura” (Einaudi) ed Alessandro Rivali con la raccolta di poesie “La terra di Caino” (Mondadori) sono i “supervincitori” della trentaseiesima edizione del Premio “Giuseppe Dessì”. La proclamazione e la premiazione sono avvenuti questa sera (sabato 25 settembre) a Villacidro, nel corso della consueta cerimonia, affidata quest’anno alla conduzione di Neri Marcorè, con gli interventi musicali del duo Fantafolk di Vanni Masala all’organetto ed Andrea Pisu alle launeddas, e le letture di Emilia Agnesa e Giacomo Casti di pagine tratte dalle opere finaliste affidate.
Nel corso della serata sono stati consegnati anche i due premi speciali che affiancano il concorso letterario: il Premio Speciale della Giuria alla scrittrice, saggista e sceneggiatrice Dacia Maraini e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna al compositore e pianista Nicola Piovani.
Oltre all’onore degli allori, i vincitori delle sezioni letterarie – Narrativa e Poesia – si aggiudicano un premio in denaro del valore di cinquemila euro, mentre vanno in dote 1.500 euro agli altri quattro finalisti: Eugenio Baroncelli con “Libro di furti. 301 vite rubate alla mia” (Sellerio) e Antonio Franchini con “Il vecchio lottatore e altri racconti postemingueiani” (NN Editore) per la sezione Narrativa; Franca Mancinelli con “Tutti gli occhi che ho aperto” (Marcos Y Marcos), Francesca Mazzotta con “Gli eroi sono partiti” (Passigli) per la sezione Poesia.
«Marco Belpoliti è un saggista, giornalista, curatore tra i più acuti e incisivi del panorama italiano di oggi»: così è definito nelle motivazioni della Giuria del Premio Dessì lo scrittore, critico e professore all’Università di Bergamo, nato a Reggio Emilia nel 1954; «ma qui (nrd nel romanzo “Pianura) abbandona la sua cifra più tipica per lasciare briglia sciolta alla scrittura e incontrare, senza remore e paure, la letteratura tout court. Nel suo libro più intenso, commosso, stupefatto e meditato, Belpoliti ricorre all’ibridazione dei temi e della scrittura per ottenere un condensato che non risulta definitivo: la nebbia, che è presenza obbligata del paesaggio, invade alla fine anche la pagina: e lascia tutto in sospeso, in attesa di altre narrazioni. Non a caso, l’ultima parola del libro è una riapertura: “Eccetera”. (…) Belpoliti in “Pianura” è riuscito nel difficile compito di farci sentire tutti parte di un paesaggio, pur non cedendo mai alla propria identità e riconoscibile vicenda biografica. È quello che la letteratura sa fare, e al massimo livello: dichiararci in una appartenenza. Siamo un po’ tutti di “Pianura”, dopo avere letto il suo libro e la Pianura è una chiave di lettura anche delle nostre esistenze anche se, geograficamente, stiamo da altre parti. Proprio per averci ricordato che uno dei doni della scrittura e della letteratura è quella di costruire un “noi” credibile e sentito e per il fatto che davvero, con Pianura, Belpoliti attraversa per noi e con noi il paesaggio naturale e umano, che rivive in immaginazioni, storie, memorie, contorni, radici, orizzonti e insomma, coincide con la vita, il suo libro vince, con pieno merito e convinzione, il Premio Dessì Narrativa 2021».
«La terra di Caino è il libro della piena maturità poetica di Alessandro Rivali», spiega la Giuria nelle motivazioni del premio assegnato al poeta genovese, classe 1977. «Tenuto a lungo sul telaio (il precedente, La caduta di Bisanzio, risaliva infatti al 2010) (ndr. volume selezionato nella terna dei finalisti dieci anni fa, alla ventiseiesima edizione del Premio Dessì), esso rivela una profonda unità d’ispirazione e una straordinaria coerenza espressiva. L’opera ha il respiro delle grandi visioni che aleggiano sui tempi e sui luoghi della storia, riportando ogni accadimento all’archetipo stringente di una scena originaria, passibile di infinite repliche. E l’archetipo, nella fattispecie, è quello biblico di Caino che uccide il proprio fratello, dando l’avvio a una sequenza interminata di spargimenti di sangue, di morti cruente, di vittime innocenti, che vanno, per intenderci, da Ötzi, la mummia dell’età del rame restituita dal ghiacciaio del Similaun, alla bomba atomica sganciata su Hiroshima. In questo senso, La terra di Caino allude senz’ombra di dubbio al ruolo dominante che la violenza ha sempre avuto nella storia umana. (…) Ma se Caino è l’archetipo della storia, vuol dire che anche per la storia è possibile un riscatto. La terra di Caino è, alla fine, una meditazione cristiana sulla storia, sospesa tra l’iniquità e la salvezza. (…) Opera visionaria e insieme escatologica, epigrafica e simbolica, colta e accattivante in ogni passaggio, La terra di Caino è un grande libro di poesia, che sa tenere insieme le analogie, le ellissi e le scorciatoie proprie della lirica con la narratività leggendaria caratteristica dell’epica. Per questo la giuria lo proclama vincitore del premio Dessì 2021 per la poesia».
I due superfinalisti sono stati selezionati tra le 321 pubblicazioni iscritte quest’anno al premio (197 per la narrativa e 124 per la poesia) dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci. Oltre ad aggiudicarsi il premio di cinquemila euro (agli altri finalisti vanno in dote millecinquecento euro) Marco Belpoliti e Alessandro Rivali iscrivono i loro nomi nell’albo d’oro del Premio Dessì accanto a quelli delle trentacinque edizioni precedenti: un prestigioso elenco che comprende, tra gli altri, scrittori come Giulio Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, Giulio Angioni, Sandra Petrignani, Andrea Vitali, Francesco Permunian, Melania Mazzucco e, tra i poeti, Patrizia Valduga, Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone , Alberto Bertoni e Maurizio Cucchi.
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche gli altri due riconoscimenti abituali dell’appuntamento villacidrese. Il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro) è andato alla scrittrice, saggista e sceneggiatrice Dacia Maraini che aggiunge così il suo nome nell’albo d’oro a quelli Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei, Ernesto Ferrero, Claudio Magris e Luciano Canfora.
«La singolarità del percorso di Dacia Maraini comincia da lontano, da una famiglia nella quale talento e originalità, cultura e scrittura sono sempre state dominanti» scrive la Giuria nelle motivazioni del Premio Speciale: «Basti ricordare la figura del padre, Fosco Maraini, grande antropologo, etnografo, orientalista. I suoi studi lo avrebbero portato in Giappone, dove Dacia trascorse l’infanzia, per passare poi in Sicilia, in una villa di Bagheria cui avrebbe dedicato uno dei suoi romanzi (mentre da un quadro ritrovato in quella casa nobiliare sarebbe nato uno de suoi libri più fortunati, non a caso vincitore del Supercampiello: La lunga vita di Marianna Ucrìa). La giovinezza l’avrebbe vista invece a Roma, dove avviò i contatti con un ambiente letterario nuovo e vivace che sarebbe sempre stato suo; con amici d’eccezione come Maria Bellonci, Elsa Morante, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini; con autrici “madri” più volte indicate da lei come modelli: oltre la Morante, la Romano, la Ortese, la Banti, la Ginzburg…. La collaborazione precoce a riviste di punta, l’ingresso nel mondo teatrale avrebbero rafforzato la sua passione civile, la sua capacità di leggere e condannare le storture della società (dalla mafia alla discriminazione, alla violenza). Davvero importante il suo impegno a favore della condizione femminile: figure indimenticabili di donna sono al centro di romanzi e racconti di grande successo, della poesia, dei testi teatrali, di libri inchiesta. Di notevole importanza anche la sua presenza sui mezzi di comunicazione di massa, le sue riflessioni sulla scrittura, il suo lucido ribadire che in ogni caso non esiste “uno stile femminile”, ma un inevitabile “punto di vista”, una “soggettività storica”, sovente fatta di sofferenza, che porta la donna che scrive ad avere un’acuita attenzione per un mondo troppo spesso dimenticato ove a campeggiare sono figure femminili capaci di ribellione, coraggio, tenacia. Riconoscendole all’unanimità il suo Premio Speciale 2021, la Giuria del Dessì ha voluto sottolineare il significato del suo percorso letterario, il valore del suo impegno nel mondo della cultura, la rilevanza della passione civile che l’ha guidata, facendone un sicuro punto di riferimento anche per le più giovani generazioni».
Il compositore e pianista Nicola Piovani ha ricevuto, invece, il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna che nelle passate edizioni è stato riconosciuto a Vinicio Capossela, Giacomo Mameli, i Tenores di Neoneli, Carlo Ossola, Massimo Bray, Vittorino Andreoli, Ferruccio de Bortoli, Lina Bolzoni, Tullio Pericoli, Renata Colorni ed Andrea Kerbaker. Le motivazioni: «Il premio viene assegnato a Nicola Piovani – un artista che ha saputo dare voce al nostro tempo guardando sempre al futuro ma sapendo ascoltare la lezione dei maestri del passato – per aver contribuito, con la sua vasta e varia produzione artistica, ad affermare la musica italiana nel mondo e a promuoverne la conoscenza tra le nuove generazioni, di cui ha colto sempre desideri, sogni, ansie e speranze. Il punto più alto nella illustre carriera del maestro – tra i nostri più bravi e prolifici compositori – è la stata conquista nel 1999 dell’Oscar per le musiche del film La vita è bella di Roberto Benigni. Per esperienza, stile ed eclettismo è tra i massimi compositori contemporanei, e non solo per il cinema: oltre a numerose colonne sonore di film di grande successo, ha composto per il teatro, per la televisione e per la musica pop: Piovani – anche se non sempre viene ricordato – ha infatti lavorato come arrangiatore per molti artisti ed è coautore di due album di Fabrizio De Andrè. L’esordio nel mondo del cinema avviene, nel periodo delle lotte studentesche, con lungometraggi sperimentali. Uno dei quali attira l’attenzione del regista Marco Bellocchio, che nel 1972 gli affida la colonna sonora del suo film Nel nome del padre: da lì comincia una lunga collaborazione. La profondità e la capacità evocativa dei suoi suoni attira l’attenzione dei registi più importanti di quegli anni: collabora con artisti come Federico Fellini, Mario Monicelli, i fratelli Taviani, Giuseppe Tornatore, Nanni Moretti. La sua invidiabile e colorita visione dei suoni e della musica gli permette di cambiare sovente pelle e di adeguarsi alle più svariate esigenze, dal film drammatico alla commedia al film d’azione. Compositore instancabile, Piovani lavora in teatro e firma spettacoli per Luca De Filippo, Vittorio Gassman, Maurizio Scaparro e commedie musicali come I sette re di Roma di Garinei con Gigi Proietti. Non solo. Forma un sodalizio con Vincenzo Cerami e crea una nuova forma di teatro musicale dove la musica acquista pari dignità rispetto alla parola e fonda così “La Compagnia della Luna”. Personaggio tra i più quotati della scena internazionale e popolarissimo presso il grande pubblico, nel 2013 Piovani, a conferma della sua versatilità e della sua popolarità, è stato Presidente della giuria di qualità del Festival di Sanremo. La cultura italiana gli è grata per i contributi che ha dato e continuerà a fornire».

Celebrato il suo evento più atteso con la cerimonia delle premiazioni, la settimana villacidrese del Premio Dessì si chiude domani – domenica 26 settembre – con gli ultimi impegni in agenda: la mattina, alle 10.30 al Mulino Cadoni ritorna l’immancabile appuntamento con Quelli che il Premio, ovvero l’incontro con gli autori finalisti ed i vincitori. La conversazione sarà coordinata da Anna Dolfi, presidente della Giuria, con la partecipazione dei suoi componenti. Poi, in serata, alle 21.30 nel cortile di Casa Dessì, cala il sipario sulle note di Gavino Murgia al sassofono e alla voce, e di Rita Marcotulli al pianoforte, nel concerto “Il vento fra le corde”. Un duo di spessore assoluto e dal forte impatto emotivo per un incontro tra jazz e musica mediterranea, dove il vento del sax e le corde del pianoforte vanno a creare un suono d’insieme emozionante e coinvolgente.

 

Eugenio Baroncelli con “Libro di furti. 301 vite rubate alla mia” (Sellerio), Marco Belpoliti con “Pianura” (Einaudi) ed Antonio Franchini con “Il vecchio lottatore e altri racconti postemingueiani”, (NN Editore) per la sezione Narrativa; Franca Mancinelli con “Tutti gli occhi che ho aperto” (Marcos Y Marcos), Francesca Mazzotta con “Gli eroi sono partiti” (Passigli) ed Alessandro Rivali con “La terra di Caino” (Mondadori) per la sezione Poesia: sono questi i finalisti del trentaseiesimo Premio “Giuseppe Dessì”, in programma nell’abituale scorcio di fine settembre, dal 20 al 26, a Villacidro, la cittadina che fu così importante nella vita e nell’opera dello scrittore (1909-1977) cui è intitolato il concorso letterario, e dove oggi ha sede la Fondazione Dessì che promuove l’iniziativa con l’Amministrazione comunale.
Sono state 321 le pubblicazioni presentate entro il termine del 15 giugno scorso, previsto dal regolamento di questa edizione: 197 per la narrativa e 124 per la poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Vagliate le opere, la giuria presieduta da Anna Dolfi (e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci) ha selezionato i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni. Tra queste terzine gli stessi giurati avranno il compito di proclamare i vincitori nella cerimonia conclusiva del trentaseiesimo Premio Dessì, in programma sabato 25 settembre alle 18.00 in piazza Municipio; in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per i primi di ciascuna sezione e millecinquecento per gli altri finalisti.
Nella stessa serata verranno assegnati anche gli altri due riconoscimenti abituali dell’appuntamento villacidrese: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro), che la commissione giudicatrice assegna a un autore o a un’opera di vario genere letterario, ed il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, che viene invece riconosciuto a un personaggio del panorama culturale, artistico o musicale per l’attività svolta nell’annualità di riferimento. Il primo, nel cui albo d’oro figurano personalità del calibro di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei, Ernesto Ferrero, Claudio Magris e Luciano Canfora, quest’anno verrà consegnato alla scrittrice, saggista e sceneggiatrice Dacia Maraini. Va invece al compositore e pianista Nicola Piovani il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, che nelle passate edizioni è stato riconosciuto a Vinicio Capossela, Giacomo Mameli, i Tenores di Neoneli, Carlo Ossola, Massimo Bray, Vittorino Andreoli, Ferruccio de Bortoli, Lina Bolzoni, Tullio Pericoli, Renata Colorni e Andrea Kerbaker.
Condotta da Neri Marcorè, con intermezzi musicali di Vanni Masala e Andrea Pisu, e letture affidate a Emilia Agnesa e Giacomo Casti, la cerimonia delle premiazioni – in sarà il momento culminante della consueta settimana culturale che da lunedì 20 a domenica 26 accompagnerà il Premio Dessì con un ricco e variegato cartellone di appuntamenti a Villacidro: presentazioni di libri, incontri con autori, spettacoli, concerti. Tra i protagonisti il giornalista Federico Rampini e la cantautrice Roberta Giallo con lo spettacolo “Morirete Cinesi”; Tullio Solenghi con il Nidi Ensemble nel recital musicale “Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene”; Marco Baliani con Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica e Giampaolo Bandini alla chitarra in “Rigoletto: la notte della maledizione”; Michele Mirabella che racconta Dante nello spettacolo “Ma misi me per l’alto mare” accompagnato dal Duo Mercadante; e, ancora, Gherardo Colombo intervistato sulla scorta dell’ultimo saggio dell’ex magistrato, “Anche per giocare servono le regole”; e poi il jazz del trombettista Fabrizio Bosso con il fisarmonicista Luciano Biondini, e per finire, il concerto fra jazz e musica mediterranea con la pianista Rita Marcotulli ed il sassofonista Gavino Murgia.

Verranno annunciati il 3 settembre, nel corso della conferenza stampa di presentazione, i finalisti del trentaseiesimo Premio Giuseppe Dessì, in programma dal 20 al 26 del mese prossimo a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna dove lo scrittore cui è intitolato il concorso letterario aveva le sue radici, e dove ha sede la Fondazione Dessì che promuove l’iniziativa con l’Amministrazione Comunale.

Come sempre, il Premio si articola in due sezioni, Narrativa e Poesia, ed è aperto a opere in lingua italiana edite dopo il 31 gennaio dell’anno precedente. Sono state 321 le pubblicazioni presentate entro il termine del 15 giugno scorso, previsto dal regolamento di questa edizione: 197 per la narrativa e 124 per la poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Vagliate le opere, la giuria presieduta da Anna Dolfi (e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci) ha selezionato i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni.

Tra queste terne gli stessi giurati avranno il compito di eleggere i vincitori nella cerimonia conclusiva del trentaseiesimo Premio Dessì, in programma sabato 25 settembre, a Villacidro; in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per i primi di ciascuna sezione e millecinquecento per gli altri finalisti.

Nella stessa serata verranno assegnati anche gli altri due riconoscimenti abituali dell’iniziativa: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro), che la commissione giudicatrice assegna a un autore o a un’opera di vario genere letterario, e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, che viene invece riconosciuto a un personaggio del panorama culturale, artistico o musicale per l’attività svolta nell’annualità di riferimento.

La cerimonia delle premiazioni sarà il momento culminante della consueta settimana culturale che dal 20 al 26 settembre accompagnerà il Premio Dessì ai suoi verdetti finali con un variegato cartellone di appuntamenti a Villacidro: presentazioni di libri, incontri con autori, spettacoli, concerti e mostre. Un programma che verrà annunciato nella stessa conferenza stampa prevista per il prossimo 3 settembre nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna.

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Nonostante le incertezze legate alla diffusione del Coronavirus, a Villacidro, parte la macchina organizzativa del 36° Premio “Giuseppe Dessì”, dedicata all’opera dello scrittore nato a Cagliari nel 1909 e morto a Roma nel 1977.

Il concorso letterario si articola in due sezioni, Narrativa e Poesia, ed è aperto a opere in lingua italiana che siano state pubblicate dopo il 31 gennaio dell’anno passato (escluse le ristampe e le edizioni successive a quella originale). Per partecipare alla selezione, le pubblicazioni dovranno essere inviate (in 11 copie) entro il 15 giugno alla segreteria della Fondazione Giuseppe Dessì(via Roma n. 65 – 09039 Villacidro – SU), promotrice dell’iniziativa insieme al comune di Villacidro.

Fra tutte le opere proposte (nella scorsa edizione sono state 282 tra Narrativa, 169, e Poesia, 113), la giuria presieduta da Anna Dolfi (e composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci) selezionerà tre finaliste per ciascuna sezione. Gli autori vincitori verranno poi proclamati e premiati nel corso della consueta cerimonia prevista il 25 settembre a Villacidro: in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per i primi classificati di ciascuna sezione e millecinquecento per gli altri finalisti.

Nel corso della serata, insieme agli allori per le due sezioni letterarie del Premio Dessì, verranno assegnati anche gli altri due riconoscimenti abituali dell’iniziativa villacidrese: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro), che la commissione giudicatrice si riserva di assegnare a un autore o a un’opera di vario genere letterario, e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, che viene invece riconosciuto a un personaggio del panorama culturale, artistico o musicale per l’attività svolta nell’annualità di riferimento.

La cerimonia delle premiazioni sarà, al solito, il momento culminante della consueta settimana culturale che dal 20 al 26 settembre accompagnerà il premio letterario ai suoi giudizi finali con un variegato cartellone di appuntamenti a Villacidro: presentazioni di libri, incontri con autori, spettacoli, concerti e mostre, tutto nel pieno rispetto delle normative anti Covid.

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Melania Mazzucco con L’architettrice (Einaudi) per la sezione Narrativa e Maurizio Cucchi con Sindrome del distacco e tregua (Mondadori) per la Poesia sono i vincitori della trentacinquesima edizione del premio letterario “Giuseppe Dessì”. La proclamazione e la premiazione sono avvenuti questa sera (sabato 26 settembre) a Villacidro, nel corso della consueta cerimonia condotta, come già l’anno scorso, da Umberto Broccoli, con gli intervalli musicali di Silvia Spiga al flauto e Pierpaolo Pais, al violoncello, e con le letture degli attori Emilia Agnesa e Giacomo Casti di pagine tratte dalle opere vincitrici.
Nel corso della serata sono stati consegnati anche i due premi speciali che affiancano il concorso letterario: il Premio Speciale della Giuria al filologo classico e storico dell’antichità Luciano Canfora (intervenuto in collegamento video) e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna alla traduttrice e direttrice editoriale Renata Colorni e allo scrittore, manager della comunicazione e bibliofilo Andrea Kerbaker.
Oltre al prestigioso riconoscimento, i vincitori delle sezioni letterarie si aggiudicano un premio in denaro del valore di cinquemila euro, mentre agli altri quattro finalisti – Hans Tuzzi con Nessuno rivede Itaca (Bollati Boringhieri), e Alessandro Zaccuri con Nel nome (NN Editore) per la Narrativa, Emilio Rentocchini con 44 ottave (Book Editore) e Paolo Ruffilli con Le cose del mondo (Mondadori) per la Poesia – vanno in dote millecinquecento euro.
I due volumi vincitori sono stati selezionati tra le 282 opere iscritte a questa edizione al premio – 169 per la sezione Narrativa e 113 per la sezione Poesia – dalla giuria presieduta da Anna Dolfi (professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze e studiosa dell’opera di Dessì) e composta da Duilio CaocciGiuseppe LangellaGiuseppe LupoLuigi MascheroniGino RuozziStefano SalisGigliola Sulis e il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci.
I nomi di Melania Mazzucco e Maurizio Cucchi si iscrivono così nell’Albo d’oro del Premio Dessì: un prestigioso elenco che comprende, tra gli altri, scrittori come Giulio Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, Giulio Angioni, Sandra Petrignani, Andrea Vitali, Francesco Permunian e, tra i poeti, Patrizia Valduga, Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e Alberto Bertoni.
Il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna (nel suo albo d’oro Vinicio Capossela, Giacomo Mameli, i Tenores di Neoneli, Carlo Ossola, Massimo Bray, Vittorino Andreoli, Ferruccio de Bortoli, Lina Bolzoni e Tullio Pericoli) va invece a Renata Colorni, mezzo secolo di vita tra i libri, metà dei quali alla direzione della collana Meridiani della Mondadori, e ad Andrea Kerbaker, scrittore, manager della comunicazione e raffinato bibliofilo, fondatore della Kasa dei Libri a Milano.
Con la cerimonia delle premiazioni non si spengono i riflettori sul Premio Dessì che domani (domenica 27 settembre) vive la giornata conclusiva della settimana culturale a cornice del concorso letterario. La mattina, alle 10.30 nella Sala Don Bosco, si rinnova l’immancabile incontro con gli autori finalisti e vincitori del premio, condotto dalla giornalista Flavia Corda.
Poi, in serata, sipario finale alle 21.00, nella Palestra in via Stazione, con Neri Marcorè e Pacifico, in scena con il loro Concerto. Due sedie, due chitarre, due voci: insieme sul palco, l’attore (ma anche cantante e chitarrista) e il cantautore improvvisano, si dedicano canzoni, scambiandosi in egual misura sarcasmo e affetto; mettono in scena un’amicizia, coinvolgendo il pubblico in una serata speciale.

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Prime anticipazioni sulla trentacinquesima edizione del Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (Cagliari 1909 – Roma 1977), in programma nel consueto periodo di fine settembre, da lunedì 21 a domenica 27, a Villacidro, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici. Come sempre, un’intensa settimana di appuntamenti culturali – presentazioni editoriali, incontri con gli autori, mostre, spettacoli e musica – farà da cornice al premio promosso dalla  Fondazione “Giuseppe Dessì” con il comune di Villacidro, e col patrocinio dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del GAL Linas Campidano.
Sono 282 le opere iscritte entro la scadenza del bando (lo scorso 30 giugno) tra le due sezioni in cui si articola il concorso letterario villacidrese: 169 per la Narrativa e 113 per la sezione PoesiaOra prende il via la loro lettura e valutazione da parte della giuria cui spetta il compito di selezionare tre finalisti per ciascuna sezione. Con Anna Dolfi (tra i più autorevoli studiosi di Giuseppe Dessì), che la presiede, ne fanno parte Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano SalisGigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo LusciI vincitori saranno proclamati e premiati a Villacidro nella serata di sabato 26 settembre; in palio, anche quest’anno, cinquemila euro per il primo classificato di ciascuna sezione, mentre agli altri finalisti andranno 1.5oo euro.
 
Oltre alle due sezioni strettamente letterarie del concorso (che nel suo albo d’oro annovera i nomi di Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, Sandra Petrignani, Francesco Permunian tra i vincitori della sezione Narrativa, e di Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone, Alberto Bertoni e Patrizia Valduga per la Poesia) sono previsti anche quest’anno altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria che la commissione giudicatrice si riserva di attribuire a un autore o a un’opera di vario genere letterario, e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo è andato, negli anni scorsi, a esponenti della cultura o della società italiana come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei, Ernesto Ferrero e Claudio Magris. Istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, il secondo premio speciale viene invece assegnato a un personaggio del panorama culturale, artistico o musicale, come è stato per Vinicio Capossela, Giacomo Mameli, i Tenores di Neoneli, Carlo Ossola, Massimo Bray, Vittorino Andreoli, Ferruccio de Bortoli, Tullio Pericoli e Lina Bolzoni, premiati nelle precedenti edizioni.

 

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Si avvicina il consueto appuntamento di fine settembre a Villacidro con il premio letterario “Giuseppe Dessì”, organizzato dalla Fondazione intitolata allo scrittore sardo, che da domenica 22 a domenica 29 vivrà la sua 34ª edizione.

Nutrito, come sempre, il programma di presentazioni di libri, concerti, mostre e laboratori, ospitato dalla cittadina del Sud Sardegna in cui l’autore di “Paese d’ombre”, scomparso nel 1977 (e di cui ricorre il centodecimo anniversario della nascita), aveva le sue radici.

L’intensa settimana culturale farà da cornice al momento più atteso, in programma sabato 28: la proclamazione e premiazione dei vincitori delle due sezioni – Narrativa e Poesia – in cui si articola il concorso letterario, e la consegna degli altri due riconoscimenti che ne impreziosiscono ogni edizione: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna.

Sono 351 le opere pervenute quest’anno al Dessì: 239 per la Narrativa e 112 per la Poesia. Dopo averle valutate, la giuria presieduta da Anna Dolfi, ha selezionato i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni letterarie, i cui nomi verranno annunciati nel corso della conferenza stampa in programma venerdì 6 settembre a Cagliari, presso la sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta, 2.
 
All’incontro con i giornalisti, con inizio alle 11.00, interverranno il sindaco di Villacidro Marta Cabriolu, Graziano Milia, responsabile delle relazioni esterne della Fondazione di Sardegna, il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, e Duilio Caocci in rappresentanza della giuria del Premio.

Nel corso della conferenza stampa, verranno annunciati anche i nomi dei vincitori del Premio Speciale della Giuria e del Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, ed il programma completo della settimana culturale villacidrese.


 

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Si avvicina, in Sardegna, il tempo di uno degli appuntamenti letterari più attesi dell’isola: è il premio intitolato a Giuseppe Dessì, in programma a Villacidro, per l’edizione numero trentaquattro, da domenica 22 a domenica 29 settembre. E sarà, come da tradizione, un fitto calendario con presentazioni di libri, concerti, mostre e laboratori e il momento centrale della premiazione dei vincitori, sabato 28 settembre: quaranta appuntamenti, che animeranno il centro del Sud Sardegna dove lo scrittore sardo aveva le sue radici, con la presenza di ospiti d’eccezione, come, tra gli altri gli scrittori Enrico Galiano, Diego De Silva, Simona Sparaco, la violinista Anna Tifu ed il pianista Marco Schirru, il cantautore Pacifico.

Sono 351 le opere pervenute alla segreteria del premio: 239 per la Sezione Narrativa e 112 per la Sezione Poesia. Nei prossimi giorni saranno esaminate dalla giuria che selezionerà tre finalisti per ciascuna delle due sezioni letterarie, i cui nomi verranno annunciati nel corso di una conferenza stampa prevista per i primi di settembre. Presieduta da Anna Dolfi, la qualificata commissione giudicatrice è composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Stefano Salis, Gigliola Sulis, dal presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci, e, in un passaggio di testimone con Massimo Onofri e Mario Baudino, da due nuovi giurati: l’italianista Gino Ruozzi, dell’Università di Bologna, e la firma del quotidiano Il Giornale Luigi Mascheroni.