Il Consiglio ha approvato il disegno di legge n. 34/A “Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna”.
La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito nell’esame dell’ordine del giorno con l’esame degli articoli del Dl n°143/A – “Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna ai sensi dell’art. 2 comma 186/bis della legge 23 dicembre 2009 n° 191 e del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n° 152”.
L’Assemblea ha approvato il titolo del disegno di legge. Prima di passare all’art. 1 il presidente ha comunicato il ritiro degli emendamenti da 1 a 15, presentati dal capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, e dal 16 al 25 presentati dal consigliere Ignazio Tatti, dell’Udc.
Intervenendo sull’ordine dei lavori, il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha annunciato di voler fare propri gli emendamenti 1 e 3 all’art. 4 presentati dal consigliere Arbau e poi ritirati.
Successivamente, il Consiglio ha approvato gli articoli 1 e 2 e 3 del disegno di legge.
Prima dell’esame dell’art. 4 il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau ha rivolto un appello ai colleghi di Forza Italia «in considerazione del lavoro proficuo fatto in mattinata; gli emendamenti sono superati dalla presenza di uno studio preliminare sulla dimensione degli ambiti su cui sono personalmente scettico ma occorre dare continuità al lavoro portato avanti fin qui».
Per Forza Italia, il consigliere Alessandra Zedda ha accettato la proposta di ritiro, chiarendo però che «si è voluto utilizzare questo strumento per aprire un momento di riflessione, non siamo contrari ad una pluralità di ambiti anche in vista riforma degli Enti locali, ma l’ambito unico ha dimostrato di essere quello più economico ed efficace oltre che il meno costoso».
Il relatore di maggioranza Salvatore Demontis (Pd) ha osservato che la legge non dice che ci saranno uno o più ambiti, si parla invece di una soluzione per dare il miglior servizio ai cittadini; «il comitato tecnico scientifico serve proprio a dare senso a questo passaggio oggettivo e non politico».
Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «c’è un clima positivo che porterà forse ad una convergenza però occorre lasciare spazio anche ad osservazioni critiche; ha ragione il Cal a dire che alcune parti della legge sono lapalissiane, si potrà tornare sulla dimensione dell’ambito ma dire che la legge si può cambiare è inutile, così è un messaggio rivolto all’esterno».
Al termine di quest’ultimo intervento, l’Aula ha approvato l’art. con 30 voti favorevoli e 7 contrari.
Sull’art. 5 il vice capogruppo di Forza Italia ha dichiarato che, anche in questo caso, «la minoranza ha dato l’ennesima dimostrazione di voler dare un contributo utile, condividiamo l’emendamento del consigliere Arbau, espresso anche dal Cal, nel senso che riteniamo che il comitato istituzionale debba poter dare un parere anche sulle linee guida programmatiche del nuovo organismo di governo del settore».
Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha tenuto a precisare che il testo della legge fa riferimento alla pianificazione strategica della Regione che resta in capo alla stessa Regione e non è giusto e opportuno confondere i due livelli.
Dopo l’intervento del consigliere Demontis, il Consiglio ha approvato l’art. 5 del disegno di legge.
Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato aperta la discussione sull’articolo 6 (organi dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna) e sugli emendamenti ed ha invitato il relatore di maggioranza ad esprimersi sull’emendamento all’emendamento n. 29 (sostitutivo parziale) e n. 35 (aggiuntivo). Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha espresso parere favorevole ed ha sottolineato che l’emendamento 29 recepisce le osservazioni formulate in proposito dal Cal.
L’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha formulato parere conforme quello del relatore ma ha evidenziato (in riferimento all’emendamento 35) come “nessun parere possa considerarsi vincolante”. La consigliere di Fi, Alessandra Zedda, ha dichiarato il voto a favore per entrambi gli emendamenti mentre il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha proposto, sulla base dell’indicazione dell’assessore Maninchedda, un emendamento orale all’emendamento 35 per sopprimere la parola “vincolante”.
Il presidente Ganau ha posto in votazione l’emendamento 29 (Solinas Antonio e più) che stabilisce in riferimento all’attività di direzione della gestione dell’ente che le funzioni di direttore siano attribuite ad un dirigente scelto tra soggetti estranei all’ente, con comprovata esperienza almeno quinquennale nel settore dei servizi idrici in organismi e enti o aziende pubblici o privati. L’emendamento è stato approvato all’unanimità dai 41 consiglieri votanti. Di seguito con 39 voti favorevoli e 1 solo contrario è stato approvato l’articolo 6 e poi l’Aula ha dato il via libera all’emendamento orale del consigliere Antonio Solinas all’emendamento aggiuntivo n. 35 (Cocco Pietro e più) che è stato approvato con la seguente dicitura: “Nell’articolo 6, al comma 2, dopo le parole Giunta regionale sono aggiunte le seguenti parole: acquisito il parere della commissione competente per materia in Consiglio regionale”.
Si è proceduto con la discussione e l’esame dell’articolo 7 (Comitato istituzionale d’ambito). Il relatore della maggioranza, Salvatore Demontis (Pd) ha formulato il parere favorevole agli emendamenti 31 (Solinas A e più); 28 (Cocco Pietro e più); 36 (Cocco Pietro e più); 33 (Solinas Antonello e più) e all’aggiuntivo n. 30 (Solinas Antonio e più). L’assessore dei Lavori pubblici ha dichiarato il parere della Giunta conforme a quello espresso dal relatore della maggioranza. Il consigliere di Fi, Marco Tedde, ha preannunciato il voto a favore ma ha chiesto all’esecutivo un approfondimento in ordine alle incompatibilità e inconferibilità degli incarichi ai sensi del decreto legislativo 39/2013. Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha chiarito che gli incarichi oggetto del Dl 134 non riguardano l’attribuzione di funzioni di natura gestionale e quindi non rientrano tra quelli ricompresi nella legge Severino. Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha sottolineato il maggior ruolo attribuito nell’ex Ato agli Enti locali ed in particolare ai piccoli comuni montani. Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha quindi proposto un emendamento orale al comma 2 dell’articolo 7 proponendo di aggiungere che ciascun sindaco componente del comitato istituzionale può delegare a rappresentarlo non solo un assessore ma anche un consigliere comunale del Comune di cui è espressione.
La consigliera di Fi, Alessandra Zedda, ha preannunciato il voto a favore e ribadito le perplessità espresse dal suo collega di gruppo Tedde in ordine alle eventuali incompatibilità. L’Aula ha quindi approvato l’emendamento soppressivo parziale n.31 che così recita: “nella lettera e) del comma 7, le parole – anche ai fini di assicurare, quando ricorrono le condizioni di legge, il controllo analogo – sono soppresse”; l’emendamento sostitutivo parziale n. 28 che così recita: “Al comma 1, sono introdotte le seguenti modifiche: la lettera a) è così sostituita: a) dal presidente della Regione o da un suo delegato. Alla lettera e) la parola – due – è sostituita dalla seguente – quattro -“; l’emendamento sostitutivo parziale n. 36 che così recita: “Il comma 3 dell’articolo 7 è sostituito dal seguente: 3. lo svolgimento dell’incarico di cui al comma 1 è gratuito e l’ente di governo dell’ambito rimborsa ai componenti del comitato, secondo le procedure adottate per le trasferte, le spese da questi sostenute”; l’emendamento sostitutivo parziale n. 33 che così recita: “Il comma 4 dell’articolo 7 è così sostituito: il presidente del comitato è eletto tra i componenti sindaci dello stesso”.
L’Aula ha approvato l’emendamento orale proposto dal consigliere Antonio Solinas ed ha dato il via libera all’articolo 7 ed all’emendamento aggiuntivo n. 30 che così recita: “Al comma 6, alla fine, dopo le parole – Consiglio delle autonomie locali – sono aggiunte le seguenti -nel rispetto dei criteri dallo stesso individuati”.
Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’articolo 8 (Conferenze territoriali) e sull’emendamento 34. L’articolo definisce composizione e compiti delle Conferenze territoriali, mentre l’emendamento 34 (Cocco Pietro e più), sottoscritto da tutti i partiti di maggioranza e opposizione, sostituisce il comma 1 con il seguente: “Nelle more dell’approvazione della legge per il riordino degli enti locali, il territorio della Sardegna è ripartito in conferenze territoriali coincidenti con le otto circoscrizioni elettorali”. Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, il quale ha sottolineato l’importanza dell’emendamento che garantisce a tutti i territori di essere rappresentati. Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento che è stato approvato all’unanimità con 38 voti favorevoli. Approvato poi anche il testo dell’articolo 8 con 38 voti favorevoli. Il presidente ha poi aperto la discussione sull’articolo 9 (Personale dell’ente di governo dell’ambito della Sardegna). E’ intervenuta il consigliere Alessandra Zedda (FI), la quale ha ricordato che il personale dell’ex Autorità d’ambito è stato assunto con le procedure di mobilità, quindi era già in ruolo nelle pubbliche amministrazioni. Con questa legge si sta sanando, secondo Zedda, una situazione di incertezza e trovando una soluzione ideale. Messo in votazione il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 9.
Il presidente ha poi aperto la discussione sull’articolo 9 bis (Collegio dei revisori dei conti) e sull’emendamento sostitutivo parziale n. 27, sottoscritto da maggioranza e opposizione. Il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas (Pd), ha illustrato l’emendamento spiegando che, poiché si tratta di professionisti, è stato stabilito che il collegio dei revisori avrà un compenso pari a quello spettante ai revisori dei conti dei Comuni con più di 15mila abitanti. Il presidente ha prima messo in votazione l’emendamento che è stato approvato. L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 9 bis all’unanimità con 40 voti favorevoli.
Via libera anche all’articolo 10 che disciplina le disposizioni transitorie al subentro dell’Ente di governo dell’ambito. La norma stabilisce che entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge, il presidente della Regione convoca ed insedia il Comitato istituzionale d’ambito. Entro sette giorni, invece, il presidente della Regione, con proprio decreto, dovrà nominare un Commissario straordinario scelto, sulla base di una designazione del Consiglio delle autonomie locali, tra coloro che esercitino la carica di sindaco presso i comuni capoluoghi di provincia. Il Commissario, che avrà la legale rappresentanza dell’Ente di governo dell’ambito e curerà l’ordinaria amministrazione, decadrà automaticamente alla data di insediamento del Comitato istituzionale.
Il presidente Ganau ha poi messo in discussione l’articolo 11 che conferisce al Presidente della Regione il potere sostitutivo di nominare un commissario ad acta in caso di inerzia da parte dell’Ente di governo d’ambito. La norma è stata approvata dall’Aula che ha poi dato il via libera a un emendamento sostitutivo parziale, primo firmatario Antonio Solinas (Pd), che limita i poteri sostitutivi del presidente della Regione “ai casi di ritardi o di omissione da parte dell’Ente di governo d’ambito della Sardegna nell’adozione di atti obbligatori per legge”.
Parere positivo del Consiglio anche per l’articolo 12, sull’attività di gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano, e l’articolo 13 sulla gestione sostenibile delle risorse idriche.
Si è poi passati all’esame dell’articolo 14 che fissa un termine di cinque anni per la cessione delle azioni di Abbanoa da parte della Regione ai Comuni. L’articolo è stato approvato all’unanimità. Disco verde anche per l’articolo 14 bis, che integra la legge regionale n.19 del 2006 (disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), l’articolo 15 che abroga precedenti disposizioni in materia di servizio idrico integrato (legge 29 del 1997; articoli1,2,3 della legge 15 del 1999; art 6 della legge 7 del 2003; articoli 1,2 della legge 11 del 2005; il comma 3 dell’art 13 della legge 2 del 2007 e il comma 7 dell’art.21 della legge n4 del 2006) e l’articolo 16 (entrata in vigore della legge).
Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge. Il provvedimento è stato approvato con 41 voti favorevoli, uno contrario e tre astenuti.
Al termine delle operazioni di voto, il presidente ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.