19 November, 2024
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Consiglio regionale 1 copia

 Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina l’ordine del giorno della maggioranza sull’intesa Regione-Governo sul #patto di stabilità.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente dell’Assemblea ha dato la parola alla Giunta regionale, rappresentata dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, per l’intervento di replica a conclusione del dibattito sull’accordo fra Stato e Regione relativo al Patto di stabilità.

Il capogruppo di forza Italia, Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha osservato che «anche per rispetto dell’assessore, non credo si possa procedere in un’Aula semivuota» ed ha proposto una sospensione.

Il presidente Ganau ha accolto positivamente la richiesta disponendo una breve sospensione della seduta.

Alla ripresa dei lavori, ha preso la parola l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che, in apertura, ha affermato che «si è discusso molto, in Aula e fuori, di un accordo importante di cui abbiamo costantemente informato il Consiglio; io personalmente, dopo il pre-accordo politico ho chiamato da Roma l’ex presidente Cappellacci, l’ho fatto perché crediamo anche nella continuità istituzionale della nostra Regione che chiunque governi cerca di rappresentare al meglio con serietà e rispetto istituzionale». Però, ha continuato l’assessore, «nel dibattito di ieri si sono sentite contrapposizioni aprioristiche e demagogiche, falsità: si è detto che l’accordo che coinvolge gli Enti locali ma non è vero, che si è ceduta l’autonomia di accertamento delle entrate ma su questo non c’è una sola parola, che si è rinunziato a 3 o 4 miliardi di euro, ma dove stanno?»

Come in tutte le cose, anche  quelle molto tecniche, è necessario secondo l’assessore della Programmazione «analizzare con attenzione le singole questioni e valutare i pro e i contro con rigore e pragmatismo». Soffermandosi sul raffronto fra la situazione della finanza pubblica regionale “prima” e “dopo” l’accordo, Paci ha spiegato che «la situazione di partenza era di entrate non definite con precisione perché mancavano le norme di attuazione che la Giunta precedente aveva cercato di fare senza però riuscire a trasformarle in legge; oggi questo accertamento lo fa la ragioneria dello Stato, al di là della volontà di chi governava prima». Per quanto riguarda il cosiddetto sforamento del Patto, Paci ha affermato che ammontava a circa 300 ml a prescindere dalla nettizzazione del fondo unico «e questo avrebbe comportato una sanzione; arrivati al governo, dopo appena una settimana abbiamo certificato  questa situazione e non potevamo fare altro, ma è chiaro che questi dati avrebbero comportato restrizioni, blocco della spesa corrente e degli investimenti, sanzioni pecuniarie, saremmo andati davanti alla Corte Costituzionali e, anche tenuto conto della sua giurisprudenza costante, si sarebbe perso senza ombra di dubbio, tutti i pareri legali sono concordi sul punto».

In prospettiva inoltre, a giudizio dell’esponente della Giunta «non ci sarebbe stato nessun incremento del patto nel 2014 e negli anni seguenti, l’anomalia c’è ed stata riconosciuta  dalla Corte Costituzionale ma poi nasce il vero contenzioso perché non è possibile quantificare quanto riconosciuto senza un forte accordo politico».

Passando ad esaminare la situazione concretamente scaturita dall’accordo col Governo l’assessore ha sottolineato che «vengono cancellate le sanzioni per il 2013, per il 2014 la Regione ha 364 milioni in più, vengono tolti i vincoli del Patto di stabilità dal 2015 e questo è un grande risultato, più di quello che ci saremmo aspettati, si è ottenuto il 100% e questo lo capisce anche zia Peppina di Sennori, spero che si smetta di fare mistificazione anche in quest’Aula».

Quanto alla chiusura dei contenziosi precedenti si tratta, per l’assessore, di un passaggio necessario senza il quale è impossibile arrivare ad un accordo. «Ci sono ancora tante cose da fare – ha detto avviandosi alla conclusione – ma abbiamo uno strumento importate per sviluppare buone politiche per il lavoro, gli Enti Locali, l’industria agricoltura e le imprese, con margini di autonomia più ampi che cercheremo di ampliare ancora con l’agenzia sarda delle entrate…»

Il presidente Ganau, con una brevissima interruzione, ha invitato l’assessore ad «astenersi dal fare valutazioni ed a concludere l’intervento». L’assessore Paci ha concluso il suo intervento affermando che «si è iniziato un percorso sul quale continueremo a lavorare per il popolo sardo».

Il presidente Ganau, successivamente, ha invitato l’Assemblea a proseguire nei suoi lavori, con la discussione generale sulla mozione n°49 (Arbau e più) “sull’inquadramento del personale Aras”.

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi), intervenendo sull’ordine dei lavori ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter presentare un ordine del giorno a conclusione del dibattito sul Patto di stabilità.

Il presidente del Consiglio ha accolto la richiesta ed ha sospeso la seduta. Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di due ordini del giorno, uno dell’opposizione (Truzzu e più) e  uno della maggioranza (Cocco e più). Dopo aver chiarito che su entrambi gli ordini del giorno non si sarebbe aperta una discussione ma sarebbero stati possibili solo interventi per dichiarazioni di voto, ha dato il via al confronto sul primo documento presentato dalla minoranza che impegna la giunta a rinegoziare l’accordo sottoscritto dalla Regione con il Governo lo scorso 21 luglio in materia di finanza pubblica.

Il primo ad intervenire per dichiarazioni di voto è stato il consigliere dell’UDS, Mario Floris, che ha invitato la Giunta a non stupirsi per ciò che è accaduto ieri in aula. «Siete maggioranza ma dovete fare i conti anche con la minoranza – ha detto Floris – in una società dove c’è una crisi devastante non vi dovete meravigliare se l’opposizione ricorre a strumenti democratici per far sentire la propria voce». L’esponente della minoranza si è detto poi “vicino al presidente Pigliaru” per le difficoltà affrontate nel confronto con lo Stato, ricordando precedenti battaglie portate avanti con i governi Andreotti, Craxi e De Mita, ma ha contestato il metodo adottato. «Questo è un accordo privato tra Pigliaru e Renzi – ha concluso Floris – che cosa ci sta a fare il Consiglio regionale? L’Assemblea deve avere una funzione o il suo ruolo deve essere quello di “passacarte”? Non si può andare avanti così»

 Ha quindi preso la parola il consigliere Paolo Truzzu (FdI) che dopo aver annunciato il suo voto favorevole all’ordine del giorno, ha stigmatizzato l’azione di di Giunta e maggioranza.

«Si procede in modo celere ed avventato – ha detto Truzzu – nonostante le osservazioni e i suggerimenti che arrivano da diversi settori della società sarda. Contro questo accordo non si è pronunciato solo il centrodestra, critiche sono state avanzate anche dall’assessore Paolo Maninchedda, dal presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano, dal segretario generale della Cgil, Michele Carrus e dal deputato del centrosinistra Roberto Capelli. Se ci sono tutti questi dubbi anche a sinistra – ha concluso Truzzu – non era il caso di affrontare la questione in modo diverso coinvolgendo anche il centrodestra?»

Il presidente Ganau ha dato la parola al vice capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, la quale ha annunciato il suo voto favorevole. «Credo che ci siano cose da sanare, visto che, in barba a questo Consiglio, lei è andato a Roma a chiudere un accordo così importante da solo, senza il Consiglio e senza coinvolgere la sua stessa maggioranza». Secondo Zedda i dati positivi forniti dall’assesore Paci non sono corretti ed ha chiesto alla Giunta: «Se questo accordo si può rivedere, perché non farlo? Visto anche che mancano le norme di attuazione». L’esponente dell’opposizione ha chiesto alla maggioranza se ci siano i margini per rivedere l’accordo.

Stefano Tunis (Fi), annunciado il suo voto favorevole all’ordine del giorno, ha esortato il presidente Pigliaru e la sua maggioranza ad avere il coraggio ed il buonsenso di riconoscere che quell’accordo è perfettibile. Per il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, la Regione dovrebbe aprire un tavolo con lo Stato in cui tutti i problemi della Sardegna vengano discussi nella loro complessità e non dovrebbe trattarli separatamente. Per Carta la rinuncia dei fondi attribuiti alla Sardegna dalla sentenza della Corte costituzionale è l’esito delle stesse martellate che Renzi sta dando alla Costituzione e all’autonomia. «Stiamo rinunciando – ha detto – perché ci hanno ricattato».

Il presidente del Consiglio ha dunque concesso la parola al presidente della Giunta per lo spazio di replica riservato alla Giunta. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha espresso soddisfazione per i toni utilizzati nel corso della discussione in Aula («sono toni adeguati all’importanza del momento») ed ha dichiarato il parere negativo dell’esecutivo regionale per l’ordine del giorno presentato dai gruppi delle opposizioni. «Gli accordi – ha affermato il presidente della Giunta – sono conditi da ciò che è scritto e da ciò che non è scritto». Con tale affermazione l’onorevole Pigliaru ha introdotto il tema della cosiddetta “leale collaborazione” con lo Stato, per confermare che la Giunta regionale ha fiducia che i rapporti tra la Regione sarda e lo Stato siano caratterizzati proprio da una reciproca e leale collaborazione istituzionale.

Il presidente Pigliaru ha quindi ribadito, in sintesi, i vantaggi dell’accordo siglato a Roma: «L’accordo fa correre nell’economia sarda soldi veri in tempi rapidissimi in un momento di profonda crisi ed in più consente alla Regione di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale laddove riconosce che i limiti di spesa non possano essere slegati dalle entrate». «L’accordo sul pareggio di bilancio – ha spiegato il presidente – risponde proprio a questa esigenza ed è un risultato straordinario ottenuto in soli cinque mesi di governo». Il governatore ha quindi ribadito la cifra di 364 milioni di euro quale disponibilità ulteriore per la Sardegna nel 2014.

«La Giunta si è assunta la responsabilità delle decisioni – ha sottolineato il Capo dell’esecutivo – e lavoriamo per dare risposte ai bisogni dei sardi». Francesco Pigliaru ha ricordato che alla fine «saranno i sardi a giudicare» ma ha aggiunto: «E’ certo che non avremo ottenuto un solo euro in tempi rapidi se fossimo rimasti sul fronte dei contenziosi con lo Stato». Il presidente Pigliaru pur ribadendo fiducia nella leale collaborazione con lo Stato ha concluso assicurando che «qualora ciò non si verificasse, saremo i primi a denunciarlo e saremo pronti ad intraprendere insieme tutte le opportune iniziative».

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha annunciato il voto a favore dell’ordine del giorno e si è detto “dispiaciuto” per l’atteggiamento tenuto dalla maggioranza e dall’esecutivo che di fatto «ha sancito una spaccatura nella massima Assemblea sarda». L’esponente della minoranza ha dichiarato di condividere le affermazioni dell’onorevole Mario Floris, in riferimento al grande numero di accordi fatti e disattesi dallo Stato Italiano ed ha ribadito che «l’accordo sul patto di stabilità è solo un accordo tra Renzi e Pigliaru». Oscar Cherchi ha replicato polemicamente alla maggioranza ed ha dichiarato: «Ieri, non abbiamo offeso la bandiera sarda, l’abbiamo soltanto sventolata perché voi con l’accordo sul patto di stabilità l’avete ammainata». Cherchi ha concluso citando l’assessore Paolo Maninchedda: «Ha ragione lui, questo accordo è una truffa contabile».

Il consigliere del Partito Democratico, Franco Sabatini, ha riconosciuto le ragioni espresse dal consigliere Mario Floris a proposito dei poteri e del ruolo di Giunta e Consiglio regionale. Sabatini ha auspicato che presto possa avviarsi la discussione della legge Statutaria per affrontare l’importante tema. Il presidente della Terza commissione ha inoltre ricordato polemicamente all’opposizione l’atteggiamento tenuto nella scorsa Legislatura dall’allora presidente Cappellacci («non ha mai informato l’assemblea sull’iter delle trattative con il governo e non era disponibile neppure la necessaria documentazione») in ordine alle informazioni rese al Consiglio sulle vertenze aperte con lo Stato. Sabatini nel dichiarare il voto contrario per l’ordine del giorno in discussione, ha evidenziato come elementi positivi i contenuti dell’accordo sottoscritto a Roma, primo tra tutti, l’eliminazione a partire dal 2015 dei vincoli di spesa del patto di stabilità («quello che tutti abbiamo sempre definito un blocco inaccettabile per la nostra economia»). L’esponente della maggioranza ha espresso apprezzamento per la rinuncia ai contenziosi aperti con lo Stato («lo hanno fatto tutte le Regioni tranne il Friuli perché vanta un dispositivo attuativo sul pronunciamento della Corte Costituzionale in relazione alla proporzione tra spese e entrate») e ha evidenziato come il tetto di spesa del bilancio del 2014, per la Regione sarda, sia il medesimo di quello stabilito per il 2013. Sabatini ha concluso definendo “storico” l’accordo sottoscritto dal presidente Pigliaru sul patto di stabilità ed il pareggio di bilancio.

Il consigliere Luigi Crisponi, dei Riformatori sardi, ha preso spunto da alcune vicende nazionali per evidenziare, da un lato, le lacune della maggioranza e dall’altro la slealtà dello Stato nei confronti della Regione «che produrrà una Sardegna povera, come quella delle calamità naturali, ancora più impoverita nel suo percorso di sviluppo, per prima agnello sacrificale rispetto a logiche del governo, apripista nel panorama regionale per porgere la testa sotto la ghigliottina». La democrazia, ha poi osservato, prevede anche la protesta legittima e democratica, «come quella che abbiamo fatto ieri, perché crediamo che la nostra specialità va mantenuta».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, nel proclamarsi contrario all’ordine del giorno del consigliere Truzzu, ha dichiarato che «siamo di fronte ad un accordo importante che consentirà alla Sardegna di uscire dalla secche in cui il centro destra ha contribuito a infilarla; stiamo cercando di imboccare strade nuove consapevoli del fatto che non abbiamo la verità in tasca». Ricordando alcune vicende della precedente legislatura in materia di entrate e finanza pubblica, Cocco ha sottolineato che «alla fine il prodotto è negativo, mentre questa strada consentirà alla Sardegna di poter contare su risorse immediate e spendibili».

Il consigliere Modesto Fenu (Zona Franca), citando alcuni passaggi delle dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru che sottolineavano l’importanza della collaborazione con l’opposizione per un fronte comune nei difficili rapporti con lo Stato, ha detto che questo appello la minoranza lo ha accolto concretamente, come dimostrano gli atti del Consiglio. Ma allora, si è chiesto, «perché, percorrendo una strada innovativa come dice il collega Cocco che coinvolge il futuro della Sardegna, il Consiglio non è stato coinvolto nelle decisioni, perché ha rifiutato un mandato pieno che gli avrebbe dato più forza?»

«Non stiamo parlando di un contributo qualunque – ha aggiunto Fenu – ma di un patrimonio enorme di risorse della Sardegna; era doveroso e giuridicamente corretto che Pigliaru andasse a Roma solo con un mandato pieno del Consiglio, senza il quale la posizione della Regione è risultata sicuramente più debole».

Daniele Cocco, capogruppo di Sel ha ricordato all’Aula l’ordine del giorno votato in Consiglio qualche settimana fa con il quale si dava mandato al presidente Pigliaru di andare a trattare con il governo nazionale sul patto di stabilità. «Oggi – ha detto Cocco – si discute di un argomento vecchio. Pigliaru ci convince ancora di più della bontà del lavoro fatto quando dice che lo Sato sarà obbligato ad essere leale e a rispettare i patti e se questo non avverrà non ci saranno tentennamenti. Quella firmata dalla Regione con lo Stato è una buona intesa».

Ugo Cappellacci, dopo aver annunciato il suo voto a favore dell’ordine del giorno, ha espresso un giudizio negativo sull’accordo Stato-Regione in materia di finanza pubblica. «E’ un accordo che lede la nostra autonomia – ha attaccato l’ex Governatore – la Sardegna diventa la prima Regione speciale che rinuncia a disciplinare il suo bilancio con una propria legge di contabilità». Cappellacci ha poi evidenziato le difficoltà a confrontarsi in un clima di forte tensione che vede maggioranza e opposizione su fronti contrapposti. «Faccio una proposta al presidente Pigliaru – ha concluso l’esponente di Forza Italia – se alla fine del 2015 i numeri dovessero darle ragione la ringrazierò pubblicamente, ma le chiedo di avere il coraggio e l’umiltà di fare altrettanto. Nel 2013 la Sardegna ha riscosso 7,4 miliardi di euro e pagato altrettanto. Se questi numeri non dovessero essere rispettati ammetta il suo errore e di scenda dal suo piedistallo».

Per Annamaria Busia (Centro Democratico), le questioni poste dalla minoranza sono strumentali e in malafede. Busia ha quindi ricordato i passaggi della “vertenza entrate” fatti nella scorsa legislatura. «Cappellacci si è occupato dalla vertenza subito dopo il suo insediamento ma è stato subito stoppato dal governo amico – ha detto il consigliere del Centro Democratico – poi si è passati alla fase della norme di attuazione affidate alla commissione paritetica. Anche in questo caso non si è ottenuto nulla. Solo alla fine – ha concluso Busia – si è deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale. Questa è la vera storia, la documentazione è agli atti e si può reperire sul sito del Ministero degli Affari regionali».

Voto favorevole all’ordine del giorno è stato annunciato anche dal consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa: «Non posso non rilevare – ha affermato – che da un clima di trionfalismo siamo passati a un clima di dubbio come è emerso dall’intervento del presidente Pigliaru». Cossa si è detto perplesso per questa “transazione” che ha visto la rinuncia unilaterale da parte della Regione ai ricorsi e a eventuali esiti positivi delle sentenze senza ottenere niente dal governo. «Annuncio il mio voto favorevole – ha affermato il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino – per le troppe lacune che ha l’accordo siglato dal presidente. Penso, assessore Paci, che voi con questo accordo non abbiate mancato di rispetto alla bandiera come non lo abbiamo fatto noi con la nostra protesta. A qualche collega della maggioranza dico  che non siamo stati neanche dei pagliacci». Fasolino ha poi aggiunto: «Vorrei capire dalla Busia dove vedete la malafede. Il nostro obiettivo era quello di farvi guardare bene dentro questo accordo». Secondo Fasolino la Giunta ha un atteggiamento di chi deve finire la legislatura quest’anno. «Avrei voluto sentire i commenti dei sovranisti se un accordo così l’avessimo fatto noi con il Primo ministro». Immediata la risposta da parte dei sovranisti con l’intervento del consigliere Emilio Usula (capogruppo di Soberania e Indipendentzia-Rossomori) che ha ribadito la piena fiducia nell’operato della Giunta e nel presidente Pigliaru e ha invece ricordato che i cittadini, che stanno fuori dal Consiglio, vedono un atteggiamento incomprensibili e inutili perdite di tempo.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha domandato polemicamente ai rappresentanti della maggioranza «quale mandato abbia ricevuto il presidente della Giunta per siglare l’accordo con il governo sul patto di stabilità». Rubiu ha definito l’accordo «un vero attentato all’Autonomia» ed ha sottolineato che «il presidente della Regione non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio». L’esponente dell’Udc si è quindi rivolto all’assessore dei Trasporti per lamentare lo scarso coinvolgimento del Consiglio nella ormai imminente formulazione di nuovi accordi in materia di trasporti con le compagnie e lo Stato. Rubiu ha concluso il suo intervento dichiarando il voto a favore dell’ordine del giorno n. 1 (Truzzu e più).

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato il voto a favore dell’ordine del giorno presentato dalle opposizioni ed ha argomentato in premessa come «il vero problema della discussione sul patto di stabilità sia rappresentato dall’assenza della politica». «Il Consiglio regionale è stato esautorato – ha spiegato l’esponente della minoranza – e non si era mai visto un presidente della Giunta che impegna la Regione con lo Stato senza munirsi del sostegno e del parere del Consiglio». Pietro Pittalis, rivolgendosi direttamente all’assessore della Programmazione, ha citato Aldo Moro per riferirsi alla “democrazia difficile”. «Alla politica – ha aggiunto il capogruppo Fi – non si chiedono solo doti di buona amministrazione ma si chiede di più, di adeguare l’azione alla realtà». L’errore commesso dall’esecutivo – a giudizio di Pittalis – è rappresentato dal non aver fatto prevalere la “realtà” e cioè gli interessi e i bisogni dei sardi. Pittalis ha quindi domandato all’esecutivo come potrà dare risposte a partire dal prossimo settembre agli Enti Locali, a chi perde gli ammortizzatori sociali, o alle richieste di nuovi investimenti. «Le risposte sono quelle di quest’accordo?», è stata la conclusione del capogruppo che ha insistito: «Con quest’accordo si alimenta la crisi che pervade il sistema economico sardo».

Non essendoci altri iscritti a parlare per dichiarazione di voto, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque posto in votazione, con procedura elettronica palese,  l’ordine del giorno n. 1 (Truzzu e più). Concluse le operazioni di voto, il presidente dell’Assemblea ha proclamato l’esito della votazione: «Presenti 54; votanti 53; favorevoli 19; contrari 34; astenuti 1. Il Consiglio non approva».

Si è quindi passati alla votazione dell’ordine del giorno n. 2 (Cocco Pietro e più) sull’accordo Stato-Regione sul patto di stabilità. Nel documento, sottoscritto da tutti i capigruppo della maggioranza, è espressa condivisione del percorso seguito nell’affrontare la vicenda e si manifesta «pieno sostegno all’azione del Governo regionale anche per la volontà di avviare il percorso per l’attuazione dell’autonomia fiscale della Sardegna».

Il presidente del Consiglio Ganau ha invitato la Giunta ad esprimere il suo parere.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, illustrando il parere favorevole della Giunta, ha assicurato che l’Esecutivo metterà in campo tutte le iniziative necessarie «per mettere in sicurezza l’accordo di fronte a possibili comportamenti di non leale collaborazione dello Stato a partire dalla scrittura delle norme di attuazione». Pigliaru ha poi raccolto la sfida del consigliere Capellacci e riconoscere gli errori nel caso si verificassero: «Metto la faccia in tutto quello che faccio – ha affermato il presidente della Regione – sono prontissimo ad ammettere eventuali errori ma sono certo che non sarà così, la faccia la mettiamo tutti fino in fondo ed primo passo sarà proprio quello di definire norme di attuazione che diano a tutti regole chiare sulle entrate della Regione».

Il consigliere Alessandra Zedda, annunciando il voto contrario all’ordine del giorno, ha evidenziato che i contenuti dell’accordo Stato-Regione somigliamo ad «una cambiale in bianco ad uno Stato che non sta certamente trattando bene la Sardegna». Perché, ha chiesto, «lo Stato chiede l’abrogazione di una legge regionale che davvero ha aperto un percorso di autonomia finanziaria, con modifica dell’art. 10 dello Statuto e dell’Irap, perché la chiede dopo la sanatoria di 2013, l’accordo sul 2014 ed il nuovo corso previsto per il 2015? Riconosciamo l’onestà intellettuale del presidente  Pigliaru ma cambiali in bianco non ne firmiamo a nessuno».

Il consigliere Stefano Tunis, di Forza Italia, ha invitato l’Aula a «dare un percorso logico a quello che si sta facendo, nell’accordo c’è scritto che c’è una contropartita, la rinuncia ai ricorsi e soprattutto agli strumenti per affermare in futuro le vere ragioni dell’autonomia regionale». «Anche alcuni della maggioranza se ne rendono conto – ha aggiunto – ma non sembrano consapevoli del fatto che con queste premesse spazio per ulteriori risultati non c’è n’è più, perché è stata azzerata ogni leva». Forse l’alternativa potrebbe essere quella del recupero di una forte unità dei sardi, «ma la maggioranza non la vuole ricercare, nonostante importanti pagine della precedente legislatura scritte da tutti, come la mobilitazione contro la chiusura del craking di Porto Torres».

Voto favorevole all’ordine del giorno ha annunciato Annamaria Busia. «Questo risultato è importantissimo – ha detto il consigliere del Cd – perché consente l’adeguamento del Patto, la definizione delle norme di attuazione e, soprattutto, afferma la volontà di arrivare all’autonomia fiscale della Sardegna attraverso l’istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate».

Paolo Truzzu (FdI), dopo aver ribadito la sua stima nei confronti del presidente Pigliaru «che conosco da quando frequentavo la facoltà di Scienze politiche dove ho avuto l’opportunità di apprezzare la sua onestà intellettuale e la sua competenza») ha espresso dubbi sul mancato coinvolgimento del Consiglio. «Quelle che avanziamo oggi – ha detto Truzzu – non sono osservazioni fatte in malafede. Siamo in difficoltà, come sono in difficoltà le altre forze politiche. Chiedo a Sel quando inizierà a raccogliere le firma contro il pareggio di bilancio regionale visto che le sta raccogliendo per quattro referendum sul pareggio di bilancio statale».

Paolo Zedda (Rossomori), intervento come di consueto in lingua sarda, ha chiarito il perché del voto a favore dell’ordine del giorno. «Votiamo sì per due ragioni. La prima: i sardi con questo accordo staranno meglio, abbiamo ottenuto la possibilità di spendere 320 milioni in più, forse è poco, forse si poteva ottenere di più, sicuramente si poteva ottenere di meno. La seconda ragione – ha proseguito Zedda – è che siamo riusciti a mettere in piedi un progetto sovranista: l’istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate. E’ lo strumento che consentirà di fare bene i conti ed essere sicuri che l’accordo sia vantaggioso per la Sardegna. Stiamo imparando ad essere padroni in casa nostra, ad avere coscienza di poter ottenere l’autonomia fiscale. Oggi votiamo a favore, è una bella giornata».

Intervento in limba anche da parte del consigliere del Psd-Az Angelo Carta. «Per un attimo ho pensato di votare a favore di questo ordine del giorno – ha  detto Carta – perché  mi sembrava ci fosse un segnale di autonomia. Ho pensato: questo odg non è stato scritto il Pd ma dai partiti autonomisti, perché esprime il desiderio di arrivare a un livello più alto di autonomia. Poi però mi sono accorto che in questo documento c’è  di tutto e di più. Del progetto dell’Agenzia sarda delle entrate si parla da tempo, qui invece non c’è un progetto sovranista, c’è tutto il contrario di quello che noi pensiamo». Il Consiglio, secondo Carta, deve osare di più «deve agire in modo unitario per parlare di autonomia e sovranismo. Siamo fermi a quanto accaduto nei passati 60 anni. Bisogna muoversi meglio, altrimenti lo Stato ci sovrasterà (nos mandigat sos macarrones in conca)».

Ha, poi, preso la parola Christian Solinas, capogruppo del Psd’Az, il quale ha annunciato il voto contrario dei sardisti «perché non condividiamo le tre premesse». Solinas ha ricordato che la storia racconta di delegazioni ristrette che sono andate a trattare con il Piemonte per gli interessi della Sardegna con risultati non certo positivi. Solinas ha anche rilevato che la maggioranza tende a fare annunci, ma non ha ancora avviato alcuna riforma. Il vice presidente Eugenio Lai, sostituendo il presidente Ganau, ha dato la parola al consigliere del Pd, Roberto Deriu, il quale ha evidenziato che il presidente Pigliaru ha sconfitto “quel mostro” rappresentato dal #Patto di Stabilità, ricordando che da parte della maggioranza c’è la volontà di collaborare con l’opposizione. Voto favorevole è stato annunciato anche da Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia-PdS) il quale ha sottolineato come sia importante, da oggi in poi, con il risultato ottenuto costruire il futuro della Sardegna. Secondo Cherchi «l’accordo stabilisce che la ricchezza prodotta in Sardegna deve restare in sardegna, e con questo accordo lo Stato ha aperto la porta alla nostra sovranità tributaria».

Voto favorevole all’ordine del giorno n. 2 è stato dichiarato dal consigliere di Sel, Luca Pizzuto che ha sottolineato le differenze tra il pareggio di bilancio statale e quello regionale. «Il pareggio di bilancio al livello statale – ha spiegato Pizzuto – significa azzerare al debito pubblico che come è noto sostiene la spesa pubblica mentre il pareggio di bilancio per la nostra Regione, con quest’accordo, aumenta gli spazi di spesa facendo venir meno i vincoli del patto di stabilità». «Sel è favorevole all’accordo sottoscritto dal presidente Pigliaru, perché cancella i tetti di spesa imposti dal patto di stabilità e le sue conseguenze negative che ben conosciamo».

Ha dichiarato il voto contrario, invece, il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, che ha definito il modello del pareggio di bilancio «una vera e propria fregatura di Stato che la maggioranza difende strenuamente». Crisponi ha ricordato la «voracità» con cui lo Stato si è rapportato con la Sardegna e ha lamentato la continua «disattenzione verso i bisogni dell’Isola». L’esponente della minoranza ha concluso sottolineando che «l’Aula, in occasione dell’accordo sul patto di stabilità, si deve limitare ad ossequiare un mandato che arriva direttamente dal governo Renzi».

Il consigliere del gruppo Pd, Antonio Solinas, ha dichiarato voto favorevole e ha polemicamente ricordato all’opposizione che il centrosinistra è al governo della Regione da soli cinque mesi. Il presidente della Quarta commissione si è detto sorpreso «nel sentir parlare di difesa dell’Autonomia da chi, quando era al governo, ne ha fatto carta straccia». Solinas ha ribadito che l’attuale esecutivo «è impegnato a mettere rimedio ai disastri lasciati dal governo precedente» ed ha ricordato l’occupazione dell’Aula da parte del centrosinistra nella passata Legislatura «per convincere l’allora presidente Cappellacci ad aprire la vertenza entrate con governo nazionale». L’esponente del Pd ha poi affermato che l’esecutivo ha agito nel confronto con il governo Renzi nel rispetto dei pronunciamenti del Consiglio regionale e ha replicato al capogruppo dell’Udc in merito agli accordi in materia di trasporti: «Niente è stato ancora firmato e l’assessore ha il conforto della competente commissione consiliare».

Il capogruppo di Sardegna vera Efisio Arbau ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, dopo aver affermato che «non c’è bisogno di insistere per convincere chi è già convinto», ha ribadito il pieno sostegno al presidente della Regione nella vertenza entrate «anche per ciò che questa rappresenta per il futuro della Sardegna e per la sua capacità di voltare pagina». Nell’ordine del giorno, ha ricordato il capogruppo del Pd, «c’è un riferimento particolarmente significativo alla piena autonomia fiscale della Sardegna; non è un dettaglio, è un nostro obiettivo preciso, una strada nuova che vogliamo percorrere, chiediamo anche su questo un voto del Consiglio esteso alla minoranza che, secondo noi, potrebbe votare almeno questa parte»

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente dell’Assemblea ha invitato l’Aula a procedere alla votazione dell’ordine del giorno.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto la verifica del numero legale.

Il presidente Ganau ha precisato, sulla base del regolamento, che la verifica è contestuale alla procedura di voto col sistema elettronico. Successivamente, ha comunicato l’esito dello scrutinio relativo all’ordine del giorno n. 2: favorevoli 33, contrari 18, il Consiglio approva. Subito dopo ha sospeso la seduta; i lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 16.00.

Piras-Pigliaru 1 copia
La Giunta presieduta da Francesco Pigliaru, nella seduta odierna, ha preso atto del programma dei lavori presentato da #Igea per il periodo 1 luglio 2014-31 dicembre 2016 all’interno delle concessioni minerarie di Enna Murta (Acquaresi), Funtana Raminosa, Masua, Monte Agruxau, Nebida, San Giovanni, Sos Enattos (Lula), e altre minori per un importo complessivo di 29,5 milioni di euro. La delibera è stata presentata dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. 
L’Esecutivo ha approvato, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, il programma di promozione 2015 che comprende la partecipazione al Vinitaly di Verona e alla rassegna internazionale Sol dedicata al comparto oleario, l’organizzazione di un evento sul #Cannonau e altre iniziative. Verranno definiti successivamente i criteri di selezione per la partecipazione delle imprese agli eventi di promozione, nonché la ripartizione delle relative risorse, complessivamente oltre un milione di euro.
La Giunta regionale ha stanziato oltre un milione di euro per promozione e pubblicità istituzionale dei prodotti agroalimentari.
Il presidente, di concerto con l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro, ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale di supporto al responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione. La Giunta ha approvato.
Approvata anche la capitalizzazione della società Abbanoa da parte della Regione per complessivi 44,255 milioni di euro su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, il quale ha così ottenuto il mandato per esercitare il diritto di opzione entro il prossimo 2 agosto.
La Giunta ha approvato la proposta dell’assessore Virginia Mura di autorizzare l’Agenzia regionale per il Lavoro all’utilizzo di 500mila euro nell’ambito delle proprie economie di spesa per la realizzazione di attività propedeutiche al Programma Garanzia giovani, in attesa del trasferimento delle risorse ministeriali. Su richiesta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, l’esecutivo ha assegnato alla Asl 8 l’espletamento della procedura per l’affidamento del servizio informatico relativo alla formazione continua dei medici. Approvata anche la presa d’atto del Piano d’azione Rapporto annuale degli obiettivi di servizio, Raos, 2012 per il settore infanzia e gli interventi da realizzare con le risorse premiali su proposta dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci.
Presentata da parte dell’assessore all’ambiente Donatella Spano una serie di procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA). La prima, per la realizzazione di un impianto per il trattamento e recupero dei residui della pulizia stradale e rifiuti non pericolosi nel comune di Quartu Sant’Elena, non soggetta a ulteriore valutazione. La seconda, per il progetto di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica da 200 Kw, in ambito agricolo, nel comune di Pabillonis, che ha ottenuto giudizio positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni. La terza procedura riguarda sempre un’installazione di impianto eolico da 200 Kw, questa volta nel comune di Nulvi, da sottoporre a verifica. Non sarà invece soggetto a VIA il progetto di rinnovo dell’autorizzazione di una cava per lo sfruttamento di sabbie nel comune di Santa Giusta, località “Uccaria”, in provincia di Oristano. A Sassari imposta la procedura di valutazione per un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile eolica in ambito agricolo da 200 Kw con torre da 65 metri. Sempre a Sassari, un altro impianto da 200Kw nella località Monte Baldeumene sarà soggetto a VIA.

 

Morandi - Maninchedda 1 copia
La Giunta regionale ha deliberato la spesa di 40 milioni di euro per interventi urgenti per il ripristino di infrastrutture e opere pubbliche danneggiate dalle recenti alluvioni in Sardegna e per la mitigazione del rischio idrogeologico.
La delibera, che fa riferimento alla legge regionale 7/2014, è stata approvata su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda.
L’esecutivo ha approvato la proposta dell’assessore competente di destinare:
– 11 milioni e 750mila euro ai Comuni, a favore degli interventi per le opere pubbliche e le piccole infrastrutture danneggiate;
– 25 milioni e 250mila euro, per gli interventi urgenti per mitigare il rischio idrogeologico, con cui verranno messi in sicurezza 11 ponti, siti in prossimità di centri abitati;
– 2 milioni di euro per il comune di Olbia;
– 5 miloni per Olbia;
– 3,998 milioni per Bitti.
– 400mila euro alla Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo per gli interventi di consolidamento sulla strada Seulo-Villanovatulo;
– 600mila euro alla Provincia di Nuoro per interventi sulla strada provinciale Gadoni-Seulo;
– 200mila euro al comune di Sennori;
– 650mila euro al comune di Sorso per il ripristino di opere danneggiate dall’alluvione del 18 giugno scorso;
– 400mila euro al comune di Alghero per la messa in sicurezza del lungomare Dante e dei Bastioni;
– 350 mila euro al comune di Lula;
– 400mila euro al comune di Palmas Arborea per il ripristino di opere pubbliche danneggiate dall’alluvione del novembre 2013.
Alla delibera, inoltre, è allegato l’avviso pubblico con il quale vengono fissati i termini per la presentazione da parte degli enti locali di proposte per il ripristino di infrastrutture e di opere pubbliche danneggiate. Le proposte andranno indirizzate all’assessorato dei Lavori pubblici entro quindici giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul sito internet della Regione.

 

Morandi - Maninchedda 1 copia

L’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, ha accolto con soddisfazione la decisione della Procura della Repubblica del tribunale di Cagliari di rinunciare al ricorso per il fallimento di Abbanoa. 
«E’ un risultato importante – ha commentato Paolo Maninchedda – frutto soprattutto del lavoro svolto dalla Regione in questi quattro mesi.»
«L’obiettivo – ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici – è stato raggiunto grazie alla capitalizzazione della società portato a termine dalla Regione, al miglioramento della gestione, a un aumento degli introiti e alla rateizzazione del debito. Non meno importante è stato il ruolo dei sindacati che hanno garantito pieno sostegno all’azione di risanamento portata avanti dalla Regione.»
«Ora – ha concluso Paolo Maninchedda – si potranno liberare risorse finanziarie decisive per il miglioramento del servizio idrico e lo sviluppo della società.»

Palazzo della Regione 1 copia

Entro 120 giorni l’assessore della Sanità Luigi Arru presenterà alla Giunta la proposta di #rete ospedaliera regionale. Questa importante quanto attesa novità è emersa ieri pomeriggio, nella seduta di Giunta presieduta dal vice presidente Raffaele Paci (il presidente Francesco Pigliaru era assente perché poche ore prima è mancata la madre). Con l’approvazione degli indirizzi sull’applicazione degli atti aziendali di ASL e aziende ospedaliere, in materia di personale ed acquisti, presentati dall’assessore Luigi Arru, la Giunta regionale procede verso la riformulazione del quadro normativo ed organizzativo che ridefinirà l’assetto assistenziale regionale e stabilisce la priorità del contenimento della spesa. Alla presentazione della proposta di rete ospedaliera regionale, seguiranno i criteri per la definizione degli atti aziendali, cioè degli atti organizzativi delle Asl. Si mettono così le basi per il controllo della spesa, subordinando al monitoraggio della Regione i principali atti delle aziende che incidono sulla spesa. Sono misure indispensabili per rispondere alla situazione finanziaria e organizzativa disastrosa in cui il sistema sanitario sardo è stato trovato da questa giunta. 
Dalla sanità anche il programma di contrasto delle povertà, con interventi di sostegno al reddito e per il reinserimento sociale delle persone e famiglie in gravi condizioni di deprivazione. 15 milioni di euro vengono ripartiti tra i comuni che valuteranno le richieste in base alla disponibilità finanziaria, ammettendo cittadini e famiglie il cui ISEE non superi i 4.500 euro. 
Viene garantita inoltre la continuità delle attività svolte presso la #Clinica psichiatrica di Via Liguria a Cagliari. 
Sono due le delibere presentate dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura. Con la prima si dispone lo spostamento di risorse residue a favore dei beneficiari dei “Progetti integrati per lo Sviluppo locale” e “Progetti operativi per l’imprenditorialità Comunale” dei comuni virtuosi. La seconda proroga l’incarico dell’attuale commissario straordinario dell’Agenzia per il lavoro fino all’imminente nomina del prossimo Direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro e, comunque, non oltre 60 giorni. 
L’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha presentato la delibera che finanzia i programmi di mobilità studentesca internazionale (Erasmus Plus o sulla base di accordi bilaterali). Crescono in maniera progressiva in entrambe le università di Cagliari e Sassari gli studenti che se ne giovano, in sintonia con l’interesse regionale allo scambio di studenti e docenti sul piano internazionale. Ammontano a 3.220.000 euro le risorse stanziate, l’85% destinato alla realizzazione dei programmi, il restante 15% al miglioramento dei servizi. Prendendo atto della necessità di una ricognizione dei criteri di ripartizione delle risorse, la delibera ripartisce tra le università di Cagliari e Sassari in base al numero degli studenti che hanno usufruito dei programmi di mobilità. 
Recuperando risorse europee, procede con una seconda delibera il Progetto Scuola digitale, che si rafforza del software e relativa assistenza tecnica utile a completare l’Anagrafe dell’Edilizia scolastica e degli studenti, strumento attraverso cui troverà piena attuazione l’autonomia regionale in materia di dimensionamento scolastico. 
La Giunta ha approvato la proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci sulla presa d’atto della programmazione dei fondi europei 2014-2020, per i quali si aprirà, dopo il 22 luglio, un semestre di negoziazioni con la UE. La Giunta ha preso atto di quanto deliberato dal Consiglio regionale. 
L’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha proposto la nomina del commissario ad acta per l’approvazione della variante al Piano Urbanistico Comunale del comune di Villaputzu. 
In tema di difesa dell’ambiente, è stata approvata la proposta dell’assessore Donatella Spano per l’autorizzazione del personale dell’Ente Foreste ad effettuare interventi di valenza ambientale presso il comune di Baunei, sottolineando la necessità di approvare gli atti di indirizzo relativi alla riforma dell’Ente Foreste. 
Sono state approvate, inoltre, due procedure relative a verifiche ambientali (un impianto eolico da 200 KW presso Scano di Montiferro; proroga e rinnovo autorizzazione della cava località Su Narboni per la produzione di rocce ornamentali nel comune di Carbonia) e l’Intesa con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso sul Piano di gestione dei rifiuti dei porti di Portovesme, Portoscuso e Buggerru. 
In tema di agricoltura, le nuove disposizioni regionali per la gestione della Riserva regionale dei diritti di impianto viticolo, proposte dall’assessore Elisabetta Falchi, prevedono i criteri per la riassegnazione dei vigneti confluiti nella riserva regionale a seguito del mancato utilizzo, con una chiara premialità per i giovani. 
Per la messa in sicurezza degli edifici di culto, infine, sono stati approvati i criteri generali, proposti dall’assessore Paolo Maninchedda, per la programmazione relativa al milione e mezzo previsto nella Finanziaria 2014 cui i comuni, tenuti al cofinanziamento nella misura del 25%, e in base al principio della rotazione, potranno fare richiesta.

Giunta regionale 90
La seduta odierna della Giunta guidata da Francesco Pigliaru, riunita oggi nella sala di viale Trento. Due le delibere portate al tavolo dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. La prima ha riguardato il #Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis, che è stato autorizzato all’assegnazione temporanea ai Comuni di 13 unità lavorative, e la seconda il programma relativo a spese per il potenziamento dei Servizi fitosanitari regionali. Si tratta di un importo di circa 176mila euro per far fronte alle varie emergenze fitosanitarie: circa 111 mila euro sono destinati all’implementazione dei procedimenti del Servizio Fitosanitario sul Sistema Informativo Agricolo Regionale, e 65 mila euro sono assegnati all’Agenzia #Agris per il personale con competenze specialistiche diagnostiche dedicato all’attività del laboratorio.
L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu, ha presentato gli indirizzi per la predisposizione del disegno di legge in materia di governo del territorio, approvati dalla giunta. Secondo le indicazioni della delibera, «nel quadro normativo che si andrà a delineare dovrà assumere un ruolo fondamentale la parte dedicata alla pianificazione paesaggistica, in armonia alla convenzione europea del paesaggio, alle previsioni costituzionali e statutarie, alle disposizioni normative nazionali e regionali nonché, sul piano più strettamente politico, alle strategie tratteggiate nel programma di governo che considera il Paesaggio bene comune su cui si basa l’identità della Sardegna, indicando le finalità che si intendono conseguire nell’azione di governo, ovvero quelle di tutela, promozione e valorizzazione in un quadro di certezze per i cittadini e per gli amministratori locali». 
L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha presentato l’atto di indirizzo sull’#Igea: attraverso la delibera approvata viene dato mandato all’approvazione del bilancio in assemblea e si prevede, in prospettiva, una convenzione triennale che semplifica il rapporto tra la Regione e Igea.
La Giunta ha approvato inoltre la proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru che recepisce l’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome sulle Linee guida per l’adozione dei piani di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina, malattia infettiva e trasmissibile in grado di provocare danni ingenti agli allevamenti. Con una modifica al cronoprogramma, è stato inoltre definito il percorso che consentirà la certificabilità dei bilanci delle ASL secondo quanto disposto dal DM 1 marzo 2012.
La delibera presentata dall’Assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, infine, sull’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA) individua inadempimenti e criticità tali da condizionare regolarità e tempistica nella normale conduzione dell’Azienda, e dà avvio al procedimento per lo scioglimento anticipato del Consiglio di Amministrazione di AREA, assegnando dieci giorni di tempo per eventuali controdeduzioni. La giunta ha infine approvato alcune delibere di tipo legale.

 

Paolo Maninchedda, assessore regionale dei Lavori pubblici.

Paolo Maninchedda, assessore regionale dei Lavori pubblici.

L’assessore dei Lavori pubblici ha approvato la graduatoria e la ripartizione dei finanziamenti ai comuni per l’ampliamento e la costruzione di cimiteri, comprendente le 221 proposte pervenute, delle quali 10 sono state escluse in quanto pervenute in ritardo o incomplete oppure in quanto la percentuale di cofinanziamento indicata risulta inferiore a quella prevista dalla citata legge n. 1/1999 e dall’avviso pubblico.

Considerate le limitate risorse finanziarie disponibili in relazione alle richieste pervenute e l’esigenza di dare ai Comuni con maggiore difficoltà un margine di autonomia temporale che consenta loro una più serena pianificazione degli interventi futuri, l’assessore Paolo Maninchedda ha proposto di determinare il finanziamento nella misura del 70% della richiesta, per un importo massimo di euro 100.000. Questi finanziamenti, sebbene in misura ridotta, potranno consentire i primi interventi urgenti sia di realizzazione dei posti salma, sia di ampliamento delle superfici cimiteriali insufficienti.

La graduatoria rimarrà aperta per gli esercizi 2014 e 2015. 

Sono sedici i comuni del Sulcis Iglesiente presenti in graduatoria, due dei quali sono tra i cinquanta comuni che riceveranno i contributi.

Calasetta (13ª posizione) – Contributo concesso 100.000 euro

Gonnesa (29ª posizione) – Contributo concesso 100.000 euro.

 

Assemblea Nazionale PDS

Il coordinamento provinciale del Partito dei sardi per il Sulcis Iglesiente ha preso parte, insieme agli altri territori dell’Isola, all’assemblea nazionale del Partito che si è svolta ad Oristano il 29 giugno. L’assemblea è stata l’occasione per riflettere sui primi 100 giorni dell’esperienza di governo del Partito dei sardi, che esprime attualmente un assessore regionale (il presidente del partito, Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici) e due consiglieri regionali (Augusto Cherchi, impegnato anche nella commissione Salute e politiche sociali e Piermario Manca, che fa parte della commissione Attività produttive).

L’assemblea, coordinata dal segretario nazionale, Franciscu Sedda, ha evidenziato le iniziative del Partito, in particolare per quanto riguarda le questioni relative al rilancio di Abbanoa, alla vertenza Anas rispetto alle infrastrutture stradali della Sardegna, all’edilizia popolare ed alla gestione regionale delle dighe, esposte dal presidente Maninchedda. I due consiglieri, invece, hanno descritto le proposte di legge sul riordino della sanità sarda e sulle modalità di reclutamento nella Pubblica amministrazione, oltre ad alcune iniziative su agricoltura, ambiente e tematiche di interesse sociale ad ampio spettro in il partito è coinvolto insieme alle altre forze della coalizione. A dispetto dell’energica attività del Partito dei sardi in Giunta e in Consiglio, è stato evidenziato che l’azione del governo regionale stenta, in alcuni campi, ad esplicarsi in maniera fattiva.

Per il Sulcis, in particolar modo, rimane al palo l’annosa questione del famoso “Piano”, su cui il territorio aveva investito tanto in termini di energie, risorse umane e aspettative di crescita che sembrano, ad oggi, del tutto bloccate. Il segretario Franciscu Sedda, che prende parte attivamente ai tavoli aperti sulla vertenza “Piano Sulcis”, ha evidenziato che le difficoltà sembrano rimontare ad una impostazione troppo generica dell’intero impianto della misura, in cui interventi di per sé fattibili vengono subordinati alla realizzazione di altre azioni previste dal Piano, creando di fatto un corto circuito operativo. Sedda, e con lui il coordinamento provinciale, si impegnano ad una costante attenzione alle tematiche del Piano Sulcis, proponendo una fattiva collaborazione con tutti gli attori che partecipano ai vari tavoli e mettendo in campo le competenze e l’approccio concreto e fattivo che da più parti si riconosce al Partito dei Sardi fin dagli esordi della sua azione di governo.

L’assemblea ha messo in evidenza, inoltre, che rimangono aperte altre questioni delicate e fondamentali per il territorio del Sulcis: in primis la ricerca di una soluzione definitiva alle vertenze industriali, che permetta alle aziende madri e ai lavoratori delle ditte d’appalto di vedere aperte nuove prospettive di lavoro e di reddito. È assolutamente necessario, infatti, sfuggire all’avvilente susseguirsi di proroghe e deroghe degli ammortizzatori sociali, che riducono la questione industriale non a vertenza strategica ma a mera lotta di sopravvivenza, ed impegnarsi per un rilancio del lavoro come mezzo di riscatto e di affermazione della dignità del lavoratore. Intricata appare anche la vicenda della Carbosulcis, il cui piano di dismissione, approvato dall’Unione Europea, stenta a decollare, creando preoccupazione tra i minatori che temono di trovarsi, come successo ai lavoratori IGEA, nella condizione di dover lavorare ma di non percepire lo stipendio; situazione comune, questa, ad altre realtà del territorio, tra cui i lavoratori del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis, impegnati ormai da mesi in una difficile vertenza.

Morandi - Maninchedda 1 copia
Riparte finalmente il cammino che porterà la 131 alla classificazione come superstrada rendendola molto più sicura e quindi permetterà di viaggiare a 110 km/h e non solo a 90 come oggi. C’è stata infatti una svolta nella trattativa tra Regione e Anas sui lavori per la statale 131 “Carlo Felice”. L’accelerazione riguarda anche il completamento della statale 291, la quattro corsie Sassari-Alghero. Oggi, in un incontro definito “molto pragmatico” dall’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, a cui era presente, oltre al presidente dell’Anas Pietro Ciucci, anche rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, sono stati definiti e sottoscritti tempi chiari e stretti per la realizzazione delle principali incompiute che caratterizzano la viabilità dell’isola.

In particolare, per quanto riguarda la 131:

1. Il tratto di eterno cantiere con il restringimento che rallenta il traffico ormai da dieci anni dal km 23,885 (Nuraminis) al km 41 (Sanluri, svincolo di Villasanta) all’interno del primo lotto, quello che va da Cagliari al km 109, ha ora un preciso calendario d’azione:

– Per il tratto Nuraminis-Serrenti (km 23,885-32,412), sostanzialmente abbandonato con lavori svolti solo al 5% è prevista l’approvazione della progettazione entro il 30 settembre 2014, la gara d’appalto bandita entro il 15 ottobre da concludere entro il 28 febbraio 2015, la consegna dei lavori entro il 31 maggio 2015, l’entrata in esercizio entro il 31 dicembre 2016.

– Per il tratto da Serrenti a Sanluri con svincolo di Villasanta (km 32,412-41,000) sono stati concordati tempi stretti: svincolo di Villasanta, consegna lavori il 30 giugno 2014, conclusione dei lavori il 31 dicembre 2014; dal km 35 al km 41, conclusione procedure di gara il 25 luglio, consegna lavori il 31 luglio, entrata in esercizio dell’asse principale il 31 dicembre, conclusione dei lavori 31 gennaio 2015; dal km 32,412 al km 35, avvio procedure d’appalto e indizione della gara 30 giugno, conclusione gara 30 settembre, consegna dei lavori 15 ottobre, entrata in esercizio 30 aprile 2015.

2. Il resto della 131 (secondo lotto, dal km 109 al 149, e terzo, dal km 149 a Sassari) era fermo a una vecchia progettazione della Regione. L’Anas nel corso della riunione di oggi, si è impegnata ad aggiornare i progetti a proprio carico, condizione indispensabile per ottenere i finanziamenti, e a cofinanziare gli interventi d’emergenza, quelli sulle situazioni critiche, cioè gli svincoli pericolosi. Gli interventi più urgenti riguardano gli svincoli di Paulilatino, Macomer, Bonorva e Cossoine. I tempi: l’Anas si impegna a esaminare entro il 15 settembre lo stato delle progettazioni già predisposte dalla Regione per il secondo lotto ed entro il 15 novembre per il terzo lotto e a proporre un crono programma per l’aggiornamento dei progetti.

Gianluigi Rubiu 5 copia

Il capogruppo Udc in Consiglio regionale Gigi Rubiu ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, sui numerosi casi di slacci ed interruzione dell’erogazione sulle utenze domestiche Abbanoa. 

«Viste le numerose segnalazioni di cittadini utenti di Abbanoa, prevalentemente del Sulcis Iglesiente, ove manifestano totale disappunto per il comportamento dell’Ente Abbanoa che con un sistema coattivo interrompe l’erogazione idrica agli utenti ritenuti morosi, che siano questi famiglie con bambini, anziani– scrive Gigi Rubiu – e visto che la stragrande maggioranza dei casi la presunta morosità è frutto di errori di Abbanoa, di casi di letture errate, mal funzionamento degli impianti e della rete, e l’atteggiamento di Abbanoa nel persistere nell’interruzione di erogazione idrica delle utenze lasciando le famiglie prive di un bene di primaria importanza come l’acqua senza la possibilità di dialogo; considerato inoltre che si tratta di persone che in alcuni casi sono disoccupati, inoccupati, cassintegrati, pensionati, residente in un territorio in sofferenza economica e sociale, chiedo al presidente e all’assessore dei Lavori pubblici:

• di richiamare tempestivamente Abbanoa ad assumere un atteggiamento collaborativo con gli utenti, e si obblighi l’Ente a bloccare qualsiasi tipo di interruzione di erogazione idrica in attesa di un regolamento Regionale;

• trattandosi di un servizio essenziale, come il bene acqua per il consumo personale e per garantire la salute pubblica, sia garantito a tutti i cittadini residenti in Sardegna, che dimostrino di essere privi di lavoro e quindi di reddito;

• che si costituisca una Commissione permanente per verificare periodicamente l’operato di Abbanoa; 

• che si valuti se sussistono le condizioni di fatto e di diritto per procedere con una denuncia alle Autorità giudiziarie per “interruzione di pubblico servizio”;

• per tutti quegli utenti ove sussistano le condizioni economiche e la volontà di voler regolarizzare, si studi un sistema di rateazione di almeno 72 rate, come peraltro già previsto dalla Agenzia delle entrate.»