19 November, 2024
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Una formale segnalazione alla direzione nazionale dell’Anas sui gravi ritardi dei cantieri sulle strade statali 195 e 554 e l’immediata attivazione di due tavoli tecnici con amministratori, forze dell’ordine, Protezione Civile e 118 per individuare entro luglio soluzioni urgenti che consentano di superare le emergenze in particolare nella stagione estiva. Sono queste le decisioni prese dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Cagliari Tiziana Costantini su richiesta della Regione, per affrontare i problemi legati ai cantieri infiniti sulle cosiddette strade delle vacanze. Tempi certi per la fine dei cantieri, garanzie sulla sicurezza di cittadini e turisti, soluzioni immediate per affrontare nel miglior modo e con meno disagi possibile la stagione estiva sono state le richieste unanimi degli amministratori presenti. E mentre le notizie sulla 554 sono moderatamente positive, con l’annuncio della riapertura della quattro corsie a ottobre, la fine dei cantieri sulla 195 è ancora molto lontana per problemi legati alla ditta che ha in capo i lavori.
Era stato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che allora aveva l’interim ai Lavori Pubblici, subito dopo aver incontrato il capo compartimento Anas per la Sardegna Valter Bortolan a scrivere al prefetto Tiziana Giovanna Costantini lo scorso 13 giugno per chiedere la convocazione urgente del Comitato. Oggi Raffaele Paci ha partecipato insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, alla presenza dei dirigenti Anas, di sindaci e assessori della zona interessata (Capoterra, Domus de Maria, Pula, Sarroch, Villa San Pietro, Maracalagonis, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai, Villasimius) e delle forze dell’ordine. Raffaele Paci ed Edoardo Balzarini hanno consegnato al prefetto un report stilato sulla base della situazione attuale con la collaborazione dei sindaci, che fotografa nel dettaglio le problematiche più urgenti e chiede l’intervento della Prefettura su due fronti: i rapporti con l’Anas e l’attivazione di soluzioni tampone immediate che permettano di superare le criticità aggravate dall’arrivo della stagione estiva.
«La priorità assoluta dell’amministrazione regionale è la tutela della sicurezza dei cittadini e dei turisti che stanno arrivando sempre più numerosi con l’avvicinarsi dell’estate – ha detto Raffaele Paci -. Ma la situazione di queste strade è assolutamente inadeguata sia dal punto di vista della viabilità che della sicurezza, in caso per esempio di incidente e ambulanze che hanno urgenza di passare: siamo tornati indietro di vent’anni e questo non è in alcun modo sostenibile. Le tempistiche di realizzazione degli interventi si stanno protraendo oltre i termini inizialmente previsti in modo assolutamente inaccettabile, con notevoli disservizi anche alle attività economiche dell’area. Chiediamo perciò con forza ad Anas – ha concluso il vicepresidente della Regione – di mettere immediatamente in atto ogni iniziativa utile a superare queste condizioni di emergenza e garantire le indispensabili condizioni di sicurezza.»
«C’è un limite a tutto – ha dichiarato l’assessore Edoardo Balzarini riferendosi alle numerose sollecitazioni della Regione nei confronti di Anas rimaste senza risposta – non è tollerabile che la sicurezza delle persone sia ostaggio delle valutazioni economiche di un’impresa. Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che Anas debba procedere alla rescissione contrattuale, in assenza di risposte concrete dell’impresa entro luglio. L’amministrazione regionale a suo tempo chiese ad Anas una linea più decisa, oggi prendiamo atto che c’è una maggiore attenzione su questo aspetto. Si tratta di una decisione impattante ma eticamente obbligata: sollecitiamo una risposta entro il mese di luglio, non si può più perdere altro tempo. Per quanto riguarda le soluzioni immediatamente praticabili al fine di ridurre il più possibile i rischi e i disagi – ha aggiunto Edoardo Balzarini – proponiamo un tavolo tecnico che in un mese stabilisca come procedere, sulla base di proposte come l’implementazione della segnaletica, l’avvio di una attività informativa rivolta a residenti e turisti, il potenziamento del presidio delle forze dell’ordine sulle strade e la verifica della possibilità di percorsi alternativi.»
In particolare, l’intervento viene richiesto per la tratta dei lavori di costruzione della Nuova S.S. 195 “Sulcitana” – Tratto Cagliari – Pula (lotti 1° e 3° e opera connessa Sud) e dei lavori di ripristino di un tratto della Nuova S.S. 554, danneggiato a seguito di un evento franoso che ne ha comportato lo smottamento per circa 200 metri.
Nelle scorse settimane, l’ex assessore Paolo Maninchedda aveva coinvolto la Procura della Repubblica, inviando segnalazioni sulla pericolosità ed i rischi legati alle due strade.

 

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Le dighe saranno più sicure e funzionali, i porti più efficienti ed adeguati alla crescente domanda turistica, grazie alla programmazione di 100 milioni di euro provenienti dal Patto per la Sardegna sottoscritto nel mese di luglio 2016, presentata oggi, a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dagli assessori Raffaele Paci ed Edoardo Balzarini e dall’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu. 50 milioni saranno destinati alle dighe, per un piano di manutenzione straordinaria senza precedenti per strategia e investimenti, e altri 50 milioni alla rete portuale, intervento atteso da decenni.
«Sono i due più corposi interventi per le dighe ed i porti degli ultimi decenni: ci eravamo impegnati a portare a compimento una serie di incompiute e lo abbiamo fatto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Viene realizzato così un altro pezzo del Patto con il Governo, con il quale diamo risposte mirate alle diverse esigenze territoriali attraverso un efficace coordinamento tra i diversi strumenti di programmazione, fonti finanziarie e soggetti istituzionali. Questa è anche l’occasione per dare il benvenuto al nuovo componente della nostra Giunta, una scelta che garantisce continuità al lavoro fatto sinora –  ha aggiunto Francesco Pigliaru, ringraziando il predecessore Paolo Maninchedda -. Tanto altro è stato avviato e spetterà a Edoardo Balzarini portarlo a concretezza.» Impegno subito confermato dal neo Assessore, già Direttore generale dello stesso assessorato, che ha dichiarato di voler seguire «obiettivi in linea con quelli della Giunta e del precedente assessore e puntare ad alcune specificità tra cui garantire il trasferimento delle enormi risorse finanziarie che derivano dal Patto per la Sardegna e consentire il loro utilizzo all’interno dell’arco di questa legislatura».
In qualità di assessore ad interim dei Lavori pubblici, è stato l’assessore Raffaele Paci a portare la delibera all’attenzione della Giunta«con gli interventi sulle dighe raggiungiamo due risultati estremamente importanti: la sicurezza a tutela dell’incolumità umana e la maggiore efficienza, soprattutto in condizioni di siccità, grazie alla maggiore capacità di invaso che permetterà di fronteggiare le crisi nelle zone più a rischio – ha sottolineato Raffaele Paci -. A proposito del finanziamento per porti più moderni, sicuri e funzionali, la Giunta, ancora una volta dimostra forte attenzione per una zona in particolare difficoltà come il Sulcis e garantisce interventi su numerosi altri porti che potranno così diventare decisivi nell’economia turistica dei Comuni che li ospitano e di conseguenza dell’intera Sardegna».
Più sicure, più funzionali, più efficienti: per le dighe della Sardegna si apre una fase tutta nuova. Gli interventi programmati sono complessivamente 46 e sono suddivisi in tre tipologie: riqualificazione funzionale delle opere di sbarramento per il superamento delle criticità strutturali nei serbatoi con limitazioni di invaso (34 interventi per un totale di 28 milioni e 45mila euro): in questo modo, realizzati i lavori di messa in sicurezza necessari, verrà notevolmente aumentata la capacità consentita e dunque superati i problemi legati alle restrizioni della quantità d’acqua; messa in sicurezza e dismissione (2 interventi da 11 milioni e mezzo) delle dighe che, pur essendo in capo alla Regione, non sono direttamente di proprietà di Enas; messa in sicurezza delle dighe del sistema idrico multisettoriale regionale (SIMR), ovvero di quelle dighe gestite da Enas che forniscono acqua contemporaneamente per uso potabile, irriguo e industriale: 10 milioni e 455mila euro suddivisi in 10 interventi. Tutti gli interventi saranno attuati attraverso il ricorso ad apposite convenzioni da stipulare con i soggetti attuatori, principalmente Enas.
Un investimento importante destinato a completamento, riqualificazione, ampliamento ed efficientamento dei porti principali della Sardegna dopo una ricognizione completa sull’intero territorio. Dei 50 complessivi, 22 milioni finanziano interventi che fanno parte del “Piano Sulcis”: si tratta in particolare di opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo fondali del porto di Sant’Antioco per 12 milioni; realizzazione di nuovi attracchi per i traghetti e dragaggio dei fondali del porto di Carloforte per 4 milioni e opere di sottoflutto, banchinamento ed escavo fondali del porto di Calasetta per 6 milioni. Del restante importo, 2 milioni sono destinati al completamento di interventi già previsti dal mutuo infrastrutture; 10 milioni e 150mila euro a interventi per i quali sono già disponibili i progetti (Marina di Perd’e Sali, Porto di Stintino, Porto Corallo, Cannigione, La Caletta, S. Maria Navarrese, Marina di Alghero); 5 milioni per il ripristino dei danni alle opere di difesa portuali (Castelsardo, Isola rossa, Porto Corallo) dopo le violente mareggiate causate dagli eccezionali venti di burrasca che hanno colpito il nord dell’isola in particolare il 6 e 7 marzo scorsi; 10 milioni e 850mila euro al porto di Buggerru per risolvere, fra gli altri, i problemi di insabbiamento.

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Edoardo Balzarini è il nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, subentra al dimissionario Paolo Maninchedda. Il presidente Francesco Pigliaru e il Partito dei Sardi hanno concordato sulla necessità di proseguire e valorizzare l’importante lavoro svolto negli ultimi tre anni presso l’assessorato dei Lavori pubblici ed hanno condiviso che l’ing. Edoardo Balzarini, attuale Direttore Generale dell’assessorato dei Lavori pubblici, “dirigente stimato e di comprovata esperienza”, sia la figura più idonea a ricoprire l’incarico di assessore. Il decreto di nomina è stato firmato questa mattina dal presidente Francesco Pigliaru.

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Nella seduta di ieri il Consiglio dei ministri ha impugnato la Legge di stabilità appena approvata dalla Regione e nella maggioranza di centrosinistra si leva forte la protesta del Partito dei Sardi, la forza politica dell’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, dimessosi 10 giorni fa.

La contestazione riguarda una norma sull’attribuzione del salario accessorio del personale operante presso la Centrale regionale di committenza. Secondo l’interpretazione del CdM, la Finanziaria regionale viola l’art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione, che riserva alla competenza dello Stato l’ordinamento civile e, quindi, i rapporti di diritto privato regolabili dal Codice civile (contratti collettivi). Un’altra norma, prevedendo autorizzazioni di spesa prive di copertura finanziaria, viola l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione.

«Adesso basta, abbiamo bisogno di altre conferme per battere finalmente un colpo decisivo ed energico con Roma? – tuona Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale -. È giunto il momento di assumere una posizione più ruvida con chi non fa altro che ricordare, a colpi di impugnazioni, chi è lo Stato e chi il suddito. Tanto più che quando a Roma si parla di Sardegna si usano sempre due pesi e due misure. Il Consiglio dei ministri non ha dimostrato ieri altrettanta solerzia nei confronti della legge finanziaria del Friuli, passata indenne all’esame del Governo Gentiloni.»

«Vogliamo che anche con la Sardegna sia utilizzato il metro che si usa per il Friuli nella spesa sanitaria, nella continuità territoriale, nei trasferimenti, nelle norme programmatiche sull’Agenzia Sarda delle Entrate che da noi vengono castigate ma, se le scrive il Friuli, sono tollerate – aggiunge Gianfranco Congiu -. Vogliamo che Ottana sia inserita nel SIN, bonificata e riconvertita.»

Il capogruppo del PdS si rivolge direttamente al presidente della Giunta regionale: «Caro presidente Pigliaru, mi sono chiesto ripetutamente quale potesse essere quel gesto forte che accompagnasse la tua risposta alle nostre quattro richieste di qualche giorno fa. Non penso più che sia sufficiente “saperti presente” sul tema degli accantonamenti, delle deroghe agli aiuti di stato, dell’iniquità di un modello elettorale che castra le possibilità di rappresentanza di un popolo. Batti un colpo serio e decisivo e chiedi a Gentiloni che apra nell’Isola, quel confronto sul caso Sardegna che non può più essere ridotto a una sorta di minuetto, tutto cipria e inchini, con gli uffici governativi romani. Anche perché per ballare il minuetto bisogna essere in due. E pare che il governo, finora, non abbia molta voglia di ballare».

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I capigruppo dell’opposizione, Pietro Pittalis (FI), Gianluigi Rubiu (Udc), Angelo Carta (Partito sardo d’azione), Attilio Dedoni (Riformatori Sardi) e Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), hanno chiesto al presidente Gianfranco Ganau la convocazione urgente del Consiglio regionale affinché il presidente Francesco Pigliaru riferisca in aula sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici.

«E’ ormai evidente una situazione di crisi strisciante all’interno della coalizione di centrosinistra – concludono i leader dell’opposizione – ed occorre fare chiarezza sui motivi che hanno indotto le dimissioni dell’assessore Paolo Maninchedda.»

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Dopo le dimissioni di Paolo Maninchedda, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha assegnato l’interim dell’assessorato dei Lavori pubblici all’assessore della Programmazione Raffaele Paci. L’interim, affidato a Paci in qualità di vicepresidente della Giunta regionale, «si prolungherà per il tempo necessario a dare seguito al confronto con il Partito dei Sardi e la coalizione per confermare il buon lavoro fatto finora e proseguire l’esperienza di governo intrapresa insieme». Il decreto di nomina sarà firmato domani.

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C’è fermento, nella coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru, dopo le dimissioni di Paolo Maninchedda da assessore dei Lavori pubblici. Le interlocuzioni con il presidente della Giunta sono state attivate . si legge in una nota – ma «il Partito dei sardi non andrà a bussare alla porta del governatore per negoziare assessorati o alcunché». Il capogruppo Gianfranco Congiu e il segretario nazionale, Franciscu Sedda, escludono trattative al ribasso con il presidente Pigliaru e con gli alleati del centrosinistra ma rilanciano, invece, quello che definiscono il “punto centrale” della questione politica e cioè il rapporto tra la Regione sarda e lo Stato italiano che – a giudizio di Congiu e Sedda – «dovrà abbandonare “lo stile British” e la via negoziale per prendere le forme di una vera e propria “rivoluzione civile”».

Il giorno dopo l’addio all’esecutivo del leader Pds, Paolo Maninchedda, il gruppo consiliare e la segreteria confermano la permanenza nella maggioranza ma chiedono un rilancio sui temi dell’autogoverno e della sovranità e propongono una grande mobilitazione a Roma il 24 ottobre, in occasione della pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità delle norme contenute nell’articolo 3 della legge regionale istitutiva dell’agenzia sarda delle entrate. «Ci piacerebbe che il presidente Pigliaru – ha detto Franciscu Sedda – si ponesse dinanzi a questa e ad altre questioni, come un vero capopopolo, a difesa della democrazia, delle istituzioni e degli interessi della Sardegna».

«È tempo di affrontare il caso Sardegna – ha aggiunto il capogruppo Gianfranco Congiu – ed è questa la vera questione aperta che ci vede contrapposti allo Stato italiano. Questa è la battaglia che deve unire l’Isola e che deve essere combattuta fin da subito dalla Regione e dai parlamentari eletti in Sardegna.»

I vertici del Pds hanno quindi confermato «una riflessione in corso in vista di una verifica delle condizioni politiche in seno alla maggioranza» e sui tempi dell’interim al presidente delle deleghe dei Lavori Pubblici non hanno escluso tempi lunghi («almeno come quelli che hanno riguardato, di recente, altri assessorati»).

Franciscu Sedda.

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, si è dimesso. Lo ha fatto inviando una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nella quale sottolinea che si tratta di dimissioni che hanno «radici personali», di essere «molto stanco» e di voler «riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare».

Nato a Sassari nel 1961, Paolo Maninchedda è professore Ordinario di Filologia Romanza, Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari.
Ha insegnato nelle scuole superiori, è stato editorialista dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna e direttore della rivista Bollettino di Studi Sardi. È stato consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura ed ha presieduto le Commissioni Permanenti Autonomia e Bilancio.

E’ fondatore, con Franciscu Sedda, del Partito dei Sardi, oggi secondo partito della coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru.

Ecco la lettera di dimissioni integrale.

Carissimo presidente,

ti prego di voler prendere formalmente atto di questa mia lettera, con la quale mi dimetto dalla carica di Assessore dei Lavori Pubblici.
Le mie dimissioni hanno radici personali: sono molto stanco. Le leggi e l’attività tipica dell’ufficio non consentono periodi di riposo per gli assessori.
Ti ringrazio moltissimo per la fiducia che hai riposto in me e non ho niente da rimproverarti.
Non riesco però a liberarmi anche da un senso di solitudine molto profonda, inestinguibile.
È vero che io ho tirato fuori Abbanoa dal tribunale fallimentare, ma Abbanoa non riguarda solo me come Assessore. Invece è iniziato una sorta di tiro al piccione personalizzante, un clima di mistificazioni che celano solo un grande desiderio di ritorno al passato, a quel passato che aveva creato la drammatica situazione che abbiamo affrontato nel 2014. Se si vuole tornare indietro lo si può fare, ma credo che lo si debba fare senza di me. Io porterò al PM Giangiacomo Pilia che mi interrogò appena nominato Assessore i cd con il risultato dei miei anni di lavoro. Da quel giorno in poi saranno altri ad assumersi altre e nuove responsabilità.

È vero che i primi cantieri nelle aree alluvionate li ho aperti e conclusi io con i dirigenti del mio Assessorato. Ma ora sembra che la salvaguardia di Olbia riguardi solo me: i ministeri si prendono tutto il tempo che vogliono, l’Anac pure; altre amministrazioni locali o si contrappongono o non riescono a svolgere i loro compiti e solo una ha dimostrato di avere le competenze e la determinazione giuste. Il rischio idrogeologico o è fronteggiato in modo corale o è una frontiera insostenibile per un solo assessorato e invece abbiamo faticato anche ad avere il personale necessario (che infatti attualmente è insufficiente).

È vero che abbiamo sbloccato tanti cantieri sulle strade sarde, ma è anche vero che la grande questione Anas è lì che incombe sul nostro futuro. Io non accetto che 2 miliardi di euro della Sardegna siano gestiti a Roma da un elefante burocratico tutt’altro che efficiente.
Non accetto che nessuno, dico nessuno, si sia mai chiesto perché gran parte dei lotti della Sassari Olbia siano stati assegnati a imprese che versavano in condizioni disperate. Ed è accettabile che adesso queste stesse imprese che hanno fatto le offerte per vincere gli appalti le vendano ad altri a condizioni sulla cui sostenibilità è sempre legittimo nutrire qualche dubbio? Eppure, nonostante tutte le proteste, tutto prosegue come se niente fosse, con una forte cortina di protezione governativa sull’Anas e nessuno schieramento collettivo sulle posizioni da me rappresentate.

È vero che ho lavorato tanto a mettere ordine in Area, ma è anche vero che, non essendo stupido, so perfettamente di non godere del consenso politico per smontare l’antica e mai sopita articolazione dell’azienda abitativa della Sardegna in sultanati indipendenti coincidenti con i vecchi Iacp. Ho fatto una fatica immensa per fare le prime ristrutturazioni a Sant’Elia e per farne partire delle altre, ma sono drammaticamente solo, immerso in un oceano di burocrazia, di immobilismi standardizzati, di abitudini inveterate.
Voglio anche aggiungere alcune ragioni psicologiche e culturali.
Mi sento particolarmente isolato, all’interno della Giunta, nel percepire come straordinariamente dannosa per la Sardegna la crisi dello Stato italiano. È uno Stato disordinato, violento, immobile, con strutture istituzionali anacronistiche dotate di poteri esorbitanti e interdittivi, che non riesce a produrre ricchezza, che minaccia continuamente le libertà individuali, che ha rinunciato ad investire in educazione, in conoscenza e in solidarietà.

È vero che Giunta e maggioranza, trascinati dal Partito dei Sardi, hanno iniziato a muoversi su terreni nuovi attraverso la legge per l’Agenzia Sarda delle Entrate e i rapporti internazionali (con la Corsica e le Baleari, con l’UE, con la Cina…) ma la gravità delle conseguenze di questa crisi strutturale della Repubblica italiana non è entrata a pieno nell’ordine del giorno e nella coscienza della Giunta, lasciandomi una sensazione di solitudine nel percepire l’urgenza di cambiamenti epocali per noi Sardi.
Sai bene, perché l’ho ripetuto diverse volte, che sogno e lavoro per una rivoluzione pacifica che ponga la questione sarda sotto il titolo di una questione di Stato, di libertà, di autogoverno.

La questione sarda è la questione dello Stato Sardo.

Una sola cosa rende credibili questi ideali: il sacrificio.

Ho patito profondamente, senza darlo a vedere, la faciloneria con cui in diversi ambienti politici, non solo dei partiti ma anche della Giunta, si è sostenuto che in fin dei conti ero pronto a accettare più o meno tutto da parte dei partiti e dello Stato italiano pur di mantenere il mio ruolo. Così, mentre lavoravo con dedizione per dimostrare che i Sardi possono governarsi meglio se si assumono integralmente la responsabilità del loro autogoverno, vi era chi mi rappresentava come un uomo di potere per il potere. Questa campagna per me calunniosa è stata ed è insopportabile.
Mi spoglio di tutti gli incarichi e le responsabilità istituzionali. Da domani riprendo servizio nell’Università, leggo, studio, scrivo e faccio conferenze.
Lo faccio a freddo, senza preparare alcunché.

Sono certo che questo non determinerà alcun problema al prosieguo del tuo governo: il Partito dei Sardi è un Partito dalle spalle forti e con un altissimo senso di responsabilità e penso non ti farà mancare il sostegno per rilanciare la sfida e mantenere l’impegno preso con gli elettori. Ma il partito di cui mi onoro di far parte è un partito di passioni, ricordatelo. Serve un cuore per parlare con loro, serve una bandiera non solo una tabella excel. Parlaci e sicuramente troverai il modo migliore per sostituirmi. Io starò lontano mille miglia dal negoziato. Noi abbiamo teorizzato l’indipendentismo di governo perché sosteniamo che dimostrare di saper fare educhi a far bene e a sapersi autogovernare. Ma abbiamo bisogno che simbolicamente il nostro desiderio di libertà e di autogoverno siano simbolicamente rappresentati. Pensaci.

È solo una scelta personale: voglio riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare.

So di darti un dispiacere, ma la decisione è presa.

Ti prego di prenderti cura di alcune cose in itinere che meritano la tua attenzione.
Difendi la Sardegna dall’Anas.

Entro luglio deve essere aperto il lotto 9 della Sassari-Olbia e il Lotto 3 della SS 195.
Porta in Aula la legge per l’Anas sarda e falla votare: senza di me ti sarà più facile. Magari riesci anche a far approvare la legge sugli appalti che invece, presentata da me, si copre di muffa in Commissione senza che alcuno se ne occupi.

Siamo ad un passo dal garantire alla Regione il possesso delle centrali Tirso 1 e Tirso 2. Non mollare la presa.

A fine mese usciranno i primi bandi di progettazione per le piste ciclabili: ti prego di non abbandonare questo grande piano che abbiamo costruito insieme.
I tecnici dell’assessorato stanno ultimando le istruttorie sulla misura 5.1.1. del Por dedicata ai canali tombati. È il primo intervento sulla maggiore situazione di pericolo dei nostri paesi: concludi la procedura.

È pronto il piano dei Porti: alcuni hanno bisogno di interventi urgenti.
È pronto il piano di 100 milioni di euro di manutenzione delle nostre dighe. Adottalo.
Area ha predisposto un piano straordinario di manutenzione della case popolari, a comiciare da Sant’Elia. Ci ho lavorato tanto. Avrei voluto vedere  tutte le palazzine popolari circondate dai ponteggi.

Lo farai tu.

Nei prossimi giorni Abbanoa presenterà i bandi per il triennio 2017-2020 per un ammontare di circa 300 milioni: aiutali, non lasciarli soli.

Certo della tua comprensione, ti saluto fraternamente

Paolo Maninchedda

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Sono destinati a due tipi di intervento i 2 milioni e 400mila euro stanziati dalla Regione e destinati ai cimiteri della Sardegna: ampliamento degli spazi e messa in sicurezza di strutture particolarmente a rischio. Quattrocentomila euro per quest’anno, un milione ciascuno per il 2018 e il 2019, la Giunta ne ha definito la programmazione.
«E’ un atto molto atteso dai Comuni che in più occasioni hanno sollecitato il nostro intervento, tanto che siamo già intervenuti con il mutuo infrastrutture per alcuni casi più urgenti e prioritari – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda -. Con questa programmazione destiniamo le risorse seguendo precisi criteri in base ai quali verrà preparato il bando ormai in dirittura d’arrivo al quale potranno partecipare i Comuni interessati.» 
Il criterio di ripartizione del finanziamento tra i Comuni richiedenti è basato su quattro priorità. La prima, l’effettiva necessità dei Comuni in base al tasso di mortalità degli ultimi cinque anni in rapporto ai posti disponibili; secondo, la percentuale di cofinanziamento, che in ogni caso non potrà essere inferiore al 10% della spesa prevista; terzo criterio, la rotazione: le priorità saranno assegnate ai Comuni che non abbiano mai ricevuto finanziamenti regionali negli ultimi 5 anni per la realizzazione di opere cimiteriali. Ultimo criterio, la necessità di messa in sicurezza.
Dopo questo primo impegno finanziario si prevedono ulteriori stanziamenti in fase di rimodulazione del mutuo infrastrutture.

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha approvato l’accordo di programma “Marghine al centro”, sottoscritto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci lo scorso 6 maggio a Macomer all’interno della programmazione territoriale. Nel progetto, che porta sul territorio 24 milioni di euro e coinvolge 10 Comuni con oltre 22mila abitanti, il Marghine si ripensa e costruisce il suo futuro puntando sul rafforzamento dell’identità locale come attrattore principale: percorsi naturalistici e culturali, più opportunità ai cittadini in accessibilità, istruzione, qualità della vita e del tempo libero anche attraverso un avanguardistico e itinerante Festival della letteratura sportiva e un gemellaggio con il Galles nel nome di Benjamin Piercy.
E’ stata accolta la proposta dell’assessore Luigi Arru per l’istituzione del Comitato di Organizzazione delle Reti Integrate (CORI). Avrà il compito di definire una metodologia per l’accreditamento dei centri specialistici nelle reti di cura, in termini di competenze, di processi (linee guida, PDTA) e di casistica prodotta (volumi e esiti), nonché delle metodologie di governo di queste, per garantire uniformità di gestione indipendentemente dalla patologia di riferimento e il coordinamento, sotto il profilo metodologico, dei comitati tecnici regionali deputati allo sviluppo delle specifiche reti integrate di cura.
Sempre su proposta di Arru, è stato approvato il programma straordinario di ricognizione degli operatori soggetti a registrazione e operanti a livello della produzione primaria di mangimi e operazioni correlate (somministrazione di mangimi ai propri animali, sia che detti operatori li producano o meno; trasporto, stoccaggio e manipolazione di prodotti primari nel luogo di produzione; miscelazione di mangimi per il fabbisogno esclusivo dell’azienda). Nominato, infine, il Commissario straordinario dell’IPAB Asilo Infantile San Vittorio di Tuili: è stato scelto Andrea Locci.
La Giunta, su proposta dell’assesore degli Affari Generali Filippo Spanu, d’intesa con gli assessori dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda e dell’Industria Maria Grazia Piras, ha istituito l’Unità di Progetto denominata “Efficientamento energetico”. L’attività della nuova struttura è legata all’attuazione del programma per il quale sono disponibili 30 milioni di euro e che prevede l’efficientamento energetico negli edifici pubblici e la realizzazione di “smart grid”. L’Unità di progetto opererà quale unico centro di responsabilità amministrativa e dovrà assicurare una efficiente gestione integrata delle risorse in capo agli assessorati dei Lavori pubblici e dell’Industria.
Nulla osta, come richiesto dall’assessore Giuseppe Dessena, ai bilanci di previsione 2017, pluriennale e alle relative integrazioni dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (I.S.R.E.) di Nuoro, come deliberato dal Consiglio di amministrazione.