Nei primi tre giorni di giugno, la Sulcispes parteciperà al 10° Memorial Barbagli Under 14.
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Si svolgerà nei primi tre giorni di giugno, a San Sepolcro in provincia di Arezzo, il decimo torneo internazionale di basket giovanile “Memorial Barbagli”, al quale parteciperà l’Under 14 della Sulcispes Basket Sant’Antioco, guidata dal coach Paolo Massidda. L’evento sportivo, organizzato dalla Dukes Basket San Sepolcro nell’anno in cui festeggia i sessant’anni di attività, è fra i più interessanti nel panorama nazionale cestistico giovanile, una tre giorni nei quali i ragazzi, giunti da tutta Italia ma anche da diverse città europee, si cimenteranno in mini-tornei divisi per categorie.
«Dalla rinascita della Sulcispes, avvenuta nel 2015, siamo ben lieti di annunciare che una delle nostre squadre del settore giovanile parteciperà ad un torneo internazionale di alto livello – afferma il presidente della Sulcispes Salvatore Ingrande – il lavoro che la società sta facendo, in termini di crescita sportiva a partire dai più piccoli è notevole e incrementa di anno in anno, tant’è che, con grande soddisfazione, gli iscritti alla scuola basket non fanno che aumentare. Fra gli obiettivi che la società si era posta – aggiunge Salvatore Ingrande – rientravano esperienze di questo genere, per cui oggi, grazie al lavoro svolto e considerate inoltre le difficoltà economiche che le famiglie attraversano, si parte con la fierezza di portare, per la prima volta, una squadra sulcitana a confrontarsi con altre realtà in un torneo internazionale.»
Anche la responsabile dirigente del settore giovanile biancoblu, Daniela Mancosu, è soddisfatta.
«Abbiamo fatto di tutto per fare in modo che i ragazzi potessero partecipare nonostante le difficoltà che si sono presentate nella realizzazione di questo progetto – spiega Daniela Mancosu – siamo fortemente convinti che questi tornei servano come crescita ed esperienza di vita e da dirigente, ma anche come mamma, sono veramente contenta, come lo sono d’altronde i ragazzi, il cui entusiasmo è alle stelle.»
«Tutto ciò è stato possibile – conclude Daniela Mancosu – anche grazie ai genitori che con la loro vicinanza e il loro ausilio ci hanno veramente dato una grossa mano d’aiuto per far sì che tutto andasse per il verso giusto.»