Il problema delle Motorizzazioni della Sardegna è arrivato in Parlamento.
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Il problema delle Motorizzazioni della Sardegna è arrivato in Parlamento. Dopo la denuncia e la lettera di Confartigianato Trasporti Sardegna al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, una interrogazione parlamentare è stata presentata da sette deputati, primo firmatario il sardo Nicola Bianchi.
«Quest’atto parlamentare finalmente squarcia il buio dell’ultimo anno sulle Motorizzazioni sarde – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e vicepresidente Nazionale dei Trasporti – ed è solo l’inizio di una situazione che deve essere risolta e che da troppo tempo sta creando disagi.»
L’associazione artigiana, solo pochi giorni fa, denunciò la situazione delle strutture e l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole, per chiedere “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”. Infatti, occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente “residuale” da non riuscire a garantire, in tempi “consoni e certi”, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti.
L’atto parlamentare, presentato anche dai deputati Paolo Nicolò Romano, Liuzzi, De Lorenzis, Spessotto, Dell’Orco e Carinelli, riepilogando la segnalazione presentata da Confartigianato Trasporti Sardegna, riassume le vicissitudini di quasi 2 anni di disagi vissuti dal personale delle Motorizzazioni, dalle imprese di trasporto merci, dalle autoscuole e dai cittadini nelle province di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano.
Il documento si apre ricordando come nell’isola sia in atto un »collasso del sistema delle motorizzazioni», «dell’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e di come Confartigianato Trasporti Sardegna abbia chiesto «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione».
Poi viene riportata la tempistica per esami di guida, immatricolazioni nuovi automezzi e revisioni (dai 6 ai 13 mesi), prosegue con l’insufficienza numerica del personale delle Motorizzzazioni, poi ancora sia con il mancato trasferimento del personale dalle ex Province verso i nuovi Enti, sia con l’annunciato, e mai avvenuto, passaggio di «14 unità lavorative verso le sedi periferiche dell’Ente» per concludere con i danni creati, a imprese, cittadini e scuole guida, dai lunghi tempi d’attesa
L’interrogazione ricorda anche i termini economici di questa paralisi. «A fronte di un consistente introito complessivo annuo, che si aggira attorno ai 12,4 milioni di euro, proveniente dalle quattro motorizzazioni sarde il servizio offerto appare, ad avviso degli interroganti, inadeguato: secondo recenti dati, circa un milione di euro arriva dalle revisioni dei mezzi pesanti, 1,2 milioni dagli esami per il rilascio delle patenti di guida, 6 milioni da immatricolazioni, reimmatricolazioni e duplicati di carte di circolazione e 4,2 milioni dalle revisioni delle auto nelle officine autorizzate che le svolgono sotto il controllo delle stesse motorizzazioni».
Il documento si chiude chiedendo al Ministro «quali iniziative urgenti si intenda adottare, rispettando l’impegno assunto, per far fronte in tempi rapidi e certi alle criticità esposte in premessa al fine del superamento delle problematiche emerse in seguito al passaggio di funzioni in materia di tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché gli imprenditori del settore non siano ostacolati nello svolgimento del proprio lavoro e i cittadini non debbano subire ulteriori disagi».
«Non ci accontentiamo più delle promesse – riprende il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – vogliamo risposte chiare, concrete e immediate dal ministro Del Rio”. «E, detto sinceramente – conclude Mellino – gli autotrasportatori, i cittadini e le autoscuole sono stanchi del continuo rimpallo di responsabilità. Ora è necessario trovare le risorse finanziarie per il personale e procedere senza indugio verso la regionalizzazione delle sedi».