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E’ stata nuovamente rinviata, come previsto alla vigilia, la presentazione dei sette assessori ancora mancanti nella Giunta regionale guidata da Christian Solinas. Il neo governatore, peraltro, stamane non ha partecipato alla terza seduta del Consiglio della XVI legislatura, perché a Roma per partecipare alle 15.00 al vertice sul Porto industriale di Cagliari in programma al ministero dei Trasporti, vertenza che interessa circa settecento posti di lavoro a rischio, 350 portuali più indotto. Sempre al ministero dei Trasporti, il governatore discuterà con il ministro Danilo Toninelli le soluzioni sulla continuità territoriale ad Olbia, soprattutto alla luce delle decisioni che oggi entro le 15 prenderanno Alitalia e Air Italy.
La seduta consiliare si è aperta con il discorso di insediamento del neo presidente del Consiglio, Michele Pais.
Ventitrè minuti di durata (dalle 11.22 alle 11.45); 10 cartelle in Times Roman corpo 16 per 17.683 battute (spazi inclusi); 2.827 parole utilizzate, 4 delle quali in algherese (bon treball a tots) e 3 in sardo (pastores semus tottus); tre citazioni (il premio Nobel, Grazia Deledda, il vescovo di Alghero, Mauro Maria Morfino, e il più giovane malato di Sla d’Europa, Paolo Palumbo); 6 le vertenze industriali ricordate (Porto Canale, Sulcis, Porto Torres, Ottana, Olmedo, Macchiareddu); 2 le “nazioni senza stato” salutate ufficialmente (Catalogna e Corsica): sono questi, in sintesi, i principali numeri del discorso di insediamento del 26° presidente del Consiglio regionale della Sardegna della XVI legislatura, Michele Pais. Il primo algherese della storia dell’Autonomia a salire sullo scranno più alto dell’Assemblea sarda ed il primo, espressione del partito della Lega.
Il campanaccio che “si appende al collo degli ovini” al posto della campanella in argento che serve per richiamare all’ordine i consiglieri e le consigliere, è invece il simbolo utilizzato dal presidente Pais per testimoniare l’attenzione e la vicinanza alle battaglie dei pastori. «La sconfitta dei pastori e la scomparsa dei piccoli centri – ha affermato il presidente, riferendosi anche al fenomeno dello spopolamento – significherebbe tranciare i tiranti a cui è agganciata la nostra identità di sardi».
Il rilancio della Specialità è la priorità indicata nel paragrafo riguardante le auspicate riforme costituzionali («invito tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio ad una straordinaria compattezza perché un nuovo Statuto, una nuova legge statutaria e una nuova legge elettorale, non restino, anche in questa Legislatura, nel capitolo dei buoni propositi») mentre la “città metropolitana di Sassari” è il rilancio politico che si evidenzia nella parte dell’intervento riservato agli Enti Locali («serve un riequilibrio degli assetti tra il Sud e il Nord dell’Isola e bisogna far cessare la percezione di una Regione che pensi ad una Sardegna a due velocità e con diverse opportunità a seconda delle latitudini»).
«Una sanità nuova ed efficace che non penalizzi nessun territorio e interventi adeguati a far cessare disagi e malcontento sempre crescenti tra i pazienti e gli operatori», è l’impegno assunto dal presidente Pais che ha auspicato il varo di provvedimenti legislativi anche per quanto riguarda l’Urbanistica («il giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e lo sviluppo urbanistico è l’obiettivo condiviso, ma tradurlo in un provvedimento coerente, snello, comprensibile e sburocratizzato è l’impresa che ci attende nella legislatura che va ad incominciare») e la scuola («serve una grande legge regionale per fare una grande scuola sarda»).
Tra i ringraziamenti alle forze dell’ordine si evidenzia quello alle compagnie barracellari («la nostra istituzione pubblica di polizia locale, urbana e rurale che rappresenta la più antica forza di polizia d’Europa e che è necessario valorizzare sempre più») e non è mancato un riferimento al mondo del volontariato («con la consapevolezza di dover rendere loro il giusto riconoscimento giuridico, professionale ed economico che oggi non hanno»); ai giovani («farò quanto è nelle mie possibilità per stare vicino e ascoltare i ragazzi di tutta la Sardegna») ed alle battaglie delle donne per il riconoscimento della parità («starò al loro fianco perché non sono una “quota” ma una risorsa da valorizzare ad ogni costo»).
«Condurrò il mandato tra la gente e meno nel “palazzo” – ha concluso Michele Pais rivolgendosi ai consiglieri e alle consigliere – meno forma e più sostanza e offro all’assemblea che mi onoro di rappresentare: lealtà, onestà, impegno, passione e amore per la Sardegna.»