2 November, 2024
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Si è svolta ieri, all’interno di una gremita aula consiliare del comune di Carbonia, la presentazione di “Io sono innocente” il libro scritto da Beniamino Zuncheddu e dal suo avvocato Mauro Trogu ed edito da De Agostini. A introdurre la serata il Sindaco Pietro Morittu e Alessandro Spiga a nome del Direttivo del Circolo Soci Euralcoop, organizzatore dell’evento. Durante la discussione, condotta dallo scrittore e avvocato Paolo Pinna Parpaglia, sono stati descritti i momenti cruciali della vicenda che ha visto Beniamino Zuncheddu condannato all’ergastolo e detenuto ingiustamente per 33 anni. Un pubblico molto partecipe ha mostrato la sua vicinanza alla vicenda umana di Beniamino e la riconoscenza al lavoro dell’avvocato Mauro Trogu, così come il sindaco Pietro Morittu che al termine della presentazione ha consegnato ai protagonisti, a nome dell’amministrazione comunale, delle targhe. A Beniamino Zuncheddu di «felicitazioni per il suo rientro a casa» e all’avvocato Mauro Trogu «come cittadino di Carbonia per il suo preziosissimo lavoro profuso per il perseguimento della giustizia».

Lunedì 22 luglio, dalle ore 18.00, la sala consiliare di piazza Roma, a Carbonia, ospiterà la presentazione del libro “Io sono innocente: storia di un uomo incarcerato ingiustamente per 33 anni e dell’avvocato che ha lottato per la sua libertà”. L’evento sarà l’occasione per l’Amministrazione comunale e per la cittadinanza di unirsi alle felicitazioni per il ritorno a casa di Beniamino Zuncheddu e, nel contempo, per ringraziare il suo avvocato, nonché cittadino di Carbonia Mauro Trogu, per l’ottimo impegno profuso a tal fine.
Il libro ha il suo incipit in una sera del 28 febbraio 1991, quando, nel bel mezzo della trasmissione televisiva del Festival di Sanremo, suonò il campanello dell’abitazione di Burcei, dove Beniamino viveva. Alla porta vi erano gli agenti della squadra mobile della Questura di Cagliari in divisa mimetica che prelevarono Beniamino, dando inizio, per lui e i suoi familiari ed amici, ad un lungo incubo, terminato esattamente 33 anni dopo.
Dialogherà con gli autori l’avvocato e scrittore Paolo Pinna Parpaglia.
Interverranno il sindaco di Carbonia Pietro Morittu e Alessandro Spiga in rappresentanza del Direttivo Circolo dei Soci Euralcoop.

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Coinvolgimento nelle decisioni che portano a modifiche nell’atto aziendale dell’Aou quindi ricerca condivisa delle soluzioni per salvaguardare l’esistenza della scuola di specializzazione in Cardiologia. Quindi ancora, l’attivazione delle procedure concorsuali per la nomina del nuovo direttore della struttura complessa di Cardiologia. Sono le richieste che i direttori delle strutture complesse del Santissima Annunziata, attraverso una lettera inviata per mail, presentano al direttore generale dell’Aou di Sassari.

A firmare la missiva sono i direttori delle strutture complesse di Medicina interna Franco Bandiera, di Ortopedia e Traumatologia Franco Cudoni, di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Luigi Cugia, Nefrologia e dialisi Maria Cossu, di Psicologia Fabrizio De Maria, di Malattie della coagulazione Luciana Mameli, della Stroke unit Antonio Manca, di Recupero e Riabilitazione Funzionale Gildo Motroni, di Chirurgia d’Urgenza Pietro Niolu, di Pronto soccorso e medicina d‘urgenza Mario Oppes, di Oncologia medica Antonio Pazzola, di Medicina d’urgenza Paolo Pinna Parpaglia, del Centro ustioni Alma Posadinu, della Radiologia Stefano Profili, della Geriatria Patrizia Tilocca, della Lungodegenza e post acuti Antonio Uneddu.

Da parte loro arriva anche una possibile soluzione alternativa «a quelle ipotizzate finora per salvare la Scuola di Cardiologia. Una di queste è affidare un programma specifico, così come previsto dalla legge 517/99, a un docente di Cardiologia che verrebbe equiparato a un direttore di struttura complessa».

«Si tratta, in linea di massima, di richieste condivisibili – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso – e che discuterò con il rettore dell’Università di Sassari con il quale ho condiviso l’assetto organizzativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari già dall’approvazione dell’atto aziendale. Con lui abbiamo iniziato ad occuparci della questione relativa alle scuole di specializzazione e quindi anche di quella di Cardiologia.»

La modifica della natura di una struttura, da direzione ospedaliera a universitaria, così prevede l’atto aziendale all’articolo 72 e approvato a ottobre 2017, viene infatti «adottata con atto deliberativo dal direttore generale dell’Aou di Sassari, d’intesa con il rettore, nel rispetto delle relazioni sindacali e previa informativa alla direzione regionale Sanità della Regione autonoma della Sardegna».

«Nelle nostre strutture, universitarie e ospedaliere – riprende Antonio D’Urso – si preparano i giovani che saranno i professionisti di domani. Per questo siamo tutti interessati a mantenere sia la Facoltà di Medicina e Chirurgia sia tutte le scuole di specializzazione, compresa quella di Cardiologia. Facciamo parte tutti di un’unica azienda che mira all’assistenza dei cittadini e coniuga questa attività con quelle della ricerca e della formazione. Lavoriamo, allora, assieme per un obiettivo comune.»

Visione che appare condivisa dagli stessi firmatari della lettera, i quali ricordano che «i medici ospedalieri della Aou Sassari, che per inciso costituiscono il 90 per cento dell’organico complessivo, hanno un interesse primario nel mantenere aperte ed efficienti le scuole di specializzazione perché i nuovi specialisti presto diventeranno i colleghi con cui affrontare le difficoltà quotidiane che la professione impone. I medici ospedalieri ogni giorno sostengono concretamente gli specializzandi facendo i tutor, insegnando nei corsi, contribuendo alla ricerca e alla raccolta dei dati per redigere le tesi».

La massima apertura da parte del direttore generale quindi che sottolinea il fatto che «siamo pronti ad ascoltare le esigenze, le istanze e a valutare i suggerimenti che ci vengono proposti, affinché possano continuare a operare quelle scuole di specializzazione che, da tutti, sono considerate di prestigio e punto di eccellenza del Nord Sardegna».

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Si aprirà domani, 29 novembre, alle ore 14,30, nella sala riunioni del settimo piano del Santissima Annunziata di Sassari, l’evento dedicato alla promozione del percorso diagnostico terapeutico aziendale sull’embolia polmonare.

«Il progetto – spiegano gli organizzatori di Medicina d’urgenza – nasce per promuovere percorsi di gestione diagnostico terapeutici ottimali per il paziente con embolia polmonare e trombosi venosa profonda alla luce dei nuovi trattamenti disponibili. Dall’accesso alla struttura ospedaliera fino alla dismissione e al follow up, l’approccio multidisciplinare richiesto è complesso e proprio per questa ragione non sempre omogeneo.»

«L’obiettivo del meeting multidisciplinare – spiegano ancora – è far conoscere le più recenti acquisizioni sul percorso diagnostico e terapeutico della tromboembolia polmonare, prospettare e discutere strategie di trattamento innovative, in virtù anche delle nuove opportunità offerte dagli anticoagulanti orali diretti.»

Il corso, che sarà aperto dai responsabili del Pronto soccorso e di Medicina d’urgenza Mario Oppes e Paolo Pinna Parpaglia, si propone di confrontare best practice applicabili nei diversi contesti ospedalieri e di ottimizzare, attraverso il contributo attivo dei partecipanti, le singole esperienze e le procedure presenti nelle diverse realtà operative. Ampio spazio viene quindi dato alla discussione ed al coinvolgimento attivo anche in confronti e discussioni su casi di real life.

Sarà Paolo Pinna Parpaglia di Medicina d’urgenza a parlare di analisi epidemiologica e delle valutazioni delle modalità operative attuali, gestionali e cliniche. Ad Anna Paola Murgia del Pronto soccorso il compito di esporre il modello aziendale di gestione della tromboembolia polmonare. I risultati, in termini di efficacia ed efficienza, del modello aziendale saranno invece esposti da Jessica Fara della Medicina d’urgenza. Il professore Guido Parodi della Cardiologia interventistica illustrerà quale sia ruolo del trattamento percutaneo della tromboembolia polmonare. Lucia Anna Mameli della struttura di Malattie della coagulazione farà un approfondimenti sugli anticoagulanti orali diretti nel trattamento della tromboembolia polmonare, dalle evidenze scientifiche alle ricadute pratiche. Si parlerà quindi di stratificazione del rischio e appropriatezza di gestione e gestione domiciliare del basso rischio.

A chiudere l’incontro sarà la tavola rotonda su un nuovo modello di percorso diagnostico terapeutico assistenziale nell’embolia polmonare e nella trombosi venosa profonda, alla luce delle nuove opportunità terapeutiche offerte dai nuovi anticoagulanti orali.

L’evento è stato accreditato per la figura professionale del medico chirurgo, nelle discipline cardiologia, medicina interna, angiologia, chirurgia vascolare, ematologia, medicina generale, neurologia, geriatria, medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, ortopedia e traumatologia, cardiochirurgia, anestesia e rianimazione.