22 November, 2024
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«Quella del metano in Sardegna è un’emergenza che deve essere risolta con tempi certi: Palazzo Chigi faccia sedere ad un tavolo la Regione Sardegna, le parti sociali e le imprese interessate per risolvere una volta per tutte questo problema

E’ l’appello lanciato oggi a Cagliari dal segretario generale della Uiltec Paolo Pirani, durante la riunione con i delegati sindacali della sigla che rappresenta i lavoratori dell’industria tessile, dell’energia e della chimica (22 i Contratti Nazionali rappresentati).

«In questi anni ci hanno fatto immaginare di tutto sulla metanizzazione dell’isola – ha spiegato il numero uno della Uiltec -: la verità è che il caso Sardegna è sempre stato accantonato. Mentre si tratta di una battaglia per lo sviluppo economico del territorio

Secondo la Uiltec oggi è improcrastinabile la creazione di una infrastruttura che possa finalmente distribuire il metano in tutta la regione, ma è anche necessario sensibilizzare l’opinione pubblica. «Occorre un investimento pubblico o in ogni caso un sistema di finanziamento che possa drenare e remunerare dei capitali privati – ha spiegato Paolo Pirani -. Ma soprattutto occorrono delle procedure emergenziali per superare gli ostacoli burocratici visto che per trasformare una centrale dal carbone alle rinnovabili occorrono tempi lunghissimi: undici anni solo per una autorizzazione».

Per la Uiltec non è possibile pensare dall’oggi al domani ad una transizione energetica (dai combustibili fossili alle rinnovabili) senza creare problemi sociali. Anche la Germania – come ha ricordato Paolo Pirani – pur non essendo una nazione poco attenta all’ambiente, per gestire questo periodo di transizione si è scelta la lignite, cioè il carbon fossile.

Da tempo al Mise è in programma un incontro per cercare di risolvere il caso Sardegna, ma nelle more la Uiltec chiede un intervento in pressing del presidente della Regione Christian Solinas. «Sollecitiamo il presidente Christian Solinas ad una forte pressione sul Ministero dello Sviluppo Economico per sbloccare i fondi per la metanizzazione in Sardegna – ha detto il segretario regionale della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi -. Il progetto della società nazionale metanodotti (Snam) c’è ma è necessaria una programmazione: per questo chiediamo che la deroga per la decarbonizzazione venga prorogata almeno fino al 2030. Vogliamo che in Sardegna il prezzo del gas sia uguale a quello delle altre regioni e soprattutto chiediamo che del costo del metanodotto in Sardegna si faccia carico l’intera collettività».

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«Industria 4.0, l’industria interconnessa 24 ore su 24, significa cambiamento profondo del mondo del lavoro e delle relazioni industriali». Così in segretario generale Uiltec, Paolo Pirani, intervenendo al convegno ‘Nuovi confini del lavoro nell’impresa 4.0’, a Cagliari. «Innanzitutto ci vogliono le infrastrutture, altrimenti parliamo di filosofia, quindi sulla questione della banda larga siamo in ritardo – spiega il sindacalista -, così come resta centrale la questione energetica, sia in Sardegna che in tutt’Italia. Saremo capaci di dare una risposta alle stime negative di Industria 4.0 ponendoci l’obiettivo della crescita del Paese, che significa capacità di innovazione, adattamento alle nuove forme di lavoro, ricerca, ma anche applicazione pratica; certamente non lo faremo garantendo redditi a tutti, che significa distribuire povertà, quindi non con politiche di assistenzialismo. Inoltre – aggiunge Paolo Pirani – il mercato del lavoro italiano spazia da figure estremamente professionalizzate fino a qualche forma di schiavitù, si pensi all’agricoltura e a Rosarno, oppure al tessile. Ecco, con I4.0 si introducono meccanismi che escludono il lavoro di raccolta manuale o di cucito manuale in alcuni casi, quindi si possono superare forme di sfruttamento di questo tipo di lavoratori e contemporaneamente creare nuove professionalità che sono quelle che governano e fanno funzionare le macchine. Gli effetti dell’Industria 4.0 – conclude Paolo Pirani – possono essere meno negativi di quello che ci si aspetta, ma dobbiamo dare risposte concrete e essere pronti.»