17 November, 2024
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«Nello scorso luglio, la Giunta regionale ha deliberato il nuovo importo della borsa di studio per gli specializzandi di area sanitaria non medica (biologi, chimici, farmacisti, fisici, psicologi, veterinari), pari a 25mila euro per i primi due anni di corso e di 26mila per gli anni successivi, a partire dall’anno accademico 2023/24. Con l’obiettivo di valorizzare la professionalità e il contributo dei professionisti sanitari non medici all’interno del Servizio sanitario regionale, già penalizzati dalla mancanza di borse di studio nazionali. Però, questa decisione, frutto di una legge della scorsa legislatura, ha creato una disparità con gli specializzandi che hanno iniziato la frequenza delle scuole di specializzazione prima dell’anno accademico considerato e che attualmente percepiscono una borsa di studio di 11.603 euro. Perciò, abbiamo chiesto di impegnare nel bilancio regionale le risorse necessarie, quantificate in circa 4,5 milioni di euro nel triennio 2024/26, per garantire a tutti gli specializzandi di area sanitaria non medica la stessa retribuzione e condizioni di giustizia e imparzialità.»
Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato insieme a tutto il gruppo consiliare una mozione sulla necessità di parificare l’importo delle borse di studio dell’area sanitaria non medica.

«Un intervento che eviterà anche situazioni dove specializzandi che si trovano più avanti nel percorso e svolgono le stesse mansioni, se non addirittura superiori, lavorino al fianco di colleghi che percepiscono una borsa di studio di valore superiore», ha concluso Paolo Truzzu.

Il Consiglio regionale ha approvato oggi un ordine del giorno unitario a sostegno della vertenza dei lavoratori della Portovesme srl.

La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Piero Comandini che ha dato notizia della sentenza n. 142 della Corte costituzionale relativa alla legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023 che trattava “Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie”. Il testo prevede, in particolare, l’illegittimità costituzionale degli articoli n. 123, comma 11, limitatamente all’inciso dei “limiti volumetrici”, n. 128, limitatamente all’inciso “condono”, n. 131, limitatamente all’inciso “pergole bioclimatiche intese come”. Il presidente Piero Comandini ha anche annunciato che nella Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il ricorso della Regione sarda finalizzato a dichiarare l’illegittimità costituzionale della legge 26 giugno 2024, n. 86 sull’autonomia differenziata.

Il presidente, inoltre, ha comunicato che dal 10 settembre scorso i consiglieri regionali Alfonso Marras, Piero Maieli e Gianni Chessa hanno dichiarato di aderire al gruppo di Forza Italia, e che il gruppo Misto ha eletto presidente Alessandro Sorgia e vice Alice Aroni.

Franco Mula (Alleanza Sardegna-Pli), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto maggiore rispetto sulla puntualità di inizio dei lavori e ha auspicato che il presidente intervenga per fare rispettare gli orari. Franco Mula ha anche evidenziato positivamente le migliorie del settore tecnologico apportare al funzionamento dell’Aula.

Il presidente Piero Comandini ha, quindi, aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno della seduta di oggi: la mozione n. 15 (Solinas e più) sulla annunciata chiusura da parte della Portovesme Srl – Glencore della linea piombo e delle gravi conseguenze per i lavoratori e il territorio. Piero Comandini ha ringraziato per la presenza in tribuna dei sindaci dei territori del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano e le rappresentanze sindacali della Glencore. Piero Comandini ha ricordato che «siamo coinvolti in una vicenda estremamente negativa che riguarda la Glencore e sulle ripercussione che ha sui territori del Sulcis e del Medio Campidano» e che domani c’è un importante incontro al Ministero a Roma. La seduta di oggi, ha spiegato, ha l’obiettivo di avviare una discussione aperta che porti all’approvazione di un ordine del giorno unitario. «Non è il momento delle divisioni politiche, ma è il momento del sostegno a questa vertenza che è la vertenza di tutta la Sardegna», ha detto.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere del Pd Antonio Solinas, presidente della IV commissione (Governo del territorio), che ha illustrato la mozione, le tappe della vertenza e ha sottolineato l’importanza di questa seduta e di questo dibattito che possa dare più forza alla Sardegna nella riunione di domani al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla possibilità di chiusura della Portovesme srl da parte di Glencore.

Antonio Solinas ha ricordato l’importanza strategica dell’attività della Portovesme srl nella lavorazione dello zinco e del piombo, ma anche i 1200 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e dell’incertezza che stanno vivendo anche le loro famiglie. Per Antonio Solinas è evidente che la Glencore non ha intenzione di tener fede all’accordo sottoscritto con i sindacati sul progetto per la lavorazione dei materiali critici come il litio. Solinas, che ha voluto riunire la commissione che presiede a Portovesme per dare solidarietà ai lavoratori, ha ricordato che la cassa integrazione scade a ottobre. Serve unità, ha continuato, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti e  bisogna salvaguardare tutti lavoratori. Sicuramente, ha concluso, la Glencore potrà occuparsi delle bonifiche del territorio, attività a cui non potrà sottrarsi.

Per Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-PLI) la vertenza della Glencore richiede unità e un lavoro comune di tutte le forze politiche anche in previsione dell’incontro di domani al Ministero. E’ un’azienda strategica per la Sardegna, per il Sulcis Iglesiente, ma anche per l’Italia, ha detto, apprezzando la volontà del ministro Adolfo Urso di convocare il tavolo domani. Anche Gianluigi Rubiu ha ricordato che è in gioco il futuro di 3-4mila cittadini, se contiamo i 1200 lavoratori e le loro famiglie. E’ una vertenza, ha proseguito nel suo intervento, che riguarda la Sardegna intera e non un solo territorio. Portovesme srl rappresenta, ha detto, l’ultimo baluardo dell’industria in Sardegna, settore in questi anni abbandonato. Per Gianluigi Rubiu comunque c’è speranza per la Portovesme srl, con o senza Glencore, visto il grande interesse delle grandi aziende a investire nell’industria in Italia: ieri sono arrivate, ha detto, 15 manifestazioni di interesse per l’ex Ilva di Taranto. Una notizia che fa sperare anche per la Portovesme.

Per Alessandro Pilurzu (Pd) si tratta di una crisi industriale, ma è anche una questione di responsabilità. Per il consigliere quello che sta avvenendo rappresenta l’esempio di un’azione di sfruttamento e poi di abbandono. «Quello che sta avvenendo è inaccettabile», ha ribadito ricordando che nella gestione della crisi è stata evidente la mancanza di trasparenza da parte della Glencore. L’azienda, ha continuato, sembra prenda tempo e questo sta creando incertezza nel territorio. Per Alessandro Pilurzu non è soltanto un problema economico, ma anche etico e la politica sarda ha il dovere di intervenire con decisione in sinergia con il Governo. Il consigliere ha ribadito che la Sardegna non è un terreno da sfruttare e abbandonare e ci vuole rispetto per le lavoratrici, per i lavoratori e per tutto il territorio.

Gianluca Mandas (M5S) ha recitato l’articolo 1 della Costituzione, ricordando che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ha poi definito drammatica situazione della Portavesme srl, sottolineando che 1200 lavoratori, le loro famiglie e un intero comparto industriale vivono nell’incertezza e nella disperazione. «Non è solo una questione economica ma di giustizia sociale e di responsabilità», ha detto. Non possiamo permettere, ha proseguito, che l’industria del Sulcis e della Sardegna muoia. Per Gianluca Mandas bisogna riprendere a parlare di industria, fare nuovamente programmazione, e ricordare le opportunità legate alla transizione energetica. Il primo obiettivo, però, ha continuato il consigliere è quello di difendere il lavoro affinché lavoratrici e lavoratori  guardino al futuro con speranza e non con paura.

Per Alberto Urpi (Sardegna al centro 20Venti) è importante l’unità di tutte le forze politiche, dei lavoratori, dei sindaci e dei sindacati. «Questo è il momento dell’unità», ha detto, imputando dalla Glencore di aver giocato con il destino dei lavoratori sardi in due territori, il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano, interessati da una grande emergenza occupazionale. Alberto Urpi ha ricordato anche i 40 posti di lavoro persi con la VillaService e ha manifestato apprezzamento per la posizione assunta dal ministro Adolfo Urso.

Per Luca Pizzuto (Sinistra futura) aver dato sovranità ai mercati e alle multinazionali sta portando tutti a pagare un prezzo carissimo da decenni. Abbiamo delle leve che dobbiamo utilizzare, ha detto, ma rendendoci conto con chi abbiamo a che fare e che agiscono in base a leggi di mercato. Pizzuto ha esortato i colleghi a reagire uniti per dare un mandato pieno alla Regione Sardegna nella discussione di domani a Roma. Servono politiche nuove, ha continuato, e aprire a nuovi settori industriali. E’ necessario anche capire dove sono finiti, ha detto, i soldi del Piano Sulcis. Luca Pizzuto ha poi concluso annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno e sottolineando che bisogna avere la possibilità di scrivere nuove pagine per il futuro del nostro territorio.

Stefano Tunis (Sardegna al centro 20Venti) ha ribadito il pieno sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. Il consigliere ha ripercorso le tappe della vertenza Glencore e ha detto che è fondamentale chiarirsi le idee su quale «partita vogliamo giocare: che Glencore rimanga attiva o giocare la partita del dopo». Stefano Tunis ha parlato di programmazione necessaria per attrarre gli investimenti e non certo, ha detto, con l’ultimo progetto di legge della Giunta regionale.

Solidarietà a tutti i lavoratori che lottano per il proprio posto di lavoro è stata espressa anche da Alessandro Sorgia, capogruppo del Gruppo Misto. Il consigliere ha ribadito la volontà della politica di salvaguardare i posti di lavoro e far sì che vengano rispettati gli impegni presi. Non è possibile accettare che 1200 famiglie rimangano senza reddito, ha detto, è a rischio la tenuta sociale del territorio. Per Alessandro Sorgia Regione e Ministero devono prendere posizione forte e decisa nei confronti della Glencore.

Dopo l’on. Alessandro Sorgia, l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha preso la parola e ha detto: «Come disse il ministro Pisanu l’unità è una bambina e va coccolata, non presa a schiaffi. Se dobbiamo e vogliamo essere uniti, per il bene dei sardi e dei lavoratori della Glencore, è inaccettabile leggere i vostri comunicati trionfalistici sulla fine della peste suina. Allo stesso modo pensare di modificare lo Statuto senza chiedere il parere all’opposizione non è un atto molto intelligente né utile. Anche noi siamo pronti ad andare a Roma ma è necessario che la Regione non apra più la porta i “prenditori” come quelli che sono stati insediati negli anni a Ottana come nel Sulcis».

Per i Riformatori sardi l’on. Umberto Ticca «il colosso Glencore non ha messo al riparo negli anni i lavoratori e i siti produttivi. Abbiamo dunque armi spuntate ma al tavolo di domani deve giungere la voce forte e univoca di questo Consiglio. Non possiamo sederci con l’azienda dimenticando il sostegno pubblico che ha ricevuto né è accettabile che l’azienda pensi di non doversi occupare delle bonifiche o del futuro dei lavoratori che vorrebbe abbandonare».

Per Forza Italia l’on. Gianni Chessa è importante riflettere sul fatto che «in Romania ci sono 30 mila aziende italiane mentre la Sardegna non ha un piano industriale e se perdiamo anche i 1.200 posti della Glencore abbiamo perso l’ultimo pezzo di industria della Sardegna. Dobbiamo rafforzare la visita di domani della presidente Todde e dell’assessore Cani per evitare di raccogliere briciole ma per dare una prospettiva all’industria sarda. La speranza della cassa integrazione è un fallimento, dobbiamo puntare a qualcosa di più».

Dai banchi della maggioranza l’on. Sandro Porcu (Orizzonte Comune): «Esprimo solidarietà ai lavoratori della Portovesme srl e ai sindaci, perché non dimentico le vertenze alle quali ho partecipato con la fascia tricolore. Un ordine del giorno ci deve vedere davvero uniti, maggioranza e opposizione. Questi territori e la Sardegna non meritano quel che stanno vivendo».

Parola di sostegno anche da parte di Angelo Cocciu (Forza Italia): «Ho sentito e subito il dolore dei dipendenti di Air Italy, che potevano essere salvati ma la politica, quella che a Roma sta nei ministeri, non ha mosso un dito.  Siamo arrivati a questa situazione perché abbiamo rifiutato nel tempo altre alternative nel campo energetico, come il nucleare, e ne paghiamo le conseguenze».

Dall’opposizione l’on. Paolo Truzzu (FdI): «E’ molto importante l’unità tra noi e con il governo Meloni, ma serve una consapevolezza: che idea di industria per la Sardegna ha la Regione? Piombo e zinco prodotti nel Sulcis sono fondamentali per l’Italia e possono interessare i nuovi acquirenti dell’Ilva ma senza una politica industriale per la nostra isola non andremo molto avanti. Mi dà anche molto fastidio il fatto che questa multinazionale ha fatto extraprofitti ma non ha reinvestito nulla in Sardegna e sui suoi lavoratori.  Nessuno può avere carta bianca, nessuno può stare fuori dalle regole, nessuno può essere esente da responsabilità. Nemmeno la Glencore. E se sarà necessario andremo avanti da soli, anche senza la Glencore».

Per Giuseppe Frau (Uniti) «il momento riguarda l’intera comunità sarda e l’economia della nostra isola, migliaia di famiglie che rischiano di rimanere a terra, senza futuro. Di tutto questo alla multinazionale Glencore importa molto poco: per loro ci sono soltanto i numeri. Per noi ci sono le persone e intorno alle persone noi daremo un forte segnale collettivo».

A seguire, la Giunta. L’assessore all’Industria Emanuele Cani ha preso la parola e ha detto: «La vera questione è che l’Italia non ha una sua politica industriale e questa assenza di programmazione ci porta a vivere sempre sull’onda delle esigenze spicciole. Questa Giunta crede all’industria e in passato non tutti hanno avuto la stessa posizione. Qualcuno ha creduto in passato che la Sardegna possa vivere senza industria, noi abbiamo un’idea diversa e riteniamo che non si possa crescere davvero senza industria. E permettetemi anche di parlare di energia: non c’è industria senza un prezzo competitivo dell’energia e senza infrastrutture efficienti. Anche per questo riteniamo che un atto di democrazia sia fissare un prezzo energetico unico europeo per le industrie, dovunque si insedino».

Tornando alla crisi Glencore, l’assessore Emanuele Cani ha ringraziato «il governo Meloni per la risposta spontanea e contraria davanti all’annuncio di Glencore sullo smantellamento delle linee di produzione. Domani a Roma ribadiremo questo concetto insieme alla disponibilità della Regione a un dialogo con la multinazionale per ridurre il costo dell’energia, che è davvero difficilmente sostenibile».

Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha quindi comunicato la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto da tutti capigruppo. Il documento unitario ripercorre le diverse fasi della vertenza Glencore e impegna, in sintesi, la presidente della Regione e la Giunta «ad adottare tutte le iniziative necessarie e opportune, sia a livello nazionale che regionale, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti con le parti sociali, con la presentazione del piano industriale, scongiurando il proseguo di attività con la sola linea Waelz e riveda la propria decisione di interrompere la linea zinco, mantenendo gli attuali livelli occupazionale della Portovesme srl, nonché di verificare altre soluzioni possibili per l’acquisizione dello stabilimento».

Hanno dichiarato il voto favorevole e dei rispettivi gruppi di appartenenza i consiglieri: Giuseppe Dessena (Avs); Stefano Tunis (Sardegna2020); Gigi Rubiu (FdI); Luigi Piano (Pd); Francesco Agus (Progressisti); Umberto Ticca (Riformatori) e Gianluca Mandas (M5S).

Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità ed il presidente dell’assemblea ha quindi rivolto parole di ringraziamento alle forze sindacali, ai lavoratori, agli amministratori ed ai consiglieri e alle consigliere regionali per il lavoro svolto, l’impegno e l’attenzione dimostrati nei confronti di una vertenza definita, da più parti, come cruciale per l’intera Sardegna.

 

Ha preso il via oggi la XVII legislatura del Consiglio regionale della Sardegna. La seduta è stata presieduta dal consigliere anziano Lorenzo Cozzolino che ha chiamato i consiglieri Alessandro Solinas, Umberto Ticca, Michele Ciusa e Alessandro Pilurzu, quali consiglieri più giovani, ad esercitare le funzioni di segretari provvisori. Dopo il giuramento dei 60 consiglieri regionali eletti, la presidente Alessandra Todde ha comunicato i 12 componenti della Giunta che risulta così composta:

Maria Elena Motzo (Affari generali, Personale e Riforma della Regione)
Giuseppe Meloni (Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio) e vice presidente
Francesco Spanedda (Enti locali, Finanze e Urbanistica)
Rosanna Laconi (Difesa dell’ambiente)
Gianfranco Satta (Agricoltura e Riforma agropastorale)
Franco Cuccureddu (Turismo, Artigianato e Commercio)
Antonio Piu (Lavori pubblici)
Emanuele Cani (Industria)
Desirè Alma Manca (Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale)
Ilaria Portas (Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport)
Armando Bartolazzi (Igiene, Sanità e Assistenza sociale)
Barbara Manca (Trasporti).

E’ seguito il giuramento degli assessori non consiglieri regionali.
Il presidente provvisorio, Lorenzo Cozzolino, ha svolto il suo intervento di apertura della legislatura, al termine del quale sono iniziate le votazioni per l’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea.
Il primo scrutinio ha registrato il seguente risultato: presenti, 60, astenuti 33, votanti 27, schede bianche 21, nulle 1, Comandini, 3 e Peru, 2.
Non essendo stato raggiunto il quorum (40 voti validi) si è proceduto con la seconda votazione che ha registrato il seguente risultato: presenti 53, astenuti 32, votanti 21, bianche 14, Peru, 6, Cozzolino, 1.
Si è quindi proceduto con la terza votazione (quorum: maggioranza assoluta).
Risultato: presenti 60, votanti 60, schede bianche 16, nulle 1, Comandini 42, Peru 1; e ha dunque proclamato eletto presidente del Consiglio regionale della Sardegna, l’onorevole Piero Comandini (Pd).
L’on. Piero Comandini ha preso posto alla presidenza e ha esordito così:
«E’ difficile iniziare questo ruolo dopo aver la prova di questo affetto da colleghi di maggioranza e anche dell’opposizione.
Noi oggi qua siamo dei privilegiati e abbiamo la grande responsabilità di scrivere pagine belle per i sardi, se saremo uniti e se avremo gli stessi obiettivi.
Grazie a chi mi ha dato questa responsabilità di svolgere un ruolo istituzionale in quest’aula e fuori da qui. Vi ringrazio tutti nello stesso modo, per quello che insieme faremo in quest’aula portando avanti leggi importanti: è questo l’obiettivo che ci ha animati quando abbiamo deciso di candidarci. Dobbiamo voltare alto e spogliarci anche delle nostre appartenenze politiche senza rinnegare la propria cultura politica e la propria storia.
Dobbiamo avere davanti soltanto i problemi dei sardi, aiutare le donne sarde che sono in condizione di estrema difficoltà soprattutto quando lavorano. Dobbiamo trovare in questa istituzione le soluzioni ai problemi, soluzioni che i sardi attendono. E cominciamo oggi questo cammino con una donna presidente della Regione, una grande novità. Ma ringrazio anche Paolo Truzzu per come ha condotto la campagna elettorale e per le parole di apprezzamento che ha avuto il giorno dopo. Paolo Truzzu ha confermato di essere un vero uomo delle istituzioni. Sono sicuro che la minoranza lavorerà insieme con noi in questa che ritengo essere una fase costituente per la Sardegna. Voliamo alto, ci sarà un tempo per i confronti fuori da quest’aula ma qui mettiamoci la maglietta dei sardi e dimostriamo di avere un cuore che batte per i sardi.
Non possiamo non guardare fuori dalla Sardegna, alla guerra e al Mediterraneo, ai tanti che cercano miglior fortuna varcando. Sarò il presidente di tutti e cercherò di essere il presidente del sardi. Grazie».
Il presidente ha dichiarato conclusi i lavori e preannunciato i nuovi impegni dell’assemblea, ad incominciare dalla formazione dell’ufficio di presidenza e la costituzione dei gruppi e delle commissioni consiliari.

Allegate le interviste ai due neo assessori Ilaria Portas ed Emanuele Cani e i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu (Pd), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia).

 

Sono arrivati questa mattina in Consiglio regionale, dalla Corte d’appello, i nomi degli eletti che fanno parte dell’Assemblea regionale.
E’ stata proclamata Presidente della Regione Alessandra Todde che ha ottenuto 334.160 voti validi. Eletto anche Paolo Truzzu che ha avuto 331.099 voti.
Ecco gli altri eletti:
Per il M5S (7):
Michele Ciusa (2.415 voti), Gianluca Mandas (1.286), Desirè Alma Manca (8.092), Lara Serra (1.008), Alessandro Solinas (1.686), Emanuele Matta (1.142), Roberto Franco Michele Li Gioi (1.602).
Per i Progressisti (3):
Francesco Agus (2.887), Gianfranco Satta (2.381), Ivan Pintus (739)
Partito Socialista Italiano Sardi in Europa (1):
Lorenzo Cozzolino (1.613)
Sinistra Futura (3):
Paola Casula (1.628), Giuseppino Canu (1.184), Luca Pizzuto (2.195)

PD (11):
Giampietro Comandini (5.665), Valter Piscedda (3.839), Camilla Gerolama Soru (3.705), Antonio Spano (4.502), Carla Fundoni (3.253), Roberto Deriu (1.918), Antonio Solinas (2.174), Gianluigi Piano (1.406), Alessandro Pilurzu (4.121), Salvatore Corrias (3.184), Giuseppe Meloni (6.760)

Orizzonte comune (3):
Sandro Porcu (2.778), Angelo Francesco Cuccureddu (1.709), Salvatore Cau (940)

Uniti per Alessandra Todde (3):
Giuseppe Frau (2.048), Valdo Di Nolfo (1.942), Sebastiano Cocco (1.371)

Alleanza Verdi Sinistra (4):
Maria Laura Orrù (3.735), Antonio Piu (4.976), Giuseppe Marco Dessena (831), Diego Loi (1.156)

Riformatori sardi (3):
Umberto Ticca (1.969), Aldo Salaris (4.615), Giuseppe Fasolino (2.819)
Udc (1):
Alice Aroni (2.293)

Psd’az (3):
Giovanni Chessa (5.779), Piero Maieli (3.292), Alfonso Marras (3.073)

Forza Italia (3):
Ivan Piras (5.445), Giuseppe Talanas (5.121), Angelo Cocciu (3.838).

Sardegna al centro 20venti (3):
Stefano Tunis (2.296), Antonello Peru (5.393), Alberto Urpi (3.773)

Alleanza Sardegna PLI (2):
Stefano Schirru (4.748), Francesco Paolo Mula (2.665)

Fratelli d’Italia (7):
Fausto Piga (3.276), Corrado Meloni (2.952), Antonello Floris (2.324), Maria Francesca Masala (3.163), Emanuele Cera (4.431), Gianluigi Rubiu (3.552), Cristina Usai (2.216).

Lega (1):
Alessandro Sorgia (2.717)

Il Sulcis Iglesiente ha eletto tre consiglieri regionali: Alessandro Pilurzu (PD), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (FDI), i primi due nella coalizione di maggioranza del centrosinistra che sosteneva la candidata Presidente eletta Alessandra Todde, il terzo nella coalizione di minoranza che sosteneva il candidato Presidente Paolo Truzzu.

Per il Sulcis Iglesiente si tratta di un piccolo passo in avanti rispetto al 2019, quando vennero eletti solo due dei quattro consiglieri potenzialmente a disposizione nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Fabio Usai nella lista del Partito Sardo d’Azione e Michele Ennas nella lista della Lega, anche se altri due candidati espressione del territorio, il compianto Giorgio Oppi dell’UDC e Carla Cuccu del Movimento 5 Stelle vennero candidati ed eletti nella circoscrizione di Cagliari.

Per Alessandro Pilurzu si tratta di un esordio nell’assemblea di via Roma, per Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, viceversa, di un ritorno dopo l’esperienza maturata nella XV legislatura (nel 2019, candidati, non vennero eletti).

Alessandro Pilurzu, 39 anni, è presidente del Consiglio comunale di Iglesias. Eletto una prima volta nelle Amministrative del 2018, è stato confermato un anno fa, quando è risultato il candidato più votato della lista civica “Mauro Usai Sindaco” e dell’intero Consiglio, con 665 preferenze. La sua candidatura, proposta dal sindaco Mauro Usai, ha provocato una forte reazione contraria del gruppo dirigente del PD cittadino che aveva già da tempo individuato il proprio candidato nel vicesindaco Francesco Melis (647 preferenze alle Amministrative 2023) e, una volta accettata, ha portato al “sacrificio” di Alberto Pili, consigliere comunale di Carbonia. Alessandro Pilurzu è stato eletto con 4.090 preferenze.

Luca Pizzuto, 40 anni, ex assessore delle Politiche sociali della provincia di Carbonia Iglesias, consigliere regionale dal 2014 al 2019 (nel 2019 è stato ricandidato non eletto nella lista Liberi Uguali, con 2.718 preferenze), consigliere comunale a Carbonia, la sua città, è segretario regionale di Sinistra Futura, formazione politica nata lo scorso anno dopo il tramonto dell’esperienza di Articolo Uno. E’ stato eletto con 2.188 preferenze, oltre la metà delle quali ricevute a Carbonia, dove è risultato il più votato tra i 100 candidati della circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 1.201 preferenze.

Gianluigi Rubiu, 65 anni, ex consigliere della provincia di Carbonia Iglesias e del comune di Iglesias, è stato eletto la prima volta consigliere regionale nella lista dell’Udc nel 2014. Cinque anni fa è stato candidato non eletto nella lista di Fratelli d’Italia con 2.678 preferenze. Ha continuato a guidare il partito nel Sulcis Iglesiente nel ruolo di coordinatore, confermato poco prima dell’inizio della campagna elettorale. Domenica 25 febbraio è stato eletto con 3.478 preferenze.

Giampaolo Cirronis

Per la prima volta la Sardegna ha eletto un presidente donna: Alessandra Todde. Al termine di un lunghissimo testa a testa con il candidato della coalizione di centrodestra Paolo Truzzu, la candidata della coalizione di centrosinistra denominata “Campo largo” s’è imposta con un margine di poco meno di tremila voti, 331.007 (45,4%) contro 328.241 (45%). Alle loro spalle Renato Soru, candidato della “Coalizione sarda” s’è fermato a 63.069 voti (8,6%), Lucia Chessa (Sardigna R-esiste) a 7.154 voti (1%).

Lo scrutinio delle rimanenti 20 sezioni elettorali sarà completato, come previsto dalle norme vigenti, dagli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori.

Il Consiglio regionale verrà formato da 36 eletti della coalizione di centrosinistra, in virtù del premio di maggioranza del 60% e 24 della coalizione di centrodestra, tutti quelli spettanti alla minoranza. Non entrano in Consiglio regionale, infatti, candidati della coalizione che sosteneva Renato Soru, che non ha superato la soglia di sbarramento del 10% e nessun candidato della lista Sardigna R-esiste, lontanissima dalla soglia di sbarramento del 5% prevista per le liste non coalizzate.

Il primo partito è il Partito Democratico con 94.393 voti (13,8%), seguito da Fratelli d’Italia con 93.106 voti (13,6%), Movimento 5 Stelle 2050 con 53.055 voti (7,8%) e  e Riformatori Sardi con 48.252 voti (7,1%).

Paolo Truzzu – Voti 769 – 52,4%
Liste collegate Voti Percentuale
FORZA ITALIA BERLUSCONI – PPE 29 2,2%
SARDEGNA AL CENTRO 20VENTI 60 4,5%
RIFORMATORI SARDI 107 8,1%
ALLEANZA SARDEGNA – PARTITO LIBERALE ITALIANO 5 0,4%
FRATELLI D’ITALIA CON GIORGIA MELONI 343 25,9%
UDC SARDEGNA 8 0,6%
DEMOCRAZIA CRISTIANA con Rotondi 14 1,1%
LEGA SALVINI SARDEGNA 92 7%
PARTITO SARDO D’AZIONE 104 7,9%
Totale liste 762 57,7%
Alessandra Todde – Voti 594 – 40,5%
Liste collegate Voti Percentuale
MoVimento 5 STELLE 105 8%
UNITI PER ALESSANDRA TODDE 45 3,4%
PROGRESSISTA 13 1%
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – SARDI IN EUROPA 4 0,3%
PARTITO DEMOCRATICO della SARDEGNA 258 19,4%
ORIZZONTE COMUNE 10 0,8%
FORTZA PARIS 16 1,2%
SINISTRA FUTURA 28 2,1%
DEMOS DEMOCRAZIA SOLIDALE 2 0,2%
ALLEANZA VERDI E SINISTRA 8 0,6%
Totale liste 489 37%
Renato Soru – Voti 86 – 5,9%
Liste collegate Voti Percentuale
LIBERU 6 0,5%
VOTA SARDIGNA 8 0,6%
+EUROPA -AZIONE con Soru 14 1,1%
MOVIMENTO PROGETTO SARDEGNA 26 1,9%
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA 5 0,4%
Totale liste 59 4,5%
Lucia Chessa – Voti 18 – 1,2%
Liste collegate Voti Percentuale
SARDIGNA R-esiste 10 0,8%
Totale liste 10 0,8%

Paolo Truzzu – Voti 291 – 59,4%
Liste collegate Voti Percentuale
FORZA ITALIA BERLUSCONI – PPE 3 0,6%
SARDEGNA AL CENTRO 20VENTI 49 10,4%
RIFORMATORI SARDI 49 10,4%
ALLEANZA SARDEGNA – PARTITO LIBERALE ITALIANO 1 0,2%
FRATELLI D’ITALIA CON GIORGIA MELONI 168 35,8%
UDC SARDEGNA 2 0,4%
DEMOCRAZIA CRISTIANA con Rotondi 4 0,8%
LEGA SALVINI SARDEGNA 11 2,3%
PARTITO SARDO D’AZIONE 15 3,2%
Totale liste 302 64,1%
Alessandra Todde – Voti 169 – 34,5%
Liste collegate Voti Percentuale
MoVimento 5 STELLE 33 7%
UNITI PER ALESSANDRA TODDE 13 2,8%
PROGRESSISTA 7 1,5%
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – SARDI IN EUROPA 14 3%
PARTITO DEMOCRATICO della SARDEGNA 25 5,3%
ORIZZONTE COMUNE 2 0,4%
FORTZA PARIS 0 0%
SINISTRA FUTURA 41 8,7%
DEMOS DEMOCRAZIA SOLIDALE 8 1,7%
ALLEANZA VERDI E SINISTRA 0 0%
Totale liste 143 30,4%
Renato Soru – Voti 24 – 4,9%
Liste collegate Voti Percentuale
LIBERU 0 0%
VOTA SARDIGNA 2 0,4%
+EUROPA -AZIONE con Soru 11 2,4%
MOVIMENTO PROGETTO SARDEGNA 7 1,5%
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA 2 0,4%
Totale liste 22 4,7%

 

Lucia Chessa – Voti 6 – 1,2%
Liste collegate Voti Percentuale
SARDIGNA R-esiste 4 0,8%
Totale liste 4 0,8%

Paolo Truzzu – Voti 718 – 58,7%
Liste collegate Voti Percentuale
FORZA ITALIA BERLUSCONI – PPE 22 2%
SARDEGNA AL CENTRO 20VENTI 106 9,5%
RIFORMATORI SARDI 279 25,2%
ALLEANZA SARDEGNA – PARTITO LIBERALE ITALIANO 6 0,5%
FRATELLI D’ITALIA CON GIORGIA MELONI 180 16,2%
UDC SARDEGNA 17 1,5%
DEMOCRAZIA CRISTIANA con Rotondi 13 1,2%
LEGA SALVINI SARDEGNA 68 6,1%
PARTITO SARDO D’AZIONE 18 1,6%
Totale liste 709 63,8%

 

Alessandra Todde – Voti 388 – 31,7%
Liste collegate Voti Percentuale
MoVimento 5 STELLE 82 7,4%
UNITI PER ALESSANDRA TODDE 40 3,6%
PROGRESSISTA 15 1,4%
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – SARDI IN EUROPA 2 0,2%
PARTITO DEMOCRATICO della SARDEGNA 97 8,8%
ORIZZONTE COMUNE 11 1%
FORTZA PARIS 6 0,5%
SINISTRA FUTURA 41 3,7%
DEMOS DEMOCRAZIA SOLIDALE 26 2,3%
ALLEANZA VERDI E SINISTRA 6 0,5%
Totale liste 326 29,4%

 

Renato Soru – Voti 109 – 8,9%
Liste collegate Voti Percentuale
LIBERU 7 0,6%
VOTA SARDIGNA 0 0%
+EUROPA -AZIONE con Soru 13 1,2%
MOVIMENTO PROGETTO SARDEGNA 42 3,8%
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA 11 1%
Totale liste 73 6,6%

 

Lucia Chessa – Voti 8 – 0,7%
Liste collegate Voti Percentuale
SARDIGNA R-esiste 2 0,2%
Totale liste 2 0,2%

Alessandra Todde – Voti 2.586 – 50,9%
Liste collegate Voti Percentuale
MoVimento 5 STELLE 137 2,8%
UNITI PER ALESSANDRA TODDE 80 1,6%
PROGRESSISTA 636 13,4%
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – SARDI IN EUROPA 447 9,2%
PARTITO DEMOCRATICO della SARDEGNA 339 7%
ORIZZONTE COMUNE 624 12,8%
FORTZA PARIS 16 0,3%
SINISTRA FUTURA 103 2,1%
DEMOS DEMOCRAZIA SOLIDALE 12 0,2%
ALLEANZA VERDI E SINISTRA 17 0,3%
Totale liste 2.411 49,7%

 

Paolo Truzzu – Voti 2.284 – 45%
Liste collegate Voti Percentuale
FORZA ITALIA BERLUSCONI – PPE 58 1,2%
SARDEGNA AL CENTRO 20VENTI 62 1,3%
RIFORMATORI SARDI 174 3,6%
ALLEANZA SARDEGNA – PARTITO LIBERALE ITALIANO 15 0,3%
FRATELLI D’ITALIA CON GIORGIA MELONI 1.920 39,5%
UDC SARDEGNA 6 0,1%
DEMOCRAZIA CRISTIANA con Rotondi 3 0,1%
LEGA SALVINI SARDEGNA 65 1,3%
PARTITO SARDO D’AZIONE 14 0,3%
Totale liste 2.317 47,7%

 

Renato Soru – Voti 185 – 3,6%
Liste collegate Voti Percentuale
LIBERU 10 0,2%
VOTA SARDIGNA 20 0,4%
+EUROPA -AZIONE con Soru 22 0,5%
MOVIMENTO PROGETTO SARDEGNA 49 1%
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA 12 0,2%
Totale liste 113 2,3%

 

Lucia Chessa – Voti 24 – 0,5%
Liste collegate Voti Percentuale
SARDIGNA R-esiste 17 0,3%
Totale liste 17 0,3%