22 November, 2024
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Procede a tappe forzate la marcia della decima edizione del NurArcheoFestival, la rassegna teatrale organizzata dal Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri e dedicata quest’anno a Cristiano Bandini, giornalista e scrittore recentemente scomparso.

Domani, martedì 14 agosto, a Laconi, negli spazi esterni del Museo dei Menhir, andrà in scena, alle 19.00, “Gocce di fuoco”, di e con Dario Buonanno (una produzione Teatro del Sottosuolo). Uno sciamano stregone accompagna gli spettatori in questo viaggio senza tempo, in cui il fuoco, uno degli elementi che da sempre affascina e contemporaneamente spaventa l’essere umano, diventa protagonista di una storia magica dove tutto si trasforma e prende nuova forma.
Dal 2002 Dario Buonanno (Darbo) studia e pratica la giocoleria (è laureato in Scienze motorie all’Università di Cagliari e pratica discipline orientali, come il kung fu e il tai-chi). Dopo aver iniziato nel 2006 le sue esperienze nell’ambito delle arti sceniche, negli ultimi anni si è specializzato nella giocoleria infuocabile, da cui prende vita “Gocce di fuoco”, il suo primo spettacolo interamente dedicato ad uno dei 4 elementi naturali.
Alle 18.00 è prevista su prenotazione l’escursione naturalistica nel Parco a cura dell’associazione De Lacon.

Il Ferragosto sarà in compagnia di “Perseverare humanum est” (piccolo mosaico di storie bibliche e moderne) di e con Matteo Belli, grande affabulatore sulle orme di Dario Fo, e le musiche originali di Paolo Vivaldi. L’appuntamento, una prima regionale, è fissato per mercoledì 15, alle 22.00, al Menhir Museum di Laconi. Lo spettacolo si presenta, secondo quanto recita il sottotitolo, come un insieme di storie legate dal filo rosso dell’eterno ritorno di alcuni aspetti del comportamento umano. Si inizia con una chiacchierata tra la mamma di Noè e quella di Mosè relativa ai problemi dei rispettivi figli, si arriva alla storia di una generazione nata intorno alla metà degli anni ’60, emblematizzata nella figura di un antieroe come Massimo Piloni, eterna riserva di Dino Zoff nella Juventus dei primi anni ’70, e si chiude con la più “antica di tutte le storie”: la divertita e malinconica rievocazione di un inedito paradiso terrestre.
Nell’arco di circa un’ora e mezza Matteo Belli, che prosegue la sua ricerca espressiva affabulatoria, interpreta una sessantina di personaggi e una ventina di parlate diverse tra lingue, dialetti e grammelot, utilizzando un repertorio di strumenti antichi e moderni, nel tentativo di ritrovare i principi di un linguaggio popolare che sempre e comunque sia in grado di premiare la sensibilità e l’intelligenza dello spettatore.

Il giorno successivo, giovedì 16, dopo la prima nazionale andata in scena nell’area archeologica di Tamuli a Macomer, viene riproposto “Dalla luna ai menhir”, sempre al Menhir Museum di Laconi, palcoscenico di queste giornate ferragostane del NAF. Il testo di Bepi Vigna vedrà ancora protagonista Rita Atzeri, che sarà accompagnata dall’arpa di Roul Moretti. Lo spettacolo sarà preceduto alle 21.30 dalla visita guidata al Museo.