Paolo Zandara (medico pediatra): «E’ possibile ridurre il numero di visite negli studi dei medici e dei pediatri, senza costi aggiuntivi».
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Tutto è nato dalla domanda del padre di Daniele. Daniele è un mio piccolo paziente, dato che faccio il pediatra, che ha il diabete. Una malattia che in Sardegna, purtroppo, è diffusa più che in altre Regioni e nazioni.
“Ma non è possibile” mi chiedeva, scuotendo il capo, il papà «evitare di venire qui a prendere questa ricetta, lo sanno che Daniele deve fare l’insulina, sempre, che deve usare siringhe e aghi».
Ha ragione ho detto qualcosa si può fare, anzi possiamo fare.
Innanzitutto, basta sapere che in Sardegna si stampano ogni anno circa 19.586.837 di ricette, in Italia 356 milioni. Quindi milioni di persone in Italia tutti i giorni si recano nello studio del medico e del pediatra. Non è quindi solo Daniele, ad avere necessità di recarsi periodicamente in ambulatorio, basta citare qualsiasi malato cronico, gli anziani, con artrosi, pressione alta, cardiopatici, o affetti da malattie renali, oppure malattie mentali. Pensiamo quanti necessitano di presidi ed ausili.
La cosa paradossale che invece a seguito del D.M. 2 del 2011, tutti sono obbligati ad inviare telematicamente le ricette alla farmacia, oltre a consegnare al paziente un “promemoria” cartaceo. Ebbene questo promemoria nel 2011 era “temporaneo” serviva per garantire il farmaco in caso di inefficienza del sistema. Tuttavia ad oggi solo il Trentino ha provveduto ad eliminare questa incombenza del promemoria. Segno questo che si può provvedere alla sua eliminazione. Sappiamo anche che ogni anno vengono spesi milioni di euro per il sistema di informatizzazione o ITC di ogni regione compresa la Sardegna. Purtroppo, i sistemi telematici delle regioni non dialogano tra loro, creando delle piccole repubbliche informatiche, e spesso anche tra stesse strutture della Regione.
L’ausilio delle tecnologie informatiche potrebbe, se applicate in maniera estesa rendere molto più facile ed economico, gestire l’assistenza. Immaginate un paziente che giunge in pronto soccorso, magari anche non in grado di spiegare tutte le sue patologie, bene senza chiedere niente il medico risalendo tramite il suo codice fiscale può sapere tutta la sua storia clinica.
Tuttavia questo obiettivo ambizioso si può raggiungere a piccole tappe, per ora sarebbe sufficiente che la nostra Regione di sua iniziativa programmi ed attui il più rapidamente possibile questa modernizzazione.
Immaginiamo i risultati, diminuiranno la lunghezza e la frequenza delle visite negli studi dei medici e dei pediatri di famiglia, e contemporaneamente questi potranno aumentare la disponibilità di tempo per l’assistenza medica, anche di iniziativa per i cittadini senza costi aggiuntivi, non gravati dall’uso di stampanti di difficile settaggio. Inoltre avremmo un grande risparmio di inchiostro e toner oltre che di carta, contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale anche nel microclima.
La stampa del promemoria si può relegare solamente nei casi in cui sia momentaneamente impossibile trasmettere la ricetta per via telematica. Oppure per la prescrizione di alcuni farmaci speciali.
La legittima domanda che ci si pone a questo punto, quale possa essere la via da percorrere per poter realizzare questa piccola rivoluzione per i pazienti della Sardegna. Se siamo in tanti a condividere questa idea, si può procedere con la sottoscrizione di una petizione che è stata pubblicata su change.org al seguente link
https://www.change.org/p/basta-alle-inutili-file-negli-ambulatori-dei-medici-e-pediatri-di-famiglia
E’ sufficiente andare sulla pagina e sottoscriverla, evitando anche di pagare i due euro richiesti, quindi in maniera completamente gratuita. Le sottoscrizioni verranno poi inviate alle figure istituzionali preposte a realizzare questo cambiamento. Quanto più saranno numerose tanto più saranno tenute in considerazione.
Faccio queste affermazioni perché da decenni lavoro come medico sia presso ospedali e strutture pubbliche, e poi sul territorio, come medico di famiglia ed ora come pediatra. Conosco quindi tutte le problematiche relative a questa incombenza che si sta rivelando sempre più un ostacolo alla professione medica e alla assistenza sanitaria soffocata da adempimenti burocratici.
Da cittadini di questa bellissima isola chiediamo con forza, sottoscrivendo questa petizione una sanità più centrata sulla persona, che dia un segnale a tutti i cittadini di questa nazione. Cambiare si può se lo chiediamo uniti ed in tanti, diamo un piccolo grande aiuto a Daniel ed a tutti noi.
Paolo Zandara
Medico pediatra