22 November, 2024
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Il quindici e il venti luglio, a Baradili, si terrà la seconda edizione de “I corti nel paese più corto”, ovvero una rassegna di documentari d’autore, ideata da Marcello Atzeni, che è anche il direttore artistico. La rassegna organizzata dall’Associazione “Terras Onlus”, sarà possibile grazie al finanziamento dell’amministrazione comunale, con in testa la sindaca Maria Anna Camedda.
Nel 2022 fu un successo rilevante, se ne occupò tutta la stampa isolana e a Baradili arrivò gente da mezza Sardegna. Tra le strade del paese passeggiarono prima, parlarono poi, Salvatore Mereu, Antioco Floris, Enrico Pau, Paola Cireddu, Sergio Falchi, Antonello Zanda e altri. Fu una cosa mai vista per il paese più piccolo dell’isola. Tredici opere in vetrina e solo una donna regista, Paola Cireddu con “L’uomo del mercato”. Nel 2023 saranno dodici i film presentati, sei il quindici luglio e altrettanti il venti. Proiezioni in piazza Santa Margherita, ore 20 e ingresso gratuito. «Quest’anno porteremo a Baradili cinque registe con altrettante loro operespiega Marcello Atzenicinque su dodici, vuol dire che si sfiora la parità di genere. Trovo che sia bellissimo. Finalmente allo scoperto anche donne, numerose, dietro la macchina da presa. Dunque non solo attrici, soggettiste, sceneggiatrici, parrucchiere e costumiste, per altro tutti ruoli di assoluto livello, ma anche direttrici e questo è il così detto salto in più.»

Tra l’altro a Baradili, la fascia tricolore di primo cittadino è indossata da una donna, Maria Anna Camedda, che da qualche mese è anche la presidente dell’Unione di Comuni dell’Alta Marmilla, con sede ad Ales.

Il programma della prima giornata. Sabato quindici luglio, ore 20.00, in piazza Santa Margherita: dopo i saluti della sindaca Maria Anna Camedda e quelli di Marcello Atzeni, proiezione de “La cena delle anime” di Ignazio Figus, un meraviglioso lavoro socio antropologico curato dal regista nuorese, che per tanti anni, è stato un pilastro dell’Isre. A seguire “Faulas”, una bella favola di Michela Anedda, giovane regista con origini a Villacidro. Quindi “Bella di notte”, un corto di Paolo Zucca, uno tra i più grandi registi sardi. Solo un’indicazione: la voce narrante è di Stefano Accorsi. Seguirà “L’albero del riccio”, lavoro a quattro mani, realizzato da Chiara Sulis e Juan Carlos Concha. Le storie di Antonio Gramsci, nativo proprio della Marmilla, raccontate in maniera deliziosa. Salvatore Mereu con “La vita adesso”, con il suo corto impegnato, che fornirà molteplici spunti di riflessione. Chiuderà “Un fenicottero chiamato tango”, della lussurgese Antonella Arca. Un corto d’animazione nella quale la giovane regista mischia natura e amore. Colonna sonora del marito argentino, il musicista Gustavo Gini.
A parlare con i registi Ignazio Figus, Michela Anedda, Paolo Zucca, Salvatore Mereu e Antonella Arca, sarà Antioco Floris, professore di cinema all’ Università di Cagliari, oltre allo stesso direttore artistico Marcello Atzeni.

La seconda serata, giovedì venti luglio, sempre alle venti e sempre in piazza Santa Margherita, s’inizierà con” Lo sguardo esterno” bel lavoro di Peter Marcias. Peter, originario di Uras, si trasferisce a Cagliari e poi a Roma. “Memorie in movimento” di Simone Paderi, Denise Maria Paulis e Niccolò Sirigu, ricostruisce i quattro secoli dell’Università di Cagliari. Eccomi (Flamingos) è il lavoro d’esordio di Sergio Falchi, brillante regista nuorese. Jambitè, bella storia raccontata da Alessandra Usai. Qui non si è più in Sardegna ma in Irlanda. Da vedere con la massima attenzione. Binario morto del sassarese Antonio Maciocco, storia particolarmente favolistica che ha già conquistato l’intera isola. Si chiude con “Il bambino “di Silvia Perra: la giovane regista parla del mondo musulmano in Italia.
A parlare con i registi Peter Marcias, Simone Paderi, Alessandra Usai, Sergio Falchi e Antonio Maciocco sarà Antonello Zanda, direttore della Cineteca sarda – Società Umanitaria, oltre a Marcello Atzeni.
«Anche quest’anno insieme a Marcellospiega Maria Anna Camedda, sindaca di Baradili – abbiamo voluto proporre ai nostri ospiti storie che raccontino e offrano spunti di confronto su diverse tematiche. A questo proposito la presenza di cinque registe sarde, espressione e orgoglio isolano ben oltre i confini della nostra Sardegna, esorta già di per sé a riflessioni. Le facciamo immersi nella bellezza dei loro lavori, cercando di non banalizzare questioni importanti legate a modelli culturali ancora ben radicati nella nostra società ed è bello che succeda a Baradili, il “più corto” dei Comuni, ma ancora una volta è dai piccoli che possono partire iniziative che portano lontano.»
Quindici e venti luglio, dunque, ore 20.00, s’inizierà con i saluti di rito e poi quattro chiacchiere con gli autori. Con il calare delle tenebre, spazio alle proiezioni e poi spazio ai registi, critici cinematografici e operatori culturali.
“I corti nel paese più corto”, è finanziato dall’amministrazione comunale di Baradili e ha il sostegno economico della “Fondazione di Sardegna” e la collaborazione dell’Isre e della Cineteca sarda – Società Umanitaria.

Mercoledì 1° luglio, presso il giardino della Biblioteca comunale di Iglesias, in via Diana, si terrà il primo appuntamento della rassegna cinematografica “I Giardini Possibili”, organizzata dall’Associazione Casa Emmaus, e dal Centro Iniziative Culturali Arci Iglesias APS, in partenariato con i comuni di Iglesias, Villamassargia, Musei e Domusnovas.

Secondo i soggetti promotori, la rassegna nasce con lo scopo di promuovere la coesione sociale e la partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi in un progetto di educazione all’immagine.
Un’attività di formazione utile a far capire l’importanza del cinema come strumento di crescita individuale, indispensabile per poter comprendere le contraddizioni e le opportunità del mondo contemporaneo.

Le proiezioni saranno ospitate nel giardino della Biblioteca Comunale di Iglesias, in via Diana, a Domusnovas nel Giardino Possibile della Carruba, in via Bonn, ed a Villamassargia, in Piazza Pilar.
In ottemperanza alle norme di distanziamento sociale e prevenzione sanitaria, al fine di evitare assembramenti, gli ingressi degli spettatori saranno contingentati e sarà chiesto al pubblico di indossare la mascherina.

La rassegna cinematografica, rientra nel progetto “I Giardini Possibili”, nato per la realizzazione di quattro nuovi parchi pubblici nei comuni di Iglesias, Villamassargia, Domusnovas e Musei, grazie anche al coinvolgimento di cinquanta bambini provenienti dalle scuole primarie dei paesi partecipanti, che, con i loro sogni e desideri daranno forma ai giardini e li renderanno unici.

In questo modo, le periferie, grazie alle idee dei bambini e alla collaborazione di abitanti, istituzioni e associazioni della società civile, possono diventare uno spazio di creatività, di coesione sociale, di condivisione, di educazione civica, e di sperimentazione delle strategie di trasformazione consapevole e sostenibile di un territorio allo stesso tempo fragile e meraviglioso come quello del Sulcis Iglesiente.

«Un’altra importante iniziativa nata all’interno del progetto “I Giardini Possibili”ha detto l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis sviluppato in sinergia con le associazioni del territorio, e con il contributo fondamentale di artisti e docenti, con lo scopo di insegnare, soprattutto ai più giovani, l’importanza dell’educazione ambientale attraverso la riqualificazione di spazi urbani da destinare al verde pubblico, alla socialità ed alla cultura.»

– PROGRAMMA DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

• HUGO CABRET di Martin Scorsese, Usa 2011, durata 120’
–       mercoledì 1 luglio – Iglesias – ore 21.00
–       giovedì 2 luglio – Villamassargia – ore 21.00
–       venerdì 3 luglio – Domusnovas – ore 21.00

• L’UOMO CHE COMPRO’ LA LUNA di Paolo Zucca, Italia 2018, durata 105’
–       mercoledì 8 luglio – Iglesias – ore 21.00
–             giovedì 9 luglio – Villamassargia – ore 21.00
–       venerdì 10 luglio – Domusnovas – ore 21.00

• LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI S.T. SPIVET, di Jean Pierre Jeunet, Francia 2014, durata 105’
–       lunedì 13 luglio – Iglesias – ore 21.00
–       mercoledì 15 luglio – Villamassargia – ore 21.00
–       venerdì 17 luglio – Domusnovas – ore 21.00

• BIANCANEVE, di Tarsem Singh, USA 2012, durata 105’
–       lunedì 20 luglio – Iglesias – ore 21.00
–       mercoledì 22 luglio – Villamassargia – ore 21.00
–       venerdì 24 luglio – Domusnovas – ore 21.00
Per l’assessore della Cultura Claudia Sanna, «un contributo importante, che arriva da un progetto, “I Giardini Possibili”, di cui il comune di Iglesias è partner, e che permetterà alla Città di usufruire gratuitamente di un momento di intrattenimento e di approfondimento culturale. Ringraziamo gli organizzatori, tutte le persone che parteciperanno all’iniziativa, e gli operatori della Protezione, che daranno il proprio contributo per quanto riguarda l’osservanza delle norme di prevenzione sanitaria».

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In attesa di conoscere il futuro del Festival Jazz, condizionato dal Coronavirus, i concerti registrati a Sant’Anna Arresi nel 2019 vanno in onda sui canali RAI che, dopo l’acquisizione dei diritti per la messa in onda in esclusiva di n. 6 concerti integrali, onnicomprensive delle due dirette realizzate in quel di Sant’Anna Arresi.

Dirette Rai
31 agosto 2019 – Dwight Trible with Kahil El Zabar Duo / Burnt Sugar The Arkestra Chamber
2 settembre 2019 – Sardinia Instabile Orchestra

I restanti concerti saranno messi in onda nei palinsesti invernali e primaverile, attraverso il canale Rai Radio Tre e inseriti nel programma settimanale Rai Tre Suite, la trasmissione (con più di 100.000 ascoltatori) condotta dal giornalista critico Pino Saulo, che hanno deciso di dedicare l’intero mese di maggio alla Rassegna Internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2019”.

La messa in onda dei concerti registrati ha avuto inizio in data
5 maggio 2020 con il concerto del 6 settembre 2019 di Joshua Abrams & The Natural Information Society e proseguirà con:
12 maggio 2020 con il concerto del 5 settembre 2019 di Lonnie Holley Trio
19 maggio 2020 con il concerto del 5 settembre 2019 Matthew Shipp Trio
26 maggio 2020 con il concerto del 8 settembre 2019 Rob Mazurek & Exploding Star Orchestra

L’Associazione Culturale Punta Giara è fiera del riconoscimento ricevuto, dell’alta qualità delle registrazioni realizzate sotto la direzione del responsabile dell’Associazione Paolo Zucca e la consulenza del sig. Paolo Puggioni, del Service: Live Studio di Giovanni Carlini (tecnici: Elia Porcu, Marcello Capoccia, Roberto Frau, Stefano Calabrese, Stefano Melis, Gigi Casula, Alessandro Pulloni) e del Backline MusicArtService di Paolo Cabriolu (tecnico: Marco Camboni) e dei tecnici Rai (Davide Zurru e Simone Casti) arrivati a Sant’Anna Arresi.

Questo ennesimo positivo risultato consacra ancora una volta che le scelte artistiche, l’alta professionalità organizzative fanno della Rassegna Sulcitana uno dei festival Jazz più prestigiosi e creativi in ambito internazionale.

Per quanto riguarda l’attività del 2020, l’Associazione Culturale Punta Giara comunicherà entro e non oltre il mese di maggio, le risultanze e le motivazioni dei suoi organi statutari circa l’attività da svolgere nel 2020 influenzate, purtroppo, dal particolare momento storico che si vive e sulle decisioni da parte del Governo per verificare se esistono le precondizioni per l’effettuazione del festival nelle tempistiche e luoghi consolidati e/o valutare spostamenti temporali alla luce delle disposizioni di legge e dei protocolli che saranno emanati dal Governo.

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E’ stato inaugurato questa mattina, nei locali de La Fabbrica del Cinema, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato ufficialmente inaugurato il primo corso dedicato a “Sceneggiatura e paesaggio”.

Si tratta di un’iniziativa di alta formazione articolata in 12 masterclass, per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle storie delle sue comunità.

Il corso è stato presentato da Michele Casula, esperto in ricerche nel settore audiovisivo e rappresentante della società Clapbox, e dalla direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, a cui si deve l’ideazione e l’organizzazione dell’iniziativa. Gli incontri si svolgeranno fra novembre e febbraio, con il sostegno del comune di Carbonia, rappresentato al taglio del nastro dall’assessore alla cultura Sabrina Sabiu, insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, rappresentato dal Direttore Paolo Serra. Era presente anche Alberto Zonchello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

A Carbonia l’avventura inizia con la prima lezione della produttrice esperta di sviluppo Daniela Masciale. In squadra anche il regista e sceneggiatore Andrea Magnani che terrà la masterclass di domenica 24 novembre e che, insieme a Daniela Masciale, svolgerà un ruolo da story coach, con la gestione di altri 4 appuntamenti cui si legherà il tutoring dei progetti sviluppati dai partecipanti.

Le altre 6 masterclass vedranno il coinvolgimento di professionisti di spicco del panorama audiovisivo nazionale, chiamati a condividere le esperienze creative del dialogo fra “sceneggiatura e paesaggio”.

Fra questi lo scenografo Giancarlo Basili, che raggiungerà Carbonia a metà dicembre dopo l’esperienza sul set della seconda stagione de “L’amica geniale”. Giancarlo Basili sarà accompagnato anche dal regista Marco Cruciani, che legherà alla tappa sarda una fase di location Scouting per il documentario sul cinema italiano visto dagli occhi della scenografia.

Terranno una lezione anche il regista Paolo Zucca, reduce dal successo de “L’uomo che comprò la luna”, lo sceneggiatore Filippo Gravino (“Veloce come il vento”, “Il primo re” e la serie in lavorazione “Romulus”), la regista Laura Lucchetti, che ha firmato e diretto in Sardegna il pluripremiato “Fiore gemello”, e lo sceneggiatore Salvatore De Mola, cui si devono gli adattamenti de “Il Commissario Montalbano”, il recente successo della fiction Rai “Imma Tataranni” e la scrittura, insieme a Gianfranco Cabiddu ed Ugo Chiti, de “La stoffa dei sogni”.

Il percorso si completerà con la condivisione dei risultati di un concept test – gestito dal team Clapbox con la collaborazione della società Ergo research – che misurerà il potenziale dei progetti sviluppati dai partecipanti presso campioni rappresentativi degli spettatori di film e serie tv.

Sono 18 gli autori finalisti, selezionati fra 33 candidati: Lucio Aru, Roberta Balestrucci, Maria Vittoria Durante, Marcello Lasio, Fabrizio Lo Bianco, Maria Elena Mallei, Luigi Manca, Pietro Martinetti, Elisa Meloni, Daniele Mocci, Andrea Pau, Simone Petrucci, Giovanni Davide Piras, Vanessa Podda, Alessandra Pusceddu, Andrea Rosas, Luca Sotgiu, Gabriele Tanda. Arrivano da diverse località della Sardegna e i progetti originali con i quali si sono candidati hanno ambientazioni che spaziano da Portoscuso al villaggio minerario di Ingurtòsu, all’isola de l’Asinara, a Tandalò, al complesso nuragico di Malchittu, da Siniscola alle spiagge della Baronia, ad Orgosolo, fino al colle di San Michele, con storie che attraversano generi ed epoche diverse: il banditismo dei primi del ‘700, lo sviluppo dei collegamenti interni all’isola dell’inizio dell’800, le lotte sindacali della prima parte del secolo scorso, il dopoguerra, il ’68 isolano, fino ai giorni nostri gettando uno sguardo verso il futuro prossimo.

                                               

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Ultimi appuntamenti per la parte cagliaritana della tredicesima edizione di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, in corso da venerdì al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino: un fine settimana che, dopo le sei giornate di metà settembre a Carloforte, propone anche nel capoluogo sardo un denso programma di masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari.
Domani (domenica 13 ottobre), la giornata conclusiva si apre alle 10.30, con l’ultima masterclass sulla musica per il cinema, rivolta agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: al centro dell’incontro, aperto anche al pubblico, Paolo Zucca, Jacopo Cullin ed Andrea Guerra, rispettivamente regista, protagonista e autore delle musiche del film “L’uomo che comprò la luna”, in visione il giorno prima, sempre al Cineteatro Nanni Loy.
Tutti all’insegna del binomio Cinema e Sardegna gli appuntamenti del pomeriggio e della serata. Si comincia alle 16.00, con il documentario di Sergio Naitza “L’ultimo piazzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche dell’isola, chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30 sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, che verrà proiettato in serata con inizio alle 20.00: un’opera di taglio neorealista, diretta nel 1949 dal regista sardo Mario Sequi (nato a Monserrato nel 1913 e morto a Roma nel 1992) con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.
 

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Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero tredici, vive domani (sabato 12 ottobre) la seconda giornata della sua tranche cagliaritana (dopo quella di metà settembre a Carloforte), in corso fino a domenica al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino.
Il programma della mattinata propone alle 10.30 il consueto appuntamento con la masterclass sulla musica per il cinema dedicata agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: protagonisti dell’incontro, aperto anche al pubblico, Agostino Ferrente, Letizia Caudullo, Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, rispettivamente regista, montatrice e autori delle musiche di “Selfie”, il film in visione il giorno prima.
Due lungometraggi “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16 con il docufilm di Davide Melis (presente all’appuntamento) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti, nei diversi scenari dove questa tradizione è ancora viva e genuina, lontana dalle manifestazioni prettamente folkloristiche.
A seguire, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione, con inizio alle 18.30, insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, alla terza ed ultima masterclass di musica per cinema, in programma alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti di domenica 13, nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario “L’ultimo Pizzaiolo“; presente alla proiezione, il regista Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

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Dopo la riuscita sei giorni di metà settembre a Carloforte, Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, vive a Cagliari, questo fine settimana, la seconda parte della sua edizione numero tredici. In programma venerdì, sabato e domenica (11, 12 e 13 ottobre) una fitta agenda di impegni (tutti a ingresso gratuito) al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino, con masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari, compresa un’autentica chicca: la copia ritrovata di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, con le musiche di Ennio Porrino.
Tra gli ospiti, i compositori Francesco Cerasi ed Andrea Guerra, la montatrice Letizia Caudullo, l’attore Jacopo Cullin, i musicisti Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, i registi Simone Aleandri, Agostino Ferrente e Paolo Zucca.
Anche in questa tranche cagliaritana, il versante didattico del festival ha un rilievo di primissimo piano, come ormai da diverse edizioni a questa parte. Nel palinsesto delle tre giornate, la mattina è dunque interamente dedicata alle masterclass sulla musica per il cinema: un appuntamento formativo rivolto agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari, ma aperto anche al pubblico. Inaugura la serie, venerdì 11, alle 10.30, Francesco Cerasi sul tema del lavoro del musicista con le immagini, la registrazione musicale, il rapporto tra registi e musicisti, montaggio e edizione del suono.
Classe 1980, compositore e produttore musicale, autore di oltre cinquanta titoli tra cinema, tv e documentari, Cerasi parteciperà anche alla proiezione di “Cusutu ‘n coddu (Cucito addosso)” di cui firma le musiche, che inaugura alle 16.30 il ciclo di film in visione ogni pomeriggio. Girato nel 2012, il cortometraggio di Giovanni La Pàrola è ambientato alla fine dell’Ottocento in un piccolo feudo siciliano, dove un gruppo di contadini si rivolta contro il proprietario terriero.
Simone Aleandri è invece il regista del documentario in programma a seguire, “As time goes by – L’uomo che disegnava i sogni”: un viaggio nella vita di Silvano Campeggi, in arte Nano, l’ultimo grande illustratore del cinema che con i suoi manifesti – da “Via col vento” a “West Side Story”, passando per “Casablanca” e “Ben Hur” – ha fatto sognare generazioni di spettatori prima ancora di entrare in sala.
Due sedicenni, amici inseparabili, che vivono nel Rione Traiano di Napoli sono i protagonisti reali di “Selfie”, il docufilm di Agostino Ferrente che chiude le proiezioni di venerdì 11. I due adolescenti hanno accettato la proposta del regista di riprendersi attraverso un iPhone, raccontando così la loro quotidianità di ragazzi, in una realtà complicata come quella delle periferie della città partenopea. Insieme al regista, presenti in sala anche Letizia Caudullo, che ha curato il montaggio del film, e Andrea Pesce e Cristiano Defabritiis, autori delle musiche.
In serata (venerdì e poi l’indomani) il festival si sposta all’Auditorium del Conservatorio per un altro impegno didattico proposto in occasione del dodicesimo Premio Andrea Parodi, il contest dedicato alla world music organizzato dalla Fondazione intitolata al grande cantante sardo scomparso tredici anni fa, in programma da giovedì 10 a sabato 12: Cine Campus, questo il titolo, è un percorso di formazione di musica per cinema organizzato dall’associazione Backstage per il festival Creuza de Mà in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fondazione Sardegna Film Commission.
Reduci dalla proiezione del giorno prima di “Selfie”, Agostino Ferrente, Andrea Pesce, Cristiano De Fabritiis e Letizia Caudullo saranno al centro della masterclass sul lavoro del regista e del montatore con la musica e i suoni che apre la giornata di sabato 12, alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Due film “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16.00, con il lungometraggio di Davide Melis (presente in sala) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti.
A seguire, alle 18.30, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, domenica 13, alla terza e ultima masterclass di musica per cinema, come sempre alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti in cartellone nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario di Sergio Naitza “L’ultimo Pizzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – è anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, cinema e teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.
Un degno finale, dunque, per la tredicesima edizione di Creuza de Mà, organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione di Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dell’E.R.S.U. di Cagliari, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e del
CSC-Centro Sperimentale di Cinematografia.

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Ci sarà da ridere, questa estate, a Sarroch: in cinque serate, tra il 14 luglio ed il 23 agosto, ritorna a distanza di dodici anni Cabaret al Parco, la rassegna dedicata alla comicità che ha tenuto banco dal 2002 al 2007; un appuntamento divenuto subito di successo, e che nell’arco di sei edizioni ha portato nella cittadina costiera sul golfo di Cagliari nomi del calibro di Paolo Rossi, Antonio Albanese, Maurizio Crozza, Ficarra e Picone, Giobbe Covatta, Enrico Bertolino, Dario Vergassola, tra gli altri, non senza dare il giusto spazio ai talenti sardi, come i Lapola, Pino e gli anticorpi, BAZ.

Organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz grazie al contributo del comune di Sarroch, è proprio con un artista isolano che Cabaret al Parco – ora con l’aggiunta del suffisso 2.0 nel titolo – riapre i battenti domenica prossima (14 luglio): all’Anfiteatro del Parco Pubblico, sede di tutte le serate (e tutte con inizio alle 21.30), riflettori puntati su Jacopo Cullin e il suo nuovo spettacolo, “È inutile a dire!”, che ha debuttato a fine aprile con tre sold out al Teatro Massimo della sua città, Cagliari. Affiancato da Gabriele Cossu e, per la parte musicale, da un decano dello spettacolo in Sardegna come Giampaolo Loddo, chitarrista, cantante, attore e autore dall’esperienza ultrasessantennale, Jacopo Cullin (di recente apprezzato anche sul grande schermo nei film “La stoffa dei sogni”, di Gianfranco Cabiddu, e come protagonista in “L’uomo che comprò la luna” di Paolo Zucca) si muove sapientemente tra ironia, comicità e riflessione su alcuni temi propri del nostro tempo: la società liquida, la fragilità delle relazioni e la costante crisi esistenziale che pervade l’essere umano.

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Prenderà il via mercoledì 10 luglio, alle ore 20.00, da Villamassargia, la quarta edizione della rassegna itinerante di cinema cibo e integrazione “Il Banchetto dei Desideri. Cibo e Integrazione al Cinema”. Giunta alla sua quarta edizione, l’evento è organizzato dal CSC Carbonia della Società Umanitaria in collaborazione con la Cooperativa Meela e le amministrazioni comunali coinvolte, grazie al finanziamento regionale L.R. 28 dicembre 2018, n. 48, art. 11, comma 26, legato allo sviluppo delle politiche cineportuali nel territorio.

Ogni appuntamento sarà aperto alle ore 20.00, ore 20.30 nel comune di Fluminimaggiore, da una degustazione guidata a cura delle comunità straniere presenti nei comuni ospitanti, che fonderanno la propria tradizione gastronomica con quella del territorio, in un percorso di conoscenza e scambio.

Alle ore 21.30, in tutte le piazze coinvolte negli appuntamenti, ore 22.00, nel comune di Fluminimaggiore, proiezione di un film sul tema Cinema-Cibo-Integrazione, in salsa di commedia.

Ad aprire la rassegna sarà il film “Emotivi Anonimi” di Jean-Pierre Améris, commedia romantica sull’incontro tra due cioccolatai che scopriranno l’amore reciproco, oltre a quello per il cibo.

La rassegna proseguirà lunedì 15 luglio a Fluminimaggiore, nelle cornici di Casa Petromilli e dell’Anfiteatro del Parco Riola, con “Barbecue” di Eric Lavaine: il cibo come possibilità di un incontro che cambia una vita.

Terzo appuntamento lunedì 22 luglio, a Gonnesa, presso il parco S’Olivariu con la proiezione di “Big Night” di Stanley Tucci, Campbell Scot, scoppiettante commedia familiare ambientata in un ristorante italo-americano degli anni ‘50.

Ultimi due appuntamenti a Masainas, nell’anfiteatro antistante il Centro Sociale di via Emilio Lussu: giovedì 25 luglio, con “Chef” di Daniel Cohen, storia, ancora una volta in commedia, di uno Chef che dovrà sfidare l’alta finanza per preservare le proprie radici culturali e gastronomiche e lunedì 29 luglio con “Lunchbox” di Ritesh Batra, commedia degli equivoci sull’incontro tra due sconosciuti, galeotto il cestino del pranzo.

Appuntamenti speciali di questa edizione le tre date a Buggerru della rassegna “I Territori incontrano Buggerru – Prima Rassegna Cinematografica MARE E FRONTIERE”, promossa da “Feminas Cooperativa Sociale Buggerru”, in collaborazione con il CSC Carbonia della Società Umanitaria e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e dell’amministrazione comunale di Buggerru.

Venerdì 12, giovedì 18 e venerdì 26 luglio, nella cornice dello spazio antistante l’Ex Centrale Elettrica di via Marina, dalle ore 19.30, cibo in degustazione guidata e, alle ore 21.30, cinema sardo con “L’uomo che comprò la luna” di Paolo Zucca, alla presenza del regista, “Il presagio del Ragno” di Giuseppe Casu, alla presenza del regista e “Fiore Gemello” di Laura Luchetti.

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Dal 10 al 18 luglio, torna a Dolianova il festival letterario “Street Books”, giunto alla quarta edizione organizzato dal Circolo dei Lettori Miele Amaro. Un programma denso, nove giornate fitte di incontri, spettacoli e dibattiti, fra letteratura, musica, arte, cinema, impegno civile e puro intrattenimento. Villa de Villa sarà il fulcro della manifestazione, un vero e proprio villaggio della lettura e dei libri, da vivere ogni sera nel segno della cultura e dell’incontro, così lo definisce il direttore artistico del festival Gianni Stocchino: «Street  Books dà voce e valore a una comunità e a un territorio che cresce e mette in mostra le sue eccellenze rivolgendosi a tutti, sempre più verde e inclusivo. Un nuovo modo di fare cultura che promuove il Parteolla con il sorriso di chi ti accoglie per condividere. Esiste una precisa correlazione tra la percentuale di lettori in una determinata realtà e il suo benessere economico, culturale e sociale. Non sempre il mondo è come lo vorremmo, anzi spesso ci appare proprio sbagliato, ingiusto. Solo se siamo capaci di leggerlo possiamo provare a correggerlo. Ecco perché abbiamo deciso di dare questo titolo IL MONDO È DI CHI LO LEGGE, anche se è scritto male».

Scrittori, musicisti, attori, lettori e libri animeranno, dunque, per nove giorni le strade, le piazze e i monumenti del piccolo centro del Parteolla, in una manifestazione che nelle scorse edizioni ha registrato un grande successo di pubblico. Quaranta gli incontri in cartellone. Tra gli ospiti dell’edizione 2019 l’attore Ascanio Celestini (11 luglio), in un doppio appuntamento tra il teatro e, in dialogo con Gerardo Farrara, il mondo delle barzellette, al quale l’artista romano ha dedicato un’opera letteraria appena pubblicata da Einaudi; i musicisti Gavino Murgia e Luciano Biondini (11 luglio), gli scrittori Cristiano Cavina, che dialogherà con Saverio Gaeta (12 luglio), ed il pluripremiato Andrea Vitali (14 luglio). E poi, il “mitico” allenatore di pallacanestro, giornalista e commentatore televisivo statunitense Dan Peterson (15 luglio), intervistato dalla giornalista, ex cestista, Virginia Saba; Renzo Cugis (12 luglio), i reading e lo spettacolo di Demo Mura (14 luglio), Rossella Faa (16 luglio); Benito
Urgu, intervistato da Filippo Martinez a margine della proiezione del film L’uomo che comprò la luna, di Paolo Zucca (15 luglio), e Porpora Marcasciano, sociologa, attivista per i diritti umani e presidente onorario del Mit (Movimento Identità Transessuale), in dialogo con Francesca Fadda, psicologa e psicoterapeuta (18 luglio). E ancora, concerti di musica sacra e jazz e numerosi appuntamenti dedicati alle famiglie e ai più piccoli, come Kamishibai (11 luglio), un affascinante spettacolo teatrale di carta che trae origine nei templi buddisti nel Giappone del XII secolo, e un’innovativa area Gaming.

Gli spettacoli e gli incontri si terranno in diversi spazi comunali: oltre alla Villa de Villa, la cui costruzione risale probabilmente al 1869, la piazza Brigata Sassari, la cattedrale romanica di San Pantaleo e lo Sporting Club.

L’apertura di Street Books è fissata a Villa de Villa alle 19.30 di mercoledì 10 luglio, con il Circo a tre ruote dell’Associazione Foglivolanti, uno show coinvolgente e divertente con numeri di alta giocoleria, clownerie ed equilibrio.