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In questo documento c’è una lettera che il Santo Padre Papa Giovanni Paolo II invia al signor cardinale Edward Idris Cassidy, presidente della commissione per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo.
Il Sommo Santo Papa Wojtyla richiama con senso di profondo rammarico le sofferenze del popolo ebreo nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Prendendo spunto da ciò è opportuno fare una riflessione sulla tragedia della Shoah e mai come l’Olocausto non può lasciarci indifferenti ma deve servirci da monito affinché ci sia una convergenza mondiale di rifiuto totale perché siamo chiamati ad un impegno affinché ciò non accada mai più.
Il XX Secolo possiamo affermare che è stato di un’immane tragedia che mai e poi mai potrà essere dimenticata: lo Sterminio del Popolo Ebraico con l’uccisione di milioni di Ebrei.
Spesso sovviene un dubbio che nasce dal fatto che ci si ricorda dell’Olocausto solo il 27 gennaio, ma il messaggio di Papa Wojtyla è un richiamo fortissimo affinché questa immane tragedia venga sempre ricordata e che non si debba dimenticare quello che è successo.
A tal proposito mi pare giusto ricordare i richiami sempre più pressanti e preoccupanti di Papa Francesco che ci ricorda i conflitti che devastano il mondo in diverse zone, una “Guerra Mondiale” a scacchiera.
Il rischio di un conflitto mondiale e nucleare è sempre dietro l’angolo e la cosa non può lasciarci certamente indifferenti senza prendere coscienza del fatto che i potenti della terra vogliono prendere possesso del controllo totale del pianeta senza porsi tanti problemi e restando di fatto sordi ai richiami che si elevano da più parti.
Quindi riprendendo il tema principale della Shoah e la sua profonda riflessione che è parte fondamentale della lettera del Santo Papa Wojtyla, credo che la cosa migliore sia ricordare quanti Ebrei sono stati trucidati e privati della loro dignità e noi tutti ergerci a difensori e tutelarne la memoria.
Proprio per non dimenticare siamo chiamati tutti ad una vera riflessione e non dobbiamo altresì dimenticare quanti Eroi hanno sacrificato la loro vita per salvare migliaia di Ebrei.
Pertanto, il messaggio è un richiamo affinché il 27 gennaio non sia una data come tante altre ed il Ricordo non svanisca Mai!.
Armando Cusa