22 December, 2024
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Si susseguono, a Carbonia, le visite dei grandi del calcio sardo alla mostra che ricorda il mitico Carlo Zoboli, visitabile fino a venerdì 12 novembre, nella sala esposizioni del Circolo Soci Euralcoop, in piazza Marmilla. Oggi la mostra ha avuto un graditissimo ospite, Pasquale Catte, calciatore e presidente della Nuorese per alcuni decenni, che ha incontrato Alfredo Putzolu, per anni dirigente e presidente del Carbonia Calcio, e Franco Reina, autore del libro Carbonia Carbosarda – Passione per la squadra biancoblù.

La mostra, organizzata dalla ASD MGM, in collaborazione con lo SBIS, curata dalla dottoressa Susanna Musa con la collaborazione di Franco Reina, è stata inaugurata il 29 ottobre, alla presenza di numerosi protagonisti della storia calcistica del Carbonia, dal dopoguerra ad oggi.

Oltre 100 fotografie documentano la straordinaria carriera di Carlo Zoboli, bandiera che ha vestito la maglia biancoblù ben 380 volte, realizzando, da terzino, 9 goal.

Carlo Zoboli, nato il 31 luglio 1926 a Bomporto, in provincia di Modena, arrivò a Carbonia nel 1949 dalle giovanili della Juventus, per vestire la maglia della Carbosarda, in serie C, girone unico. Vestì quella maglia per 14 campionati consecutivi, arrivando a sfiorare la promozione in serie B e ricevendo il premio per la 350ª presenza il 27 maggio 1962, in occasione della partita Carbonia-Calangianus, nel campionato di serie D 1961/1962.

A Carbonia Carlo Zoboli ha messo radici, ha sposato Elena, con la quale ha avuto tre figli: Hubert, Franco e Katia (scomparsa a soli 33 anni). Hubert e Franco hanno vestito la maglia biancoblù. E’ stato per diversi anni “custode” dello stadio Comunale che oggi porta il suo nome! Ha seguito, nella veste di massaggiatore, le sorti del “suo” Carbonia, per alcuni decenni, rimanendo per sempre il suo primo tifoso.

Allegate le fotografie dell’inaugurazione ed alcune foto della visita odierna di Pasquale Catte e Alfredo Putzolu.

Giampaolo Cirronis

         

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La formazione delle vecchie glorie della Nuorese ha vinto il “1° Memorial Emilio Fenu”, organizzata dall’associazione Vecchie Glorie del Carbonia allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia. I verdeazzurri hanno superato le vecchie glorie biancoblu del Carbonia con il punteggio di 3 a 1, reti di Giovanni Deiana, Antonello Perra e Sergio Branca per la Nuorese, Alessandro Zaccolo per il Carbonia. Sul rendimento della squadra biancoblu hanno inciso alcune assenze, tra le quali quella di Floriano Congiu, presente ma non in condizione di scendere in campo per un’indisposizione fisica.

Al di là dell’aspetto tecnico, che pure ha offerto alcuni scampoli di bel gioco e qualche giocata della classe antica dei protagonisti di tanti campionati di serie D e serie C2, è stata una giornata di festa, nel ricordo di Emilio Fenu, tecnico e uomo stimatissimo sia a Carbonia, dove ha vissuto e trascorso lunga parte della sua carriera, sia a Nuoro, dove ha avuto un’esperienza alla guida della squadra barbaricina.

Emilio Fenu era nato a Decimoputzu il 20 dicembre 1924. Orfano di padre, nel 1939 giunse a Carbonia, dove si adattò a svolgere svariate attività lavorative. Aveva una grandissima passione per il calcio e nel 1940 l’allora allenatore del Carbonia Roberto Orani, lo tesserò per la società biancoblu. Dal ’43 al ’48, giocò in prima squadra i vari campionati regionali e uno nella serie C a girone unico. Il suo ruolo era quello di centravanti, ma nel suo destino c’era la panchina, nella veste di allenatore. Nel 1947 venne inserito come tecnico del settore giovanile del Carbonia, dove rimase sino al 59, vincendo ogni anno il campionato allievi o quello juniores.
Tra i giovani da lui “allevati” e arrivati in prima squadra, Ravot, Santoru, Putzolu, Corona, Podda. Nel 1956 acquisì il patentino da allenatore di terza categoria e di istruttore Nagc (giovani calciatori) (tra i suoi compagni di corso, c’era Manlio Scopigno). Nel 1958 venne promosso al grado superiore e poi a quello di prima categoria. Guidò la squadra mineraria nel campionato di serie C 1959/60, l’anno successivo in serie D, per molte stagioni allenò il Bosa, per passare poi al Sant’Antioco, alla Nuorese e al Guspini, fece da osservatore al Cagliari collaborando con Luisito Suarez. Si dedicò per diversi anni al settore giovanile nella veste di selezionatore e per alcune stagioni anche dei dilettanti e delle rappresentative locali dal 1947 al 1960, dispensando le sue conoscenze ai ragazzi del Gonnesa e della Sguotti. L’ultima sua apparizione su una panchina importante è stata quella con la Sguotti ai primi anni ’90, e concluse definitivamente la sua lunga carriera, tornando alle origini, al Rosmarino, con Giovanissimi ed Esordienti.

Educatore vero, Emilio Fenu metteva al primo posto il comportamento e l’educazione, prima ancora del gesto tecnico, nell’insegnamento del quale era unanimemente definito un maestro. Sino agli ultimi anni, mantenne il peso forma dei suoi 20 anni, stakanovista della preparazione atletica, percorreva chilometri nella pineta di Rosmarino e per le strade della città, era conosciuto e salutato da tutti, ormai non più di corsa ma ad un passo talmente veloce, da dare punti a parecchi giovani.

Emilio Fenu ha dato un esempio di quella che dovrebbe essere la vita di uno sportivo. Negli ultimi tempi la salute che cominciava a fare le bizze, essendo celibe e senza figli, lo convinse a ritirarsi nell’istituto per anziani di Iglesias, dove ogni tanto qualche suo ex allievo andava a trovarlo, sino alla sua scomparsa avvenuta il 5 settembre 2003.

Emilio Fenu è stato ricordato prima dell’inizio della partita, con un minuto di raccoglimento, e durante le premiazioni, svoltesi nel primo pomeriggio, al termine del pranzo, organizzato nel centro sportivo di Medadeddu.

Il presidente del Carbonia promosso in serie D nel 1978 e in C2 nel 1982, Elvio Verniani, ha premiato Pasquale Catte calciatore e presidente della Nuorese complessivamente per alcuni decenni e Gianni Mannai ha consegnato un trofeo a Paolo Demarcus, valoroso centrocampista della Nuorese e della Torres, oggi in campo nonostante la condizione fisica non lo sorregga come ai tempi in cui spesso dominava a centrocampo con un dinamismo, oltre che con qualità tecniche, fuori dal comune. Antonio Mura, infine, ha consegnato una targa e una coppa a Salvatore Picconi (fratello di Franco, mediano del Carbonia in C2), capitano delle vecchie glorie della Nuorese, per la vittoria nel “1° Memorial Emilio Fenu”.

Pubblichiamo un ricco album fotografico della giornata, con un’intervista a Pasquale Catte,