18 July, 2024
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Il comune di Sant’Antioco si conferma virtuoso in termini di raccolta differenziata e, alla terza edizione dell’EcoForum Sardegna promosso da Legambiente, ottiene il Premio in qualità di Comune costiero con una percentuale di Raccolta Differenziata superiore al 75%. Nel 2019, infatti, la città ha raggiunto l’81,83%, ben 6,8 punti percentuali in più rispetto al 2017, quando i numeri si erano fermati al 75%. Nel 2020, si precisa sin da adesso, il Comune ha incrementato ulteriormente la percentuale, raggiungendo la quota di 83,01 % di rifiuti differenziati.

Il terzo EcoForum in Sardegna sull’economia circolare dei rifiuti, che si riferisce ai dati 2019, si è tenuto oggi, mercoledì 24 febbraio 2021, a Cagliari, ed è stato trasmesso in diretta streaming, nel rispetto dei protocolli attualmente in vigore: un focus a livello regionale sulle eccellenze e le potenzialità che l’Isola esprime in materia, nonché un’occasione di incontro e dialogo tra aziende, pubbliche amministrazioni, consorzi e operatori del settore sul tema della raccolta differenziata.

«Siamo molto soddisfatti del risultatocommenta Pasquale Renna, consigliere comunale di Sant’Antioco con delega all’Ambientequesto premio gratifica tutta la macchina che si impegna quotidianamente per una migliore raccolta differenziata. La percentuale del differenziato cresce di anno in anno e siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare, soprattutto in riferimento alla quantità pro-capite di kg di indifferenziato prodotti. Ma per un Comune costiero come il nostro, che ogni anno accoglie i turisti che producono una quantità di rifiuti notevole, non è semplice. Ad ogni buon conto, accogliamo il premio come un incentivo a migliorarci ulteriormente.»

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Ha preso il via questa mattina la stagione Bandiera Blu a Maladroxia (1 luglio – 31 agosto), il servizio di Infopoint turistico (1 luglio – 30 settembre) e di salvamento a mare nelle spiagge antiochensi più battute da cittadini e turisti (1 luglio – 31 agosto), Maladroxia, Coe Cuaddus, Cala Sapone e Is Pruinis.

Per il secondo anno consecutivo (nel 2019 Sant’Antioco aveva conquistato, prima volta nella sua storia, il prestigioso vessillo internazionale) la spiaggia di Maladroxia issa la Bandiera Blu, sinonimo di buona pratiche ambientali, di accessibilità e di qualità delle acque (certificate: “eccellenti”). Stamane si è tenuta la cerimonia (sobria, per via delle misure anti Covid) di innalzamento della Bandiera, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle forze di sicurezza locali, la Guardia Costiera, il vice sindaco Eleonora Spiga, l’assessore della Protezione Civile Renato Avellino ed il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna. Il programma ha visto anche la consegna delle bandiere blu agli stabilimenti balneari che hanno sede nell’arenile di Maladroxia, oltre all’associazione di protezione Civile (AssoSulcis) che cura il servizio di salvamento a mare nelle principali località costiere del comune di Sant’Antioco.

Non meno importante, l’avvio del servizio di InfoPoint turistico, attivo nella sede di via Roma 47 – Centro Servizi per il Territorio, sette giorni su sette (compresa la giornata di Ferragosto), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 22.00, fino al 30 settembre. L’ufficio si propone di fornire tutte le informazioni del caso ai turisti che visiteranno l’isola di Sant’Antioco.

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Il comune di Sant’Antioco si conferma virtuoso in termini di raccolta differenziata e, alla seconda edizione dell’EcoForum Sardegna promosso da Legambiente, ottiene il Premio in qualità di Comune costiero con una percentuale di Raccolta Differenziata superiore al 75. Nel 2018, infatti, la città (che nel territorio dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias continua a detenere il primato in riferimento alla percentuale di differenziato) ha raggiunto l’81,8%, ben 6,8 punti percentuali in più rispetto al 2017, quando i numeri si erano fermati al 75%. Un dato che colloca Sant’Antioco in una posizione invidiabile, se si pensa che in Sardegna la media del rifiuto differenziato è del 65,8% e nel Sud Sardegna è del 73,2%. Sant’Antioco, inoltre, si distingue perché è tra i 10 Comuni della Sardegna sopra i 10mila abitanti che riescono a stare sotto la soglia dei 100 kg procapite di indifferenziato; mentre rispetto alla percentuale di Raccolta Differenziata, è sesto nella classifica generale dei Comuni ricicloni costieri e secondo tra quelli sopra gli 11 mila abitanti.

Il secondo EcoForum in Sardegna sull’economia circolare dei rifiuti si è tenuto ieri, giovedì 12 dicembre, a Cagliari: un focus a livello regionale sulle eccellenze e le potenzialità che l’Isola esprime in materia, nonché un’occasione di incontro e dialogo tra aziende, pubbliche amministrazioni, consorzi e operatori del settore sul tema della raccolta differenziata. Presente all’appuntamento anche Pasquale Renna, consigliere comunale di Sant’Antioco con delega all’Ambiente.

«Siamo molto soddisfatti del risultato – commenta Pasquale Renna – ottenere questo premio gratifica tutta la macchina che quotidianamente lavora per una migliore raccolta differenziata in città. E i risultati si vedono: la percentuale del differenziato cresce di anno in anno. Siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare, soprattutto in riferimento alla quantità pro-capite di kg di indifferenziato prodotti, anche se nel 2018 siamo riusciti a migliorarci ulteriormente. Ma per un Comune costiero come il nostro, che ogni anno accoglie i turisti che producono una quantità di rifiuti notevole (e spesso anche non differenziati) smaltiti con costi che ricadono sull’intera cittadinanza, non è semplice.»

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Il comune di Sant’Antioco diventa “Plastic Free”. Il sindaco Ignazio Locci, infatti, ha firmato l’ordinanza n° 21 del 2/12/2019 “Disposizioni per la minimizzazione dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e la riduzione dell’impatto della plastica sull’ambiente. Divieto di commercializzazione e utilizzo dei sacchetti, dei contenitori e delle stoviglie monouso non compostabili – Sant’Antioco Comune Plastic free”.  

A decorrere dal primo marzo 2020, dunque, agli esercenti per i generi alimentari, quali supermercati, botteghe di vicinato, salumerie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla vendita di stoviglie per alimenti, è fatto esplicito divieto di commercio di qualsiasi materiale monouso in plastica e non biodegradabile quali piatti, bicchieri (di qualsiasi dimensione), cannucce, posate, cotton fioc non biodegradabili, mescolatori di bevande. E ancora, sempre dal primo marzo 2020, i titolari che esercitano sul territorio comunale le attività della ristorazione, quali bar, pub, birrerie, ristoranti, pizzerie, paninerie, take away, rosticcerie, friggitorie, gelaterie e attività similari aventi quale finalità la somministrazione di alimenti e bevande (inclusi gli stabilimenti balneari e i chioschi) non potranno distribuire ai clienti sacchetti, contenitori e stoviglie monouso in materiale non biodegradabile. Infine, gli enti e le associazioni che organizzano feste pubbliche e sagre dovranno attenersi scrupolosamente alle disposizioni e agli effetti già contenuti nell’ordinanza n° 30 del 27/09/2010, che impone il “Divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi di asporto merci) in polietilene ed il divieto di uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre”. I destinatari del divieto di vendita e utilizzo di plastica monouso, a partire dal primo marzo 2020, avranno sessanta giorni di tempo per smaltire le scorte contenute in magazzino.

«Il nostro è un impegno concreto – commenta il sindaco, Ignazio Locci – abbiamo il dovere di tutelare il territorio e, soprattutto, il mare che circonda l’isola di Sant’Antioco. Ormai non sussistono più dubbi sul fatto che la plastica sia un materiale altamente inquinante e noi, con questo provvedimento, intendiamo ridurre fortemente il suo impatto sull’ambiente. I sacchetti, i contenitori e le stoviglie di plastica, utilizzati quotidianamente, hanno gravi conseguenze ambientali con un effetto nocivo sia per la produzione, sia per lo smaltimento. Già nel 2010 il comune di Sant’Antioco aveva emesso un’ordinanza che imponeva il divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi di asporto merci) in polietilene e di uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre. Con questo provvedimento anticipiamo i tempi già scanditi dall’Unione Europea che, salvo ripensamenti, mette al bando la plastica monouso a partire dal 2021.»

«Andiamo avanti sulla strada della tutela del nostro territorio – commenta il consigliere comunale con delega dell’Ambiente Pasquale Renna -, l’ordinanza rappresenta un impegno concreto verso questa direzione. Gli effetti del provvedimento partiranno dal primo marzo e, per dare modo a tutti di assimilare ciò che rappresenta una vera rivoluzione, ci saranno ulteriori sessanta giorni per smaltire le scorte.»

 

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Nell’ambito di un’operazione di vigilanza ambientale svolta nella località balneare di Maladroxia, insignita del prestigioso riconoscimento Bandiera Blu 2019, ieri notte, allo scopo di contrastare il fenomeno di utilizzo improprio delle isole ecologiche posizionate lungo l’arenile (tre lungo tutta la spiaggia), la Polizia municipale di Sant’Antioco (presente anche il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna) ha eseguito un’operazione di vigilanza, culminata con la sanzione a carico di un villeggiante che, anziché conferire i rifiuti prodotti nella propria abitazione secondo il calendario del porta a porta, poco prima della mezzanotte li ha posizionati nell’isola ecologica. Un comportamento naturalmente sanzionabile, che ha fatto scattare l’intervento dei vigili urbani.

«L’avevamo detto – commenta il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna – a fare i furbi si resta fessi. Non è la prima volta che interveniamo al fine di tutelare Maladroxia, la Bandiera Blu e tutto il territorio del comune di Sant’Antioco con mirate azioni di vigilanza ambientale. Le isole ecologiche, lo precisiamo, possono essere utilizzate esclusivamente per conferire i piccoli rifiuti risultato della permanenza in spiaggia. Ciò che viene invece prodotto nella propria casa, deve essere differenziato e conferito secondo il calendario del ritiro porta a porta. A questo, si aggiunge anche la possibilità di usufruire dell’Ecocentro comunale che, in alta stagione, è peraltro aperto tutti i giorni. Queste regole valgono per tutti coloro che risiedono in paese e nelle località balneari, sia stabilmente, sia per un breve o lungo periodo di vacanza. Non è possibile, insomma, agire indisturbati nel cuore della notte e abbandonare il proprio sacchetto di immondizia nell’isola ecologica. È un comportamento irrispettoso, che non siamo disposti a tollerare. Non è la prima e non  sarà l’ultima azione di vigilanza ambientale – conclude Pasquale Renna -: auspichiamo maggiore rispetto da parte di tutti, a tutela del decoro e dell’ambiente.»

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Ieri sera si è svolta la cerimonia di inaugurazione della stagione “Bandiera Blu”, che dal primo luglio al 31 agosto prossimo vedrà il prestigioso riconoscimento internazionale fare bella mostra di sé nell’arenile di Sant’Antioco. Un successo rilevante, che proietta l’isola sulcitana tra le mete turistiche di qualità. Prima il sindaco Ignazio Locci ha consegnato le bandiere blu agli stabilimenti balneari presenti nell’arenile (che a loro volta potranno esporre la bandiera fino a conclusione della “Blue Flag Season”, il 31 agosto), poi ha innalzato ufficialmente il vessillo, accompagnato dall’Inno di Mameli intonato dalla banda musicale “Giuseppe Verdi”.

Dopo la cerimonia e la benedizione della Bandiera Blu ad opera del parroco della Basilica di Sant’Antioco Martire, don Mario Riu, cui hanno partecipato anche la Guardia Costiera, la Protezione Civile, i Vigili Urbani ed una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Carbonia, è seguito un rinfresco nelle aree dello stabilimento dedicato ai pazienti gravi e gravissimi, “L’Isola del Cuore”, al quale ha fatto da cornice l’intrattenimento musicale degli allievi della Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni”.

Ad avviare la festa, l’intervento del consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «La Bandiera Blu – ha commentato – è un traguardo importantissimo per la città di Sant’Antioco, che mette in risalto il nostro inestimabile patrimonio paesaggistico ed ambientale: un tesoro che ci è stato regalato dalla natura. Il lavoro che dobbiamo fare oggi è impegnarci per conservare questo vessillo».

Il sindaco Ignazio Locci ha ricordato quando nel 2017, durante la campagna elettorale, aveva annunciato di voler puntare alla Bandiera Blu, come punto di partenza per la valorizzazione delle bellezze antiochensi: «Oggi possiamo dire di avercela fatta – ha evidenziato il primo cittadino – grazie anche a un momento storico decisivo: nel giugno nel 2018, infatti, abbiamo inaugurato lo stabilimento “Isola del Cuore”, un esempio in Sardegna e in Italia che ci ha dato quel qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo fissati. Grazie all’associazione di volontariato “Le Rondini”, dunque, ai pazienti gravi e gravissimi è garantita l’accessibilità piena alla spiaggia di Maladroxia. Tuttavia, occorre migliorarci e potenziare i servizi, a partire dall’illuminazione e dalle strade».

Ignazio Locci, infine, ha ringraziato tutte le associazioni e i gestori di servizi che da anni operano a Maladroxia, dalla sicurezza alla balneazione, alla ristorazione.

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Per la prima volta nella sua storia, il Comune di Sant’Antioco ottiene la Bandiera blu. Un importante riconoscimento internazionale che proietta Sant’Antioco tra le mete turistiche di qualità. Ad aggiudicarsi il prestigioso vessillo è la spiaggia di Maladroxia, in grado di offrire ogni genere di servizio ai bagnanti (compresi i portatori di disabilità, grazie allo stabilimento “Isola del Cuore”, dedicato a pazienti affetti da patologie gravi e gravissime). 

«È un sogno che si avvera – commenta il sindaco Ignazio Locci – abbiamo creduto fortemente nelle potenzialità di Sant’Antioco, certi di poter strappare la Bandiera Blu. Con immensa gioia, ho il piacere di annunciare che isseremo la bandiera nella nostra bellissima spiaggia di Maladroxia il primo luglio 2019. Siamo orgogliosi di essere riusciti a raggiungere questo obiettivo. Tengo a ringraziare gli Uffici Comunali che si sono impegnati per produrre l’istanza al Fee Italia. La procedura, infatti, è molto lunga e complessa: prevede ben due step, a novembre e a dicembre. È richiesto uno screening completo del territorio: dalla qualità delle acque (le nostre sono certificate come “Eccellenti”), ai numeri sulla raccolta differenziata, nonché una mappatura completa dei luoghi di interesse, da quelli naturalistici (SIC e ZPS) a quelli archeologici e culturali. E ancora: le attività che vengono svolte all’insegna della valorizzazione dell’ambiente e del decoro urbano, la tipologia dei servizi presenti nella spiaggia candidata e, più in generale, nell’intero territorio comunale. Insomma, un iter lungo che, alla fine, ci ha visto vincitori. È evidente che Sant’Antioco e Maladroxia meritavano questa “medaglia”. E ad ulteriore conferma di ciò, sta il fatto che per la copertina delle Bandiere blu 2019 il FEE Italia ha scelto proprio uno scorcio della nostra spiaggia, in cui spiccano le sue acque cristalline.»

La notizia è stata ufficializzata questa mattina, a Roma, presso il CNR, dove si è tenuta la conferenza di presentazione delle Bandiere Blu 2019. In rappresentanza del comune di Sant’Antioco, erano presenti l’assessore Comunale Renato Avellino e il Consigliere comunale Pasquale Renna. «Siamo orgogliosi di aver rappresentato Sant’Antioco a questo importante evento – commentano Renato Avellino e Pasquale Renna – portare a casa la Bandiera Blu consegnataci stamane è un vero onore. Questo è un successo di tutti e tutti insieme dobbiamo dare il massimo per conservarla nel tempo».

In Sardegna, complessivamente, le spiagge sarde che hanno ricevuto la bandiera blu sono quattordici. Nel Sud Sardegna, oltre la spiaggia di Maladroxia, esordiente, ci sono la conferma di Porto Tramatzu, a Teulada e Mare Pintau al Poetto di Quartu Sant’Elena. Nel Sassarese ed in Gallura hanno ricevuto la bandiera blu Badesi, Trinità d’Agultu e Vignola, Santa Teresa Gallura, La Maddalena, Palau, Castelsardo, Sorso e Porto Ferro. Torre Grande in provincia di Oristano e, infine, Tortolì e Bari Sardo in provincia di Nuoro.

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Il comune di Sant’Antioco ha ottenuto la “menzione speciale” in qualità di comune costiero, alla prima edizione dell’EcoForum Sardegna promosso da Legambiente sulla raccolta differenziata. Nel 2017, la città (che nel territorio dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias continua a detenere il primato in riferimento alla percentuale di differenziato) ha raggiunto il 75%. Un dato che colloca Sant’Antioco in una posizione invidiabile, se si pensa che in Sardegna la media del rifiuto differenziato è del 62,78% e nel Sud Sardegna è del 70,7%.

 Il primo EcoForum in Sardegna sull’economia circolare dei rifiuti si è tenuto giovedì a Cagliari nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna: un focus a livello regionale sulle eccellenze e le potenzialità che l’Isola esprime in materia, nonché un’occasione di incontro e dialogo tra aziende, pubbliche amministrazioni, consorzi e operatori del settore sul tema della raccolta differenziata. Presente all’appuntamento anche Pasquale Renna, consigliere comunale di Sant’Antioco con delega all’Ambiente, che ha ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani di Annalisa Columbu, presidente Legambiente Sardegna.

«Siamo molto soddisfatti del risultato – commenta Pasquale Renna – ottenere la “menzione speciale” gratifica tutta la macchina che quotidianamente lavora per una migliore raccolta differenziata in città. E i risultati si vedono: la percentuale del differenziato cresce di anno in anno. Siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare, soprattutto in riferimento alla quantità pro-capite di kg di indifferenziato prodotti. Ma per un Comune costiero come il nostro, che ogni anno accoglie i turisti che producono una quantità di rifiuti notevole (e spesso anche non differenziati) smaltiti con costi che ricadono sull’intera cittadinanza, non è semplice. L’obiettivo che ci prefiggiamo per il futuro è proprio questo: diminuire i kg pro-capite di indifferenziato.»

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Il comune di Sant’Antioco fa un primo bilancio del servizio di segnalazione di discariche abusive e cumuli di immondizia tramite WhatsApp.

«Non avevamo dubbi sull’utilità del servizio – commenta il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna – a fronte di tanti cafoni che abbandonano in maniera indiscriminata i rifiuti, vi sono tantissimi cittadini, sicuramente in misura maggiore, che offrono il proprio contributo a questa battaglia: il Comune non ha occhi a sufficienza per individuare tutti gli ammassi che costantemente vengono lasciati nei luoghi più disparati dell’isola, dal centro abitato alle località costiere, ma grazie alla preziosa collaborazione degli antiochensi, possiamo essere sicuramente più incisivi.»

Come funziona il servizio? Innanzitutto, occorre memorizzare nella propria rubrica dello Smartphone il numero 351.1277861; a quel punto, nella lista dei contatti presenti su WhatsApp, apparirà l’utente corrispondente al numero telefonico indicato: Comune di Sant’Antioco, con immagine del profilo il logo del Comune. Le segnalazioni dovranno essere testuali, con tutte le informazioni necessarie per facilitare l’intervento degli uffici: strada e numero civico quando certi, immagini o video esemplificativi e, nel caso non fosse possibile indicare la strada, la posizione GPS, inviandola direttamente dall’applicazione. L’Ufficio Ambiente raccoglie la segnalazione e valuta la modalità di intervento: talvolta è pressoché immediato, in alcune e particolari circostanze occorre più tempo. In casi, ad esempio, in cui vi è la presenza di amianto o in cui la quantità di rifiuti richiede diverse operazioni. 

«Ringraziamo i tanti cittadini che quotidianamente utilizzano lo strumento della segnalazione tramite WhatsApp – commenta il sindaco Ignazio Locci – un servizio che funziona e che si avvale proprio della partecipazione degli antiochensi. Teniamo a precisare che, se non ci fossero strumenti come questo, nel giro di qualche mese, a causa degli incivili, verremmo “sommersi” dal pattume abbandonato. Inoltre, se da una parte ripuliamo là dove l’incivile sporca, dall’altra perseveriamo nella caccia ai responsabili, piazzando le telecamere mobili di cui dispongono Vigili Urbani, Compagnia Barracellare e Ufficio Ambiente.»

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha ordinato la rimozione di tutte le piccole imbarcazioni che, senza alcun motivo, stazionavano a terra, in prossimità del mare, nella zona del Lungomare Cristoforo Colombo e Silvio Olla. Erano ben diciassette, in gran parte veri e propri rottami con tavole rotte e chiodi in evidenza che costituivano un pericolo per la sicurezza pubblica, oltre che un ricettacolo per rifiuti di ogni genere.

«L’ordinanza emanata il 21 maggio scorso ha prodotto i suoi effetti: 15 barche sono state portate via dai legittimi proprietari mentre le restanti due sono state prelevate dal Comune e stoccate in un’area di cui disponiamo – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Siamo soddisfatti del risultato di questo provvedimento: ci ha consentito di mettere fine a una situazione di degrado inaccettabile. In prossimità di quelle imbarcazioni, o addirittura al loro interno, erano presenti veri e propri cumuli di spazzatura che abbiamo eliminato. Resta ancora qualche piccolo “ritocco” cui si provvederà in questi giorni, ma si può dire che il 95% dell’area è stata bonificata. Tengo a precisare che il divieto permane. Ora ci auguriamo che gli incivili non perseverino».

Esprime soddisfazione il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «Questa ordinanza era indispensabile per mettere la parola fine allo scempio del Lungomare di Sant’Antioco. Noi continuiamo a portare avanti il lavoro contro il sacchetto selvaggio e le discariche abusive, sebbene non sia per nulla semplice confrontarsi con i cafoni che quotidianamente preferiscono abbandonare i sacchetti nei luoghi più disparati piuttosto che fare una semplice e corretta raccolta differenziata o, se necessario, di usufruire dell’Ecocentro. Colgo l’occasione per ricordare ai cittadini che abbiamo attivato un numero verde, tramite messaggistica WhatsApp (351/1277681), attraverso il quale segnalare la presenza di cumuli di immondizia. Un servizio che funziona – conclude Pasquale Renna – e che ci ha permesso di intervenire in diverse circostanze».