25 November, 2024
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Le carte parlano e rivelano molto dei loro autori e del contesto in cui hanno operato, anche a distanza di oltre un secolo. È esemplare il caso del Fondo Enrico Costa, presentato nei giorni scorsi a Sassari durante la giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale Aristeo d’intesa con la Biblioteca universitaria, nei cui locali ha avuto luogo l’iniziativa.

«Quello del Costa è uno dei pochi fondi d’autore presenti in Sardegna, certamente uno dei più significativi ha spiegato Simonetta Castia, presidente di Aristeo -, comprende un ricco ed eterogeneo complesso di documenti, oggetti e immagini, come da tradizione: note e appunti biografici, epistolari, album fotografici, opere giovanili mai pubblicate in vita, abbozzi letterari, materiale a stampa e tanti altri elementi che mostrano, in maniera viva e sorprendente, lo spirito multiforme di un grande intellettuale sassarese negli anni della Belle Epoque, una fonte insostituibile per la ricostruzione del suo profilo biografico e del contesto in cui operò.»

A conclusione delle attività messe in campo per i 110 anni dalla morte dello scrittore, giovedì sera si è assistito a un viaggio emozionante, che ha restituito attraverso scritti e immagini, i particolari della vita familiare e professionale di “Enrichetto” e della sua amata città.

«Un Leonardo sassarese», lo ha definito Angela Mameli, vicepresidente della Fondazione di Sardegna, che nell’intervento di apertura ne ha indicato l’aspetto poliedrico, pedagogico (nell’orientare Sassari verso il recupero dei valori di impegno civile e ricchezza culturale del tempo), mentre la direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi ha introdotto la presentazione del “Fondo” acquisito tra il 2012 e 2013 dalla stessa biblioteca, con l’auspicio di ulteriori accrescimenti.

A illustrare in maniera dettagliata il complesso documentario è stata Simonetta Castia, che ha ricordato come il fondo abbia potuto sopravvivere grazie all’interessamento dei figli Maria e Guido, e ne ha evidenziato la dimensione ancora virtuale nella sua totalità, perché suddiviso tra le collezioni presenti nelle diverse istituzioni e quelle private.

In biblioteca sono conservate la maggior parte delle testimonianze, dalle lettere, agli autografi alle rare fotografie. I tre ritratti più rappresentativi ne mostrano le sembianze da quindicenne, trentenne e, infine, in età avanzata. Una figura, quest’ultima, che ha ispirato la sagoma per il monumento dedicatogli in Piazza Fiume proprio un anno fa.

Simonetta Castia ha illustrato la collana “Scritt’Inediti”, appena arricchitasi di due nuovi volumetti (“Memorie” e la riproduzione anastatica di “Storia di un gatto”), e che proseguirà nel 2020 con diverse altre produzioni, dai racconti-guida ai diari di viaggio all’album dei giudici turritani.

Sugli aspetti della dimensione familiare e sui frammenti di vita si è concentrato l’intervento di Stefania Bagella, che ha rievocato l’identificazione della casa natale in corso Vittorio Emanuele 142 (oggi 112) presa in affitto dal padre Domenico (qui Enrico nacque nel 1841), alla dimora di sua proprietà, la casa in cui visse sino alla morte, che dopo le accurate ricerche del 2009, è stata individuata in una palazzina di via Cavour. La passione per la musica accomunava lo scrittore con tutta la famiglia (il nonno Giovanni Battista era un suonatore di clarino e contrabbasso): passione che sarebbe stata suggellata dal sodalizio con il cugino Luigi Canepa. E ancora il fresco e straordinario corredo di foto, specie quelle di vita familiare, come quella in cui la moglie e i figli posano per gli scatti fatti nel retrostante cortile dell’ultima dimora, tipico degli edifici del periodo umbertino. È dalla dimensione pubblico-privata dell’album “Le ore d’ozio” che emerge, invece, la rete di relazioni intessute in quegli anni.

Ciò che colpisce dell’attività di archivista è invece la presenza delle sue tracce un po’ ovunque all’interno della sezione antica dell’archivio storico comunale, composta da un ammontare di circa cento faldoni, che prima di essere trasferiti a Palazzo Ducale erano custoditi nella soffitta di Palazzo di Città. Come ha spiegato Carla Merella, nuova responsabile dell’Archivio storico comunale di Sassari, si ha l’impressione che nessun documento sia sfuggito all’attenzione del diligente archivista, che commentava i documenti con i segni, inconfondibili, della matita blu e rossa. Tra i documenti contrassegnati spiccano il Libro delle ordinazioni (del 14 agosto 1541, prima attestazione sulla discesa dei candelieri) e il Codice latino degli Statuti sassaresi, che riporta la famosa nota autografa sull’errore di Pasquale Tola. Quindi gli inediti appunti sulla storia monumentale del camposanto di Sassari, descritti con una incredibile minuziosità. A dare un ulteriore tocco di originalità è l’accostamento di una scrittura molto piacevole, quasi una sorta di racconto familiare, a una schedatura tanto razionale ed esaustiva delle carte ritrovate e del loro stato di conservazione.

Un archivio d’autore impareggiabile che, come ha sottolineato la paleografa Valeria Schirru, finisce per diventare uno scrigno delle memorie e una palestra letteraria e che, come è stato evidenziato dalla stessa studiosa, è meritevole di uno studio attento e multidisciplinare.

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Su una parete un pannello con disegnato un delfino che nuota assieme a tanti pesciolini colorati mentre un granchio passeggia vicino al relitto di una nave. Sulla parete opposta, dieci mongolfiere solcano il cielo inondato da palloncini e attraversato da uno stormo di uccelli. Su un’altra ancora, un albero lucente illumina quasi a giorno la notte e fa da faro a due grandi farfalle.

Sono i tre lavori che i ragazzi dell’Istituto comprensivo Pasquale Tola di Sassari, sotto la guida della professoressa Anna Spada, hanno disegnato, pitturato e donato alla Neonatologia e terapia intensiva dell’Aou di Sassari.

I loro lavori si inserivano all’interno del progetto artistico che l’istituto di via Monte Grappa ha portato avanti in collaborazione con la Neonatologia, avviato in occasione della Giornata mondiale della prematurità a novembre.

Nei giorni scorsi la consegna con i quindici alunni (terza D, E, F, seconda e prima E) che, assieme alla loro docente, hanno spiegato al direttore della Neonatologia e terapia intensiva, Giorgio Olzai, come sono nati i disegni, con un pensiero sempre acceso verso i piccoli ospiti del reparto al primo piano del Materno infantile. I pannelli sono stati posizionati all’ingresso della Terapia intensiva.

Sono state quindi le dottoresse Giuseppina Spanedda e Ornella Biasetti a condurre i ragazzi in visita all’interno della Terapia intensiva.

Ai giovani artisti, prima dei saluti, il personale del reparto ha voluto donare una pergamena con una commovente lettera che la mamma di un neonato scrisse alla Neonatologia.

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Hanno lavorato sino a tardi per addobbare il reparto e prepararlo per la giornata mondiale della prematurità. Medici, infermieri e, soprattutto, tante mamme di quei bambini nati troppo presto hanno unito le forze per trasformare una ricorrenza, arrivata alla decima edizione in campo mondiale, in una occasione di sensibilizzazione. Perché l’obiettivo è quello di far conoscere il lavoro delle Neonatologie e delle terapie intensive neonatali e le difficoltà insite nelle nascite pretermine.

Questo spirito ha animato la giornata che sabato 17 novembre, data della ricorrenza mondiale della prematurità, si è svolta nella struttura sassarese di viale San Pietro. Un open day che ha condotto i tanti visitatori presenti lungo un percorso sino alle porte della terapia intensiva dove, all’interno delle incubatrici, i piccoli sono seguiti da medici, infermieri, personale di supporto e genitori nel loro cammino verso la “maturità”. Una edizione, la seconda quella svolta a Sassari, che quest’anno ha visto realizzate tre iniziative incentrate sulla famiglia. La prima, orientata all’accoglienza e alla multiculturalità, con la realizzazione di opuscoli illustrativi della Neonatologia tradotti in sette lingue: sardo, inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, rumeno. La seconda iniziativa, resa possibile grazie alla donazione della libreria Giunti di Sassari, che ha consentito di inaugurare una biblioteca con oltre 850 volumi, con libri dedicati alla lettura dei bambini e delle mamme. I volumi, temporaneamente, sono disponibili nella biblioteca del reparto e a breve, una volta consegnate le nuove librerie, saranno spostati nell’area antistante l’ingresso alla terapia intensiva neonatale (Tin). Infine, l’avvio del progetto artistico con le scuole, l’Istituto comprensivo “Pasquale Tola”, attraverso il quale saranno installati dei pannelli disegnati e colorati dai ragazzi delle medie sotto la guida della docente Aline Spada.

A illustrare le iniziative ai tanti genitori, accompagnati dai numerosissimi bambini che nella Neonatologia hanno trascorso i primi mesi della loro vita, è stato il direttore della struttura Giorgio Olzai, con accanto il direttore del dipartimento Tutela della salute della donna e del bambino Salvatore Dessole, la rappresentante della libreria Giunti di Sassari Gavina Gasperini, la rappresentante dell’Unicef Sassari Maria Grazia Sanna e di Save the children Marianna Delogu che coordina lo sportello Fiocchi in ospedale.

«A Sassari nel 2017 – ha detto il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai – sono nati 1165 bambini e il 14 per cento di questi è nato prima delle 37 settimane. Dei prematuri che nascono a Sassari un 20 per cento circa pesa meno di 1500 grammi e un terzo meno di un chilo. Parliamo di bambini che hanno un’età gestazionale molto bassa, compresa tra le 23 e le 28 settimane. Sono neonati che devono affrontare un percorso irto di difficoltà, dovuto all’immaturità dei loro organi e apparati.»

Neonati che hanno necessità di essere alimentati con piccole quantità di latte, possibilmente materno, a volte aiutati con un sondino sino a quando non sono in grado di succhiare il latte autonomamente. Un cammino complesso e complicato con esiti che, in alcuni casi, il bambino porterà con sé per tutta la vita. Un bambino con problemi speciali, da quelli respiratori a quelli visivi, che troverà in genitori speciali il supporto per la sua crescita.

Un percorso che anche l’associazione sportiva Tarantini Fight Club Gym, ieri presente in reparto con alcuni rappresentanti del direttivo soci e atleti, ha deciso di sostenere con un impegno concreto che realizzerà a dicembre prossimo. Alla riuscita della giornata di ieri hanno contribuito anche Cuori di maglia ed il Rotary Sassari.

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Libretti per l’accoglienza in sette lingue, una biblioteca dedicata alle mamme e ai bambini con 850 volumi e poi, ancora, un progetto con l’Istituto comprensivo “Pasquale Tola” per portare una ventata di colori ed allegria in Neonatologia e Terapia intensiva neonatale. Sono le tre iniziative che la struttura complessa di viale San Pietro, situata al primo piano del palazzo Materno infantile dell’Aou di Sassari, metterà in campo in occasione della Giornata mondiale della prematurità, in programma sabato 17 novembre. E a queste si aggiungerà, proprio sabato, l’open day, l’apertura dalle 12.00 alle 17.00 delle porte della Neonatologia a genitori e bambini, ed il libro delle firme e dei pensieri.

Per la struttura guidata da Giorgio Olzai si tratta della seconda edizione della manifestazione che, realizzata per la prima volta nel 2008 da Efnci, European foundation for care of newborn infants, quest’anno compie dieci anni.

La giornata è stata presentata questa mattina nella sede della direzione aziendale dell’Aou di Sassari alla presenza del direttore sanitario aziendale, Nicolò Orrù, del direttore della Neonatologia e Tin, Giorgio Olzai, della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Pascquale Tola” Maria Grazia Falchi e della rappresentante della libreria Giunti di Sassari Maria Antonietta Carboni.

«A Sassari, l’obiettivo della giornata internazionale del neonato pretermine, in linea con la mission aziendale – ha detto Giorgio Olzai – sarà quello di migliorare le cure globali al neonato e alla famiglia, per dare ai bambini un futuro con una vita “normale”». E nella struttura al primo piano del Materno infantile, nella quale lavorano 10 medici, 1 neuropsichiatra infantile e 32 infermieri, si punta a dare la massima accoglienza ai genitori e a fare in modo che il tempo passato in reparto sia di qualità e consenta loro di riconoscere i bisogni dei loro bambini e a prendersene cura. Con questo spirito nascono le iniziative che quest’anno arricchiscono la giornata che si caratterizza per l’apertura della struttura al pubblico, visitare la terapia intensiva neonatale, la terapia sub-intensiva, la patologia neonatale, la sezione balie, in grado di ospitare 12 mamme per il soggiorno notturno e altre ancora per il soggiorno diurno, e conoscere le attività svolte.

È stato il direttore sanitario Nicolò Orrù a sottolineare l’importanza delle terapie intensive neonatali «che – ha detto – non si trovano in tutti gli ospedali ma soltanto in quelli hub e in Sardegna sono due: a Sassari e a Cagliari. Oggi noi a Sassari abbiamo in fase di accreditamento 12 posti in terapia intensiva neonatale e 12 in neonatologia».

In primo piano gli operatori della Neonatologia, medici e infermieri, hanno voluto mettere il tema della multiculturalità e il superamento delle barriere linguistiche, così da garantire una migliore accoglienza. Ecco allora, i manuali-guide per i genitori tradotti in sette lingue, italiano-sardo, inglese, francese, spagnolo, tedesco, rumeno e arabo, con il contributo di operatori e familiari dei piccoli ricoverati in reparto (dei medici Elena e Giovanni per il sardo, dei medici in formazione Laura e Will con il contributo di Maria Laura per l’inglese, della studentessa spagnola Erasmus Claudia, della tirocinante Hafsa per l’arabo, della mamma Lydia per il francese, ancora, di Ines mamma di una bimba italo-tedesca, di Felicia per il rumeno). Piccoli volumi di trenta pagine e poco più, con immagini e illustrazioni, che presentano la struttura, le attività, che contengono consigli, indicazioni sul lavaggio mani, sul corredino e sui cambi quindi sui servizi quali il Lactarium, l’alloggio per le mamme, gli ambulatori per il follow-up e i numeri di telefono utili. Una iniziativa originale e unica nel suo genere nell’azienda che mette al centro il neonato e i suoi genitori.

Sono 850 i volumi raccolti dalla libreria Giunti di Sassari, grazie alla generosità dei lettori e che costituiranno patrimonio librario della Neonatologia. Libri di favole, racconti brevi, libri sulla genitorialità, sul tempo libero e temi vari che potranno essere presi in prestito. I volumi, temporaneamente, sono disponibili nella biblioteca del reparto e a breve, una volta consegnate le nuove librerie, saranno spostati nell’area antistante l’ingresso alla terapia intensiva neonatale (Tin). La biblioteca sarà inaugurata sabato mattina alle ore 11,30.

Proprio quest’area sarà interessata dal progetto artistico che sarà realizzato dai ragazzi delle scuole medie di via Monte Grappa, che fa parte dell’istituto comprensivo Pasquale Tola, sotto la guida della professoressa Aline Spada. «Quattro pannelli che riprodurranno disegni e colori legati all’infanzia, come un caldo abbraccio – ha detto Maria Grazia Falchi – che accomuna i nostri alunni a questi piccoli bimbi».

A queste iniziative si aggiunge quella dei libri delle firme e dei pensieri. I libri serviranno a riportare pensieri, suggerimenti, esigenze dei genitori che vivono l’esperienza della prematurità dei loro figli. Non solo, saranno un registro firme sul quale anche i nonni e gli altri familiari potranno riportare le loro emozioni. Un esempio di ulteriore interazione con genitori e familiari.

I libri saranno posizionati sempre nella zona di ingresso alla Tin e arricchiranno l’iniziativa già partita lo scorso anno, quella dell’angolo dei ricordi che raccoglie fotografie e lettere, semplici e commoventi, di mamme e papà che con i loro piccoli hanno vissuto l’esperienza della Neonatologia.

Secondo i dati della Società italiana di neonatologia, in Italia nel 2017 sono nati 464mila bambini e di questi circa il 10 per cento erano prematuri. A Sassari lo scorso anno sono nati 1165 bambini e, sempre nello stesso periodo, la struttura complessa di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale ne ha ospitati 414. Una media più elevata quella sassarese rispetto a quella nazionale che, spiegano dalla struttura, è riconducibile al fatto che nella clinica di Ostetricia dell’Aou, vengono seguite anche le gravidanze a rischio del bacino di utenza della Neonatologia. Piccoli bimbi grandi tanto da stare quasi nel palmo di una mano e dal peso che, nella maggior parte delle volte, non supera il chilo.

E se ancora non sono spiegati i motivi di molte nascite pretermine, – secondo gli esperti di Epicentro, il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità – nei Paesi ad alto reddito il loro incremento risulta associato all’aumento dell’età materna al parto, al maggiore ricorso alle tecniche di procreazione assistita con conseguente maggiore frequenza di gravidanze gemellari e, in alcuni Paesi, ai tagli cesarei effettuati prima della 38ª settimana di gestazione.

Il tasso di sopravvivenza per i neonati prematuri è, per fortuna, in continuo miglioramento grazie ai progressi compiuti dalla scienza.

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La giornata mondiale della prematurità 2018 e le iniziative della struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale, saranno presentate in conferenza stampa giovedì 15 novembre, alle ore 10,30, nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari, al secondo piano di viale San Pietro numero 10.

All’incontro con la stampa saranno presenti, il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole e il direttore della Neonatologia e Tin Giorgio Olzai.

Saranno presenti anche rappresentanti della libreria Giunti di Sassari e dell’istituto comprensivo “Pasquale Tola” di via Monte Grappa.

 

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La giornata mondiale della prematurità 2018 e le iniziative della struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale saranno presentate in conferenza stampa giovedì 15 novembre, alle ore 10,30, nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari, al secondo piano di viale San Pietro numero 10.

All’incontro con la stampa saranno presenti, il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore del dipartimento Tutela salute donna e bambino Salvatore Dessole ed il direttore della Neonatologia e Tin Giorgio Olzai.

Saranno presenti anche Gavina Gasperini, responsabile della libreria Giunti di Sassari e la professoressa Aline Spada dell’istituto comprensivo “Pasquale Tola” di via Monte Grappa.