21 November, 2024
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Il Budoni, come da pronostico, ha espugnato il “Carlo Zoboli”, ma a rompere l’equilibrio contro un bel Carbonia, è stato un goal scaturito da un “regalo” al 33′ del primo tempo e nel quarto d’ora finale la squadra di Raffaele Cerbone ha subito la pressione della squadra di Diego Mingioni che ha costruito alcune nitide occasioni da goal ed avrebbe meritato ampiamente il pareggio.

 

Il divario tra i due organici emerge chiaramente dalla distinta presentata al direttore di gara. Il Budoni, pur privo di due attaccanti di valore quali sono Roberto Cappai e Kaio Piassi, nell’undici iniziale non ha neppure un calciatore nato dal 2000 in avanti: 1 1999 (l’ex Nicola Serra), 1 1997, 1 1995, 3 1994, 1 1993, 2 1992 e 2 1991. Il Carbonia, privo del portiere titolare Mirko Atzeni (2002), scende in campo con 1 1997, 2 1998, 1 1999, 3 2002, 1 2004, 1 2005 e 2 2006. In panchina 9 “fuoriquota” (la regola è stata eliminata) su 9, nati tra il 2004 e il 2008.

 

Sulla carta non dovrebbe esserci partita e sul campo, invece, c’è partita, eccome! Il Carbonia gioca il primo tempo contro vento, un fortissimo maestrale, ma mostra di non soffrire né il vento né il maestrale e fa la partita. La squadra di Diego Mingioni conferma le buone cose fatte in Coppa Italia e in un paio di occasioni mette paura alla difesa del Budoni che probabilmente non si aspettava di trovare un avversario così motivato.

Il Budoni è una squadra costruita per vincere e come accade sempre a questo tipo di squadre, alla prima occasione, scaturita da un grave errore degli avversari, sblocca il risultato al 33′. Il portiere Matteo Forzati fa un rilancio lunghissimo con i piedi, il pallone prende velocità, rimbalza davanti al portiere minerario Davide Doneddu che sbaglia l’intervento, apparentemente facile, si fa sfuggire il pallone, sul quale si avventano gli attaccanti del Budoni che al secondo tentativo vanno a segno con Diego Martín Barboza González che subito dopo viene sostituito da Nadir Hadad per una forte botta ricevuta ad una gamba.

 

Il Carbonia reagisce, Lorenzo Sartini si invola verso l’area avversaria e quando vi entra viene contrastato duramente dal diretto avversario Marco Farris e finisce a terra. Il Carbonia chiede il calcio di rigore, per la concessione del quale sembrano esserci tutti i presupposti, perché il difensore ha sportato Lorenzo Sartini sia con un braccio sia con la gamba destra, ma l’arbitro lascia proseguire.

Diego Mingioni si agita in panchina, l’assistente Annamaria Sabiu richiama l’attenzione del direttore di gara, i due si parlano e subito dopo il tecnico del Carbonia viene invitato a lasciare il campo, espulso. Di lì a poco il duplice fischio dell’arbitro manda le due squadre negli spogliatoi per il riposo.

Nel secondo tempo, nonostante il Carbonia giochi con il vento alle spalle, inizialmente è il Budoni a cercare maggiormente il goal per chiudere la partita. Ci prova due volte Nadir Hadad al 56′ e al 63’e ancora al 75′ con l’ex Ayrton Hundt (il terzo ex in campo è Pedro Ferrari, il quarto, Roberto Cappai, non è sceso in campo perché ancora convalescente dopo un infortunio).

Il finale è tutto del Carbonia che costringe il Budoni in difesa nei 20 minuti finali, recupero compreso. I minerari guadagnano un paio di calci di punizione dal limite dell’area, in uno dei quali Mateo Broglia costringe Matteo Forzati ad una difficile deviazione in calcio d’angolo.

Il Carbonia ci crede, il Budoni non riesce più a ripartire e Wellinton Caverzan va vicinissimo al goal del pareggio con una conclusione angolata che costringe Matteo Forzati ad un secondo miracolo in calcio d’angolo.

L’arbitro concede cinque minuti di recupero ma non succede più niente ad il Budoni festeggia la prima vittoria, tre punti pesanti per la classifica, soprattutto per il modo sofferto con il quale è arrivata. Il Carbonia lascia il campo deluso, per una sconfitta immeritata ma, al tempo stesso, con grande orgoglio, per la prestazione offerta al cospetto di una grande squadra qual è il Budoni, che conferma quando di buono fatto nelle due partite di Coppa Italia con l’Iglesias. E il pensiero è già rivolto a domenica prossima, alla trasferta di Gavoi.

Prima del fischio d’inizio, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Marco Piga, ex calciatore della Torres, scomparso all’età di 68 anni.

Carbonia: Doneddu, Broglia, Chidichimo, Garcia, Caverzan, Ricci (63′ Tocco), Christian Mancini, Isaia, Mastropietro (90′ Putzu), Sartini (69′ Nicola Mancini), Danilo Cocco (63′ Atzeni). A disposizione: Carrus, Carboni, Perna, Giovanni Cocco, Abbruzzi. Allenatore: Diego Mingioni.

Budoni: Forzati, Ferrari, Raimo, Serra, Farris (74′ Riberon), Hundt, Gavrila (46′ Belloni), Barboza (34′ Hadad), Spano, Carrasco Teliz, Mulas (81′ Rudonja). A disposizione: Moscaritolo, Stefanoni, Dessena, Rosa. Allenatore: Raffaele Cerbone.

Arbitro: Davide Scalvi di Lodi.

Assistenti di linea: Annamaria Sabiu di Carbonia e Nicolò Pili di Cagliari.

Marcatori: 33′ Diego Martín Barboza González (B).

Ammoniti: Caverzan, Hundt, Gavrila, Sartini, Raimo, Ferrari.

Espulso: Diego Mingioni (C).

Calci d’angolo: 7 a 4.

Spettatori: 300.

 

0 a 5 a Ossi, i risultati del Carbonia sono in caduta libera, 2 pareggi e 5 sconfitte nelle ultime 7 giornate hanno fatto precipitare la squadra biancoblù al terz’ultimo posto in classifica.

Il campionato di Eccellenza è arrivato al giro di boa, la quota salvezza per il Carbonia è distante soli 2 punti e gli spazi per recuperare non mancano certamente, ma la piega assunta dai risultati della squadra, soprattutto tenendo conto che c’è appena stato il cambio tecnico con il ritorno di Diego Mingioni al posto del dimissionario Maurizio Ollargiu, merita sicuramente qualche riflessione.

Diego Mingioni ha guidato la squadra nelle ultime tre partite, nelle quali in 15 giorni sono maturate due pesantissime sconfitte in trasferta, 4 a 1 a San Teodoro e 5 a 0 oggi a Ossi, e un pareggio interno, 2 a 2 con la Villacidrese. 11 goal al passivo in tre partite sono tanti, troppi, ed evidenziano soprattutto limiti difensivi.

I movimenti del mercato autunnale hanno apportato nuovi contributi a centrocampo con Nicola Mancini e Jesus Prieto e in attacco con Lorenzo Basciu e Tennyson Omoregie, ma hanno indebolito pesantemente il settore degli esterni difensivi, con lo svincolo di Andrea Carta e Pedro Ferrari. Il reparto, come ha sottolineato Diego Mingioni al termine della partita pareggiata in casa con la Villacidrese, può contare oggi sul solo Danilo Cocco, situazione che costringe il tecnico ad adattare l’eclettico Jesus Prieto ma alla lunga rischia di diventare insostenibile, perché nell’arco di una stagione c’è sempre da tenere conto di infortuni e squalifiche.

Chiuso il girone d’andata per 16 punti (erano 12 due mesi fa dopo la vittoria interna sul Bosa, quarta e ultima finora, il 28 ottobre, quando Andrea Porcheddu e compagni si trovavano ad un solo punto dalla zona playoff), il campionato riposa, tornerà il 6 gennaio ma il Carbonia sarà ancora fermo per il turno di riposo e tornerà in campo il 14 gennaio al “Carlo Zoboli”, contro il Bari Sardo. Diego Mingioni, dopo il Natale, avrà tre settimane per affrontare la delicata situazione e trovare soluzioni ai problemi emersi negli ultimi 15 giorni. Il mercato di riparazione ha chiuso ufficialmente i battenti ma di fatto non chiude mai, perché si può sempre intervenire attingendo alle liste degli svincolati.

Giampaolo Cirronis

 

Il Carbonia ritorna al Comunale “Carlo Zoboli” dopo 41 giorni, resisi necessari per migliorare il manto erboso con una nuova semina, per un delicato scontro salvezza con la Villacidrese dell’ex Graziano Mannu. E’ l’esordio casalingo per Diego Mingioni, tornato alla guida della squadra al posto del dimissionario Maurizio Ollargiu domenica scorsa a San Teodoro, deciso a riportare la squadra alla vittoria che manca dal 28 ottobre (2 a 1 al Bosa), sette giornate nel corso delle quali ha raccolto solo 3 punti. L’organico è in emergenza, per la prolungata assenza del capitano Gabriele Dore e la partenza avvenuta in settimana dei due esterni di difesa Andrea Carta e Pedro Ferrari, svincolati, che ha lasciato nel reparto il solo Danilo Cocco (classe 2006). Diego Mingioni, in attesa di novità dagli ultimi giorni di mercato, copre il vuoto spostando Danilo Cocco sulla fascia sinistra e inserendo a destra un centrocampista, il più duttile, Jesus Prieto. Anche Graziano Mannu non ha l’organico al completo, con tre assenze, dopo i rinforzi arrivati dal mercato, che hanno dato una scossa alla squadra, reduce da tre risultati utili consecutivi.

L’avvio di gara è favorevole al Carbonia, che ci prova due volte con il vivacissimo Lorenzo Basciu, al 14′ e 18′, in entrambe le occasioni lanciato dal capitano Andrea Porcheddu, ma la difesa della Villacidrese fa buona guardia. La Villacidrese si fa viva per la prima volta dalle parti di Mattia Caroli al 27′ con una discesa a sinistra di Luca Muscas che cerca Antonio Fantasia, al quale non riesce il controllo del pallone.

Il Carbonia accelera le operazioni e al 31′ Francesco Pitanza si libera del diretto avversario al limite dell’area, conclude bene in diagonale, Lorenzo Cocozza si protende in tutto ma viene superato dal pallone che termina la sua corsa sul palo alla sua sinistra e sul proseguo dell’azione la difesa villacidrese scaturisce un calcio d’angolo, dai cui sviluppi nasce il goal che sblocca il risultato con Lorenzo Basciu, “trovato” libero in area da un lancio millimetrico di Andrea Porcheddu.

 

Il Carbonia sembra in grado di controllare bele la situazione ma al 40′ la Villacidrese pareggia. Jesus Prieto, pressato da Faris Mikidadi, copre un pallone che sfila lungo la linea di fondo, forse anche superata, l’attaccante della Villacidrese se ne impossessa e trova libero a centro area Felipe Gabriele Aimi che trova l’angolino basso alla destra di Mattia Caroli e scatena l’entusiasmo per il ritrovato pareggio.

Il goal subito scuote il Carbonia che prima del riposo va a un passo dal nuovo vantaggio ancora con Lorenzo Basciu che ritrovatosi solo davanti a Lorenzo Cocozza conclude affrettatamente spedendo sulla parte superiore della traversa.

 

Nella ripresa la Villacidrese cresce a vista d’occhio, assume l’iniziativa nel primo quarto d’ora e al 62′ va ad un passo dal goal del vantaggio: Michele Suella si libera al tiro, la sua conclusione viene “sporcata” da Mattia Caroli, il cui intervento consente il miracolo recupero di Ernest Wojcik.

 

Fiutato il pericolo, il Carbonia si ripropone in avanti e un minuto dopo coglie il terzo legno, con Andrea Porcheddu, su assist di Francesco Pitanza. Al 66′ è quest’ultimo, molto attivo e autore della miglior prestazione casalinga, conclude in diagonale non lontano dal palo destro della porta di Lorenzo Cocozza.

Il risultato resta in equilibrio fino al 78′, quando il Carbonia si riporta in vantaggio: Andrea Porcheddu calcio un angolo dalla sinistra, sulla sfera s’avventa il centrale difensivo Ernest Wojcik che di fronte piena spedisce alle spalle di Lorenzo Cocozza.

Il Carbonia assapora il profumo della vittoria e cerca di chiudere i conti, andandoci molto vicino con Francesco Pitanza che ben servito dal neo entrato Tennyson Omoregie, conclude con decisione ma trova sulla sua strada una splendida risposta di Lorenzo Cocozza, sulla ribattuta si avventa sul pallone Ernest Wojcik che calcia debolmente alla destra della porta della Villacidrese, fallendo così anche la doppietta personale.

Graziano Mannu effettua gli ultimi tre cambi a sua disposizione, fino al 90′ non succede niente ma la Villacidrese ci crede ancora e al 3′ dei 5′ di recupero concessi dal direttore di gara, trova il goal del pareggio, ripetendo quanto fatto il 26 novembre scorso a Villasor con l’Iglesias. Cortes Sebastian Lamacchia batte un calcio di punizione dalla zona centrale del campo, Michele Suella controlla di petto e serve l’ex Diego Pinna (entrato al 75′ al posto di Antonio Fantasia) che batte Mattia Caroli con un tiro angolato: 2 a 2.

Carbonia: Caroli, Prieto, Cocco (89′ Falletto), Chidichimo, Brailly, Wojcik, Cordoba, Mancini (dal 71′ Omoregie), Pitanza, Porcheddu, Lorenzo Basciu. A disposizione: Alcaraz, Carboni, Christian Basciu, Giganti, De Gradi, Lecca, Lambroni, Saiu. Allenatore: Diego Mingioni.

Villacidrese: Cocozza, Aramu, Muscas (dal 68′ Matteo Pinna), Carboni, Lamacchia, Bruno, Fantasia (75′ Diego Pinna), Mattia Pinna (88′ Zedda), Suella, Aimi (86′ Medda), Mikidadi (80′ Lilliu). A disposizione: Sitzia, Canu, Figus, Tutu. Allenatore: Graziano Mannu.

Arbitro: Claudio Salvatore Marongiu di Sassari.

Assistenti di linea: Annamaria Sabiu di Carbonia e Mario Canu di Sassari.

Marcatori: 32′ Lorenzo Basciu (C), 40′ Aimi (V), 78′ Wojcik (C), 93′ Diego Pinna (V).

Ammoniti: Cordoba (C), Bruno (V).

Esordio amaro per Diego Mingioni sulla panchina del Carbonia, battuto 4 a 1 a San Teodoro. Il tecnico tornato sulla panchina biancoblù a distanza di alcuni mesi dopo le dimissioni di Maurizio Ollargiu, ha dovuto fare a meno del capitano Gabriele Dore, ancora infortunato, e ha portato inizialmente in panchina il nuovo attaccante nigeriano Tennyson Omoregie, 22enne di 193 centimetri. La squadra ha giocato un buon primo tempo, chiuso in vantaggio con il goal realizzato al 35′ dal giovane Lorenzo Basciu, con un gran tiro di sinistro su assist di Pedro Ferrari. Al 45′ ha segnato ancora con Francesco Pitanza, ma l’arbitro ha annullato il goal per fuorigioco.

Nella ripresa la partita ha cambiato completamente volto, con il San Teodoro Porto Rotondo in cattedra. La squadra gallurese, reduce da una vittoria per 4 a 2 a Bosa, ha pareggiato dopo soli 3′ con il capocannoniere del girone Alessio Mulas ed è poi passata in vantaggio con Danilo Ruzzittu. Il Carbonia ha accusato il doppio colpo e Daniele Molino l’ha punito ancora con Daniele Molino, in goal per il 3 a 1 direttamente dal calcio d’angolo.

Diego Mingioni ha tentato il doppio cambiato, inserendo Nicola Mancini per Francesco Pitanza e Tennyson Omoregie per Ernest Wojcik, ma è stato ancora il San Teodoro Porto Rotondo ad andare in goal per il definitivo 4 a 1, con Federico Mastromarino.

Il San Teodoro Porto Rotondo si conferma in grande crescita, 13 punti nelle ultime cinque partite giocate, e continua a la sua rincorsa verso il vertice della classifica.
Il Carbonia ha perso cinque delle ultime cinque partite giocate, ha pareggiato la quinta e ora con 15 punti è quint’ultimo, in zona play-out. Sabato prossimo, al Comunale di Sant’Antioco (il nuovo terreno di gioco del Comunale “Carlo Zoboli” non è ancora pronto) ospiterà la Villacidrese.
La squadra di Graziano Mannu questo pomeriggio, a San Gavino Monreale, ha centrato la prima vittoria stagionale, superando 1 a 0 il Li Punti con un goal di Michele Suella, e con i 3 punti sale a quota 7, ora a 7 punti dalla zona play-out e a 10 dalla salvezza diretta. La squadra sta cambiando volto con i nuovi inserimenti arrivati dal mercato di riparazione e tutto l’ambiente non ha mai perso la fiducia in una risalita in classifica dopo il disastroso avvio di stagione.
Sugli altri campi, la capolista Ilvamaddalena ha espugnato il campo del Villaismius, 3 a 1; la Ferrini ha battuto 3 a 1 il Bosa con 3 goal nei primi 20 minuti; il Bari Sardo ha battuto 4 a 1 la Tharros, rimontando lo svantaggio iniziale proprio come ha fatto il San Teodoro Porto Rotondo contro il Carbonia; il Ghilarza ha battuto 3 a 2 il Taloro Gavoi rimontando dall’1 a 2 del primo tempo; l’Ossese, infine, ha rifilato un tennistico 6 a 1 al Sant’Elena di Fabio Vignati.

E’ il 95′ di una partita equilibrata, che il Carbonia ha aperto con un grandissimo goal del brasiliano Pedro Ferrari dopo soli 13′ ed il Sant’Elena ha ripreso meritatamente al 25′ della ripresa con un calcio di rigore trasformato da Luca Floris, il Carbonia tenta un ultimo assalto alla ricerca del goal della terza vittoria interna consecutiva. Il capitano Andrea Porcheddu guadagna un calcio di punizione nei pressi della bandierina del calcio d’angolo di destra, pennella una traiettoria perfetta per il centrale difensivo argentino Santiago Brailly che incorna con forza e precisione alle spalle dell’ex Antonio Fortuna!

 

Esplode l’entusiasmo dei calciatori del Carbonia, per un vantaggio ormai quasi insperato ma non è ancora finita, perché il Sant’Elena non si dà per vinto ed alla ripresa del gioco va vicinissimo al goal con una conclusione che termina di poco oltre la traversa. Al triplice fischio finale della signora Rosanna Barabino di Sassari il Comunale “Carlo Zoboli” tributa lunghi applausi ai calciatori del Carbonia, mentre i calciatori quartesi ed il loro tecnico Marco Piras (ex Carbonia da calciatore) guadagnano rapidamente la via degli spogliatoi, molto delusi per un risultato positivo che sembrava ormai acquisito, dopo aver creduto anche di vincerla la partita dopo il ritrovato pareggio.

Il Carbonia formato casalingo funziona sicuramente meglio di quello formato trasferta, almeno per i risultati, perché paradossalmente la qualità di gioco migliore Porcheddu e compagni l’hanno espressa lontano da casa, dove pure hanno perso tre volte su tre, a Bari Sardo, Li Punti e Tempio Pausania, realizzando un solo goal e subendone sette. Quello realizzato su calcio di rigore da Luca Floris domenica pomeriggio, viceversa, è il primo goal subito in tre partite giocate e vinte al Comunale “Carlo Zoboli”.

Maurizio Ollargiu nella formazione iniziale ha dovuto fare a meno dello squalificato Ezequiel Cordoba e del capitano Gabriele Dore, tenuto precauzionalmente in panchina per ujn leggero infortunio, al fine di evitare i rischi di un’assenza più lunga nelle prossime giornate, ad iniziare dalla partita casalinga con il Bosa.

L’equilibrio iniziale è stato spezzato al 13′ da un destro “velenoso”, forte e angolato che si è infilato alla destra di Antonio Fortuna, vanamente proteso in tuffo.

 

Il Sant’Elena ha reagito e al 35′ c’è voluta una super parata di Mauro Alcaraz, con un’uscita provvidenziale, per negare la gioia del goal del pareggio a Mihai Rotaru. Da lì al riposo non è accaduto più niente di rilevante nelle rispettive aree anche se i toni agonistici sono rimasti molto elevati.

   

L’intervallo è stato molto più lungo del previsto per la presenza dell’elisoccorso sul piazzale dietro la porta di destra, giunto per consegnare una persona bisognosa di cure all’ambulanza del 118, destinazione l’ospedale Sirai di Carbonia. La ripresa del gioco è avvenuta solo dopo il trasferimento dell’elisoccorso siul piazzale della Grande Miniera di Serbariu.

Nel secondo tempo il Sant’Elena ha tenuto a lungo il controllo del gioco, alla ricerca del goal del pareggio che ha raggiunto al 70′, quando la direttrice di gara ha fischiato un calcio di rigore per un fallo di mano di un difensore del Carbonia. Si è incaricato della battuta Luca Floris che ha calciato forte e angolato, rendendo vano il tutto di Mauro Alcaraz.

    

Ritrovata la parità, il Sant’Elena ha creduto di poter fare sua l’intera posta in palio ma al 75′ ha rischiato di andare nuovamente sotto nel punteggio, quando Alessio Romanazzo ha concluso di testa con precisione e, a portiere battuto, c’è voluto un intervento in acrobazia di Alessandro Ibba per spegnergli in gola l’urlo di gioia per un goal che sembrava fatto.

   

Scampato il pericolo, il Sant’Elena si è rifatto sotto, andando pericolosamente alla conclusione, con il pallone terminato alto, con Roberto Piroddi.

Gli ultimi minuti del tempo regolamentare e i primi dei sei di recupero, sono scivolati via senza occasioni né da una parte né dall’altra, in un clima di grande nervosismo, ma la sorpresa era nell’aria e puntuale è arrivata al 95′, nell’azione già descritta, con il goal di Santiago Brailly.

Con i 3 punti il Carbonia sale a quota 9 punti in classifica, al nono posto, con 6 partite giocate. Il Sant’Elena resta fermo a quota 8 punti, all’11° posto, con 7 partite giocate.

Carbonia: Alcaraz, Carta (65′ De Gradi), Chidichimo (75′ Cobuzzi), Brailly, Wojcik, Romanazzo, Porcheddu, Giganti (75′ Lambroni), Ferrari, Cocco, Pitanza. A disposizione: Caroli, Dore, Sedda, Cinus, Falletto, Lecca. Allenatore: Maurizio Ollargiu.
Sant’Elena: Fortuna, Delogu, Ibba, Fadda, Vignati, Minerba, Pilleri, Rotaru, Porru (75′ Pedoni), Floris, Piroddi. A disposizione: Celli, Atzei, Pintus, Murgia, Melis, Mura, Onnisciente, Anedda. Allenatore: Marco Piras.

Arbitro: Rosanna Barabino di Sassari.

Assistenti di linea: Andrea Cubeddu di Sassari e Andrea Tore di Oristano.

Marcatori: 13′ Ferrari (C), 70′ Floris su calcio di rigore (SE), 95′ Brailly (C).

Ammoniti: Chidichimo (C), Carta (C), Piroddi (SE), Fadda (SE), Vignati (SE), Minerba (SE).

Spettatori: 200.

Giampaolo Cirronis

Il Carbonia c’è! Maurizio Ollargiu deve rinunciare a tre titolari, il portiere Mauro Alcaraz (squalificato) e i due centrali difensivi Santiago Brailly (squalificato) ed Ernest Wojcik (infortunato), schiera gli esordienti Luigi Cobuzzi (classe 2004, uno dei quattro fuoriquota dell’undici iniziale, centrocampista) e l’italo brasiliano Pedro Ferrari (classe 1994, difensore), e con una prestazione di alto livello, soprattutto un grandissimo secondo tempo, supera la Tharros con un goal di Alessio Romanazzo. Dopo una “tempestosa estate” e la rivoluzione tecnica, con un nuovo allenatore ed un organico rinnovato all’80%, la squadra biancoblù è stata fin qui una delle maggiori sorprese. In quattro partite ha vinto le due giocate in casa con Iglesias e Tharros ed ha perso con tante recriminazioni le due in trasferta, prima di misura a Bari Sardo, poi più nettamente nel punteggio a Li Punti, ma solo dopo essere rimasta prima in dieci e poi in nove uomini per due espulsioni.

 

Prima del fischio d’inizio il presidente onorario del Carbonia Renato Giganti ha consegnato una maglia ufficiale da gara con le firme di tutta la società alla vedova del dirigente Stelio Pusceddu, scomparso due settimane fa. La giornalista Nadia Pische ha donato ai familiari alcune fotografie di Stelio Pusceddu.

La Tharros è arrivata a Carbonia con il morale alle stelle dopo il 3 a 0 rifilato sette giorni fa al Bosa. Priva del suo allenatore Antonio Lai in panchina, squalificato, la squadra oristanese è apparsa concentrata, decisa a giocare le sue carte per conquistare l’intera posta in palio, ma ha capito presto che davanti a sé aveva una squadra molto motivata e determinata. Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato, con la Tharros più presente nella zona centrale del centrocampo e il Carbonia più sicuro di sé sulle fasce, soprattutto quella destra. Ed è proprio da un’incursione di Andrea Porcheddu sulla destra, con recupero palla e assist delizioso al centro dell’area per Francesco Pitanza, che è nata la prima palla goal della partita, con pallone fuori a fil di palo nella conclusione a botta sicura dell’attaccante biancoblù.

 

La Tharros ha replicato con Simone Calaresu che ha spedito il pallone alla sinistra di Mattia Caroli con un colpo di testa da favorevole posizione. Nel primo tempo il Carbonia ci ha provato con Gabriele Dore e Danilo Cocco, il cui tiro cross ha concluso la sua traiettoria sul palo.

Nel secondo tempo il Carbonia ha cambiato marcia e ha preso in mano il pallino del gioco, rendendosi ripetutamente pericoloso. Ci hanno provato prima Alessio Romanazzo, poi Gabriele Dore e Andrea Porcheddu. Allo scadere dell’ora di gioco, è arrivato il goal: Francesco Pitanza, voglioso di riscattare l’occasione d’oro sciupata nel primo tempo, si è liberato dell’avversario diretto ed ha offerto un assist perfetto ad Alessio Romanazzo che ha scavalcato il portiere ed è quasi entrato in porta con il pallone, prima di far esplodere la sua gioia e quella di tutti i compagni. 1 a 0!

 

Dalla tribuna il tecnico oristanese Antonio Lai ha disposto due cambi, facendo inserire Marco Carboni al posto dell’ex Joseph Tetteh (ammonito) e Andrea Sanna (40 anni, capocannoniere dello scorso campionato con 26 goal) per Alessio Piras. I cambi non hanno sortito effetto perché è stato il Carbonia ad andare ripetutamente vicino al secondo goal. Gabriele Dore ha impegnato il portiere ospite Gabriele Mereu con un tiro a giro che ha esaltato le doti acrobatiche dell’estremo difensore oristanese ed ha poi realizzato il secondo goal con un tiro a fil di palo, annullato con decisione assai dubbia per un fuorigioco di un altro calciatore biancoblù. E, infine, si è infranta sul palo alla sinistra di Gabriele Mereu, ormai battuto, una conclusione a botta sicura.

 L’arbitro ha concesso sei minuti di recupero ma la Tharros, pur provandoci fino alla fine non ha mai seriamente impensierito il giovane portiere Mattia Caroli, valido sostituto dello squalificato Mauro Alcaraz.

Il Carbonia festeggia per la seconda vittoria casalinga con la quale aggancia a quota 6 punti la Tharros che però ha disputato una partita in più.

 

E a fine partita la squadra biancoblù ha festeggiato anche al fianco di Renato Scanu, storico radiocronista che lotta da alcuni anni contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Carbonia: Caroli, Carta, Chidichimo, Cordoba, Romanazzo (dall’80’ De Gradi), Porcheddu, Dore, Ferrari, Cobuzzi (dal 59′ Giganti), Cocco, Pitanza, A disposizione: Saiu, Salimbene, Sedda, Cinus, Falletto, Lecca, Diomedi. All. Maurizio Ollargiu.
Tharros: Mereu Gabriele, Foddis (dal 66′ Fresu), Panza, Mereu Andrea, Perilli, Arnaudo, Tetteh (dal 61′ Carboni), Piras (dal 61′ Sanna), Calaresu, Atzori Alberto, La Valle (dal 66′ Lonis). A disposizione: Cabasino, Vacca, Spiga, Atzori Alessio. All. Antonio Lai (non in panchina perché squalificato).
Arbitro: Vincenzo Melis di Ozieri.
Assistenti di linea: Mirko Pili di Oristano e Francesco Meloni di Cagliari.
Marcatore: 60′ Romanazzo (C).
Spettatori: 250.
Ammoniti: Tetteh (T), Mereu Andrea (T), Panza (T), Carta (C).
Giampaolo Cirronis
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