22 November, 2024
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Naturalmente in questi giorni post voto, le analisi e le dichiarazioni dei rappresentanti della politica nella nostra Regione riempiono pagine e pagine dei nostri giornali. La cosa è chiaramente interessante anche se spesso le analisi e le dichiarazioni dicono poco e niente e lasciano aperti tanti, troppi interrogativi senza risposta.

Tuttavia, su L’Unione Sarda del 15 marzo 2018, le dichiarazioni del consigliere regionale di Campo progressista, movimento che ha partecipato alle elezioni politiche all’interno delle liste del Partito democratico, Francesco Agus, presidente della commissione Riforme del Consiglio regionale, dicono con chiarezza cose importanti e che tutti ormai ben conosciamo.

La conclusione delle sue dichiarazioni riconosce gli errori fatti in particolare su alcune riforme come quella della Sanità. Dice Francesco Agus: «La riforma della sanità è sbagliata, ha scontentato tutti, pazienti, dirigenti, medici, infermieri sia nelle città sia nelle campagne e quindi bisogna riconoscere che abbiamo sbagliato e cambiare».

Sono d’accordo che va profondamente cambiata ma non possono farlo certamente loro che stanno governando questa regione e che hanno presentato, votato, difeso in giro per i territori della Sardegna questa riforma, salutata come storica e in grado di garantire servizi di qualità a tutti anche spendendo meno.

Da diversi giorni leggiamo che, nell’ambito della maggioranza che governa la Regione che, ricordiamolo, è composta da Sinistra, Partito democratico, Centro democratico, Partito dei sardi, si ipotizza un ulteriore rimpasto in Giunta e si punterebbe a sostituire ovviamente l’assessore della Sanità, Luigi Arru, più l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria e quello dell’Industria Maria Grazia Piras.

Forse cosi si riconosce finalmente il fallimento delle scelte operate sulla sanità, nel mondo delle campagne, nei settori dell’industria  della nostra Regione ma certo non si pone rimedio a tale fallimento.

Suggerisco una cosa semplice da fare: chiudere subito questa legislatura che non aveva bisogno del voto del 4 marzo scorso per mettere in rilievo il totale fallimento dei professori e dei partiti della maggioranza.

Il presidente della commissione Riforme può dare un contributo in questa direzione: prima di tornare alle urne per la Regione, è necessario tenere fede agli impegni presi subito dopo le scorse elezioni, per rimediare alle storture della legge elettorale regionale che erano apparse chiare a tutti. Qualche mese fa si è introdotta una modifica per prevedere la doppia preferenza di genere e si è deciso di rinviare gli altri punti da correggere. Ci sono le proposte, sono state già discusse, per cui non dovrebbe occorrere molto tempo. Due settimane nelle commissioni e due tre giorni in Aula, possono essere più che sufficienti per fare le modifiche necessarie per dare certezza di rappresentanza al voto dei cittadini e dei territori. Naturalmente, dovrebbe essere ufficializzato che, subito dopo, si scioglierà il Consiglio. Quindi al voto per il rinnovo del Consiglio regionale senza aspettare la scadenza naturale di febbraio 2019. Sarebbe troppo  tempo perso per la Sardegna e i problemi potrebbero solo aggravarsi.

Carbonia, 15 marzo 2018

Peppino La Rosa

Dirigente Riformatori sardi

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Una nuova piattaforma per l’emergenza lavoro e per lo sviluppo non è un elenco di richieste e di proposte ma è prima di tutto la condivisione di scelte sulle quali promuovere e sostenere la partecipazione e la mobilitazione della nostra gente insieme alle istituzioni, alle forze politiche e sociali, economiche, culturali.

Nel mio intervento nel numero 311 del periodico “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 29 dicembre scorso, ho concluso ricordando la grande marcia per lo sviluppo che nell’autunno del 1992 ha raggiunto a piedi tutti i comuni del nostro territorio, ha portato la marcia a piedi a Cagliari il 30 ottobre con la più grande manifestazione popolare che si ricordi e ha quindi raggiunto Roma a piedi da Civitavecchia dove siamo sbarcati la mattina del 5 dicembre e quindi entrati a Roma nella tarda serata del giorno dell’Immacolata. La mattina seguente la marcia ha raggiunto il Vaticano per l’udienza col Papa Giovanni Paolo II che ci ha incoraggiato ad andare avanti “per il lavoro si fa questo e altro”.

40 marciatori, consapevoli di essere rappresentanti non solo delle realtà lavorative da cui provenivano ma anche dell’intero Sulcis Iglesiente che, a sua volta, si sentiva pienamente rappresentato da loro.

Non ci sono alternative possibili per affrontare la gravissima situazione del territorio. Nell’intervento del numero scorso ho richiamato il decreto per il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa. Ora invito tutti a leggere il dossier sull’area di crisi del Sulcis Iglesiente, predisposto dalla Regione Sardegna nel 2016 per la richiesta al Governo del riconoscimento di area di crisi e vi invito a rileggere i dati che sono stati pubblicati sempre nel numero scorso come riportati dal dott. Franco Manca nel convegno della Cisl del 7 dicembre 2017. Dati che si possono così sintetizzare nel confronto tra il 2008 e il 2016: le persone in cerca di lavoro nel 2008 erano 5.000 mentre nel 2016 erano raddoppiate cioè 10.000; il tasso di disoccupazione è passato dal 10% al 20,6% e quello giovanile dal 42,9% al 59,8%, mentre il tasso di occupazione scende dal 50,4% al 43,8%.

L’esigenza di costruire una nuova piattaforma non può essere ignorata e ciò significa fare delle scelte in grado di affrontare insieme l’emergenza lavoro e le prospettive di nuovo sviluppo.

Sicuramente dalle scelte che saremo capaci di fare, se saremo capaci di farle, dipende la possibilità di costruire consenso, condivisione, partecipazione e solo in questo modo  la marcia può ripartire.

Dal coordinamento dei Riformatori Sardi è partita una richiesta in questa direzione per l’apertura del confronto con tutte le istanze rappresentative del territorio. Ce la metteremo tutta per alimentare la speranza.

Abbiamo l’urgenza di mettere a frutto le nostre possibilità e possiamo farlo facendo le scelte giuste per una piattaforma che per i Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente  dovrà fondarsi su quattro piani tra loro coordinati e in grado di dare risposte all’emergenza lavoro e alle scelte per le prospettive di sviluppo, fermo restando che dobbiamo difendere le nostre industrie:

  • Piano Sulcis, che dovrà essere oggetto di un profondo aggiornamento su scelte condivise nel territorio per le quali spendere le risorse finanziarie ora non spese, non spendibili e quelle da rimodulare;
  • Piano di lavori pubblici e privati incentivati, adeguato allo stato di emergenza, basato sulla certezza dei finanziamenti e dei tempi e sulle scelte del territorio in grado di dare lavoro alle imprese locali e alla manodopera locale per l’infrastrutturazione urbana e territoriale come base per le nuove prospettive di sviluppo;
  • Piano di riconversione e di riqualificazione nei comparti dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e dell’artigianato, come previsto dal decreto sull’area di crisi e che dobbiamo ancora cominciare a definire, cosa che ci viene richiesta dal medesimo decreto;
  • Piano di formazione specifico come fattore determinate nell’ambito degli interventi con l’obiettivo di raggiungere anche quella fascia ampia di giovani e meno giovani che rischia di restare fuori dallo studio e dal lavoro per la vita.

Peppino La Rosa

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Il Coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente, partendo dall’analisi dei dati che denunciano la grave crisi economica e sociale che investe il territorio; dagli strumenti che sono in campo per affrontarla; dalla dichiarazione di area di crisi industriale complessa; valutando i risultati fin qui raggiunti come impercettibili ai più e certamente non adeguati ad affrontare l’emergenza sociale, la mancanza di lavoro in primo luogo, e neppure a porre basi solide per una nuova prospettiva di sviluppo integrato; hanno portato avanti nel corso di questi mesi un intenso lavoro con incontri settimanali, finalizzato alla necessità di una nuova piattaforma nata e condivisa nel e dal territorio, per affrontare con misure straordinarie l’emergenza sociale, appunto straordinaria, e per delineare proposte di sviluppo integrato. Per portare avanti questo impegno, il coordinamento si è strutturato come gruppo di lavoro con la partecipazione di esperti e di rappresentanti di settori in grado di fornire un contributo di conoscenze, competenze, idee, fondamentale per l’analisi e per l’elaborazione della proposta nel suo complesso. Attenzione è stata riservata alle proposte della settimana sociale della chiesa.

Da qui in avanti, ci proponiamo di avviare una seconda fase che consiste nel confronto con le istituzioni locali, forze politiche e sociali, le organizzazioni rappresentative, i comitati, i cittadini, esperti e professionisti, interessati a dare un contributo. Il confronto, per quanto ci riguarda, dovrà sancire la necessità di una nuova piattaforma per l’emergenza e per lo sviluppo, elaborata e condivisa nel e dal territorio, partendo dalla revisione di alcune scelte e dalla conseguente rimodulazione della destinazione delle risorse finanziarie del Piano Sulcis; dalla costruzione di una proposta come base del piano di riqualificazione e di riconversione di cui alla dichiarazione di area di crisi industriale complessa; dal ruolo della Regione, delle istituzioni locali, dei vari enti e soggetti che possono incidere nelle scelte e nella realizzazione concreta delle stesse; dall’impegno della Regione e del Governo, chiamati in primo luogo  a dare risposte sul terreno dell’emergenza sociale per un piano straordinario e ad attuare  strumenti e misure  per le  infrastrutture necessarie per lo sviluppo del turismo come volano in un ottica di sviluppo integrato. Le proposte che noi avanziamo al confronto sono diverse e, in qualche caso, anche alternative tra loro, e costituiscono soltanto un contributo. Per quanto ci riguarda è irrinunciabile l’esigenza di definire una nuova piattaforma in cui si riconosce tutto il territorio, per la quale siamo pronti a sostenerla col massimo della partecipazione e della mobilitazione.

Ci permettiamo di chiedere, in questa fase, a sostegno dell’impegno del territorio,  uno sforzo straordinario a tutti i mezzi di informazione che certamente possono e potranno svolgere un ruolo particolarmente significativo.

Francesco Loi – Coordinatore del Sulcis Iglesiente                       

Peppino La Rosa – Coordinatore dei lavori per la piattaforma

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Francesco Loi 5 copia

L’ex sindaco di Musei Francesco Loi è il nuovo coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente.

Francesco Loi, 45 anni, laurea in Scienze infermieristiche, dipendente della Asl 7 all’ospedale Sirai di Carbonia, già sindaco di Musei per 10 anni e prima ancora consigliere e quindi assessore; già presidente dell’Unione dei comuni “Metalla e Mare”comprendente i comuni di Musei, Domusnovas, Villamassargia, Narcao, Fluminimaggiore, Gonnesa e Buggerru, è stato eletto per acclamazione nel corso della riunione appositamente convocata mercoledì 21 settembre 2016, su proposta del coordinatore uscente Peppino La Rosa.

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La nomina di Giuseppina Nunzia Cimmino quale assessore tecnico dei Servizi sociali fatta dal sindaco di Carloforte, Marco Simeone, non è condivisa dai coordinamenti cittadino e territoriale dei Riformatori Sardi, nelle cui fila il nuovo assessore era stata candidata, quale indipendente, alle elezioni regionale del 2014.

Il coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi di Carloforte, Pasquale Grosso, e al coordinatore del Sulcis Iglesiente, Peppino La Rosa, in una nota «ribadiscono e puntualizzano agli aderenti e simpatizzanti e alla cittadinanza, che la scelta della dott.ssa Nunzia Cimmino, già candidata come indipendente nella lista dei Riformatori Sardi nelle scorse elezioni regionali, di entrare a far parte della giunta comunale, è esclusivamente personale e risulta in contrasto con le note posizioni dei Riformatori Sardi che non hanno sostenuto e non sostengono la Giunta e il Sindaco in carica al comune di Carloforte».

Carloforte 1

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«Verso quale riforma del sistema degli enti locali», se ne parlerà lunedì sera, dalle 17.30, nel corso incontro pubblico organizzato dai Riformatori sardi nell’oratorio della chiesa di San Ponziano, a Carbonia.

E’ prevista la partecipazione di Michele Cossa, coordinatore regionale, consigliere regionale e componente della competente commissione; Franco Meloni, presidente regionale del Centro studi Riformatori Sardi; Peppino La Rosa, coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente; sindaci, amministratori e consiglieri comunali.

L’iniziativa si inserisce nel dibattito in corso da tempo (in Sardegna il referendum che ha cancellato quattro province su iniziativa di un comitato guidato proprio dai Riformatori sardi, risale ormai a tre anni e mezzo fa) sulla riforma, oggi all’esame della commissione Autonomia del Consiglio regionale.

Sede ex Provincia 3

Il coordinatore provinciale dei Riformatori sardi interviene oggi sulla visita di ieri del premier Matteo Renzi a Olbia.

«Finalmente il Presidente del Consiglio ha messo piede in Sardegna – scrive in una nota Peppino La Rosa -. Non nel Sulcis dove è atteso dal settembre dello scorso anno ma nella lontana Olbia. La distanza non ha però scoraggiato autorevoli rappresentanti sindacali del Sulcis Iglesiente che non hanno perso l’occasione di auto scattarsi alcune foto col premier Renzi fisicamente a fianco ma con lo sguardo rivolto verso l’alto, forse verso la Liguria dove rischia nel voto di domenica prossima.»

«Comunque la presenza di Renzi al Mater Olbia – aggiunge Peppino La Rosa – è stata decisiva per il presidente della Regione Pigliaru che gli ha consegnato un dossier sui problemi della Sardegna (ma non l’aveva ancora fatto?!); per lo stesso presidente del Consiglio che ha annunciato che a settembre sarà in Sardegna e verrà nel Sulcis e che il ministro Delrio si occupa del Sulcis (ma non era così anche prima del suo arrivo e del suo annuncio?!)»

Peppino La Rosa

Il coordinamento dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente si è riunito nella serata del 10 marzo scorso per un esame dello stato della vertenza Saremar.

«Anche in vista della discussione in Consiglio regionale della mozione 113, prevista per il 17 marzo, che, si auspica, possa diventare un ordine del giorno condiviso e votato da tutto il Consiglio – dice Peppino La Rosa, coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente – la posizione dei Riformatori Sardi è chiara e definita da tempo: la decisione della Giunta Pigliaru di dare ai privati in esclusiva il servizio di trasporto da e per Carloforte è del tutto scellerata e deve essere fermata; la vertenza è rimasta fin qui una cosa quasi riservata ai corlofortini e ai maddalenini e ai lavoratori della Saremar ma è evidente che invece ci riguarda tutti. In particolare noi del Sulcis Iglesiente dobbiamo mobilitarci con tutte le nostre energie per affermare che il servizio di trasporto da e per Carloforte deve essere potenziato, migliorato e, soprattutto, garantito dalla Regione e dallo Stato e non affidato in via esclusiva in mani e interessi privati.»

«Nessuno di noi accetterebbe che il diritto alla salute fosse affidato in esclusiva a servizi privati cosi come il diritto all’istruzione. I privati possono certamente concorrere e integrare il servizio pubblico. Allo stesso modo – aggiunge La Rosa -, il diritto alla mobilità di per sé è un diritto essenziale e fondamentale come quello alla salute e all’istruzione ma nel caso di carloforte da esso dipende in larga misura il diritto alla salute, all’istruzione, all’esercizio regolare delle proprie attività lavorative sia autonome che subordinate; non riconoscere l’essenzialità e l’indispensabilità del servizio di trasporto da e per Carloforte significa che i carlofortini hanno meno diritti e meno opportunità degli altri cittadini e significa anche condizionare ancora una volta pesantemente le prospettive di sviluppo delle nostre piccole isole e dell’intero sulcis iglesiente che sullo sviluppo turistico delle piccole isole fonda molta parte delle proprie aspettative di rilancio economico e sociale.»

«L’obiettivo di garantire il servizio pubblico essenziale del trasporto da e per Carloforte ci deve unire in un impegno forte e comune: istituzioni locali con tutti i sindaci con le loro fasce in testa; forze politiche e sociali; lavoratori, disoccupati, studenti, i cittadini dell’intero territorio. Meno diritti e opportunità per Carloforte – conclude il coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente – equivale a meno diritti e opportunità per il Sulcis Iglesiente e la Sardegna.»

Carloforte 142 copia

Peppino La Rosa.

Peppino La Rosa.

Peppino La Rosa è stato confermato alla guida del coordinamento di collegio (ex coordinamento provinciale, considerato che le province sono state abolite dai referendum) dei #Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente.

Peppino La Rosa è stato eletto per acclamazione al termine del congresso che si è svolto a Carbonia e che ha anche eletto i componenti del coordinamento:

Marco Cabiddu (Gonnesa)
Giorgio Carta (Iglesias)
Nunzia Cimmino (Carloforte)
Andrea Cuccu (Portoscuso)
Daniele Defraia (Iglesias)
Nicolino Dessì (Villamassargia)
Oscar Ferrari (Iglesias)
Roberto Gibillini (Carbonia)
Carla Ibba (Gonnesa)
Silvana Lusci (Masainas)
Nadia Magagna (Carbonia)
Giorgio Melargo (Carbonia)
Giuseppe Meletti (Carbonia)
Salvatore Pintus (San Giovanni Suergiu)
Valentina Pistis (Iglesias)
Paolo Podda (Domusnovas)
Giuseppe Santeufemia (Iglesias)
Giacomo Santus (Perdaxius)
Patrizia Spada (Carbonia)
Alberto Trugu (Iglesias)

Fanno parte di diritto del coordinamento di collegio i coordinatori di circolo: Marcella Farris (Carbonia), Elisabetta Medde (Iglesias), Stefano Sanna (Gonnesa). Ne fanno parte anche i sindaci: Mariano Cogotti (Piscinas), Federico Palmas (San Giovanni Suegiu), Francesco Loi (Musei).

Layout 1

I dati sulle preferenze ai singoli consiglieri a Iglesias. Il più votato in assoluto risulta Gianluigi Rubiu, del’UDC, con 2.095 voti; Simone Pinna, di Sinistra Ecologia Libertà, con 736 voti; Pietro Cocco, del Partito Democratico, con 648 voti; Simone Saiu, di Fratelli d’Italia, con 404 voti; Giuseppe Ottaviani, dei Riformatori Sardi, con 337 voti; Paolo Dessì, di Forza Italia, con 312 voti; Pietro Morittu, del Partito Democratico, con 302 voti; Francesco Fele, dell’UDC, con 297 voti; Paolo Collu, di Unidos, con 293 voti; Mario Porcu, di Forza Italia, con 273 voti; Alberto Cacciarru, di Sinistra Sarda, con 249 voti; Letizia Cossu, di Forza Italia, con 216 voti; Peppino La Rosa, dei Riformatori Sardi, con 176 voti; Federico Palmas, dei Riformatori Sardi, con 112 voti.