22 November, 2024
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La sessione di lavoro delle commissioni questa settimana sarà aperta dalla riunione della commissione Governo del territorio, presieduta da Peppino Pinna (Udc), convocata per mercoledì 10 maggio, alle ore 10.00, per proseguire le audizioni sul Dl 408 (Disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia).

Saranno sentiti i rappresentanti di Ance Sardegna, Anaepa Confartigianato, Cna, Confapi Aniem Sardegna e Legacoop. A seguire le delegazioni di Anci ed Asel e di Sardegna Resorts.

Sempre mercoledì ma alle 10.30, sarà la volta della commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto (Pd) che sentirà i sindacati Filca Cisl e Fillea Cgil sulla situazione del sugherificio Ganau di Tempio ed il Sindaco del comune di Ossi sull’autorizzazione alla coltivazione di una cava in località “Su Padru”.

L’assessore regionale dell’Agricoltura Pierluigi Caria, inoltre, riferirà sulle problematiche relative ai danni provocati dalle recenti gelate tardive, con particolare riferimento al settore vitivinicolo.

All’ordine del giorno della commissione anche la continuazione dell’esame sul Testo unico in materia di turismo.

Ancora mercoledì la commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus (Misto) si riunirà alle 12.30 per esaminare le proposte di legge 309 (Azioni a favore delle zone interne e di contrasto allo spopolamento) e 370 (Interventi a sostegno delle zone montane e interne della Sardegna) e definire gli adempimenti riguardanti l’applicazione dell’art. 22 della legge regionale 5/2015 (Istituzione di un gruppo di lavoro in tema di Zona Franca).

Per il pomeriggio, alle 16.00, è in programma l’audizione dei sindacati sul Dl 416 (Nuove norme sull’ordinamento ed il funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale).

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La commissione Governo del Territorio, presieduta da Peppino Pinna (Udc), ha iniziato il ciclo di audizioni sul Dl n. 308 in materia di urbanistica ed edilizia ascoltando i rappresentanti delle professioni tecniche (Ingegneri, Architetti, Geometri) della Sardegna.

I professionisti hanno espresso una valutazione positiva della proposta, formulando alcuni suggerimenti di dettaglio che, se accolti, consentirebbero un forte rilancio del settore in un quadro di regole certe, tempi ragionevoli e costi accessibili.

Per la Rete delle professioni tecniche l’ing. Gaetano Nastasi, confermando il giudizio positivo sul provvedimento, ha messo l’accento sulla necessità di un «Testo unico che metta fine al continuo sovrapporsi ed intrecciarsi di disposizioni nazionali e regionali, causa complessi contenziosi civili e penali».

A titolo di esempio, Nastasi ha citato il mancato adeguamento della Regione (che essendo a Statuto Speciale deve emanare una legge ad hoc) al Dpr 31 del febbraio scorso in materia di semplificazione delle autorizzazioni paesaggistiche. In questo caso il problema si può considerare superato dato che, come è stato comunicato, la norma sarà approvata giovedì prossimo dal Consiglio regionale col parere favorevole espresso dalla commissione all’unanimità.

Passando all’esame puntuale del testo del Dl 408, Nastasi ha poi sollecitato la modifica parziale dell’art.4 che richiede il cambio del procedimento (da Scia a Permesso di costruire) per le varianti in corso d’opera che prevedono diminuzioni dei volumi del fabbricato. «Una pratica di ampliamento relativa al cosiddetto Piano Casa soggetto alla Scia dove magari si decidesse di non eseguire una parte dell’intervento – ha spiegato Nastasi – dovrebbe percorrere inutilmente l’iter più lungo e complesso del Permesso di costruire, mentre sarebbe meglio che restasse nel campo amministrativo originario».

Anche da parte di Vanni Sanna, intervenuto a nome dei Collegi dei Geometri della Sardegna, è arrivato un giudizio di apprezzamento per il disegno di legge della Giunta il quale però, ha osservato, può essere migliorato in alcune parti significative.

«La prima – ha affermato – riguarda gli ampliamenti in agro, nei quali dovrebbero essere compresi anche i fabbricati esistenti realizzati in passato in lotti fra i 1000 ed i 5000 metri, una situazione di cui si deve prendere atto, così come occorre una apertura anche per le zone E (agricole) ed F turistiche, altrimenti resterebbe preclusa per sempre la possibilità di riqualificare dal punto di vista estetico, ambientale, paesaggistico, energetico e funzione un delicato contesto territoriale.»

Vanni Sanna inoltre, sulla base di recenti decisioni della giurisprudenza amministrativa, ha invitato la commissione ad inserire nella legge la cosiddetta “sanatoria giurisprudenziale”. «Non si tratta di un condono – ha precisato – che peraltro non rientra nella competenza della Regione ma di un provvedimento di buon senso che non interviene sul reato penale ma solo sulla parte amministrativa del procedimento».

In sostanza, si tratta di ammettere a sanatoria le opere realizzate in conformità alle norme urbanistiche esistenti al momento della domanda ma non al momento della realizzazione dell’opera, mentre attualmente è richiesto il cosiddetto requisito della “doppia conformità”. «L’obiettivo – ha spiegato Vanni Sanna presentando una memoria con diverse sentenze sulla materia ed una lettera inviata ai sindaci della provincia di Nuoro qualche anno fa dal procuratore della Repubblica Andrea Garau – è evitare di demolire un fabbricato di cui successivamente la legge ha consentito la ricostruzione».

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Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 26 aprile, alle 16,00. Due i punti all’ordine del giorno: la proposta di legge n. 371 presentata da Francesco Agus (Campo Progressista) per alcune integrazioni all’art. 7 della legge regionale di riordino del sistema delle autonomie locali e il disegno di legge della Giunta sulle progressioni professionali del personale della Regione.

I lavori dell’Assemblea saranno preceduti in mattinata, alle 10,00, dalla seduta della commissione “Bilancio”. All’attenzione del parlamentino presieduto da Franco Sabatini, il D.L. n. 415 “Modifiche alle leggi di variazione e assestamento del bilancio 2016 in conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale n. 6 del 2017” e il P/153 “Individuazione dei beni immobili del patrimonio disponibile regionale per i quali la Regione Autonoma della Sardegna intende avviare nel 2017 la procedura di alienazione”.

Giovedì 27 aprile, alle 10,30, si riunirà invece la commissione “Governo del Territorio” presieduta da Peppino Pinna per l’esame del D.L. 408 “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia”.

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L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha illustrato alla commissione Governo del territorio presieduta da Peppino Pinna (Udc Sardegna) i principali contenuti del Dl n. 408 (Disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia).

«Questo disegno di legge – ha detto Cristiano Erriu – può essere definito come un provvedimento organico di governo del territorio perché, partendo dal riordino di molti aspetti della materia urbanistica ed edilizia, incide profondamente sulle situazioni ad esse collegate, dal paesaggio alle zone rurali, dai beni culturali e identitari alle strutture ricettive.»

Cristiano Erriu, sottolineando il carattere innovativo del provvedimento sotto il profilo della chiarezza e della semplificazione, ha ricordato che il disegno di legge «è frutto di un lungo confronto con tutti i portatori di interesse, dalle professioni tecniche alle amministrazioni locali, attraverso il quale riteniamo di essere arrivati ad un testo di facile applicazione in grado di rilanciare su basi nuove un settore vitale per l’economia della Sardegna. Per questo – ha aggiunto – Cristiano Erriu – ferma restando l’autonomia del legislatore, auspico una larga condivisione della proposta in tempi contenuti, anche perché il vero confronto sulle diverse visioni del governo del territorio si svilupperà poi attorno alla legge urbanistica».

Il Dl n. 408 è stato successivamente esposto alla commissione in tutti i suoi dettagli dai tecnici dell’assessorato.

Composto da 6 capi, si tratta di un ampio intervento di manutenzione legislativa che modifica in modo significativo ben 5 leggi regionali: la 23/85 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatorie di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione di procedure espropriative), la 45/89 (Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale), la 8/15 (Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio), la 28/98 (Norme per l’esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna) e, infine, la 12/94 (Norme in materia di usi civici).

Il testo contiene inoltre una analisi sui profili tecnico-normativi di diritto interno con puntuali riferimenti alla legislazione regionale e nazionale ed alla giurisprudenza in materia della Corte Costituzionale, una sintesi delle proposte fin qui presentate dai diversi gruppi consiliari ed una scheda sulla qualità della normazione.

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La commissione Ambiente e Governo del territorio, presieduta da Peppino Pinna (Udc) ha ascoltato l’amministratore unico Giuseppe Pulina ed il direttore generale Antonio Casula sul nuovo statuto dell’Agenzia Forestas, recentemente approvato dalla Giunta regionale.

Nel suo intervento l’amministratore unico Giuseppe Pulina si è soffermato in particolare sull’innovazione più importante contenuta nello statuto, la cosiddetta “de-cantierizzazione”, cioè «la possibilità di impiegare i lavoratori dell’agenzia su tutto il territorio regionale, superando lo schema precedente nel quale il personale era assegnate esclusivamente ai diversi cantieri ed occorreva una delibera della Giunta per poterli dislocare altrove». «Ora – ha spiegato – questo schema è superato e, fra l’altro, è stato già sperimentato positivamente in occasione dell’emergenza-neve; in prospettive, inoltre, consentirà un migliore utilizzo delle risorse umane che potranno specializzarsi nelle diverse filiere che costituiranno l’attività dell’Agenzia, anche attraverso specifiche convenzioni con le amministrazioni locali.»

«Altra novità – ha aggiunto Pulina – riguarda l’attribuzione della competenza delle relazioni sindacali all’amministratore unico, mentre prima erano divise fra gli assessorati di riferimento, dell’Ambiente e del Personale». «In questa fase – ha concluso – ci stiamo occupando di adempimenti importanti come il riordino del patrimonio, in collaborazione con l’assessorato degli Enti locali, e dei regolamenti regolamentare, suddivisi in una trentina di testi che contiamo di sintetizzare in 4 documenti principali».

Per quanto riguarda il contratto del personale, attualmente all’esame della prima commissione, il direttore di Forestas Antonio Casula ha messo l’accento sulla necessità di lavorare ad un «allineamento con il sistema-Regione, che divide sostanzialmente i dipendenti in 4 fasce mentre all’interno di Forestas ce ne sono ben 11, con tutti i problemi tecnici e gestionali che ciò comporta».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Salvatore Demontis, Alessandro Collu e Antonio Solinas del Pd, Angelo Carta del Psd’Az, Pier Mario Manca del Pds e Pierfranco Zanchetta dell’Upc.

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Il Consiglio regionale si riunirà giovedì 2 marzo, alle 16,00, in seduta congiunta con il Consiglio delle autonomie locali per discutere dello stato del sistema delle autonomie in Sardegna. Al termine, il Consiglio proseguirà in seduta ordinaria per l’esame della proposta di legge di modifica della legge 25/1988 “Ordinamento e funzionamento delle compagnie barracellari”.

I lavori dell’Assemblea saranno preceduti mercoledì 1 marzo dalle sedute di alcune Commissioni permanenti.

In mattinata, alle 10,30, si riunirà la Quinta Commissione (Attività Produttive), presieduta da Luigi Lotto che proseguirà l’esame del Testo Unico sul Turismo.

Alle 11,00, è convocata invece la Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale) presieduta da Francesco Agus. In programma una serie di audizioni su questioni riguardanti il personale dell’Agenzia Forestas. I lavori andranno avanti nel pomeriggio e nella mattinata di giovedì 2 marzo con il medesimo ordine del giorno.

Nel pomeriggio, alle 16,00, sì terrà la seduta della Quarta Commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità). All’attenzione del parlamentino presieduto da Peppino Pinna la proposta di Statuto dell’Agenzia Forestas. Saranno sentiti in audizione l’Amministratore Unico, Giuseppe Pulina, e il Direttore Generale Antonio Casula.

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Riprenderanno domani i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata, alle 12,00, si riunirà la Prima Commissione “Autonomia” guidata da Francesco Agus (Sel), per l’esame delle parti di competenza della manovra finanziaria 2017-2019 e del P/139 (Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell’art. 8 bis – L.R. 31/1998).

Nel pomeriggio, alle 16,00, sono invece convocate la Quarta e la Quinta. All’ordine del giorno della Commissione “Governo del territorio”, presieduta da Peppino Pinna (Udc), il parere di competenza sulla manovra finanziaria 2017-2019. Il parlamentino delle “Attività Produttive” guidato da Luigi Lotto (Pd) si occuperà invece della difficile situazione finanziaria del Consorzio di bonifica di Oristano e dei ruoli irrigui notificati alle imprese agricole. In programma l’audizione dei sindaci dei comuni di Oristano, Arborea, San Nicolò d’Arcidano, Uras, Marrubiu, e dei rappresentanti delle Unione di comuni dei “Fenici”, “Bassa valle del Tirso e Grighine” e del “Terralbese”. I lavori della Quinta commissione proseguiranno nei giorni successivi con l’esame del Testo Unico sul Turismo.

 Mercoledì 15 febbraio si riuniranno la Seconda e la Terza.

A partire dalle 10.00, la Commissione “Bilancio” presieduta da Franco Sabatini (Pd) proseguirà l’esame della manovra finanziaria 2017 mentre alle 11,00 si riunirà la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Gavino Manca (Pd). La seduta sarà dedicata alle audizioni dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil sulla vertenza Sky e dei rappresentanti del Consorzio Zir “Predda Niedda” di Sassari sulle problematiche lavorative.

Per giovedì 16 febbraio, alle 9,30, infine, è convocata la seduta della Commissione Sanità guidata da Raimondo Perra (Psi). In programma le audizioni dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dei rappresentanti di “Fish Sardegna Onlus” e Aism Sardegna sulla situazione del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

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Questa mattina la commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale ha visitato la Portovesme srl, per toccare con mano la difficile situazione dello stabilimento, alle prese con i ritardi nella realizzazione della nuova discarica per lo smaltimento dei residui di lavorazione, l’incertezza sui costi dell’energia, l’assenza di un regime di continuità delle merci. Tre questioni che mettono a rischio il futuro della Portovesme srl, azienda leader nella metallurgia primaria, ultimo baluardo dell’industria pesante in Sardegna e realtà produttiva irrinunciabile per il Sulcis Iglesiente. Questioni da tempo all’attenzione della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, i cui rappresentanti hanno prima incontrato le organizzazioni sindacali e, successivamente, l’amministratore delegato Carlo Lolliri. Agli incontri, oltre al presidente della Commissione, hanno partecipato i consiglieri regionali Cesare Moriconi (Pd) e Gianluigi Rubiu (Udc) il capogruppo del Pd Pietro Cocco e il presidente della Commissione Ambiente Peppino Pinna (Udc).

La priorità assoluta, secondo i sindacati, è rappresentata dalla necessità di realizzare una nuova discarica accanto a quella ormai esaurita di Genna ‘e Luas. «Chiediamo alla politica di riprendere in mano la situazione. Non è pensabile che in una partita così importante a prevalere sia la volontà dei funzionari dell’assessorato. Questa è un’azienda con 700 posti di lavoro diretti e 600 nell’indotto, è l’unica industria ancora in piedi in un territorio dove la disoccupazione raggiunge il 38%. Vogliamo davvero correre il rischio che chiuda per questioni burocratiche?»

Non meno importante, ma qui la partita si gioca su altri tavoli, è la questione energetica. «Il prossimo 31 dicembre scadrà il regime di superinterrompibilità per le aziende energivore della Sardegna – hanno ricordato i sindacati – serve un’azione forte nei confronti del Governo perché si arrivi a un accordo con Bruxelles».

Valutazioni condivise dall’amministratore delegato della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, che ha illustrato nei dettagli alla Commissione le attività dell’azienda. «Siamo un sito strategico per la produzione metallurgica primaria a livello nazionale – ha detto Lolliri – oltre allo zinco (unica azienda in Italia) produciamo anche piombo, waelz, oro e argento. Non abbiamo problemi di mercato, chiediamo soltanto di poter lavorare nel rispetto delle norme». L’amministratore delegato ha spiegato che senza la realizzazione della nuova discarica gli impianti saranno costretti a fermarsi. «Nel 2015 abbiamo presentato il progetto per il nuovo sito di smaltimento degli scarti di produzione – ha affermato Carlo Lolliri – aspettiamo ancora una risposta. Con la vecchia discarica abbiamo dato un esempio virtuoso nel sistema del trattamento dei rifiuti e, allo stesso tempo, provveduto a bonificare un sito precedentemente compromesso dall’attività mineraria. Siamo da sempre attenti alla questione ambientale».

Sul fronte dell’energia, Carlo Lolliri ha invocato chiarezza: «A oggi, non sappiamo quanto ci costerà l’approvvigionamento energetico nel 2017 e intanto aspettiamo ancora i rimborsi degli anni passati. La questione è fondamentale: in Italia il costo dell’energia è di 50/60 euro a MWh contro i 30 della Spagna, i 31 della Germania e i 32 della Francia. Con questi costi non siamo più competitivi sul mercato. La questione deve essere definita in tempi rapidi. Chiediamo alla Regione di spingere sul Governo per ottenere al più presto una risposta dall’Unione europea».     

Piena disponibilità a lavorare per arrivare a una rapida soluzione è stata assicurata dal presidente della Commissione Luigi Lotto: «La visita allo stabilimento ci ha permesso di conoscere da vicino un’eccellenza del panorama industriale nazionale – ha detto Luigi Lotto – la Portovesme srl è un’industria strategica per la Sardegna. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo siamo più che mai interessati a salvaguardare ogni posto di lavoro e possibilmente a crearne dei nuovi. Non possiamo permetterci perdite di tempo. La questione della discarica va affrontata senza pregiudizi, per questo chiederemo all’assessore all’Ambiente di venire a riferire in Commissione. Sul fronte energetico, presenteremo le nostre valutazioni alla Giunta e chiederemo che vengano messe in campo tutte le azioni possibili per arrivare a un risultato positivo».

Pieno sostegno all’iniziativa è stato assicurato anche da Gianluigi Rubiu (Udc): «In questa partita non ci sono bandiere. La minoranza assicurerà il suo sostegno. Il territorio non può permettersi di perdere altri posti di lavoro». Soluzioni in tempi rapidi ha invocato anche Pietro Cocco: «C’è la volontà politica – ha detto Pietro Cocco – se i problemi sono tecnici si convochi un tavolo per risolverli». Cesare Moriconi, infine, ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto nella produzione metallurgica dalla Portovesme Srl: «Parliamo di un’eccellenza nel panorama nazionale ed europeo – ha detto Cesare Moriconi – un’azienda strategica che può fungere da stimolo per il rilancio delle politiche industriali in Sardegna».

  

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Il Consiglio regionale ha approvato la proroga dei termini del Piano Casa. Il presidente Ganau ha aperto la seduta mettendo in discussione il primo punto all’ordine del giorno: l’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza prevista dall’art 11 del Regolamento interno.

Sull’ordine dei lavori, è intervenuto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha proposto l’inversione dell’ordine del giorno ponendo al primo punto la proroga del Piano Casa.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha dichiarato di non potersi opporre alla richiesta ma, allo stesso tempo, ha stigmatizzato l’atteggiamento della maggioranza: «Non è usuale che un Ufficio di Presidenza, scaduto da mesi, non venga rinnovato. Sulla richiesta della maggioranza probabilmente incide il risultato del voto referendario – ha detto Carta – prendiamo atto di una difficoltà interna al centrosinistra che non permette di discutere gli argomenti iscritti all’ordine del giorno. Mi auguro che il voto di domenica scorsa non provochi altre scosse di assestamento e che queste non si riversino sull’Aula e sul popolo sardo».

Anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha annunciato il suo assenso alla richiesta presentata dal capogruppo del Pd manifestando però forti perplessità sulla decisione  di rimandare ancora una volta l’elezione del nuovo Ufficio di Presidenza. «Si tratta di un organo importante per il governo dell’Aula – ha affermato Dedoni – il Consiglio rimane monco, con tutte le aggravanti». Dedoni ha poi invitato la maggioranza a superare i problemi determinati dal voto referendario: «Comprendiamo la situazione, non sarebbe stato così se qualche rappresentante della Giunta non si fosse apertamente schierato per il Sì. Ciò che chiediamo è che questo non condizioni i lavori del Consiglio. Occorre andare avanti perché ci sono importanti provvedimenti di legge da esitare».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur riconoscendo che la richiesta di inversione dell’ordine del giorno rientra nella normale dialettica tra maggioranza e opposizione, ha rimarcato il fatto che il cambio di programma arrivi in un momento particolare. «Apprendiamo dalla stampa delle dimissioni dell’assessore agli Affari generali Gianmario Demuro e di quelle imminenti dell’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi – ha sottolineato Pittalis – c’è una crisi politica in atto, una crisi del governo della Regione che rischia di passare in secondo piano. Noi diciamo sì alla richiesta di inversione dell’ordine del giorno ma allo stesso tempo chiediamo che Pigliaru riferisca in Aula sulla situazione. Il presidente della Regione è il principale sconfitto del voto referendario per aver appoggiato il centralismo e l’autoritarismo di Renzi».

Il capogruppo azzurro ha poi rimarcato le difficoltà economiche e il malessere sociale della Sardegna: «E’ urgente una convocazione ad hoc del Consiglio – ha concluso Pittalis – nel pieno di una crisi politica la cosa più naturale sarebbe bloccare i lavori. Noi, invece, vogliamo approvare la proroga del Piano Casa perché lo chiedono le associazioni di categoria, gli imprenditori e quella fetta di popolazione disperata. Diciamo sì per senso di responsabilità. L’elezione dell’Ufficio di Presidenza non può però andare oltre il prossimo martedì. Spero nella sensibilità istituzionale del Presidente Ganau, altrimenti l’opposizione non starà a guardare».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha invitato i colleghi di maggioranza a non strumentalizzare il risultato del voto di domenica scorsa. «Ero dentro i Comitati per il No, sono felice per la vittoria al referendum costituzionale – ha detto Cocco – non era però un giudizio su questa maggioranza della quale faccio parte con orgoglio. Con il presidente Pigliaru e la e Giunta abbiamo condiviso un programma che stiamo cercando di attuare, ora si tratta di accelerare. Non si può dire che noi non vogliamo risolvere i problemi. A questo gioco non ci stiamo. Siamo in grado come maggioranza di poter rilanciare l’azione di governo. C’è disponibilità da parte del Presidente sul quale nutriamo la massima fiducia».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha detto di ritenere urgente l’approvazione della proroga del Piano Casa pur ritenendola insufficiente. «Questo non è il nostro Piano Casa – ha detto Rubiu – la questione va approfondita. Una semplice proroga non basta. Il testo deve essere migliorato, è evidente che la maggioranza ha fallito gli obiettivi». Anche l’esponente dell’Udc è tornato sul risultato della consultazione referendaria di domenica scorsa: «Non vogliamo strumentalizzare ma i sardi hanno voluto dire a questa Giunta di andare a casa. Per una volta siamo campioni d’Italia: abbiamo prima bocciato Renzi e poi Pigliaru».

Gianluigi Rubiu, infine, ha lamentato una scarsa tutela dei diritti della minoranza: «Lei, presidente Ganau, dovrebbe essere il nostro garante, in alcuni momenti questo non avviene. Chiediamo il rispetto delle regole. Vogliamo risposte a interrogazioni ed interpellanze che invece non vengono discusse. E’ normale che vengano ripetutamente disattese?».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha respinto le critiche e invitato l’opposizione a tenere un atteggiamento diverso: «Ogni occasione è buona per discutere di argomenti che nulla hanno a che vedere con i lavori dell’Aula – ha detto Cocco – se ci saranno dimissioni in Giunta,  Pigliaru non mancherà di venire in Consiglio a riferire. Quanto al referendum, si è votato su un quesito che riguarda la Costituzione e non sul governo della Regione, sulla possibilità di riformare il Paese e non per il Consiglio regionale. Dire che si è votato su Pigliaru non è vero. In maggioranza, Pd a parte, quasi tutti si sono espressi per il No. Anche Pigliaru aveva il diritto di esprimere la sua opinione. C’è libertà di pensiero».

Il consigliere dell’Uds, Mario Floris, ha invece puntato l’attenzione sulla richiesta di proroga del Piano Casa. «La Giunta aveva promesso una nuova legge urbanistica invece si rinvia ancora di un anno – ha detto Floris – questo non è il modo di lavorare. Il voto dato dai sardi al referendum dice che la gente vuole contare di più. Non vuole più saperne delle prese in giro».

Il capogruppo di Riformatori Attilio Dedoni, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha voluto ribadire che la richiesta di votare al più presto per il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza mira ad assicurare uno strumento importante per il governo dell’Aula e non a riempire caselle o occupare sedie.

Terminati gli interventi, il presidente Ganau ha messo in votazione la richiesta di inversione dell’ordine del giorno che è stata approvata dal Consiglio. 

Il relatore della legge Antonio Solinas (Pd) ha ricordato che «in occasione dell’approvazione della legge 8 del 2015 sull’edilizia erano stati indicati i tempi per il varo della nuova legge urbanistica ma, rispetto a queste scadenze, siamo andati oltre pur essendo quasi completato il disegno di legge della giunta, per cui con questo provvedimenti ci limitiamo ad evitare un vuoto legislativo prorogando la legge 8 fino al 31 dicembre del 2017». «Non abbiamo introdotto emendamenti sostanziali, al testo – ha concluso – fatta eccezione per uno che anch’esso prolunga i termini di scadenza della disposizioni contenute nell’art.17».

Il vice capogruppo di Forza Italia, Marco Tedde, ha sottolineato il senso di responsabilità dell’opposizione che «ha accolto la richiesta di invertire l’ordine del giorno solo per esaminare una legge che la Sardegna aspetta da almeno un anno e mezzo, perché i ritardi della maggioranza sono fino troppo evidenti, rallentano ed ostacolano l’attività del Consiglio a causa di una serie di fibrillazioni che attraversano le diverse componenti del centro sinistra». «Per noi – ha sostenuto – la legge sull’edilizia deve essere prorogata nonostante i suoi modestissimi incentivi volumetrici che possono comunque dare stimolo ad una economia che stenta ed è in grandissima difficoltà anche perché trascurata dal governo regionale». «Un gravissimo ritardo – ha aggiunto Tedde – pesa sulla nuova legge urbanistica che ancora non si vede e non è arrivata nemmeno in commissione e, in tema di interventi sociali, vogliamo segnalare che la mancata approvazione del regolamento determinerà l’impossibilità di spendere entro il 31 dicembre i 33 milioni del reddito di inclusione sociale, un altro grave ritardo che la maggioranza sta scaricando sulle famiglie sarde più deboli».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, anch’egli di Forza Italia, ha riconosciuto che il capogruppo del Pd ha fatto considerazioni politiche importanti, «dimenticando però di dire che il risultato del referendum ha determinato la paralisi del Consiglio regionale; in altre parole se non fosse stato per il senso di responsabilità della minoranza non si sarebbe prorogato il Piano-casa facendo precipitare in una situazione gravissima il settore dell’edilizia». «Questo – ha ribadito Fasolino – non è il nostro Piano-casa ma una legge viziata dal solito pregiudizio ideologico che limita la crescita e lo sviluppo dell’economia regionale, come è accaduto in altre circostanze è una mezza risposta che non risolve il problema; anzi è emblematica di come sta amministrando il centro sinistra che evita di fare scelte chiare e finisce sempre per piegarsi a compromessi al ribasso». «Noi però vogliamo guardare – ha concluso – ed auspichiamo una buona legge urbanistica davvero utile ai sardi».

Sempre per Forza Italia, la vice capogruppo Alessandra Zedda ha parlato di «ennesima rappresentazione del brutto spettacolo della Giunta e della maggioranza, ora l’uomo è nudo o con un vestitino fuori moda che non piace ai sardi, perché sta emergendo l’incapacità del centro sinistra di guidare la Regione, perché privo di una strategia di sviluppo economico e di una idea di come fronteggiare la crisi». «La proroga della legge edilizia – ha aggiunto – è un esempio di tale incapacità, dopo tanti annunci e proclami ma la legge urbanistica ancora non c’è e solo perché lo ha consentito la minoranza questo provvedimento arriva in Aula in zona Cesarini, ennesimo provvedimento su cui bisognerà intervenire ancora». Quello dell’edilizia, secondo la Zedda, «è un argomento serio che muove davvero l’economia di molti settori produttivi, migliora il patrimonio edilizio ed accresce la sicurezza e l’efficienza dei nostri fabbricati, perciò è auspicabile un intervento di qualità sull’urbanistica senza stravolgere il testo in Consiglio come è accaduto un anno e mezzo fa». Soffermandosi sulla situazione politica, la Zedda ha concluso dichiarando che «le dimissioni dell’assessore Demuro sono legate alla riforma costituzionale come ha detto lui stesso, non certo per strumentalizzate dell’opposizione».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha premesso di essere poco appassionato dal dibattito sul dopo referendum ma molto più interessato al Piano-casa «di cui la Sardegna ha molto bisogno anche se ho paura che l’attesa di una nuova legge urbanistica sarà ancora molto lunga, visto che la maggioranza non è riuscita a portarla dopo un anno e mezzo nemmeno all’attenzione della commissione». I dati, a giudizio di Crisponi, «sono molto chiari: il Piano-casa del centro destra ha prodotto ottimi risultati mentre la legge edilizia del centro sinistra ha completamente fallito e non poteva essere altrimenti perché si è fatto un pasticcio come hanno detto tutte le associazioni di categoria ed anziché dare una mano alle imprese le avete spinte verso il fondo a differenza di quanto accade in altre regioni d’Italia dove davvero si sostiene il mondo produttivo».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni,ha affermato che «Crisponi ha centrato il problema perché è vero che la conferma del Piano-casa a suo tempo avrebbe fatto molto bene all’economia della Sardegna mentre ora, invece, i cittadini sono alle prese con una legge che non funzione i cittadini e ha costi burocratici di gran lunga superiori rispetto al passato, insomma risultati non ce ne sono e l’edilizia non riesce a sviluppare le sue potenzialità positive».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai.

Replicando a nome della Giunta l’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha precisato che «i documenti sulla nuova legge urbanistica sono stati portati all’attenzione delle associazioni di categoria che hanno dato un contributo molto utile; è vero che si sono allungati i tempi più lunghi ma auspichiamo che ciò sia servito ad avere un testo migliore». «E’precisa volontà della Giunta – ha concluso – portare in Aula il nuovo testo in tempi brevi così come è necessario in questa fase dare certezza e sicurezza ai cittadini prorogando il Piano-casa».

Subito dopo il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge con 52 voti favorevoli.

Successivamente è cominciata la discussione dell’art. 1 e degli emendamenti, sui quali hanno espresso il parere il relatore e la Giunta.

Il presidente della commissione Urbanistica Peppino Pinna (Udc) ha criticato la decisione del centro sinistra di non prorogare a suo tempo il Piano-casa approvato nella legislatura precedente, «determinando a cascata ulteriori ritardi che hanno trasformato l’urbanistica regionale in una telenovela di cui non si vede la fine».

Per il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde «l’articolo è norma secca di proroga che noi chiediamo da oltre un anno mentre, con i nostri emendamenti, intendiamo colmare lacune di legge edilizia con particolare riferimento alla riqualificazione delle strutture alberghiere dove il fabbricato principale si trova entro i 300 metri dalla battigia ed censurabile divieto esteso ai Comuni non costieri». Si tratta, ha concluso, «di una lacuna già evidenziata in sede di legge edilizia che ora evidenziamo nuovamente, anche per la necessità di semplificare l’azione delle amministrazioni locali».

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha chiesto chiarimenti sull’emendamento della maggioranza che «di fatto trasforma il testo in un articolo 1/bis che introduce una proroga fino al 2018 e che sembra riferito a litorali urbani e strutture amovibili, argomenti sui quali da diversi mesi in commissione Governo del territorio c’è una mia proposta di legge non ancora esaminata»

Il relatore Antonio Solinas (Pd), dopo aver ricordato la presenza di numerose proposte di legge ferme in commissione, ha chiarito che «si sta prorogando solo il primo comma dell’art. 43, tuttavia l’argomento merita attenzione e sarà certamente inserito nella legge urbanistica»

Non essendoci altri iscritti a parlare l’art. 1 è stato messo in votazione ed approvato con 49 sì; approvato anche l’emendamento del relatore Antonio Solinas. Respinti, invece, i 2 emendamenti presentati dall’opposizione.

Successivamente il Consiglio ha approvato l’art. 2 e il testo finale della legge, sempre con 50 voti favorevoli.

Al termine dello scrutinio il presidente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo 13 dicembre alle 16.00.

Cagliari vista da Monte Urpinu

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Il Consiglio regionale ha approvato gli “Interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero SOGEAAL Spa”. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha rivolto a nome dell’Assemblea un messaggio di solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 24 agosto scorso, esprimendo cordoglio per le vittime e familiari, compresi alcuni sardi. L’Aula ha poi osservato un minuto di silenzio.

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha dichiarato che «la presenza del presidente della Regione e dell’assessore dei Trasporti deve consentire al Consiglio di andare di là di alcune pur pregevoli inchieste giornalistiche e verificare la fondatezza di questioni di grande rilevanza per i sardi». «Mi riferisco – ha spiegato Pittalis – alla notizia della modifica dell’accordo fra Alitalia e Regione attraverso la quale si corrisponde un contributo alla compagnia, mentre la legge prevede che non ci siano oneri a carico della Regione; vogliamo sapere quindi chi ha pagato 1.6 milioni, con quali fondi e sulla base di quale norme, perché siamo in presenza di un fatto gravissimo». La seconda questione, ha concluso Pittalis, «riguarda la legge regionale approvata prima dell’estate che prevedeva, entro il 31 agosto, la nomina dei nuovi vertici della Asl unica e delle altre aziende sanitarie nell’ambito del processo di fusione previsto per il 2016; ebbene, di queste nomine non c’è traccia nel sito istituzionale della Regione e vorremo capire cosa sta succedendo, perché di fatto la sanità sarda è da oggi senza governo e su questo è urgente fare chiarezza».

Il presidente Ganau, dopo aver ricordato che l’intervento del consigliere Pittalis non può essere qualificato formalmente come “sull’ordine dei lavori”, ha invitato il capogruppo di Forza Italia ad approfondire gli argomenti sollevati, se lo riterrà opportuno, gli strumenti regolamentari.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 349/A – Giunta regionale – Interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero (Sogeaal Spa).

Per illustrare i contenuti del provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il consigliere Salvatore Demontis del Pd.

Nel suo intervento Demontis ha premesso che «non è in discussione il problema generale della privatizzazione ma quello di una società di gestione che ha generato perdite per oltre un terzo del capitale sociale e va quindi ricostituito per tornare dentro i parametri fissati dalla concessione. Le alternative in campo – ha aggiunto Demontis – sono due: la ricapitalizzazione oggetto del provvedimento in esame o la messa in liquidazione, ipotesi che comporterebbe la revoca della concessione ed aprirebbe la strada ad una gara internazionale sulla gestione globale dello scalo al termine di una prevedibile gestione commissariale nelle more dell’espletamento delle procedure di gara». «La ricapitalizzazione cui stiamo procedendo – ha detto ancora il consigliere del Pd – richiede un piano industriale in grado di indicare le prospettive di ripresa della società, resta piuttosto da chiarire la legittimità di una ricapitalizzazione inquadrata nel ritorno alla redditività della società per effetto di capitale pubblico perché, se la risposta fosse positiva, si potrebbe riflettere su gara di contenuto diverso ad esempio sulla base di una aggiudicazione finalizzata a premiare il progetto migliore, fermo restando che anche nella fase attuale non siamo di fronte ad una svendita ed il mercato farà il prezzo».

Quanto alla mancata trasparenza che avrebbe accompagnato il piano industriale, Demontis ha ricordato che «in realtà si tratta di un mezzo teorico per la ricapitalizzazione e in caso di aggiudicazione gara sarà poi vincitore a predisporre una propria pianificazione; molto più opportuno, invece, riflettere sul peso del 28% delle azioni che resterà alla Regione».

Per la minoranza il relatore Giovanni Satta (Misto) ha affermato che «la commissione si è limitata ad una presa d’atto della ricapitalizzazione resa obbligata dal codice civile, per cui molte polemiche di questi giorni andavano casomai fatte prima, piuttosto servono alcuni chiarimenti su andamento gara che ha avuto un iter molto complesso e per molti aspetti discutibile, in un contesto di continui rumors sui nomi delle società possibili vincitrici della gara, cosa di dubbia legittimità che fra l’altro va contro la regola della par condicio dei partecipanti». «Come opposizione – ha concluso – ci siamo astenuti sia per quanto detto in precedenza sia perché la copertura finanziaria del provvedimento proviene dalla continuità territoriale con grave danno per i sardi, scelta che non condividiamo».

Al termine delle relazioni di maggioranza e opposizione, il presidente Ganau ha aperto la discussione generale dando la parola al consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

L’esponente azzurro, in apertura del suo intervento, ha voluto ricordare lo sforzo finanziario affrontato dalla Regione per garantire la gestione e il funzionamento dello scalo di Alghero. «Tra investimenti e ricapitalizzazioni, la Regione ha speso circa 90 milioni di euro. Oggi discutiamo della privatizzazione della società di gestione e non possiamo farlo senza conoscere nei dettagli i termini della questione. Lo scorso 2 agosto abbiamo respinto la richiesta di portare il provvedimento in aula con procedura d’urgenza, oggi ribadiamo il concetto: non si può discutere al buio senza conoscere i documenti. La Regione ha rifiutato di trasmetterci gli atti sul Piano industriale per l’aeroporto di Alghero, un rifiuto che lede le prerogative dei consiglieri».

Marco Tedde ha poi contestato il principio del “pari passu” richiamato nel Dl della Giunta secondo il quale la ricapitalizzazione della società di gestione deve essere contestuale alla privatizzazione. «Si richiama la normativa nazionale e i pronunciamenti della magistratura contabile – ha detto Tedde – ma il principio “pari passu” non si applica a questa fattispecie. La legge di stabilità impedisce il soccorso finanziario alle imprese decotte. E’ invece possibile intervenire, come dice la Corte dei Conti, quando esiste un programma di sviluppo, il salvataggio è consentito quando ci sono prospettive a prescindere dalla privatizzazione». A questo proposito, il consigliere di Forza Italia ha ricordato che esiste un piano industriale presentato dalla Sogeaal che prevede perdite di 2,5 milioni di euro nel prossimo biennio e utili per 19 milioni di euro per gli anni successivi. «Questa è la condizione per il salvataggio – ha sottolineato Tedde – il bando inoltre presenta un altro problema: quando si costituiscono società pubblico-private con prevalenza di capitale privato è indispensabile l’evidenza pubblica. In questo caso il progetto dell’offerente è relegato in un cantuccio, si conoscerà solo dopo. Con un euro in più l’offerente potrà gestire le sorti di un intero territorio».

Secondo Tedde, infine, non c’è nessuna garanzia che la Regione concorderà in futuro gli indirizzi sulla gestione dello scalo algherese: «In una Regione dove non esiste un piano dei Trasporti il privato diventerà, inevitabilmente, il dominus». 

Il consigliere del Psd’Az Marcello Orrù ha fornito i dati sul traffico aereo nell’Aeroporto di Fertilia: «C’è stato un calo del 19% nei primi mesi 2016 – ha detto Orrù – le ripercussioni sul territorio sono gravissime, si sono persi circa 80 milioni di euro. Tutto questo nonostante le sollecitazioni arrivate alla Giunta per scongiurare l’abbandono di Ryanair. L’assessore Deiana ha voluto proseguire la lotta contro i mulini a vento».

Secondo Orrù, la decisione della compagnia irlandese di rinunciare ai collegamenti con Alghero ha creato un forte disagio a tutti i sardi che si muovono per motivi di lavoro, di studio o per cure mediche. «Non siete stati in grado nemmeno di ascoltare i consigli dei vostri compagni di partito come Soru. Si è preferita la logica del non fare».

Sulla privatizzazione della Sogeaal, Orrù ha detto di non essere contrario: «Ciò che non mi convince è la fretta della Giunta. Servono garanzie di chiarezza e trasparenza. Prima di procedere alla privatizzazione occorre garantire il rientro di Ryanair  e predisporre un Piano regionale dei Trasporti».

Peppino Pinna (Udc) si è detto d’accordo con la decisione di procedere alla privatizzazione dell’aeroporto di Alghero. «E’ un progetto di cui si discute da anni, la vicenda Ryanair e l’attesa per la decisione di Bruxelles ha condizionato l’operazione – ha rimarcato Pinna – la privatizzazione è un passaggio obbligato, ciò che contesto è che la copertura finanziaria venga garantita con i fondi della C2. In questo modo sarà definitivamente affossata la continuità territoriale verso gli scali minori».

Anche per Paolo Truzzu (FdI) il Disegno di legge della Giunta non può essere discusso senza avere a disposizione tutte le informazioni del caso. «Le società hanno il dovere di presentare il piano industriale. Perché il Consiglio non può conoscere quello sull’aeroporto di Alghero? Ci chiedete di decidere su un Piano che non conosciamo. Il problema non è discutere sé si debba o non si debba fare la privatizzazione ma farlo in modo consapevole».

Paolo Truzzu ha stigmatizzato la mancanza di trasparenza nell’operazione: «Non conosciamo il piano industriale, né la decisione della Commissione Europea sui finanziamenti alle low cost – ha detto l’esponente di FdI –  all’Europa non interessa se la gestione sia pubblica o privata ma che sia conveniente e possa generare utili. Ecco perché è difficile dare un voto positivo a questo provvedimento».

Truzzu infine ha rimarcato la differenza di atteggiamento assunto dalla maggioranza sul caso Igea:  «Perché non è stata privatizzata? Perché Alghero sì e Igea no? Dov’è la differenza? C’è troppa segretezza – ha concluso il consigliere di minoranza – non siamo disponibili a votare questo provvedimento».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere del Psd’Az Christian Solinas: «C’è modo e modo di fare le privatizzazioni – ha detto Solinas – questa viene fatta al buio. Si stabilisce per legge quale sia il valore di acquisizione (circa 9 milioni da parte dei privati). Il numero è l’esito di una valutazione più ampia, il Consiglio ha bisogno di una riflessione di senso compiuto per fare le migliori valutazioni».

Il consigliere sardista ha poi avanzato una proposta alternativa: «Perché non ragionare tutti insieme su soluzioni diverse come l’affitto dell’azienda. Se un privato può acquistare per circa 9 milioni, un affitto lo si potrebbe fare con un canone di 1,2 milioni. La proprietà sarebbe pubblica e il capitale privato».

Christian Solinas, infine, pur riconoscendo la necessità di trovare una soluzione in tempi rapidi ha auspicato una decisione ponderata: «Non siamo oggi nelle condizioni di fare una valutazione compiuta e prendere decisioni su un pezzo importante del patrimonio della Regione che ha rilevanza strategica per lo sviluppo del Nord Ovest. La soluzione – ha concluso l’esponente del Psd’Az – non può essere liberarsi di alcuni settori, meglio mantenerli in mano pubblica rendendoli più efficienti».

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha ricordato la recente richiesta di documenti negata ai consiglieri regionali ed ha parlato di una “privatizzazione al buio” rivolgendosi al presidente del Consiglio perché le  richieste di informazioni da parte dei consiglieri siano considerata funzionali allo svolgimento del loro ufficio politico e non già una pratica di semplice accesso agli atti.

A giudizio di Ignazio Locci i dubbi della minoranza sulla ricapitalizzazione e sulla privatizzazione della Sogeaal non sono stati chiariti neppure dall’intervento del relatore della maggioranza  ed ha insistito sul fatto che restano in campo “aspetti tutti politici”: la volontà della Regione di mantenere il controllo della società di gestione dell’aeroporto di Alghero, la valenza strategica dello scalo e più in generale dalla volontà di “avere voce in capitolo con i cosiddetti signori del cielo”.

«Ci dispiace – ha affermato il consigliere di Forza Italia – che non esistano più i comunisti di una volta, perché di certo  avrebbero difeso le quote di partecipazione pubblica nella società di gestione dell’aeroporto del Nord Ovest ed in ogni caso permangono tutte le nostre perplessità sul provvedimento e sulle modalità di coinvolgimento delle amministrazioni locali nei futuri assetti societari della Sogeaal».

Il presidente della IV^ commissione, Antonio Solinas (Pd), ha ricordato la strategicità dello scalo algherese ma ha evidenziato lo storico sbilancio nei conti societari che ha causato cinque interventi di ricapitalizzazione da parte della Regione («nella scorsa legislatura ben 20 milioni di euro»). «Serve, dunque, intervenire – ha proseguito il consigliere della maggioranza – e con questa legge vogliamo ripianare le perdite e procedere di pari passo con la privatizzazione della Sogeaal».

Antonio Solinas ha replicato alle critiche relative alla poca chiarezza ed ha affermato che il «vero piano industriale sarà redatto dai soci privati che deterranno la maggioranza azionaria delle quote».

In riferimento al 28% di quote che dovrebbero essere riservate alla Regione, l’esponente del Pd ha mostrato favore per la partecipazione delle alle amministrazioni locali interessate. «O procediamo con la privatizzazione – ha concluso Antonio Solinas – oppure non facciamo gli interessi della Sardegna e le critiche per l’impiego di parte delle risorse destinate alla cosiddetta Ct2 sono strumentali».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha lamentato il perdurare di dubbi ed una generale scarsa chiarezza «non solo sul caso di Alghero ma su tutto ciò che attiene la politica dei trasporti nell’Isola» L’esponente della minoranza ha parlato di una “Sardegna isolata” ed ha lamentato forti penalizzazione per l’economia ed in particolare per il comparto turistico.

Il consigliere dei Riformatori sardi ha quindi insistito sulle cinque ricapitalizzazioni che hanno registrato l’intervento della Regione («trenta milioni nelle ultime due legislature») per affermare con nettezza che serve ricercare le responsabilità da parte di chi ha amministrato nel corso degli anni la società di gestione dello scalo algherese («possibile che nessuno risponda per questi buchi?»).

L’onorevole Attilio Dedoni ha concluso dichiarando il favore dei Riformatori per la privatizzazione della Sogeaal ma ha affermato: «Non andiamo avanti con la benda negli occhi senza sapere che cosa c’è dietro il caso Alghero».

Dedoni ha quindi ricordato le sue recenti affermazioni in Aula riguardo le indiscrezioni per l’interesse della società F2i (nel cda siede il presidente della Fondazione Sardegna, Antonello Cabras) ed ha aggiunto: «Mi risulta che già pensino a vendere quote ad altri operatori».

In conclusione del suo intervento l’esponete della minoranza ha ricordato l’esperienza della Regione corsa, dove i 4 scali in mano pubblica sono tutti operativi e producono utili.

Il consigliere del gruppo Misto Fabrizio Anedda ha premesso che sul provvedimento in discussione «non pesa nessuna questione ideologica ma anzi una forte attenzione alla gestione degli asset pubblici della Regione e, sotto questo profilo, va comparata la situazione di Alghero con quella degli altri due scali sardi». «Alghero – ha aggiunto Anedda – ha creato passivi per 40 milioni mentre gli altri due scali sono attivi, la compagine azionaria è prevalentemente privata a Cagliari ed Olbia mentre ad Alghero è totalmente pubblica, emergono poi gravi squilibri fra volumi di traffico e numero dei dipendenti, introiti generali e ricavi non aviation, numeri inequivocabili che fanno emergere incapacità gestionali evidenti». La scelta della privatizzazione, a giudizio di Anedda, «è quindi obbligata per evitare la messa in liquidazione fermo restando che poi i privati dovranno mettere mano profondamente alla gestione; è un peccato piuttosto che non ci si stata una cordata di imprenditori sardi che pure lamentano problemi a carenze, ed occorre chiedersi se la privatizzazione è un affare perché gli imprenditori sardi non si presentano, forse perché vogliono fare profitti senza affrontare il rischio di impresa».

Il consigliere Emilio Usula (Rossomori) ha sottolineato che «siamo pressati da tempo su una vicenda che affonda le sue radici nel passato, ma non va dimenticato che la mobilitazione forte di territori ed amministratori locali ha permesso di ottenere dal governo il ritiro delle tasse aeroportuali pur essendoci ancora molto da fare perchè non tutto è risolto». A nostro giudizio non c’è chiarezza, ha lamentato Usula, «su Alghero come hub di Ryanair, sull’apertura a nuovi vettori, sul piano industriale, sul ruolo Alghero nel panorama aeroportuale sardo, mancano linee guida che portino ad un nuovo ed efficiente sistema regionale ed un piano dei trasporti all’altezza dei tempi, delle attese degli operatori economici e di tutti i sardi». «La società di gestione dell’aeroporto di Alghero – ha aggiunto ancora il consigliere – è in crisi gravissima e la ricapitalizzazione è d’obbligo, restano però dubbi sul futuro e sullo spazio della Regione e dei Comuni, che potrebbe essere marginale rispetto ad una esigenza di controllo pubblico che per noi è essenziale come la salvaguardia dei posti di lavoro; il rilancio dello scalo, insomma, deve avvenire in un quadro di regole chiare, condivise e sostenibili con una regia regionale compatibile con la presenza del privato; sotto questo profilo diciamo no ad ingerenze di soggetti con obiettivi non chiari e chiediamo che le scelte siano al servizio del territorio e dei cittadini, perché di questo saremo tutti chiamati a rispondere».

Il consigliere Luigi Lotto (Pd), intervenendo in qualità di capogruppo, ha messo l’accento sul fatto che «l’aeroporto di Alghero negli ultimi 15 anni ha fatto importanti investimenti per migliorare la sua efficienza complessiva e creare il contesto migliore per accrescere i suoi introiti ed individuare nuove opportunità per non ripetere gli errori del passato che sono riconducibili a tutta la politica, però ora dobbiamo essere conseguenti». «E’vero – ha sostenuto – che la società poteva essere amministrata meglio e che la Regione più attenta, ma adesso dobbiamo agire perché oggi non ci sono le condizioni per risanare una società a controllo pubblico come la Sogeaal, oggi c’è un piano industriale ma se non privatizziamo non ci sarà più, per cui dobbiamo puntare a sviluppare una prospettiva nuova con un cambio di rotta che veda i privati coinvolti ma la Regione fortemente interessata; in questo senso va apprezzata l’apertura della Regione ad un ruolo degli Enti locali non nella gestione ma nel controllo della stessa, perché l’aeroporto è una infrastruttura fondamentale per il territorio».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso soddisfazione «per la conversione della sinistra alle politiche liberali ed ai processi di privatizzazione perfino col comunista doc come il collega Fabrizio Anedda, segno che la storia va avanti e ci dà ragione, però va ricordato che anche i più accessi liberali e liberisti distinguono fra privatizzazione e privatizzazione e questa che viene proposta è al buio ed appare orientata ad altri scopi e ad altri interessi che non sono quelli del territorio, mentre secondo noi si può fare con gara seria ad evidenza pubblica e non tracciando l’identikit dell’aggiudicatario». «Perché – ha protestato Pittalis – bisogna uscire dalla contraddizione: se si sostiene che la gestione pubblica genera perdite allora bisogna privatizzare anche la sanità mentre il problema è andare alla radice delle perdite; su questa vicenda e sulla politica dei trasporti in generale, dal treno veloce a Tirrenia, dalla Ryanair alla convenzione generosa con Alitalia fatta con risorse dei sardi e contro la legge, non faremo sconti rispetto ad un modo di agire che colloca l’assessore al di fuori non solo della società sarda ma della stessa maggioranza e della Giunta». «Su Alghero – ha precisato il capogruppo di Forza Italia – invitiamo la maggioranza alla prudenza, ad accogliere l’invito dello stesso relatore di maggioranza di separare le questioni della ricapitalizzazione da quelle della privatizzazione, a considerare le cose dette ieri dallo stesso Soru con buon senso rispetto ad un progetto che, oltre che contraddittorio appare sospetto, carico di nubi e di ombre».

Chiusa la discussione generale, a nome della Giunta è intervenuto l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, che ha voluto in apertura «rispondere ai quesiti e dissipare incertezze perché le cose sono molto chiare, senza interessi nascosti e senza andare contro la legge; la Sogeaal ha una concessione di 40 anni fino al 20147, ed è quindi un asset importante per Regione, è stata ricapitalizzata con copertura delle perdite per 5 volte dal 2003 con oltre 20 milioni di euro e deve avere almeno 7 milioni di capitale mentre, nel 2014, ne aveva appena 2 pari al 28% delle azioni, situazione per cui il codice civile impone la ricostituzione della quota minima del capitale sociale o il suo abbattimento che però non è possibile a pena della decadenza della concessione». Di qui, ha proseguito, «la delibera di ricapitalizzazione parziale che sottopone al mercato il resto delle quote, secondo un procedimento vagliato ed avallato da tutti i soggetti interessati: Regione, Enac e Ministero dei Trasporti». Secondo Deiana, inoltre, «è vero che il processo si sarebbe potuto svolgere in tempi molto rapidi ma bisogna ricordare che, nel maggio 2015, nessuno ha presentato offerte perché pendeva la procedura di infrazione che avrebbe vanificato l’investimento, pericolo poi scongiurato solo recentemente per effetto della recente pronuncia dell’Unione europea». «Ora – ha concluso – si aprono nuove prospettive, con diversi soggetti che hanno già manifestato interesse ed altri che si potranno aggiungere nel quadro del il procedimento gestito da Sogeaal».

Dopo la replica dell’assessore Deiana il Consiglio è passato alla fase delle dichiarazioni di voto sul passaggio agli articoli.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde si è detto «costernato» dalle dichiarazioni dell’assessore Deiana «che nulla tolgono od aggiungono ai dati di fatto che abbiamo sottoposto all’Aula, non ci sono state politiche di sostegno al low cost, ed invece abbiamo assistito all’addizionale sui diritti aeroportuali ed al disimpegno dalla continuità territoriale, un disegno complessivo per marginalizzare e deprezzare l’aeroporto di Alghero». Tedde ha concluso contestando con forza l’applicazione obbligatori del principio del pari passo (cioè la contestualità di ricapitalizzazione e privatizzazione) citando a sostengo una recente sentenza della corte dei conti della Puglia secondo la quale «sono consentiti gli interventi di salvataggio in presenza di un piano industriale che preveda, nel medio e lungo periodo, il ritorno all’economicità delle società di gestione».

Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia Giancarlo Carta che, rivolto ai banchi della maggioranza, ha contestato l’atteggiamento tenuto in Aula dalla sinistra: «Nessuno di voi sembra avere dubbi né mostra preoccupazione riguardo ai lavoratori della Sogeaal – ha detto Carta – da quello che trapela sembrerebbero esserci degli esuberi. Il Nord Sardegna non può permettersi di perdere nemmeno un posto di lavoro. La preoccupazione dovrebbe essere di tutti, ma voi della maggioranza siete proni a una decisione che arriva da altri tavoli. Una sinistra che si rispetti dovrebbe preoccuparsi della sorte dei lavoratori».

Subito dopo il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.

Si è poi aperta la discussione sull’articolo 1 “Interventi sul capitale della SOGEAAL Spa” e sull’emendamento soppressivo parziale presentato dal consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento sul quale il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto il voto segreto. L’emendamento è stato respinto con 27 no e 19 sì.

Successivamente l’Aula ha approvato, a scrutinio palese, l’articolo 1.

Via libera, in rapida successione, anche agli articoli 2 “Norma finanziaria” e 3 “Entrata in vigore”.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge. Prima di procedere alle operazioni di voto, il consigliere Pietro Pittalis, a nome del gruppo di Forza Italia, ha comunicato la decisione di abbandonare l’Aula: «Non ci prestiamo a un pasticcio evidente che la legge determina – ha detto Pittalis – non vogliamo avere nemmeno la responsabilità di un no, perché non vogliamo essere in nessun modo corresponsabili sugli effetti negativi che la legge determinerà per il territorio e per i lavoratori».

Questo l’esito del voto: presenti 29, votanti 28, voti a favore 26, contrari 2.

La conferenza dei capigruppo, riunita al termine della seduta, ha deciso che il Consiglio si riunirà martedì 13 settembre, alle 10,30. All’ordine del giorno il testo unificato “Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”. Da lunedì riprenderà il lavoro delle commissioni consiliari.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia