15 November, 2024
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Il ricco programma degli eventi del 250° anniversario della fondazione del comune di Calasetta è stato presentato questa mattina a Cagliari, negli spazi dell’Exma. Sono intervenuti Claudia Mura, sindaca di Calasetta; Igor Lobascio, assessore della Cultura del comune di Calasett; Efisio Carbone, direttore del MACC, il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta; Stefano Delunas, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Millesettecentosessantanove: trentotto famiglie di pescatori di corallo e, poi, di tonni – genti di origini liguri, di Pegli, provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, che avevano già fondato Carloforte trent’anni prima – chiedono al re Carlo Emanuele III di Savoia di popolare anche la costa settentrionale dell’isola di Sant’Antioco. Giunge così nella punta estrema di quel lembo di Sardegna sud-occidentale una prima comunità di Tabarchini. Quei coloni si insediarono, formalmente, nel settembre del 1770, duecentocinquant’anni fa, in quel luogo dal nome poetico, Cala di Seta (secondo alcune interpretazioni, dal sardo campidanese Cala de Seda, ovvero Cal’e Seda, perché i fondali dell’arcipelago sulcitano hanno sempre abbondato di una “seta di mare”; naturale, il bisso, ricavato dai filamenti secreti da particolari molluschi, le “nacchere”). E si stabilirono proprio di fronte all’isola di San Pietro e al suo centro abitato, Carloforte. Poi arrivarono coloni piemontesi, da Carignano (preziose le loro tecniche di coltivazione vitivinicola, da cui la produzione del  famoso Carignano del Sulcis), infine, giunsero altri coloni, dalla Sicilia. Gli originari tratti tabarchini e liguri sono però sempre rimasti immutati nella cultura e nelle tradizioni locali, compresa la lingua tabarchina, l’idioma ligure parlato a Calasetta e a Carloforte, ed il simbolo del paese, l’imponente torre costiera sabauda che lo domina.
E il comune di Calasetta ha voluto celebrare con tutti gli onori, con il sostegno della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo), il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e con l’organizzazione dell’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, il 250° anniversario della fondazione del paese tabarchino, con un programma denso e ricco di eventi, nel totale rispetto delle norme anti-Covid. Programma lungo, che è partito lo scorso 6 agosto, fra serate letterarie (con ospiti come Grazia Di Michele, Alessandro Cecchi Paone e Giampiero Mughini per il festival LiberEvento), presentazioni di libri, mostre e passeggiate culturali, curate dalla Fondazione MACC (Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta) e dalla cooperativa Millepiedi, fra i partner delle iniziative, e che troverà il suo culmine in questa prima settimana di settembre, fino al 6, data che segna il 250esimo e in cui si svolgerà la cerimonia commemorativa civile, per poi proseguire con gli appuntamenti legati alla festa del patrono del paese, San Maurizio (fra il 20 e il 26 settembre).
Una curiosità: “Piccola Torino”, così viene definita Calasetta. Perché? Sempre a partire dal 1770 ebbe inizio la sua costruzione per opera di Pietro Belly, ingegnere militare piemontese, che dà oggi il nome alla piazza principale del paese e che progettò un borgo concepito a scacchiera, proprio come la prima capitale dell’Italia unita, arrampicato su una collinetta, dove spicca la Torre settecentesca, e che va a declinare in modo estremamente regolare e ordinato fino al porto.

«Duecentocinquant’anni fa un gruppo di uomini e donne si insediava a Calasetta per dare vita al nostro paesericorda Claudia Mura, sindaca del comune tabarchino, che sottolinea -: in questo 2020, segnato da una delle più grandi sfide che come essere umani ci siamo trovati ad affrontare, vogliamo ancorarci, ancora più saldamente, alle nostre radici, stringerci come comunità, per continuare insieme a costruire la nostra storia. Nonostante le limitazioni legate all’emergenza sanitariaconclude Claudia Muraabbiamo voluto con forza che questa importante data per la nostra comunità non passasse sottotono e che i festeggiamenti, nel rispetto della normativa vigente, non venissero rimandati».

Il programma
Eventi legati all’ufficialità del 250° anniversario della fondazione, valorizzazione della cultura tabarchina, del territorio e dei prodotti locali, concerti, convegni, itinerari storico – culturali e
naturalistici, arte e performance artistiche: questo il menù degli appuntamenti che Calasetta continuerà a ospitare nel mese di settembre. In Piazza Belly è stato allestito ed è attivo un info-point, dove è possibile ricevere tutte le informazioni utili sugli eventi in programma ed effettuare le relative prenotazioni (tel. 347 0502072).
Mentre fino al 6 settembre il Museo MACC – che accoglie fino al 20 ottobre la mostra COSMOMED, tracce di cosmopolitismo intorno al Mediterraneo, migrazioni, memorie, attualità – ospiterà ogni giorno, alle 11.00 e alle 17.00, Dalle radici al contemporaneo, laboratori didattici per bambini curati dalla Fondazione del Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, la serata di giovedì 3 prevede nel Piazzale della Torre Sabauda, alle 19.00, un concerto del QUARTETTO D’ARCHI CASTELLO, guidato dal violinista Alessio De Vita, che proporrà un repertorio cameristico con musiche della fine del ‘700.
L’ensemble nasce nel 1999 ed è composto da musicisti che si sono formati nelle più prestigiose accademie internazionali, fra cui la F. Liszt Academy of Music di Budapest e l’Orchestra Giovanile Italiana, e che hanno collaborato con alcune fra le più importanti istituzioni concertistiche nazionali e internazionali, come l’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo e l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Il quartetto, che vanta anche numerose incisioni discografiche, si esibisce nei più importanti teatri isolani e della Penisola, con un repertorio che spazia dalla musica classica alla musica “leggera”.
Venerdì 4, nell’Aula consiliare del Comune si svolgerà, dalle 18.30, il convegno Lentiggia naigra de Cadesedda – La lenticchia nera di Calasetta. Una biodiversità agricola identitaria, organizzato dal comune di Calasetta in collaborazione con l’Agenzia Laore Sardegna (Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura) e la Comunità di tutela biodiversità – Lenticchia nera di Calasetta. Ai saluti della Sindaca Claudia Mura, di Igor Lobascio, assessore comunale della Cultura, ed Ambra Cincotti, consigliera comunale referente del progetto di valorizzazione della lenticchia nera, seguirà la presentazione di un breve filmato con testimonianze storiche sulla lentiggia naigra de cadesedda, curato dalla Comunità di tutela. Per parlare degli aspetti storici, culturali ed identitari, del progetto e dei percorsi di valorizzazione della biodiversità vegetale della lenticchia nera calasettana interverranno Silvana Pusceddu (Comunità di tutela), Luca Mameli (Agenzia Agris Sardegna), Francesco Sanna (Agenzia Laore Sardegna). In chiusura uno chef locale presenterà le potenzialità gastronomiche della lenticchia nera e la Comunità per la sua tutela consegnerà ufficialmente la documentazione storica (relazioni, interviste, filmati e foto) al Museo della Cultura Tabarchina “Ràixe”, che in calasettano significa “radice”, per l’appunto.
E proprio dall’Archivio Multimediale della Cultura Tabarchina “Ràixe”, in via Umberto 61, partirà alle 19.00 una Passeggiata naturalistica, condotta dalla guida specializzata Annalisa Mura, di Aguadora Experience, che rientra negli itinerari culturali con visite guidate curati dalla cooperativa Millepiedi. L’ex Tonnara e la scogliera del Nido dei Passeri, le mete (per le prenotazioni: 328 8836251; raixe@coopmillepiedi.it).
La prima edizione del Babel Music Fest si aprirà, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco (nella passeggiata del Porto) con il concerto dei CORDAS ET CANNAS.

Band capitanata da Francesco Pilu, voce storica del gruppo e polistrumentista (armonica, launeddas, organetto), che l’ha fondata a Olbia nel 1978, i Cordas et Cannas fin dalle origini incidono ed eseguono musica tradizionale e composizioni proprie in limba, rivalutando il repertorio dei poetas e cantadores, una rielaborazione musicale contaminata da elementi rock e jazz, che li ha avvicinati anche alle nuove generazioni. Band flessibile, quella dei Cordas, nel trattare, in tempi non sospetti, la musica sarda in forma aperta verso altre culture, che ha ottenuto così risultati affascinanti e individuato interessanti possibilità di confronto sul piano internazionale.
Il gruppo ha suonato dal vivo in tutta la Sardegna, nella Penisola e all'estero (Europa, Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia), ha partecipato al festival Womad di Peter Gabriel, collaborato con artisti come Paolo Fresu, Antonello Salis, Gavino Murgia, Marino De Rosas e Andrea Parodi. Del 2018 l’album più recente, “Terra Muda”.
Ad aprire gli appuntamenti di sabato 5 sarà ancora una Passeggiata nel centro storico, condotta da Annalisa Mura, a cura della cooperativa Millepiedi, con partenza sempre dall’Archivio Multimediale “Ràixe” alle 19.00 (con prenotazione). Alle 21.00, il Piazzale della Torre accoglierà alle 21.00 il Concerto d’;estate della storica “Banda Musicale G. Puccini”; di Calasetta.
E alle 22.00, per il Babel Music Fest, nel palco deputato di Piazza Principato di Monaco l’interessante concerto dei gruppi SABER SYSTÈME e GAI SABER.
I SABER SYSTÈME, “sistema sapere”, nascono nel 2014. Piemontesi, del Cuneese, hanno sviluppato una proposta musicale “glocal”, che si riferisce strettamente alla musica, alla cultura e alle lingue del proprio territorio transfrontaliero e che, nello stesso tempo, mescola world music e pop elettronico di oggi, sempre presenti nelle loro performance. L’occitano e l’italiano sono le lingue che utilizzano, ma anche le vicine francese e spagnolo, con qualche accenno al “dioula” dell’Africa occidentale, lingua madre della cantante Fatima. I Saber Système, proprio per la loro musica che mixa conoscenza delle proprie radici e modernità, hanno ricevuto apprezzamenti importanti a livello internazionale, in particolare da esponenti della scena musicale underground europea. Partecipano ai più importanti festival internazionali di world music e musica etnica.
I GAI SABER nascono invece prima, nel 1992, e la loro ricerca parte dalla musica colta dei trovatori medievali di lingua occitana. Si ispirano quindi al significato profondo della poetica trobadorica, parlano nei loro brani di convivenza e tolleranza e nelle loro linee melodiche si ritrovano i tratti della musica araba, i legami con la musica popolare, i riferimenti alla musica sacra gregoriana. Anche i Gai Saber mescolano sonorità diverse, sospese fra tradizione e modernità, fondendo folk, rock, musica latina ed elettronica. La multimedialità caratterizza spesso i concerti del gruppo, che ha partecipato a molti importanti eventi musicali in Italia e in Europa, in particolare in Francia, e ricevuto importanti riconoscimenti.
Domenica 6 settembre si arriverà al clou delle celebrazioni per il 250° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL COMUNE DI CALASETTA. La mattinata si aprirà alle 9.30 con una cerimonia religiosa nella chiesa di San Maurizio. Alle 10.30, in Piazza Belly avrà inizio la cerimonia commemorativa civile, momento solenne alla presenza di autorità civili, religiose e militari. Ma la giornata del 6 sarà lunga e densa di eventi. Alle 9.00 si darà il via, dagli impianti sportivi, a “Calasetta In Bike”, ciclopedalata di 30 km (evento gratuito e aperto a tutti), a cura di A.S.D. Sulcis Bike Cross Country. Nel pomeriggio, alle 16, si potrà assistere alla performance/installazione di Gabriella Locci, curata da Casa Falconieri, in collaborazione con il MACC. L’esibizione dell’artista è pensata in due momenti, quello del viaggio e quello della nascita del paese e della comunità di Calasetta. Il primo momento performativo, “E’ rosso sotto e sopra l’acqua”, avrà luogo nella spiaggia di Sottotorre, dove Gabriella Locci aprirà la sua grande opera su carta (4 metri x 7) e la spingerà in mare, facendole compiere un viaggio simbolico nell’acqua.
Il viaggio da Tabarka a quella terra che diventerà Calasetta è rappresentato dalla scelta di una gamma cromatica che si dipana quasi esclusivamente attraverso i rossi e gli aranciati, colori della vita, dell’amore ma anche delle ferite e delle difficoltà, che sicuramente hanno accompagnato un viaggio non semplice.

Dopo il viaggio il racconto della costruzione del paese, simboleggiato dalla performance partecipata “Segni minimi nello spazio del tempo”: gli abitanti di Calasetta coinvolti sposteranno 250 opere, come gli anni dalla fondazione, realizzate da Gabriella Locci sotto forma di piccoli moduli di cemento, dal museo MACC all’Archivio Multimediale Ràixe, rappresentando così la nascita del paese, la sua strutturazione, e la possibilità dell’incontro tra lo sguardo verso il contemporaneo ed il patrimonio di memoria custodito dal Museo della Cultura Tabarchina.
Alle 18.00 il momento ufficiale dell’Annullo di Poste Italiane per Calasetta 250 (in via Marconi) e alle 19.00 la cooperativa Millepiedi organizza un’altra passeggiata nel centro storico, condotta daAnnalisa Mura  (con prenotazione, consueta partenza dalla sede di “Ràixe”, in via Umberto 61).
La giornata del 250esimo si chiuderà con il terzo appuntamento del Babel Music Fest, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco: l’atteso concerto dell’artista di casa Matteo Leone, con la partecipazione di Farees, polistrumentista italo-tuareg di fama internazionale. Matteo Leone, cantautore, chitarrista, batterista più che emergente, dopo un percorso artistico di ricerca nella cultura afroamericana, dove il blues è stato parte essenziale, ha sentito il bisogno di tornare alle sue origini: Calasetta e l’Africa. Il concerto di Leone per Calasetta 250 è diviso in due parti: nella prima verrà eseguito il primo disco del cantante calasettano, “Scattered House Place” (“Località Case Sparse”), in lingua inglese, che racconta di Cussorgia, frazione di Calasetta dove abita, e dei luoghi cari all’artista; nella seconda verrà presentato in anteprima il nuovo disco “Ràixe”, fra afroblues e musica del deserto, interpretato interamente in tabarchino, questa la peculiarità del lavoro, essendo i brani legati alla lingua, alla storia di Calasetta e dei suoi abitanti.
L’ultima fatica discografica di Matteo Leone vede la partecipazione e collaborazione di Farees, che sarà con lui sul palco di Piazza Principato di Monaco, e diverse collaborazioni importanti, con
i gruppi tuareg maliani Terakaft e Tinariwen, pionieri del “desert rock” e del “blues del deserto”, dall’affascinante sound sahariano, e con il cantante e chitarrista statunitense Ben Harper. Il concerto di Calasetta verrà registrato per essere poi pubblicato sulla rete social, per promuovere la musica indipendente, il territorio e la cultura calasettano-tabarchina. Matteo Leone ha suonato in svariati festival in Italia e all’estero, è stato in tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ha suonato “in casa” al Narcao Blues, al Sant’Anna Arresi Jazz, al festival Rocce Rosse, ha collaborato con artisti isolani come le Balentes e Joe Perrino.
Domenica 20 settembre, sempre nell’ambito di Calasetta 250, avrà inizio il programma di eventi legati alle celebrazioni in onore del santo patrono del paese, San Maurizio, con un torneo organizzato dal Circolo Bocciofilo proprio a lui intitolato (alle 9.30, in via Strada Vecchia).
Martedì 22, segna la data della Festa di San Maurizio, che avrà il suo momento ufficiale alle 19.00 nella chiesa omonima, dove si svolgerà una solenne funzione religiosa. Alle 18.00, intanto, in Piazza Principato di Monaco, l’appuntamento con 250 sorrisi, con l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro, a cura della Pro Loco di Calasetta.

Venerdì 25, nell’Aula Consiliare del Comune, alle 10.00 si terrà il convegno Calasetta 250 – Percorsi storici e culturali, in collaborazione con l’Università di Sassari ed il Parco Geominerario, mentre sabato 26 settembre il Museo MACC ospiterà, alle 19.00, la Mostra diffusa Overlap, curata dall’associazione Senza Confini di Pelle.
Nel programma di Calasetta 250 rientrano, in realtà, tre progetti promossi dal Comune tabarchino con l’importante sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna: Calasetta: 250 anni di comunità, storia, tradizione e cultura, del quale sono parti integranti le presentazioni di libri, le mostre al Museo MACC, i concerti ede il cartellone del Babel Music Festival, un convegno e tutte le attività collegate alla cerimonia commemorativa del 6 settembre in Piazza Belly; comune di Calasetta: sviluppo della destinazione turistica, di cui fanno parte gli itinerari culturali con le passeggiate naturalistiche e nel centro storico, i laboratori e il convegno sulla lenticchia nera di Calasetta, la ciclopedalata per la promozione del territorio; Volontariato e servizio civico: un percorso di promozione e valorizzazione, che comprende le letture pubbliche in collaborazione con la Biblioteca comunale, i laboratori per bambini sulla storia di Calasetta, i tornei sportivi, la mostra e il convegno sui percorsi della memoria.

 

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Andrà a Daniele Cossellu, storico fondatore dei Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”, il Premio Albo d’oro 2018, il riconoscimento assegnato ogni anno nell’ambito del Premio Andrea Parodi di Cagliari ad una figura di rilievo del mondo culturale e artistico italiano.

Daniele Cossellu ha avuto il merito di diffondere tra i giovani e nel mondo la cultura ancestrale del Canto a tenore della Sardegna, suscitando anche l’attenzione di un personaggio come Peter Gabriel che nel 1996 ha voluto produrre l’album “S’amore ‘e mama” della formazione di Bitti con la Real World, la sua casa discografica. Il premio sarà un oggetto d’artigianato artistico realizzato ad hoc da Roberto Ziranu.

Un ulteriore tassello si aggiunge così alla ricca programmazione della undicesima edizione del “Parodi”, in programma dall’8 al 10 novembre a Cagliari al Teatro Auditorium Comunale.

Come da tradizione, il contest dedicato ad artisti emergenti di world music (l’unico in Italia) verrà arricchito dalla presenza di importanti ospiti provenienti da tutto il mondo. Il tutto con la direzione artistica di Elena Ledda.

A contendersi la vittoria saranno Aniello Misto con “Aumm aumm” (cantata in napoletano); Ararat Ensemble Orchestra con “Nietaan” (in wolof); Dindùn con “L’amur” (in piemontese); Giuseppe Di Bella con “Ncucciarisi” (in siciliano); Feral Cor con “La Sajetana” (in genovese); Kor con “Albore” (in logudorese); La Maschera con “Te vengo a cerca’ “, (in napoletano e wolof); Monsieur Doumani con “Gongs” (in cipriota); Terrasonora con “Padre vostro” (in napoletano e swahili). I finalisti sono frutto di una approfondita selezione fra ben 220 iscritti.

Sul versante degli ospiti, a salire sul palco del Teatro Auditorium saranno, nella serata finale, i peruviani Jorge Pardo & Francisco Rey Soto (che si esibiranno anche il 7 novembre al Jazzino in una anteprima del Premio), il macedone Stracho Temelkovski e, dal Veneto, il Duo D’Altrocanto. Un importante spazio andrà poi alla trionfatrice del Premio Parodi 2007, Daniela Pes, sul palco venerdì 9 novembre. Per lei ci sarà un intero concerto il 31 ottobre, proprio in qualità di vincitrice del Parodi 2017, all’Exma di Cagliari nell’ambito dell’European Jazz Expo.

A condurre l’edizione 2018 sarà Ottavio Nieddu con la collaborazione e gli interventi di Gianmaurizio Foderaro.

L’ingresso agli spettacoli è libero e gratuito, previa prenotazione presso il Boxoffice Tickets di Cagliari.

Il festival nasce per omaggiare un grande artista sardo come Andrea Parodi, che dal pop d’autore dei Tazenda era arrivato come solista ai vertici della musica d’impronta etnica. Durante le giornate del festival sue canzoni (insieme a quelle degli ex vincitori del concorso) saranno diffuse nelle attività commerciali del centro storico di Cagliari, mentre nella seconda serata del Premio tutti i finalisti proporranno un suo brano.

Nel corso della manifestazione verrà ricordato anche durante gli appuntamenti pomeridiani, con la presentazione del brano “Il sogno”, contenuto in “Quando sarò più giovane”, il nuovo album di Gigi Marras, e scritto e cantato proprio con Andrea Parodi. Ci sarà inoltre la proiezione del video di “Pitzinnos in sa gherra” cantata da Patrizia Cirulli. La canzone, scritta da Fabrizio De André e Gino Marielli, era stata originariamente interpretata da Parodi con i Tazenda nel 1992 a Sanremo.

Molti altri sono gli appuntamenti previsti nelle mattine e nei pomeriggi. Attualmente in via di definizione, saranno comunicati prossimamente.

Molti i premi e i bonus per il vincitore del “Parodi”: avrà l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2019 di alcuni festival partner: l’“European Jazz Expo” in Sardegna, Folkest in Friuli, il Negro Festival di Pertosa (Salerno). Ed inoltre al Premio dei Premi al Mei di Faenza, allo stesso Premio Parodi e in vari altri eventi e serate che saranno man mano annunciati. Oltre a questo, avrà diritto a una borsa di studio per la propria crescita artistica di 2.500 euro.

In palio ci sarà poi un tour di otto concerti, realizzato grazie a NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92).

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Domani, martedì 17 e mercoledì 18 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – si tiene il concerto di Luca Wu con la sua band. L’appuntamento fa parte di “1 € festival”- Performing Art Festivals”. Il pianista e compositore cagliaritano ha all’attivo tre singoli prodotti nello studio londinese di Peter Gabriel.

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