27 December, 2024
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Riprendono domani, martedì 10 luglio, i lavori della commissioni del Consiglio regionale.

Alle 16.00 si riunisce la Prima (Autonomia) presieduta da Francesco Agus (Campo progressista). Oltre all’elezione di un segretario, è in programma l’esame della Pl 199 (contributo all’Associazione degli Enti locali-Approvazione nuovi criteri di riparto di cui alla delibere della Giunta regionale 20026 e 2007) ed il Dl 520 (Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali-Interpretazione autentica dell’art. 90 della legge regionale 7/79). All’ordine del giorno anche una ipotesi di risoluzione per il superamento del precariato nel sistema Regione.

Da domani, alle 10.30, inizia anche il lavoro della Quarta commissione (Governo del territorio) presieduta da Antonio Solinas, che sarà impegnata per tutta la settimana, con sedute di mattina e di pomeriggio, nella discussione del Testo unico sull’Urbanistica.

Sempre domani ma alle 9.30 la commissione Speciale sui problemi dell’artigianato e del commercio presieduta da Roberto Deriu comincerà il riordino della documentazione riguardante i contributi contenuti nelle audizioni dei soggetti esterni sulle problematiche dei due settori.

Mercoledì 11, alle 10.30, in seduta congiunta, la Prima (Autonomia) e la Terza (Bilancio) ascolteranno i rappresentanti dell’Anci e del Cal sull’assetto “dei rapporti economici e finanziari fra Stato e Regione in materia di finanza locale e concorso regionale al perseguimento degli obiettivi generali di finanza pubblica”. Nel pomeriggio alle 16.00, sullo stesso argomento, riferiranno anche gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu.

Ancora nella giornata di mercoledì, alle 10.30, la Quinta commissione (Attività produttive) presieduta da Luigi Lotto (Pd) sentirà le organizzazioni di categoria agricole ed artigianali, e a seguire i responsabili di Porto Conte Ricerche e dell’Agenzia Laore sulle due proposte di legge in materia di birre artigianali della Sardegna.

All’attenzione della commissione anche il Testo unico sulle cooperative di comunità.

Nel pomeriggio, alle 16.30, invece, sono previste le audizioni degli assessori dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e della Sanità Luigi Arru, della Direzione generale della Giunta e di Argea sullo “smaltimento degli scarti animali di macellazione”.

Giovedì 12 luglio, alle 9.30, la commissione Speciale sull’artigianato ed il commercio presieduta da Roberto Deriu (Pd) farà una valutazione generale dei contenuti delle audizioni ed eventualmente procederà alla costituzione di sottocommissioni tematiche su specifici aspetti dei due settori produttivi, in vista della predisposizione di una apposita proposte di legge.

Sempre giovedì ma alle 12.30, la commissione speciale su Ottana presieduta da Luigi Crisponi (Riformatori sardi), dopo l’elezione di un segretario, imposterà il suo calendario di lavori.

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Caria Alà dei Sardi

Un sogno che per Luigi, Mario e Antonio, tre allevatori di suini di Alà dei sardi, si è fatto realtà: avere in concessione terre demaniali dall’Agenzia regionale Forestas dove avviare il proprio allevamento di maiali di razza autoctona sarda. Il via libera è arrivato martedì scorso con la firma nella sede locale dell’Agenzia, a Tempio Pausania, degli atti con cui circa 40 ettari di pascoli cespugliati di macchia mediterranea ed alcuni immobili sono stati dati in affitto agevolato, per 20 anni rinnovabili ogni 5, all’Azienda agricola “Sos Nurattolos Agritour”, in località “Bolostiu”. Il momento ufficiale della posa del primo paletto in ferro e della rete metallica, che con doppie recinzioni delimiterà l’allevamento secondo le norme sul contrasto della Peste suina africana, c’è stata oggi alla presenza dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, dell’amministratore unico di Forestas, Giuseppe Pulina, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale (il sindaco, Francesco Ledda, si trova all’estero per impegni istituzionali già assunti in precedenza), degli allevatori concessionari e di due delegati dell’Associazione nazionale allevatori suini (ANAS). Stamattina c’era inoltre Sebastiano Porcu, attualmente in comando all’Agenzia regionale Forestas, uno dei maggiori esperti della Sardegna e l’unico titolato a riconoscere e certificare l’appartenenza dei maiali alla razza di suino sarda. Sebastiano Porcu è stato uno dei principali promotori che in questi mesi ha contribuito alla buona riuscita del progetto di Alà dei Sardi.

«Il passo in avanti di oggi è un altro risultato positivo portato a casa dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA nell’ambito della lotta alla malattia dei maiali che da 40 anni tiene in ostaggio l’intero comparto isolano.»

Così Pier Luigi Caria che ha aggiunto: «Questo è il frutto di un confronto costante con i territori, con cittadini e amministratori locali che hanno a cuore il futuro delle proprie comunità. Proprio iniziative come quella di Alà dei Sardi si muovono, dando speranza, sulla strada giusta della battaglia contro lo spopolamento delle aree rurali della nostra Isola».

Giuseppe Pulina ha invece spiegato che «si tratta di un progetto pilota su cui la Regione intende investire esportandolo in altri zone della Sardegna, sempre a patto che vengano garantiti il rispetto delle norme sulle buone pratiche dell’allevamento suino, anche attraverso l’applicazione del benessere degli animali, così da poter raggiungere una rapida eradicazione della PSA. Da parte dell’Unità di Progetto – ha proseguito l’amministratore unico di Forestas – c’è sempre stata la disponibilità e la piena apertura alla collaborazione verso gli allevatori regolari e virtuosi che voglionno operare nella legalità: oggi lo abbiamo dimostrato e così continueremo a fare nel futuro».

«In questi territori si è sempre allevato il maiale di razza sarda, al punto che numerosi branchi venivano portati in transumanza durante il periodo del ghiandatico dai paesi circostanti: arrivavano addirittura dalle montagne di Fonni e di Orgosolo. A causa della Peste suina africana le tradizioni sono cambiate e fino a quando non ci saremo liberati da questa malattia non sarà possibile pensare di detenere animali allo stato totalmente brado». Lo ha detto Mario Scanu. «Il nostro progetto punta a valorizzare la razza autoctona – ha proseguito – in un percorso che metta assieme tipicità ambientale e ricchezze agroalimentari. Intendiamo infatti allevare i maiali e portare avanti il turismo rurale con percorsi in mountain bike, passeggiate a cavallo e attività didattiche aperte alle scuole e alle famiglie». Luigi Scanu, non legato da vincoli con Mario, è il più giovane della società: classe 1994 e tanta voglia di fare che sarà certamente di buon esempio per numerosi coetanei: «Partiamo dal nostro territorio con uno sguardo rivolto alle altre comunità dell’Isola che intendono investire nel comparto. Noi lo faremo anche in collaborazione con le Università locali e della Penisola». Antonio Corda, terzo componente della neo società agricola, ricorda che «far parte del progetto pilota significa avere una particolare responsabilità verso i tanti allevatori che in tutta la Sardegna ci guardano con notevole interesse. Riuscire bene vuol dire portare a casa un risultato positivo non solo per la nostra comunità, ma anche per chi vuole intraprendere questo mestiere attraverso le terre eventualmente concesse dalla Regione».

«Allevare i maiali in biosicurezza, salvaguardando soprattutto il suino di razza sarda – ha osservato Sebastiano Porcu – è possibile anche all’interno delle proprietà gestite da Forestas. Per tutelare questa tipicità zootecnica è tuttavia necessario registrare e regolarizzare animali e allevamenti. Solo così si potrà dare un contributo importante per garantire un futuro, superando la consanguineità, a questa specie di animale che racconta un pezzo importante della tradizione agricola della nostra terra». Nel registro anagrafico del suino di razza Sarda risultano iscritti circa 300 capi presenti in poco meno di 25 allevamenti sparsi in tutta la regione.

In occasione del passaggio delle consegne, fra le montagne di Alà dei Sardi, erano presenti gli ispettori dell’Associazione nazionale allevatori suini (ANAS) che cura i registri delle razze autoctone nazionali. Silvia Tinarelli e Francesco Nen da una settimana stanno girando i diversi allevamenti presenti in Sardegna con l’ausilio di Sebastiano Mocci, dell’ufficio periferico Anas della Sardegna. Obiettivo: verificare e quindi registrare i caratteri di razza presenti negli animali già iscritti o eventualmente da iscrivere.

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Pigliaru visita azienda agricola e pastificio

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru questa mattina ha visitato l’azienda agricola della cooperativa Madonna d’Itria di Villamar, capofila della Rete di filiera Sardo Sole che nell’Isola coinvolge tre distretti: Terre dei Giganti (Sinis), Terre dei Nuraghi (Marmilla) e Terre Antiche (Mejlogu). Con lui anche il capo di gabinetto dell’assessorato dell’Agricoltura Antonio Biancu, in rappresentanza dell’assessore Pier Luigi Caria.
La Cooperativa da anni anima l’intera filiera ed è accreditata per il riconoscimento dei premi da conferire ai cerealicoltori. Nella mattinata di oggi al Presidente è stata mostrata una parte del ciclo produttivo di un’azienda che punta su una particolare qualità dei prodotti rispetto a quelli industriali. È stata inoltre l’occasione per fare il punto sui bandi 2017 che l’assessorato dell’Agricoltura ha pubblicato per l’annata agraria in corso, attraverso i quali la Regione ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro per la filiera del grano duro e 500mila euro per la filiera dei cereali minori, i grani antichi e le leguminose.
I rappresentanti della cooperativa Madonna d’Itria hanno mostrato al presidente Francesco Pigliaru il centro di stoccaggio dei cereali conferiti dai soci e i nuovi locali del pastificio. Alcuni giovani agricoltori si sono poi intrattenuti con il capo dell’Esecutivo e con Antonio Biancu per un confronto sul presente e il futuro del settore del grano duro in Sardegna.

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Giunta del 17 aprile 2018

La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di Gesuino Muledda, ex assessore regionale scomparso ieri mattina.

Su proposta dell’assessora Donatella Spano, la Giunta ha deciso di prorogare per altri cinque anni l’autorizzazione relativa all’intervento finalizzato al trattamento della torbida fangosa che fuoriesce dallo stabilimento Versalis nel territorio del comune di Sarroch. L’Esecutivo ha stabilito che la campagna di trattamento dovrà essere completata entro il quinquennio che decorre dalla pubblicazione della delibera nel sito istituzionale della Regione. Via libera all’aggiornamento delle intese con la Capitaneria di Porto di Porto Torres e con l’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci sui Piani di gestione dei rifiuti dei porti dell’isola Rossa (Trinità d’Agultu), Castelsardo e Marina di Porto Cervo. Le intese costituiscono l’attuazione della direttiva dell’Unione europea relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico. E’ stato inoltre deciso di non sottoporre a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico nella zona industriale di Macchiareddu, in località “Campu Suergiu”, nel territorio dei comuni di Uta ed Assemini.

La Giunta, su proposta dell’assessore Filippo Spanu, ha approvato l’Accordo di programma quadro “Trasformazione digitale della Regione Autonoma della Sardegna” da sottoscrivere con l’Agenzia per l’Italia Digitale. L’obiettivo dell’intesa è quello di rendere più forte la sinergia tra il livello nazionale e le strategie locali. L’accordo è inserito nel quadro degli obiettivi dell’Agenda digitale della Sardegna e mira all’attuazione delle linee d’azione del Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione attraverso l’evoluzione delle infrastrutture materiali, l’integrazione a piattaforme abilitanti, l’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico e l’adeguamento alle misure per la cybersecurity. Le risorse necessarie alla realizzazione dei progetti saranno individuate nel Pon Governance, nei fondi del bilancio regionale e nel Por Fesr-Agenda Digitale della Sardegna.

E’ stato approvato l’atto di indirizzo concernente l’esenzione dal pagamento dell’Irap per le Onlus in regime di aiuti di Stato, con il quale si applica la legge nazionale che per questa esenzione prevede il de minimis. L’assessore Raffaele Paci ha spiegato che in questo modo è stata adeguata la legge regionale del 2003 alle direttive europee che prevedono un tetto a quella esenzione, massimo 200mila euro nel triennio.

Come proposto dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha incaricato l’Agenzia Laore Sardegna per l’istituzione e la tenuta dell’elenco regionale degli organismi associativi tra apicoltori. Tali organismi, per poter essere accreditati nell’elenco regionale, devono avere almeno 50 apicoltori professionisti, 2.500 alveari denunciati e una produzione minima di 500 quintali di miele.

Su proposta della titolare del Lavoro Virginia Mura, sono stati approvati i criteri di priorità per procedere all’iscrizione del personale già operante nel comparto della Formazione Professionale nella Lista Speciale ai sensi della Legge regionale n.1 del 2016. Via libera, dopo il passaggio alla commissione consiliare, alle Linee Guida che disciplinano i tirocini formativi e di orientamento e recepiscono l’Accordo del 25 maggio 2017 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, con decorrenza 1 ottobre 2018.

Su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, la Giunta ha programmato 2,8 milioni di euro – di competenza del bilancio dello stesso assessorato – per la realizzazione dell’intervento di progettazione, sistemazione strutturale e impiantistica dei locali dell’ex CIFDA di Elmas. Confermato Area (Agenzia regionale edilizia abitativa) quale soggetto attuatore dell’intervento pari complessivamente a 3,7 milioni di euro. E’ stato concesso il nulla osta all’immediata esecutività della deliberazione dell’Amministratore unico dell’Ente Acque della Sardegna (ENAS) al Bilancio di Previsione Finanziario 2018/2020 e al Bilancio di previsione di Cassa 2018, richiamando l’attenzione dell’Ente sulla necessità di dar seguito alle raccomandazioni dell’assessorato della Programmazione. Sono stati inoltre rimodulati gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza del collegamento stradale tra Gonnostramatza e la strada 131 e quelli di razionalizzazione della viabilità di accesso alle città in viale Marconi, nel territorio del comune di Quartucciu, e sempre in Viale Marconi, nel territorio del Comune di Quartu Sant’Elena individuando quale soggetto attuatore per il primo intervento l’Unione dei Comuni Parte Montis, per gli altri due la Città Metropolitana di Cagliari. Dopo il parere positivo ottenuto oggi dalla quarta Commissione del Consiglio regionale (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità), la Giunta ha infine approvato in via definitiva i criteri dell’Avviso pubblico per la realizzazione, il completamento, la manutenzione straordinaria e la messa a norma e in sicurezza di opere pubbliche e infrastrutture di interesse comunale e sovracomunale. Lo stanziamento, previsto dalla legge regionale di stabilità 2018, è di 26 milioni di euro, ripartiti sulle annualità 2018 (1 milione di euro), 2019 (10 milioni di euro) e 2020 (15 milioni di euro).

Con 87.500 l’Azienda Brotzu potrà costituire una struttura temporanea – composta da cinque unità a tempo determinato – per l’attività ricognitiva sulle perdite pregresse nel bilancio 2017: lo ha stabilito la Giunta accogliendo la proposta dell’assessore Luigi Arru. L’esecutivo ha adeguato gli obiettivi dei Direttori generali, correggendo degli errori materiali, approvato le Linee di Indirizzo per la definizione dei modelli di reti integrate di cura e quelle per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo del rischio delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e quelle per la lotta all’antimicrobico resistenza (AMR). Via libera anche alla modifica delle disposizioni in tema di randagismo nella parte che riguarda la nuova Banca dati dell’anagrafe canina: gli inserimenti potranno essere effettuati anche da veterinari liberi professionisti e dai Comuni e non più soltanto dai professionisti pubblici.

Destinati 3milioni di euro alla gestione del servizio di trasporto scolastico. L’ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena. Le risorse serviranno a garantire il trasporto degli studenti sino ai luoghi di studio, agevolando la frequenza e combattendo anche in questo modo il fenomeno della dispersione scolastica. Le risorse saranno così ripartite: 2 milioni 200mila euro saranno assegnate ai Comuni nei quali non è presente la scuola primaria e/o la scuola secondaria di primo grado e/o la scuola dell’infanzia statale o paritaria. 500mila euro andranno ai Comuni nei quali sono presenti le frazioni geografiche in cui in passato erano presenti delle scuole e allo stato attuale sono residenti studenti che frequentano in età scolare. Altri 300mila euro sono previsti per i Comuni che gestiscono il servizio di trasporto scolastico in forma associata.

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Commissione politiche agricole, Caria - Centinaio

Il primo incontro ufficiale tra l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ed il neo ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, si è tenuto ieri pomeriggio a Roma, in occasione della commissione Politiche agricole in Conferenza delle Regioni. Durante i lavori, è stato illustrato al ministro Gian Marco Centinaio un documento programmatico condiviso da tutti gli assessori agricoli d’Italia sulle maggiori criticità da affrontare nei prossimi mesi: dai ritardi nei pagamenti agricoli gestiti dall’Organismo nazionale AGEA ai danni da fauna selvatica, dalle assicurazioni agevolate per le imprese all’etichettatura e tracciabilità dei prodotti made in Italy, dalla promozione dei vini nei mercati dei Paesi terzi a tutta la partita sulla zootecnia e quindi su latte, carne e formaggi. Sono state poi affrontate le problematiche del settore Pesca, la valorizzazione delle filiere e dei progetti sulla banda ultra larga presenti nei programmi di sviluppo rurale. Il punto si è fatto inoltre sul riconoscimento e il controllo delle Organizzazioni dei produttori (OP), ma anche sulle produzioni bio e su tutte le emergenze fitosanitarie presenti in Italia: prima fra tutte la Xylella.
«Il nuovo ministro ha avuto con tutti noi assessori un approccio positivo, aperto a una leale collaborazione istituzionale tra Governo, Regioni e Province autonome. Una disponibilità a lavorare insieme per il bene del mondo delle campagne che vada oltre alle diverse appartenenze politiche – ha detto Pier Luigi Caria che durante il suo intervento di ieri ha rappresentato al ministro Gian Marco Centinaio alcune criticità specifiche e altrettante attività già in corso che la Sardegna intende chiudere nel breve periodo -. Nei prossimi mesi dobbiamo trovare una soluzione sul temporaneo declassamento ministeriale dei tre ippodromi sardi, sulle nuove quote di tonno rosso da assegnare ai nostri pescatori e sul riconoscimento di Argea come Organismo pagatore autonomo regionale. Ho inoltre ricordato le problematiche del comparto ovicaprino, dove la Sardegna gioca una partita da protagonista nazionale, e nello specifico l’atto di accreditamento presso il Mipaaf dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo (Oilos). Con il ministro – ha concluso Pier Luigi Caria – ci siamo lasciati con la volontà di fissare quanto prima un appuntamento dove definire, punto per punto, le prossime azioni politiche che possano portare beneficio a tutto il nostro comparto agricolo».

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Il ruolo delle cooperative nel sistema imprenditoriale della Sardegna, con focus su sistema delle garanzie, modelli d’impresa e nuove convenzioni bancarie. Se ne è parlato questa mattina al Lazzaretto di Cagliari in occasione della Assemblea di Fidicoop Sardegna, con gli assessori del Lavoro Virginia Mura, dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e della Programmazione Raffaele Paci.
L’assessore del Lavoro ha più volte sottolineato il ruolo virtuoso e fortemente sociale di Fidicoop, che ha fatto propri i valori di solidarietà e mutualità delle cooperative. «Le cooperative hanno una funzione importante e peculiare rispetto alle altre imprese, come dimostra il prezioso lavoro portato avanti da Fidicoop. Come Giunta abbiamo perciò ritenuto indispensabile intervenire per ammodernare e migliorare le vecchie leggi in vigore, ed è ormai in dirittura d’arrivo il Ddl sulla cooperazione che è stato messo a punto dopo una lunga e importante fase di consultazione e ascolto in un percorso fortemente condiviso. Il disegno di legge è attualmente al Mise per una analisi tecnica – ha spiegato Virginia Mura -. Con questo testo unificato stiamo introducendo importanti novità che la legge 5 del ’57 sulla cooperazione e la 16 del ’91 sulle cooperative sociali non prevedono. Vogliamo che la vigilanza sulle cooperative non spetti più al Ministero ma passi direttamente alla Regione, che potrà avvalersi anche dei revisori delle centrali cooperative. Più in generale, vogliamo una semplificazione del sistema e l’introduzione di novità, per esempio il Workers Buyout e le cooperative di comunità, necessarie perché la cooperazione possa ulteriormente svilupparsi e dare il suo contributo alla crescita della Sardegna», ha concluso l’assessore Virginia Mura.
«Lo strumento più importante con cui la Regione può agire e incidere sull’agricoltura isolana – ha osservato l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria – è legato al Programma di sviluppo rurale: oltre 1miliardo e 300milioni di euro da spendere nella programmazione 2014-2020. Fin dal primo giorno del mio mandato, poco più di 15 mesi fa, ho sempre chiesto nei numerosi incontri fatti sul territorio se dovevamo puntare su un PSR di sviluppo oppure su uno di sostegno. Allora, in tanti mi guardavano come un alieno, ma a distanza di poco più di un anno fa piacere constatare che diversi portatori di interesse del mondo delle campagne abbiano sollecitato l’Assessorato per lavorare su una rimodulazione delle risorse che guardasse agli investimenti e al miglioramento produttivo delle nostre aziende agricole. Un esempio per tutti – ha aggiunto Pier Luigi Caria – riguarda i bandi sui Progetti integrati di filiera (PIF) dove avevamo inizialmente investito 36milioni, per portarli prima a 40 e con l’ultima rimodulazione del PSR, raggiunta nel tavolo verde con le associazioni di categoria agricola, a oltre 55milioni di euro. Questi sono atti su cui la politica è stata chiamata a misurarsi ascoltando i territori e trasformando idee e proposte in azioni concrete che mirano alla crescita e alla creazione di nuove economie. I Consorzi di garanzia fidi – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – sono strumenti facilitatori fondamentali per l’accesso al credito e quindi per lo sviluppo del nostro tessuto produttivo». 
«Stiamo facendo un grande lavoro con i Confidi, in piena collaborazione con loro. La legge di riforma, la 14 del 2015, è una riforma del finanziamento pubblico ai Confidi non una riforma dei Confidi, che sono strutture private e fanno quello che più ritengono opportuno. Da parte nostra, come Regione, abbiamo espresso una posizione ben precisa: i soldi dei contribuenti vanno investiti dove viene garantita efficienza ed efficacia dell’intervento, cioè in Confidi sani e che fanno seriamente il loro lavoro. Su questo abbiamo trovato totale convergenza con i Confidi e dunque abbiamo lavorato insieme – ha detto l’assessore Raffaele Paci -. I Confidi erano troppi, alcuni inefficienti e riuscivano a vivere solo di contributo pubblico al limite degli aiuti di Stato e della legittimità delle norme europee. Siamo intervenuti attraverso un grande lavoro di partecipazione e i frutti si vedono: ci sono state aggregazioni, fuoriuscite, un generale rafforzamento e nel complesso c’è un sistema più sano. Dobbiamo proseguire su questa strada, rafforzando il ruolo dell’Osservatorio, che deve diventare il luogo dove i Confidi ragionano per trovare la strada migliore recependo i suggerimenti che arrivano, e portando avanti la revisione di indicatori e moltiplicatori. Bisogna poi decidere sull’eventuale attivazione del fondo di stabilizzazione: la legge lo prevede, scade quest’anno. La Regione non obbligherà mai nessuno a partecipare, daremo una mano se il sistema lo ritiene un elemento positivo, altrimenti faremo una norma per abrogarlo o posticiparlo.»
Il vicepresidente della Regione ha poi ricordato la politica della Giunta a favore delle imprese: bandi, strumenti finanziari, pegno rotativo che di per sé ha dato equilibrio al sistema, Irap più bassa d’Italia. «Ce la stiamo mettendo tutta, consapevoli di alcune cose: lo sviluppo lo fanno le imprese, e le imprese cooperative svolgono ruolo fondamentale. Quindi l’impresa è centrale e noi abbiamo il dovere di creare humus favorevole, come stiamo facendo. Non ci sono scorciatoie – ha concluso Raffaele Paci -. È un momento politico delicato, le sirene del ‘tutto facile’ sono chimere inesistenti: c’è solo il duro lavoro quotidiano, c’è l’affrontare i problemi e risolverli, avendo come obiettivo il rilancio della Sardegna e lo sviluppo dell’occupazione».

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La Sala Corpus della Tonnara Su Pranu ha ospitato questa mattina il convegno “Tonnare fisse: prospettiva di sviluppo ed attrattività turistica per il rilancio della pesca sostenibile”, organizzato dalla Pro Loco di Portoscuso, dalla società Tonnare di Sardegna e dal comune di Portoscuso, nell’ambito delle iniziative per la 48ª Sagra del Tonno di Portoscuso.

Al tavolo della presidenza, con il moderatore Pasquale Porcu, enogastronomo e giornalista della Nuova Sardegna,  la presidente della Pro Loco di Portoscuso, Maria Plaisant, e i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, di Carloforte Salvatore Puggioni (non ha potuto partecipare, per concomitanti impegni, il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto).

Nel corso del dibattito, si è parlato dei vari temi legati alla pesca del tonno, con un’attenzione particolare alla situazione attuale e dalle prospettive di sviluppo delle tonnare del Sulcis; alle politiche di salvaguardia che hanno favorito la ricostituzione della popolazione del tonno rosso; alle prospettive turistiche, sia attraverso eventi quali il Girotonno di Carloforte e la stessa Sagra di Portoscuso, sia con l’esperienza in progress del museo della tonnara di Stintino, dove la cultura della pesca del tonno, interrotta ormai da alcuni decenni, vive attraverso l’esposizione museale inaugurata un paio di anni fa.

Non si poteva non parlare delle quote tonno, istituite dall’Unione europea per salvaguardare il tonno dal rischio estinzione ma divenute poi un limite per le tonnare del Sulcis, sacrificate a vantaggio delle altre tipologie di pesca praticate in altre regioni italiane.

Di tutti questi temi hanno parlato, tra gli altri, Pietro Addis, dell’Università di Cagliari; Franca Cherchi, ex sindaco di Portoscuso ed ex vicepresidente del Consiglio regionale; Gabriele Carenti, archeozoologo e consulente scientifico del Museo della Tonnara di Stintino; il parlamentare europeo Salvatore Cicu (Forza Italia); e, infine, gli assessori regionali del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas e dell’Agricoltura e della Pesca Pier Luigi Caria. Presenti anche la consigliera regionale Alessandra Zedda (Forza Italia), l’ex parlamentare Francesco Sanna (Partito democratico) ed il sindaco di Buggerru, Laura Cappelli.

Durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo intervistato l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria.

           

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«Fra le nuove generazioni c’è un interesse crescente per fare impresa nel mondo agricolo. Ragazze e ragazzi che ho incontrato ieri, in occasione della firma dei contratti del bando Terra ai giovani dove la Regione ha affidato in concessione centinaia di ettari di terre, hanno manifestato la necessità di avere strumenti finanziari che accompagnino con maggior incisività il proprio percorso di avvio delle nuove aziende». Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, intervenendo oggi nella sala convegni del Banco di Sardegna a Cagliari durante l’incontro pubblico “Ente nazionale per il microcredito e Banco di Sardegna, accordo per la promozione e il sostegno delle micro imprese sul territorio”.
Sul supporto ai giovani imprenditori agricoli, l’assessore ha spiegato che «bisogna studiare e rendere presto operative azioni snelle e concrete che aiutino finanziariamente le aziende nei primissimi mesi di attività. Questi nuovi soggetti – ha aggiunto Caria – non hanno purtroppo grandi garanzie da poter mettere sul piatto della trattativa con gli istituti di credito. Ed è lì che la Regione deve continuare a fare la sua parte e le banche devono sostenere le nuove iniziative imprenditoriali».
Pier Luigi Caria ha quindi ricordato gli importanti accordi siglati, per supportare le aziende agricole isolane, tra Regione e Banco: dai 7,5 milioni di euro stanziati sui Consorzi fidi all’ultimo accordo, firmato poche settimane fa e con 2,5 milioni di disponibilità finanziaria, riguardante i prestiti di conduzione agraria a tasso agevolato per le piccole e medie imprese. E infine, la collaborazione con l’ABI e la Sfirs sul sostegno alle anticipazioni per gli agricoltori rispetto ai finanziamenti del Programma di sviluppo rurale dove, per la prima volta, è stata cancellata la stipula della fidejussione tra agricoltore e banca e sempre per la prima volta si arriva a una copertura dell’anticipazione fino al 100% del totale del finanziamento.

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Il 15 marzo si terrà un incontro Regione-Ministero delle Politiche agricole sulla crisi dell’ovicaprino sardo e i ritardi dei pagamenti Agea. Ad annunciarlo, ieri sera, è stato il nuovo assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria.
«La richiesta della Regione Sardegna, inviata il 20 febbraio scorso dal presidente Pigliaru al ministro delle Politiche agricole Martina, era chiara nell’indicare la non applicazione di quote percentuali, ma il criterio invece del prezzo più basso per far assorbire dal bando indigenti una maggior quantità di pecorino romano – ha spiegato Pier Luigi Caria -, commentando la determina di Agea pubblicata in merito alla gestione dell’acquisto dei formaggi sul bando a favore degli indigenti, che destina alla Sardegna 3,5 milioni di euro di fondi nazionali.»
«Il prossimo mercoledì 15 marzo, alle ore 10.00 – ha aggiunto Pier Luigi Caria – ho fissato un incontro a Roma con il Ministro a cui ribadirò la posizione della Regione e spiegherò le difficoltà che tutto il comparto ovicaprino sardo sta affrontando in questi mesi a causa del deprezzamento del pecorino romano e quindi del pagamento del latte ai nostri pastori. Alla luce di questa difficile condizione finanziaria che attraversa il mondo delle campagne solleciteremo Martina a intervenire anche su Agea per accelerare i pagamenti comunitari che ancora spettano a decine di migliaia di aziende agricole sarde.»
Sui ritardi dei pagamenti Pier Luigi Caria incontrerà anche i vertici di Agea. «Come Giunta – ha concluso l’assessore regionale dell’Agricoltura – conosciamo bene le difficoltà del settore e ci stiamo attivando insieme a tutti i soggetti interessati per trovare le dovute soluzioni.»

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I quattro nuovi assessori della Giunta Pigliaru hanno prestato giuramento stamane in Consiglio regionale.

Il presidente Ganau ha aperto la seduta con all’ordine del giorno le comunicazioni della Giunta ai sensi dell’art. 121 del Regolamento interno. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula la decisione del consigliere Francesco Agus, eletto nelle liste di Sel, di aderire al Gruppo Misto.

Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola alla consigliera del Centro democratico Annamaria Busia che, in occasione della Festa della donna, ha voluto ricordare con un breve intervento la necessità di azioni più stringenti per la realizzazione di una vera parità di genere.

Annamaria Busia, citando dati Ocse e Censis, ha ricordato le difficoltà vissute dalle donne sul lavoro e la crescente esposizione a episodi di violenza fisica e morale. «Le donne lavorano, in media, 4 ore in più degli uomini in ambito familiare mentre la loro retribuzione sia nel settore pubblico che privato è inferiore a quella dei lavoratori maschi. Le donne, anche se più istruite, hanno inoltre minori prospettive di carriera».

Nonostante ciò, la rappresentanza femminile nelle istituzioni locali, grazie alla introduzione della doppia preferenza di genere, è cresciuta negli ultimi anni. Le donne-sindaco sono aumentate di sette volte rispetto agli anni scorsi.

Annamaria Busia si è poi soffermata sui dati allarmanti sulla criminalità: «14 milioni di donne hanno subito nella vita una violenza fisica o psicologica da parte di un uomo. Negli ultimi 15 anni sono 1740 le vittime di omicidio. Crimini che colpiscono indirettamente anche i bambini. Il numero degli orfani che hanno perso la madre per mano del padre è salito a 1628. Dati che fanno riflettere e ci fanno dire non una di meno».
Il presidente Ganau ha ringraziato la consigliera per l’intervento “condivisibile e opportuno vista la giornata”.

Anche il capogruppo dei Cristiano socialisti popolari, Pierfranco Zanchetta, ha voluto rivolgere un omaggio e un riconoscimento alle donne sarde e a quelle presenti in Aula. «Colleghe che hanno un compito difficile – ha detto Zanchetta – il mio non è un riconoscimento formale ma un pensiero sincero rivolto a tutte le donne anche a quelle della mia isola (La Maddalena) che stanno per diventare madri e chiedono attenzione per il punto nascita dell’ospedale».

Si è quindi passati alla discussione dell’ordine del giorno. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto al presidente Ganau di mettere a disposizione dell’Aula la nota degli assessori dimissionari Francesco Morandi e Claudia Firino per capire le ragioni della loro uscita dalla Giunta e avere contezza del contenuto.

Il presidente Ganau ha comunicato di non avere a disposizione la nota ma solo i decreti assessoriali con la nomina dei nuovi assessori. Ha quindi invitato i nuovi componenti dell’esecutivo a presentarsi davanti al banco della presidenza per il giuramento. I neo assessori Pier Luigi Caria (Agricoltura e riforma pastorale). Barbara Argiolas (Turismo, artigianato e commercio), Filippo Spanu (Affari generali e Riforme) Giuseppe Dessena (Cultura e Pubblica istruzione), ascoltata la formula di rito, hanno giurato davanti al Consiglio.

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola al presidente della Giunta Francesco Pigliaru per le comunicazioni all’Aula.

«Ho ascoltato con interesse i dati sulla questione femminile in Italia – ha esordito Pigliaru – sono dati che ci inducono a riflettere, è il caso di trovarci in quest’Aula per una discussione approfondita sullo stato delle politiche di genere».

Francesco Pigliaru è poi entrato nel merito delle sue comunicazioni al Consiglio relative  al rimpasto di Giunta. «Oggi presentiamo una squadra di governo rinnovata e un programma ambizioso – ha detto Pigliaru – siamo contenti di sottoporci a un dibattito ampio».

Il presidente della Regione ha quindi ricordato i risultati raggiunti nei primi tre anni della legislatura a partire dalle azioni per mitigare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità. A questo mira il Patto per la Sardegna, firmato con il Governo nazionale, che metterà a disposizione 2,9 miliardi di euro. Il presidente ha poi proseguito parlando delle riforme in campo sanitario con l’adozione dell’Azienda unica regionale e della legge di riordino del sistema degli enti locali, senza dimenticare gli interventi a sostegno dei soggetti più deboli come il reddito di inclusione sociale e quelli per la scuola (1174 cantieri aperti in 844 plessi scolastici), per l’industria, con le vertenza Alcoa ed Eurallumina, per il rilancio di Igea e la riorganizzazione di Abbanoa.

«Si tratta di riforme strutturali e di progetti strategici per la Sardegna. In passato non si è avuto il coraggio di farli perché non producono effetti immediatamente tangibili – ha sottolineato Pigliaru – c’è  bisogno di un lungo lavoro di governo. L’obiettivo è far uscire l’Isola dalla crisi e ricostruire la fiducia nella politica da parte dei cittadini. Questo è il momento in cui la nostra azione riformista deve avere la capacità di affermarsi.»

Francesco Pigliaru ha quindi indicato gli obiettivi futuri. «Ci concentreremo sulla lotta alla dispersione scolastica, si è fatto molto con il progetto Iscola ma bisogna fare di più – ha detto Pigliaru – così come è nostro intento completare la riforma della sanità con il riordino della rete ospedaliera, intervenire per creare una forte sinergia nel sistema aeroportuale e migliorare la mobilità interna ed esterna dei sardi».

Il presidente ha poi rimarcato la necessità di lavorare per avere più peso in Europa. In questa direzione va l’alleanza con altre isole periferiche come la Corsica e le Baleari: «E’ un’opportunità per fare un’azione congiunta e coordinata nei confronti dei rispettivi governi e presentarsi più forti in Europa».

Francesco Pigliaru ha quindi garantito l’impegno della Giunta per la soluzione di alcune vertenze aperte come quella sulla chimica verde a Porto Torres e lo “scandaloso” abbandono de La Maddalena. Non meno importanti saranno le azioni per la sconfitta definitiva della peste suina.

Sul fronte dell’urbanistica, il presidente ha annunciato la presentazione in tempi rapidi di una nuova legge. «Il provvedimento è pronto» mentre sulle zone interne ha confermato l’impegno a portare avanti azioni efficaci contro lo spopolamento. «Il Piano delle zone interne mette a disposizione 150 milioni di euro che possono finanziare interventi mirati, fuori dagli slogan e dalle politiche generiche».

Francesco Pigliaru ha poi ribadito l’attenzione della Giunta al mondo delle campagne. «L’Agricoltura è un settore in cui crediamo, occorre renderlo più moderno, la tecnologia può dare un grande aiuto. L’obiettivo è creare un’agricoltura più ricca e capace di dare reddito».

Sulla finanza pubblica, Francesco Pigliaru ha chiarito che la Regione non farà passi indietro nella vertenza per la riduzione degli accantonamenti: «700 milioni all’anno sono inaccettabili. Faremo una battaglia forte». Stesso discorso sul fronte dell’occupazione. «In passato abbiamo puntato molto su politiche attive del lavoro e sulla flex security sperando in una ripresa che non c’è stata. Le misure nazionali non hanno prodotto i risultati sperati. Serve un’integrazione per garantire maggiore inclusione sociale. Azioni e progetti sono pronti».

Il presidente Pigliaru si è detto sicuro che Giunta rinnovata sarà all’altezza della sfida. «Serve una maggioranza più coesa. Non nascondo la complessità del percorso che ci ha portato sin qui. Ho cercato di garantire la massima inclusione – ha detto ancora Francesco Pigliaru – occorre adesso procedere insieme per raggiungere i risultati che sono alla nostra portata. Sarà un successo se riusciremo a convincere chi guarda alla politica con scetticismo. Per questo occorre lavorare duro come una vera squadra per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo una Giunta rinforzata – ha concluso Pigliaru – ho grande fiducia nel lavoro dei nuovi assessori. In tutta l’Isola aspettano risultati».

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione sulle comunicazioni del presidente.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha rivolto il suo in bocca al lupo agli assessori senza però risparmiare critiche all’esecutivo. «L’ottimismo è un dato fondamentale nell’azione politica, ma esagerare ci conduce in strade molto strette se non del tutto occluse – ha detto Dedoni – dire che questa Giunta sia stata un baluardo degli interessi della Sardegna nei confronti del Governo fa sorridere. Non siamo stati all’altezza, abbiamo considerato il Governo amico ma non abbiamo fatto gli interessi della Sardegna».

Secondo Dedoni, il Patto firmato con il Governo Renzi ha portato la Sardegna nella condizione attuale: «Se non ci sono entrate non potranno esserci uscite. Altre regioni prima di applicare il principio del pareggio di bilancio hanno aspettato. Noi invece abbiamo rinunciato ai ricorsi per la vertenza entrate accontentandoci di battaglie di retroguardia come quella sugli accantonamenti – ha proseguito l’esponente dei Riformatori sardi – meglio sarebbe stato insistere sul fronte delle accise che valgono 4 miliardi di euro all’anno. Noi abbiamo firmato per questo un ricorso alla Corte costituzionale sostituendoci alla Giunta».

Attilio Dedoni ha quindi duramente criticato la politica dei trasporti: «Niente è stato fatto per dare alla Sardegna la possibilità di interconnettersi con l’Italia e l’Europa – ha detto Dedoni – lo stesso vale per la viabilità interna e il rilancio del trenino verde, nelle zone interne». Stesso giudizio per  i mancati interventi a favore del commercio e dell’artigianato («vergognoso il modo con cui avete affrontato il tema»).

Il consigliere di minoranza ha parlato, infine, di riforme bocciando senza mezzi termini l’azione della Giunta e della maggioranza: «Non è vero che la riforma sanitaria consentirà di ridurre la spesa. Si stima un 5% di aumento. Noi proponevamo una Asl unica che si occupasse solo di acquisti e di personale. Si è fatto invece il doppione del doppioni. Di fatto avremo 9 Asl».

Attilio Dedoni ha quindi concluso il suo intervento rivolgendo un invito alla Giunta: «In questi due anni facciamo le cose possibili. Si individuino 5 punti su cui concentrarsi, la minoranza è pronta a dare il suo contributo a patto che siano nell’interesse esclusivo del popolo sardo».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato le critiche pesanti rivolte alla Giunta da alcuni esponenti dei partiti di maggioranza. «In merito al rimpasto ho sentito parlare di pasticcio e di rifiuti – ha detto Carta – qualcuno si è scordato che la coalizione senza di lei non sarebbe qui. I suoi voti sono stati superiori a quelli dei partiti. Chi oggi sbraita senza di lei non sarebbero qui. Bene ha fatto ad assumere decisioni che le spettano, legittimato dal risultato elettorale. Giudizi e critiche sono frutto della perdita di una poltrona. Lavoro, industria, zone interne, strade, occupazione non compaiono nelle affermazioni dei cosiddetti leader che oggi annusano l’aria per capire dove sistemare se stessi».

Angelo Carta ha quindi posto il tema della questione morale ricordando la storica intervista rilasciata 36 anni fa da Enrico Berlinguer ad Eugenio Scalfari: «Il segretario comunista disse allora che i partiti non facevano più politica, erano macchine di potere e di clientela, non conoscevano le esigenze della gente, non avevano idee e programmi e gestivano interessi di parte, talvolta loschi – ha ricordato Carta – sono parole che, dopo 36 anni, descrivono bene la situazione attuale».

Il capogruppo sardista ha quindi invitato il presidente Pigliaru a porre rimedio a questa situazione: «Si è chiesto se questo accada anche in Sardegna? Se non lo ha fatto lo faccia perché altrimenti la profezia di Berlinguer si realizzerà. Lei è onesto, in lei confidiamo perché queste pratiche vengano debellate. E’ suo compito impedire che i sardi per la ricerca di un lavoro perdano la propria dignità. Riuscire a ricomporre la frattura tra la politica e il popolo darà un senso alla legislatura – ha detto Carta – i partiti devono uscire dalle banche e dalle fondazioni, il lavoro interinale non deve trasformarsi in schiavismo politico».

Angelo Carta ha quindi concluso con un appello al presidente: «Occorre fermare una piovra maledetta che vuole impossessarsi dalla Sardegna. Bisogna bloccare gli squali che non vengono da fuori. Gli assessorati non si trasformino in una “cosa loro” ma siano la casa di tutti i sardi».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha manifestato molto interesse per il rilancio dell’azione programmatica del governo regionale su cui si è soffermato il presidente, riconoscendo però che «è vero che le riforme strutturali non producono effetti nell’immediato ma nei prossimi due anni gli effetti si dovranno vedere, perché saranno due anni durissimi nei quali dovranno finalmente arrivare le risposte che i sardi attendono». «Sono convinto – ha aggiunto Cocco – che i risultati arriveranno e lo auspico soprattutto per la riforma degli Enti locali che ha sancito la perequazione fra territori e dimostra che si sta cominciando ad operare in modo reale a favore delle zone interne per combattere spopolamento e povertà». «Se lavoriamo bene su questi due problemi – ha insistito Cocco – le risposte arriveranno». Sul piano politico il capogruppo di Sel ha detto di credere «nella qualità dei nuovi assessori che vanno incoraggiati ad operare per il bene della Sardegna, ho fiducia nel presidente Pigliaru che non ha nascosto i problemi a cominciare dalla vertenza con lo Stato sugli accantonamenti perché, una vertenza che va rafforzata perché i nostri diritti non sono stati riconosciuti e non possiamo più permetterci di attendere ancora; molto inciderà sul successo di questo nuovo passaggio istituzionale la coesione e l’unità che tutti sapremo mettere in campo».

Per l’Udc il capogruppo Gianluigi Rubiu, rivolgendo prima di tutto gli auguri di buon lavoro a nome dei i sardi ai nuovi assessori per il loro lavoro, ha affermato che «Pigliaru ha fatto l’elenco delle cose fatte ma non condividiamo l’enfasi sui risultati ottenuti anche se tutto non è stato negativo come sul metano». «Tuttavia – ha avvertito – molti problemi restano da risolvere ed alcuni si sono aggravati a cominciare dalla sanità; se il presidente si sedesse da semplice cittadino in un pronto soccorso si renderebbe conto delle attese che sarebbe costretto a sopportare, se si rivolgesse al medico di famiglia per una visita specialistica vedrebbe che servono due o tre mesi in più e, se decidesse di curarsi altrove, si accorgerebbe che la mobilità passiva è cresciuta del 30%». Ciò significava, ad avviso di Rubiu, «che modello dell’azienda unica non è quello giusto per la Sardegna, come ha riconosciuto lo stesso manager ricordando che la sua idea per la sanità sarda era diversa». Gianluigi Rubiu si è poi soffermato sulle vicende dell’agricoltura, lamentando «la pesante eredità di un assessorato allo sbando che ha lavorato al di sotto delle aspettative perdendo 3 anni del Piano di sviluppo rurale, allontanando tanti giovani imprenditori che nell’attesa si sono indebitati mentre altri hanno superato l’età per essere ammessi ai contributi e si sono ritrovati esclusi». Il capogruppo dell’Udc ha infine richiamato la complessa vicenda dei lavoratori dell’Ati-Ifras dove, «una legge approvata all’unanimità dal Consiglio è stata disattesa un giorno dopo dal vertice amministrativo, ennesimo segno di una grave mancanza di coesione nella maggioranza che non ha più alcuna forza propulsiva».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha manifestato vivo apprezzamento per l’invito del presidente Pigliaru a concentrarsi sulle cose da fare, sottolineando positivamente anche il richiamo dello stesso presidente «a ricostruire un rapporto di fiducia all’interno della maggioranza e nei confronti della società sarda, un richiamo che va colto in pieno e impegna tutto il Consiglio a mantenere alto il valore delle Istituzioni ed il suo rapporto con la comunità regionale». Particolarmente significative, a giudizio di Zanchetta, «anche le sottolineature sulle zone interne che va allargata a tutte le periferie che meritano più attenzione e sul rafforzamento della rivendicazione contro lo Stato». La lettera di mandato per i nuovi assessori, ha proseguito Zanchetta, «apre una nuova fase di confronto fra esecutivo e maggioranza che dovrà caratterizzarsi per una collaborazione più forte e per il superamento della litigiosità interna; in sostanza a due anni dalla fine della legislatura bisogna stare sul pezzo e, a questo proposito, richiamo l’attenzione del Consiglio sulla battaglia delle donne di La Maddalena che stanno protestando per il punto nascita, ritengo insomma che anche dal confronto più duro deve emergere la capacità di risolvere i problemi con competenza e senza leggerezza». Ancora più positivo, ha concluso il capogruppo dell’Upc, «il passaggio che il presidente ha voluto dedicare alla situazione dell’ex arsenale che spero sia definita in tempi brevissimi grazie al lavoro del tavolo con lo Stato; la nostra disponibilità, quindi, c’è tutta, ma è fondamentale orientarci sul raggiungimento di risultati veri in un rinnovato rapporto fra maggioranza ed esecutivo».

Il consigliere Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei sardi, ha definito il dibattito sulla nuova Giunta «non rituale e per questo abbiamo detto chiaramente le ragioni del nostro dissenso che attengono ala ricaduta delle nostre politiche sulla società sarda, questo è il grande tema sul quale insistiamo perché a nostro giudizio la società sarda è stretta nel duopolio urbano nord sud delle aree urbane a danno di altre aree e, pro noi, perequazione significa non lasciare nessuno indietro e dare attuazione alla riforma che poggiava proprio sul caposaldo della perequazione». Ora, ha continuato Congiu, «dobbiamo chiudere la legislatura recuperando questo ritardo ed è su questa sfida che saremo giudicati dagli elettori». Esaminando alcune tematiche specifiche Congiu ha detto ancora che «in agricoltura serve più robustezza per ottimizzare le risorse e l’impatto positivo sui territori, sull’istruzione non emerge del tutto l’idea della Regione per le aree marginali e le politiche vanno meglio calibrate, sulla sanità va bene l’obiettivo generale ma un sistema di elisoccorso articolato su tre basi fa nascere ancora una volta il problema della copertura delle zone più marginali». «Su questo problema ritorneremo con le nostre proposte – ha avvertito il capogruppo del Pds – perché dal nostro punto di vista bisogna puntare sulle zone più difficilmente raggiungibili». Concludendo con una osservazione politica, Gianfranco Congiu ha assicurato che il Partito dei Sardi «sta nella maggioranza e questo significa lavorare ad un percorso di coesione fondato sulle medesime priorità».

Per il gruppo Misto, il consigliere Gaetano Ledda ha raccolto invito del presidente Pigliaru al pragmatismo e rivolgendosi ai nuovi assessori, ha chiesto a Dessena «più attenzione per dimensionamento scolastico», ad Argiolas di «proseguire nell’ottimo lavoro già svolto», a Spanu «icona della Regione, di valorizzare sua conoscenza della macchina amministrativa»; a Caria, infine, ha ricordato che «la legislatura si gioca su questo settore primario perché, in questi due anni, i bandi non sono partiti e ci sono i problemi aperti del prezzo del latte e del pecorino».

Sempre per il Gruppo Misto, il consigliere Fabrizio Anedda ha sostenuto che «lo sviluppo Sardegna parte dalla piccole e medie imprese con particolare importanza all’artigianato ed all’agricoltura e, sotto questo profilo, in questi tre anni c’è stato poco lavoro di squadra, dimenticando che il turismo è un settore traversale che coinvolge cultura, trasporti, commercio ed artigianato». La strada giusta, ha concluso, «è quella di coinvolgere di più gli amministratori locali e gli assessori hanno proprio il compito di rimuovere queste criticità». Quanto alla sua forza di appartenenza, Anedda ha assicurato che, «pur essendo l’unico partito di maggioranza fuori dal governo regionale, ci impegneremo a fondo su lavoro, sanità e politiche di inclusione sociale».

Il consigliere Emilio Usula (Rossomori) ha proseguito per conto del gruppo Misto: «Celebriamo oggi una liturgia stanca e stantia per una piccola operazione di restauro della giunta logorata da troppi tiri di giacchetta». I Rossomori hanno quindi bocciato “contenuti e metodo” del rimpasto («siamo fuori dalla maggioranza per aver constatato la progressiva distanza tra la giunta e i sardi»). L’altro consigliere eletto nei Rossomori, Paolo Zedda ha rivolto gli auguri alla giunta e al presidente ed ha indicato come priorità, in vista della conclusione della legislatura, il tema della scuola e l’istruzione.

Il consigliere Giovanni Satta (Uds-Misto) ha insistito sulla strategicità del settore dell’agricoltura («è il cardine dell’economia sarda che però in questi ultimi tre anni è stato colpevolmente trascurato»). «Fuori da quest’aula – ha concluso l’esponete della minoranza – non c’è l’entusiasmo che faceva trasparire l’intervento del presidente della Regione: serve un’inversione di rotta e ridurre lo scollamento la Giunta e il Consiglio».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco ha rivolto auguri di buon lavoro ai nuovi assessori ed ha ringraziato gli uscenti “per il lavoro svolto” ed ha quindi salutato con favore la cosiddetta “lettera di mandato”.  L’esponete della maggioranza ha quindi replicato ad alcuni giudizi negati espressi sugli organi d’informazione dall’ex presidente Cappellacci: «Oggi facciamo il primo intervento manutentivo alla squadra di governo dopo tre anni di governo mentre ricordo 25, 26, 27 giuramenti di assessori della passata legislatura e un po’ di pudore non guasterebbe».

Il capogruppo dei democratici ha quindi ribadito i concetti espressi dal presidente Pigliaru nel suo intervento di apertura («siamo di fronte a un rinnovato impegno di coesione all’interno della maggioranza») ed ha escluso fratture politiche («ci sono state solo normali discussioni») affermando che solo l’assessore Elisabetta Falchi si è dimessa per ragioni politiche mentre Demuro ha lasciato la Giunta per motivi personali ed il resto degli avvicendamenti è motivato «dalla necessità di dare una scossa all’azione di governo». Pietro Cocco ha quindi ricordato le riforme approvate (enti locali e Asl unica) e la scommessa di una nuova rete ospedaliera, nonché i risultati ottenuti con il “patto” da 2miliardi e 900 milioni di euro siglato con il governo. «Sulla scuola forse non abbiamo brillato come ci si attendeva – ha concluso il capogruppo – così come è accaduto al livello nazionale nonostante sia siano stabilizzati i precari della scuola e i trolley degli insegnanti abbiano viaggiato più nei servizi televisivi che nei porti e negli aeroporti».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è ritornato sulla  richiesta formulata in apertura di seduta per avere la disponibilità delle lettere con le quali hanno rassegnato le dimissioni gli assessori Firino e Morandi: «Ho chiesto la lettera di dimissione di Firino e Morandi perché immaginavo quello che avremmo assistito alla recita del presidente Pigliaru che, infatti, ha fatto finta che niente fosse accaduto nel merito della sostituzioni di quattro assessori». «La verità – ha proseguito Pittalis – è che Demuro ha sbattuto la porta come ha fatto la Falchi e Firino con Morandi si sono dimessi per “tutelare la loro dignità personale e politica”».

A giudizio del consigliere di Fi «c’era, c’è ed è destinata a perdurare fino alla fine della legislatura una pesante crisi politica». Pietro Pittalis ha ricordato le dichiarazioni critiche rese alla stampa dal segretario del Partito dei sardi (il rimpasto non ci rappresenta) ed ha quindi definito il rimpasto in  Giunta «un gioco di equilibrismi e tra le correnti e gli spifferi del Pd».

Il capogruppo della minoranza ha insistito sugli indicatori negativi della Sardegna («la disoccupazione è aumentata, il Pil è allo 0.9 in meno contro 1 per cento più del resto delle regioni, la povertà cresce come il disagio sociale») ed ha contestato al presidente Pigliaru il tentativo di “nascondere” il risultato referendario («ha assunto una posizione precisa come fautore del sì mentre in Sardegna c’è stata la più alta percentuale di no»). «Le nostre – ha concluso Pittalis – non sono le critiche della opposizione ma il grido di dolore del corpo sociale e di tutti i sardi contro le vostre politiche del nulla».

Nell’intervento in sede di replica, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ribadito il dibattito non rituale a seguito della comunicazione all’Aula degli assessori ed ha riconosciuto in aperture la fondatezza delle affermazione del capogruppo del Psd’Az, Carta, in ordine al tema della cosiddetta questione morale: «Puntare sulla trasparenza degli assessorati è un punto fondamentale e gli assessorati non sono proprietà di nessuno». Il presidente si è quindi riferito alle dichiarazione del capogruppo Udc, Rubiu per affermare che «nel comparto agricolo ci si è limitati alla gestione delle emergenze e che per il futuro servirà andrà oltre se si vuole garantire maggiore redditività e più sviluppo».

Francesco Pigliaru si è quindi soffermato sull’opportunità di un confronto sui “contenuti” («l’onorevole Pittalis ha però perso l’occasione di parlare dei contenuti») ed ha invitato gli esponenti della minoranza a soffermarsi “nel merito delle cose” («diteci cosa non vi piace di Iscol@, della nuova continuità, o dove stiamo sbagliando nel gestire il patto con lo Stato»). Il presidente della Regione ha escluso categoricamente l’esistenza di una crisi politica in seno alla maggioranza («Pittalis forse la auspica ma non esiste») ed ha dichiarato apprezzamento per la proposta avanzata dal capogruppo dei Riformatori, Dedoni: «Pronti ad indicare le cinque cose chiare da fare e su cui collaborare tutti, nell’interesse dei sardi, da qui al termine della legislatura»

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula al domicilio, ricordando la convocazione della conferenza dei capigruppo nel primo pomeriggio, alle 15.00, con all’ordine del giorno la programmazione dei lavori dell’assemblea.

La manovra finanziaria 2017-2019 approderà in Consiglio regionale mercoledì prossimo 15 marzo. Lo ha deciso nel pomeriggio la conferenza dei capigruppo. Il documento contabile dovrebbe essere approvato entro la fine del mese.

Questo nel dettaglio il programma dei lavori dell’Aula e della Commissione Bilancio deciso dai presidenti dei gruppi.

Mercoledì 15 marzo, ore 16.00 seduta del Consiglio regionale:

1) Discussione e approvazione del D.L. 401 “Modifiche alla legge regionale 11 aprile 2016, n. 6 (Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018) conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale n. 6 del 2017”.

2) Proposta di istituzione della Commissione d’inchiesta sul sistema di protezione civile in Sardegna

3) Manovra finanziaria 2017-2019, relazioni di maggioranza e opposizione .

Giovedì 16 marzo, ore 10.00, seduta del Consiglio regionale:

Manovra finanziaria 2017-2019. Discussione generale e approvazione passaggio agli articoli.

Mercoledì 22 marzo ore 14.00: scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti.

Giovedì 23 marzo, ore 16,00: seduta della Commissione bilancio per l’esame degli emendamenti.

28, 29 e 30 marzo sedute del Consiglio regionale:

1) Manovra finanziaria 2017-2019: discussione dei singoli articoli e delle tabelle.

2) Bilancio interno del Consiglio.