25 November, 2024
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Il Comitato tecnico regionale della Pesca, convocato dall’assessore dell’Agricoltura, con delega alla Pesca e Acquacoltura, Pier Luigi Caria, ha espresso parere positivo sul progetto del comune di Orosei sulla riorganizzazione e messa in sicurezza della bocca a mare di “Su portu”.

I punti su cui è stato trovato l’accordo, vanno dalla tutela ambientale del sito alla sicurezza per la navigazione, passando per il rilascio di 24 autorizzazioni per posti barca di cui due o tre devono essere assicurati esclusivamente ai pescatori professionisti per l’intero anno.

«Questo primo intervento – ha spiegato Pier Luigi Caria – avvia una collaborazione tra Regione, Comune, Capitaneria di porto e i diversi portatori di interesse coinvolti che dovrà assicurare la completa riorganizzazione e regolamentazione del sito, così da garantire gli interessi e la sicurezza degli operatori del mare e dell’ambiente circostante.»

 

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Tutte le domande dichiarate ammissibili, fra le 37 presentate per il bando 4.3.2 sull’efficientamento delle reti e il risparmio idrico, saranno finanziate grazie a un incremento delle risorse disponibili che passano dai 7milioni iniziali a 12milioni 242mila e 741euro. Il decreto che aumenta la dotazione dei fondi è stato firmato dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha tenuto conto di come gli investimenti su efficientamento delle reti e risparmio idrico rivestano un’elevata importanza strategica per la Sardegna. Tali finanziamenti consentono infatti di dotare i diversi territori dell’Isola di un sistema di infrastrutture idriche il più possibile diffuse così da garantire pratiche agricole sostenibili e produttive. Tutta la graduatoria del bando del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020, lanciato alla fine dello scorso anno, andrà quindi in scorrimento grazie all’integrazione degli oltre 5,2milioni di euro.

«Valorizzare una risorsa così importante come l’acqua – ha osservato Pier Luigi Caria – è un impegno che la politica deve sempre tenere alto non solo quando si hanno di fronte le emergenze, come la siccità del 2017. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo trasferito 30milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione verso i diversi Consorzi di Bonifica della Sardegna per finanziare numerosi progetti. Usare bene la risorsa idrica, non disperderla nelle reti e accrescerne l’infrastrutturazione nei campi può garantire alle nostre imprese agricole di programmare le produzioni con maggiore sicurezza e soprattutto a costi accessibili e competitivi.»

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Gli originari 20 milioni di euro destinati lo scorso anno ai Comuni per migliorare le condizioni della viabilità rurale e forestale sono stati incrementati con altri 12milioni 698mila e 156 euro per un totale, quindi, di quasi 32,7 milioni. L’aumento delle risorse è stato firmato dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, con apposito decreto dedicato alla sottomisura 4.3.1 del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020. I nuovi fondi faranno scorrere la graduatoria delle domande presentate dalle amministrazioni locali permettendo di finanziare altri 63 Comuni che si vanno a sommare ai 100 già beneficiari della prima tranche.

Nel bando pubblicato nell’agosto 2017 infatti, l’importo massimo finanziabile per domanda di sostegno era stato fissato in 200mila euro, Iva inclusa. Nel caso di domande presentate da Comuni associati, l’importo poteva essere moltiplicato per il numero dei Comuni interessati dall’intervento fino a 600mila euro, ugualmente comprensivo dell’Iva. Sempre nel bando, erano considerati interventi ammissibili quelli che puntavano a migliorare le condizioni di viabilità rurale e forestale, ricadenti in modo prevalente in zona agricola (strade rurali) o di salvaguardia con riferimento in questo caso alle zone boschive (strade forestali) al fine di ripristinare, ove compromessa, la percorribilità. Nel provvedimento erano stati inoltre inclusi gli investimenti riguardanti la realizzazione di opere di difesa del corpo stradale, di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di regimazione delle acque superficiali.

«Con la spendita di tutte le risorse presenti nella Misura PSR diamo risposta positiva e particolarmente attesa alle richieste di numerose aziende agricole e delle amministrazioni comunali in cui queste operano – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. Migliorare la viabilità nelle nostre campagne favorisce da un lato la crescita del tessuto imprenditoriale agricolo sardo e dall’altro assicura una gestione più efficiente del territorio nel caso di interventi urgenti legati a incendi o ad altri particolari fenomeni calamitosi.»

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La vertenza Aras è stata anche oggi al centro dei lavori della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale.

Il parlamentino presieduto da Luigi Lotto, dopo aver ascoltato ieri le rappresentanze sindacali e l’assessore al personale Filippo Spanu, ha sentito l’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria che ha confermato la strategia seguita dalla Giunta per arrivare a una soluzione positiva della vicenda nella quale sono coinvolti circa 300 lavoratori.

«La Regione ha due obiettivi – ha affermato Pier Luigi Caria – assicurare i servizi al mondo delle campagne e salvaguardare i posti di lavoro. Per questo puntiamo ad ottenere il via libera da parte del Ministero alla piena applicazione della legge 3 del 2009 che prevede il passaggio dei dipendenti Aras a Laore. Le interlocuzioni vanno avanti e speriamo in una positiva e rapida conclusione della partita.»

Caria ha poi illustrato alla Commissione le difficoltà incontrate dalla Regione nel confronto con il collegio dei liquidatori. «I Commissari finora non hanno fornito la documentazione necessaria per una chiusura dei conti della precedente gestione – ha detto l’assessore – questo impedisce di accertare l’effettivo credito vantato da Aras nei confronti di Laore e il conseguente pagamento delle somme spettanti». Sulla mancata nomina di un nuovo commissario, Caria ha spiegato di aver provato ad individuare un percorso condiviso con il collegio dei liquidatori: «Abbiamo chiesto ad Aras di riunire l’assemblea dei soci per procedere alla nomina – ha aggiunto Pier Luigi Caria – ma ci è stato prospettata una soluzione diversa: la creazione di una nuova società in sostituzione di Aras e l’individuazione di un amministratore delegato. Una soluzione per noi improponibile: la Giunta, su mandato del Consiglio, lavora solo a un percorso con Aras, ogni altra ipotesi non ci interessa».

Pier Luigi Caria ha poi espresso preoccupazione per la possibile perdita di importanti risorse europee: «A rischio ci sono le misure del benessere animale – ha detto l’assessore – se i servizi vengono meno e le prestazioni previste dalla convenzione Aras-Laore non vengono erogate, i soldi dell’Unione Europea potrebbero essere bloccati».

Pier Luigi Caria ha per questo annunciato che, nelle prossime ore, la Giunta regionale presenterà al Tribunale di Cagliari la richiesta di nominare un nuovo commissario liquidatore in sostituzione dell’attuale gestione.

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La commissione Agricoltura, presieduta da Luigi Lotto (Pd), nella prima delle due sedute dedicate alla vertenza Aras, ha ascoltato l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ed i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil oltre agli autonomi di Confederdia, che da questa mattina hanno iniziato un sit-in di protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale.

L’assessore Filippo Spanu, nella sua relazione incentrata soprattutto sui rapporti fra Regione e Ministeri interessati per l’applicazione della legge regionale 3/2009 che prevede il passaggio dei lavoratori all’Agenzia Laore, ha espresso il suo cauto ottimismo sulla soluzione positiva della vertenza. «Proprio questa mattina – ha affermato – abbiamo verificato con l’ufficio legislativo del Ministero dell’Economia, che dovrà pronunciarsi in ultima istanza sulla deroga alla normativa vigente in materia di finanza pubblica, che la documentazione (compresa quella che doveva essere inviata dai commissari Aras) è completa e potrà essere esaminata in tempi brevi».

«Sulla base di questa documentazione – ha aggiunto – riteniamo di aver dimostrato che le ragioni per le quali abbiamo chiesto la deroga sono fondate: da un lato perché i lavoratori Aras svolgono una funzione essenziale per il comparto agricolo regionale, dall’atro perché il loro ingresso in Laore determinerebbe, numeri alla mano, un significativo risparmio.»

«La vertenza Aras – ha tuttavia avvertito l’assessore Filippo Spanu – va affrontata per gradi ed il primo è strettamente legato ai lavoratori con le caratteristiche previste dalla legge 3/2009; una volta superato questo scoglio affronteremo i problemi degli altri.»

In precedenza la commissione ha sentito i rappresentanti sindacali, che hanno espresso grande preoccupazione per una situazione che si aggrava di giorno in giorno, sia per il mancato pagamento degli stipendi (in arretrato dallo scorso di mese di giugno) che per l’impossibilità dei lavoratori di continuare ad anticipare i costi delle trasferte per recarsi presso le aziende. Sotto accusa, inoltre, l’operato dei commissari liquidatori la cui azione determinerebbe l’impoverimento complessivo dell’associazione e delle sue professionalità con gravi danni per la Regione e l’agricoltura sarda.

I sindacalisti, in sintesi, chiedono alle istituzioni regionali certezza di risorse, a cominciare dal pagamento di tutti gli stipendi maturati, e prospettive chiare in tempi certi per il futuro di tutti i lavoratori. Confederdia, in particolare, ha annunciato che non rimuoverà il presidio allestito sotto il palazzo del Consiglio fino a quando non sarà risolto il problema delle retribuzioni arretrate.

Nel dibattito hanno preso la parola Luigi Crisponi dei Riformatori, Alberto Randazzo ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Raimondo Cacciotto del Pd, Fabrizio Anedda del Misto e Antonio Gaia di Cps.

Domani alle 10.30 la commissione proseguirà i suoi lavori con l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria.

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Giunta del 17 aprile 2018

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha stanziato 100mila euro a favore dell’Agenzia regionale Laore per la programmazione di azioni di informazione e promozione di prodotti agroalimentari dell’Isola. Alla luce delle azioni intraprese in questi ultimi anni per la promozione del comparto vitivinicolo, dai grandi appuntamenti come il Vinitaly agli educational tour organizzati in Sardegna sui vitigni regionali per gli esperti della stampa nazionale ed estera, con la delibera approvata ieri viene data continuità a queste attività organizzando un press tour dedicato a un altro vino identitario: il Carignano del Sulcis Dop. Per il progetto sono stati stanziati 30mila euro. Altri 70mila euro sono destinati invece alla divulgazione e all’informazione dedicata ad altre eccellenze agroalimentari sarde: Olio extravergine di oliva della Sardegna Dop, Carciofo spinoso di Sardegna Dop, Zafferano di Sardegna Dop e Agnello di Sardegna Igp. Le attività prevedono l’organizzazione di due press tour, finalizzati alla conoscenza di tali Dop e Igp, che si svolgeranno uno nel sud dell’Isola e l’altro nel nord. Nell’organizzazione degli appuntamenti saranno coinvolti i Consorzi di tutela delle denominazioni e le azioni, anche in questo caso, saranno rivolte alla stampa specializzata nazionale ed estera.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, è stata espressa l’intesa con l’Ufficio circondariale marittimo di Golfo Aranci sull’aggiornamento, per il periodo 2018-2021, dei piani di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nei porti di Marina di Portisco (Olbia) e di Marina di Punta Marana (Golfo Aranci). Escluse dall’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale gli interventi per la coltivazione di cava in località Coa Margine, nei territori di Samatzai e Serrenti, e in località San Rocco a Bortigiadas.
Come proposto dall’assessore Luigi Arru, la Giunta ha scelto la componente di competenza della Regione in seno al Collegio sindacale dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza per la Sardegna (AREUS) nella persona di Simonetta Fadda.

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«Come annunciato qualche settimana fa, abbiamo individuato una figura di alto profilo professionale che possa fare da commissario straordinario per l’Associazione regionale allevatori della Sardegna (Aras). La nuova figura dovrà subentrare ai commissari, nominati lo scorso inverno dall’Associazione italiana allevatori, che hanno di fatto accompagnato alla liquidazione il soggetto privato convenzionato con la Regione Sardegna per le prestazioni di assistenza nelle aziende zootecniche soprattutto per quanto riguarda la Misura 14 del Benessere degli animali. Ora attendiamo che l’assemblea dell’Aras, come da impegni presi dai suoi vertici che avevano dato la totale disponibilità a fare un passo indietro, si attivi per favorire al più presto la nuova nomina così da mettere in moto tutto l’iter di superamento delle criticità più incombenti che riguardano innanzitutto la presentazione del report sulle prestazioni svolte dai dipendenti e quindi il trasferimento delle risorse per gli stipendi da parte dell’Agenzia Laore Sardegna.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha ricordato come «la disponibilità della Regione a trovare le migliori soluzioni è sempre massima sia nel confronto costante con il Governo per la ricollocazione del personale e sia con i tecnici Aras per le professionalità da garantire alle aziende sarde». Pierluigi Caria ha fatto quindi appello ai dipendenti dell’Associazione, convenzionata con la Regione fino al 2020, affinché continuino ad assicurare le proprie prestazioni evitando di aumentare le difficoltà su un tema già di per sé non facile.

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La maggioranza del centrosinistra, con in testa il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd); il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu; l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria ed i consiglieri Fabrizio Anedda (Misto); Valter Piscedda, Cesare Moriconi e Gianmario Tendas (Pd), nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina in Consiglio regionale, ha escluso – con riferimento anche alle accese polemiche che sono seguite all’approvazione della legge sulla valorizzazione della suinicoltura sarda (legge regionale n. 28/2018) – rischi per la produzione del tipico maialetto sardo ed ha difeso obiettivi e finalità della norma approvata dall’Assemblea sarda lo scorso 24 luglio, con due soli voti di astensione, 39 favorevoli e nessuno contrario.

«Nessuno dovrà smettere di allevare maialetti, per la vendita o il consumo familiare – ha dichiarato il presidente della Quinta commissione – e confermiamo gli obiettivi della legge (lotta alla peste suina, rilancio degli allevamenti, avvio di un programma di formazione e professionalizzazione degli operatori, valorizzare i prodotti e il suino di razza sarda) escludendo qualsiasi intento punitivo verso qualsiasi tipo di allevamento.»

A giudizio dei consiglieri del centrosinistra e dell’assessore Pier Luigi Caria gli eventuali equivoci o le differenti interpretazioni su quanto disposto all’articolo 4 del provvedimento, in particolare per ciò che attiene i commi 2 e 3, potrebbero essere superati con “stringenti direttive di attuazione” che esplicitino l’assenza di divieti e complicazioni per tutti coloro che allevano e macellano per uso familiare scrofe e maialetti in Sardegna. Non è esclusa a priori neppure una modifica in Aula della legge, sebbene sul punto si sia pronunciato contro il capogruppo Pds, Congiu («non andremo mai contro la tradizione sarda: questa legge valorizza il comparto e il saper fare dei sardi, resta solo da impartire direttive efficaci per dare piena applicazione ad una norma attesa da tempo»). «Un’ottima legge a favore delle imprese e a tutela dei consumatori – ha incalzato Fabrizio Anedda – che deve garantire sostegni immediati agli operatori». «Una norma condivisa e non solo in Consiglio – ha spiegato Gianmario Tendas – in continuità con il piano di contrasto e per la eradicazione della peste suina nell’Isola». 

Sulla classificazione degli allevamenti il presidente Luigi Lotto ha cercato di fugare timori e dubbi ricordando il varo della norma nazionale nel 2010 (D.Lgs 200 “Attuazione della direttiva 2008/71/CE relativa all’identificazione e alla registrazione dei suini”) ed illustrando la situazione delle principali categorie degli allevamenti suinicoli sardi in applicazione della citata norma nazionale.

Nel 2010, in Sardegna, risultavano 6.937 allevamenti da “riproduzione  a ciclo chiuso” (sono allevamenti con riproduttori che producono animali da macello); 6.441 allevamenti di tipo “familiare” (allevamenti con un massimo di 4 capi senza riproduttori); 1.766 allevamenti “da riproduzione a ciclo aperto” (allevamenti con capi riproduttori e i capi sono venduti, oppure sono allevati suini non riproduttori provenienti da altri allevamenti).

Con l’entrata in vigore del D.Lgs n. 200, in Sardegna, la maggior parte di coloro che avevano allevamenti familiari (cioè non producono per la vendita) hanno preferito registrarsi come allevamenti professionali con riproduttori per la produzione dei maialetti per uso familiare e così gli allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso sono passati dai 6.937 del 2010, ai 15.025 del 2018. Gli allevamenti di tipo familiare si sono ridotti fino a 314 unità e quelli a ciclo aperto sono andati in diminuzione, rispetto al 2010, fino a raggiungere le 429 unità.

Resta un punto: l’articolo 4 comma 3 della legge regionale n. 28/2018 così recita: «L’allevamento professionale ha come finalità produttiva la vendita di capi suini a vita o per il macello. Gli allevamenti professionali si distinguono in: a) allevamenti a ciclo completo, in cui sono allevati sia i suini riproduttori che tutte le categorie di suini fino ai capi che raggiungono le caratteristiche scelte per la loro destinazione al macello; b) allevamenti a ciclo aperto, in cui sono allevati suini riproduttori e sono venduti capi a vita o sono allevati suini non riproduttori provenienti da altri allevamenti».

«È evidente che non possiamo costringere alla vendita dei maialetti chi vuole produrre solo per uso familiare – ha concluso Luigi Lotto – e crediamo che si possa chiarire il tutto con le direttive di attuazione ma se non dovesse bastare siamo pronti a introdurre le necessarie modifiche in legge per scongiurare i rischi per la tradizione del maialetto sardo.»

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Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Ivo Melis, ha segnalato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, lo stato di calamità naturale nel territorio dell’Unione.

«Le forti e straordinarie piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova la resistenza dei nostri agricoltori – ha scritto Ivo Melis al presidente Pigliaru e all’assessore Caria -. I terreni coltivati a carciofo risultano, infatti, interamente sommersi dall’acqua, compromettendo già da ora il raccolto. Stesso discorso per le ortive da campo già danneggiate dalle piogge dei mesi scorsi come pure i vigneti il cui raccolto si presume possa essere uno dei peggiori degli ultimi anni per quantità e qualità.»

«In tutto questo discorso – ha aggiunto Ivo Melis -, è necessario impegnarsi al massimo, al fine di sollecitare la Giunta regionale affinché adotti misure straordinarie per aiutare i nostri agricoltori alle prese con una crisi che non conosce tregua. A tal fine, verrà deliberato lo stato di calamità naturale a cui dovranno seguire le richieste degli agricoltori, accompagnate almeno da materiale fotografico dei campi interessati dalle alluvioni.»

«L’Amministrazione dell’Unione – ha concluso il presidente Ivo Melis – unitamente alle Amministrazioni comunali del territorio, sarà certamente attiva nel rivendicare i diritti dei propri concittadini agricoltori.»

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«Già dalle prossime settimane i tecnici dell’Agenzia regionale Argea Sardegna sono pronti a valutare i danni alle colture colpite dal maltempo che, in quest’ultimo mese, ha causato diverse criticità in vari territori dell’Isola e per numerose imprese agricole. Per adesso siamo in attesa delle comunicazioni degli stati di calamità da parte dei Comuni dove si trovano le aziende interessate dai fenomeni». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, nel commentare gli anomali eventi atmosferici che stanno caratterizzando l’estate in corso.
«Così come qualche giorno fa nel caso dei danni per la produzione delle cozze a Olbia – ha aggiunto Pier Luigi Caria – anche sugli eventuali ristori per il comparto agricolo rivolgiamo un appello a tutti i parlamentari sardi, a prescindere dalle appartenenze politiche, affinché si facciano portavoce a Roma delle problematiche della Sardegna. Gli eletti sardi siano ambasciatori in Parlamento e al Governo per il recupero di risorse da destinare alle nostre imprese agricole attraverso interventi ad hoc da inserire nella nuova legge di programmazione finanziaria. I fondi a disposizione dell’Assessorato sono di importo limitato e le richieste di intervento per le avversità atmosferiche sono numerose. Così come disposto dal governo precedente, che nell’ultima legge finanziaria aveva stanziato 25milioni di euro per le varie calamità naturali del 2017 – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – ci auguriamo che l’Esecutivo Conte abbia la stessa attenzione per la nostra Isola e i tanti lavoratori coinvolti dalle avversità meteorologiche di un’estate a dir poco impazzita.»