22 December, 2024
HomePosts Tagged "Pier Luigi Ledda"

La Cisl chiede al governo nazionale e a quello regionale «un forte e straordinario impegno a sostegno della vertenza del Sulcis e della Portovesme srl. Occorre che si apra, per la Sardegna, un tavolo di confronto finalizzato a favorire il rilancio di una nuova e concreta politica industriale. Non è assolutamente accettabile che venga consentito alla Glencore di compiere un atto così grave che determina un costo insopportabile per il Sulcis e l’intera Sardegna».

Lo dichiarano il segretario confederale Giorgio Graziani il segretario generale del sindacato Sardo Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro, a Roma, con il ministro Adolfo Urso.

«La chiusura degli impianti è un atto che mette a rischio la tenuta sociale ed economica di un intero territorio e che ha gravi ripercussioni economiche e pesanti ricadute occupazionali su 1200 lavoratori. Sono hanno detto Giorgio Graziani e Pier Luigi Leddaricadute insostenibili per un territorio che paga ingiustamente i ritardi nella politica industriale ed energetica   del paese e della Sardegna. Una condizione sulla quale chiediamo al governo nazionale e regionale di intervenire in modo fermo, determinato e straordinario. Il Sulcis Iglesiente e la Sardegna non possono sopportare ulteriori umiliazioni considerato la grave e strutturale crisi del comparto industriale che coinvolge Sider Alloys, Eurallumina e la centrale Enel Grazia Deledda.»

Nel corso dell’incontro la Cisl ha chiesto al governo nazionale e regionale «di intervenire in modo straordinario con interventi concreti a difesa e a garanzia di tutti i posti di lavoro, sia diretti che indiretti e per il rilancio dell’industria e del territorio, di accelerare i progetti per l’introduzione del metano e di transizione energetica, di sostenere la riconversione delle industrie tradizionali verso modelli produttivi sostenibili, di difendere i posti di lavoro nei settori in crisi con strumenti straordinari di sostegno al reddito tipici delle aree di crisi complessa, garantendo percorsi di formazione e riqualificazione per i lavoratori. Attendiamo, nel contempo positivi riscontri per la vertenza, dall’apprezzabile impegno preso dal Governo di trovare celermente nuovi investitori che si sostituiscano alla Glencore nel tenere operativa la linea zinco e di predisporre un pacchetto energia che agevoli tale soluzione».

«Con la firma del protocollo, istituzioni e società civile si uniscono in una battaglia comune per porre fine ad una situazione che non è degna di un Paese civile e che offende i valori della nostra Costituzione.»

È commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, che esprime piena soddisfazione per l’intesa sul tema del lavoro e della sicurezza siglata oggi a Buggerru tra organizzazioni sindacali e Regione.

«Oggi si apre una stagione di corresponsabilità socialesottolinea il leader della Cislche deve portare a fare passi decisivi rispetto a tutte le grandi sfide da cui dipendono la crescita e il futuro del Paese. Ogni volta che si verifica una tragedia sul lavoro il cordoglio è unanime, l’emozione è tanta e l’indignazione diffusa fa levare da ogni parte un coro di “mai più”. Dopo di che, tutto ripiomba in una generale indifferenza, tutto torna come prima. È proprio qui, allora, che stanno le ragioni del nostro ritrovarci insieme oggi. I motti e l’eccidio di Buggerru richiamano la necessità di una nuova stagione di sviluppo con al centro il lavoro sicuro. Il protocollo assume una grande rilevanzaconclude Pier Luigi Leddaperché va nella direzione di mettere in campo iniziative concrete, a partire da una adeguata e diffusa prevenzione e creazione di una cultura della salute e sicurezza, che cambino la dimensione e la prospettiva di questo triste e inaccettabile fenomeno.»

La memoria dell’eccidio di Buggerru del 1904, nel quale tre minatori morirono falciati dal fuoco del Regio esercito chiamato a stroncare uno sciopero alla miniera Malfidano, si è rinnovata anche quest’anno nella commemorazione che ha riunito nella cittadina mineraria le massime autorità civili sarde e i rappresentanti dei sindacati. Ma non solo, grazie alla volontà del Comune, il 120° anniversario è diventato spunto per la firma del Patto di Buggerru, che suggella l’impegno comune tra la Regione Sardegna e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per costruire migliori condizioni di lavoro nell’isola.

«È una giornata storica ha detto la sindaca Laura Cappelli all’apertura della commemorazione civile -. L’episodio del 1904 ha creato un prima e un dopo in quella che è diventata la storia del movimento dei lavoratori italiani. Oggi, 120 anni dopo, portiamo a compimento quel cammino di lotta. Vogliamo mantenere vivo il ricordo dei caduti, ma anche, con la firma del Patto che l’amministrazione comunale ha fortemente voluto e di cui è stata promotrice, rafforzare questa giornata del 4 settembre come simbolo di un’identità collettiva costruita sulla democrazia, sul lavoro e sull’impegno per la giustizia sociale. Abbiamo il dovere di ricordare quel sacrificio, ma soprattutto di continuare nell’azione comune per garantire sicurezza e dignità del lavoro, che oggi come 120 anni fa, ancora mancano.»

La mattinata di commemorazione si era aperta con la santa Messa celebrata da don Marco Angius, parroco di Buggerru. Nella sua omelia, il sacerdote si è soffermato sui temi del lavoro, ha ricordato le troppe morti dei lavoratori e ha ribadito l’importanza della memoria attiva: «Non dovremmo mai dimenticareha dettola storia del nostro paese e della Sardegna e le lotte dei lavoratori e dei sindacati per ottenere diritti a favore dei più poveri e dei più umili. E abbiamo il dovere di tenere vivo questo ricordo anche nei più giovani, perché non dimentichino le nostre radici e il nostro percorso».

Dopo la deposizione di una corona di fiori davanti alla targa che ricorda il sacrificio di Felice Littera, Salvatore Montixi e Giustino Pittau, la sindaca Cappelli ha letto i saluti della ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, che, in una lettera, ha ribadito come «questa pagina di storia dev’essere ricordata per conservare la consapevolezza di un percorso complesso, travagliato e talvolta tragico attraverso il quale è stato realizzato l’equilibrio tra tutele e doveri nel mondo del lavoro».

La parola è poi passata ai rappresentanti istituzionali.

Il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricordato che «quello che è successo qui nel 1904 appartiene a tutta la Sardegna e ci ricorda che lo sciopero sia un grande atto di democrazia. È necessario difendere questo diritto messo in discussione di alcuni e difendere la dignità del lavoro. Ieri gli ultimi erano i minatori, oggi  sono i lavoratori stranieri sfruttati nei campi. L’Eccidio non è un episodio che appartiene solo alla memoria, ma è attuale anche oggi, dove non viene garantito un salario minimo e la Sardegna è l’ultima regione in Europa per gli stipendi».

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha fatto appello all’unità di tutte le forze in campo: «In questa data simbolicaha dettomi sono impegnata con la sindaca e le organizzazioni sindacali per sottoscrivere un patto che investa la Regione della responsabilità di mettere risorse per la sicurezza e la dignità del lavoro. Se i lavoratori sono precari e il lavoro è poco dignitoso e poco pagato, non serve celebrare i numeri sulla crescita finta dell’occupazione. Tanto è stato fatto, ma tanto è ancora da fare e uniti possiamo ottenere grandi risultati».

La mattina di celebrazioni si è chiusa con gli interventi dei rappresentanti sindacali. Davanti a una piazza Eccidio colma di bandiere delle tre sigle confederali, il segretario confederale nazionale della Cisl Ignazio Ganga, il segretario organizzativo nazionale della Uil Emanuele Ronzoni, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi hanno celebrato la profonda attualità del sacrificio dei minatori di Buggerru.

«La rievocazioneha detto Ignazio Gangaci chiama alla speranza, all’impegno e alla volontà di istituzioni e parti sociali perché questi eventi facciano germinare nuovi orizzonti di libertà e giustizia. Il 4 settembre è il giorno dell’impegno e della partecipazione.» Dal canto suo, per Emanuele Ronzano, «la ricorrenza dei 120 anni ci chiama a rinnovare l’impegno per le nostre battaglie perché ci sono tanti diritti da tutelare: per esempio, non arretreremo davanti a quella classe politica che mette in discussione il diritto allo sciopero». Daniela Barbaresi ha richiamato che «c’è ancora la stessa fatica dei secoli passati, perché le condizioni di lavoro sono vera emergenza di questo paese. Per non dimenticare il passato, dobbiamo agire nel presente  guardando al futuro».

Subito dopo la fine degli interventi, la presidente Todde e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Fausto Durante, Pier Luigi Ledda e Maria Francesca Ticca, hanno sottoscritto il Patto di Buggerru.

Antonello Saba, 51enne dirigente di esperienza nella categoria Fistel (telecomunicazioni, informazione, spettacolo) e nella Confederazione, è il nuovo segretario della Cisl Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto questa mattina il Consiglio generale del sindacato territoriale, alla presenza del segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, e della segretaria generale della Cisl nazionale, Daniela Fumarola, nella sala congressi del Lù Hotel, a Carbonia.

Saba subentra a Salvatore Vincis, che passa la mano dopo quattro anni, e guiderà una struttura sindacale che conta quasi 15.000 iscritti nei vari settori. 

«È una Cisl territoriale di proposta responsabile e di mobilitazione costruttiva per il rilancio del territorioha detto il neo segretario -, che vede protagonista il nostro sindacato con la vivacità delle sue categorie. Dall’emergenza sanitaria e sociale alla crisi dell’industria, alle tematiche ambientali, senza trascurare la tenuta dei servizi sul territorio, i trasporti ed il terziario. In primo piano mettiamo anche le tematiche degli anziani, con le crescenti difficoltà socio sanitarie e di welfare.»

Ad affiancare Saba nella segreteria sarà Luisella Spignesi, una scelta di continuità nell’esperienza della CISL territoriale.