22 November, 2024
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Le sette sigle sindacali presenti tra i lavoratori dell’AIAS sono state ascoltate ieri pomeriggio in Consiglio regionale dalla commissione d’inchiesta presieduta dall’on. Gianfranco Ganau. Piergiorgio Piu (Ugl) ha affermato che «sino al 2016 i lavoratori AIAS hanno ricevuto gli stipendi ma dal 2017 questo non è accaduto più mentre il servizio, comunque, viene effettuato». Per il leader della CSS Giacomo Meloni, «molti lavoratori sono senza stipendio da aprile scorso ma anche i mesi precedenti ad aprile sono stati pagati soltanto in parte».

Critiche verso i ritardi del tavolo tecnico convocato in Regione da settimane sono arrivate da Martino Sarritzu (Isa): «E’  necessario conoscere al più presto gli esiti di questi confronti tra ATS ed AIAS. In ogni caso da dieci giorni AIAS ha firmato la convenzione con la Regione ma i lavoratori non sono stati ancora pagati”.

Per i confederali la prima a parlare è stata Fulvia Murru (UIL), che ha offerto una ricostruzione della complessa vicenda a partire dal 2007: «In passato la cassa integrazione è stata gestita secondo le simpatie della proprietà e ancora oggi ci sono grandi situazioni debitorie verso i lavoratori: parliamo undici stipendi arretrati. In più, i lavoratori iscritti ai confederali sono vessati e talvolta anche licenziati per questo: siamo convinti che la riabilitazione debba tornare al pubblico e se alla politica non piace la soluzione di Sas Domos allora ci indichi un’altra soluzione». Sulla stessa linea Roberta Gessa (CGIL): «Questa è la vertenza più grossa della Sardegna, con oltre mille lavoratori e una situazione di evidente monopolio che deve cessare». Per Efisio Aresti (UIL), invece, «come fa AIAS a pagare 20 milioni di euro ai suoi creditori tra stipendi e forniture se i suoi crediti verso la Regione sono molto inferiori? E’ chiaro che versa in una situazione fallimentare».

Mentre per Luisella Spignesi (CISL) «è chiaro ormai che Aias ha trasferito sui suoi dipendenti il rischio di impresa», la CGIL è intervenuta con Giorgio Pintus, che ha denunciato «un enorme stato di insoddisfazione dei lavoratori» e ha annunciato una richiesta di intervento ai carabinieri «per verificare se le prestazioni erogate sono rispettose degli standard previsti per la sicurezza sul lavoro».

A conclusione delle audizioni, il presidente Gianfranco Ganau ha detto: «Sono soddisfatto per gli incontri di oggi che ci hanno permesso di conoscere a fondo la vicenda attraverso i differenti punti di vista. La commissione d’inchiesta attenderà gli esiti del tavolo tecnico convocato in assessorato e alla fine lavorerà ad individuare entro l’anno una soluzione politica da proporre al Consiglio regionale per la vertenza AIAS e sul fronte della riabilitazione, nell’interesse esclusivo dei pazienti e dei lavoratori».

“Sono a rischio i servizi agli anziani ultra65enni, disabili fisici,  psicofisici e sofferenti mentali adulti, il comune di Cagliari faccia la sua parte.”

L’appello è  di Piergiorgio Piu, segretario generale dell’Ugl Cagliari che denuncia una situazione del tutto anomala che sta mettendo a rischio l’assistenza e gli stessi posti di lavoro.

La Coop Domus Caritatis, infatti, ha vinto l’appalto bandito dal comune di Cagliari per la gestione dei servizi di assistenza domiciliare per anziani e disabili “ma i dipendenti, che percepiscono una miseria di stipendio, rischiano questo mese di non vedere neppure quei soldi perchè non sono state perfezionate le procedure del bando. In sostanza dopo tre mesi la Coop non può fatturare al Comune che quindi non può erogare i fondi”. 

“La Domus Caritatis – spiega Piergiorgio Piu- ha anticipato gli stipendi per tre mesi, ma minaccia di non pagare questo mese se non verrà perfezionato il contratto di servizio con l’Amministrazione.”

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massimo Zedda 2 copiaMunicipio Cagliari E

L’Ugl lancia un appello al sindaco di Cagliari sul problema del “caro rifiuti” per il 2016. Piergiorgio Piu, segretario generale dell’Ugl di Cagliari, raccogliendo le lamentele di numerose famiglie cagliaritane ha scritto al primo cittadino, Massimo Zedda, per rappresentagli le difficoltà quotidiane delle famiglie povere: «In più occasioni stiamo ricevendo sollecitazioni e proteste sulle bollette per acqua e luce e ultimamente per le cartelle del Comune di Cagliari per la Tari 2016. La lunga crisi economica che non offre ma toglie il lavoro, la cassa integrazione, gli ammortizzatori sociali, anch’essi in esaurimento e la mancanza di prospettive rassicuranti per il futuro pongono interrogativi ai quali non si trovano più risposte».

L’Ugl ha confrontato l’incidenza della tassa sui rifiuti urbani tra il comune di Cagliari e quello di Pula, nell’hinterland, scoprendo che a Cagliari nel 2006 la tassa per un’abitazione di circa 100metri quadri con un nucleo familiare di tre persone era di 201,24 euro, oggi è di 491 euro. Pula, nello stesso anno, tassava un’abitazione di 152 mq, con nucleo familiare di sei persone 242,43. Oggi, ridotto il nucleo familiare a tre persone, il Comune di Pula applica un tributo annuo di 186 euro. «Cagliari in 10 anni ha più che raddoppiato il tributo, mentre Pula ha mantenuto, nello stesso arco temporale, le tariffe invariate», commenta Piu.

L’Ugl chiede quindi a Zedda «un necessario suo autorevole intervento, una decisione, certi che – conclude Piu – vogliate garantire, assicurare e informare le famiglie cagliaritane che reclamano una tassazione più equa ed alleviare quella pressione tributaria diventata ormai insostenibile». 

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«L’annuncio dell’Alcoa di smantellare lo stabilimento di Portovesme è il vero colpo di grazia al Sulcis. Una decisione che aleggiava come un fantasma che si è improvvisamente materializzata,con l’assurda assenza di regione e Governo. Non accetteremo  che si smonti un solo bullone dallo stabilimento prima che ci siano garanzie certe sulla riconversione dell’impianto, delle bonifiche e delle alternatve sicure per i lavoratori». Lo afferma il vice segretario regionale dell’Ugl Sardegna, Piergiorgio Piu, in merito alla comunicazione di Rob Bear, vice presidente di Alcoa Transformation, sulle sorti dello stabilimento di Portovesme.

«Ancora peggio la dichiarazione del ministro Carlo Calenda che sembra cadere dalla nuvole quando afferma di aver convocato i vertici della Società americana nella prima settimana di settembre – aggiunge Piergiorgio Piu -. Neppure pensano agli ulteriori sacrifici dei lavoratori,che si pagano il viaggio a Roma per manifestare le loro sacrosante ragioni. Assurdo, inaccettabile che l’Azienda comunichi unilateralmente la dismissione dello smelter senza comunicarlo al Governo. Sono stati persi 4 anni in chiacchiere e false promesse, prese in giro ai lavoratori, ad un intero territorio, il più povero d’Italia e all’intera Sardegna.»

 «La Regione, assente ed immersa in un silenzio assordante – sottolinea ancora Piergiorgio Piu -, ha l’obbligo di alzare la voce e battere i pugni sul tavolo del Governo e pretendere iniziative produttive alternative immediate e concrete. Basta con gli inchini a Renzi e l’atteggiamento credulone della farsa della firma del Patto per la Sardegna, quando quelli erano soldi vecchi che già ci spettavano. Pigliaru voli a Roma oggi stesso – conclude il vice segretario regionale dell’Ugl Sardegna – e faccia il suo dovere, difendere i sardi e la Sardegna.»

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Domani, a Cagliari, in via Cocco Ortu dalle ore 9.30 alle 12.30, si terrà una manifestazione contro il femminicidio promossa dal patronato ENAS UGL. Anche alla luce di quanto dichiarato recentemente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Ugl intende rafforzare la lotta al triste fenomeno del femminicidio: «Sul piano della sicurezza e del rispetto della dignità e della vita delle persone – ha detto Sergio Mattarella – va considerata, con determinazione, la violenza, spesso omicida, contro le donne. Un fenomeno inquietante, che ha assunto, in questi ultimi mesi, l’aspetto di una vera escalation. Questi gravissimi delitti sono frutto, in molti casi, di una patologica e distorta concezione della donna e del suo ruolo nella società».

«La recente denuncia di rischio di chiusura di alcuni centri antiviolenza in Sardegna – spiega il vice segretario regionale dell’Ugl Piergiorgio Piu – deve imporci una seria riflessione e di tenere alta l’attenzione.»

Nel 2015 si sono registrati più di 3000 casi di violenza e circa 6.000 episodi di percosse.  Durante la manifestazione verrà distribuito materiale sulla normativa e la tutela delle donne a cominciare dal  “congedo per le donne vittime di violenza di genere” introdotto con D.L. 80/2015 ed erogato dall’INPS affinché le donne vengano a conoscenza dei loro diritti e li facciano valere.

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Il ritiro della messa in mobilità dei trentacinque lavoratori; una trattativa con l’azienda per la cassa integrazione; la messa in sicurezza del sito minerario e la ricerca nel mercato internazionale di aziende interessante alla miniera di Bauxite di Olmedo. Sono queste le azioni illustrate dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso dell’audizione in V commissione, convocata per discutere la decisione unilaterale assunta dalla S&B (acquisita lo scorso febbraio dalla multinazionale Imerys) di rinunciare alle attività estrattive a Olmedo e  procedere al licenziamento di tutti i lavoratori.

La decisione “irrevocabile” della S&B di abbandonare il mercato della bauxite è stata confermata dall’amministratore della società ellenica, Marco Bonansea, che ha ribadito, nel corso del suo intervento dinanzi al parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd), l’attivazione delle procedure stabilite dalla legge 223 e la decisione di rinunciare alla concessione mineraria con sette anni di anticipo rispetto ai termini contenuti nel contratto siglato nel 2007 con la Regione sarda (2022).

La decisione di abbandonare il sito di Olmedo – così ha riferito il legale rappresentante dell’azienda greca – non sarebbe dunque da ricercare nella crisi del settore ma è conseguenza della scelta strategica della società ellenica di uscire dal mercato mondiale della bauxite, nonostante il buon livello di produttività del sito sardo.

Sollecitato dagli interventi di alcuni consiglieri, l’ingegner Bonansea, ha quindi riportato in maniera sintetica alcuni dati della miniera di Olmedo (100.000 tonnellate\anno estratte; 500mila euro di investimenti in otto anni) e ha dichiarato che,  nel corso dei primi sette di attività, la perdita complessiva per S&B sarebbe stata di circa due milioni di euro.  Il rappresentante di S&B non è stato però in grado di fornire un bilancio ed un quadro dei costi e dei ricavi delle attività nella miniera di Olmedo ed ha sostanzialmente ribadito un non soddisfacente  livello dei profitti piuttosto che dei ricavi aziendali.

Distanti dalla rappresentazione fornite alla V commissione dall’amministratore della società greca sono state le valutazioni e le considerazioni delle organizzazioni sindacali («cento quarantamila tonnellate annue estratte e vendute al prezzo medio di 40 euro a tonnellate, per otto anni») intervenute in audizione con Massimiliano Muretti (Filctem-Cgil, Sassari); Luca Velluto (Femca-Cisl, Sassari); Simone Testoni (Ugl-Chimici, Sassari), Piergiorgio Piu (Ugl) e Emilio Fois (Rsu).

Ulteriori sottolineature negative sono state espresse dai consiglieri Angelo Carta (Psd’Az); (Fi) e Oscar Cherchi (Fi) riguardo la non disponibilità del quadro dei conti delle attività della miniera negli ultimi due anni della gestione Bonansea ed hanno definito “vaghe” le indicazioni offerte riguardo la redditività della miniera.

La presidente della Camera, Laura Boldrini, e il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, hanno incontrato i segretari delle organizzazioni sindacali. L’accelerazione dell’iter per la discussione alla Camera della mozione “vertenza Sardegna” è l’impegno assunto dalla presidente della Camera, a conclusione dell’incontro tenutosi negli uffici della presidenza del Consiglio, con i segretari regionali di Cgil (Michele Carrus), Cisl (Oriana Putzolu), Uil (Francesca Ticca), Ugl (Piergiorgio Piu) e Css (Giacomo Meloni).

«Alla presidente Boldrini – ha riferito il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau – abbiamo rimarcato le ragioni della nostra specialità  e abbiamo ribadito il ruolo delle nostre  prerogative autonomistiche.»

Tra le priorità segnalate da Ganau vi è quella che riguarda l’assenza dei fondi per il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga (mancano all’appello 180 milioni di euro e migliaia di lavoratori sono senza alcun sostegno al reddito). Il presidente ha quindi citato ad esempio il caso delle lavoratrici della Leagler, ricevute a margine della seduta solenne del Consiglio regionale e che da quindici mesi sono senza stipendi, per denunciare la drammatica situazione di crisi che investe l’Isola e che penalizza migliaia di famiglie.

«La presidente Boldrini – ha concluso Gianfranco Ganau – ha dimostrato di avere ben compreso le difficoltà della Sardegna e la sofferenza dei sardi, così come ha dimostrato di essere a conoscenza dei gap che compromettono lo sviluppo e la crescita: dai trasporti, alle infrastrutture, passando per l’energia.»

La richiesta di un intervento della presidente della Camera, per garantire il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, è stata ribadita, nel corso dei rispettivi interventi, anche dai segretari di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Css che hanno avanzato, tra le altre, la proposta di una sperimentazione nell’Isola del “reddito di inclusione” ed hanno rilanciato la riproposizione di un nuovo piano di rinascita per la Sardegna.

«Siamo a disposizione delle organizzazioni sindacali – ha dichiarato il presidente Ganau, a conclusione dell’incontro con la stampa – per affrontare insieme le troppe emergenze dell’Isola e restituire speranza ai tanti sardi che in questi anni difficili l’hanno perduta.»

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