23 November, 2024
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La Giunta ed i capigruppo di maggioranza in Consiglio sono riusciti, con un duro e ininterrotto lavoro, a trovare fra le pieghe del bilancio 30 milioni di euro, garantendo così la cifra necessaria per affrontare e superare rapidamente l’emergenza del comparto ovino, come da impegni presi negli ultimi incontri agli inizi di agosto.
L’impegno è stato definito oggi a Villa Devoto in un incontro al quale hanno partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori del Bilancio Raffaele Paci e dell’Agricoltura Pierluigi Caria, i capigruppo (o loro rappresentanti) del Pd Pietro Cocco, del Gruppo Misto Annamaria Busia, del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu (presente anche Augusto Cherchi), di Art. 1 – Sdp Eugenio Lai, Cps Antonio Gaia, presidente della Commissione Agricoltura Luigi Lotto. Attraverso un disegno di legge, che sarà portato in Giunta la prossima settimana, verrà ora definito il percorso attraverso cui rendere spendibili in tempi rapidi le risorse. Subito dopo, il disegno di legge sarà portato in Consiglio. Queste risorse si aggiungono ai 15 milioni di euro già stanziati con legge votata dall’Aula di via Roma.

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Su richiesta dei Consorzi di Bonifica della Nurra e del Nord Sardegna, il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino ha approvato l’integrazione di nuove risorse idriche destinate a sopperire le criticità nelle aziende agro-zootecniche a causa dello straordinario andamento climatico in corso, così da garantire un ulteriore quantitativo d’acqua per limitare le perdite di produzione dovute alla siccità.
È stata rimodulata la dotazione idrica del Consorzio di Bonifica della Nurra, a cui erano stati destinati nei mesi scorsi già 25milioni di metri cubi d’acqua (20 dal sistema idrico multisettoriale e 5 dai pozzi della Nurra), con un nuovo trasferimento di 500mila metri cubi dall’invaso di Monte Leone Roccadoria verso quello del Cuga.
La dotazione idrica a favore del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna è stata rimodulata con un’integrazione di altri 6milioni di metri cubi d’acqua che si sommano ai 22milioni già assegnati nei mesi scorsi: 15 milioni dirottati dall’invaso del Monte Lerno di Pattada e 7 milioni dal quello del Coghinas – traversa Donigazza. Le risorse aggiuntive vengono per 3milioni di metri cubi dalla diga di Monte Lerno e altri 3 da quella del Coghinas. L’intervento ha lo scopo di limitare i danni alle colture foraggere in atto, soprattutto nella piana irrigua di Perfugas, a causa dello straordinario andamento climatico registrato nello scorso mese di luglio che ha determinato un repentino incremento dei consumi.
L’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, durante la riunione del Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino, ha illustrato le richieste giunte dai territori e le numerose criticità che devono affrontare le aziende agricole a causa dello straordinario andamento climatico in corso. Ai lavori, come componenti del Comitato, hanno partecipato il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, e dell’Industria, Maria Grazia Piras.
Secondo i dati elaborati dall’Agenzia regionale del Distretto idrografico della Sardegna, al 31 luglio 2017 erano presenti nel sistema degli invasi di tutta l’Isola un miliardo e 66milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 60% della capacità complessiva autorizzata.

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Si è tenuto oggi un incontro tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, i capigruppo di maggioranza (presenti Pietro Cocco, Annamaria Busia, Daniele Cocco, Antonio Gaia), gli assessori Pierluigi Caria e Raffaele Paci e i presidenti di commissione Luigi Lotto, Franco Sabatini e Francesco Agus, per affrontare il tema della grave crisi del comparto agropastorale della Sardegna.

La riunione, come da impegni presi nei giorni scorsi, è stata incentrata sul reperimento delle risorse necessarie per dare risposte tempestive.

A stretto contatto con gli uffici regionali è iniziato un minuzioso ed articolato lavoro per individuare i capitoli ove reperire risorse evitando tagli di qualsiasi natura rispetto agli impegni già presi.

Nei prossimi giorni proseguirà il lavoro al fine di arrivare in aula per l’approvazione di un disegno di legge proposto dalla Giunta nel più breve tempo possibile, non prima di averlo sottoposto alla approvazione delle commissioni competenti.

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Siccità

Nella provincia di Nuoro hanno segnalato danni circa 408 aziende distribuite su 20 comuni. Il danno totale alle colture (vite, frutteti, erbai e ortive in pieno campo) è stato stimato in € 6.068.000. I Comuni colpiti sono: Atzara; Belvì; Bitti; Borore; Dorgali; Galtellì; Irgoli; Loculi; Lodé; Lula; Mamoiada; Nuoro; Oliena; Onani; Onifai; Orani; Orgosolo; Ortueri; Sorgono e Teti.

Nell’ex provincia di Carbonia Iglesias hanno segnalato danni 3 Comuni per 17 aziende. Il danno totale alle colture (vite) è stato stimato in € 267.898. I Comuni sono: Villamassargia, Santadi e Narcao.

Nell’ex provincia di Cagliari hanno segnalato danni circa 58 aziende distribuite su 6 Comuni, con un danno totale alle colture (vite, frutteti) stato stimato in € 1.201.068. I Comuni sono: Donori; Senorbi; Sadali; Serdiana; Sestu ed Ussana.

Nell’ex provincia del Medio Campidano hanno segnalato danni 6 Comuni per 21 imprese agricole. Il danno totale alle colture (vite, ortive in pieno campo) è stato stimato in € 165.688. I Comuni colpiti sono: Furtei; Guasila; Segariu; Siddi; Ussaramanna e Sanluri.

Nel’ ex provincia dell’Oristanese hanno segnalato danni 29 Comuni per 366 imprese agricole. Il danno totale alle colture (vite, patate, agrumi e olivo) è stato stimato in € 649.652. I Comuni sono: Albagiara; Arborea; Assolo; Baradili; Baratili San Pietro; Baressa; Busachi; Gonnosnò; Gonnoscodina; Gonnostramatza; Laconi; Marrubiu; Masullas; Mogoro; Narbolia; Neoneli; Norbello; Nughedu Santa Vittoria; Nurachi; Riola Sardo; Samugheo; San Nicolo D’Arcidano; San Vero Milis; Simaxis; Terralba; Tramatza; Ula Tirso, Uras ed Usellus.

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Il Vermentino di Gallura, le ricette della tradizione e la giostra equestre in notturna. Sono gli ingredienti della terza edizione di “Calici DiVini”, la rassegna di promozione culturale ed enogastronomica, organizzata dal comune di Luogosanto, dai Fidali 73 e dalla Pro Loco, che si terrà nel bellissimo centro medioevale dal 4 al 6 agosto prossimi. L’unico vino con la certificazione Docg, il Vermentino di Gallura, sarà rappresentato dalle migliori cantine del territorio che negli anni hanno avuto riscontro della crescita della manifestazione. Nel tempo “Calici DiVini” è diventato uno degli appuntamenti imperdibili per gli esperti, gli addetti ai lavori e i sempre più numerosi “wine&food lovers”, per usare un linguaggio social, che girano l’Italia, alla ricerca della qualità, dei prodotti, delle esperienze e di autentiche emozioni.

«Nata nel 2015 dalla passione e dall’operosità del comitato Fidali ’71 – racconta Agostino Pirredda, sindaco di Luogosanto – “Calici DiVini” è diventato un evento di rilievo, inserito nell’ambito di manifestazioni di più ampio respiro che hanno riscontrato un grande successo di pubblico. L’edizione di quest’anno  sarà strutturata come serata enogastronomica all’insegna del Vermentino di Gallura DOCG e vedrà la partecipazione delle migliori cantine e aziende vitivinicole del territorio».

Alla manifestazione presenzierà l’assessore regionale all’Agricoltura, Pierluigi Caria. «E’ una manifestazione molto importante che accende i riflettori su un comparto, quello vitivinicolo, in costante crescita in Gallura – dice Pierluigi Caria -. La Regione ha destinato molte risorse per il settore che rappresenta un’eccellenza assoluta: le vittorie ottenute nei concorsi mondiali testimoniano che il mondo vitivinicolo continua a migliorare. Finalmente – conclude l’assessore regionale – i produttori hanno capito che uniti si vince». 

Venerdì 4 agosto, in piazza dell’Incoronazione, a partire dalle 19.00, saranno allestiti nove stand, uno per ciascuna delle cantine che hanno sposato l’iniziativa: Siddùra, Mancini, Tani, Jankara, Capichera, Sassu, Tondini, Surrau e Balares.  Ad accompagnare la degustazione dei vini ci saranno i prodotti tipici del territorio e quelli a chilometro zero messi a disposizione dai produttori del mercato Campagna Amica di Coldiretti. Per l’edizione 2017 il Comune ha deciso di unire alla rassegna enogastronomica altre due serate di divertimento e tradizione: sabato 5 agosto, nel rione di San Quirico, si svolgerà la festa del quartiere con una cena tipica lungo le vie di Luogosanto, canti e balli sotto le stelle. Chiusura in bellezza domenica 6 agosto, nel rione San Paolo, con inizio alle 21.00, quando prenderà il via l’attesa giostra equestre “Lu Palu di La Stella”, manifestazione unica in Sardegna, organizzata dall’associazione culturale “Lu Juali”. «Un  lungo fine settimana di eventi che hanno come obiettivo – conclude il sindaco Pirredda – la promozione e l’esaltazione delle eccellenze enogastronomiche galluresi. Ci tengo a ringraziare i produttori per aver accolto il nostro invito e per aver messo a disposizione della manifestazione i loro prodotti e il loro sapere per promuovere il territorio».

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Trovare trenta milioni di euro da destinare ai pastori per fronteggiare le troppe emergenze che stanno mettendo in ginocchio il mondo delle campagne: è questo l’impegno che il presidente dell’esecutivo, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, insieme al presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e ai capigruppo di maggioranza e opposizione, hanno assunto con il leader della protesta, Felice Floris, sul pianale del camion del Movimento pastori sardi, trasformato in palco per l’occasione, al termine della manifestazione inscenata per le vie del centro di Cagliari e conclusasi nel primo pomeriggio in via Roma, dirimpetto al palazzo del Consiglio regionale.

L’intesa che segna la tregua con le “magliette blu” è stata siglata nella sala riunioni della commissione Bilancio a conclusione di un confronto, a tratti schietto e aspro, che ha avuto come protagonisti la nutrita delegazione del movimento pastori, allargata anche ai sindaci e ai presidenti di Anci (Emiliano Deiana) e Cal (Andrea Soddu) e la conferenza dei capigruppo, guidata dal presidente Ganau.

Uno stanziamento in via d’urgenza per consentire l’acquisto di un quintale di mangime per capo ovino ed il ristoro dei danni causati dalle calamità naturali, sono state le richieste ferme dell’Mps, dinanzi alle quali il capigruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha proposto la convocazione immediata e straordinaria del Consiglio regionale, mentre il suo omologo del Pd, Pietro Cocco, ha rilanciato con l’impegno a lavorare fin da subito per trovare tra le pieghe del bilancio almeno trenta milioni di euro per tamponare l’emergenza. Dopo l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru («non sono promesse ma una garanzia di impegno per recuperare quante più risorse possibili in una situazione finanziaria oggettivamente difficile») è stato il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau a fare sintesi delle proposte («lavoriamo immediatamente perché commissione e Giunta adottino la migliore soluzione, così da proporre in tempi rapidi al Consiglio la conseguente variazione di bilancio») e a raccogliere così l’approvazione del capo delegazione dei pastori sardi, Felice Floris («Io mi fido di voi ma i pastori si fidino di me, perché se gli impegni non saranno mantenuti torneremo a Cagliari più arrabbiati che mai»).

 

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Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato le leggi sull’abbattimento dei costi delle trasferte sportive nelle isole minori e sul sostegno alle imprese del comparto ovino. Via libera anche alle variazioni di bilancio. Rinviata ancora la nomina del garante per l”infanzia e l’adolescenza perché i due candidati non hanno raggiunto il quorum.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le procedure collegate alla terza votazione del Garante regionale per ‘Infanzia e l’adolescenza.

Prima dello scrutinio, sull’ordine dei lavori, il consigliere Emilio Usula dei Rossomori ha richiamato l’attenzione della presidenza dell’Assemblea sul grave incendio nella discarica di Bolotana del 30 luglio scorso, durato per circa 10 ore e domato, ha ricordato Usula, «solo dopo l’intervento dei Vigili del Fuoro di Nuoro, e del personale del Comune di Bolotana». Dall’incendio, ha aggiunto Usula, «si è sviluppata una enorme nube nera, causata probabilmente dalla combustione di materiali a base di carbone altamente tossici ed altri radioattivi ed inoltre, nei giorni precedenti, la Provincia di Nuoro aveva adottato un provvedimento di diffida al gestore della struttura per il mancato adempimento di alcune prescrizioni relative a materiali simili a quelli distrutti dalle fiamme». Usula, in conclusione, ha chiesto alla presidenza del Consiglio di adoperarsi per fare piena luce sulla vicenda, anche in relazione all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata alla discarica, «che impone regole molto stringenti che evidentemente sono state eluse».

Subito dopo l’Assemblea ha proceduto allo scrutinio per l’elezione del Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza. I candidati con il maggior numero di voti sono stati Donatella Olla (16) e Gian Giacomo Pisotti (14). 6 le schede bianche.

Nessuno dei candidati ha raggiunto il quorum previsto di 40 voti; quindi il Consiglio ha proceduto ad una quarta votazione nella quale il quorum è pari alla maggioranza assoluta. Anche la quarta votazione si è rivelata infruttuosa: a fronte della maggioranza richiesta di 31 voti Donatella Olla ha ottenuto 30 preferenze e Gian Giacomo Pisotti 17 (3 schede bianche). Il presidente Ganau ha quindi annunciato che l’elezione del Garante si terrà in una prossima seduta.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Pl n. 391 (Desini e più). Modifiche alla legge regionale n. 17/99 – Abbattimento dei costi per la partecipazione alle trasferte sportive nelle isole minori della Sardegna.

Per illustrare il contenuto, il presidente ha dato la parola al relatore Roberto Desini (Partito dei Sardi).

Nel suo intervento Roberto Desini ha affermato che «scopo della proposta è quello di contenere ed abbattere i costi delle trasferte per isole minori ed eliminare la disparità di trattamento fra residenti e non residenti». In sostanza, ha aggiunto Desini, «stiamo affrontando una specifica forma di insularità con un provvedimento a costo zero, perché si va a cambiare l’. art 38 della nostra legge 17 (fra le migliori leggi in Italia nel suo settore) con il trasferimento di una quota del 6% dei fondi Coni, fermo restando che la Regione può sottoscrivere accordi migliorativi con i vettori aerei marittimi». In questi anni, ha però lamentato Desini, «numerose società, soprattutto di calcio e basket, hanno preferito rinunciare alle trasferte e pagare una ammenda alla federazione di competenza, determinando una distorsione che colpisce gravemente il movimento sportivo e va assolutamente eliminata. Sotto questo profilo – ha continuato il consigliere rivolgendosi agli assessori dello Sport Giuseppe Dessena e dei Trasporti Carlo Careddu – dobbiamo lavorare con molto impegno per risolvere il problema del trasporto per gli sportivi con tariffe mirate; ricordo che il Governo ha fatto convenzione con Alitalia a favore delle società sportive che vengono in Sardegna con tariffe agevolate di 80 euro andata e ritorno mentre uno sportivo sardo paga la tariffa piena di 150 euro perché in regime di continuità territoriale; all’assessore Dessena, in particolare, ricordo anche che forse è necessario rivedere la recente delibera di approvazione del programma per lo sport 2017 con una correzione che consenta l’inserimento dei fondi previsti dalla nuova legge per la prossima nuova stagione agonistica e con una ulteriore attenzione ai portatori di handicap che sono costretti a trasferte ancora più onerose perché viaggiano con accompagnatori».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha espresso apprezzamento per la proposta ribadendo di averla condivisa e sottoscritta, avvertendo tuttavia che «resta sullo sfondo la scarsa considerazione per le nostre isole minori; in proposito, ricordo al nuovo assessore Careddu che ormai abbiamo superato l’anno di prova del nuovo servizio pubblico per isole minori e vogliamo conoscere come stanno le cose, partendo da funzionalità del servizio, tariffe e personale». «La questione – ha ricordato Pierfranco Zanchetta – è stata gestita pessimamente con una gara al ribasso e conseguente perdita di risorse preziose che potevano essere reinvestite nel sistema; l’argomento però riguarda tutti i sardi va affrontato e risolto positivamente perchè tutti i sardi dovrebbero avere la stesa tariffa».

Il consigliere di art. 1 – Mdp Luca Pizzuto ha parlato di «una legge importante che qualifica il Consiglio che con questo provvedimento isola sempre meno le comunità locali delle isole, sostenendo lo sport ed affermando il diritto alla mobilità interna». «Quanto al trasporto pubblico locale post-privatizzazione – ha concluso Luca Pizzuto – l’argomento va ripreso soprattutto nell’interesse dei lavoratori e sono convinto che dovremo riparlare molto presto della vicenda ex Saremar».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, manifestando la sua adesione alla proposta, ha dichiarato che «essere un’isola nell’isola è ancora più mortificante quando si parla di sport, come testimonia la triste storia delle rinunce di molte società sportive; purtroppo la storia di tante nostre squadre è quella di giocare in gironi massacranti o addirittura di non disputare i campionati, quindi diciamo grazie al Coni in questo caso ma serve una soluzione strutturale, sia per isole minori che per rispolverare altre iniziative legate a campionati nazionali giovanili o a vincitori di gironi sardi che devono accedere alla fasi nazionali».

Sempre per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha detto di non avere nessun dubbio sulla bontà della proposta del collega Desini, «che va nella giusta direzione con le nostre società che devono essere uguali alle altre». Tocco, dopo aver ricordato, un recente lungo dibattito in commissione sugli accordi fra Regione e banche per evitare fidejussioni personali ed attivare linee di credito dedicate per le iscrizioni ai campionati», ha ribadito che «i costi maggiori per i trasporti vanno decisamente abbattuti per le squadre che danno una buona immagine alla Sardegna con i loro grandi risultati in ogni disciplina».

L’assessore Dessena ha rassicurato l‘on. Desini: «Da qui a brevissimo porterò la delibera e risolveremo il problema segnalato dall’on. Desini».

L’Aula ha votato il passaggio agli articoli e poi gli articoli 1, 2, 3, 4 e poi la legge.

Il presidente Ganau ha portato all’esame il ddl 442/A, ovvero una variazione di bilancio relativa al risanamento del bilancio delle Province e altri interventi finanziari per gli enti locali.

Il ddl è stato illustrato dal presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini. Per la minoranza è intervenuta l’on. Alessandra Zedda, che ha detto: «Sarebbe stato come sparare sulla Croce rossa se ci fossimo messi contro questo provvedimento». Per l’assessore Paci «è un provvedimento che fa un po’ di manutenzione che però svolge anche un’attenta operazione di spending rewiew».

L’Aula ha votato il passaggio agli articoli e poi gli articoli 1. Sul punto è intervenuto l’on. Gianfranco Congiu (Pds), che si è espresso favorevolmente sulla norma che prevede interventi a favore del sistema idrico e dei consorzi di bonifica.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) «un approccio diverso nelle politiche del consumo dell’acqua renderebbe meno grave questa crisi che stiamo vivendo. Ma è anche chiaro che sono necessarie opere idriche e collaudi per evitare si sprechino milioni di metri cubi a Samugheo come sull’Omodeo».

L’emendamento sostitutivo parziale 7 è stato approvato insieme al 3 e al 4.

Approvato anche l’’emendamento aggiuntivo 2 con l’articolo 2.

Approvato anche l’articolo 3 e così il 4 e poi il 5.

L’emendamento soppressivo totale all’articolo 5 bis sul tema di Ati Ifras è stato presentato dall’on. Annamaria Busia (Cps). L’oratrice ha ricordato la nascita di Ati Ifras e il problema dell’impiego dei vecchi Lsu. «In questo sistema ci sono figli e figliastri  tanto che persino i consulenti e gli avvocati sono entrati a far parte di questo sistema. Non so cosa rispondere a quei disoccupati che ci scrivono: perché ai dipendenti del San Giovanni Battista viene data una possibilità e a noi no? Perché non si procede a fare le stabilizzazioni? Perché in questa legislatura si è sprecato il tempo e non è stata fatta la gara internazionale? L’Insar ha dato persino una consulenza a un avvocato perché raccolga la documentazione da consegnare alla Guardia di Finanza. Mi auguro un voto responsabile su questa norma».

Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, «non è il caso di mettere in mezzo cose che non c’entrano nulla. Qui siamo davanti ai 520 lavoratori del progetto Parco geominerario. Ma oggi stiamo parlando di appena 20 lavoratori di questi, che non possono prestare i loro servizi nei cantieri, soprattutto archeologici. Peraltro questo provvedimento è stato concordato con i sindacati. La collega Busia avrà tante ragioni per la sua veemenza ma non c’entra nulla con questo articolo».

 L’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha annunciato il voto contrario all’emendamento Busia: «Ai lavoratori bisogna sempre dare una risposta. Raccolgo la denuncia dell’on. Busia, che parla di un immobilismo sulle politiche attive del lavoro e sugli investimenti. Ma questo non toglie che dove sono in gioco i destini di lavoratori noi siamo a sostegno».

Della stessa opinione l’on. Marco Tedde (FI) e Angelo Carta (Psd’Az), tutti contrari all’emendamento soppressivo Busia.

L’articolo 5 bis è stato approvato e così il anche l’articolo 5 ter. A seguire anche gli articoli 6 e 7. Approvati anche gli allegati.

L’emendamento 1 all’allegato 6 a firma dell’on. Busia prevede il finanziamento senza interessi a favore dei dipendenti della Regione per il pagamento delle spese del mutuo per l’acquisto della prima casa.

Contrario l’on. Pietro Pittalis (FI): «Non basta che una legge lo prevedesse in passato: i privilegi non possono più aleggiare nel sistema pubblico, soprattutto in un momento come questo in cui bisogna evitare di suscitare ancora di più l’ira dei comuni mortali, che devono  invece pagarsi di tasca al momento dell’atto le spese notarili per la casa».

Anche l’on. Tedde ha annunciato il voto contrario: «La stessa collega che qualche istante fa si è schierata contro i lavoratori Ati Ifras sostiene invece un provvedimento che stanzia risorse di una categoria di lavoratori soltanto. Noi diciamo no».

L’emendamento Busia è stato respinto.

Approvati gli altri allegati sino all’11 e poi la legge.

L’Aula ha poi affrontato il ddl 445/A sul comparto ovino, illustrato dal presidente della commissione Agricoltura, on. Lotto. «In questi mesi il Consiglio regionale si è occupato più volte della crisi dell’allevamento sardo e il crollo del prezzo del latte. La situazione si sta aggravando ma il Consiglio e la Giunta intendono dedicare la massima attenzione a questo comparto, perché ci sia un rilancio vero del comparto agropastorale ma in generale dell’agroalimentare. Per questo chiedo un voto celere al provvedimento».

Per l’on. Deriu (Pd) «in Sardegna due fatti storici del diciannovesimo secolo hanno provocato l’attuale situazione: la fine del sistema feudale e la guerra doganale con la Francia che ha portato gli industriali del pecorino nell’Isola. Così è cambiato l‘assetto proprietario delle terre, che non sono state più coltivate ma sono diventate pascolo. Questa è ancora la situazione della Sardegna. E’ arrivato il momento di una riforma lungimirante per riequilibrare il comparto agricolo con quello zootecnico. Insomma, serve una strategia. Questo ci chiedono gli allevatori, chiedendoci al tempo stesso di sollevare lo sguardo dalle emergenze e dalle fasi congiunturali». 

Secondo l0’on. Giovanni Satta «non tutti i problemi dell’agricoltura sarda sono risolvibili ma il nostro obiettivo è intervenire per tempo e non dopo mesi su queste emergenze. Avevamo ragione noi a dire che i 14 milioni di euro per comprare le rimanenze del formaggio non servivano a nulla. Oggi stiamo assistendo a una crescita del prezzo del latte e a breve sono convinto che il prezzo del latte aumenterà ancora, sulla spinta della richiesta degli industriali. Ecco perché sono contrario a questo provvedimento, anche se qualche agricoltore non sarà d’accordo. Ma la gran parte del mondo agricolo ritiene che questa legge non serva a nulla».

Per l’on . Gaetano Ledda (LaBase – Psd’Az) «tra neve, gelate e siccità in Sardegna negli ultimi sei mesi è successa una catastrofe. Ma non sono in crisi gli industriali: sono in crisi gli allevatori, che producono 250 mila quintali di pecorino romano l’anno per il mercato americano. Ne abbiamo prodotto circa centomila in più nel 2016, perché il prezzo era salito a quasi nove euro al chilo. E’ chiaro che dobbiamo mettere le quote latte, sennò il problema si ripeterà. Il mondo agropastorale è deluso e amareggiato e ve ne accorgerete domani quando saranno a Cagliari».

Per l’on. Piermario Manca (Pds) «ci sono certo delle cose da rivedere in questa legge ma sono convinto che si debba aggredire il problema lavorando con una programmazione strategica. Siamo in ritardo in tutti i pagamenti, liberiamoci dei problemi burocratici».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, commentando i dati emersi dal dibattito sull’andamento ciclico del prezzo del latte, ha sostenuto che «viene fuori una situazione drammatica del nostro sistema produttivo, perché i veri problemi del settore agricolo riguardano una politica che si è occupata più di provvedimenti-tampone che di una visione di prospettiva, mentre anche alcune componenti del sistema hanno lucrato sulla mancanza di liquidità dei pastori». Il provvedimento di oggi, per Dedoni, «è una elemosina intollerabile che gli agricoltori farebbero bene a tirarci in faccia, me compreso, diamo piuttosto mangime per gli animali che è veramente necessario, quanto alla legge meglio riportarla in commissione per una valutazione accurata sulle misure più adatte per venire incontro alle esigenze dei pastori».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto) ha definito «sbagliato» l’acquisto del pecorino da distribuire agli indigenti ed anche «offensivo per i pastori, trattati da poveracci che chiedono l’accesso ai contributi per le estreme povertà». «Di conseguenza – ha aggiunto – con questo provvedimento rischiamo ancora una volta di offendere la categoria, mentre la vera chiave è quella dell’accesso al credito per dare gi operatori la liquidità che consente di loro di lavorare». Sarebbe stato molto più utile, ha proposto, «consentire ad ogni pastore di conferire la materia prima ed ottenere in cambio il prodotto trasformato mentre un terzo soggetto dovrebbe occuparsi della commercializzazione; così il pastore diventerebbe imprenditore di se stesso partecipando a tutte le fasi economiche».

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha affermato che il messaggio che passa alla società sarda «è che per ottenere qualcosa basta indire una manifestazione ma questo è il fallimento della politica; in altre parole la manifestazione di domani è sacrosanta perché il momento è drammatico ma la società riceve un senso di vuoto e di mancanza di programmazione, una situazione che in qualche modo ripete quanto già accaduto per Forestas, l’Ati Ifras e la sanità ma questo non è il ruolo del Consiglio regionale, che deve invece occuparsi di una politica in grado di costruire e indicare un futuro». «Ad aprile – ha ricordato Rubiu – abbiamo fatto una legge per spendere subito 14 milioni e 5 mesi dopo siamo qui a discutere del perché non li abbiamo spesi, cioè siamo tutti bravi a spendere parole per l’agricoltura come chiave di sviluppo della nostra Regione ma poi non concretizziamo niente». Ora però dobbiamo fare una scelta (imposta dalla Ue), ha avvertito il consigliere, «ma non è una scelta di sostegno alle imprese, è una paghetta o forse una elemosina a parte il fatto che poi bisogna parlare anche del quando perché forse il prossimo agosto saremo allo stesso punto a causa dei cosiddetti tempi tecnici della burocrazia». «Manteniamo tutte le riserve sul provvedimento – ha concluso – ma comunque voteremo a favore».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha detto fra l’altro che «in questa girandola di informazioni che ha caratterizzato il dibattito c’è una vivacità dialettica che fa vedere l’attenzione del Consiglio solo per una parte del problema dell’agricoltura sarda e tuttavia, a questa vivacità, si contrappone il grande silenzio sul tentato scippo del marco pecorino romano dop perché è in atto una vera campagna di aggressione sia sul mercato con prodotti succedanei che sul piano giuridico e commerciale con la richiesta di revoca del marchio alla Ue». «Almeno dal novembre del 2016 – ha ricostruito Congiu – questa campagna, che pure ha coinvolto solo alcuni imprenditori laziali ha visto scendere il campo il Governatore del Lazio Luca Zingaretti e la Coldiretti della Regione, invece qui in Sardegna tutti zitti, invece bisogna intervenire immediatamente in maniera forte e decisa». «Siamo solidali con gli agricoltori e a favore del provvedimento – ha concluso – ma la Regione deve farsi sentire difendendo il suo marchio».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha premesso che «nessuno pensa di risolvere i problemi dell’agricoltura con questa legge che ha bisogno di interventi che peraltro l’assessorato in buona parte sta facendo, però va riconosciuto che si è già voltato pagina con la costituzione organismo inter-professionale che lavora ad una visione unitaria del settore». Nel merito, a giudizio di Cocco, «non si può votare contro questa legge, abbiamo votato ad aprile una legge che stanziava 14 milioni per destinare il formaggio in eccedenza agli indigenti e poi è stato adottato un nuovo schema per i contributi de minimis e la Giunta incrementa le risorse a disposizione con altri 3 milioni;  per questo è un intervento-tampone che però va fatto, senza dimenticare che per l’agricoltura sono in arrivo altri fondi, dal fine-ciclo delle bestie ai danni per le calamità naturali, dai fondi Argea alle cerealicoltura per una cifra complessiva superiore ai 60 milioni, sono cifre importanti di cui si può parlare a testa alta anche alla manifestazione di domani».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «la crisi dell’agricoltura è l’emblema del fallimento delle politiche regionali di questa legislatura, dal flop dei bandi del Psr alle risorse che non si riuscirà a spendere». «Il problema del prezzo del latte non nasce oggi – ha ricordato – però è davvero strano che la Sardegna, Regione leader del mercato, sia sempre la più esposta ai processi di instabilità, cosa che non accade negli altri Paesi del Mediterraneo e che costituisce una grande anomalia rispetto ad un contesto internazionale favorevole per il prodotto-latte ed aumenterà la domanda». «Di fronte a questa crisi – ha continuato il vice capogruppo di Forza Italia – servono soluzioni strutturali e non i soliti pannicelli caldi che ci propone il governo regionale, non si vedono segnali di una inversione di tendenza e forse domani qualcuno dirà che si è fatto qualcosa ma è evidente che siamo di fronte ad una assoluta mancanza di strategia, per cui non possiamo che essere contrari».

A nome della Giunta l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, dopo aver ringraziato il Consiglio per la velocità con cui ha consentito l’esame della legge, ha detto che «certamente il mondo agro pastorale sardo è in difficoltà come sistema e i 14 milioni servono per aiutare i pastori come avevamo sostenuto in sede di organismo inter-professionale che, autonomamente, ha poi deciso in modo diverso ma all’unanimità». Tuttavia, a suo giudizio, «è sbagliato considerare il provvedimento come di sola emergenza perché c’è anche una componente strutturale, rappresentata dall’obbligo di comunicare le produzioni aprendo la strada alla buona programmazione ed alla diversificazione evitando gli eccessi di offerta». «Per quanto riguarda le calamità naturali – ha precisato Caria – siamo stati i primi ad ottenere dallo Stato la procedura di emergenza che ci ha dato la possibilità sia di attingere dal fondo nazionale che di accedere a percorsi collaterali come sospensione dei muti agrari e dei contributi previdenziali». «Sempre nel campo degli interventi strutturali – ha aggiunto l’assessore – la Giunta ne sta portando avanti molti, dal ciclo dell’acqua alla banda ultra larga e quest’anno avremo complessivamente 24 milioni in più, sul sistema dei pagamenti siamo fra le prime Regioni d’Italia avendo erogato 215 milioni nel 2016 ed 81 nel 2017, altri fondi del Psr arriveranno fra breve nelle casse delle aziende ed oggi approveremo in Giunta due delibere in materia di cereali e grano duro». «C’è quindi una risposta significativa della Regione anche se parziale – ha concluso Caria – e siamo fortemente impegnati sia nella difesa dei nostri marchi a tutela dei produttori sardi, che alla revisione del Psr per trasformarlo da strumento di sostegno ad occasione di sviluppo, anzi sarà questa la vera scommessa del futuro».

Dopo l’intervento dell’assessore sono iniziate le dichiarazioni di voto.

Antonio Gaia (Cps), favorevole, ha parlato di «provvedimenti positivi anche se non bastano; il problema è molto sentito però occorre incidere in modo radicale sulla cultura dell’impresa agricola per impostare un nuovo programma di rilancio».

Piermario Manca (Pds), favorevole, ha condiviso la sostanza delle dichiarazioni dell’assessore auspicando una revisione del Psr. Quanto però ai risultati della gestione, secondo Manca ci sono inefficienze «sui bandi infrastrutturali per 160 milioni che sono ancora bloccati e siamo l’ultima Regione in Italia».

Alessandro Collu (Pd), favorevole, ha riconosciuto che calamità naturali e ritardo nei pagamenti hanno avuto una forte incidenza sulla crisi dell’agricoltura sarda osservando però che «il crollo del prezzo del latte è stato determinato da una bolla di sovra-produzione e questa non è certamente colpa della Regione, del resto anche le leggi prevedono una penale per questi casi ma molto probabilmente è troppo bassa».

Sempre per il Pd Gianmario Tendas ha ricordato che «nel confronto in commissione con le organizzazioni di categoria è stato messo l’accento sulla necessità di una nuova strategia per superare i problemi strutturali dell’agricoltura sarda, i cui protagonisti del sistema sono spesso in lotta fra loro, ora c’è l’organizzazione inter-professionale ma c’è ancora molto da fare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, favorevole, ha valutato positivamente l’operato della Regione a difesa del marchio del pecorino romano, ma ha ipotizzato una strategia molto più profonda e pericolosa che ha portato alla richiesta di revoca del marchio in sede UE nei confronti della quale «bisogna mantenere una attenzione altissima».

Il consigliere Giovanni Satta (Misto) ha ribadito la sua posizione contraria, chiarendo che «non stiamo processando la Giunta ma cercando soluzioni per l’agricoltura sarda, confermo che ad aprile il provvedimento aveva un senso, oggi non più perché è solo una elemosina, uno spreco di soldi pubblici».

Il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto, partendo dall’«importanza» del dibattito, si è detto d’accordo con Congiu sulla difesa forte del marchio e la valorizzazione degli altri marchi di qualità ed ha difeso i risultati dell’azione della Regione in materia di pagamenti «nei quali non siamo al meglio ma sicuramente siamo più efficienti rispetto a settori artigianato e commercio». «Definire l’utilizzo dei 14 milioni uno spreco – ha concluso – è molto sbagliato anche perché è stata una richiesta del mondo agricolo; ora andiamo avanti su basi nuove muovendoci a 360 gradi».

Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp), favorevole, ha ricordato che «il provvedimento di aprile fu una scelta precisa di larghi settori del Consiglio e di tutto il mondo agricolo, così come tutti parlammo di traguardo storico per la nascita dell’organismo inter-professionale dal quale oggi sembra vogliamo prendere le distanze; quanto ai soldi, quelli non spesi oggi non sarebbero spesi nemmeno domani».

Al termine dell’intervento di Cocco il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge ed iniziato la discussione sull’art. 1.

Hanno preso la parola i consiglieri Giovanni Satta e Gaetano Ledda (Misto) ed il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni che hanno ribadito la loro posizione contraria, mentre per il Pd Antonio Solinas e Franco Sabatini hanno confermato il voto favorevole.

L’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, intervenuto per alcune precisazioni, ha affermato che «i bandi infrastrutturali sono stati rallentati per una serie di problemi ai modelli applicativi ma il lavoro sta andando avanti, mentre piuttosto è emerso che nell’80% dei casi le pratiche non erano complete e comunque la settimana scorsa è stato pubblicato il primo elenco delle domande, evitando il rischio di restituire risorse». «I numeri – ha ribadito Caria – dicono che per quanto riguarda i pagamenti siamo fra i primi in Italia; quanto poi alla proposta di distribuire mangimi sarebbero serviti 40 milioni restando comunque obbligati a rispettare un tetto di 5.000 euro, per cui in questa fase quello che abbiamo fatto è l’unico provvedimento possibile, oltre che condiviso, senza dimenticare che stiamo mettendo a punto strumenti (anche finanziari) a sostegno del sistema per abbattere i costi del credito e che la Giunta sta producendo uno sforzo molto significativo per l’agricoltura, lo diremo domani ai pastori nell’incontro con i capigruppo parlando delle loro richieste che, in realtà, sono state recepite all’80%».

Al termine dell’intervento dell’assessore, il Consiglio ha approvato l’art.1 integrato da un emendamento della Giunta che aumenta di 3 milioni di euro la disponibilità finanziaria della legge. Subito dopo sono stati approvati gli altri articoli e la legge nel suo complesso, con 30 voti favorevoli e 12 contrari.

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La Giunta regionale ha stanziato 1,06 milioni di euro per la partecipazione al Vinitaly 2018. L’intervento si inserisce nel programma di aiuto sotto forma di servizi agevolati alle piccole e medie imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli ed agroalimentari promosso dalla Regione Sardegna per la partecipazione istituzionale alle fiere di settore. La manifestazione si terrà a Verona dal 15 al 18 aprile 2018, con 73 piccole e medie imprese sarde del comparto vitivinicolo inserite nella Collettiva regionale.
«Essere presenti alla 52esima edizione del Vinitaly, oltre che un’opportunità per le singole aziende, rappresenta un importante occasione di promozione dell’intero comparto e delle sue numerose varietà produttive legate ai territori – ha detto l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria -. La Sardegna ha fatto passi da gigante nella valorizzazione dei vitigni autoctoni e nel raggiungimento di qualità elevatissime. La tradizione, unita a un nuovo modo di fare impresa dei nostri viticoltori, è maturata notevolmente negli ultimi decenni, anche grazie al confronto con le aziende d’oltremare; stiamo raccontando al mondo intero una terra di qualità ambientale da dove nascono produzioni agroalimentari di ineguagliabile eccellenza. Come Regione – ha concluso Pierluigi Caria – continueremo a sostenere le nostre imprese in questo processo di conquista di nuovi mercati e di consumatori esigenti, che sempre di più sono disposti a spendere per cibi e vini di alta qualità.»

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Interventi immediati sull’emergenza e azioni di più ampio respiro per il medio periodo. È il bilancio dell’incontro che, in un clima di confronto collaborativo ma puntuale e preciso sui punti affrontati, ha animato i lavori convocati oggi nel palazzo di viale Trento a Cagliari dalla Presidenza della Regione con le associazioni di categoria agricola ed il mondo della cooperazione. Al tavolo il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, della Programmazione e bilancio, Raffaele Paci, e i presidenti della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini, e delle Attività produttive, Luigi Lotto.
«Il dibattito tra noi è essenziale per affrontare i problemi dell’agricoltura nel modo più mirato ed efficace. Ma siccome parliamo di un comparto essenziale per l’intera economia della nostra regione, allora apriamo questo dibattito a tutta la Sardegna – ha detto il presidente Pigliaru –. Facciamo il punto sullo stato delle cose, sulle risorse presenti, su come vengono spese, su quali filiere si interviene e con che finalità. E condividiamo con l’intera Isola un’idea di sviluppo che sposti l’attenzione dal solo sostegno, dalle sole urgenze, a una visione finalmente improntata sulla crescita, con al centro la conoscenza, l’agricoltura di precisione, gli investimenti sulla tecnologia. La Regione continua a fare la propria parte nel gestire le emergenze climatiche e finanziarie, è chiaro – ha proseguito il presidente della Regione citando le cifre, con particolare riferimento alle risorse arrivate con il Patto per la Sardegna -. Ma per superare davvero queste criticità legate al crollo dei prezzi per i produttori primari, che ciclicamente piombano sui diversi settori del comparto agricolo – ha concluso Francesco Pigliaru -, servono gli interventi strutturali per il medio periodo e su questi vogliamo puntare.» 
I 12 milioni di euro stanziati direttamente ai pastori saranno integrati da altri 3milioni recuperati da fondi interni dell’Assessorato dell’Agricoltura. Il sostegno a capo di bestiame sarà quindi di circa 5 euro. L’integrazione sarà discussa il prossimo martedì in Commissione bilancio e poi passerà subito al voto del Consiglio regionale. Ci sono inoltre altri 2 milioni destinati a un bando per l’acquisto di pecorini Dop da destinare agli indigenti. Sempre per gli indigenti ci sono 4,1milioni di risorse nazionali. Il governo ha poi stanziato 3,5milioni per l’accompagno delle pecore a fine carriera, con una dotazione di circa 30euro a capo. L’intervento si inserisce nel programma sulla zootecnia che punta al miglioramento e alla valorizzazione produttiva delle greggi.
Sempre da un’azione di recupero di fondi portata avanti dalle strutture dell’Assessorato dell’Agricoltura, per chi aderisce a progetti di filiera nel comparto cerealicolo sono state destinate nuove risorse: 1,4milioni andranno alla coltivazione del grano duro, mentre 500mila euro sono dedicati a valorizzare i cereali minori e i grani antichi.
Nell’ottica di garantire nuove liquidità alle aziende sarde, fortemente condizionate dal fenomeno della siccità e dalla diminuzione dei prodotti di vendita (latte, cereali e ortofrutta), è notizia di due giorni fa l’arrivo di quasi 50milioni di pagamenti agricoli dovuti al mondo delle campagne isolano. Si tratta di circa 30milioni di euro per 10282 domande presentate sulla Misura 14 Benessere degli animali per l’annualità 2016. Sempre sulla stessa annualità, altri 19,5milioni sono destinati a 18762 pratiche della Misura 13 sull’Indennità compensativa a favore delle aziende ubicate in zone svantaggiate o montane. Le associazioni agricole e del mondo della cooperazione hanno chiesto alla Regione di sollecitare il pagatore nazionale Agea a garantire tempi certi per i pagamenti, così da poter permettere alle aziende di programmare attività e investimenti. Sul tema, proprio due giorni fa Pierluigi Caria e una delegazione delle associazioni di categoria hanno incontrato a Roma, per la prima volta, tutti i vertici di Agea.
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha inoltre inviato formale richiesta alla Commissione europea per integrare di 700milioni di euro le anticipazioni dei pagamenti PAC e PSR da erogare entro il prossimo mese di ottobre: i primi saliranno fino al 70% del totale dovuto, mentre i secondi arriveranno fino all’85%.
«Sulla PAC – ha ricordato Pierluigi Caria – le imprese agricole sarde ricevono ogni autunno circa 87,5milioni di euro che quest’anno saliranno fino a 122,5milioni, circa 35milioni in più rispetto allo scorso anno.»
Il riconoscimento da parte del Governo delle tre calamità naturali che in questi ultimi mesi hanno colpito la Sardegna (nevicate, gelate e siccità) permetterà di poter accedere agli strumenti di ristoro finanziario previsti dal Fondo di solidarietà nazionale e a quelli riguardanti la sospensione dei pagamenti dei mutui bancari agrari, di quelli previdenziali e assistenziali. La legge, inserita nel maxiemendamento al decreto legge Mezzogiorno votato al Senato, sarà definitivamente licenziata dalla Camera dei deputati entro la prima settimana di agosto.
Attraverso la legge 28/85, seguita dalle strutture dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, sono stati attivati i rimborsi ai Comuni con 3,5mln di euro per gli interventi di urgenza e soccorso attuati nei giorni di alluvione, nevicate e siccità. La procedura a sportello ristora gli interventi di soccorso per persone e anche animali.
Negli ultimi mesi sono stati stanziati per il piano acque in Sardegna circa 200milioni di euro: interventi su Abbanoa, piano di manutenzione straordinaria con l’aumento della portata per le dighe, efficientamento delle reti irrigue attraverso i Consorzi di Bonifica e pagamento a Enas dei costi energetici sostenuti dai Consorzi stessi. Sul tema delle risorse idriche si aprirà un tavolo specifico allargato a tutti gli attori del comparto.
I lavori di oggi si sono concentrati inoltre sugli impegni da mettere in campo nel medio periodo.
«A ottobre si terranno gli Stati generali sull’agricoltura in Sardegna, dove si farà un bilancio delle risorse spese per il mondo delle campagne e su dove spostare fondi migliorando i risultati. Un summit dall’alto valore simbolico e programmatico – ha osservato Pierluigi Caria – che permetterà a tutti i portatori di interesse di ragionare su un’agricoltura nuova, moderna e soprattutto produttiva. Una rivoluzione che punterà, per quanto permesso dalle normative dell’Ue, di rimodulare risorse importanti del Programma di sviluppo rurale puntando non solo sulle integrazioni al reddito e il sostegno, ma sugli investimenti per le aziende.»
«Per venire incontro alle criticità dell’agricoltura isolana abbiamo messo in campo tutte le energie e le risorse possibili in Sardegna e a Roma. Coscienti dello stato di crisi di un comparto così importante per la nostra economia abbiamo quindi ragionato anche su impegni che guardino al futuro e che permettano alla nostra regione di non dover acquistare oltremare l’80% dei prodotti alimentari – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Continueremo a fare controlli periodici su tutti i provvedimenti per recuperare e riprogrammare le risorse non utilizzate. Non lo faremo da soli, ma in collaborazione con tutti gli attori del mondo agricolo sardo.»
«Per il settore agricolo servono risposte strutturali non interventi tampone che dopo pochi mesi fanno riemergere i problemi in modo ancora più grave. Serve uno sforzo da parte di tutti per rendere il settore efficiente e ben funzionante: da parte nostra c’è la massima disponibilità anche con la prossima Finanziaria per individuare interventi specifici a favore del settore agricolo – sottolinea l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Abbiamo destinato quasi 200 milioni a infrastrutture e irriguo e più di 20 milioni con la programmazione territoriale per l’agroindustria. Dobbiamo rafforzare gli interventi sulle reti irrigue ma lo dico chiaramente: se continuiamo a utilizzare l’acqua a pioggia nei campi nessun intervento servirà, l’acqua va usata a goccia e pagata a consumo. Infine, ricordo i tanti interventi di supporto al credito – fondi di garanzia, prestito di campagna, fondo di garanzia fidi e aiuti in conto interessi, il pegno rotativo con i primi accordi già partiti e il pecorino bond – e siamo disponibili a ragionare sulla possibilità di introdurre altri strumenti.»
 

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Siccità

Quasi 50 milioni di euro di pagamenti del “Programma di sviluppo rurale” decretati dalla prossima settimana ed il riconoscimento per la Sardegna dello stato di emergenza per le eccezionali avversità atmosferiche dovute a siccità, gelate e neve. Ma anche assicurazioni sull’accesso al Fondo nazionale di solidarietà e sull’aumento delle anticipazioni previste per il mese di ottobre per i premi PAC e PSR. Questo il frutto della due giorni romana dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che ha incontrato lo staff del gabinetto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), Maurizio Martina, i tecnici del ministero ed i vertici dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura (Agea), guidati dal direttore generale, Gabriele Papa Pagliardini. In serata, ancora in corso, un incontro in Agea dove Caria, con il direttore generale di Argea Sardegna, Gianni Ibba, sta guidando una delegazione composta dalle associazioni di categoria agricola della Sardegna. Al centro dei lavori tutte le criticità legate agli applicativi informatici, al refresh delle terre agricole, alle anomalie su determinati bandi.
«Stiamo facendo tutto il possibile – ha detto l’assessore Pierluigi Caria – per fare in modo che diritti e risorse finanziarie spettanti al mondo agricolo sardo siano garantiti alle nostre imprese, soprattutto in un momento così difficile dovuto alle gravi calamità naturali subite e ancora in atto, ma anche ai prezzi delle materie prime pagati ai minimi storici per pastori e agricoltori.»
La società RTI Almaviva, componente privata che con Agea gestisce la società SIN (Sistema informativo nazionale per lo sviluppo in agricoltura), ha reso noto che fra il primo e il 3 agosto saranno firmati i decreti per il saldo, salvo anomalie riscontrate nelle singole pratiche, di 10.282 domande presentate per la Misura 14 sul Benessere degli animali per l’annualità 2016. L’importo complessivo di tale intervento è di circa 30 milioni di euro. La procedura di saldo automatizzato prenderà in esame sia le domande pagate in anticipo, sia quelle non ancora pagate. Il 23 agosto si procederà invece alle istruttorie di verifica sulle eventuali situazioni in anomalia.
Il 3 agosto si firmeranno invece i decreti per la liquidazione della Misura 13, dedicata all’Indennità compensativa a favore delle aziende ubicate in zone svantaggiate o montane della Sardegna, dell’annualità 2016. Saranno perciò pagate 18.762 pratiche per un importo complessivo di circa 19,5 milioni di euro. Anche in questo caso saranno prese in esame sia le domande pagate in anticipo, sia quelle non pagate. Le istruttorie sulle pratiche in anomalia saranno aperte il 23 agosto. Sarà necessario invece attendere il 24 agosto per la Misura 11, sui pagamenti dell’Agricoltura biologica, e l’inizio dell’autunno per la Misura 10, su Difesa del suolo e Produzione integrata.
Il maxiemendamento al Decreto legge Mezzogiorno, approvato ieri in Senato, prevede di allargare gli interventi per il sostegno alle aziende agricole delle Regioni colpite dal terremoto nel 2016 anche alle Regioni interessate dalle nevicate di gennaio, dalle gelate di aprile e dalla siccità tutt’ora in corso. Ad Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria si aggiungerà quindi anche la Sardegna. Possono accedere ai provvedimenti e ai sostegni finanziari nazionali, dedicati a favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, anche le aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate per la copertura dei rischi. Per quanto riguarda il ristoro dei danni, tali imprese potranno accedere al Fondo di solidarietà nazionale (FSN), godere di strumenti e benefici della legge 102 del 2004 che prevede la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali. L’FSN ha a oggi una disponibilità di 15 milioni di euro che, hanno assicurato dal gabinetto del Ministro, sarà rimpinguata con la prossima legge finanziaria e grazie a un emendamento già approvato giovedì scorso in Commissione bilancio del Senato.
Sempre dall’incontro con il Mipaaf, è emerso che il Governo nazionale è sulla buona strada nelle interlocuzioni con la Commissione europea sulla richiesta di un incremento delle anticipazioni, di circa 700 milioni di euro, per i pagamenti da effettuare entro ottobre. La richiesta è stata inoltrata a Bruxelles, che dovrebbe rispondere nel giro di poche settimane. Il provvedimento ha l’obiettivo di dare una maggiore liquidità finanziaria alle imprese agricole colpite dalla siccità. La richiesta del Mipaaf prevede quindi una anticipazione che arrivi al 70% dei premi PAC e fino all’85% di quelli PSR.
Per il miglioramento e l’efficientamento delle infrastrutture irrigue esiste oggi un bando del PSR Nazionale, in scadenza il 31 agosto, dove sono allocati circa 291 milioni. Su altri 295 milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione si stanno definendo le modalità d’impiego. Ci sono poi 107 milioni che fanno capo a investimenti speciali dell’Unita di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, destinati a 6 infrastrutture strategiche.