19 July, 2024
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«Bene ha fatto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ad agire su tre linee d’azione che potranno dare un contributo importante alla gestione della siccità, causa di pesanti criticità per il nostro comparto agricolo e zootecnico.»

Così l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nel commentare le iniziative messe in campo dal Governo, fra emergenziali e strutturali, per fra fronte alla pesante siccità che ha colpito diverse Regioni italiane.

«La Sardegna – ha aggiunto l’esponente delle Giunta Pigliaru -, insieme alla Toscana, è stata la prima Regione d’Italia a deliberare (il 20 giugno scorso) e a presentare al Ministero lo stato di eccezionale avversità atmosferica per la siccità e fa piacere che fra i provvedimenti elaborati ci siano anche alcune richieste da noi avanzate.»

«Adesso – ha aggiunto l’assessore – ci si augura che insieme a queste azioni, che andranno certamente riviste in base ai danni e alle reali esigenze delle Regioni, vengano garantiti anche gli impegni sui pagamenti da parte di Agea, soprattutto sulle Misure del Benessere animale e dell’Indennità compensativa per le zone svantaggiate tanto attese dalle nostre aziende. Proprio per sollecitare puntualità e rispetto dei tempi – ha concluso Pierluigi Caria – la prossima settimana sarò a Roma per incontri al Ministero e in Agea.»

Dal report elaborato dal Mipaaf si legge che sono tre le direttrici messe in campo per fronteggiare lo stato di siccità: due emergenziali e una per il medio periodo. Si parte dall’attivazione del Fondo nazionale di solidarietà per passare alla proposta di aumento degli anticipi dei fondi europei della Politica agricola comune (PAC) da pagare agli imprenditori italiani. Sul piano dell’infrastrutturazione irrigua per le campagne, il Ministero ha inoltre predisposto una serie di interventi da finanziare con 707milioni di euro per favorire l’efficientamento delle risorse idriche del Paese.

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La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge, proposto dall’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che interviene sulla riprogrammazione di 14 milioni di euro, stanziati nella legge di stabilità 2017, che hanno l’obiettivo di sostenere le imprese del comparto ovino attive nella produzione agricola primaria e di far fronte quindi al deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte nella campagna 2016-2017. 12 milioni andranno direttamente ai pastori e gli altri 2 saranno destinati all’acquisto di formaggi ovini Dop per sostenere interventi sociali e di assistenza verso soggetti indigenti.
La legge regionale 13 aprile 2017, n. 5, art. 5, comma 31, destinava 14 milioni al finanziamento di un programma di distribuzione gratuita di formaggi pecorini DOP prodotti in Sardegna a favore di soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale presenti nel territorio regionale e demandava alla Giunta regionale l’adozione del programma degli interventi e le relative modalità attuative su proposta degli Assessori competenti in materia di Politiche sociali e di Agricoltura e sentita l’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos).
Nel corso dei diversi incontri tenuti con l’Oilos e le Organizzazioni professionali agricole è stata rappresentata la necessità, in maniera sempre più pressante, di riprogrammare le risorse stanziate, destinandole direttamente e in gran parte a sostenere le imprese del comparto ovino attive nella produzione primaria per far fronte al deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte venute a crearsi nella stagione 2016-2017.
Tali accadimenti di carattere finanziario si sommano al susseguirsi di una serie di eventi atmosferici eccezionali e dannosi (piogge intense di dicembre, nevicate e tromba d’aria di gennaio, gelate di aprile e siccità tuttora in corso), che hanno accentuato le criticità produttive delle aziende ovine. Nel corso delle ultime due campagne lattiere le imprese del comparto, infatti, hanno subito il crollo del prezzo per litro di latte di oltre il 40 per cento. Una flessione direttamente legata alla caduta del prezzo del Pecorino romano DOP che rispetto allo stesso periodo del 2015 si è ridotto quasi del 50 per cento.
Tenuto conto dell’aiuto e del quadro normativo dell’Unione europea, vigente in materia di aiuti di Stato, il sostegno diretto a favore delle imprese pastorali sarà attuato in applicazione e rispetto dei regolamenti dell’UE che determinano il funzionamento degli aiuti “de minimis” per il comparto agricolo.

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«I 14 milioni di euro stanziati in Finanziaria per il ritiro delle eccedenze di pecorino romano dal mercato devono conservare la loro destinazione originaria. No a modifiche che segnano un ritorno al passato e si traducono in misure di puro assistenzialismo.»

Lo afferma il consigliere regionale Gaetano Ledda (La Base) che, nella discussione della scorsa manovra finanziaria, si era battuto in Aula per ottenere un congruo stanziamento indirizzato all’aumento del prezzo del latte ovi-caprino attualmente ai minimi storici (50/60 centesimi di euro a litro).

L’esponente della Base contesta apertamente l’esito dell’incontro promosso ieri dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale al quale hanno preso parte l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, le organizzazioni di categoria e i rappresentanti del mondo della cooperazione.

«L’assessore ha annunciato la presentazione di un disegno di legge per cambiare la destinazione dei 14 milioni stanziati in Finanziaria – aggiunge Gaetano Ledda – noi esprimiamo assoluta contrarietà. L’idea di un contributo a capo di circa 4 euro è un insulto a chi ogni giorno fatica negli ovili. Questa misura avrebbe un senso solo per eventuali indennizzi da calamità naturali. Inserirla nel pacchetto di interventi per favorire l’aumento del prezzo del latte – conclude Gaetano Ledda – è l’ennesima dimostrazione di insipienza di questo governo regionale.»

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Sarà modificato l’articolo 3 dell’ultima legge Finanziaria che metteva a disposizione 14 milioni di euro per l’acquisto di eccedenze di pecorino romano da destinare agli indigenti. La gran parte delle risorse (12 milioni di euro) sarà trasferita direttamente ai pastori come misura di sostegno al reddito, 2 milioni rimarranno invece nel fondo per l’acquisto del formaggio a scopi sociali.   

E’ quanto emerso questa mattina dal confronto in commissione “Attività Produttive” tra l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, le associazioni di categoria ed i rappresentanti della cooperazione.

«Abbiamo accolto la proposta dell’Oilos – ha spiegato l’assessore Caria – non è questa una soluzione di carattere strutturale, siamo consapevoli che non risolveremo il problema del calo del prezzo del latte ma in questo momento di emergenza 12 milioni di euro possono dare un piccolo sollievo alle aziende. Ogni pastore riceverà circa 4 euro a capo dietro la presentazione di una certificazione delle produzioni di latte del 2016.»

Una decisione accolta con favore dalle organizzazioni di categoria: «E’ un provvedimento che sollecitavamo da tempo – ha detto il presidente di Confagricoltura Luca Sanna – la pastorizia ha subito un danno di circa 200 milioni di euro dal calo del prezzo del latte. Il sostegno al reddito è vitale». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Coldiretti Battista Cualbu che ha auspicato tempi rapidi per l’erogazione delle risorse, mentre qualche perplessità è stata sollevata dal presidente di Legacoop Claudio Atzori: «Non è un provvedimento che viene incontro alle esigenze dei trasformatori e non incide sul prezzo del latte – ha detto Claudio Atzori – è una risposta al mal di pancia dei produttori. Si cominci a vedere in quali settori le risorse stanziate hanno prodotto benefici, solo così potranno essere messi in campo interventi strutturali». Nettamente contrari i consiglieri di minoranza Gigi Rubiu, Mariano Contu e Marco Tedde che hanno parlato di “elemosina offensiva” per le aziende agropastorali e chiesto di pensare invece a un intervento più corposo a sostegno del mondo delle campagne.

«Questo è solo un piccolo intervento per tamponare l’emergenza – ha replicato Pierluigi Caria – cercheremo di trovare altre risorse nelle pieghe del bilancio da  destinare al comparto agricolo.»

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato l’impegno della Commissione ad esaminare in tempi rapidi il provvedimento, una volta approvato dalla Giunta, per poi sottoporlo all’attenzione dell’Aula.

Successivamente l’assessore Pierluigi Caria ha illustrato alla Commissione l’attività dell’esecutivo sul fronte delle calamità naturali. «Ci sono tre partite aperte – ha spiegato Pierluigi Caria – per i danni delle nevicate la Sardegna è stata inserita nel decreto per il terremoto. 76 comuni sardi potranno presentare domanda per il risarcimento dei danni. Sulle gelate, invece, si è chiesta una deroga al Decreto ministeriale 102. Stiamo verificando l’ammontare dei danni, in seguito procederemo alla richiesta delle risorse. Sulla siccità è stata infine presentata una richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’intera Isola. Il vero problema è che il Fondo Nazionale di solidarietà, al quale farà riferimento anche la Sardegna, ha una esigua dotazione finanziaria. Attualmente sono disponibili solo 15 milioni di euro per tutta l’Italia». A questo proposito, su proposta del consigliere Piero Comandini, la Commissione approverà nei prossimi giorni una risoluzione per chiedere a Giunta e parlamentari un intervento nei confronti del Governo per l’integrazione del Fondo.

Pierluigi Caria ha poi parlato della situazione degli invasi: «I bacini hanno ancora una discreta riserva d’acqua. Le restrizioni per l’uso in agricoltura sono preventive – ha detto l’assessore – l’emergenza riguarda la Nurra e l’Iglesiente. E’ un problema ciclico al quale occorre porre rimedio con interventi strutturali». Pierluigi Caria ha confermato lo stanziamento di 50 milioni di euro per la messa a norma e riqualificazione di tutte le dighe sarde. Altri 30 milioni di euro, del Fondo FSC, saranno invece destinati ai Consorzi di Bonifica.

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La settimana di lavoro delle commissioni consiliari sarà aperta domani, martedì 11 luglio, alle 16.00, dalla V Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), con un fitto calendario di audizioni: i vertici Enas che riferiranno sullo stato delle risorse idriche regionali, i responsabili della Polar Srl sulla situazione dell’azienda e l’assessore del Turismo Barbara Argiolas sulla proposta di legge n. 163 riguardante il sostegno ai programmi annuali di promozione dei Centri commerciali naturali.

Il giorno successivo (mercoledì 12 luglio), ma alle 10.00, la commissione sentirà l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sulle difficoltà del Consorzio di Bonifica del Cixerri, la situazione delle risorse idriche regionali e lo stato di attuazione degli interventi collegati alla dichiarazione dello stato di calamità. A seguire, le associazioni del comparto agricolo sulla crisi del settore.

Nel pomeriggio, alle 16.00, invece, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, riferirà sulla situazione della Portovesme Srl.

Per giovedì 13 luglio, alle 10.00, infine, è stata programmata l’audizione dell’Anbi-Sardegna (l’associazione di categoria che riunisce i Consorzi di bonifica) sullo stato delle risorse idriche regionali.

Mercoledi 12, alle ore 10.00, la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), proseguirà il ciclo di audizioni sul Testo unico della lingua sarda ascoltando, oltre ad alcune associazioni,  il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore della sede Rai della Sardegna Giovanni Maria Dettori, il giornalista Franco Siddi componente del Cda Rai e la responsabile del settore comunicazione della Giunta regionale Michela Melis.

Ancora mercoledì 12 alle 10.00 si riunirà la commissione Bilancio presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno l’esame della proposta di legge 424 (disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali) e del disegno di legge 429 (riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi del Dlgs 118/2011 e successive modificazioni).

Sempre mercoledì, con inizio alle 10.00, la commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Psi) proseguirà la discussione sulla nuova rete ospedaliera.

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L’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria ha incontrato le associazioni di categoria. E’ stato un faccia a faccia ricco di contenuti, dallo spirito propositivo e costruttivo quello che si è tenuto oggi nella sede dell’assessorato dell’Agricoltura tra l’assessore Pierluigi Caria ed i rappresentanti delle quattro associazioni di categoria. Al centro dei lavori lo stato di crisi e di emergenza del mondo agricolo dove decine di migliaia di aziende stanno fronteggiando numerose criticità di carattere finanziario (calo del prezzo del latte ovicaprino o dei cereali) e di danni da maltempo: nevicate, trombe d’aria, gelate e per ultima la siccità. Nelle oltre quattro ore di confronto, anche serrato e approfondito su numerose tematiche, si è deciso di riavviare subito un tavolo verde permanente tra la Regione e le associazioni agricole per affrontare e seguire costantemente tutte le problematiche. «Oggi si è avviato un percorso di confronto molto importante – ha detto l’esponente delle Giunta Pigliaru – ci aspetta un cammino non facile, ma siamo tutti consapevoli che anche partendo da posizioni diverse abbiamo un obiettivo comune: venire incontro alle esigenze di agricoltori e pastori, che più di tutti stanno pagando il prezzo più salato della congiuntura».

Riconosciuto lo stato emergenziale del comparto isolano, il prossimo passo sarà quello della presentazione in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale di una legge attuativa, già predisposta in bozza dall’assessorato dell’Agricoltura, per la spesa immediata di 14 milioni di euro. Tali risorse erano state stanziate a marzo dall’Assemblea di via Roma, sulla Finanziaria 2017, per far fronte al calo del prezzo del latte ovino. «L’Oilos, nato per riorganizzare e governare la filiera – ha ricordato Pierluigi Caria -, in questi ultimi mesi è stato eccezionalmente incaricato dal Consiglio regionale di fare una proposta di spesa sui 14milioni di euro. All’unanimità, il direttivo dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo ha deciso di destinare 12milioni direttamente ai pastori, in base al latte prodotto nel periodo 1 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016. Gli altri 2milioni – ha aggiunto l’assessore – sono stati invece destinati per iniziative di carattere sociale con il finanziamento di un bando nazionale per l’acquisto di pecorini sardi Dop da destinare agli indigenti».

Sempre in commissione Attività produttive del Consiglio regionale, l’assessore Caria e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria andranno a breve a esporre problematiche e possibili interventi da mettere in campo per superarle.

L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricordato i provvedimenti sugli stati di calamità presentati al Governo nazionale per i danni da neve, trombe d’aria, gelo e siccità. Sul tema della siccità, Pierluigi Caria ha ribadito che, «escluse le zone della Nurra e del Cixerri, in tutti gli invasi dell’Isola ci sono risorse sufficienti per affrontare, senza particolari preoccupazioni, i consumi di uso agricolo e domestico per i prossimi mesi». La crisi agricola dovuta alla siccità è invece frutto delle mancate piogge di fine inverno e primavera che hanno compromesso la fase vegetativa per la crescita dei pascoli, delle foraggere e delle colture soprattutto cerealicole.

La programmazione 2014-2020 è partita nel 2016, con il cosiddetto N+2 (2 anni di garanzia che portano i limiti di spesa almeno fino al 2022-2023). La tabella di marcia sulla spesa è quindi in linea con i tempi. Dall’1 gennaio 2016 fino a oggi sono stati spesi oltre 206milioni 897mila euro, su un totale generale di 1miliardo 308milioni. Sulle domande delle Misure 4.1, 4.2 e 6.1 del Programma di sviluppo rurale ci sono ritardi dovuti alla mancata della fornitura degli applicativi da parte di Agea. La Regione ha quindi deciso di istruire le pratiche manualmente, una per una. «Stiamo facendo tutte le dovute pressioni con il Mipaaf e Agea, e continueremo a farle nei prossimi mesi – ha spiegato Pierluigi Caria – per garantire la dovuta continuità ai pagamenti agricoli, soprattutto in questo momento di congiuntura per le nostre aziende».

I rappresentanti del mondo delle campagne hanno descritto i tanti problemi che affliggono agricoltori e pastori: storie simili che accomunano, comparto per comparto, le diverse zone della Sardegna. Forti rimostranze sono state espresse per i ritardi dei pagamenti dei premi e delle falle del sistema informatico dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura. Si è toccato quindi il tema dell’iter dell’istituzione dell’Ente pagatore agricolo regionale e della necessità di garantire continuità e affidabilità ai tempi di erogazione delle risorse.

Tutte le diverse posizioni si sono accomunate su una grande proposta: convocare a breve nella sede di Agea a Roma un incontro allargato alle associazioni di categoria. Assessorato e rappresentanti del mondo delle campagne faranno fronte unico nel chiedere risposte chiare e date certificate per i pagamenti comunitari.

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Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha deliberato ieri di richiedere al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) il riconoscimento del carattere di eccezionalità delle condizioni metereologiche avverse nel periodo 19-20 dicembre 2016 e 14-18 e 21 gennaio 2017, così da poter accedere alle risorse del Fondo nazionale di solidarietà (FNS). In tali finestre temporali, infatti, diverse zone della Sardegna sono state interessate quasi continuativamente da forti piogge, nevicate e trombe d’aria che hanno causato danni e compromesso le attività agricole nei territori di 76 Comuni di tutta l’Isola.

Dalla relazione redatta dall’Agenzia Argea, anche sulla base degli accertamenti in campo effettuati in collaborazione con i tecnici dell’agenzia Laore, è emerso che a causa degli eventi calamitosi sono state danneggiate le infrastrutture, le colture arboree, in particolare le sugherete dove i danni hanno compromesso interi areali, ma anche le produzioni orticole in atto, i fabbricati aziendali e altri manufatti rurali, le strutture serricole, le scorte aziendali, ed è stata inoltre accertata la perdita di numerosi capi di bestiame.

La normativa vigente prevede che siano ristorabili, tramite le risorse del Fondo di solidarietà nazionale, solo quelle colture e quei beni non ammissibili all’assicurazione agricola agevolata. Esiste tuttavia un decreto legge nazionale dello scorso 9 febbraio, disposto ad hoc per l’emergenza terremoto del centro Italia, che consente di estendere i cosiddetti interventi compensativi anche alle aziende agricole della Sardegna che non hanno sottoscritto polizze assicurative, a copertura dei rischi atmosferici, nel periodo che va dal 5 al 25 gennaio 2017.

Per favorire la ripresa economica e produttiva, a favore delle imprese colpite da eventi calamitosi, il Governo può concedere contributi in conto capitale per i danni alle produzioni, alle strutture e alle scorte aziendali, prestiti ad ammodernamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo. Possono inoltre essere concesse proroghe per una sola volta e per non più di 24 mesi sulle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario effettuate dalle imprese agricole. Può essere quindi concesso l’esonero parziale, fino a un massimo del 50%, del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento. Tali aiuti possono essere attivati in forma singola o combinata, tenuto conto della dotazione finanziaria assegnata al Fondo di solidarietà nazionale.

Ben 37 dei 76 Comuni interessati dai danni sono della vecchia provincia di Nuoro: Aritzo, Austis, Belvì, Bitti, Bortigali, Desulo, Dorgali, Fonni, Gadoni, Galtellì, Gavoi, Loculi, Lodè, Lodine, Lula, Mamoiada, Meana Sardo, Nuoro, Oliena, Ollolai, Onanì, Onifai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orosei, Orotelli, Orune, Osidda, Ovodda, Posada, Sarule, Siniscola, Sorgono, Tiana, Tonara e Torpè.
Altri 17 Comuni sono della provincia di Cagliari: Assemini, Capoterra, Decimoputzu, Maracalagonis, Monastir, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sadali, San Sperate, Sestu, Teulada, Ussana, Uta, Villa San Pietro, Villasor, Villaspeciosa. Nella vecchia provincia dell’Ogliastra sono compresi: Arzana, Cardedu, Elini, Gairo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Osini, Seui, Talana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili. E poi Bultei, Nughedu San Nicolò, Nule e Pattada dalla provincia di Sassari. Santadi nel Sulcis, Alà dei Sardi e Buddusò in Gallura, Samassi e Serramanna in Medio Campidano.

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La concessione di circa 150 ettari di specchi acquei del Golfo di Olbia, da parte della Regione Sardegna al Consorzio Molluschicoltori di Olbia (CMO), è stata ufficializzata ieri con la stipula dell’atto notarile lo scorso 23 giugno e con il deposito avvenuto poi il 28 giugno. Per i prossimi 15 anni il CMO, composto da 18 cooperative per un totale di circa 90 addetti, potrà posizionare gli impianti di miticoltura e ostricoltura, programmando investimenti e migliorie sulle attività già in essere che oggi sono maggiormente regolamentate grazie alla concessione avuta dalla Regione dopo un bando di evidenza pubblica e tutte le autorizzazioni necessarie presentate dai soggetti preposti.

«Come assessorato abbiamo accompagnato questo percorso di riordino in un settore fondamentale per l’economia non solo di Olbia ma di tutta la Sardegna. Abbiamo infatti favorito il confronto e l’aggregazione fra gli operatori che hanno superato, con grande determinazione e visione del futuro, una situazione di frammentazione e caos – ha detto l’assessore dell’Agricoltura con delega alla Pesca, Pierluigi Caria, intervenendo alla conferenza stampa organizzata nella sala consiliare della ex provincia a Olbia, a cui ha partecipato il presidente del CMO, Mauro Monaco -. Da oggi c’è una pagina tutta nuova da scrivere per lo sviluppo del comparto che ha tutte le carte in regola per creare nuove economie e nuova occupazione. Le istituzioni hanno fatto e continueranno a fare la propria parte creando le condizioni migliori affinché le imprese possano investire e crescere».

L’assessore dell’Agricoltura ha ricordato quindi il grande lavoro fatto da chi lo ha preceduto e i 25 bandi, con una dotazione finanziaria di 17milioni 308mila euro, dedicati agli investimenti su Pesca e Acquacoltura che lui stesso ha voluto uscissero il può presto possibile.

«Dobbiamo fare in modo che le risorse disponibili siano spese fino all’ultimo centesimo è impensabile che nella scorsa programmazione siano stati utilizzati appena 6milioni dei 15 disponibili. Per la nuova programmazione abbiamo in cassa 36milioni di euro del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) ed è nostro obiettivo utilizzare tutte queste risorse per migliorare il comparto isolano. Le potenzialità – ha concluso Pierluigi Caria – ci sono tutte, le risorse anche, adesso è necessario presentare progetti validi che creino crescita ed economie importanti per tutta la Sardegna». Nell’ultimo anno il mondo della pesca è stato finanziato con ben 22milioni 596mila 275euro.

Mauro Monaco ha fatto il punto sui traguardi d’impresa che il CMO si è dato per i prossimi anni. «Con questa concessione vogliamo puntare a valorizzare al massimo tutte le potenzialità e la tradizione che contraddistingue la storia del comparto olbiese. Nei prossimi cinque anni vogliamo raddoppiare gli addetti, passando da 90 a 200, tra fissi e stagionali. Lo stesso abbiamo in programma di raggiungere sul fatturato e quindi sulle produzioni che oggi sono fra i 30-35mila quintali di cozze, con un fatturato globale di circa 6milioni di euro, mentre fra cinque anni si dovrebbero raggiungere i 60-70mila quintali di cozze e fra i 4 e 6mila quintali di ostriche». Così il presidente del CMO che ha aggiunto: «Vogliamo puntare a nuovi mercati nazionali ed esteri ottimizzando la comunicazione e il marketing nel promuovere al meglio i nostri prodotti di eccellenza. Allo stesso tempo, puntiamo sulla ricerca da portare avanti in collaborazione con le università e i centri specializzati. Il nostro grande obiettivo – ha concluso Monaco – è l’istituzione del Marchio IGP Cozza di Olbia». Il CMO valorizzerà quindi la raccolta da banchi naturali di vongole (arselle), tartufi, cannolicchi e bocconi. Il Consorzio e le coop potranno partecipare, attraverso la predisposizione di progetti, ai numerosi bandi del FEAMP e non solo.

Con i suoi 1.709 chilometri la Sardegna è la regione d’Italia con la maggiore estensione di coste, il 21,6% del totale nazionale, seguita dalla Sicilia con 1.430 chilometri. Terza regione per numero di battelli, 1.292, dopo i 2.946 della marineria siciliana e i 1-572 della Puglia. Secondo i dati Istat 2016, lavorano nel comparto pesca sardo 2.003 persone, mentre sono 123 gli operatori dell’acquacoltura e 342 gli addetti alla trasformazione. I pescatori sardi lavorano anche su circa 9mila ettari di lagune costiere produttive, nella specificità della nostra isola, che includono le eccellenze della pesca dei mitili (cozze, vongole, ostriche), crostacei, cefali, spigole, orate ed anguille.

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Gli operatori delle Associazioni provinciali e interprovinciali degli allevatori (Apa e Aipa) potranno riprendere a lavorare nelle aziende zootecniche grazie a un finanziamento, da 15milioni di euro, che permetterà di superare i tagli decisi in Conferenza Stato-Regioni. Lo ha comunicato il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) che ha così garantito le attività di controllo funzionale del bestiame nei diversi territori del Paese, e quindi anche della Sardegna. Le risorse stanziate vengono per 10milioni di euro dal ministero dell’Economia, mentre i restanti 5milioni sono coperti dal Mipaaf.

«Si tratta di una notizia molto positiva che rassicura i tanti operatori che ogni giorno garantiscono l’assistenza necessaria alle nostre decine di migliaia di aziende zootecniche – ha commentato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. La Sardegna è fra le prime Regioni d’Italia per copertura del territorio nell’assistenza tecnica dei nostri allevatori. Si tratta di un quadro che ci permette di garantire qualità delle produzioni e soprattutto il benessere degli animali dove siamo stati e continuiamo a essere leader a livello nazionale.»

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Il presidente dell’AssoGal Sardegna, Luciano Cristoforo Piras, ha chiesto un incontro urgente per la risoluzione delle criticità nell’avvio delle attività dei Gal della Sardegna, nell’ambito del Psr Sardegna 2014/2020, all’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale Pierluigi Caria, all’Autorità di Gestione del Psr Sardegna 2014/2020 Sebastiano Piredda, al direttore del Servizio sviluppo dei territori e delle comunità rurali Maria Giuseppina Cireddu e, per conoscenza, al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, all’assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio Raffaele Paci, al presidente della V commissione del Consiglio regionale Luigi Lotto, al direttore della cabina di regia della Programmazione unitaria Gianluca Cadeddu e, infine, ai 15 presidenti dei 15 Gal della Regione Sardegna.

«Lo scorso 22 giugno 2017 in Oristano si è tenuto a Oristano un incontro dell’AssoGal Sardegna, partecipato da 11 Gal della Sardegna alla presenza di 46 rappresentanti – scrive Luciano Cristoforo Piras -, nella quale si è ribadita la gravissima situazione in cui versano i Gal sardi. In particolare, sono state ribadite le criticità e anche le possibili soluzioni, già esposte nel documento del 22 marzo 2017 e ribadite anche nell’incontro con l’assessore del 6 giugno 2017, che possono essere così riassunte:

1) Problematiche relative all’insufficiente dotazione finanziaria del Psr per garantire lo sviluppo territoriale di tutte le aree rurali. In particolare, come già più volte ribadito, si chiede di apportare alla misura 19 nelle sotto-misure 19.1, 19.2. , 19.3 e 19.4, le seguenti modifiche finanziarie:

Sotto-Misura 19.1:

a) aumento della dotazione finanziaria di € 900.000,00;

Sotto-misura 19.2: aumento della dotazione finanziaria di € 12.800.000,00;

Sotto-misura 19.3 aumento della dotazione finanziaria di € 3.000.000,00;

Sotto-misura: 19.4 aumento della dotazione finanziaria € 7.500.000,00;

In particolare precisiamo che:

L’innalzamento della dotazione finanziaria relativo alla sotto-misura 19.2 è necessario per le seguenti motivazioni:

a) E’ una pre-condizione necessaria per rispettare sia l’Accordo di partenariato, il quale prevede una dotazione minima di spesa pubblica per singolo Piano di Azione pari ad € 3 milioni, sia il rispetto del parametro medio previsto del bando sopra citato per i 15 Gal così come previsti dal Psr;

b) Il numero dei Gal e dei partenariati che hanno presentato la propria strategia di sviluppo territoriale alla scadenza del bando di selezione dei GAL e delle strategie di sviluppo territoriale è superiore al numero massimo di Gal (15) previsti dal Psr della Regione Sardegna e dal bando di selezione, pertanto, al fine di poter dare un’opportunità di sviluppo a tutte le aree marginali e in stato di malessere proponiamo, come previsto dal Reg. UE 1303/2013 art. 33 comma 4, terminato il primo ciclo di selezione delle strategie di sviluppo locale entro due anni dalla data di approvazione dell’Accordo di partenariato e ossia entro e non oltre il 28/10/2016, di innalzare la dotazione finanziaria della Sotto-Misura 19.2 e avviare una nuova fase di selezione per i partenariati rimasti esclusi nella prima fase di selezione.

c) L’innalzamento della dotazione finanziaria relativo alla Sotto-misura 19.3 è necessario al fine di garantire a tutti i Gal l’opportunità di realizzare progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale;

d) L’innalzamento della dotazione finanziaria relativo alla Sotto-misura 19.4 è necessario in quanto tiene conto di una differente performance di spesa, un rapporto pari al 22% delle risorse stanziate sulle misure 19.2 e 19.3 (invece del 15% precedentemente fissato) in modo da garantire che i GAL possano creare delle strutture tecniche impiegando un numero di risorse in grado di presidiare tutte le funzioni previste dal Reg Ue 1303/2013 e Reg Ue 1305/2014.

2) Problematiche relative alla rendicontazione delle spese di gestione dei Gal, delle azioni di sistema e dei progetti di Cooperazione interterritoriale e transnazionale. Si fa presente che la maggiore criticità riscontrata nella precedente programmazione 2007/2013 è stata la rendicontazione delle domande di pagamento da parte dei Servizi territoriali dell’Agenzia regionale Argea, i quali non hanno garantito un’uniformità dell’attività istruttoria con un conseguente aggravio dei procedimenti amministrativi. Si chiede, pertanto, la costituzione da parte di Argea Sardegna di un gruppo regionale dedicato all’istruttoria delle domande di pagamento dei Gal che garantisca uniformità di giudizio;

3) Agibilità politica e tecnico-amministrativa degli organi dei Gal annullata di fatto dai limiti imposti dal manuale delle procedure attuative e parametri per la determinazione dei costi di riferimento approvato dal Direttore del servizio sviluppo dei territori e delle comunità rurali, dott.ssa Maria Giuseppina Cireddu, con determina n. 10640/263 del 24/05/2017. Si chiede, infatti di permettere ai Gal della Sardegna di poter svolgere la propria mission istituzionale di animazione territoriale così come stabilita dai Regolamenti Ue e dalle linee guida ministeriali, con un congruo riconoscimento delle spese.

4) Eccessiva burocratizzazione delle procedure attuative, chiediamo di snellire i procedimenti amministrativi al fine di consentire la programmazione e la spendita delle risorse in modo efficiente ed efficace nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e nazionale, in particolare dal Codice dei Contratti pubblici (D.lgs 50/2016 e D.lgs 56/2017) e secondo i principi enunciati dalla Corte dei Conti europea nella relazione speciale n. 22 del 2014;

5) Difficoltà dovute all’anticipazione delle risorse da parte dei Gal per l’attuazione delle azioni di sistema e dei progetti di cooperazione transnazionale ed interterritoriale; Si chiede, pertanto, la creazione di un fondo di rotazione ad hoc al fine di garantire un processo di spesa efficiente.»

«Al fine di poter discutere insieme di tutte le criticità sollevate e trovare delle soluzioni condivise per poter, finalmente, avviare la spendita delle risorse – conclude Luciano Cristoforo Piras -, chiediamo un incontro urgentissimo con i presidenti di tutti i Gal della Sardegna.»