22 November, 2024
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La Regione Sardegna ha pubblicato 15 bandi, con 14 milioni e 182mila euro di dotazione finanziaria, per pesca e acquacoltura. Si tratta di risorse del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), cofinanziato al 50% dall’Unione europea, al 35% dallo Stato e al 15% dalla Regione. La prima fase di presentazione delle domande, partita ieri, si chiuderà il prossimo 10 maggio. Una breve interruzione e gli sportelli saranno riaperti dal 10 luglio all’8 settembre, mentre l’ultima finestra sarà operativa tra il 6 novembre e il 29 dicembre 2017.
«La Sardegna è una delle prime Regioni d’Italia ad aprire tutti questi bandi in una sola volta. E a breve saranno integrati da altri 11 in preparazione da parte degli uffici». Così l’assessore dell’Agricoltura, competente per il comparto Pesca, Pierluigi Caria, che ha aggiunto: «Fra gli interventi messi in campo abbiamo puntato con particolare attenzione su: innovazione, diversificazione, formazione, trasformazione e commercializzazione. Proprio sulla formazione e quindi sulla creazione di nuovi posti di lavoro abbiamo pubblicato una Misura (la 1.29) assai innovativa, dove è prevista per la prima volta la copertura retributiva fino a due anni dei tirocinanti a bordo. Una spesa di 1milione e 100mila euro di cui si farà carico il Feamp.» 
Con quasi 5 milioni (4,985milioni di euro) la Misura 5.69, dedicata alla trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, è l’intervento maggiormente finanziato fra i 15 messi a bando. Nell’ordine ci sono a seguire la 2.48 sugli investimenti produttivi destinati all’acquacoltura (2,056 milioni) e la 1.29 sulla promozione del capitale umano, la creazione di posti di lavoro e del dialogo sociale. E poi 900mila euro sull’innovazione e 758mila euro per la Misura 5.68 a favore della commercializzazione. Una novità importante riguarda la Misura 2.56 sulla salute e benessere degli animali dove sono previsti i risarcimenti per la moria dei molluschi: oltre 249mila euro stanziati per i molluschicoltori. Sull’azione si sta già lavorando per incrementare la dotazione finanziaria.

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Si è svolto ieri, a Roma, l’incontro tra il ministro delle Politiche agricole alimentari forestali, Maurizio Martina, e l’Assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. Durante la riunione sono state affrontate le principali questioni legate alle attività agricole e zootecniche sarde ed è stato condiviso un percorso di lavoro che punta alla tutela del reddito delle imprese della Regione, nel rispetto delle rispettive competenze.
E’ stato stabilito lo sblocco di 26 milioni di euro di pagamenti dei fondi di sviluppo rurale da parte di Agea entro il mese di marzo, di cui 20 milioni per la misura 14 (Benessere animale) e 6 milioni per la misura 13 (Indennità compensativa per zone svantaggiate). Confermato l’impegno dei fondi per aiuto diretto agli allevatori all’interno del pacchetto di interventi a favore della zootecnia, con una dotazione di 6 milioni di euro di cui oltre il 50% destinato alla Sardegna. Su questo punto il Ministero ha dato disponibilità alla verifica dell’attuazione operativa per rendere ancora più efficace la misura. Sul fronte del bando di acquisto di formaggi DOP a favore degli indigenti si è mantenuto l’impegno che ha visto 4,1 milioni di euro destinati al Pecorino romano Dop, che così risulta il formaggio a cui è destinata in assoluto la quota maggiore del bando. Da parte della Regione è stata manifestata la disponibilità a incrementare le risorse destinate a questa finalità e si avvierà nei prossimi giorni una verifica tecnica.
L’assessore Caria ha aggiornato il Ministro sulla costituzione dell’Organismo interprofessionale del latte ovino sardo (Oilos), che verrà esaminata dal Ministero non appena si concluderà l’iter di presentazione. Caria ha poi presentato una lettera, redatta dalla collega dell’Ambiente Donatella Spano, sui danni che hanno colpito i boschi di sughera in seguito alle nevicate dello scorso mese di gennaio. Sul punto verranno approfonditi i possibili interventi.
«L’incontro con il ministro Maurizio Martina – ha osservato Pierluigi Caria – è stato particolarmente utile poiché abbiamo avviato un nuovo percorso di collaborazione e illustrato le numerose criticità che sta affrontando in questi mesi l’agricoltura sarda. Abbiamo quindi ragionato sulle prime risposte da mettere subito in campo e fatto il punto su quelle già avviate nei mesi scorsi.»

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La Giunta regionale ha approvato le direttive sulla pesca del corallo rosso per l’anno in corso: la tassa annuale per il rilascio dell’autorizzazione per il 2017 è stata fissata a 1.500 euro. La Giunta ha dato mandato all’assessore Pierluigi Caria per la definizione dettagliata della regolamentazione della pesca del corallo e delle ulteriori disposizioni concernenti le modalità di raccolta. L’assessorato dovrà inoltre fornire disposizioni in merito al giornale di pesca del corallo, con le annotazioni del prodotto prelevato, e le linee guida per il rispetto della tracciabilità delle partite di corallo rosso prelevate nelle acque territoriali prospicienti il territorio della Sardegna.

Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, nelle more dell’approvazione della rete ospedaliera, è stato approvato il modello organizzativo delle attività di cardiologia interventistica tra l’AOU di Cagliari e l’ATS – il presidio ospedaliero di Lanusei, il piano di rientro dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, la parziale modifica dell’accordo integrativo con i medici di medicina generale. La Giunta ha, inoltre, accolto la proposta di mobilità del personale autista soccorritore della Croce Rossa Italiana, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

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Il consigliere regionale del Partito dei Sardi Piermario Manca ha presentato un’interrogazione sulla mancata riduzione dell’accisa sui carburanti per le aziende silvicole sarde.

«La situazione è emblematica dei paradossi creati dall’immobilismo burocratico del sistema regionale sardo – spiega Piermario Manca -. Da un lato piangiamo per la perdita di posti di lavoro e per la mancanza di risorse per salvaguardare i nostri boschi, dall’altra non riusciamo neanche a dare alle aziende le agevolazioni previste e applicate nel resto d’Italia.»

Le imprese sarde che operano nel settore forestale sono discriminate rispetto alle altre ditte italiane. Lo svantaggio riguarda le riduzioni e le esenzioni dell’accisa sui carburanti, agevolazioni previste da un decreto ministeriale del 2015, ma da cui le aziende dell’Isola sono escluse. A privare le imprese silvicole sarde di questa agevolazione riconosciuta dallo Stato italiano, è un autentico labirinto burocratico. L’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura si giustifica sostenendo di essere impossibilitata a determinare gli importi per mancanza d’implementazione informatica delle aziende silvocolturali; il risultato è che in Sardegna, a differenza del resto d’Italia, non viene applicata alcuna tabella per determinare i consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati per i lavori nella silvicoltura (come invece stabilito dal decreto ministeriale del 30 dicembre 2015), e allo stesso tempo non ci si è attivati per applicare soluzioni alternative, tra l’altro previste dall’art. 1 comma 3 del D.M. Del 30 dicembre 2015. Una paralisi amministrativa che mette a rischio il lavoro della aziende silvicole sarde e dei loro dipendenti, e di riflesso espone ancor più la Sardegna al pericolo incendi.

Le imprese e le cooperative del settore forestale in Sardegna sono circa una quindicina, e operano in terreni sia pubblici sia privati su una superficie che interessa circa 7mila ettari, dando occupazione a circa 350 lavoratori. Numeri messi a rischio dalla mancata applicazione nell’Isola del decreto ministeriale del 30 gennaio 2015, che determina un aggravio dei costi di gestione delle aziende.

Per queste ragioni, il consigliere del PdS, Piermario Manca, con l’interrogazione presentata in Consiglio regionale, si rivolge al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale, Pierluigi Caria, con quattro richieste:

1) sapere se sono a conoscenza della discriminazione subita dalle aziende silvicole isolane che a tutt’oggi non godono della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste dall’art.1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015;

2) valutare la possibilità di rivisitare, così come previsto dall’art. 1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015, la tabella 31 dell’allegato 1 prevedendo anche lavori non previsti nell’allegato;

3) verificare così come previsto all’art. 1 comma 6 la possibilità, per esigenze legate all’implementazione e alla gestione dei propri sistemi informatici di modificare lo schema delle tabelle di cui all’allegato 1;

4) verificare l’eventuale negligenza degli uffici preposti alla determinazione della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste nel settore silvicolo.