22 November, 2024
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«L’impegno preso con le associazioni di categoria di stanziare in legge Finanziaria 20 milioni di euro, per superare le criticità seguite alla stagione siccitosa, lo abbiamo mantenuto. Ora dobbiamo decidere tutti insieme il modo più utile e proficuo per spendere queste risorse, dando così risposte alla zootecnia, escluso in questo caso l’ovicaprino, e il resto dei comparti agricoli che meritano rispetto e attenzione.»

Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, intervenendo a Cagliari durante i lavori assembleari organizzati dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA). Un lungo faccia a faccia con una sala rappresentata da agricoltori e allevatori che hanno rivolto all’assessore numerose domande. Si è parlato di refresh (il decreto è stato firmato ieri dall’assessore) e lingua blu, di acqua e Consorzi di bonifica, passando per i pagamenti agricoli, il prezzo del latte e la rimodulazione dei fondi PSR.

«Dal primo giorno del mio mandato – ha spiegato Pierluigi Caria – ho aperto le porte dell’Assessorato alle associazioni di categoria, ai gruppi di cittadini e ai singoli agricoltori. Compatibilmente con gli impegni istituzionali ho partecipato a tutti gli incontri o le iniziative a cui sono stato invitato, dove ho raccolto suggerimenti, idee e critiche costruttive su come migliorare le azioni della politica. Ho girato la Sardegna in lungo e in largo, non solo per iniziative di promozione dei nostri prodotti o per fiere agro-zootecniche, ma anche e soprattutto per incontrare gli operatori sul campo: dalle aziende alle cooperative, piuttosto che sindaci e amministratori del territorio. In Assessorato – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – non c’è un uomo solo al comando, ma un rappresentante dei cittadini che condivide le scelte con i diversi portatori di interesse. Ora dobbiamo spendere i 20milioni di risorse regionali e ragionare su come utilizzare i 25milioni stanziati dal governo per le annualità 2017 e 2018. Io non deciderò da solo, ma lo farò con voi.»

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Domani, martedì 30 gennaio, alle 10,00, si riunirà la Commissione “Bilancio” per l’esame del P/182 “Programmazione Unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”. Programma di intervento: 3 – Competitività delle imprese. Direttive di attuazione “Competitività per le MPMI. Tipologia intervento T3” e per i pareri finanziari ai disegni di legge n. 440 “Istituzione dell’anagrafe regionale studenti e n. 475 “Continuità territoriale marittima tra la Sardegna e la Corsica”.

Mercoledì 31 gennaio si riuniranno invece le altre Commissioni. Per le 10,00 sono convocate la Quarta e la Sesta. Nel parlamentino del “Governo del territorio” è prevista l’audizione dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu sul disegno di legge n. 475 “Continuità marittima tra la Sardegna e la Corsica”. In programma anche l’elezione del nuovo vicepresidente.

Diversi i provvedimenti all’esame della Commissione “Sanità e politiche sociali”: il Testo Unico sulla dislessia, e le proposte di legge n. 164 “Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”, n. 280 e n. 56 sul gioco d’azzardo, n. 453 sulla disabilità uditiva e n. 116 e 317 sullo sport.

Perle 10.30 è convocata la Seconda Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”. All’ordine del giorno l’elezione di un segretario e l’esame di tre provvedimenti: l’approvazione preliminare del programma n. 178 “Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019”; il disegno di legge n. 440 “Istituzione dell’anagrafe regionale studenti” ed il documento n. 19 “Programma di attività del Corecom per l’anno 2018″.

Alle 17,00, infine, si riunirà la Quinta Commissione “Attività Produttive” per l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sullo stato delle lotta alla blue tongue e sulle procedure di aiuti alle aziende agricole danneggiate.

Giovedì 1 febbraio è invece prevista la seduta statutaria del Consiglio regionale. Due i punti all’ordine del giorno: il documento n. 23/XV/A. “Bilancio consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio 2016” e il disegno di legge N. 475/A “Disposizioni in materia di continuità territoriale marittima tra la Sardegna e la Corsica”.

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L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna si è riunita sabato a Cagliari alla presenza del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. Tutte le componenti dell’UdP, compresa la rappresentanza del ministero della Salute, hanno fatto il punto sul piano di eradicazione e sullo stato della malattia nei diversi territori dell’Isola.

Il presidente Pigliaru ha ricordato, ringraziando le donne e gli uomini impegnati ogni giorno sul campo, l’enorme sforzo che sta facendo la Regione per vincere questa battaglia di civiltà che ha un enorme valore economico e simbolico. Un impegno annunciato già dai primi giorni della legislatura e che, nonostante alcuni momenti difficili, sta iniziando a dare dei risultati anche sul piano culturale, dove la mentalità sta pian piano cambiando facendo intravedere la possibilità di un futuro di nuovo sviluppo economico, soprattutto per le aree interne della Sardegna. Francesco Pigliaru ha spiegato inoltre che la Regione si sta impegnando a tutto campo coinvolgendo i soggetti, compreso il governo nazionale, che a vario titolo possono garantire un sostegno per l’eradicazione della malattia. Uno degli ultimi passaggi c’è stato proprio la settimana scorsa a Nuoro, quando il presidente Pigliaru ne ha parlato direttamente con il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

L’impegno messo in campo dalla Regione Sardegna nella lotta alla PSA è stato apprezzato e riconosciuto dalla componente ministeriale dell’UdP guidata dal direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello. Il team giunto da Roma ha evidenziato il forte sostegno politico impresso dalla Giunta Pigliaru nella lotta alla malattia, invitando tutti a proseguire con il piano di eradicazione.

Se nel 2013, stagione in cui vi fu l’ultima grande ondata di PSA fra i suini domestici, si erano contatti in Sardegna 109 focolai nel 2017 si è scesi a 17, mentre quest’anno si è registrato un focolaio ad Aritzo. Dei 17 casi segnalati la scorsa stagione ben 12 si erano verificati nella vecchia provincia di Nuoro, 2 in Ogliastra, 2 a Cagliari e 1 nella provincia di Olbia-Tempio. A seguito delle attività intraprese a partire dal 2015, con le campagne di regolarizzazione ed emersione dall’illegale per gli allevatori e con i depopolamenti dei suini al pascolo brado non censiti, la situazione epidemiologica della PSA è sensibilmente migliorata sia negli allevamenti suini domestici e sia nei cinghiali.

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«La firma di questo decreto così corposo era attesa in questi giorni e finalmente è arrivata a dare un po’ di ossigeno e di liquidità alle nostre aziende agricole colpite da una stagione siccitosa sul piano climatico e avara sul piano delle vendite dei prodotti delle campagne.»
È il commento a caldo dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, alla notizia giunta questo pomeriggio da Roma dove l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ha firmato il decreto n. 132 che destina, già dai prossimi giorni, 29 milioni 485mila e 62,46 euro per 13.564 domande presentate dalle aziende sarde. Il pagamento, erogato con saldo automatizzato, riguarda l’annualità 2017 della Misura 13, del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, che interviene sull’Indennità compensativa per le zone montane e svantaggiate dell’Isola. Le somme saranno in accredito nei conti degli imprenditori agricoli, solitamente dopo 4 giorni lavorativi, già dalla prossima settimana. Tutte le Misure del PSR sono cofinanziate al 48% dall’UE, al 36,4 dallo Stato e al 15,6% dalla Regione. I circa 29,5 milioni dell’ultimo decreto sono quindi così suddivisi: 14 milioni 152mila e 830,29 euro da fondi di Bruxelles, 10 milioni 732mila e 563,05 euro da risorse nazionali e 4 milioni 599mila 669,12 euro per la quota regionale.
«La notizia dell’arrivo dei pagamenti – ha precisato Pierluigi Caria – mi era già stata data la scorsa settimana a Roma negli uffici di Agea durante un lungo incontro dove, con alcuni tecnici di Assessorato e Agenzie agricole, avevamo esposto ancora una volta le numerose criticità che negli ultimi mesi hanno investito il mondo agropastorale sardo: dai ritardi sui pagamenti comunitari, al mancato aggiornamento dei sistemi informatici, dal problema refresh a numerosi altri temi. Abbiamo tuttavia preferito non comunicare niente ai cittadini in attesa della firma degli atti e quindi della reale esistenza del trasferimento di risorse. Ora è ufficiale, questi soldi ci sono.»
In ordine di tempo, l’ultimo pagamento di Misure del PSR risale a meno di 10 giorni fa quando, con la firma di tre decreti da parte di AGEA, sono stati liquidati 6 milioni 976mila e 987,15 euro destinati a soddisfare 3.805 domande.

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convegno risorse idriche

Climatologi e studiosi agroambientali delle Università sarde, responsabili dei Consorzi di bonifica, tecnici ed esperti della Regione e delle sue Agenzie, portatori di interesse, cittadini e amministratori locali si sono ritrovati ieri pomeriggio alla tavola rotonda organizzata nel compendio dell’Agenzia Agris di Tanca Regia (Abbasanta). A fare gli onori di casa sull’appuntamento dal titolo “Acqua e siccità, gestione e governo della risorsa idrica”, gli assessori dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, e dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini. Cambiamenti climatici, desertificazione, agricoltura di precisione e uso oculato dell’acqua, risparmio idrico e recupero dei reflui, costi e qualità della risorsa, perdita delle condotte e desalinizzazione delle acque marine, sono stati i maggiori temi attorno a cui si è sviluppato l’appuntamento. Nel corso del dibattito finale ha preso la parola, tra gli altri, il presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto.
«L’incontro nasce alla luce delle criticità emerse nel 2017 sul versante della siccità che ha investito tutta la Sardegna, ma anche per quello che si potrebbe affrontare nei prossimi mesi qualora non si dovessero avere precipitazioni rilevanti, che possano invertire un trend di piogge negativo – ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Non dobbiamo perdere neanche un secondo. La risorsa destinata agli usi civili, agricoli e industriali va governata. Dobbiamo quindi capire quanta acqua abbiamo a disposizione e in che quantità è presente sui territori. Sulla base di queste informazioni si possono stilare le priorità di intervento. Ragionare quindi su due livelli: uno di breve periodo e uno di più ampio respiro. Si possono riutilizzare sempre di più i reflui per la campagna irrigua? Lo scorso anno abbiamo già finanziato interventi del genere, all’interno del piano da 30milioni di fondi FSC stanziato dal nostro Assessorato verso i Consorzi di bonifica. È tuttavia necessario ragionare con i tecnici, così da valutare se siano percorribili altri strumenti come quelli dei desalinizzatori. Oggi – ha concluso l’assessore Pierluigi Caria – abbiamo raccolto tante proposte e idee innovative. È vero siamo in una situazione di difficoltà, ma questo ci deve stimolare a trovare le soluzioni giuste per evitare momenti di criticità che condizionano il buon uso di una risorsa che va tutelata e gestita in modo responsabile.» 
«Di fronte alle criticità che stanno emergendo sul fronte dell’approvvigionamento idrico – ha dichiarato l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – dobbiamo lavorare in un’ottica di sistema. Si tratta di una questione che riguarda tutta la Regione intesa nel doppio significato geografico e politico. È molto importante in questa direzione il lavoro che sta svolgendo la Cabina di regia sull’emergenza idrica, struttura tecnica istituita con deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino nel gennaio 2016 ed incaricata dei compiti di monitoraggio, verifica dei fabbisogni, con il coinvolgimento dei soggetti attuatori, e di proposta, al comitato istituzionale degli interventi per contrastare l’emergenza». Edoardo Balzarini ha ricordato che «l’attività di programmazione dell’uso corretto e sostenibile delle risorse idriche è in capo all’Autorità di Bacino regionale, presieduta dal presidente della Regione, di cui fa parete l’assessore dei Lavori pubblici, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dell’Industria oltre ai rappresentanti degli Enti locali. L’azione costante della Giunta Pigliaru per fronteggiare la crisi idrica si è poi dispiegata in azioni finanziarie concrete quali, ad esempio, lo stanziamento di 50 milioni del Patto per la Sardegna, destinati al miglioramento della capacità di invaso dei bacini e alla loro messa in sicurezza. Altre preziose risorse poi vengono stanziate in base al Mutuo infrastrutture e al Piano nazionale invasi.»
Sul tema delle infrastrutture è intervenuto anche l’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu che ha ribadito l’importanza degli interventi per rafforzare il sistema di intrerconnessione tra le dighe esistenti.
Alberto Piras, direttore dell’Agenzia regionale del Distretto idrografico della Sardegna, ha chiarito che l’attuale quadro dei bacini richiede massima attenzione e un’accurata riflessione su un uso corretto della risorsa idrica. Giuseppe Bianco, responsabile del Dipartimento Meteoclimatico dell’Arpas, ha spiegato che «siamo davanti a un fenomeno siccitoso molto grave con una riduzione media della piovosità del 20-30% con punte in certi casi del 50%». 
Sulle buone pratiche dell’uso dell’acqua in agricoltura ha fatto un passaggio anche il direttore generale di Agris Sardegna, Roberto Zurru, «Esistono spazi enormi per aumentare l’efficienza dell’uso dell’acqua irrigua in termini di consumo per kg di prodotto coltivato e per il miglioramento della qualità dei frutti. Questo vuol dire che dobbiamo lavorare ancora tanto sulle tecniche agricole avanzate, che vanno trasmesse sempre di più agli imprenditori delle campagne.»
Al termine dei lavori il presidente dell’ANBI Sardegna, Gavino Zirattu, ha chiesto che venga istituito un tavolo permanente per affrontare il tema della crisi idrica e per ridurre il costo dell’acqua a carico degli imprenditori agricoli.
Disponibilità degli invasi. Secondo i dati elaborati dal Distretto idrografico della Sardegna e tenendo conto che gennaio è storicamente il mese con la minor capacità di raccolta degli invasi, oggi nelle dighe dell’Isola ci sono 798 milioni di metri cubi d’acqua. Il picco in positivo degli ultimi 18 anni si era registrato nel 2010 con un miliardo e 693 milioni di metri cubi. I punti più bassi invece nel 2001 e nel 2002 con 370 e 390 milioni di metri cubi. Le situazioni maggiormente critiche vengono segnalate nel settore nord-occidentale (Alto Temo, Cuga, Bidighinzu, Surigheddu) con 17 milioni metri cubi d’acqua (erano 32 milioni nello stesso periodo del 2017); nell’Alto Coghinas (Sos Canales-Monte Lerno) sono invasati 11 milioni contro i 31 dello stesso periodo dello scorso anno e nell’Alto Cixerri sono 990mila rispetto ai 4,2 milioni di 12 mesi fa. Situazione difficile anche nel Basso Sulcis, dove la disponibilità idrica è passata dai 20,7 milioni di metri cubi ai 10,6 milioni.

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Riunione Giunta dicembre 2017

La Giunta regionale ha approvato gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza, con riferimento al Piano triennale 2018/ 2020. In particolare, la delibera proposta dalla Presidenza ha puntato su quattro obiettivi: lo sviluppo della piattaforma gestionale RAS-ELP per il completamento della mappatura dei processi dell’Amministrazione con possibilità di estensione al Sistema Regione per la misurazione del rischio ed il monitoraggio delle misure preventive; l’evoluzione e l’implementazione della sezione Amministrazione trasparente del sito; azioni di formazione destinate al personale dell’Amministrazione, già approvate nel Piano triennale e, eventualmente, da riprogrammare in base a nuove esigenze e, infine, l’adozione di iniziative, collaborazioni e strumenti che favoriscano i contatti con la società civile per divulgare la cultura della legalità.
La Giunta ha poi stabilito che il manuale “Regole e suggerimenti per la redazione dei testi normativi”, elaborato dall’Osservatorio Legislativo Interregionale (OLI) ed improntato a principi di chiarezza e semplicità di formulazione e al rispetto delle regole di tecnica legislativa adottate a livello europeo e nazionale, sia il riferimento ufficiale per gli atti di sua competenza.

Su proposta dell’assessore Donatella Spano, la Giunta ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale, condizionato a prescrizioni, per il progetto di sistemazione idraulica del Rio San Gerolamo-Masone Ollastu e interventi di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate nelle località Poggio dei Pini e altre frazioni, dagli attraversamenti sulla S.S. 195 verso monte. Giudizio positivo, condizionato a prescrizioni, anche per il progetto proposto da Anas nella SS. 195 Sulcitana, per la demolizione e ricostruzione dei ponti in corrispondenza del Rio San Girolamo al km 12+650 e del Rio Masone Ollastu, al km 13+250 e il raccordo plano-altimetrico del tratto stradale intermedio, ubicato a Capoterra e proposto sempre da ANAS.

La Giunta ha dato il via libera inoltre al Piano regionale delle ispezioni degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante per il triennio 2016-2018 e al Programma regionale annuale relativo al 2017-2018. Non sarà infine sottoposto a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, condizionato a prescrizioni, l’intervento, a Capoterra, per le attività di recupero di rifiuti non pericolosi da utilizzare in parziale sostituzione del cemento nella produzione di misto cementato. L’esecutivo ha inoltre autorizzato l’esercizio provvisorio di bilancio per Arpas.

Il Servizio Patrimonio, di concerto con l’Industria, vende a un privato un terreno in territorio di Uta acquisito dalla Regione a seguito della liquidazione della Valriso Spa. L’acquirente si farà carico delle bonifiche del terreno oggetto di vendita.

Con la delibera presentata dall’assessore Luigi Arru sono state approvate definitivamente direttive e linee di indirizzo per l’avvio dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus).

Via libera dalla Giunta, su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, alle Linee guida per l’Autorizzazione Unica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Saranno ridotte le fasi procedimentali non necessarie; saranno ridotti, dove possibile, i termini del procedimento amministrativo e saranno introdotti elementi di innovazione tecnologica e informatica nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese. Le Linee guida sono le stesse utilizzate dall’assessorato dell’Agricoltura per gli impianti fotovoltaici installati sulle serre.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha approvato due delibere che autorizzano l’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno 2018 delle Agenzie agricole regionali Argea Sardegna e Agris Sardegna. Tale esercizio è autorizzato per quattro mesi dall’1 gennaio al 30 aprile 2018.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ha firmato il decreto che destina 3milioni 922mila e 871euro per gli investimenti destinati al comparto vitivinicolo isolano per l’annualità 2018: 2milioni 588mila e 241euro provengono da fondi dell’UE e da rimodulazioni di fondi nazionali (1milioni), mentre la Regione partecipa con 1milione 334mila e 630euro. Tali risorse saranno utilizzate prioritariamente per il pagamento delle domande di saldo biennale presentate nel 2017, mentre la restante parte sarà dedicata per i pagamento delle domande di durata annuale presentate nel 2018. Per quest’anno potranno quindi essere inviate domande di investimento di durata annuale e di durata biennale. Il decreto prevede inoltre che il pagamento dell’anticipo, sulla misura massima del 40% del contributo ammissibile per le domande di durata biennale 2018, sarà effettuato solo in caso di disponibilità di risorse finanziarie dopo aver soddisfatto il fabbisogno delle domande di saldo biennali 2017 e annuali 2018, seguendo l’ordine di graduatoria. Il saldo delle domande biennali 2018 sarà invece pagato con lo stanziamento che verrà assegnato alla Regione Sardegna nella programmazione finanziaria del 2019.

«Abbiamo sempre creduto in questo comparto, in crescita ogni anno sul piano della qualità dei vini e delle opportunità di lavoro – ha detto Pierluigi Caria -. Come Regione abbiamo il compito di creare le migliori condizioni affinché le nostre imprese possano operare con lo sguardo rivolto verso il futuro, facendo aumentare le produzioni e i mercati di vendita mondiali. Se da un lato le storiche cantine si stanno consolidando e stanno portando a casa i più importanti riconoscimenti internazionali, dall’altro le nuove realtà hanno la freschezza e la voglia di fare propria dei loro fondatori, spesso giovani e giovanissimi. Un esempio per tutti è quello di Mamoiada – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – dove decine di ragazzi hanno deciso di combattere la battaglia contro lo spopolamento delle aree interne puntando sulla valorizzazione di uno fra i migliori Cannonau della Sardegna.»

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Il Consiglio regionale, nella seduta di questa mattina, ha approvato nove ordini del giorno collegati alla Manovra Finanziaria.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con particolare riferimento agli ordini del giorno presentati sulla manovra finanziaria.

Prima di affrontare il contenuto dei singoli documenti, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, sull’ordine dei lavori, ha ricordato sia il recente incontro dei capigruppo con delegazioni dei lavoratori di Ottana Polimeri ed Ottana Energia e, soprattutto, le 50 lettere di licenziamento ricevute dagli ex dipendenti di Ottana Energia. «In sede di capigruppo – ha affermato Cocco – abbiamo assunto impegni precisi per verificare ogni possibilità, anche attraverso l’intervento di Invitalia, di inserire questi lavoratori nei benefici degli ammortizzatori sociali ed in tal senso sento il dovere di sollecitare l’azione forte ed incisiva del presidente della Regione».

Il relatore di maggioranza della manovra finanziaria Franco Sabatini (Pd), ai sensi dell’art. 89 del Regolamento, ha chiesto di poter modificare alcune parti delle disposizioni in via di approvazione in sede di coordinamento legislativo finale.

Il presidente Ganau ha spiegato che l’intervento potrà essere effettuato al termine degli scrutini sugli ordini del giorno.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del primo ordine del giorno (primo il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto, del Pd) che riguarda la destinazione alle marinerie sarde del surplus delle quote-pesca del tonno stabilite dall’Unione europea.

Illustrando il documento Luigi Lotto ha affermato fra l’altro che «occorre evitare il rischio la redistribuzione sia articolata solo all’interno delle vecchie quote ignorando la realtà delle marinerie sarde che invece devono essere coinvolte, per cui è necessario sollecitare il Governo nazionale a tenere conto del ruolo dei pescatori sardi».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha chiesto di apporre la firma del suo gruppo al documento.

Adesione anche da parte del consigliere Mariano Contu, di Forza Italia, che ha ricordato complesse vicende precedenti quando, nel 2012, le marinerie siciliane e campane cercarono addirittura di monetizzare la cessione di quote agli operatori sardi. Ora i presupposti sono diversi, ha osservato, «per le aperture dell’Unione europea ma è necessario che la Regione si adoperi presso il ministero per tutelare le esigenze della Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato la sottoscrizione del suo gruppo «per sanare un’ingiustizia che colpisce una Regione dove la pesca del tonno è ben organizzata».

Condivisione anche da parte di Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, secondo la quale però l’ordine del giorno «è molto limitato e non valorizza appieno le tonnare fisse della Sardegna, per questo l’assessore Pierluigi Caria deve difendere con forza le tonnare di Carloforte e Portoscuso, le uniche tonnare in Italia che non possono essere le ultime della classe e con le quote attuali non sono economicamente sostenibili».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha annunciato la sottoscrizione della proposta.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, aderendo alla proposta, ha tenuto a sottolineare che «manca una politica estera dell’Italia in materia economica in un panorama Mediterraneo in cui molti paesi nord Africa applicano con disinvoltura le regole della pesca; in altre parole serve più presenza nella Ue per sostenere politiche serie a favore della nostra economia, ora c’è un residuo di quote da distribuire nella Ue e dobbiamo reclamarlo con determinazione».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato la sua firma «con l’auspicio che possa essere avviata una politica nuova per il rilancio dell’economia locale della Sardegna».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha parlato di «un riequilibrio necessario nelle quote pesca, frutto di una battaglia iniziata da tempo anche con l’istituzione dei distretti del tonno rosso e delle tonnare fisse, per cui serve maggior attenzione della Regione e più sostegno all’azione dei parlamentari sardi perché i risultati positivi auspicati non sono ancora arrivati».

Illustrando il parere della Giunta, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci si è espresso in senso favorevole, sottolineando che «si tratta di un intervento necessario in un settore di grande importanza per Sardegna».

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 40 favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del secondo ordine del giorno (Gaia e più) in materia di superamento del precariato nella pubblica amministrazione.

Presentando la sua proposta il consigliere Antonio Gaia (Cps), ha messo l’accento sull’esigenza «di risolvere un problema molto presente non solo nella sanità ma in tutta la pubblica amministrazione secondo gli indirizzi della riforma Madia, e soprattutto di accelerare, soprattutto in sanità dove il precariato dura da troppo tempo determinando situazione anomale come quella del Binaghi di Cagliari dove il centro contro la sclerosi multipla si regge di fatto sul lavoro dei precari».

Il consigliere Francesco Agus (Campo progressista), ha auspicato tempi molto brevi «per incidere su una situazione comune a tutta la pubblica amministrazione negli ultimi 10 anni dopo il blocco delle assunzioni; la Regione ha approvato la legge 37 in anticipo rispetto alla riforma nazionale, ma occorre garantire pari opportunità alle amministrazioni  e processi virtuosi a cominciare dalla sanità dove, su un organico di 16.000 unità sono coperti solo 14.688 posti».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, ha sostenuto che il documento è di grande attualità «dopo la finanziaria regionale che prevede la proroga delle graduatorie in scadenza al 31 dicembre 2017». Quanto alla sanità, ha aggiunto, «bisogna fronteggiare una vera emergenza applicando le nuove norme senza perdere altro tempo e impedendo la prosecuzione dei rapporti con lavoratori interinali che hanno congelato professionalità importanti».

Il presidente della commissione Lavoro Gavino Manca (Pd) ha ricordato che «la Regione ha fatto molto con la legge 37 dando a molti sardi una opportunità importante che va traslata sul settore sanitario, nel quale servono oltre 2.000 unità e già da gennaio si possono fare almeno 1.000 assunzioni, in parte assorbendo il precariato ed in parte con concorsi pubblici».

Il consigliere di Forza Italia Mariano Contu, apprezzando l’iniziativa del collega Gaia, ha definito «doveroso da parte della Regione intervenire su questa materia perché dal superamento precariato non si può escludere la sanità anche perché la legge lo prevede ed, in sede di riforma della rete ospedaliera, tutti abbiamo sottolineato le gravi carenze di personale che richiedono un provvedimento conseguente sulle stabilizzazioni».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, favorevole, ha definito l’iniziativa di Gaia molto concreta e tuttavia, ha osservato, «l’ordine del giorno lascia un po’ il tempo che trova perché la sanità è vicina al collasso e funziona molto peggio di prima proprio a causa della gravi lacune delle piante organiche, altro che ripopolare la Sardegna con immigrati utilizzando tesi sociologiche da quattro soldi».

Illustrando il parere della Giunta, il vice presidente Raffaele Paci ha ricordato che «la Giunta è impegnata nel piano di stabilizzazioni compreso ovviamente il sistema sanitario nel rispetto delle norme nazionali».

Prima del voto, la consigliera del Pd Rossella Pinna ha proposto un emendamento orale per eliminare dal documento il riferimento ai contratti flessibili che, a suo avviso, «potrebbe lasciare aperte forme contrattuali a tempo determinato e interinali».

Il Consiglio ha accolto l’emendamento e, a seguire, ha approvato l’ordine del giorno con 44 voti.

Al termine dello scrutinio l’Aula ha iniziato la discussione sul terzo ordine del giorno, primo firmatario il consigliere del Pd Salvatore Demontis, sui trasporti e, in particolare, sulla destinazione delle economie provenienti della cosiddetta Ct1 all’abbattimento dei costi di trasporto, aereo e non, a favore degli studenti sardi.

Illustrando il documento, Salvatore Demontis ha ricordato che «già nel 2017 la quarta commissione, discutendo sui criteri della nuova continuità, indicò una tariffa minima uguale per tutti con destinazione e Roma e Milano, ma emerse anche una posizione differenziata per una tariffa più alta per non residenti con la produzione di economie e l’utilizzo di risparmi di 20 milioni per abbattere i costi di trasporto per gli studenti». La questione torna attuale, ha sostenuto, «perché la Ue chiede proprio di differenziare le tariffe che, se applicate in modo piatto, potrebbero violare le regole della libera concorrenza».

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha affermato che «le intenzioni sono buone ma il problema di oggi è un altro perché il 9 giugno scade la continuità e siamo a terra con la stagione turistica perché non ci saranno aerei, altro che riduzione tariffarie!». In particolare, inoltre, secondo Michele Cossa «gli studenti non chiedono tanto tariffe più basse ma mezzi e collegamenti perché l’Arst non arriva, non parte o non raccoglie tutti i passeggeri in attesa».

Per i Riformatori il consigliere Luigi Crisponi ha messo in luce che «le emergenze dei trasporti sono ben altre e sono molto preoccupato per le dichiarazioni dell’assessore Careddu che parla di febbraio e ottobre, mostrando molta impreparazione su un tema che invece rappresenta un pilastro dell’economia regionale; a febbraio i contratti sono già chiusi e ad ottobre c’è la nuova programmazione di tutto il sistema turistico, per cui siamo di fronte ad una tempistica inaccettabile che danneggia ulteriormente l’economia sarda».

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha proposto, con un emendamento orale, che le previste agevolazioni a favore degli studenti sardi siano estese a quanti (anche non sardi) frequentano il sistema regionale dell’istruzione.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha parlato di una «iniziativa condivisibile ma attuata con uno strumento non adatto come l’ordine del giorno, perché sui trasporti serve una discussione mirata in commissione che non può essere elusa, facendo finta di dimenticare i fallimenti della Giunta in materia di trasporti».

Piermario Manca, del Pds, si è espresso positivamente sul documento, affermando che «in qualche modo ci stiamo portando avanti il lavoro utilizzando le economie per gli studenti, scelta giusta e positiva che va estesa anche ad altri sistemi di trasporto».

Sempre per il Pds il consigliere Roberto Desini ha definito l’ordine del giorno condivisibile, invitando però il Consiglio a «non dimenticare la legge approvata ad agosto all’unanimità, per abbattere i costi delle società sportive per le trasferte nelle isole minori, una legge ancora vergognosamente non applicata, per cui chiedo di bloccare i fondi al Coni regionale finché non si rispetta la legge».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato il collega Demontis a ritirare il documento, «la cosa più seria considerando il dibattito su una materia complessa sulla quale è utile una approfondita riflessione in commissione, anche perché mentre assessore va in pellegrinaggio per l’isola il 9 giugno rischiamo di perdere tutto, nel bene e nel male». Quanto ai benefici destinati agli studenti, Pietro Pittalis ha affermato che «è sbagliato estrapolare un intervento solo per una categoria di fronte di fronte ai rischi di tutto il sistema e comunque, nel merito, con riferimento alle agevolazioni per i non residenti, la Giunta deve dire qualcosa di chiaro sulla competitività turistica della nostra Regione».

Il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp) ha annunciato la sua adesione al documento, soprattutto per la condivisione del principio di differenziazione della tariffe fra residenti e non residenti.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha affermato di sostenere l’ordine del giorno pur riconoscendo la necessità di un dibattito ampio in commissione. Le criticità sulla differenziazione della tariffe ci sono, ha spiegato, «bisogna fare ragionamenti seri sugli studenti come su altre categorie, attivando possibilmente un effetto moltiplicatore che si trasferirà anche alle società sportive come auspicava il collega Roberto Desini, estendendo il discorso anche al cabotaggio marittimo per rimuovere disparità che grava sui residenti nelle isole minori».

La consigliera del Pd Rossella Pinna ha annunciato la sua firma all’ordine del giorno.

A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha dichiarato che quello delle tariffe agevolate di trasporto per gli studenti è un argomento importante ma, ancora di più, è importante il tema complessivo della continuità territoriale sul quale l’Esecutivo è attivamente impegnato.

Prima del voto il presidente Gianfranco Ganau ha sottoposto all’Aula l’emendamento orale del consigliere Emilio Usula sull’estensione dei benefici anche agli studenti non sardi, che è stato accolto. Quindi ha messo in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato con 29 voti favorevoli.

L’aula è quindi passata all’esame dell’ordine del giorno n. 4 (Sabatini – Pittalis e più) sull’esclusione del territorio dell’Ogliastra dalle zone economiche speciali e dal progetto di metanizzazione.

«Il tema è emerso ieri in un convegno organizzato dalla Cisl in Ogliastra – ha detto Franco Sabatini – c’è preoccupazione per il mancato inserimento di questi territori nel “Decreto Sud”. Sappiamo che la Giunta sta predisponendo il Piano Strategico, chiediamo che venga inserita anche l’area industriale di Arbatax tra le zone economiche speciali». Il secondo tema riguarda invece il progetto di metanizzazione della Sardegna: «Anche in questo caso viene esclusa l’area dell’Ogliastra – ha aggiunto Franco Sabatini – eppure i 23 comuni ogliastrini sono stati i primi a creare la rete di distribuzione del gas propanato. Noi chiediamo che tra le aree individuate per la l’installazione dei depositi costieri di gas metano sia inserito anche il porto di Arbatax. In questo modo potremmo servire il porto e distribuire il metano nei comuni».

Sostegno alla proposta è arrivato da capogruppo del Pds Gianfranco Congiu (Pds): «Parlare di Zes in Ogliastra offre l’opportunità per riaprire la discussione sulla fiscalità di vantaggio. Questo Consiglio ha deciso di istituire una commissione ad hoc. Abbiamo nominato i quattro componenti politici che integreranno la parte tecnica. E’ uno strumento importante per dare risposte alle richieste contenute nell’ordine del giorno».

Anche per il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si tratta di un ordine del giorno particolarmente importante. «Non è un odg come gli altri, è un documento che indica un impegno preciso alla Giunta da tradurre in atti concreti. Ci sono circa 200 milioni nella finanziaria nazionale per questi interventi – ha sottolineato Pietro Pittalis – non ci saranno grandi ricadute per la Sardegna ma sarebbe un segnale di attenzione per territori marginali come quello ogliastrino».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver espresso condivisione per l’ordine del giorno, ha ribadito la necessità di riprendere il tema della fiscalità di vantaggio, «argomento trascurato dalla Giunta e che invece è decisivo per lo sviluppo dell’Isola».

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, a nome dell’esecutivo, ha espresso parere favorevole all’ordine del giorno. «Il porto di Arbatax sarà inserito all’interno delle Zes – ha assicurato Raffaele Paci – nelle scorse settimane c’è stato un incontro con i rappresentanti dei Consorzi industriali al quale ha partecipato anche Arbatax. La Giunta ha ottenuto dal Governo un ampliamento del decreto di attuazione delle Zes. C’è la possibilità di inserire tutti e sei i porti sardi. Anche sul metano stiamo lavorando: il Piano energetico prevede la costruzione di depositi costieri, ci sono ragionamenti anche su Arbatax. Il deposito sarà poi collegato alle reti urbane esistenti».

Messo in votazione l’odg è stato approvato all’unanimità (44 voti a favore su 44 votanti). Il documento impegna la Giunta a inserire nel piano strategico di attuazione delle Zes il porto e la zone industriale di Arbatax, anche attraverso l’azione e il coinvolgimento delle Autorità Portuali, il Consorzio industriale e tutti gli altri attori interessati. L’ordine del giorno impegna inoltre il presidente della Regione a intervenire in maniera incisiva nei confronti del governo al fine di inserire nel piano di metanizzazione dell’Isola i territori dell’Ogliastra.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi messo in discussione l’ordine del giorno n. 5 (Lotto e più) sullo stato di attuazione del Piano di eradicazione della peste suina africana.

«E’ un tema serissimo che affrontiamo da oltre 40 anni – ha detto il primo firmatario Luigi Lotto (Pd) – è una questione complessa di difficile soluzione che incide sull’economia regionale e nazionale. La Giunta ha dato un’accelerazione all’azione di eradicazione della malattia. Gli abbattimenti delle ultime settimane hanno dimostrato che quasi il 100% dei maiali sono infetti. Serve un’accelerazione e un incoraggiamento alla Giunta per proseguire l’attività e rafforzare il confronto con le popolazioni interessate. L’allevamento dei suini, oggi agonizzante, può essere un settore importante per lo sviluppo economico delle zone interne».

Mariano Contu (Forza Italia) ha invece bocciato l’azione della Giunta e dell’Unità di progetto: «Quello che emerge è che non si è tenuto conto di una raccomandazione decisiva: il coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali. Un sindaco, quello di Desulo, è stato processato e condannato – ha detto Mariano Contu – è vero che il 90% dei suini abbattuti sono positivi, questo vuol dire che dopo tre anni siamo punto e a capo., non  si riesce a capire quale sia la strategia per l’eradicazione della peste suina africana e quali meccanismi possono convincere gli allevatori a mettersi in regola».

Piermario Manca (Pds), dopo aver espresso condivisione per i contenuti dell’ordine del giorno, ha invitato la Giunta a predisporre interventi ad hoc per rilanciare l’allevamento del suino sardo. «Per questioni burocratiche la razza sarda viene trascurata – ha detto Piermario Manca – è invece una razza particolarmente importante per le produzioni tipiche. E’ una biodiversità che va tutelata come hanno fatto in Spagna in Extremadura».

Dello stesso avviso il collega di partito Gianfranco Congiu: «Occorre far passare un messaggio: serve la collaborazione di tutti per raggiungere un risultato storico. I piani settoriali possono essere uno strumento di persuasione per coinvolgere le popolazioni riottose. Chiediamo concretezza per piano di rilancio del settore suinicolo».

Contrario all’ordine del giorno Gaetano Ledda (La Base): «Non l’ho firmato. Sul Piano di eradicazione si sono fatti tanti proclami ma finora non si sono visti risultati – ha affermato Gaetano Ledda – il settore suinicolo potrebbe essere un’industria, importiamo l’80 % delle carni. In questa operazione non si sono coinvolti i territori, bisognava far emergere l’illegalità finanziando gli allevatori per realizzare doppie recinzioni e i controlli sanitari».

Dubbi sul metodo adottato per contrastare il fenomeno sono stati avanzati anche dal consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi: «La questione è complessa – ha rimarcato Luigi Crisponi – lo stesso responsabile scientifico del Piano di eradicazione della peste suina africana Jose Manuel Vizcaino ha suggerito una linea di azione che affiancasse agli interventi di abbattimento dei capi infetti l’apertura di un dialogo costante con le popolazioni locali. Purtroppo, dopo un’attività che dura ormai da 4 anni, l’unico risultato ottenuto è quello di aver portato alla sbarra un amministratore comunale limpido e onesto come il sindaco di Desulo. E’ un fallimento su tutta la linea. Occorre cambiare rotta. Il Piano di eradicazione va sostenuto ma bisogna far capire alle comunità che dietro c’è un progetto innovativo altrimenti continueremo a discutere dell’eliminazione della peste suina anche nei prossimi anni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur condividendo i contenuti dell’ordine del giorno, ha spiegato all’Aula i motivi della mancata sottoscrizione del documento da parte della minoranza. «Non lo abbiamo firmato per due ragioni: arriva fuori tempo massimo e mostra ancora fiducia in strumenti di contrasto che si sono rivelati fallimentari». Pietro Pittalis ha poi contestato l’uso della forza adottato dall’Unità di Progetto: «Anziché ricorrere agli strumenti della politica, che richiedono il confronto e la compartecipazione delle comunità locali e degli allevatori, si è preferita l’azione manu militari per risolvere il problema. Questo non è ammissibile. E’ una questione annosa che non si risolve con i blitz o circondando gli ovili. Così non si elimina il problema e si crea tensione sociale. Serve cautela, la peste non si elimina con gli abbattimenti, servono altre iniziative».

Giovanni Satta (Uds), in apertura del suo intervento, ha ricordato i precedenti tentativi di eradicazione della peste suina mai portati a termine: «Nel 1979 ci fu un incontro a Desulo in cui si sosteneva la stessa linea che si persegue adesso. I responsabili del Piano dovettero andare via scortati dai carabinieri – ha detto Giovanni Satta – questo vuol dire che la metodologia è sbagliata,il problema della peste suina non si risolve con azioni paramilitari. Soprattutto nei comuni che hanno un territorio gravato da usi civici. Lì è difficile cambiare le consuetudini, i sindaci vanno aiutati. Condivido i principi dell’ordine del giorno ma andrei oltre. La mia proposta è quella di inviare dei commissari per regolamentare l’uso delle terre civiche. Solo così sarà possibile allevare maiali nel suolo pubblico».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo aver annunciato il parere positivo all’ordine del giorno ha difeso l’azione dell’Unità di progetto. «E’ una battaglia importante che la Giunta ha messo in piedi e sta portando avanti con coerenza. Il Piano di eradicazione è basato su modelli internazionali – ha sottolineato Francesco Pigliaru – perché, se esistono altre soluzioni, non sono state adottate prima? Gli abbattimenti sono cruciali: in Spagna, in Exstremadura è intervenuto l’esercito per risolvere il problema. Oggi quel territorio ha un fatturato di 400 milioni all’anno. Quello che stiamo facendo richiede grande coraggio, provo ammirazione per l’Unità di progetto. E’ una battaglia di tutti per liberare le risorse straordinarie che ci sono nelle aree interne. Siamo lì per migliorare le energie e dare sfogo alle potenzialità. Dispiace che ci sia così poca informazione. I dati dimostrano quale sia la portata del problema, si fanno gli abbattimenti ma, allo stesso tempo, si creano le condizioni per far emergere dal nero gli allevatori. Prima esisteva una sanzione di 10mila euro anche per chi aveva pochi maiali. Quella sanzione è stata cancellata su suggerimento delle popolazioni locali. Tutti conoscono i passaggi per emergere dall’illegalità. C’è, è vero, il problema delle terre civiche. Lo affronteremo, nei cantieri di lavoro previsti nel Piano Lavoras c’è un intervento specifico per la predisposizione di aree con doppia recinzione dove poter allevare maiali secondo le regole».

Messo in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con l’astensione della minoranza.

Approvato all’unanimità invece l’ordine del giorno n. 6 (Truzzu e più) sul piano straordinario per il lavoro. «E’ un proposta per destinare parte delle risorse del Piano alla creazione di posti lavoro per gli over 50 – ha detto Paolo Truzzu – lo ribadiamo dopo averlo detto durante la discussione della manovra finanziaria».

Al documento ha chiesto di aggiungere la propria firma il consigliere di Forza Italia Mariano Contu.

L’assessore Paci ha espresso parere favorevole e ha garantito l’impegno della Giunta: «Nel Piano Lavoras – ha detto – sono previste specifiche risorse per i lavoratori ultracinquantenni».

L’Aula ha poi dato il via libera anche all’ordine del giorno n.7 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a trovare risorse per l’incremento dell’occupazione femminile.

«Anche in questo caso – ha spiegato Paolo Truzzu – vogliamo dare forza a una richiesta già avanzata con un emendamento alla Finanziaria e sulla quale c’è l’impegno della Giunta».

Voto favorevole ha annunciato Mariano Contu (Forza Italia): «Occorre favorire l’occupazione delle donne con figli, soprattutto a quelle con bambini minori di due anni. Solo sostenendo le donne si favoriranno nuove nascite».

Rossella Pinna (Pd) ha rivolto un plauso all’iniziativa di Paolo Truzzu: «E’ importante aver riportato all’attenzione un tema sul quale non ci si deve stancare mai di discutere – ha detto Rossella Pinna – in particolare il secondo comma dell’ordine del giorno propone di riservare parte delle risorse per promuovere la conciliazione tra attività professionale e famiglia. Ricordo che la Regione ha ancora una dotazione finanziaria considerevole di 24 milioni di euro per potenziare i servizi per la prima infanzia. Propongo un’accelerazione alla spendita delle risorse. La Sardegna, le famiglie e le donne ne hanno bisogno».

Favorevole anche Annamaria Busia (Campo Progressista): «Conosciamo i numeri sull’occupazione femminile in Sardegna che sono bassissimi. Sono tante le donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità. Ogni intervento indirizzato a superare la discriminazione di genere non possono che essere ben accetti. E’ un ulteriore tassello che si aggiunge a tutti gli altri provvedimenti adottati in questa legislatura a favore delle donne».

Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp), dopo aver chiesto di aggiungere anche la sua firma all’ordine del giorno ha sottolineato l’importanza degli interventi finanziari a sostegno del lavoro femminile: «Uno dei nodi su cui si basa la bassa natalità è l’insufficienza degli aiuti alle donne che decidono di avere figli. Le politiche per la famiglia hanno un ruolo decisivo per evitare lo spopolamento delle zone interne, così come hanno una loro valenza le politiche per l’immigrazione. Le donne che hanno figli non devono sacrificare la loro vita lavorativa. La Sardegna è una delle regioni che sconta maggiormente la disparità di genere. La crisi demografica ci può travolgere».

Rossella Pinna ha quindi proposto un emendamento orale al secondo comma. «Anziché riservare delle risorse del Piano del Lavoro per favorire la conciliazione tra attività professionale e famiglia – ha detto Rossella Pinna – sarebbe meglio procedere all’attuazione di interventi già programmati per agevolare l’accesso dei nuclei familiari ai servizi per la prima infanzia».

Il consigliere Paolo Truzzu ha accolto favorevolmente l’emendamento orale: «Va bene la proposta dell’on. Rossella Pinna – ha detto – la previsione di una riserva era formulata in quel modo  per far spendere soldi già programmati».

Anche in questo caso l’assessore Raffaele Paci ha espresso parere favorevole: «C’è l’impegno della Giunta a favore dell’occupazione femminile e per trovare strumenti che rendano più semplice la conciliazione tra lavoro e famiglia».

L’ordine del giorno n. 7 è stato approvato all’unanimità (45 voti su 45 votanti).

Consiglio unanime anche sull’ordine del giorno n. 8 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a individuare misure a sostegno dei genitori soli o separati.

«Anche questa proposta deriva dal dibattito sulla finanziaria e dall’impegno preso dalla Giunta – ha rimarcato Paolo Truzzu – occorre cominciare a occuparsi di coloro che in modo improvviso entrano nel tunnel della povertà per evitare l’esclusione sociale. I dati della Caritas dicono che il 46% dei nuovi poveri è costituito dai padri separati».

Al documento si è aggiunta anche la firma di Daniele Cocco, capogruppo di Art. 1 – Mdp, e di Mariano Contu (Forza Italia). «Ci troviamo di fronte a drammi sociali che investono non solo i genitori ma anche i figli – ha detto Contu – non basta un semplice intervento finanziario, serve anche un supporto psicologico per i giovani spesso sballottati per le crisi tra genitori».

Acquisito il parere favorevole della Giunta, il presidente Ganau ha messo in votazione il documento che ha ottenuto 44 sì su 44 votanti. 

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la presentazione di un ulteriore ordine del giorno per l’avvio delle procedure adatte al riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il polo industriale di Ottana. Il primo firmatario, il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha quindi illustrato il documento evidenziando la drammaticità della situazione occupazionale («ieri sono stati annunciati i licenziamenti degli ex lavoratori della centrale») e l’urgenza di interventi per riconosce lo status si area di crisi complessa, come già è avvenuto in passato per Porto Torres e Portovesme.

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha dichiarato piena condivisione per l’iniziativa del suo collega Congiu ed ha annunciato la sottoscrizione del documento, mentre il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, pur condividendo le preoccupazioni per i lavoratori dell’area industriale di Ottana ha posto l’accento su quello che ha definito “il fallimento delle politiche industriali della Giunta Pigliaru”. Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha annunciato al sottoscrizione dell’ordine del giorno ed ha invitato la Giunta ad affrontare il problema di Ottana “in prospettiva” ma soprattutto “pensando all’oggi e alla necessità di risposte per quei lavoratori che sono espulsi dal mondo del lavoro dopo aver esaurito i sostegni degli ammortizzatori sociali”. Dichiarazione analoga è stata fatta dal capogruppo Psd’Az, Angelo Carta, ceh ha insistito sulla necessità di interventi mirati nel verso dell’utilizzo della leva fiscale. Gaetano Ledda (Psd’Az-LaBase) ha dichiarato la sottoscrizione del documento ed ha invitato la Giunta a sostenere le iniziative della “Antica fornace”, un’impresa che opera ad Ottana e che potrebbe garantire posti di lavoro e produzione. Giorgio Oppi (Udc) ha fatto appello all’unità delle forze politiche perché si affrontino concretamente i problemi delle crisi industriali, mentre Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha annunciato voto favorevole all’’ordine del giorno, invitando la Giunta “ad abbassare i toni trionfalistici quando si parla di lavoro e politiche industriali”.

Il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, ha espresso parere favorevole al documento ed ha assicurato l’impiego delle risorse del piano per il lavoro anche  per i lavoratori di Ottana, ribadendo la volontà di procedere con il ministero al fine di riconoscere lo status di area di crisi complessa.

Posto in votazione l’ordine del giorno Gianfranco Congiu e più è stato approvato all’unanimità con 43 votanti.

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agricoltura

È stato pubblicato il secondo bando del progetto Terra ai giovani, lanciato nel 2016 dall’Esecutivo Pigliaru per favorire il ricambio generazionale in agricoltura anche attraverso il riutilizzo di terre incolte e libere di proprietà regionale. L’idea, nata dall’Assessorato dell’Agricoltura, in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, ha visto come soggetto attuatore l’Agenzia agricola Laore Sardegna. 792 ettari suddivisi in 16 lotti localizzati in 13 Comuni saranno concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a giovani di età non superiore ai 40 anni (non ancora compiuti). I territori interessati dal progetto si trovano ad Alghero, Arborea, Arbus, Gonnosfanadiga, Luras, Maracalagonis, Marrubiu, Palmas Arborea, San Basilio, San Vito, Serramanna, Siliqua e Villasor. Fra le proprietà messe a bando anche due ex siti militari, a Siliqua e Villasor, che dopo i diversi passaggi di dismissione e ripresa in carico seguiti dalla Regione potranno essere rivalorizzati dai nuovi assegnatari sardi.
«Terra ai giovani è un progetto che mi rende particolarmente felice – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru -. Da un lato, infatti, è il segno concreto che continuiamo a fare di tutto per creare lavoro, in particolare dando nuove opportunità ai giovani, cosa di cui in Italia e in Sardegna c’è un enorme bisogno. Dall’altro perché cambiamo proprio direzione rispetto all’assurdità di una Regione che per decenni ha avuto nel proprio patrimonio migliaia di ettari lasciati di fatto abbandonati e improduttivi. Sono oltre 2500 gli ettari che complessivamente, tra Terra ai Giovani e Sbs, abbiamo già restituito al sistema produttivo dell’agricoltura regionale.»
«Mi sono insediato lo scorso mese di marzo proprio nei giorni in cui 10 giovani imprenditori agricoli si sono presentati nella sede della presidenza della Regione per firmare i contratti di concessione delle terre. Un’esperienza importante che ha prodotto risultati tangibili. La politica ha dato risposte dirette ai cittadini e soprattutto ai giovani che hanno deciso di investire il proprio futuro nel mondo delle campagne. In quell’occasione ho assunto l’impegno affinché gli uffici regionali portassero a compimento un secondo monitoraggio delle proprietà non utilizzate e in pochi mesi abbiamo raggiunto il risultato. Adesso lavoriamo per il terzo bando – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. 16 lotti a tasso di affitto agevolato ritorneranno nella disponibilità dei nostri giovani imprenditori. In due edizioni stiamo affidando e rimettendo in produzione circa 1.500 ettari, non succedeva dai tempi delle grandi riforme agrarie degli anni ’50.»
«Il patrimonio immobiliare ed i terreni coltivabili inutilizzati e incolti – ha osservato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – possono generare valore economico importante per la Sardegna e per le forze imprenditoriali locali, più o meno giovani, che hanno disponibilità e passione da dedicare a progetti di vita e di lavoro autonomo. Questo bando è un ulteriore tassello offerto dalla Regione che si aggiunge ad altre opportunità di sostegno anche economico. Tra queste ricordo gli incentivi del bando “Resto al Sud” di prossima pubblicazione che sarà gestito da Invitalia. Seguiranno i bandi per l’affidamento degli immobili del programma “Cammini e percorsi”, quali ad esempio ex caselli stradali e ferroviari, “case coloniche, vecchie stazioni”. Chiunque abbia buone idee, entusiasmo, voglia di fare ed energie imprenditoriali da mettere in gioco avrà la possibilità di farlo. Nell’ottica del recupero dei beni statali trasferiti alla Regione e della loro valorizzazione – ha concluso Cristiano Erriu – nel bando Terra ai giovani ci sono tre lotti che provengono da siti militari dismessi: Siliqua e Villasor.»
I terreni sono destinati all’esercizio di attività agro-silvo-pastorali e ad attività a esse funzionali o complementari. La richiesta di assegnazione potrà essere presentata per più lotti ma, in ogni caso, il partecipante potrà aggiudicarsene in via definitiva uno solo. La descrizione degli immobili, l’ubicazione, la superficie, gli estremi catastali, le caratteristiche agronomiche e ogni altra informazione riguardante i singoli lotti sono contenute nelle schede tecniche consultabili sulla pagina internet di Sardegna agricoltura al seguente link: goo.gl/ZG3xsd
La partecipazione è riservata a imprese agricole costituite o costituende da giovani imprenditori agricoli. Possono presentare domanda i coltivatori diretti, gli Imprenditori agricoli professionali (IAP), le società agricole, in forma singola o associata. Potranno inoltre partecipare le cooperative sociali che esercitino attività in campo agricolo nonché soggetti che, non avendo i requisiti all’atto della domanda, dichiarino formalmente di costituirsi quale nuova impresa agricola entro 60 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione. Le domande di partecipazione al bando dovranno pervenire entro le ore 12.00 del prossimo 2 marzo 2018.
I partecipanti dovranno presentare un apposito Piano di Valorizzazione Aziendale (PVA), che illustri le attività e gli interventi che si intendono realizzare, per riqualificare e ottimizzare l’utilizzo del lotto agricolo assegnato, durante il periodo di concessione dell’immobile, evidenziando le strategie di produzione, gestione e commercializzazione proposte.
A marzo scorso, con il completamento del primo bando, erano stati assegnati 10 lotti, ad altrettanti beneficiari, per un totale di circa 670 ettari fra i Comuni di Alghero, Sassari, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana e Donori.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ha approvato ha approvato la delibera che suddivide per i 9 Consorzi di Bonifica sardi 5milioni di euro destinati a coprire i costi di funzionamento dell’annualità 2017, ma anche quelli delle pregresse annualità. Tali fondi si aggiungo ai 2milioni già stanziati per il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese con le stesse finalità di spesa.
I 5 milioni sono così ripartiti: 850mila al Consorzio di Bonifica della Nurra, 200mila a quello dell’Ogliastra, 300mila a Sardegna Centrale, 400mila per Nord Sardegna e 100mila a quello del Cixerri. Altri 550mila vanno al Basso Sulcis, 1 milione e 80mila all’Oristanese, 350mila alla Gallura e 1milione 170mila al Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale.
«Abbiamo deciso di intervenire con tali risorse – ha spiegato Pierluigi Caria – tenendo conto anche della difficile situazione climatica dovuta alla siccità di quest’ultimo triennio che ha portato a durissime restrizioni idriche e a un aumento delle spese gestionali. Con una situazione simile abbiamo quindi fatto in modo di non gravare sulle spalle dei consorziati mettendo a correre risorse importanti che non facessero aumentare le loro spese.»