2 November, 2024
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«Vanno bene i progetti per il futuro ma ricordiamo che devono essere sempre garantiti i piani occupazionali e che non si può pensare di portare avanti un programma così importante e articolato giocando al ribasso.»

Fausto Durante (Cgil Sardegna), Emanuele Madeddu (Filctem Sardegna Sud Occidentale), Antonello Saba (Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai (Femca Cisl Sud Sardegna), Federico Matta (Uil Sulcis Iglesiente e Pierluigi Loi (Uiltec Uil), hanno commentato così l’esito della prima riunione del gruppo di lavoro sul futuro della Portovesme srl, svoltasi questo pomeriggio al Mimit.

Il confronto si è chiuso con un leggero passo avanti e qualche apertura: l’azienda ha illustrato il progetto e i piani per il futuro, confermando l’intenzione di rimanere nel territorio dentro una prospettiva che guarda alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione.

A questo proposito i sindacati hanno sottolineato l’urgenza di definire la compatibilità ambientale e la sostenibilità delle nuove produzioni e chiesto sin da ora che venga implementata la filiera a monte e a valle delle stesse produzioni previste.

Nel corso del confronto è emersa da parte dell’azienda un’apertura rispetto alla riattivazione, seppur graduale, della linea zinco.

«In questa fase, che pure è tutta ancora da vedere e valutare, resta da risolvere una questione che riguarda lo stabilimento di San Gavino hanno commentato i sindacati -. A nostro parere l’intero compendio deve far parte del complessivo piano di ristrutturazione e rivalorizzazione attraverso un processo di continuità produttiva e industriale e di pieno inserimento dentro il quadro di transizione prevista per gli impianti di Portovesme garantendo, in prospettiva, una missione produttiva anche per quelli di San Gavino.»

 

La vertenza della Portovesme srl si fa giorno dopo giorno più complicata. Ieri sera il Governo Meloni ha approvato il decreto che introduce il credito di imposta al 45% sino al 30 giugno 2023, come promesso nel corso dell’ultimo incontro svoltosi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, provvedimento salutato con soddisfazione dal deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, ma a Portovesme la tensione resta molto alta. L’azienda ritiene i provvedimenti adottati per la riduzione dei costi energetici non sufficienti per consentire la piena ripresa produttiva, per la mancanza di garanzie nel medio e lungo periodo e ad oggi non ha accolto la richiesta di riavviare gli impianti formulatale da Governo e Regione.

Al termine del coordinamento sindacale svoltosi ieri mattina, dopo l’imponente manifestazione messa in atto due giorni fa da centinaia di lavoratori, è stato diramato un documento, i cui contenuti, in particolare in riferimento alla gestione della manifestazione di protesta in corso da lunedì al Bilico Sud, area dello stabilimento in cui avvengono le operazioni di carico e scarico delle merci, non hanno avuto unanime condivisione e stamane, nel corso della nuova assemblea, due lavoratori hanno contestato duramente la gestione della vertenza da parte delle organizzazioni sindacali e i lavori dell’assemblea sono stati interrotti bruscamente. Ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime ore.

Allegate le interviste con Franco Bardi, segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale; Salvatore Vincis, segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente; Pierluigi Loi, segretario regionale della Uiltec UIL.

         

Sul comunicato della Rsu Carbosulcis, intervengono i segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, sottolineando la loro piena condivisione.

“E’ necessario un chiarimento urgente sul futuro della Societàscrivono in una nota -. Occorre programmare il futuro al fine di cogliere gli strumenti europei di riconversione. Il Progetto Aria, così gli altri progetti meritano un approfondimento, programmazione e regole certe, al fine di poter valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della Società e le professionalità dei lavoratori quale capitale della Regione Sardegna stessa.”
“Per questo motivo concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiriteniamo non rinviabile il confronto con la Presidenza della Giunta regionale, lo stato di agitazione proclamato dalla Rsu rappresenta un grido d’allarme che deve essere colto, merita risposte. Auspichiamo una convocazione in tempi rapidi senza la necessità di mettere in atto nuove iniziative.”

Dopo l’incontro di venerdì 4 marzo, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, concluso con gli impegni di Governo e Regione, cui è seguita la discesa dei quattro lavoratori dalla ciminiera dell’impianto Kss, la vertenza energia della Portovesme srl entra ora nel vivo.

“Ora inizia la parte costruttiva, ossia i confronti istituzionali propedeutici alla costruzione della proposta e della soluzionescrivono oggi in una nota i segretari territoriali della Filctem Cgil Emanuele Madeddu, della Femca Cisl Vincenzo Lai e della Uiltec Uil Pierluigi Loi -. L’incontro odierno convocato dal Ministero con la Regione Sardegna e la Portovesme srl rappresenta la prima tappa degli impegni assunti venerdì. Per questo motivo, davanti all’ingresso dello stabilimento, resterà operativo un presidio sino alla fine della vertenza che non è solo per Portovesme ma per tutta la Sardegna, a testimonianza che la questione energetica riguarda l’intero comparto economico e produttivo dell’isola, il quale deve ancora fare i conti con le diseconomie prodotte dalla mancanza del Gas metano.”

“Le proposte sul tavolo sono noteaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -: 

– Verificare la possibilità di riproporre lo strumento della Superinterrompibilità per le aziende energivore della Sardegna e della Sicilia al fine di riallineare le stesse condizioni di mercato delle regioni peninsulari. 

– Possibilità di siglare un contratto bilaterale con termini simili a quelli esistenti per altre imprese energivore del territorio Sardo e nazionale. 

– Revisionare il metodo di fissazione del Prezzo Unico Nazionale, sulla base della struttura dei costi delle singole fonti di generazione elettrica.”

“Chiediamo concludono i segretari territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, lo stesso livello di attenzione e capacità di esito positivo come praticato per altre vertenze nazionali e locali.”

«Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro. È evidente che il tema da risolvere è quello dell’energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni.  Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo com la massima urgenza un incontro con il ministro competente.»
Si sono espressi così stamane Emanuele Madeddu (Filctem-Cgil), Vincenzo Lai (Femca Cisl) e Pierluigi Loi (Uiltec Uil).

Nuovo intervento, stamane, delle segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, sulla vertenza per l’arrivo del metano nell’Isola, dopo l’impugnazione del Dpcm da parte della Regione.

«Le parole pronunciate dall’assessore dell’Industria che chiede altro tempo, di fatto spostando la decisione del Consiglio di Stato sull’arrivo del metano in Sardegna, dopo quattro anni di rinvii e meline, destano forti preoccupazioni perché di tempo, sino a oggi, ne abbiamo perso tropposcrivono in una nota i segretari Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Siamo davanti a una situazione veramente preoccupante. C’è il rischio concreto che Eurallumina ritiri il piano di investimenti da 300 milioni di euro e lasciando in strada i 200 lavoratori diretti e non creando alcuna prospettiva per le ulteriori 150 maestranze  necessarie e 130 contrattisti. Questo fatto non possiamo permettercelo in alcun modo, e non va certo in linea “con la tutela degli interessi delle imprese e delle famiglie.»

«I problemi rimangono tutti in campo, il famoso Paur è ancora da definire, l’appuntamento di dicembre è slittato ancora; pratica che dovrebbe durare normalmente 180 giorni e che invece va avanti da circa due anniaggiungono i tre segretari sindacali -. Anche dell’addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009 e del 2012, fondamentale tra le varie questioni anche per la messa in sicurezza del reddito delle maestranze Eurallumina sino al completo riavvio delle produzioni, nonostante siano state redatte nel tempo diverse bozze, ad oggi non si sa nulla. Da mesi chiediamo un incontro senza aver mai avuto risposta.»

«Per ultima e non meno importante, se non fondamentale, la persistente incertezza rispetto alle modalità e tempistiche rispetto all’approvvigionamento del gas metano, anche e, soprattutto, a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia presso il Consiglio di Stato, l’unico punto fermo era rappresentato dal 23 febbraio, data in cui si dovrebbe esprimere ill Consiglio di Stato; ora vogliono togliere anche questa certezza senza prospettare nessuna soluzione. Piuttosto, dalla Regione ci aspettiamo ancora un atto concreto e rapido sul porto di Portovesme. Perché i lavori di escavo ancora non partono, anzi appaiono ben lontani nonostante da tempo chiediamo il commissariamento dell’opera. All’abbassamento dei fondali è legato il futuro di ogni progetto che si intende realizzare nel polo industriale di Portovesme. Non è tempo di rinvii ma servono atti concreti e immediati. C’è bisogno di azioni concrete per evitare che un’occasione di rinascita possa naufragareconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Il presidente della Regione deve occuparsi in prima persona della questione energetica, e del polo metallurgico di Portovesme compresa la vertenza Eurallumina, così come dovrebbe fare per le altre partecipate del territorio.»

Si è svolta stamane presso la sala aziendale l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Portovesme srl per illustrare gli esiti della riunione svoltasi ieri 23 gennaio.

«Quanto emerso dall’incontro con il presidente della Regione segna un significativo passo avanti nella vertenza della Portovesme srlscrivono in una nota i segretari della Filctem Cgil Emanuele Madeddu, Femca Cisl Vincenzo Lai e Uiltec Uil Pierluigi Loi e la Rsu aziendale -. E anche una svolta da quando ad occuparsi direttamente della questione è stata la presidenza della Giunta che si è fatta portavoce con il Ministero competente della vertenza Sulcis. Positiva anche l’apertura dell’azienda che ha recepito quanto esposto e ha deciso di congelare ogni condizione peggiorativa rispetto ad oggi sino al 28 febbraio, in attesa di evidenze certe. A questo punto, alla luce delle interlocuzioni, attendiamo atti concreti affinché si possa arrivare ad una rapida soluzione. Si sollecita inoltre la sottoscrizione di un Memorandum con tutti gli attori per delineare tempi e modalità di questa transizioneconcludono i segretari della Filctem Cgil Emanuele Madeddu, Femca Cisl Vincenzo Lai e Uiltec Uil Pierluigi Loi e la Rsu aziendale -. Naturalmente resterà alta l’attenzione da parte nostra così come continueremo a vigilare in difesa del lavoro.»

Lavoratrici e lavoratori dello stabilimento Portovesme srl terranno domani mattina, alle ore 11.00, un sit-in davanti a Villa Devoto, a Cagliari, per sollecitare la Regione ad adottare i provvedimenti utili a sbloccare la crisi che investe l’azienda e che mette in pericolo 1.500 posti di lavoro, tra diretti e indotto.

«La Regione, nonostante le note stampa, non ha rispettato gli impegni sottoscritti il 20 ottobre in cui si prevedeva una riunione per fare il punto entro il 12 dicembre – denunciano i segretari territoriali Filctem Cgil Emanuele Madeddu, Femca Cisl Vincenzo Lai e Uiltec Uil Pierluigi Loi -. Tutto ciò non è accaduto e ci vediamo quindi costretti a tornare in piazza.»

I segretari territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, chiedono alla Regione di fare chiarezza sul futuro dell’Eurallumina di Portovesme.

«Tre anni fa lo spumante ed i brindisi. Poi però, da allora, per risolvere la questione legata al futuro dell’Eurallumina non si è fatto nulla. Ai proclami festanti della Regione non è seguito alcun attoscrivono in una nota Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Il famoso Paur è ancora da definire, l’appuntamento di dicembre è slittato a gennaio; pratica che dovrebbe durare normalmente 180 giorni e che invece va avanti da circa due anni. Anche dell’addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009 e del 2012, fondamentale tra le varie questioni anche per la messa in sicurezza del reddito delle maestranze Eurallumina sino al completo riavvio delle produzioni, nonostante siano state redatte nel tempo diverse bozze, ad oggi non si sa nulla. Per ultima e non meno importante, se non fondamentale, la persistente incertezza rispetto alle modalità e tempistiche rispetto all’approvvigionamento del gas metano, anche e, soprattutto, a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia presso il Consiglio di Stato, il quale non si esprimerà a riguardo prima del mese di febbraio prossimo e che, in assenza dei dovuti chiarimenti, difficilmente la vertenza dell’Eurallumina potrà arrivare ad una risoluzione definitiva.»

«Nessun atto e zero risposteaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. A questo punto, ferma restando la volontà di riavviare la mobilitazione a tutti i livelli, è necessario che la Regione dia un segno di vita. E quindi agisca con atti concreti. Perché non c’è più tempo da perdere. E’ bene ricordare che se salta questo poco resta da fare per mandare avanti un progetto di investimenti che vale 300 milioni di euro e 1.500 posti di lavoro tra diretti e indotto, questo deve essere il futuro e non certo andare avanti con la cassa integrazione.»

«Piuttosto, dalla Regione ci aspettiamo ancora un atto concreto e rapido sul porto di Portovesme concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Perché i lavori di escavo ancora non partono ma, all’abbassamento dei fondali, è legato il futuro di ogni progetto si intenda realizzare nel polo industriale o turistico di Portovesme. Per questo motivo chiediamo all’intero esecutivo chiarezza ed atti concreti, perché sino a oggi è stato perso troppo tempo e non ne possiamo perdere altro.»

Nuovo grido d’allarme dei segretari territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, sulla situazione di crisi in cui versa lo stabilimento della Portovesme srl.

«Un silenzio assordante delle Istituzioni circonda la vertenza Portovesme srl, il tempo passa e il rischio che 1.300 lavoratrici e lavoratori dal 31 gennaio siano senza lavoro si sta concretizzandoscrivono in una nota -. Non lo accetteremo passivamente. Nonostante l’impegno e le promesse ancora non ci sono soluzioni per il futuro della Portovesme srl, o meglio soluzioni alle problematiche relative alla questione energetica. Nell’incontro settimanale che, come organizzazioni sindacali, teniamo con l’azienda è emersa una situazione di totale stallo e silenzio istituzionale. Nessun intervento da parte della Regione, che avrebbe dovuto convocare una riunione come da accordo dello scorso 20 ottobre, e nessun atto da parte del Governo. Eppure la vertenza ha una portata regionale ed un rilievo nazionale.»

«Alla luce di questa inattività abbiamo deciso, come organizzazioni sindacali di attivare la mobilitazione ai massimi livelliaggiungono i tre segretari -. La vertenza Portovesme è quello che per il Paese è la vertenza Ilva o Priolo; chiediamo lo stesso livello di attenzione. Dalla prossima settimana attiveremo tutte le iniziative per promuovere una manifestazione direttamente a Roma giacché l’interlocutore, alla luce del silenzio della Regione, è il Governo. Non c’è più tempo da perdere e dalle Istituzioni devono arrivare risposte immediate, la Regione i Parlamentari facciano quanto promesso nell’incontro svoltosi a Portovesme il mese scorso e quanto previsto dagli accordi siglati.»