22 December, 2024
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«Quanto sta accadendo ai lavoratori del Porto Canale di Cagliari, oltre 200 che rischiano i licenziamenti collettivi e ai quali manifestiamo vicinanza e solidarietà, non può essere trascurato né sottovalutato. Perché alla vertenza dei lavoratori portuali è legato anche il sistema dell’esportazione dei prodotti sardi.»
A sostenerlo sono Emanuele Madeddu, segretario Filctem Sardegna Sud Occidentale; Lorenzo Mallica, segretario della Femca Cisl Medio Campidano; e Pier Luigi Loi, segretario Uiltec Uil.
«Come avviene per il settore delle ceramiche, è il caso della Ceramica Mediterranea operante nel Medio Campidano, che rischiano di vedere compromesso tutto il settore export proprio a causa della crisi che sta investendo l’ambito portuale. Giusto per fare un esempio si profilano rincari che arrivano anche al 30 per cento, soprattutto per destinazioni che comprendono Canada, Israele ma anche Taiwan, Americhe e Grecia dove le tariffe sono già raddoppiate – si legge in una nota -. Per questo motivo è necessario che si costituisca un fronte comune tra le diverse organizzazioni e le istituzioni si adoperino per affrontare la problematica in maniera globale, tenendo conto del fatto che, col perdurare della situazione di incertezza, ai 200 lavoratori portuali potrebbero sommarsene altri se non ci dovessero essere soluzioni tali garantire la movimentazione delle merci e assicurare alle aziende sarde che si occupano di esportazione di vedere i propri prodotti consegnati nei tempi stabiliti e previsti dalle commesse.»

Emanuele Madeddu.

 

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«Quella del metano in Sardegna è un’emergenza che deve essere risolta con tempi certi: Palazzo Chigi faccia sedere ad un tavolo la Regione Sardegna, le parti sociali e le imprese interessate per risolvere una volta per tutte questo problema

E’ l’appello lanciato oggi a Cagliari dal segretario generale della Uiltec Paolo Pirani, durante la riunione con i delegati sindacali della sigla che rappresenta i lavoratori dell’industria tessile, dell’energia e della chimica (22 i Contratti Nazionali rappresentati).

«In questi anni ci hanno fatto immaginare di tutto sulla metanizzazione dell’isola – ha spiegato il numero uno della Uiltec -: la verità è che il caso Sardegna è sempre stato accantonato. Mentre si tratta di una battaglia per lo sviluppo economico del territorio

Secondo la Uiltec oggi è improcrastinabile la creazione di una infrastruttura che possa finalmente distribuire il metano in tutta la regione, ma è anche necessario sensibilizzare l’opinione pubblica. «Occorre un investimento pubblico o in ogni caso un sistema di finanziamento che possa drenare e remunerare dei capitali privati – ha spiegato Paolo Pirani -. Ma soprattutto occorrono delle procedure emergenziali per superare gli ostacoli burocratici visto che per trasformare una centrale dal carbone alle rinnovabili occorrono tempi lunghissimi: undici anni solo per una autorizzazione».

Per la Uiltec non è possibile pensare dall’oggi al domani ad una transizione energetica (dai combustibili fossili alle rinnovabili) senza creare problemi sociali. Anche la Germania – come ha ricordato Paolo Pirani – pur non essendo una nazione poco attenta all’ambiente, per gestire questo periodo di transizione si è scelta la lignite, cioè il carbon fossile.

Da tempo al Mise è in programma un incontro per cercare di risolvere il caso Sardegna, ma nelle more la Uiltec chiede un intervento in pressing del presidente della Regione Christian Solinas. «Sollecitiamo il presidente Christian Solinas ad una forte pressione sul Ministero dello Sviluppo Economico per sbloccare i fondi per la metanizzazione in Sardegna – ha detto il segretario regionale della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi -. Il progetto della società nazionale metanodotti (Snam) c’è ma è necessaria una programmazione: per questo chiediamo che la deroga per la decarbonizzazione venga prorogata almeno fino al 2030. Vogliamo che in Sardegna il prezzo del gas sia uguale a quello delle altre regioni e soprattutto chiediamo che del costo del metanodotto in Sardegna si faccia carico l’intera collettività».

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Si sono concluse in tarda mattinata le audizioni programmate per questa settimana dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale sul Testo Unico dell’Energia, con i rappresentanti dei sindacati, di Confcommercio e delle Associazioni dei Consumatori.

Cgil, Cisl e Uil hanno espresso un giudizio positivo sulla decisione della Commissione di unificare in un Testo Unico le proposte di legge in materia di energia e sulla volontà del legislatore di introdurre una normativa organica sulla governance di un settore strategico per lo sviluppo dell’Isola. Perplessità invece sull’idea di istituire un’Agenzia regionale dell’Energia. «L’idea di affidare ad un unico soggetto le attività di monitoraggio, vigilanza, studio, ricerca e programmazione in campo energetico rappresenta un importante passo in avanti – ha detto il segretario della Cgil Michele Carrus – bisogna capire se l’Agenzia rappresenti lo strumento migliore per il raggiungimento dello scopo. Una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dall’istituzione di un Dipartimento interassessoriale o di una struttura ad hoc in seno alla Presidenza della Regione».

Giudizio condiviso da Oriana Putzolu: «Perché un’altra agenzia – ha chiesto la segretaria della Cisl – non sarebbe più utile sfruttare al meglio le competenze dell’assessorato all’Industria?».

Secondo Pierluigi Loi (Uil) l’istituzione di un’Agenzia potrebbe essere utile solo se messa in grado di funzionare e non creare situazioni di conflittualità con le strutture dell’assessorato.

I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno poi segnalato alcune incongruenze del Testo e suggerito correttivi sulla composizione della Conferenza regionale dell’energia, sulle premialità per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, sui criteri per l’erogazione dei finanziamenti del fondo di rotazione per la costruzione di edifici a energia zero o  la riqualificazione di quelli esistenti.

Michele Carrus, infine, ha segnalato il rischio che le norme relative alla realizzazione di impianti eolici in agricoltura possano entrare in conflitto con la normativa nazionale ed europea ed esporre la legge a un’impugnazione da parte dello Stato.

Conclusa l’audizione dei sindacati, è stato il turno del rappresentante di Confcommercio Riccardo Testoni che ha invitato la Commissione a mettere da parte l’idea di istituire un’Agenzia regionale per l’energia: «Sarebbe invece opportuno pensare a un tavolo di confronto che coinvolga più soggetti – ha detto Testoni – oltre ai sindacati, alle forze datoriali e alle associazioni sarebbe utile invitare anche i rappresentanti dell’Agenzia per le Dogane, unica struttura in grado di dare una valutazione certa dei flussi economici legati al consumo e alla produzione di energia in Sardegna». Da modificare, secondo Testoni, anche le disposizioni che affidano all’Agenzia la tenuta dei registri degli ispettori e dei tecnici abilitati alla certificazione degli impianti. «Non bisogna dare l’idea di un’attività di polizia ma di supporto ai cittadini».

Positivo invece il giudizio dell’Adiconsum sulla previsione di un’Agenzia regionale per l’energia. «Siamo favorevoli all’idea di accorpare le competenze e di assegnare ulteriori compiti ad un unico soggetto – ha rimarcato il presidente regionale Giorgio Vargiu – serve però ribadire con decisione il vero obiettivo della norma: la tutela dell’ambiente e la lotta agli speculatori». Secondo Vargiu, sarebbe più utile istituire l’Agenzia presso l’assessorato all’Ambiente: «In questo modo si darebbe un segnale forte a cittadini e imprese – ha aggiunto Vargiu – lasciando le competenze all’Industria il messaggio non avrebbe la stessa forza».

Giorgio Vargiu ha poi suggerito uno stralcio del Titolo III (Installazioni di impianti eolici in aree agricole): «Queste norme meritano un trattamento a parte – ha concluso Vargiu – meglio pensare a una legge organica su tutte le fonti di energia rinnovabili».

Anche Romina Tore e Sergio Lai (Federconsumatori Cagliari) hanno sottolineato l’esigenza di mettere in campo azioni di contrasto contro gli speculatori che hanno preso d’assalto le campagne sarde. «E’ urgente – hanno detto – prevedere una disciplina anche per la realizzazione di impianti fotovoltaici e solari in terreni agricoli». I due rappresentanti di Federconsumatori, infine, hanno auspicato l’istituzione di un Osservatorio regionale per l’energia.

Palazzo del Consiglio regionale A