23 December, 2024
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Nella pausa dei lavori del Consiglio regionale, riprende domani l’attività delle commissioni.

Alle 10.00 è convocata la commissione Sanità e politiche sociali, presieduta da Raimondo Perra (Cps). In programma l’audizione dell’assessore della Sanità Luigi Arru che riferirà su una serie di argomenti: Piano di formazione sui disturbi di apprendimento rivolto ad operatori sanitari, scolastici e famiglie, legge regionale 15/18 sulla disciplina degli interventi nella stessa materia, Programma di avvio dell’agenzia di emergenza-urgenza Areus.

Nel pomeriggio, alle 16.00, riunione per la commissione Cultura e Pubblica istruzione, presieduta da Piero Comandini (Pd). All’ordine del giorno l’audizione del direttore generale dell’Aspal che presenterà una relazione sull’operatività dei Centri per l’impiego.

La commissione si occuperà inoltre di esaminare alcune proposte di legge: la n. 496 sulla prevenzione ed il contrasto a bullismo e cyber bullismo, la n. 63 sulla salvaguardia del patrimonio storico, culturale ed archeologico della Sardegna, la n. 424 sull’istituzione della Fondazione Sardegna nel settore dei beni culturali, e la 561 sull’Agenzia sarda beni culturali. Sarà predisposta, infine, una risoluzione sui problemi del lavoro.

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«Con la nostra iniziativa vogliamo inserire nell’agenda politica il tema della revisione della riforma degli Enti locali del 2016, attraverso l’inserimento nella Città Metropolitana di Cagliari dei Comuni che hanno manifestato questa volontà con delibere dei Consigli e delle Giunte, approvate con un larghissimo consenso.»

Lo ha dichiarato il consigliere del Pd Valter Piscedda, primo firmatario della proposta di legge del partito che punta a modificare sia i confini della Città Metropolitana di Cagliari che, di conseguenza, quelli della provincia del Sud Sardegna.

«La nostra riflessione a 2 anni dalla riforma – ha sostenuto Valter Piscedda – è rivolta alle cose concrete che interessano i cittadini (sviluppo, servizi, trasporti, infrastrutture) e da questo punto di vista lo schema attuale ha funzionato bene per la Città Metropolitana di Cagliari e meno bene per la provincia del Sud Sardegna; è un tema reale che poniamo all’attenzione delle altre forze politiche auspicando che possa essere affrontato e risolto entro la fine della legislatura.»

Secondo Piero Comandini, altro esponente del Pd che sostiene la proposta, «è innegabile che il frettoloso referendum regionale con cui sono state abolite le Province abbia lasciato un vuoto reale nei territori, in termini di rappresentanza,  funzionalità e servizi ai cittadini, che deve essere corretto e il modo migliore per farlo è quello di partire dal basso, rispettando il volere delle comunità che si sono espresse». A fronte della volontà dei Comuni che già hanno chiesto di far parte della Città Metropolitana di Cagliari (San Sperate, Decimoputzu, Dolianova, Villasimius, Villaspeciosa, Burcei e Domus De Maria), occorre a giudizio di Piero Comandini «avviare un dibattito più ampio aperto anche alle realtà finora escluse, nell’ottica di un riordino complessivo che elimini le disparità territoriali esistenti».

«Gli effetti del referendum regionale sull’abolizione delle Province e di quello nazionale respinto dagli elettori che interveniva in parte sullo stesso tema – ha osservato il consigliere Luigi Ruggeri – hanno creato molte difficoltà alla Sardegna, per cui una manutenzione della legge di riforma degli Enti locali a distanza di due anni è quanto mai necessaria. Bisogna scommettere sulla Città Metropolitana di Cagliari per far crescere un sistema locale in tante direzioni, dalle economie di scala all’urbanistica, dai lavori pubblici ai trasporti; un sistema più forte che può diventare un grande motore per tutta la Sardegna.»

«Le autonomie – ha concluso Luigi Ruggeri – devono, infatti, svilupparsi potenziando funzioni e capacità comuni, e soprattutto superando la logica di chi pensa di potersi avvantaggiare impedendo qualcosa a qualcuno.»

All’incontro di presentazione della proposta di legge sono intervenuti anche l’avvocato David Loi, che ha fornito la sua consulenza giuridica, ed i sindaci di Burcei, San Sperate e Decimoputzu.

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La commissione Lavoro, presieduta da Piero Comandini (Pd), è stata impegnata alla presenza dell’assessore Virginia Mura e dei dirigenti dell’assessorato, in un ciclo di audizioni dei lavoratori precari del sistema Regione, in vista dell’imminente discussione della Finanziaria 2019.

La prima delegazione ascoltata dalla commissione è stata quella dei “lavoratori in utilizzo” (circa 350 persone impiegate nelle autonomie locali e nella sanità) rappresentata da Angela Caddeo, che ha sollecitato 3 interventi: la continuità dei progetti, la possibilità per le amministrazioni di utilizzare i fondi residui del 2018 in modo da avviare i programmi a ridosso dell’approvazione della prossima legge Finanziaria, ed uno stanziamento adeguato a garantire ai precari un periodo lavorativo di 12 mesi l’anno.

Il presidente Piero Comandini, dopo aver ricordato l’impegno del Consiglio sulle politiche attive del lavoro e l’aumento della dotazione finanziaria da 4 a 7 milioni di euro, ha annunciato diverse novità. La più importante riguarda la programmazione triennale 2019-2021 dei progetti, che darà più certezze ai lavoratori e più capacità al sistema Regione di utilizzare al meglio le risorse umane e finanziarie disponibili. Inoltre, ha proseguito, sarà possibile contare sia sui fondi residui del 2018 che su quelli degli anni precedenti, in quest’ultimo caso con una norma specifica introdotta nella prossima Finanziaria.

Piero Comandini ha poi chiesto agli uffici dell’assessorato del Lavoro una ricognizione dettagliata dei residui per definire l’ammontare delle risorse necessarie a garantire il pieno impiego dei lavoratori: 30 ore settimanali per 12 mesi l’anno.

Successivamente Marco Campus ha portato all’attenzione della commissione la vicenda dei borsisti Agris, 20 unità specializzate che in questi anni hanno operato presso l’Agenzia di ricerca in agricoltura. «Si tratta – ha detto Campus – di professionisti con qualificate esperienze precedenti che hanno svolto attività di ricerca documentata da relazioni e pubblicazioni scientifiche, eppure ancora privi di una collocazione stabile solo perché “sprovvisti di cartellino”.»

Il presidente Piero Comandini ha assicurato l’impegno della commissione che, ha specificato, fornirà all’assessorato in tempi brevissimi e prima della Finanziaria una nota di dettaglio su tutte le situazioni dei lavoratori finora esclusi dalla stabilizzazioni, con particolare riferimento ai requisiti fissati dalla normativa nazionale e regionale, come continuità lavorativa di almeno 36 mesi e superamento di selezioni pubbliche.

Un’altra vicenda emblematica della presenza del lavoro precario nel sistema Regione quella di Enas, dove 9 lavoratori continuerebbero ad avere un trattamento da “autonomi” pur svolgendo di fatto mansioni proprie del lavoro subordinato. Tutte persone che hanno partecipato a suo tempo ad una selezione ad evidenza pubblica, ha lamentato il portavoce Giovanni Ledda, ed abbandonati nella zona grigia delle interpretazioni normative.

Davide Musinu, a nome del Comitato idonei graduatorie di Area, ha invece espresso la preoccupazione di 20 vincitori di concorso (tutte figure professionali tecniche) con graduatoria approvata nel 2016, che rischiano di vederla scadere il 31 dicembre di quest’anno, perdendo ogni possibilità di accesso nell’Agenzia.

In risposta il presidente della commissione ha detto di ritenere molto probabile, a livello nazionale, la proroga di tutte le graduatorie in scadenza che, in questo caso, avrebbero una validità estesa a tutto il perimetro pubblico, compreso ovviamente il sistema Regione.

La commissione ha infine esaminato anche le situazioni del centro anti insetti e dell’Associazione degli enti locali per le attività culturali e di spettacolo della ex provincia di Cagliari.

Per il centro anti insetti (nel quale operano in tutta la Sardegna circa 100 unità nelle Province più alcuni addetti di società in house delle stesse, con una spesa complessiva di 10 milioni annui a carico della Regione) il portavoce Luca Locci ha auspicato la costituzione di un organismo di controllo centralizzato, per evitare dispersione delle risorse, pianificazione settoriale degli interventi e miglioramento dell’efficienza nella lotta ai parassiti.

Per quanto riguarda le vicende dell’Associazione degli enti locali che opera nella cultura e nello spettacolo (84 Comuni iscritti) il presidente Stefano Delunas, sindaco di Quartu Sant’Elena, ha messo l’accento sulla costante diminuzione delle risorse anche a seguito della riforma degli Enti locali. Ed ora, ha aggiunto, abbiamo grossi problemi per tenere in vita un circuito pubblico che ha assicurato in questi anni manifestazioni ed eventi di qualità e, soprattutto, servizi per i piccoli Comuni che hanno avuto la possibilità di “emergere” con le loro iniziative.

Il presidente Piero Comandini, nelle conclusioni, ha riconosciuto l’importanza del ruolo svolto dall’Associazione in vent’anni di attività. «Un ruolo che contiamo di rafforzare – ha proseguito – sia nel breve termine intervenendo sul capitolo riservato alle associazioni, rifinanziato con 2.5 milioni, sia eventualmente con un contributo straordinario. Ma senza trascurare – ha concluso -, una visione di prospettiva che potrebbe portare o ad una legge “ad hoc” o alla costituzione di una fondazione, sul modello della Biblioteca Satta di Nuoro.»

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Riprende domani, martedì 27 novembre, l’attività delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

Alle 10.00, si riunirà la Commissione “Salute e politiche sociali”. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, sul Piano triennale per l’emigrazione. Subito dopo sarà sentito l’assessore alla Sanità Luigi Arru sul Piano regionale per la formazione degli operatori sanitari, scolastici e delle famiglie, di persone affette da disturbi specifici dell’apprendimento. Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra esaminerà, inoltre, la proposta di risoluzione sulla situazione oncologica in Sardegna con particolare riferimento ai tumori femminili. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’esame di alcuni provvedimenti in materia di sanità, sport e salute, cultura della non violenza e politiche per la famiglia.

Alle 16.30 si riunirà la Commissione “Attività produttive” presieduta da Luigi Lotto. In programma l’audizione del sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu, sulle problematiche relative al riconoscimento dei danni causati da calamità naturali. Successivamente, la Quinta Commissione sentirà l’assessore al Turismo Barbara Argiolas sul P/212 “Disciplina delle caratteristiche, dei requisiti e della classificazione delle strutture ricettive della tipologia bed&breakfast di cui all’articolo 16, comma 1, della legge regionale 28 luglio 2017, n. 16. Approvazione provvisoria delle direttive ai sensi dell’articolo 24, comma 1”. All’esame dell’organismo consiliare anche la grave situazione dei subappaltatori locali dei lavori della SS-Olbia a causa dei mancati pagamenti da parte delle ditte appaltatrici e di Anas.

Mercoledì 28 novembre, alle 10.30, si riuniranno invece la Prima e la Seconda. La Commissione “Autonomia e ordinamento regionale”, presieduta da Francesco Agus, sarà chiamata ad esprimere i pareri sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018 e sul disegno di legge per il governo idrogeologico del territorio. Successivamente sarà sentita l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras sulla legge di semplificazione. All’ordine del giorno anche il D.L. 520 (Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione di consultazioni elettorali. Interpretazione autentica dell’articolo 90 della legge regionale n. 7 del 1979) e la proposta di legge statutaria  sul procedimento per il distacco di un comune dalla provincia di appartenenza e per l’aggregazione ad altra provincia. Previsto anche l’esame congiunto di alcune proposte di modifica della legge regionale di riordino degli enti locali.

Una serie di audizioni impegneranno, infine, la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Piero Comandini. Saranno sentiti l’assessore al Lavoro Virginia Mura, i lavoratori in utilizzo, i borsisti di Agris, il Comitato “Idonei graduatorie Area”, i lavoratori dei Centri provinciali anti insetti e l’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.

 

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In commissione “Attività Produttive” si sono svolte stamane diverse audizioni su tre diverse tematiche: legge finanziaria 2018, crisi del settore pesca e situazione dei lavoratori avventizi dei Consorzi di Bonifica.

La soluzione per i 180 lavoratori precari dei Consorzi di Bonifica di Oristano e della Sardegna Meridionale potrebbe arrivare con la prossima legge finanziaria. L’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria ha infatti annunciati in Commissione la presentazione di un emendamento per la stabilizzazione dei lavoratori. «E’ un’operazione che non comporta costi aggiuntivi per le casse della Regione – ha detto Pier Luigi Caria – la Giunta intende dare attuazione a quanto previsto dalla legge 6 del 2008».

Sulla vertenza degli avventizi dei Consorzi di Bonifica, la Commissione ha sentito in mattinata anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Da tutti è arrivata la richiesta di procedere in tempi rapidi alla stabilizzazione dei lavoratori: «Il ruolo dei Consorzi di bonifica, alla luce degli ultimi eventi calamitosi, è sempre più importante sul fronte della prevenzione ambientale e della mitigazione del rischio idrogeologico – ha detto Manuele Incani della Fai Cisl – attualmente i Consorzi di Oristano e della Sardegna Meridionale hanno organici carenti e ricorrono a lavoratori avventizi. Molti di questi prestano la loro opera da oltre 25 anni. E’ arrivato il momento di riconoscere il loro lavoro. Sarebbe un atto di giustizia e un passo in avanti per garantire servizi più efficienti».

«E’ un’operazione a basso costo – ha aggiunto Gaia Garau della Uila-Uil – attualmente i lavoratori precari impiegati per 8 mesi percepiscono un’indennità superiore rispetto ai lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il loro passaggio nella pianta organica dei Consorzi comporterebbe un esborso minimo, circa 800mila euro per 180 lavoratori. La stabilizzazione consentirebbe inoltre di garantire le attività di manutenzione del territorio per tutto l’anno.»

«C’è una legge vecchia di 10 anni (la n.6 del 2008 ndr) che non è mai stata applicata – ha affermato Gabriele Virdis della Flai Cgil – la Regione ha il dovere di applicarla e di procedere alle stabilizzazioni previste. Chiediamo che i lavoratori precari, impegnati attualmente per 8 mesi all’anno, vengano assunti a tempo indeterminato. Chiediamo inoltre di dare certezza anche agli operai che vengono chiamati saltuariamente (escavatoristi, saldatori, etc.).»

A favore della stabilizzazione si sono espressi tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione Gianluigi Rubiu e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia, Antonio Solinas, Mario Tendas, Valerio Meloni, Piero Comandini ed Alessandro Collu del Pd.

La Commissione ha sentito in mattinata i rappresentanti degli armatori di Porto Torres, Lorenzo Nieddu e Costantino Cossu.

«Da tre anni non riceviamo gli indennizzi per il fermo biologico – hanno detto Cossu e Nieddu – subiamo inoltre il peso dei vincoli regionali che si aggiungono a quelli nazionali. Il nostro settore è in forte difficoltà, serve un intervento urgente della Regione.»

Secondo i rappresentanti degli armatori turritani, le attuali norme sulla pesca a strascico penalizzano fortemente i pescatori sardi: «Le prescrizioni nazionali ci impediscono di pescare entro le 3 miglia dalla costa, la Regione impone un ulteriore limite che porta il divieto a 4 miglia. Così è troppo».

L’ex assessore all’agricoltura Oscar Cherchi è intervenuto nel dibattito per chiarire la questione degli indennizzi: «L’Unione Europea vieta i risarcimenti per il fermo biologico perché li considera aiuti di stato. L’unica possibilità di intervento è rappresentata dai fondi erogati con il regime de minimis – ha detto Oscar Cherchi – quanto ai limiti, si possono apportare delle modifiche ma serve un pronunciamento del Comitato regionale della Pesca nel quale credo che anche voi siate rappresentati».

Più attenzione per il settore ha invocato il consigliere di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu: «La competenza è attualmente in capo all’assessorato dell’Agricoltura già oberato da mille incombenze – ha detto Gianluigi Rubiu – da tempo chiedo di istituire un Dipartimento per la Pesca che si occupi dei problemi specifici del settore».

Sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018, la Commissione ha sentito gli assessori dell’Agricoltura e dell’Industria Pierluigi Caria e Maria Grazia Piras.

«Le esigenze del mio assessorato hanno trovato quasi tutte copertura finanziaria – ha detto Pier Luigi Caria – in particolare abbiamo reperito i 17 milioni di euro necessari al funzionamento di tutti i Gal della Sardegna. In questo modo potranno essere recuperati anche i due Gal della Romangia e dell’Anglona inizialmente esclusi dai Piani di azione locale 2014-2020.»

Pier Luigi Caria ha poi espresso rammarico per l’esito della partita sugli accantonamenti. «Senza quei soldi da restituire allo Stato avremmo potuto soddisfare tante altre richieste. In ogni caso presenteremo alcuni emendamenti per ottenere risorse aggiuntive per i piani integrati di filiera (10 milioni di euro), per il primo insediamento dei giovani in agricoltura (25 milioni) per il bando sulle strade rurali (15 milioni). Se accolto, l’emendamento sul primo insediamento in agricoltura consentirebbe di evadere tutte le domande presentate e non finanziate a causa dell’esaurimento dei fondi del Psr».

L’assessore Maria Grazia Piras invece ha spiegato che una grossa fetta degli stanziamenti per l’industria previsti nella manovra 2018 anche quest’anno andranno a coprire le spese delle società partecipate (Igea, Carbosulcis e Nuova Mineraria Silius). «Abbiamo poi previsto uno stanziamento per la miniera di Olmedo – ha detto Maria Grazia Piras – l’avviso di vendita è purtroppo andato deserto. Ora, in attesa di un’eventuale interessamento all’acquisto, è necessario mettere il sito in sicurezza e garantire le attività di  sorveglianza».

L’assessorato, infine, ha inserito in bilancio anche le risorse per la metanizzazione dell’Isola: «Abbiamo rifinanziato il capitolo che lo scorso anno era stato svuotato per coprire le emergenze del settore ovicaprino».

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Incremento dell’incentivo all’assunzione per i lavoratori a tempio indeterminato fino alla copertura del 50 per cento del costo lordo del singolo lavoratore (30 per cento per i lavoratori a tempo determinato); soppressa la quota massima di 100 mila euro per singola impresa.

Sono le principali novità della delibera 29 ottobre 29018 della Giunta regionale, sulla quale la commissione Lavoro ha espresso in serata all’unanimità il parere favorevole.

Oltre al robusto sistema di incentivi, l’impianto normativo prevede una forte semplificazione delle procedure in corso attraverso il ricorso operativo ai consulenti del lavoro per il perfezionamento della pratica e l’estensione dei vantaggi economici anche a favore dell’impresa utilizzatrice nel caso di contratto di somministrazione.

La nuova misura è stata illustrata dall’assessora al Lavoro, Virginia Mura ed è stata accolta positivamente dalla commissione presieduta dall’on. Piero Comandini: «Si tratta di una riscrittura soddisfacente delle norme, che prima invece prevedevano un contributo massimo di 4 mila euro a lavoratore (3mila per il tempo determinato) ed è per questo che sinora soltanto 462 lavoratori sono stati occupati attraverso Lavoras, nonostante la Regione abbia stanziato un fondo di 40 milioni di euro come monte per gli incentivi. Non solo: nella nuova formulazione la misura è rivolta alle imprese in senso stretto ma anche ai lavoratori autonomi e si può applicare anche per gli apprendisti. Dunque, ne andranno a beneficiare tutti i tipi di lavoratori e di datori di lavoro».

La commissione lavoro ha audito nel corso dei lavori anche l’assessore Virginia Mura sulle parti di competenza della manovra finanziaria e a seguire è stata la volta dell’assessore alla Cultura, Giuseppe Dessena.

Prossima convocazione giovedì 15 novembre, alle 10.00, per il parere sulla manovra finanziaria ed il probabile voto sulla proposta di legge (disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo). 

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La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione delle audizioni delle rappresentanze sindacali sulla vertenza Tiscali, ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale si impegna la Giunta a sostenere la battaglia dei lavoratori e dei sindacati per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia delle professionalità presenti nell’azienda di “Sa Illetta”. In particolare si chiede all’esecutivo presieduto da Francesco Pigliaru la partecipazione della Regione all’incontro in programma il prossimo 20 novembre a Roma, nella sede del ministero dell’economia e finanza, in vista di un possibile accordo finalizzato a scongiurare la riduzione del personale.

«Tiscali – così hanno spiegato nel corso dei rispettivi interventi i segretari Uil-Com (Tonino Ortega), Slc-Cgil (Roberto Camarra), Fistel-Cisl (Barbara Marongiu) – conta attualmente 650 dipendenti diretti ed un indotto che supera le 800 unità. L’intesa siglata lo scorso 30 luglio con Fastweb per la cessione a quest’ultima della licenza di Aria spa (società controllata da Tiscali) per 40 Mhz nella banda 3.5 Ghz ed un ramo di azienda di Tiscali che comprende le infrastrutture della più importante società delle telecomunicazioni in Sardegna, minaccia la sopravvivenza dell’azienda. Il rischio “spolpamento” per Tiscali – a giudizio dei rappresentanti dei lavoratori – è, infatti, concreto e l’assenza di un piano industriale preoccupa non poco chi vuole tutelare buste paga e competenze acquisite nel corso degli anni in un comparto strategico per lo sviluppo e la crescita dell’Isola.»

«Il tutto – hanno proseguito Ortega, Camarra e Marongiu – nonostante il Governo, per il tramite dell’intesa a suo tempo sottoscritta con Tiscali, abbia subordinato la proroga fino al 31 dicembre 2029 delle concessioni per le frequenze 3.4-3.6 Ghz, al mantenimento dei livelli occupazionali in Tiscali. Ed alla luce di tale constatazione, che la commissione Lavoro del Consiglio regionale ha quindi rivolto l’invito alla Giunta, perché si batta con Governo affinché siano rispettate clausole e condizioni stabilite al momento dell’accordo per la proroga dei diritti d’uso delle frequenze.»

“Il Consiglio regionale della Sardegna si impegna ad affiancare i 650 lavoratori di Tiscali interessati dalla cessione delle frequenze 5G da Tiscali a Fastweb intervenendo con la Giunta regionale in vista dell’incontro che si terrà al ministero per lo Sviluppo Economico il prossimo 20 novembre. E’ quanto è emerso questa mattina durante l’incontro alla commissione Lavoro del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini. Il parlamentino di via Roma ha così accolto il grido d’allarme lanciato dallo scorso luglio dalla Uilcom Sardegna a tutela dei lavoratori sardi di Tiscali.” Lo scrive in una nota il segretario regionale della Uilcom Sardegns Tonino Ortega. “Come UILCom abbiamo chiesto che l’intero percorso venisse accompagnato integralmente alla presenza del ministero dello Sviluppo economico e della Regione Sardegna ha spiegato durante l’incontro il segretario regionale della Uilcom Sardegna, Tonino Ortega, che nei mesi scorsi aveva più volte stigmatizzato l’assordante silenzio della Regione sarda in questa delicata vertenza -. Abbiamo sollevato molte perplessità rispetto alla regolarità della cessione delle frequenze pretendendo massima trasparenza e chiarezza – ha aggiunto Tonino Ortega -. Chiediamo che la Regione Sardegna si faccia carico di questa disastrosa vertenza che rischia di trasformarsi in una bomba sociale e che appoggi la nostra richiesta a Tiscali di un piano industriale a sostegno dell’occupazione. Auspichiamo che, mettendo da parte i vari schieramenti politici e rimettendo al centro gli interessi dei lavoratori sardi, tutti insieme, istituzioni e sindacati, si possa trovare in modo responsabile un percorso condiviso da portare al Mise il 20 novembre che abbia un solo obiettivo: la tutela dell’occupazione sarda” .

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La commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione dell’audizione dell’assessore Giuseppe Dessena, ha formulato parere positivo “con raccomandazioni” alla delibera di Giunta  n. 49/40, del 9 ottobre 2018, che istituisce gli sportelli linguistici, sulla base delle disposizioni contenute nella legge n. 22, del 3 luglio 2018, “Disciplina della politica linguistica regionale”.

Le richieste di modifiche riguardano l’istituzione degli sportelli linguistici anche nel Medio Campidano e in Ogliastra, in linea con una configurazione della rete territoriale incardinata sulle vecchie otto province della Sardegna a cui si aggiunge lo sportello linguistico regionale e quelli delle minoranze alloglotte di Alghero, Sassari, Gallura e Carloforte.

L’assessore, anche sollecitato dalle richieste di chiarimento formulate dai consiglieri Angelo Carta (Psd’Az) e Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp), ha spiegato che le sedi de Sos Ofitzios de su sardu dovrebbero essere ospitate negli immobili delle amministrazioni provinciali mentre il personale dovrà essere reperito, attraverso i previsti bandi di mobilità interna, esterna o eventualmente a concorso, nel rispetto delle previsioni normative con riferimento alle competenze richieste ed alla certificazione delle stesse.

La commissione ha inoltre ascoltato l’assessore Giuseppe Dessena in merito alla ripartizione delle risorse per lo spettacolo (articolo 53 legge 1/1990) che dovrebbero ammontare, nel prossimo bilancio di previsione, a circa otto milioni di euro, con la contemporanea introduzione di nuovi criteri di valutazione che tengano in maggiore considerazione la qualità della programmazione artistica e riducano l’incidenza dei rigidi parametri a suo tempo stabiliti dalla cosiddetta “delibera Milia”. 

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Questa mattina, a Roma, il Comitato Promotore per l’insularità ha tenuto una conferenza stampa per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare. Per la prima volta in Italia, è stata promossa la sottoscrizione di una proposta di legge di iniziativa popolare di modifica costituzionale che punta ad introdurre nella nostra Carta il principio di insularità.
«Grazie all’impegno generoso di decine e decine di volontari – si legge in una nota del Comitato promotore – è stato sfondato lo straordinario traguardo di centomila firme, oltre settantamila delle quali sono state raccolte in Sardegna. Un risultato quasi incredibile, ottenuto grazie a tutti i sardi, finalmente uniti sulla «madre di tutte le nostre battaglie» e a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, che hanno sostenuto la proposta di legge.»
Le firme di sottoscrizione non sono state raccolte soltanto in Sardegna, ma in tutta Italia: con il sostegno della FASI e dell’ANCIM (associazione dei comuni delle isole minori), abbiamo voluto in questo modo sottolineare come la garanzia delle pari opportunità e dei pari diritti dei cittadini isolani sia un problema dell’intera comunità nazionale, la cui soluzione spetta a tutti gli italiani!

Questa mattina alla conferenza stampa, a Roma, hanno partecipato Pierpaolo Vargiu, Michele Cossa, Emilio Floris, Luciano Uras, Christian Solinas, Giannina Usai e Gemma Azuni in rappresentanza del Comitato promotore, mentre la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini che, da emiliana, ha fatto un appassionato intervento a sostegno delle ragioni della insularità, ha garantito, insieme ad altri senatori presenti, il massimo impegno per la rapida discussione della legge.
Il Comitato sardo per l’insularità, la FASI e l’ANCIM, da un lato, sono convinti della oggettiva centralità della “questione insularità” in tutta la progettualità dello sviluppo futuro delle Isole, dall’altro, sono consapevoli di quanto sia importante il riconoscimento del gap che produce ritardo di sviluppo sociale ed economico che spesso rende gli isolani cittadini con diritti ridotti ed affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma.

Pierpaolo Vargiu ha ricordato che «nelle isole tutti i servizi sono più costosi a causa del “fattore trasporti”, mentre la salute diventa un elemento di spesa maggiore, da ridimensionare con conseguente taglio dei servizi. Anche i settori che potrebbero produrre eccellenza come l’ambiente, il risparmio energetico e le fonti alternative sono frenati dalle tendenze allo spopolamento. E’ per questo – ha concluso Pierpaolo Vargiu – che chiediamo che il “principio di insularità” diventi un principio costituzionale in grado di certificare la volontà dello Stato di riconoscere le peculiarità e misurare gli svantaggi delle sue Isole e degli italiani che ci vivono».
«Gli isolani, ma anche tanti italiani del continente, hanno fatto sentire la loro voce, sottoscrivendo in modo travolgente la proposta – ha detto Michele Cossa – ora tocca all’intero Parlamento di fare la sua parte, modificando l’art. 119, comma 5 della Costituzione. Da parte nostra il Comitato continuerà a lavorare insieme nella convinzione che sia arrivato il momento di proporre in Italia una vera e propria “rivoluzione copernicana” che ribalti filosofie superate, legate al vecchio concetto di “assistenza che compensa gli svantaggi” per i residenti nelle Isole, per arrivare invece ad una corretta misurazione del complesso delle opportunità – ha concluso Michele Cossa -, puntando a rimuovere le condizioni che impediscono agli isolani di confrontarsi alla pari con tutti gli italiani.»
Accanto al comitato promotore (presidente Roberto Frongia, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, Pierpaolo Vargiu, Alessandra Zedda, Emilio Floris, Luciano Uras, Piergiorgio Massidda, Roberto Deriu, Cecilia Cherchi, Piero Comandini, Luigi Crisponi, Attilio Dedoni, il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias, il coordinatore dei giovani, Matteo Rocca, Pietro Pittalis, Antonello Peru, Franco Sabatini, Stefano Tunis, Giannina Usai segretaria generale dell’Ancim, Romina Mura, il sindaco di Buggerru Laura Cappelli), è nato un comitato scientifico, coordinato dalla prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, a cui hanno dato il loro contributo:

Il prof. Paolo Savona, il dr. Gavino Sanna, il prof. Massimo Carpinelli, rettore dell’Università di Sassari, la professoressa Maria Del Zompo, la prima donna ad essere eletta Rettore nella storia dell’Università di Cagliari, il prof. Pasquale Mistretta, già rettore dell’Università di Cagliari, il dr. Ettore Angioni, già procuratore generale della Repubblica, dr.ssa Simonetta Sotgiu, Giudice della Corte di Cassazione, il prof. Gianluigi Gessa, il Giudice dott. Federico Palomba, prof. Giovanni Lobrano, ordinario di Diritto romano presso l’università di Sassari, il prof. Francesco Sitzia, Dipartimento di Giurisprudenza di Cagliari, docente di Diritto Romano e diritti dell’Antichità (è stato preside della facoltà di giurisprudenza per 5 mandati – dal 1985 al 1994 e dal 2000 al 2006), prof. Gavino Faa (medico, università di Cagliari), il dr. Paolo Fadda, storico, l’editore Carlo Delfino, il giudice dr. Enrico Altieri, il prof. Mario Sanna fondatore e direttore del Gruppo Otologico, centro riconosciuto a livello mondiale per l’Otologia, l’Implantologia uditiva e la Chirurgia della Base Cranica, punto di riferimento nel suo campo, riconosciuto a livello internazionale, il dr. Francesco Manca, già direttore generale dell’Osservatorio industriale della Sardegna, il dr. Paolo Figus, già direttore de L’Unione Sarda, l’avv. Francesca Curreli, l’avv. Rita Dedola, già presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Cagliari, l’avv. Stefano Altea.