22 December, 2024
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Il 29 dicembre del 1922 Luigi e Salvatore Fois furono vigliaccamente uccisi a sangue freddo, da una banda fascista proveniente da Iglesias mentre erano al lavoro a Portovesme. L’azione criminosa si inquadra nel disegno del padronato e della dirigenza delle miniere di eliminare il movimento popolare, che nell’Iglesiente, nella seconda metà dell’Ottocento, aveva conosciuto un importante sviluppo a seguito del processo di industrializzazione. La conseguenza fu la proletarizzazione di vasti strati di masse contadine fino ad allora addette ai lavori agricoli e la nascita di un movimento operaio industriale. Sorgono così le leghe di resistenza, le cooperative e la Federazione dei minatori, viene fondata la cooperativa dei battellieri, che organizza gli addetti al trasporto dei minerali da Portoscuso a Carloforte. Si sviluppano nell’Iglesiente all’inizio del Novecento una serie di lotte, talora molto dure come quelle di Buggerru del 1904, di Gonnesa e Nebida del 1906, che ebbero un’eco nazionale, ponendo il movimento socialista in breve tempo alla guida del governo locale. Nelle elezioni del 26 luglio del 1914, infatti, le liste socialiste vincono ad Iglesias, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Calasetta e Carloforte; nella successiva tornata del 1920 conquistano anche le amministrazioni di Arbus, Guspini, Villamassargia e Portoscuso. Vengono mandati all’opposizione i ceti agrari, che fimo ad allora avevano gestito i comuni in alleanza con la dirigenza mineraria. La prospettiva è l’ulteriore estensione della forza e dell’influenza delle organizzazioni popolari che induce una crescente preoccupazione nel padronato industriale, non disposto ad accettare passivamente i nuovi equilibri economici e politici imposti dal proletariato minerario. Gli industriali minerari e gli agrari aspettano l’occasione per ribaltare i rapporti di forza. E trovano l’occasione propizia nei fatti che portano alla Marcia su Roma e alla nomina di Benito Mussolini a capo del governo. Sorgono così ad Iglesias e nei principali centri sulcitani le sezioni del fascio, che avviano un’azione violenta ed illegale di riconquista delle amministrazioni.

I fratelli Fois erano a capo della cooperativa dei battellieri, dalla quale i fascisti pretendevano di estrometterli con l’intimidazione e la violenza. La loro uccisione fu la reazione criminale e premeditata al loro rifiuto e alla loro ferma resistenza. Ricordare il sacrificio dei fratelli Fois significa, dunque, onorare, con loro, quanti si sono opposti al fascismo, difendendo le libertà democratiche e i diritti del lavoro. Con questo spirito, mentre nel Paese e in Sardegna si manifesta una ripresa di umori e movimenti che si richiamano al fascismo, l’ANPI ha diramato un appello col quale invita i cittadini a partecipare alle iniziative, organizzate dal Comune a Portoscuso e dall’Anpi a Cagliari, in ricordo dei fratelli Fois nell’anniversario del loro assassinio, e a continuarne l’opera in difesa delle libertà sancito nella Costituzione antifascista. Il 29, alle 9.00, si terrà a Portoscuso la commemorazione ufficiale indetta dal comune di Portoscuso, che proseguirà con diversi eventi per tutta la mattinata. Il 29, alle 17,45, nella sala della CSS via Marche n. 9 a Cagliari l’ANPI, insieme al CRC – Coordinamento per la democrazia costituzionale – ricorda l’eccidio dei fratelli Fois con un incontro introdotto da Andrea Pubusa, lettura degli atti processuali di Rita Atzeri e Piero Marcialis, canti popolari e antifascisti del Coro dell’Anpi diretto da Roberto Deiana.

Andrea Pubusa

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Martedì 4 agosto, alle ore 21.30, presso l’Arena Mirastelle del Teatro Centrale, in piazza Roma, a Carbonia, si svolgerà il quinto appuntamento della rassegna “Cinema Sotto le Stelle”, promossa dal comune di Carbonia ed organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con i circoli del Cinema UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci e FICC – Federazione Italiana Circoli del Cinema e il Circolo ARCI La Gabbianella Fortunata di Carbonia.
Verrà proiettato il film “L’Agnello” di Mario Piredda con Nora Stassi, Luciano Curreli, Piero Marcialis, Michele Atzori. Il film narra le vicende di un’area della Sardegna sottoposta alle servitù militari. La sedicenne Anita non ha più la madre ed il padre si è ammalato di leucemia ed ha bisogno di un trapianto di midollo osseo, ma né lei, né il nonno paterno sono compatibili e la situazione rischia di peggiorare in assenza di un donatore.

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Prenderà il via martedì 14 luglio, con la proiezione del film “Casteddu Sicsti” di Paolo Carboni, alla presenza dell’autore, alle ore 21.30 c/o l’Arena Mirastelle del Teatro Centrale, in piazza Roma a Carbonia, la rassegna “Cinema Sotto le Stelle 2020” promossa dal comune di Carbonia e organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con i circoli del Cinema UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci e FICC – Federazione Italiana Circoli del Cinema e il Circolo ARCI La Gabbianella Fortunata di Carbonia.

L’ingresso per questo primo appuntamento sarà gratuito dietro ritiro di un tagliando al botteghino del Teatro, il quale aprirà un’ora prima dell’inizio della proiezione.

L’ultimo lavoro del regista Paolo Carboni è una commedia in forma di docu-fiction ed è il primo lungometraggio ad essere mai stato recitato in sardo cagliaritano. 

Il Cinema sotto Le Stelle proseguirà fino a martedì 4 agosto. Quest’anno, in virtù delle norme per la prevenzione da contagio del virus SARS- CoV-2 il numero dei posti disponibili sarà limitato e diverse saranno le regole d’accesso.

Tutte le spettatrici e gli spettatori dovranno indossare la mascherina fino al raggiungimento del proprio posto e ogni qualvolta si alzeranno dallo stesso. I biglietti per i successivi appuntamenti, martedì 21 luglio con “Ritratto della Giovane in Fiamme”, martedì 28 luglio con “Le invisibili” venerdì 31 luglio con “Dio è Donna e si chiama Petrunya”, martedì 4 agosto con “L’Agnello” avranno un costo intero di € 4,00 e ridotto di € 3,00, mentre l’appuntamento finale di venerdì 7 agosto con “Jukebox al Carbone, Lato B – I ragazzi fanno sul serio” sarà di nuovo ad ingresso gratuito.

Tutti coloro che vorranno partecipare alle proiezioni dovranno ritirare il biglietto presso il botteghino posto nel foyer del Teatro Centrale ed accedere all’Arena dall’ingresso laterale che si affaccia sul vicolo dietro il Teatro in cui si trova anche uno degli accessi dell’Oratorio parrocchiale.

All’ingresso, in rispetto delle normative contenute nel DPCM 11 giugno verranno richiesti alcuni dati di contatto i quali saranno conservati per un periodo di 14 giorni e messi eventualmente a disposizione dell’autorità sanitaria nel caso in cui se ne faccia richiesta.

La rassegna di quest’anno propone un mix tra alcuni titoli della passata stagione cinematografica e delle nuove uscite prodotte in Sardegna e che, a causa dell’emergenza Covid -19, non hanno potuto completare il proprio passaggio in sala. Tra questi segnaliamo l’“Agnello” del regista Mario Piredda, premiato ad “Alice nelle città” durante l’ultima Festa del Cinema di Roma, il quale sarà presentato dal regista insieme al cast del film e “Jukebox al Carbone – Lato B”, prodotto dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, che prosegue e completa il viaggio nel panorama dei movimenti giovanili cittadini legati alla musica, dalla fine degli anni ‘80 fino alla metà degli anni ‘10 del duemila.

PROGRAMMA

CINEMA SOTTO LE STELLE estate 2020

CARBONIA

Arena Mirastelle del Teatro Centrale – piazza Roma

14 – 21 – 28 – 31 LUGLIO/ 4 – 7 AGOSTO

PROGRAMMA

EVENTO SPECIALE

Ingresso gratuito

MARTEDI’ 14 LUGLIO – ore 21.30

CASTEDDU SICSTI di Paolo Carboni

Italia 2019, col, 60’

con Giampaolo Loddo, Piero Marcialis, Nino Nonnis

Interverranno il regista e il cast del film

MARTEDI’ 21 LUGLIO – ore 21.30

RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME di Céline Sciamma

Francia 2019, col, 120’

con Noémie Merlant, Adèle Haenel, Luàna Bajrami, Valeria Golino, Cécile Morel

MARTEDI’ 28 LUGLIO – ore 21.30

LE INVISIBILI di Louis-Julien Petit

Francia 2018, col, 102’

con Audrey Lamy, Corinne Masiero, Noémie Lvovsky, Déborah Lukumuena, Sarah Suco

VENERDI’ 31 LUGLIO – ore 21.30

DIO È DONNA E SI CHIAMA PETRUNYA di Teona Strugar Mitevska

Macedonia/Belgio/Slovenia/Croazia/Francia 2019, col, 100′

con Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski, Suad Begovski, Stefan Vujisic

MARTEDI’ 4 AGOSTO – ore 21.30

L’AGNELLO di Mario Piredda

Italia/Francia 2020, col, 97’

con Nora Stassi, Luciano Curreli, Piero Marcialis, Michele Atzori

Interverranno il regista e il cast del film

EVENTO SPECIALE

Ingresso gratuito

VENERDI’ 07 AGOSTO – ore 21.30

JUKEBOX AL CARBONE, LATO B – I RAGAZZI FANNO SUL SERIO

da un’idea di Andrea Murgia, regia di Daniele Arca

Colonna Sonora originale di Luca Gambula | Testi Francesco Peddoni

Italia 2020, col, 60’

Interverranno il regista e il cast del film

INGRESSO

POSTO UNICO NON NUMERATO

Intero: € 4,00

*Ridotto: € 3,00

*Riduzione valida per i tesserati FICC e ARCI e per i giovani fino ai 21 anni di età.

REGOLAMENTO DI ACCESSO

– Il botteghino aprirà un’ora prima dell’inizio di ciascuno spettacolo presso la biglietteria del Cine-Teatro Centrale.

– L’ingresso all’arena avverrà dall’accesso laterale del vicolo sul retro del Teatro.

– Al momento dell’accesso sino all’occupazione del posto in sala sarà obbligatorio indossare la mascherina così come ogni volta che ci dovesse alzare dal posto.

– L’accesso ai servizi sarà permesso per un massimo di una persona alla volta

– In rispetto delle norme per il contenimento del contagio da virus SARS-CoV-2 i posti saranno tra loro distanziati

– Anche per gli spettacoli gratuiti sarà comunque necessario ritirare un tagliando al botteghino per poter accedere

CASTEDDU SICSTI di Paolo Carboni

Cagliari 2019. Tre anziani amici si incontrano nella barberia di uno di loro e, complice un articolo sul quotidiano locale, i tre si immergono nei ricordi della loro gioventù negli ultimi anni ‘60. Sono gli anni del piano di rinascita industriale, delle grandi trasformazioni edilizie e demografiche, anni in cui Cagliari è un vivaio di campioni di boxe e tutti seguono il calcio. Su questi anni, a detta dei protagonisti, si fonda l’attuale volto della città. Gli anni del gusto dolce-amaro di un’epoca che sta finendo, alla quale seguirà quella più nera degli anni di piombo.

L’ultimo lavoro del regista Paolo Carboni è il primo lungometraggio ad essere mai stato recitato in sardo cagliaritano. Nato da un’idea di Antonello Zanda e Antonello Deidda, quest’ultimo autore di un libro, dallo stesso titolo, attualmente in libreria.

RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME di Céline Sciamma

Francia, 1770. Marianne, una pittrice, riceve l’incarico di realizzare il ritratto di nozze di Héloise, una giovane donna appena uscita dal convento. Lei però non vuole sposarsi e quindi rifiuta anche il ritratto. Marianne cerca allora di osservarla per poter comunque adempiere al mandato. Scoprirà molte cose anche su di sé.

Céline Sciamma al suo quarto lungometraggio continua la sua ricerca sull’identità sessuale tema nei confronti del quale ha mostrato un’ottima capacità d’indagine. Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes nel 2019.

LE INVISIBILI di Louis-Julien Petit

Quando il comune chiude Envol, il centro di accoglienza femminile per cui lavorano, le assistenti sociali Monique, Chantal, Audrey ed Hélène cercano di aiutare il gruppo di senza tetto a trovare un lavoro. Per farlo, decidono di mantenere aperta la struttura illegalmente. Fra profonde crisi personali, enormi difficoltà di inserimento, tradimenti e amori, le donne cercano in ogni modo di inserirsi nel mondo del lavoro.Basato sul documentario di Claire Lajeunie Femmes Invisibles e sul saggio “Sur la route des Invisibles”, della stessa autrice, “Le invisibili” è una brillante commedia sociale che ha incassato 10 milioni di euro al botteghino francese.

DIO È DONNA E SI CHIAMA PETRUNYA di Teona Strugar Mitevska

Petrunya è una trentaduenne disoccupata che vive in un piccolo paese della Macedonia, laureata in Storia ma troppo formata per le esigenze piccole di un mondo immobile come i riti che da secoli porta avanti. Un giorno, quasi per caso, o per rabbia, si intromette in una celebrazione religiosa, impossessandosi di una croce riservata alla virile gara di uomini seminudi che si buttano nel fiume ghiacciato per portare a se stessi e al villaggio i migliori auspici. Autorità religiose e civili, sotto la pressione di un gruppo di maschi alfa tanto violenti quanto ignoranti, cercheranno di convincere Petrunya a ristabilire la tradizione, ma la donna resisterà a costo della propria incolumità fisica. Sviluppando tutte le tematiche che le sono proprie, la regista macedone realizza un film maturo, dove la storia di una giovane donna in lotta contro il sistema patriarcale e sociale diventa una vicenda universale capace di parlare a un’intera generazione. Guild Film Prize e Premio della giuria ecumenica al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 2019.

L’AGNELLO di Mario Piredda

Sardegna in un’area sottoposta alle servitù militari. La sedicenne Anita non ha più la madre e il padre si è ammalato di leucemia ed ha bisogno di un trapianto di midollo osseo. Né lei né il nonno paterno sono compatibili e la situazione rischia di peggiorare in assenza di un donatore. Non resta che andare a cercare lo zio Gaetano che da anni non parla più con il fratello per un rancore che non sembra poter estinguersi. Presentato in anteprima ad “Alice nella Città” nel 2019, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dove Nora Stassi riceve una menzione speciale per l’interpretazione.

JUKEBOX AL CARBONE, LATO B – I RAGAZZI FANNO SUL SERIO di Daniele Arca

Alla fine degli anni ‘80 Carbonia è un luogo che vive una gravissima crisi sociale, stretto dall’emergenza eroina e da un clima cupo che rende poco percorribili le vie della città.

Di fronte a questa crisi agli inizi degli anni ‘90, un’intera generazione di ragazzi, e per la prima volta ragazze, decise di reagire riappropriandosi degli spazi cittadini attraverso il linguaggio che più gli era famigliare: quello della musica. Nascerà una “scena musciale” che varcherà i confini regionali e nazionali, fino ad arrivare all’avvento di internet e dei social media.

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La Sardegna si prepara alle celebrazioni del 25 aprile con una serie di incontri, proiezioni e dibattiti che nei vari territori ricorderanno la lotta contro il nazifascismo. Ad organizzarle è l’Anpi, all’interno delle iniziative promosse dal Comitato 25 Aprile di Cagliari.

Oggi, giovedì 20, alle ore 19.00, all’Istituto Levi di Quartu, verrà proiettato il film di Giorgio Diritti “L’uomo che verrà” (2009). A presentarlo saranno il presidente della sezione Anpi di Quartu Salvatore Sardu e Piero Marcialis. Il film, attraverso la storia di una bambina, sullo sfondo della vita contadina nell’Appennino emiliano, rievoca la strage di Marzabotto, ad opera dei soldati tedeschi nel 1944.

Domani, venerdì 21, su iniziativa dell’Anpi della Trexenta, un gruppo di studenti di Guasila si recherà invece ad Armungia, in visita alla casa di Emilio Lussu.

Sempre venerdì 21, i rappresentanti dell’Anpi parteciperanno, alla manifestazione organizzata alle ore 9.30 a Bono dal Consiglio regionale della Sardegna, in collaborazione con l’Anci. Alla manifestazione parteciperà anche il partigiano Umberto Lorenzini.

Il ciclo di manifestazioni si concluderà domenica 23 aprile a Monserrato, dove alla Casa della Cultura, con inizio alle ore 18.30, andrà in scena lo spettacolo della compagnia Il Crogiuolo “La Bianca Pedala- Antifascisti e Partigiani di Monserrato”.

E’ stato ricordata ieri in Consiglio regionale la figura del giornalista Vindice Gaetano Ribichesu.

«Le esperienze professionali e le scelte di Ribichesu valgono più di qualsiasi considerazione» ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, aprendo l’incontro che, per iniziativa del Corecom Sardegna, il Consiglio regionale ha voluto dedicare al giornalista Vindice Gaetano Ribichesu ad un mese dalla sua scomparsa.

Gianfranco Ganau ha ricordato fra l’altro le idee riformatrici di Ribichesu, che negli anni ’60 fu il promotore di una cooperativa di giornalisti che pubblicò per la prima volta “La Nuova Sardegna” del lunedì, e le sue scelte coraggiose di quando rifiutò la direzione del quotidiano sassarese allora di proprietà dell’industriale Nino Rovelli che possedeva, in Sardegna, le industrie più importanti, il Cagliari Calcio ed il Brill Cagliari. «Vindice Ribichesu – ha proseguito il presidente Ganau – fu anche, nella sua veste di capo ufficio stampa del Consiglio, il direttore di Sardegna Autonomia, rivista del Consiglio che fra breve tornerà a vivere in una nuova versione on line».

Citando alcuni passaggi di uno scritto del giornalista sassarese sul tema dell’autonomia regionale, che veniva inquadrato in un contesto di marcata specialità derivante «dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo occidentale ma in Europa», Ganau ne ha sottolineato la “estrema attualità” cui deve fare riferimento la classe dirigente della Sardegna per dare un significato forte alla battaglia «in difesa dell’Autonomia e della specialità».

Ha preso quindi la parola il giornalista Vito Biolchini, che ha portato la testimonianza di un giovane «che non sa bene come cominciare» ed incontra un persona come Ribichesu. «Era un uomo curioso che non faceva mai pesare la sua esperienza, capace anche di un normale eroismo dicendo NO ad uno come Rovelli» detto ancora Biolchini, suggerendo, infine, al Consiglio regionale, una ristampa antologica degli scritti più significativi del giornalista scomparso.

Alberto Pinna, per lunghi anni inviato del Corriere della Sera ed amico personale di Vindice Ribichesu ha parlato di lui come «un leader che non amava apparire, un professionista precursore del giornalismo investigativo e d’inchiesta promotore di grandi campagne di stampa».

Per il presidente dell’Ordine dei giornalista della Sardegna Francesco Birocchi, «Ribichesu incarnava il giornalismo con la sua storia esemplare, fatta di passione e di innovazione».

Il vice presidente della Fondazione Sardinia (di cui Ribichesu fu uno dei promotori e poi presidente) Piero Marcialis si è soffermato sulla sua capacità di tenere assieme un mondo «di provenienze, culture e idee politiche diverse» nel nome del bene della Sardegna. Fu, tra l’altro, uno degli ispiratori della legge istitutiva de “Sa Die de sa Sardigna”.

Gianfranco Murtas, infine, ha messo l’accento sulla solidità dei principi ideali ed etici che portarono Ribichesu, nei primi anni ’70, ad aderire alla Massoneria, frequentando le logge di Sassari e Cagliari. «Nella sua domanda di adesione che fu approvata all’unanimità – ha ricordato Murtas – esprimeva il desiderio di conoscere per conoscere gli altri e di comunicare con gli altri».

Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 1 Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 2

Domani, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu.

L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.

Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Vindice Gaetano Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Palazzo del Consiglio regionale A

Il 26 giugno, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu. L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.00.

Gaetano Vindice Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Gaetano Vindice Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegnas Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

Nuovo appuntamento con la rassegna “La memoria, la parola”, sabato 18 aprile 2015, alle ore 21.00, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, a Cagliari, “Dal congresso di Sant’Angelo alla Grande Guerra”, questo il titolo della serata che vede in scena Mario Faticoni e Rita Atzeri accompagnati da Piero Marcialis e Salvatore Cubeddu, rispettivamente autore del testo e “fonte storica”.

Tutte le serate sono frutto della collaborazione tra Il crogiuolo e Fondazione Sardinia.

Ingresso euro 5,00. Prenotazioni al numero 334 8821892.

Dal 10 al 15 maggio 1914 si teneva a Roma, in Castel Sant’Angelo, il primo congresso regionale sardo , promosso ed organizzato dall’Associazione fra i Sardi presenti nella c ap itale. L’iniziativa – avviata da esponenti di punta del  ceto dirigente liberale sardo , in primo luogo da Francesco Cocco Ortu, piů volte deputato, sottosegretario e ministro – riuscě in ogni caso a coinvolgere un arco della r ap presentanza politica abbastanza vasto. In una riunione preparatoria del Congresso si discute della situazione dell’Isola e dei risultati della  legislazione speciale che ha il suo avvio col testo messo a punto, precisato e arricchito – fra il 1897 e il 1907 – dallo stesso Cocco Ortu. Un primo rilievo assumono le manifestazioni delle prime associazioni dei lavoratori della Sardegna in quell’inizio ‘900.

Palazzo Regio Cagliari 1

E’ stato costituito lo scorso 7 luglio, a Cagliari, l’#Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali.

Alla costituzione dell’organismo si è pervenuti a seguito dell’iniziativa delle associazioni culturali #Fondazione Sardinia, #Carta di Zuri e #Sardegna Soprattutto, che hanno promosso a Cagliari, palazzo viceregio, il recente seminario-convegno “Est ora, move(m)us”, nelle due giornate del 9 e del 23 giugno u.s.

All’Osservatorio aderiscono liberamente singoli cittadini, tra i quali parlamentari sardi, consiglieri regionali, operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi.

L’Osservatorio si propone di monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano in materia di riforme istituzionali, paventando e contrastando il pericolo della perdita della nostra specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico.

I partecipanti opereranno informandosi e informando su quanto sta avvenendo, valutando le possibili conseguenze e decidendo le eventuali iniziative di contrasto.

Il lavoro dell’Osservatorio, senza preclusioni di sorta, giacché riguarda tutti i sardi, corrisponde e dà seguito all’urgenza segnalata dalla commissione regionale Autonomia nel documento del 26 giugno 2014 e intende fornire uno strumento utile alle finalità da esso proposte.

Già nella prima riunione costitutiva sono state segnalate alcune iniziative possibili:

• riunione solenne dei parlamentari sardi tra loro e con il Consiglio regionale;

• riunione solenne dei parlamentari e consiglieri sardi coi parlamentari e coi consiglieri delle altre regioni a statuto speciale;

•creazione di una rete tra tutti i soggetti interessati, compresi i canali informatici;

• diffusione dell’informazione in materia sia attraverso la stampa e i media locali, come avviene in altre regioni a statuto speciale, e attraverso internet;

• riunioni periodiche dell’Osservatorio e promozione di incontri pubblici.

All’Osservatorio hanno aderito al momento i parlamentari Roberto Cotti, Michele Piras e Pierpaolo Vargiu, i consiglieri regionali Gavino Sale e Paolo Zedda, i sindaci Piersandro Scano (Villamar) e Guido Tendas (Oristano), insieme a operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi come Gianluca Argiolas, Bachisio Bandinu, Vito Biolchini, don Pietro Borrotzu, Mario Carboni, Nello Cardenia, Salvatore Cubeddu, Bustianu Cumpostu, Federico Francioni, Enrico Lobina, Piero Marcialis, Pierluigi Marotto, Piero Marras, Monica Mascia, Valerio Medda, Mario Medde, Franco Meloni, Giacomo Meloni, Vincenzo Migaleddu, Nicolò Migheli, Luigi Mossa, Giancarlo Nonnis, Fabrizio Palazzari, Lorenzo Palermo, Oreste Pili, Vindice Ribichesu, Michele Schirru, Carlo Serra.

 Riformare lo statuto di autonomia della Regione è ormai ineludibile e per farlo è necessario il contributo di tutta la società sarda. Per questo la #Fondazione Sardinia, l’associazione “Carta di Zuri” ed il sito Sardegna Soprattutto organizzano per il lunedì 9 giugno il seminario/convegno “Est ora – Movè(m)us: la Sardegna verso la sua nuova Costituzione”. Al centro dell’incontro due temi fondamentali: l’assemblea costituente e il nuovo statuto di autonomia della Sardegna. Appuntamento a partire dalle 16.00 nella sala del Palazzo Regio, in piazza Palazzo a Cagliari.

Nel corso dell’iniziativa si farà il punto su tutti i progetti di statuto presentati nell’ultimo trentennio e, dopo l’introduzione del presidente Fondazione Sardinia Bachisio Bandinu sul tema “L’identità e il popolo”, verranno analizzati sette punti fondamentali sui quali potrebbe vertere il nuovo statuto, ciascuno esposto ed approfondito da un relatore: «La Sardegna è una nazione» (Piero Marcialis della Fondazione Sardinia); «La Sardegna sviluppa e mantiene una posizione singolare per quanto si riferisce alla lingua, alla cultura, al diritto civile ed all’organizzazione territoriale» (Maria Antonietta Mongiu, Sardegna Soprattutto); «La Sardegna è un’isola ricca di territorio e di biodiversità» (Vincenzo Migaleddu); «La Sardegna considera l’Italia uno stato plurinazionale» (Nicolò Migheli, Sardegna Soprattutto); «La Sardegna convive fraternamente con i popoli dell’Italia ed è solidale con gli altri popoli del mondo» (Mario Medde, Carta di Zuri); «La Sardegna sottolinea l’importanza dei diritti e dei doveri, del sapere, dell’educazione, della coesione sociale e dell’eguaglianza» (Vanni Lobrano, Carta di Zuri); «La Sardegna partecipa all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso europei e offre amichevole collaborazione alle comunità ed alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, una euroregione per il progresso degli interessi comuni» (Pietro Soddu).

Il presidente dell’associazione Carta di Zuri don Pietro Borrotzu interverrà invece sul tema “L’etica della storia: la libertà cristiana e la comunità sarda”.

L’iniziativa proseguirà con le presentazioni delle quattro proposte di Statuto avanzate negli anni scorsi da Lorenzo Palermo, Mario Floris, Piergiorgio Massidda e Antonello Cabras.

 Il seminario sarà coordinato da Salvatore Cubeddu, direttore della Fondazione Sardinia.