Il messaggio di Bachisio Bandinu ai giovani, alla fiera del libro “Una miniera di Cultura”, a Carbonia: «Imparate a difendervi dagli inganni della rete».
[bing_translator]
«Ci sono ragazzi che si escludono completamente dalla comunità, che comunicano solo dal cellulare o dal telefonino. Qualcuno ha migliaia di amicizie ma non ha chiaro il concetto di amicizia. C’è urgenza di introdurre un’educazione digitale, perché la rete non è solo uno strumento, ma una realtà vissuta che nasconde insidie da cui sapersi difendere.»
Queste parole di Bachisio Bandinu, rivolte agli studenti ospiti di “Una miniera di Cultura 2018”, sono state forse uno dei messaggi più forti e significativi dell’intera manifestazione di promozione dell’editoria libraria sarda coordinata dall’AES durante il weekend nel capoluogo del Sulcis.
Nella Sala consultazione della Biblioteca comunale di Carbonia, il noto antropologo originario di Bitti ha incontrato diverse classi di liceali e di istituti tecnici, che hanno interagito con interesse mostrando forte slancio verso un tema di attualità che tocca da vicino le nuove generazioni.
E proprio agli adolescenti è rivolta la pubblicazione di Bachisio Bandinu, “Lettera a un giovane sardo sempre connesso” (Domus de Janas), un lavoro di ricerca che ha coinvolto oltre 5mila studenti, facendo emergere la necessità di introdurre nelle aule scolastiche l’educazione digitale a livello curricolare.
«Internet è certamente una ricchezza con tanti aspetti positivi, ma nasconde tanti inganni – ha spiegato l’antropologo -. Soprattutto gli adolescenti, il cui ‘Io’ identitario non è ancora formato, sentono una pulsione, una forte necessità di essere presenti in rete, rendendo pubblici aspetti della vita privata, quasi che, se non si è in rete non si esiste. Ecco il perché del trionfo dell’apparire sull’essere.»
Il rischio è quello di un impoverimento della comunicazione attraverso forme di superficie. Le grandi piattaforme digitali sembrano offrire un mondo, ma questo mondo è più preoccupato agli aspetti merceologici e finanziari che ai fenomeni come il cyberbullismo, la fragilità dei ragazzi e le fake news.
L’incontro con Bachisio Bandinu è stato uno dei più coinvolgenti appuntamenti con le scuole della sezione “Adotta un libro sardo”, il cui successo conferma l’importanza di coinvolgere gli studenti in iniziative di promozione editoriale. Una discreta presenza di pubblico si è avuta anche negli incontri con gli autori della sezione “Adotta un libro sardo” che, per l’occasione, si è tenuta negli spazi della Torre Civica di Piazza Roma. Alla manifestazione hanno partecipato ben trenta editori sardi.
Nella giornata di chiusura, il convegno “Carbonia 80 anni dopo”, al quale hanno preso parte il sindaco Paola Massidda e la prima cittadina di Arborea, Manuela Pintus, è stato occasione per un confronto tra le due giovani comunità fondate durante il Ventennio. Due centri accomunati dalla storia, dall’integrazione e da un’architettura caratterizzata da spazi che, Pierpaolo Pasolini, non esitava a definire “metafisici”. Questi aspetti di comunanza sono stati suggellati nell’adesione all’associazione Atrium, nella quale si inseriscono tutte le città di fondazione, anche quelle nate attraverso i regimi dell’est europeo nel secolo scorso.