E’ stato presentato venerdì mattina, a Portoscuso, il progetto del polo nautico della RENO di Ninetto Deriu
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Portovesme, opportunità per la nautica internazionale? E’ il tema del convegno svoltosi venerdì 31 luglio, nella sala riunioni della Biblioteca comunale di Portoscuso. Dopo i saluti del sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, è intervenuta in videoconferenza Alessandra Zedda, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore regionale del Lavoro che ha sottolineato l’importanza del progetto del polo nautico proposto dalla RENO, la società guidata dall’imprenditore Ninetto Deriu ed ha assicurato il pieno sostegno della Giunta regionale per la sua realizzazione, tassello assai importante nel quadro della diversificazione dell’apparato produttivo del territorio del Sulcis Iglesiente.
Chiuso il collegamento com Alessandra Zedda, è stato Ninetto Deriu ad intervenire e a spiegare l’idea progettuale e gli obiettivi, per “La rinascita di un’economia perduta”. Sono seguiti gli interventi di Pietro Angelini, Direttore NAVIGO, sul tema “Il mercato nautico e prospettive di sviluppo”; e di Luca Gianardi, broker e operatore di settore, sul tema “Il service nel mondo yachting”. Gli interventi ed il successivo dibattito, sono stati moderati dal giornalista Luca Gentile.
La proposta progettuale si articola su tre grandi direttrici: un centro di Refit per megayacht, un centro di ricerca sulle innovazioni ed energie e progetti di valorizzazione turistica.
«La strategia attrattiva si basa sul Refit & Repair di grandi imbarcazioni e mega yacht con un percorso di graduale attrazione, accoglienza ed operatività per proporre nuovo spazi e nuove opzioni produttive ad armatori e cantieri alla ricerca di aree ed attrezzature adeguate – spiega la Navigo scarl, società incaricata della progettazione -. Un mercato che dipende dalla capacità di intercettare gli yacht e saperli accogliere, offrendo operazioni di movimentazione e lavorazione di qualità e in sicurezza. E’ questo, un settore capace di attivare una filiera produttiva e di servizi, non solo legata alla riparazione ma anche alla costruzione di mezzi innovativi con propulsioni green. Lo sviluppo a regime di un’area di questo genere implica un numero di addetti diretti di oltre 2.500 unità – conclude la Navigo scarl -; è da considerare, infatti, l’effetto moltiplicatore che ogni cantiere nautico genera sull’indotto, che oggi vede moltiplicare di 6 unità nella filiera e nei servizi ogni dipendente diretto del cantiere.»