22 November, 2024
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Alle 16.00, nell’aula magna “Maria Lai” della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari – via Nicolodi, viale Sant’Ignazio – si tiene la cerimonia inaugurale di “Sui generis 2016 – Le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità”. I lavori proseguono domani, venerdì 9 (9.30-13.30 e 15.00-19.00) e sabato 10 (9.30-13.30).

Il rettore dell’università di Cagliari, Maria Del Zompo, il presidente della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, Stefano Usai, il sindaco Massimo Zedda, l’assessore comunale Marzia Cillocu, i presidenti degli Ordini dei medici, degli avvocati e degli psicologi, Raimondo Ibba, Rita Dedola e Angela Quaquero, il presidente della Commissione pari opportunità dell’Ordine degli avvocati, Daniela Latti, aprono la quinta edizione di “Sui Generis”. Tra i temi trattati, migrazione, diritti, accoglienza, disabilità, cittadinanza, matrimoni e unioni civili, stepchild adoption, scuola, università e sport. La tre giorni pone particolare attenzione ai rapporti che legano gli argomenti trattati all’etica, all’inclusione e ai valori civici. I lavori sono patrocinati dal Comitato unico di garanzia dell’ateneo.

Alle 16.00, alla tavola rotonda in sessione plenaria dal titolo “Al centro del Mediterraneo. Migrazione, diritti, cura e accoglienza”, coordinata da Francesco Caia, prendono parte gli avvocati Monia Abed Ep Taieb e Mohamed Ben Chikh, rappresentanti del Quartetto del dialogo in Tunisia (Premio Nobel per la pace 2015), il pro rettore Pietro Ciarlo, gli specialisti Monica Toraldo di Francia, Fulvio Giardina e Pietro Bartolo: il medico di Lampedusa interviene in collegamento Skype. La tre giorni di “Sui Generis” verrà trasmessa in streaming sul sito www.omeca.it.

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Invito per conferenza stampa

Domani, martedì 6 settembre, alle 10.30, nella sala convegni dell’Ordine dei medici di Cagliari, in via dei Carroz n. 14, si terrà la conferenza stampa di presentazione di “Sui generis 2016 – Le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità”. Tra i temi trattati, migrazione, diritti, accoglienza, disabilità, matrimoni e unioni civili, stepchild adoption, scuola, università e sport. La tre giorni pone particolare attenzione ai rapporti che legano gli argomenti trattati all’etica, all’inclusione e ai valori civici. Alla cerimonia inaugurale, giovedì alle 15.30, prenderanno parte, tra gli altri, il rettore Maria Del Zompo, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. I lavori sono patrocinati dal Comitato unico di garanzia dell’ateneo di Cagliari.

Ai lavori, che si aprono giovedì 8 nell’aula “Maria Lai”, facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, e si chiudono sabato 10 settembre, interverranno i componenti del Quartetto del dialogo in Tunisia, gli avvocati Monia Abed Ep Taieb e Mohamed Ben Chikh, Premio Nobel per la pace 2015. Il convegno prevede relazioni e tavole rotonde con la partecipazione di un centinaio di esperti. Tra questi, i pro rettori Francesco Mola e Pietro Ciarlo, e gli specialisti Monica Toraldo di Francia, Guido Alpa, Fulvio Giardina, Carmelo Addaris, Gianni Monni. La tre giorni di “Sui Generis” verrà trasmessa in streaming.

Alla conferenza di presentazione del convegno alle testate giornalistiche prendono parte Pietro Ciarlo, rettore Università di Cagliari, il presidente e il consigliere dell’Ordine dei medici di Cagliari, Raimondo Ibba e Anna Rita Ecca, Rita Dedola (presidente dell’Ordine degli avvocati), Angela Quaquero (Ordine psicologi Sardegna), Susanna Pisano (avvocato, componente della segreteria scientifica “Sui Generis”), Elisabetta Dettori (presidente della Commissione pari opportunità del comune di Cagliari), Rosanna Mura (avvocato, componente del comitato scientifico) e Daniela Latti (avvocato, presidente del Comitato pari opportunità).

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Il Rettore dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo.

Il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo.

Sono stati premiati questa mattina i migliori 12 laureati (due per ogni facoltà) dell’Università di Cagliari. A ciascuno sono stati assegnati duemila euro. A loro si aggiungono altri 139 laureati, selezionati come loro sul tempo impiegato per conseguire il titolo, il voto di laurea e la media voti degli esami, destinatari ciascuno di una borsa di merito di mille euro. A premiare i ragazzi con il Rettore Maria Del Zompo, sono stati il Prorettore alla Didattica Ignazio Putzu, il Prorettore all’Internazionalizzazione Alessandra Carucci e il Prorettore alla semplificazione e innovazione amministrativa Pietro Ciarlo.

Ecco i nomi dei “Magnifici 12”: Emanuela Casula, Facoltà di Biologia e Farmacia, Corso di Biotecnologie Industriali, tesi “Caratterizzazione molecolare di colture lattiche e tracciabilità durante le fasi di produzione del formaggio”; Jessica Titocci, Facoltà di Biologia e Farmacia, Corso di Bio-Ecologia Marina, tesi “Analisi della comunità Macrozoobentonica della laguna di Santa Gilla: applicazione ed efficacia degli indici biotici per la valutazione dello stato di qualità ecologica”; Flavia Serri, Facoltà di Ingegneria e Architettura, Corso di Ingegneria Elettrica ed Elettronica, tesi “Modellazione e controllo PD di un quadrirotore in presenza di disturbi”; Martina Diaz, Facoltà di Ingegneria e Architettura, Corso di Architettura, tesi “I progetti ottocenteschi per la Fontana Grixoni di Ozieri”, Edoardo Lobina, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Scienze delle Attività Motorie e Sportive, tesi “Valutazione della massima forza propulsiva nella nuotata a farfalla”; Francesca Aste, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Medicina e Chirurgia, tesi “Telemonitoraggio in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico”; Antonio Cappai, Facoltà di Scienze, Corso di Fisica, tesi “Prima osservazione e misura della frazione di diramazione del decadimento B+ in p p p S(2520)”; Mirko Marras, Facoltà di Scienze, Corso di Informatica, tesi “MUESLE: Developing Effective Dashboards to Enhance Students’ Learning Experience”; Chiara Ledda, Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, Corso di Scienze Politiche, tesi “Aung San Suu Kyi, la dittatura militare e la comunità internazionale”; Gian Mario Aresu, Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, Corso di Giurisprudenza, tesi “Risarcimento e pena convenzionale nella Scienza Giuridica Europea”, Alessio Faedda, Facoltà di Studi Umanistici, Corso di Lettere, tesi ’Tmesi’ fra indoeuropeo, miceneo e greco omerico; Valerio Luca Floris, Facoltà di Studi Umanistici, Corso di Storia e Società, tesi “La visita Pastorale in Ogliastra nel 1621”.

sport diritto e comunicazione

Parte da Cagliari domani, giovedì 14 maggio, alle ore 16.30, presso il Palazzo di Giustizia per la prima volta a livello nazionale, la Tavola Rotonda dal titolo “Sport, Diritto e Comunicazione: si può restringere o limitare la libertà di comunicazione dei calciatori da parte delle società sportive? “, organizzata da FERPI Sardegna in collaborazione con l’Associazione Nazionale Forense e l’ordine degli avvocati di Cagliari e con il patrocinio della Federazione Italiana Giuoco Calcio, FIGC, e della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.

Il tema della libertà di comunicazione e della sua limitazione si affaccia prepotentemente in questi tempi anche alla luce dei numerosi casi che da qualche tempo si verificano in particolare nel mondo del calcio.

Emerge prepotentemente il delicato problema del difficile bilanciamento fra la tutela della libertà di manifestazione del pensiero e diritto alla riservatezza nell’era dei social network e, l’esigenza di creare una social media policy per le società di calcio in particolare di quello professionistico.  

Il workshop mette a confronto per la prima volta  i professionisti delle relazioni pubbliche e comunicazione con giuristi, costituzionalisti e specialisti in diritto e giustizia sportiva attraverso un sistema di analisi comunicativa della gestione dei social network nel sistema calcio, comparandola con le esigenze applicative del diritto e del codice di giustizia sportiva. La libertà di manifestare il proprio pensiero e quindi di comunicare, si configura come un diritto fondamentale e garantito dall’articolo 21 della Costituzione ma, con lo sviluppo di internet il quadro è mutato radicalmente. L’esistenza oggi di una moltitudine di strumenti di comunicazione continua a porre diversi problemi in ordine alla libertà di esprimersi e alle modalità di comunicazione che se non gestite, rischiano di trasformare l’uso dei social network in uno strumento lesivo della libertà fondamentale degli utenti. 

Le case history del sistema calcio come quella di Mario Balotelli o di Marko Livaja, attaccante croato quando era  in forza all’Atalanta, costituisce uno degli esempi di questi ultimi anni . Livaja ebbe un battibecco con alcuni tifosi della Il profilo Facebook del calciatore fu preso d’assalto da supporters nerazzurri, che infuriati per quella reazione lo invitavano a tornare in Croazia. La replica del calciatore non è stata delle più diplomatiche: «Venite con me in Croazia, italiani bastardi tribuna, susseguente alla sostituzione durante Atalanta-Verona che finì per avere una coda sul social network». Livaja è stato multato e messo fuori rosa.

 Ne parleranno Andrea Delpin, presidente del comitato regionale FIGC Sardegna; Fabiana Callai, responsabile della Federazione Relazioni Pubbliche Sardegna; Elio Gola comunicatore; Aldo Aledda, esperto e storico dello sport; Antonio Riva Ferpi e direttore di Mobility Press Roma; Carlo Porceddu, vice presidente della Corte di Appello Federale Nazionale della F.I.G.C.; Francesco Angioni, vice presidente della Corte di Appello Federale Nazionale della F.I.G.C.; Pietro Ciarlo, professore di Diritto costituzionale Università di Cagliari, Francesco Mulas segretario dirigente dell’ANF; e, infine, Marco Perra, giurista.

Ieri mattina, all’ex Cisapi di Cagliari, si è svolto un seminario sui temi legati alla riforma della Regione, con specifico riferimento al nuovo sistema di valutazione dei dirigenti di Amministrazione regionale, enti e agenzie. e all’apprendimento di ciò che è stato fatto in altre realtà, a cominciare dalla Regione Puglia, una delle prime pubbliche amministrazioni in Italia che abbia trovato un metodo per migliorare le performance di direttori generali e direttori di servizio, e a cascata di tutto il personale. I lavori, coordinati dal professor Pietro Ciarlo (ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari), sono stati seguiti da circa 200 dirigenti del sistema Regione e hanno visto gli interventi dell’assessore regionale del Personale, Gianmario Demuro, del professor Gianfranco Rebora dell’università Carlo Cattaneo – Castellanza, del professor Luciano Hinna dell’università di Roma Tor Vergata (in passato componente della CIVIT) e del professor Bruno Carapella dell’Oiv (organismo indipendente di valutazione) della Regione Puglia, tra i massimi esperti a livello nazionale. E proprio loro, che hanno introdotto questo sistema di valutazione in ambito statale, hanno espresso pareri lusinghieri sulla legge 24 del 2014 (Riorganizzazione della Regione).

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha concluso sottolineando come l’incontro sia stato «il primo passo di un dialogo che deve divenire continuo», annunciando l’apertura di uno spazio virtuale che sia luogo di confronto costante. «La condivisione è il primo tassello, poi viene la valutazione, che non va utilizzata per sanzionare, bensì per restituire a chi lavora motivazione e fiducia nelle proprie capacitàLa valutazione non deve essere discrezionale né autoreferenziale, ma anzi ancorata a parametri certi e attenta alla voce dei cittadini. Nello stesso modo, valutabili devono essere gli obiettivi: il nostro ruolo è avere il coraggio di definire delle priorità e indirizzare il lavoro in quelle direzioni, sia dal punto di vista delle risorse che dell’organizzazione – ha concluso il presidente Pigliaru -, non sottovalutando nessun passaggio e tenendo sempre conto della complessità».

L’assessore Demuro ha ricordato che «il seminario è servito per condividere i temi posti dalla legge 24 sulla riorganizzazione e iniziare il percorso di ridefinizione dell’organizzazione della Regione e dell’impatto che produce la valutazione delle performance dei dirigenti e, in prospettiva, dei dipendenti. Uno dei temi che abbiamo voluto affrontare è quello di aumentare l’efficienza dell’organizzazione amministrativa nell’azione della pubblica amministrazione, utilizzando strumenti di incentivo per realizzare la meritocrazia all’interno della Regione. È stato, soprattutto, un seminario di confronto e di ascolto di altre esperienze. Sono convinto che il personale della Regione abbia la capacità, la forza e la voglia di accettare la sfida. La meritocrazia è la garanzia per loro stessi di poter vedere valorizzato il lavoro che fanno».

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

La quarta edizione de S’Ischola de su Trabagliu, organizzata dall’Associazione culturale LAMAS, candida Pattada ad essere pensatoio stabile delle politiche per lo sviluppo della Sardegna. Come creare lavoro? Quale e come? è il titolo scelto. Industria, artigianato, agroalimentare, turismo, economia culturale saranno i focus programmati dal pomeriggio di venerdì 12 e per il sabato 13 settembre all’Hotel La pineta nel Parco La Pineta Salvatore Pala. Lamas, col contributo della #Fondazione Banco di Sardegna ed il patrocinio del #FAI (Fondo Ambiente Italiano), intende elaborare strumenti di sviluppo immediatamente traducibili in atti concreti dall’iniziativa privata e pubblica isolana. L’evento si strutturerà in cinque incontri attivi e circolari. Gli stessi titoli degli incontri sono in chiave di domanda:

– C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

– L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

– Dalla terra e dal mare quale lavoro?

– C’è ancora spazio per il sapere delle mani?

– Con la cultura si mangia?

La scelta de #S’Ischola de su Trabagliu è dettata dal volere unire alle competenze di studiosi e tecnici la diretta esperienza di artigiani, imprenditori, industriali i quali si faranno interpreti del bisogno di praticità, concretezza, operabilità necessarie per uscire dall’attuale deserto occupazionale. Un esempio concreto lo si avrà venerdì 12, alle ore 20.00, quando l’intreccio di artigianato e di arte darà vita al concerto del #Quartetto Karel che suonerà con gli strumenti ad arco del liutaio pattadese Piero Virdis. Per l’occasione saranno eseguiti brani di tre compositori che seppero, con la loro opera, rendere in musica paesaggi della Sardegna: Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino.

Il Laboratorio pubblico #S’ischola de su trabagliu ha il compito di orientare i decisori specie in un momento in cui si sono rarefatti i luoghi di incontro, di partecipazione, di proposta. Come creare lavoro? Quale e come? Vuol far convergere intelligenze ed esperienze intorno ad un obiettivo il lavoro diventato la prima emergenza dell’isola. La due giorni di comunità intellettuale e sociale nel centro nord della Sardegna con oltre cinquanta contributi

dibatterà per produrre soluzioni;

elaborerà un “piano di rinascita” sociale;

discuterà di industria che non sia solo chimica di base;

creerà una rete di saperi e mondi spesso separati;

svilupperà l’idea che il lavoro non piove sui territori ma dev’essere elaborato dai territori stessi.

PROGRAMMA

Venerdì 12 settembre

Ore 16.00 Inizio lavori

Salvatore Mereu Regista Cagliari

Proiezione Transumanza

Ore 16.15 Lo stato dell’economia e del lavoro

Antonella Crescenzi Economista Ministero dell’Economia e delle Finanze Roma

Giorgio Macciotta CNEL Roma

Ore 17.00 C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

Introducono e coordinano

Tore Corveddu Lamas

Angelo Sini Lamas

Intervengono

Francesca Ticca Segretario Regionale UIL Sardegna Cagliari

Oriana Putzolu Segretario Regionale CISL Sardegna Cagliari

Michele Carrus Segretario Regionale CGIL Sardegna Cagliari

Tore Cherchi Coordinatore Progetto Sulcis Cagliari

Pietro Ciarlo Costituzionalista Università di Cagliari

Maria Antonietta Mongiu Presidente regionale Fai Sardegna

Antony Muroni Direttore L’Unione Sarda Cagliari

ORE 20.00 CONCERTO

Quartetto Karel – Strumenti ad arco di Piero Virdis –Pattada

Musiche di Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino

Sabato 13 Settembre

Ore 9.30 L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

Introducono e coordinano

Susi Ronchi Giornalista Cagliari

Gianni Manca Lamas

Intervengono

Vittoria Mereu Direzione Commerciale Marketing e Direzione Business – Tirrenia

Italo Meloni Direttore Cirem Università di Cagliari

Roberto Petza Chef Fondazione Accademia Casa Puddu Siddi

Franco Mulas Direttore Starwood Arzachena

Giuseppina Scorrano Esperta Turismo Cagliari

Attilio Mastino Rettore Università di Sassari

Ore 11:00 Dalla terra e dal mare quale lavoro?

Introducono e coordinano

Maria Francesca Chiappe L’Unione Sarda Cagliari

Salvatore Palitta Lamas

Intervengono

Angelo Aru Agronomo Università di Cagliari

Sergio Vacca Professore Scienza del Suolo Università di Sassari

Giuseppe Delogu Dirigente Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale Regione Sardegna

Francesco Casula Direttore 3 A Arborea

Vito Gulli Direttore ASDOMAR Olbia

Alfonso Orefice Esperto di sviluppo rurale Cagliari

Ersilia di Tullio Responsabile Area Agricoltura Industria alimentare Nomisma Bologna

Nicolò Migheli Sociologo Cagliari

Ore 15.30 C’è spazio per il sapere delle mani?

Introducono e coordinano

Gian Franca Fois Lamas

Antonello Deiosso Lamas

Intervengono

Piero Virdis Liutaio Pattada

Antonio Fogarizzu Designer

Stefano Mameli Confartigianato Imprese Sardegna Cagliari

Anna Maria Sanna già Dirigente scolastica Cagliari

Rosario Musmeci Esperto Formazione e Istruzione Sassari

Ilene Steingut Direttrice Istituto Europeo Designer Cagliari

Silvano Tagliagambe Filosofo della Scienza Università di Sassari Cagliari

Ore 17.30 Con la cultura si mangia?

Introducono e coordinano

Salvatore Fenu Lamas

Maria Antonietta Mongiu Lamas

Intervengono

Filippo Martinez Regista Oristano

Giuseppe Giordano Presidente Calagonone Jazz Cagliari

Antioco Floris Direttore CELCAM Università di Cagliari

Franco Masala Storico dell’architettura Cagliari

Costantino Cossu Responsabile Cultura La Nuova Sardegna

Pinuccio Sciola Scultore e musico San Sperate

Romano Cannas già Direttore Sede Rai Cagliari

Il FAI prosegue l‘azione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e del recupero della vocazione agricola della Sardegna. Lunedì 28 luglio, dalle ore 17.30 alle 20.00 è in programma l‘iniziativa Quale Rinascita? Villasor: tra buona terra storia recupero Villasor Castello Siviller, organizzata dalla Presidenza #FAI Sardegna e dal #FAI Giovani di Cagliari.

Dopo i saluti del sindaco di Villasor, Walter Marongiu, introdurrà la presidente regionale FAI Maria Antonietta Mongiu. A seguire quattro focus coordinati da Alberto Urgu, giornalista di Radiolina/Unione Sarda con giuristi storici, agronomi, geologi, architetti, funzionari del Mibact, land artists.

Il primo focus La buona terra e l’identità storica, con Giampaolo Salice, storico dell’Università di Cagliari, Franco Masala, storico dell’architettura e Monica Stocchino, architette del MIBACT.

Il secondo focus La buona terra fonte di benesser,e con Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari, Fausto Pani, geologo, Faustino Tuveri, presidente della Cooperativa Agricola Ortofrutticola Villasor

Il terzo focus Il Progetto sostenibile a difesa della buona terra, con Antonino Pirellas Land Artist, Gabriele Culotta e Francesco Denotti, architetti ed Antonella Sanna, ingegnere del MIBACT.

Il quarto focus Suoli e terra, con Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari.

Il FAI ha tra le sue missioni la diffusione della cultura del paesaggio, esito dell’azione millenaria dell’uomo che usava i suoli rispettandone le caratteristiche. Perciò l’Italia conserva ancora un paesaggio rurale unico che, una volta consumato, non è riproducibile. Il peculiare paesaggio sardo, frutto della interdipendenza tra pastoriralità e agricoltura millenarie, più di altri necessita di attenzioni. Oggetto di edilizia selvaggia, non solo costiera, di recente ha visto interventi delle cosiddette “energie rinnovabili”, spesso copertura di speculazioni che espropriano le popolazioni dei terreni migliori.

Il #FAI ritiene che nei luoghi si devono radicare nuovamente la tradizione manufatturiera, l’agrogastronomia, l’accoglienza e l’ospitalità avendo come protagoniste le comunità a cui spesso sono state imposte scelte, talvolta illegittime e persino illegali, che hanno stravolto culture, saperi, vocazioni che avevano stratificato identità.

Oggi la Sardegna è chiamata a superare le servitù alimentari che la condannano a dipendere dall’esterno. Il #PSR ed i #Fondi comunitari sono un’opportunità per rigettare un approccio intensivo in favore delle biodiversità, qualificanti e referenti di benessere materiale e culturale soprattutto dei giovani da sostenere perché il ritorno all’agricoltura sia vantaggioso. Lavorare in campagna sarà remunerativo se si è produttori ma anche se sarà riconosciuto il ruolo di sentinelle e di custodi del paesaggio agrario da conservare per le generazioni future. Una vera rinascita verrà infatti da un‘agricoltura che non comprometta equilibri ambientali, non eroda il suolo, non uccida la biodiversità. Il patrimonio agricolo sardo è unico per la varietà delle specie e la molteplicità delle tecniche ma la Sardegna attende ancora una legge sulle biodiversità.

L‘iniziativa Quale Rinascita? Villasor: tra buona terra storia recupero vuole dare valore alle potenzialità di un territorio, esemplare come luogo virtuoso dell’agricoltura ma anche per l‘uso improprio di terreni agricoli. La sua storia è paradigma della centralità dell’agricoltura nella costruzione del paesaggio del Campidano di Cagliari. La buona terra di Villasor è la ragione della intensa presenza antropica nel mondo antico: nuragica, punica, romana. Un territorio declinato in villae rusticae con utilizzi ortofrutticoli e cerealicoli che hanno dato vita in fase bizantina a villaggi gerarchicamente dimensionati specie quando la corte giudicale diventa itinerante. Dall’inizio del XV sec. Sorres diventerà Villasor, feudo di Giovanni Sinelleris, o Sivilleri, (doganiere catalano del castello di Cagliari e procuratore reale) per rifondare i luoghi. Una fortezza sarà baluardo contro arborensi e barbaricini e baricentro di un popoloso villaggio, prima capoluogo della Curatoria e dal 1537 Contea.